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Autore: Isidar Mithrim    22/06/2015    8 recensioni
Hogwarts, Autunno 1997
Neville, Luna e Ginny hanno donato nuova vita all’Esercito di Silente. Vogliono ribellarsi al regime disciplinare imposto dai Carrow e dare a tutti gli studenti un motivo per continuare a sperare.
Cosa potrebbe infondere negli altri più entusiasmo del furto della spada di Godric Grifondoro?
“Lei e un paio di suoi amici sono entrati nello studio di Piton e hanno fracassato la teca dove teneva la spada. Piton li ha sorpresi mentre cercavano di portarla di nascosto giù dalle scale.” [Harry Potter e i Doni della Morte]
{Versione a rating verde e abbreviata}
{Quarta classificata al 'Missing Moment Contest' di HermioneJeanGranger e vincitrice del Premio Rowling}
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Ginny Weasley, Luna Lovegood, Neville Paciock, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Of those who stayed'
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Of those who stayed

Homenum Revelio” scandì Ginny in un sussurro, la bacchetta tesa in aria. Non accadde nulla.
“Via libera” assicurò. Neville fece un breve cenno d’assenso e la seguì con passi prudenti. Il castello era calato nell’oscurità, ma riuscivano a muoversi con una certa disinvoltura grazie agli Occhiali Fendinotte, ultimo ritrovato dei gemelli Weasley.
Poco dopo Ginny sentì il galeone scaldarsi nella mano sinistra. Lo guardò subito per assicurarsi che non fosse un segnale di allarme e tirò un sospiro di sollievo.
“Luna è arrivata” mormorò a Neville, senza fermarsi.
“Muoviamoci” disse lui di rimando, allungando un po’ il passo.
Quando la superò senza nemmeno farci caso, Ginny lo agguantò per la veste.
“Meglio metterci un minuto in più che essere beccati” lo redarguì.
Neville si riscosse e annuì, riprendendo a camminare più lentamente.
“Scusa. È che non mi piace lasciarla sola” sussurrò a disagio.
“Neanche a me” ammise Ginny. Di solito Luna girava in coppia con Michael, ma quel pomeriggio lui era stato messo in punizione e non c’era stato modo di cambiare il piano.
“Se i Carrow la trovassero…”
Nessuno dei due osò completare la frase. I ragazzi percorsero le scorciatoie e le rampe che li separavano dal terzo piano in religioso silenzio, sperando che gli altri riuscissero ad avvisarli in tempo in caso di problemi con Gazza o i due Mangiamorte.


