Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lorelie Black Lestrange    21/06/2015    4 recensioni
Che cosa sarebbe successo se Bellatrix si fosse salvata nella battaglia ma avesse perso comunque Lord Voldemort?
Sarebbe rimasta la stessa? Oppure il barlume del cambiamento l'avrebbe travolta?
Tutto è partito dall'idea "No Bella, tu non puoi morire per mezzo di Molly" ed alla fine intrecciare una storia in cui si affrontano le conseguenze della guerra, un rapporto mancato con Rodolphus, le sorelle Black torneranno unite come prima?
Andromeda dovrà affrontare la perdita, Narcissa ricucire l'affetto, Bellatrix la determinazione di una guerriera sconfitta, Rodolphus l'amore.
Una long in tema What if in cui si mescolano i risultati di una lunga guerra, ai sentimenti e al richiamo del passato.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Rabastan Lestrange, Rodolphus Lestrange, Un po' tutti | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lily Luna/Lysander, Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix, Ted/Andromeda
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1, Sorelle
Andromeda, le braccia conserte, fissava Harry annuendo. Le lacrime sgorgarono senza ritegno non appena lo sguardo si posò sulla figlia morta, i cui capelli sarebbero rimasti rosa per sempre .

Minerva osservava la scena da lontano, quanto erano simili le due sorelle Black in quelle lacrime, due donne forti che crollavano di fronte alla morte della persona amata. Erano state entrambe sue alunne: Bellatrix, dai ricci capelli corvini, gli occhi scuri e profondi, era una delle streghe più brillanti che avesse mai conosciuto. Non c'era incantesimo che non le riuscisse perfettamente, una materia in cui non eccellesse. Andromeda d'altro canto era più dolce, i capelli erano castani e ricadevano in morbide onde sulle spalle, gli occhi color nocciola erano carichi di speranza, apprensione. Era brava in tutto ma senza eccellere, era più amichevole, paziente, ma allo stesso tempo forte e determinata.

 Era strano vederle insieme, a pochi metri di distanza, dopo anni in cui si erano dimenticate. Bellatrix ancora china sul corpo del suo signore, il pianto che continuava ininterrotto, nonostante fossero trascorse ore dalla morte di quest'ultimo. Andromeda teneva la mano della figlia, ne accarezzava dolcemente il dorso, poi si spostava sui capelli, sul naso, le labbra. Voleva imprimere l'immagine di Tonks nella sua mente, non riusciva a lasciarla andare.

"Ha sofferto tanto?" chiese al ragazzo sopravvissuto.

“Non so” mentì, i segni delle torture erano evidenti.

“La mia bambina... chi le ha fatto del male?” sapeva già la risposta.  

“Non lo so signora Tonks, quando sono arrivato lei e Remus erano già morti”mentì di nuovo, conosceva perfettamente l'assassina.  

“LEI è morta, non è vero?” anche Andromeda aveva capito.

 Harry si voltò verso il centro della sala, la indicò. La signora Tonks posò lo sguardo sulla sorella che piangeva silenziosamente, il corpo scosso da profondi tremiti. Mai nella sua vita aveva visto Bellatrix piangere, né quando si faceva male, né quando le arrivava uno schiaffo in pieno viso. Si chiudeva in se stessa, incrociava le braccia sulla difensiva e restava impassibile come se nulla fosse accaduto. Era strano vederla così, non riusciva a riconoscerla né a capacitarsi che potesse piangere per qualcuno, lei che nella vita aveva tagliato fuori perfino i parenti.

 Eppure le era dinanzi, i capelli arruffati, i segni della guerra e quelli più evidenti della prigionia: il fisico emaciato, il volto scarno. Le sottili dita erano intrecciate a quelle scheletriche e diafane di Voldemort, quasi temesse che potesse allontanarsi o, peggio, potessero portarglielo via.

Non solo Minerva osservava la scena con apprensione, in effetti i visi di molti nella Sala Grande erano rivolti verso quell'avvenimento singolare. Tuttavia, soltanto la Mc Granitt, Rodolphus Lestrange e Narcissa Malfoy sembravano cogliere l'essenza di quel quadro: una guerriera sconfitta giaceva accanto al suo generale, padrone, amante; una madre distrutta sedeva accanto alla donna che sarebbe sempre stata la sua bambina.

Narcissa aveva osservato abbastanza, la gioia della vittoria seppur nemica l'aveva contagiata. L'immagine di un futuro carico di speranza per suo figlio l'aveva fatta sorridere, esultare. La sofferenza di Bellatrix, invece,  si era impressa nella sua mente, le aveva preso il cuore quasi volesse ucciderla, tormentarla... doveva agire.

Si mosse con eleganza fino a raggiungerla, sovrastandola dalla sua posizione.  

“Alzati Bella”le intimò.

Nessuna risposta, i gemiti si fecero più acuti, la mano si strinse ancor di più a quella dell'Oscuro. Narcissa si sedette accanto alla sorella, prese ad accarezzarle con dolcezza i capelli, le cinse le spalle sottili, cercando di consolarla e convincerla ad alzarsi.

 Andromeda vide le due sorelle provando lo strano impulso di avvicinarsi, in quel momento così intimo, con una Bella così docile che le rammentava l'infanzia remota. Poi un pensiero: non lo meritava, aveva ucciso, torturato quella era la sua punizione. Ma allora come spiegare l'istinto di volerla raggiungere? Di stringerla forte come faceva lei quando da piccola aveva paura del buio? Quella volta era Bella ad aver bisogno di aiuto, perché non andarle vicino?

La raggiunse mettendosi alle sua destra, lo stupore generale non si fece attendere: Harry a bocca aperta, Minerva con un sopracciglio alzato, Lucius e Rodolphus con un'espressione contrariata.
Bellatrix si irrigidì al tocco di Andromeda, non se lo aspettava, ma non reagì violentementeì e si abbandonò a quelle carezze quasi fosse lei la sorella minore. Allentò la stretta alla mano del suo signore, le lacrime erano ormai esaurite, i gemiti si calmarono e lentamente scivolò nel sonno cedendo alle cure dell’amore.



Ecco, a poca distanza perché era già pronto. La storia sarebbe infatti cominciata così, ma era troppo confusionaria per questo ho deciso di aggiungere un prologo.
In questo capitolo ho voluto inserire il personaggio di Minerva perchè mi piaceva molto l'idea della spettatrice, di una donna forte, matura (non soltanto dal punto di vista anagrafico) che riusciva a cogliere, seppur ad anni di distanza, le analogie e le differenze fra le due sorelle. 
Il personaggio di Narcissa qui è un po' marginale, la sua interiorità non è approfondita ma in questo caso la trovavo perfetta come tramite fra Bellatrix e Andromeda che sono le protagoniste di questo capitolo.
Spero vi sia piaciuto, anche perchè è interamente mio al contrario del prologo.
Grazie mille. 

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lorelie Black Lestrange