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Autore: La_Birba    24/07/2015    0 recensioni
ciao a tutti :) eccomi di nuovo con una nuova storia, che spero finirò stavolta XD
....incontrai la cotta più grande della mia vita. L'unico per il quale avrei potuto dire essere un vero principe azzurro. Non era amore ma era una cosa strana; Kyle, il mio vicino di casa. Un ragazzo perfetto di due anni più grande di me, giocavamo sempre insieme. Da piccoli eravamo letteralmente inseparabili.
...Accanto a lui c'era poi Matt. Suo fratello della mia età, non avevo mai capito come potesse essere nato un simile idiota con gli stessi geni di Kyle. Era uno dei grandi dubbi della mia vita.
spero di avervi incuriosito :) ma soprattutto che vi piaccia :) un grazie in anticipo a tutti :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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oh mio dio so che sono in un ritardo pazzesco..due settimane mannaggia..scusatemi! sono stata presa dal lavoro e dai manga xD poi avevo scritto la prima pagina su una chiavetta così oggi ho dovuto riniziarla da capo -.- vabbè comunque scusatemi ancora ecco a voi il capitolo conclusivo :D



 

Epilogo

 

 

Riuscii solo a piangere, niente di più. Strinsi il cuscino soffocando i miei singhiozzi. La mia emotività stava prendendo il sopravento su di me. Mi sentivo in colpa per non avergli risposto, perchè sapevo che a volte il silenzio poteva davvero far male. In casa eravamo solo io e Cookies, forse per qualche suo strano istinto felino comprese la mia tristezza e iniziò a miagolare per salire sul letto cercando di arrampicarsi. Riuscì nel suo intento e venne a leccarmi una mano. Io appena sentii quella piccola e dolce carezza ruvida mi tolsi il cuscino dalla faccia e incrociai i suoi dolci occhietti. Non riuscivo a smettere di singhiozzare ma neppure a non sorridere guardandolo. Me lo coccolai un po', si mise a farmi le fusa continuamente. A suo modo stava cercando di consolarmi. Lui lo amavo e lo sapevo perfettamente, invece per Matt non sapevo esattamente cosa provavo davvero. Quella specie di relazione e soprattutto la sua dichiarazione mi aveva mandato la testa in confusione.

Lena arrivò dopo poco, appena vide i miei occhi rossi e gonfi si precipitò subito sul letto facendo fare un sobbalzo a Cookies che, nel frattempo si era addormentato cullato dai grattini. Le raccontai tutto con ancora la voce un po' impastata dal pianto. Mi cullò un po' tranquillizzandomi e poi scese a comprare il gelato. Ce ne mangiammo mezzo chilo ciascuna! Lei cambiò discorso raccontandomi cose stupide solo per farmi pensare ad altro, il suo piano riuscì perfettamente.

 

I giorni dopo non incrociai Matt neppure per sbaglio era palese che cercasse di evitarmi. Io ormai avevo le mie abitudini e uscivo sempre alla stessa ora, salvo imprevisti come ad esempio quando litigavo con la sveglia, ma non lo incontravo neppure sulla strada per andare all'università. Spesso mi capitava di pensarci, mi sentivo in colpa e meschina. Lo stavo facendo star male e me ne dispiacevo. Dopo una settimana lo vidi nei corridoi, stava venendo nella mia direzione quando dischiusi le labbra per dire qualcosa lui non mi guardò neanche. Mi superò senza battere ciglio. Dovevo ammettere che mi mancava, lui era divenuto parte della mia quotidianità. Era strano non parlargli e addirittura non poterlo vedere più. Odiavo dirlo ma amavo anche tutte quelle piccole attenzioni che mi dava. Spesso mi portava la colazione a scuola, a volte mi sussurrava all'orecchio che ero bellissima. Come donna apprezzavo quei gesti, mi sentivo davvero carina ogni tanto. Decisi di scrivergli una lettera per scusarmi e magari ritornare amici, almeno così speravo. Non potevo mica promettergli un amore che non avrei saputo dargli. Mi feci accompagnare un giorno da Lena, anche perchè io da sola non sarei mai riuscita ad arrivarci. Lei mi aspettò al pian terreno, io salii fino al suo appartamento. Arrivata difronte alla porta esitai a suonare. Ero certa che non mi avrebbe fatto spiegare ed era proprio per quello che avevo scritto quelle poche righe. Sospirai, pensai “ora conto fino a tre e poi suono”, arrivai quasi a duecento poi smisi di contare. Feci un respiro profondo, finalmente mi convinsi e suonai. Appena lo feci me ne pentii subito, non ero davvero pronta per un faccia a faccia con lui.