“Chi è?” domandò all’improvviso una voce sognante.
“Shh! Siamo noi” rispose Ginny.
“Oh, finalmente” commentò Luna, osservandoli concentrata attraverso le lenti Fendinotte. “È un vero peccato che con questi occhiali non si vedano i Gorgosprizzi, non trovate?”
“Ehm, sì, un vero peccato…” concordò Neville incerto.
“Luna” – tagliò corto Ginny – “hai scoperto la parola d’ordine?”
“Oh, sì, ho sentito il Professor Piton dire proprio asfodelo. Curioso, non trovate?”
Ginny non aveva idea di cosa ci fosse di curioso e non aveva intenzione di perdere tempo a pensarci. Si avvicinò cauta al gargoyle di pietra e con il cuore che le batteva a mille pronunciò la parola ad alta voce.
La statua deforme si fece da parte, lasciando comparire una scala a chiocciola che si avvolgeva dolcemente su se stessa.
“Ottimo lavoro!” si complimentò Neville, sorridendo a Luna prima di imboccare le scale.
Ginny si avviò per ultima e avvertì dietro di sé il rumore della statua che tornava a chiudere il passaggio.
Ben presto si ritrovarono tutti e tre stretti sul pianerottolo davanti alla porta di quercia dell’Ufficio del Preside. Sapevano bene di essere giunti al momento della verità, perché se un Alohomora non fosse bastato ad aprirla, la loro impresa si sarebbe miseramente conclusa. 
Neville pronunciò l’incantesimo, ma la serratura non scattò.
Ginny imprecò tra i denti e provò a sua volta, senza successo.
Si stavano scambiano uno sguardo tetro quando Luna, del tutto indifferente al loro sconforto, allungò la mano e bussò. La porta si socchiuse silenziosa.
“Era aperto” disse lei allegramente, mentre gli amici la guardavano al contempo stupiti e divertiti.
“A quanto pare, secondo Piton basta la parola d’ordine” commentò Neville sollevato, facendo strada. Ginny lo seguì dentro l’ufficio circolare.
Uno dei vecchi Presidi russava sonoramente nella sua cornice, tanto da coprire i loro passi cauti. Ginny si domandò come facessero gli altri ritratti a dormire con quel fastidioso rumore di sottofondo, ma – come pianificato – non esitò a evocare un Muffliato.
“Questo dovrebbe bastare a non svegliarli” assicurò.
“C’è anche il Professor Silente” disse Luna indicando la sua cornice, appesa dietro a una scrivania con le zampe ad artiglio. “La mano non è ferita, però. Immagino non volesse far sapere di aver allevato illegalmente un Ricciocorno Schiattoso.”
Ginny ridacchiò, ma tornò a concentrarsi sulla missione quando Neville richiamò la sua attenzione.
Il ragazzo era chino sulla teca che ospitava la spada e stava cercando con le mani una fenditura per aprirla.
“Ho provato qualche incantesimo, ma non è successo nulla” spiegò in risposta allo sguardo scettico di Ginny.
“Allontanati” gli raccomandò allora lei, sollevando la bacchetta. Neville fece due passi indietro.
“Reducto!” pronunciò Ginny con voce ferma. La teca si ridusse in una miriade di frammenti.
“Bella trovata” si complimentò Neville, avvicinandosi nuovamente. Ripulì l’elsa dal vetro con la manica del mantello e afferrò la spada con religioso rispetto.
Stava dicendo qualcosa a proposito della nobiltà di Godric Grifondoro quando Luna lo interruppe.
“Guardate, una piuma di fenice” disse con interesse.
Ginny si voltò e spostò lo sguardo nella direzione indicata dal suo dito. Vide una meravigliosa piuma vermiglia con striature dorate volteggiare lenta nell’aria, avvicinandosi sempre più al pavimento.
“Fossi in voi andrei via prima che tocchi terra, signorina Weasley” commentò alle sue spalle una voce familiare.
Lei si voltò di scatto, appena in tempo per intravedere Silente farle l’occhiolino, prima di tornare a chiudere gli occhi.
“Andiamo via” intimò Ginny. Scrutò il ritratto ancora per un istante, quindi si diresse verso la porta dietro a Neville e Luna. Prima di varcarla revocò il Muffliato e lanciò un’ultima occhiata alla splendida piuma, cogliendo l’istante in cui si adagiava a terra.
Trattenne bruscamente il respiro, in attesa che accadesse qualcosa, ma non successe assolutamente nulla. La sensazione di inquietudine che le attanagliava lo stomaco non fece che peggiorare.
Avevano fatto pochi, frettolosi gradini quando la scala venne inondata di luce e la voce di Severus Piton, intrisa di fredda furia, raggiunse le loro orecchie.


