Questa
è la fine. Hai detto bene, amore mio.
È la fine di ogni cosa, di ogni speranza, almeno per noi. So di essere sempre
stato colui che pronunciava la parola speranza anche quando sembrava che tutto
fosse perduto, ma ora non è più così. Sono così stanco, mia signora!
Sono
stanco, ma continuerò a lottare. Lotterò per
Ma,
soprattutto, lotterò per te. Sono stato io che ti ho allontanata da me. Io che
ti ho detto di seguire l’ordine di tuo padre e di partire, lasciare questo
luogo maledetto dall’Ombra. So di avere fatto al cosa
giusta, ma rimpiango troppo di non averti qui, ora. Hai certamente fatto ciò
che ti ho detto, ciò che sire Elrond ha detto. Ormai
sei lontana. Lontana da me in un luogo che non posso raggiungere. sarei andato fino ai confini di questa terra per trovarti ed
averti con me, ma sei proprio dove non posso andare.
La
tua lettera è arrivata a me come l’ennesima pugnalata al cuore. Ti ho saputa in
salvo, ti ho saputa viva ed al sicuro per tutte le ere che verranno e questo mi
ha reso felice. Ma il resto….
Come
posso pensare di governare un popolo senza di te. Come posso pensare di
festeggiare la nostra vittoria, se ce ne sarà una, senza te
al mio fianco. Tu sei la luce, Arwen, la stessa del
vespro. Senza luce, quale pace, quale vittoria potrei mai sperare di ottenere?
Quale
futuro posso prevedere per la mia stirpe? Per dovere sarò costretto a generare
degli eredi. Come suona fredda e terribile questa frase se penso che non sai tu a darmi dei figli. Come potrò guardare i miei
eredi sapendo che non sei tu la loro madre? In loro vedrò solo il ritratto di
me stesso e non mi amerò sapendo cosa sono stato costretto fare, per il tuo bene e per quello di
tuo padre, cui devo ogni cosa.
Questo
è l’ultimo messaggio che riceverai. Lo riceverai? SE sei già partita,
certamente no, ma comunque tenterò, perché è l’unica occasione per dirti quanto
ti ho amata, Arwen Undomiel.
Quanto
ti amo.
So
che niente potrà mai impedirmi di amarti per l’eternità, ma seppure il dolore
che proverò a starti lontana sarà insopportabile, sarà niente in confronto al
tuo. Prego i miei avi di far sì che tu smetta di amarmi, perché se non sarà
così, come posso paragonare il dolore di una vita, per quanto innaturalmente
lunga come la mia, al dolore dell’eternità?
Tu
sarai condannata per l’eternità, amore mio. ma
preferisco saperti al sicuro e viva. Forse, così, imparerai a dimenticarmi.
Ti
prego di farlo, amore. Ma non farlo. Nel tuo ultimo
viaggio, vivi anche per me i secoli e le ere che verranno. Vivi, genera bambini
con un figlio della tua razza ed amalo. Ramenta però
un mortale che ti aspetterà invano per tutta la vita e ti sognerà ogni notte.
Rammenta un mortale che ti aspetterà
invano anche nel regno dei morti, addolorato di sapere che tu non lo
raggiungerai mai, eppure felice per questo