Aspettai un poco e non sentendo nessun rumore mi avviai verso le scale tirando un sospiro di sollievo. Subito dopo mi aprii una ragazza bellissima. Aveva delle gambe chilometriche, i capelli ricci perfetti e rossi. Indossava un vestitino azzurro che a me non sarebbe mai stato così bene. Mi disse cosa desiderassi io iniziai a blaterare della mezze frasi e sillabe senza in realtà dire nulla. Gesticolavo moltissimo presa dall'agitazione. Le misi poi la lettera in mano dicendo “Matt” e poi scesi le scale alla velocità della luce. Mi diedi della stupida, in quel foglio c'erano scritte solo banalità e poi perchè quando avevo visto quella tizia ero stata colta dall'agitazione? Compresi infine che stavo impazzendo.

 

Un paio di giorni dopo senza aver avuto nessuna risposta, mentre stavo andando all'università incontrai Matt. Aveva il braccio sulle spalle della ragazza che mi aveva aperto nel suo appartamento. Non so perchè ma tutto il senso di colpa che avevo provato fino a quel momento stava svanendo, lasciando il posto al delirio. Lei rideva alle sue battute, sembrava un'oca e aveva i denti persino storti. Quei capelli rossi fuoco ero convinta fossero semplicemente tinti e nulla di più, le gambe chilometriche erano storte. Non mi sembrava più tutta questa bellezza anzi! Li superai senza dire nulla e svuotando la mente. Non volevo sentire delle possibili battute su di me. Non avevo mai provato tanta rabbia in vita mia, non solo odiavo quell'oca ma anche Matt!

 

  • Semplice sai, sei gelosa!

 

Avevo raccontato i miei pensieri a Lena e lei mi sapeva dire solo questo?!

 

  • Prima ti faceva piacere avere tutte le attenzioni di Matt per te, ma ora non sopporti che lui le dia a un'altra. Tesoro lo hai praticamente rifiutato che ti aspettavi? Che si rinchiudesse in un convento di clausura? Dovresti tirare fuori il carattere e riprendertelo!

 

Al di là delle prime, l'ultima frase era sensata. Quando avevo una cotta per Kyle non avevo fatto niente, ero semplicemente stata passiva senza mai prendere una posizione. Ora però sarebbe stato diverso!

 

  • Credo che infondo anche tu ne sia innamorata in realtà. Devi solo rendertene ancora conto.

 

Stavo già pensando al mio piano di conquista quando disse quella frase. Arrossii e abbassai gli occhi, non sapevo cosa rispondere a tale affermazione. L'unica cosa di cui ero certa era che mi mancava e che odiavo davvero vederlo con quell'altra! Dovevo parlargli, magari da soli però. Il giorno dopo non lo vidi e neppure quello successivo. Avevo paura che andando a casa sua mi avrebbe di nuovo aperto quella tizia, mi irritavo solo al pensiero. Una mattina mi feci portare in taxi fino al suo palazzo, lo aspettai davanti al portone. Alle sei spaccate ero lì ad attenderlo. Non mi feci prendere dalla mia emotività e cercai di rimanere calma. Dopo un'ora e un quarto uscì da quella maledetta porta. Da solo! Si fermò e ci guardammo, dopo lui si voltò e si diresse probabilmente verso l'università.

 

  • Matt aspetta ti prego. Devo parlarti.

Sembrava non volermi sentire, non mi aspettava e non rallentava neanche il passo. Dovevo correre per stargli dietro.