Il Preside li osservava inviperito da dietro la scrivania, le loro bacchette saldamente strette in pugno, la spada e la piuma posate sulla superficie di legno.
“Rubare nell’Ufficio del Preside, che oltraggio!” commentò uno dei ritratti, mentre altri annuivano impietosi. Chi non si era destato con la luce e i rumori era stato infine svegliato dai vicini. Solo Silente sembrava dormire ancora, ma Ginny era certa che fosse più che attento.
“Vuotate le tasche” disse Piton con la voce carica di disprezzo, ignorando i dipinti.
Il cuore di Ginny batté all’impazzata. Aveva appena comunicato agli altri che erano stati presi e i loro galeoni magici erano ancora tiepidi.
“Subito!” sbraitò il Preside, furente per la loro esitazione.
“Che insolenti!” sostenne l’odioso ritratto.
“Grazie, Phineas, per i tuoi preziosi interventi” commentò Piton con sarcasmo, guadagnandosi un’occhiata astiosa.
Poi fissò Ginny con occhi colmi di odio. Lei sostenne il suo sguardo fino a quando Luna non fece un passo avanti, cominciando con estrema calma a riversare il contenuto delle proprie tasche sulla scrivania.
Dopo qualche piuma arruffata e una boccetta d’inchiostro colorata, posò sul tavolo una manciata di frutti arancioni simili a ravanelli. Piton, chiaramente perplesso, ne afferrò uno e lo avvicinò al naso adunco per annusarlo.
“Prugne Dirigibili, Signore” spiegò Luna, mentre Neville tratteneva a fatica un sorrisetto. “Le coltiva mio padre nel nostro giardino. I loro germogli possono guarire molte malattie.”
“Davvero?” domandò incuriosita una vecchia strega dai lunghi boccoli argentei, sporgendosi nella cornice accanto per osservare meglio gli insoliti vegetali.
“Oh, sì, sono un ottimo rimedio contro – ”
“Sul serio daresti ascolto a questa svitata, Dilys?” la interruppe Phineas, rivolgendosi alla vecchia Preside.
“Luna non è una svitata!” si arrabbiò Neville.
“Silenzio, tutti!” intervenne Piton irato, riportando l’ordine.
Quando lui tornò a fissarla, Luna estrasse dalle tasche l’ultima cosa rimasta. La moneta incantata che Ginny stringeva tra le dita era ormai tornata fredda quando l’amica svuotò il borsellino e una mezza dozzina di galeoni tintinnò sul tavolo.
“Paciock” sputò fuori Piton, quando Luna si fece da parte.
Neville si sforzò di sostenere lo sguardo del Preside, mentre avanzava verso la scrivania. Cominciò a posarvi una serie di utili Tiri Vispi, come la Polvere Buiopesto. Tacque fermamente, però, quando Piton pretese che gli venisse spiegato il loro uso.
Ginny deglutì quando il Preside soppesò tra le mani una delle monete d’oro che Neville aveva appena tirato fuori.
“Mi domando cosa ci facciate con tanti galeoni in tasca nel cuore della notte” disse Piton con sospetto.
“Oh, sono per la scommessa, Signore.”
“Luna!” la rimproverò Ginny. Notando lo sguardo trionfante del Preside pensò con soddisfazione che avevano fatto bene a provare quella parte.
“Paciock, voglio sapere di che scommessa si tratta.”
“Non abbiamo fatto nessuna – ”
“Adesso!” intimò Piton perentorio.
“Ecco, abbiamo scommesso su quanti punti avrebbe sottratto alle nostre Case se ci avesse colti sul fatto, Signore. Se volesse essere tanto gentile da dircelo, così da poter nominare un vincitore…” spiegò Neville.
“Irrispettoso!” esclamò Phineas.
Piton lo ingorò. “Molto divertente, Paciock” commentò, fissando Neville con gli occhi ridotti a due fessure. “Spero che qualcuno di voi abbia scommesso che avrei prosciugato completamente le clessidre di Grifondoro e Corvonero, allora.”
“Oh, sembra che abbia vinto tu, Ginny” commentò Luna con entusiasmo.
Piton era sempre più furioso.
“Weasley, tocca a te” disse con odio, indicando gli oggetti davanti a lui.
Ginny si avvicinò, rovistò nella tasca sinistra per racimolare i suoi tre i galeoni e li posò sulla scrivania con un sorrisetto soddisfatto.
Dall’altra tasca estrasse una Crostatina Canarina – i dolci continuavano a essere la miglior difesa contro Tiger e Goyle – e un Orecchio Oblungo.
Piton lo afferrò immediatamente.
“Questo lo terrò io” commentò trionfante, riconoscendo subito l’oggetto.
“Faccia pure, Signore” rispose Ginny con strafottenza. “Glielo avrei offerto io stessa, ma credevo che le fosse bastato prendersi l’orecchio di mio fratello.”
Il Preside impallidì e Ginny provò un moto di vendicativa esultanza nel vederlo così scosso.
Dovettero attendere qualche istante prima che Piton recuperasse la parola.
“È stato Potter a chiedervi di rubare la spada?” domandò loro a denti stretti.
“Be’, se la stessimo prendendo per Harry allora non potrebbe trattarsi di un furto, visto che è stato lui a estrarla dal Cappello Parlante, non trova?” chiese Neville di rimando.
“La spada non appartiene a Potter, ma a Hogwarts, di cui si dà il caso che io sia il Preside!” affermò Piton adirato.
“Io credevo che fosse di Godric Grifondoro” commentò Luna con tono sorpreso.
“Non mi importa niente di chi sia la spada!” gridò il Preside, battendo il pugno sulla scrivania con furia. Molti ritratti trasalirono. “Voglio sapere dov’è Potter!”
I tre ragazzi non fiatarono.
“Vuoi davvero farmi credere che la sua fidanzatina non sappia dove sia?”
“Non sono più la sua fidanzatina e non ho idea di dove si nasconda” affermò Ginny con astio.
“E tuo fratello?”
“È in Romania a studiare draghi, come sempre”
“Oh, pensavo fosse ammalato di spruzzolosi” si stupì Luna. “Dovrò dire a papà che non occorre più portargli il decotto di Prugne Dirigibili…”
“Per Merlino, che ingenua sono stata” riprese Ginny, battendosi teatralmente una mano sulla fronte. “Ovviamente è di Ron che voleva sapere, non di Charlie! Avrei dovuto immaginarlo. Sa, quando si hanno sei fratelli… Ma è davvero gentile da parte sua interessarsi alle condizioni di salute di Ron, Signore” concluse con un sorrisetto lezioso, mentre la smorfia di Piton si deformava sempre di più.
“Domani notte andrete nella foresta proibita con il guardiacaccia” disse con fredda furia. “I responsabili –”
“Puah! Ai miei tempi li avremmo appesi per gli alluci dei gonzi come Paciock!” lo interruppe Phineas con veemenza.
Silencio!” esclamò Piton, puntando la propria bacchetta verso la cornice. “Fino a prova contraria il Preside sono io, adesso.”
Nessun ritratto osò obiettare, ma Phineas, profondamente offeso, scomparve dalla cornice.
Piton riprese a parlare.
“I responsabili delle vostre Case verranno informati. Osate introdurvi un’altra volta nel mio ufficio e lascerò che siano i Carrow a punirvi” disse con tono minaccioso. Ginny però registrò la frase a malapena, tanto era sollevata dalla tranquillità della punizione. Passare la notte con Hagrid sarebbe stato perfino un piacere.
“Potete riprendervi i vostri galeoni e le bacchette, il resto è sequestrato. Lovegood, portati via i tuoi inutili ravanelli” aggiunse poi il Preside con arroganza. “Ora andatevene a letto. Vi conviene mettervi subito a dormire. Domani ci sarà la luna piena… Meglio avere gli occhi aperti nella foresta” concluse malignamente.
I tre ragazzi si voltarono e si avviarono verso la porta, ancora increduli per averla scampata con così poco.
“E non fatevi più vedere con addosso degli occhiali uguali a quelli di Potter!”
Ginny ghignò compiaciuta, ringraziando mentalmente Fred e George per la loro genialità ribelle.