 

  • Mi dispiace! So che volevi una risposta, ma non ce l'avevo neppure io la risposta. Ero confusa e non sapevo..

  • Maledizione Samantha, confusa? Siamo andati a letto per mesi! Se avessi provato qualcosa per me non credi che te ne saresti accorta?

 

Era arrabbiato ma almeno si era fermato e mi stava guardando negli occhi. Io avevo il fiatone dovetti un attimo riprendere il fiato.

 

  • Lo so è vero! Sai come si dice? Ci si rende conto davvero di qualcosa soltanto quando la si perde. Mi dispiace.

Lo vedevo vibrare dalla rabbia. Io dovevo ancora riprendere il respiro regolare. Lui si voltò stava per incamminarsi di nuovo.

  • Ti chiedo solo di riprovarci..

L'ultima frase l'avevo appena sussurrata. Non ero neppure certa che l'avesse sentita ma ero troppo stanca per inseguirlo ancora. Mi inginocchiai a terra stremata non solo dalla corsa. Ero distrutta dentro, mi sentivo un'inetta. Trattenni le lacrime, la mia emotività aveva di nuovo preso il sopravento su di me. Stavo avendo una lotta interiore e non mi resi conto di nulla finchè non accadde. Matt si era accucciato e mi aveva baciato.

Io non ero più riuscita a trattenere le lacrime. Lui aveva le mani sulle mie guancie, mi asciugava le lacrime con le dita mise la sua testa contro la mia e parlò a bassa voce così che solo io potessi sentirlo.

 

  • Ti amo piccola nanetta, credi che sia stato facile per me evitarti. Mi è scattata una rabbia dentro leggendo quella lettera, pensavo che magari Naomi potesse sostituirti, ma nessuna potrebbe mai farlo. Dove potrei mai trovarla una piccola come te? Basta piangere, magari se ci riproviamo stavolta proviamo a partire da zero, d'accordo?

 

Annuii. Mi diede un bacio sul naso. Si alzò in piedi e mi porse la manoper aiutarmi ad alzarmi. La afferrai e mi tirò a sé abbracciandomi. Mi baciò e mi strinse forte a sé. Afferrò poi la mia mano e non me la lasciò mai più.



 

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Cookies stava sonnecchiando sulla poltrona, anche quella giornata finalmente era giunta al termine. Ero stravolta, volevo solo sedermi comodamente e invece mi sarei dovuta accontentare di una normale sedia in cucina. Mi misi a leggere di cose che già avevo letto chissà quante volte. Sentii poi chiudere la porta di casa, Matt era arrivato da lavoro. Mi venne a dare un bacio e mi posò una mano sulla pancia.

 

  • Come stanno le mie due principesse?

Gli sorrisi

  • Potrebbe andare meglio! Lo sai cosa stavo pensando? È tutta colpa del gatto!

  • Che cosa è colpa del gatto?

  • Se ancora oggi stiamo insieme e se ci siamo sposati e se presto diventeremo mamma e papà!

  • Come sarebbe a dire colpa? Io direi che è un gran merito del nostro bel miciotto.

Lo andò a svegliare per accarezzarlo.

  • Se lo dici tu!

    Andai al suo fianco per dare due coccole a quella piccola (ormai non più) palla di pelo nera e baciai mio marito.

  • Ti amo idiota!







    tadannn :) maledizione è la prima storia che ha un numero pari di capitoli :) vabbè fa nulla :) sarò sincera non credevo di terminarla già però scrivendola ho notato che avrebbe avuto ormai senso finirla qui :) per chi mi conosce sa perfettamente che non mi piace trascinare molto le storie e neppure fare troppo capitoli :) quindi ecco :) spero comunque che questo capitolo conclusivo vi sia piaciuto e che non abbia deluso qualche aspettativa :) per il resto spero che la lettura in sè di questa storia non vi abbia annoiato o altro :) grazie mille a voi piccoli folli che seguite e che avete letto questa piccola storiella :) grazie di cuore :) un bacio enorme a tutti :) e alla prossima ;)

  
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