§

Piton stava fissando immobile la porta del suo ufficio, quando il ritratto di Silente richiamò la sua attenzione.
“Non credo sia stato Harry a chiedere loro di procurargli la spada, Severus” gli disse dolcemente.
Piton trasalì, prima di girarsi lentamente verso di lui.
“Lo so” rispose brusco. “Suppongo che le mie abilità di Legilimens siano migliori di quelle di un dipinto, dopotutto.”
Silente ridacchiò.
“Naturalmente! Eppure, ti è sfuggito che la Signorina Weasley abbia preso la piuma di Fanny che ti regalai, mentre recuperava le sue cose” aggiunse divertito.
Piton serrò i pugni, colto nel vivo.
“Ora, prima che le Prugne Dirigibili della Signorina Lovegood facciano il loro effetto,” continuò Silente con allegria “converrai con me che sarebbe opportuno proteggere meglio il tesoro di Grifondoro. Scoprirai che dietro al mio ritratto c’è un nascondiglio perfetto.”
“I Carrow si chiederanno perché è scomparsa.”
“Indubbiamente” convenne Silente. “È per questo che dovrai farne segretamente una copia e domandare a qualche Mangiamorte di custodirla.”
Piton lo guardò scettico.
“Ti rendi conto che per giustificare una simile richiesta dovrò riferire ai Carrow che quei tre hanno cercato di rubarla, vero?”
“È un prezzo che dobbiamo essere disposti a pagare, pur di far credere a Tom Riddle che la vera spada sia al sicuro”
Dobbiamo?” esclamò Piton con rabbia. “A quanto pare il benessere degli studenti sta diventando sempre più sacrificabile, per te.”
“Loro sapevano bene a quali rischi andavano incontro, questa notte. Sono certo che sarebbero felici di sacrificarsi volontariamente per la causa.”
“Felicissimi” commentò Piton, sarcastico. “Immagino che neanche questa volta mi dirai perché la spada è tanto importante” aggiunse poi con amarezza.
“Immagini bene, Severus,” rispose Silente con tono grave, “ma è essenziale che Harry ne entri in possesso al più presto, ricordatelo.”
“Non l’ho dimenticato” rispose Piton. “Si dà il caso, però, che non sia così semplice cercare Potter dovendo recitare la parte del Mangiamorte qui a Hogwarts.”
“Suppongo di no, in effetti. È per questo che dovresti chiedere aiuto a chi può recarsi fuori dal castello senza essere notato” spiegò l’anziano mago con semplicità.
Davanti allo sguardo perplesso di Piton, Silente alzò gli occhi verso la cornice vuota di Phineas Nigellus.
“Ci penserei due volte, prima di offenderlo di nuovo” aggiunse con un occhiolino complice. “E ora lascia che mi sposti affinché tu possa riporre la spada, Severus.”
Silente si fece ospitare dal mago grassoccio del dipinto a fianco al suo mentre il Preside nascondeva la spada sotto lo sguardo attento dei suoi predecessori.
Piton aveva appena rimesso il quadro a posto quando sentì le palpebre farsi tremendamente pesanti.
“Credo proprio che le Prugne Dirigibili stiano iniziando a fare effetto” sorrise Silente. “Dovresti metterti a letto, Severus.”
Piton fece appena in tempo a evocare un blando incantesimo di protezione sull’ufficio e a chiudersi nella stanza sul retro, prima di crollare addormentato.

§

“Buonanotte, Luna” sussurrarono Neville e Ginny quando furono davanti all’ingresso della sala comune dei Corvonero.
“È stato molto divertente” sorrise lei. “È un peccato che non abbia fatto in tempo ad avvisare il Professor Piton degli altri effetti della Prugna Dirigibile” aggiunse sorridente, mentre Neville ridacchiava.
Ginny li guardò perplessa.
“Quando le sue spore vengono inalate causano un sonno profondo per qualche ora e allucinazioni al risveglio” spiegò l’amico allegramente.
Mentre sogghignava, Ginny intuì che Luna Lovegood non avrebbe mai smesso di sorprenderla.

*

“Ungaro Spinato” disse Ginny quando arrivarono davanti al ritratto della Signora Grassa.
“Eccovi qua, finalmente!” esclamò lei, facendosi da parte. “Seamus mi ha detto che eravate stati presi, ero così preoccupata.”
“Ce la siamo cavata con poco, per fortuna, ma non siamo riusciti a recuperare la spada” spiegò Neville.
“L’importante è che stiate bene” sorrise la donna, facendosi da parte. “Su, su, gli altri sono già rientrati, vi staranno aspettando.”
Prima di infilarsi nel buco del ritratto Ginny e Neville ringraziarono la Signora Grassa, che era diventata un’inattesa e inestimabile alleata da quando i Carrow l’avevano brutalmente minacciata. I due Mangiamorte non si sarebbero fatti scrupoli pur di sapere quali studenti avessero lasciato la sala comune per l’ultima bravata notturna, ma i ragazzi avevano confessato per proteggerla, conquistandosi la sua lealtà e un prezioso appoggio notturno.
La sala comune era ormai deserta e il fuoco del camino quasi estinto, ma dal dormitorio maschile proveniva un lieve brusio. Ginny seguì Neville lungo la scala a chiocciola fino alla stanza dei ragazzi del settimo anno.
Quando entrarono, Seamus, Calì e Lavanda scattarono in piedi come molle e li sommersero di domande.

“In realtà non ho idea di come Piton abbia fatto a scoprirci” rispose Neville quando tutti avevano preso posto sui due letti e i Fendinotte erano tornati sul suo comodino. “Stavo prendendo la spada quando Ginny ci ha detto di andarcene…” proseguì, guardandola con curiosità.
“Aveva messo un sistema d’allarme silenzioso” spiegò lei. Infilò la mano della tasca alla ricerca della piuma e in quel momento percepì il galeone tornare caldo. Lo prese per controllarlo.
“È Luna. I Corvonero sono rientrati tutti.”
Gli altri annuirono sollevati.
Ginny rispose al messaggio e attese la conferma dei Tassorosso prima di rimettere il galeone a posto, quindi estrasse la piuma dalla tasca, mostrandola agli altri. “Apparteneva alla fenice di Silente, suppongo” spiegò. “Credo che fosse fissata al soffitto, pronta a staccarsi non appena la porta fosse stata aperta. Quell’infame di Piton deve essere stato avvertito solo quando la piuma ha toccato terra: immagino volesse avere il tempo di disattivare l’incantesimo, all’occorrenza.”
“E magari sperava di beccare gli intrusi in flagrante” commentò Seamus con astio.
“Ma come hai fatto a capirlo?” domandò Neville, ammirato.
“Il ritratto di Silente mi ha dato una dritta” sorrise Ginny. “Credo che non abbia gradito l’uso che il suo assassino ha fatto della piuma… Ho dovuto prenderla.”
Lavanda tirò su col naso.
“Non capisco, però. Non che non sia contenta, ma perché non vi ha fatto incatenare da Gazza?” domandò Calì.
“Non ne ho idea” rispose Ginny.
“Già, è stato strano, la nostra punizione è di andare nella foresta proibita con Hagrid, domani notte. Pensavo che ci saremmo beccati ben di peggio” aggiunse Neville.
“Forse ha capito che eravamo sinceri a proposito di Harry… Magari voleva liberarsi in fretta di noi per dirlo agli altri Mangiamorte.”
“Che c’entra Harry?” chiese Seamus.
“Voleva sapere dove fosse” chiarì Ginny con semplicità.
“Be’, Piton si sarà reso conto che Harry non è così stupido da urlare dove si trova ai quattro venti” commentò Lavanda. Ginny fu stranamente irritata dalle sue parole.
“Già” si limitò a dire. Calò il silenzio e lei immaginò che anche gli altri si stessero chiedendo dove diavolo fossero finiti Harry, Ron e Hermione.
Fu Calì a interrompere il rimestare dei pensieri.
“Be’, io me ne vado a letto.”
“Buonanotte” le augurò Neville. “Grazie a tutti per l’aiuto. Mi dispiace che non siamo riusciti a riprenderci la spada…”
“Avete fatto del vostro meglio” lo rassicurò Seamus.
Calì e Lavanda salutarono e imboccarono le scale a chiocciola. Ginny rispose a qualche altra domanda di Seamus e le seguì poco dopo. Aveva fatto solo pochi gradini quando la voce incerta di Neville la chiamò.
“Sì?” rispose lei, voltandosi.
“Davvero non hai idea di dove sia?” domandò il ragazzo con la voce velata di tristezza. Ginny scosse la testa, dispiaciuta, e Neville la fissò sconsolato.
“È solo che… a volte mi sento così stupido a progettare di rubare una spada e di scrivere cose sui muri, mentre loro sono a rischiare la vita chissà dove… Dopo che l’anno scorso ci ha fatto di stare di guardia per via di Malfoy pensavo… credevo che avrebbe chiesto di nuovo il nostro aiuto” confessò. 
“Neville…” cominciò Ginny cautamente, timorosa di ferirlo. “Lo sai come è fatto. Non voleva nemmeno l’appoggio di Ron e Hermione.”
“Lo so. Vorrei potermi rendere più utile, però…”
“Arriverà il giorno in cui sarà costretto a chiedere il nostro aiuto. Noi ci faremo trovare pronti” disse Ginny con determinazione.
Neville la guardò ammirato, poi annuì deciso.
“E nel frattempo dimostreremo a tutti che Hogwarts gli è fedele” aggiunse con ritrovato orgoglio, prima di darle la buonanotte.

************


Ciao! ☺

Questa storia è una versione tagliata e a rating verde di quella scritta per il contest ‘Porn WITH Plot – II edizione’ indetto da Matilde di Shabran sul forum. La storia scritta per il contest è una Neville/Ginny e completa il racconto con un’altra avventura nottura, nata per approfittare dell’effetto delle Prugne Dirigibili su Piton…

Come avrete immaginato, la storia è stata ispirata da questa citazione: “Lei e un paio di suoi amici sono entrati nello studio di Piton e hanno fracassato la teca dove teneva la spada. Piton li ha sorpresi mentre cercavano di portarla di nascosto giù dalle scale.” [Harry Potter e i Doni della Morte]
Ci sono anche vari riferimenti alla conversazione del trio con Phineas Nigellus a proposito della spada e ai racconti di Neville sulla situazione di Hogwarts.

Qua un elenco di note sul testo (elenco infinito, chiedo venia, ma non posso farne a meno quando cerco di ricostruire un episodio ‘reale’): è un mix di mie considerazioni sull’episodio e dettagli della saga che ho sfruttato.
-    Mi sono chiesta perché in quell’occasione abbiano agito solo loro tre, avendo tutta l’ES a disposizione, e ho provato a darmi una risposta diversa da ‘erano i capi/all’inizio erano solo loro tre’. Ho immaginato che per le bravate notturne utilizzassero (magari a rotazione) delle coppie fisse composte tendenzialmente da un ragazzo e una ragazza della stessa Casa (in modo da poter fare insieme tutto il tragitto): Ginny e Neville; Luna e Michael Corner; Seamus e Lavanda; Calì e Padma (unica coppia di sole femmine e case diverse); Susan e Justin; Hannah ed Ernie; Antony Goldstein e Terry Steeval/Boot. Colin e Dennis, in quanto Nati Babbani, non erano a Hogwarts e gli altri erano già usciti, fatta eccezione per quell’idiota di Zacharias Smith. Immagino (spero) che avessero cooptato altri studenti nell’ES, ma piuttosto che inserire gente a caso ho preferito far presenziare solo personaggi noti
-    Ginny è particolarmente brava con l’incantesimo Reducto (HP5)
-    Silente non era immune al Muffliato: si è svegliato perché la piuma di Fanny ha cominciato a muoversi ed è intervenuto quando ha visto che l’avevano notata
-    Visto che di solito Phineas ‘viveva’ a Hogwarts non credo che Ginny lo abbia incontrato a Grimmauld Place
-    Fino al settimo libro avevo creduto che solo Harry potesse comunicare con i galeoni, ma dopo li hanno usati in sua assenza, quindi credo che chiunque potesse mandarvi messaggi (codificati da numeri). Ho immaginato anche che si potessero selezionare i destinatari
-    Dilys, la Preside che chiede dei poteri delle Prugne Dirigibili, è quella che Silente spedì al San Mungo quando il Signor Weasley fu attaccato da Nagini
-    Ho immaginato che Piton abbia visto le Orecchie Oblunghe a Grimmauld Place, visto che i ragazzi le usavano per ascoltare le riunioni dell’Ordine
-    Ho inventato io l’effetto delle Prugne Dirigibili, ispirandomi al ‘non toccare’ davanti a casa Lovegood. Ho immaginato che gli orecchini di Luna fossero essiccati e quindi innocui, ma chissà che i Ricciocorni Schiattosi non siano frutto di allucinazioni… ;) Edit: in realtà rileggendo HP7 ho scoperto che accrescono la capacità di accettare lo straordinario; ricordavo solo il cartello ‘non toccare le Prugne Dirigibili’, motivo per cui mi ero convinta che avessero qualche effetto collaterale.
-    Michael Corner più in là durante l’anno verrà torturato per aver provato a liberare un primino ‘incatenato’. Ho immaginato che i Carrow affidassero a Gazza il piacere.
-    Phineas racconta al trio che la punizione per il furto è stata la gita nella Foresta Proibita, ma Unci Unci riferisce (avendolo sentito da Bill) che erano stati puniti molto duramente: ho immaginato che Phineas, essendosi allontanato, conoscesse solo della prima punizione (inoltre non sa che Piton ha nascosto la spada vera… o almeno, con il trio finge di non saperlo)
-    Immagino sia la McGranitt a scegliere le parole d’ordine dei Grifondoro: non è un caso che sia ‘Ungaro Spinato’ (il drago di Harry al Tre Maghi^^)

Grazie per la pazienza, spero che il MM vi piaccia e mi farebbe piacere se voleste leggere anche la versione integrale ^^
Isidar

   
 
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