Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: piccolo_uragano_    11/08/2015    2 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
----
Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non abituatevi a questi aggiornamenti così frequenti, amori miei. Semplicemente, la mia voglia di studiare matematica per il debito estivo è pari a zero, e quando apro il libro mi viene voglia di accendere il computer e scrivere. E poi, le quattro recensioni al capitolo precedente mi hanno fatta talmente felice che non potevo assolutamente non aggiornare presto. 
Grazie, grazie di cuore. 


“Sirius?”
Era appena l’alba. Il piccolo giardino sul retro di casa Black era illuminato da una flebile luce, ma Martha, ancora sulla porta che portava dalla cucina al giardino, poteva vedere chiaramente suo marito Sirius seduto sul dondolo con la testa tra le mani.
Erano appena tornati a casa, dopo aver passato la notte al Quartier Generale, mentre Robert dormiva ignaro in camera di Marie. Ormai aveva dieci mesi. Riusciva a dire qualche parola, ‘papa’ ‘mamma’, a indicare, a farsi capire, a ridere quando James gli faceva il solletico o lo metteva sulle spalle e lo faceva volare.
Se Sirius era ridotto così, James non sarebbe tornato a ridere tanto presto.
“Sirius …”
“Non ti avvicinare!” sbraitò lui.
“Non ho paura di te.” Rispose lei, facendo un altro passo verso di lui.
“Dovresti averne. Appartengo ad una famiglia di assassini!”
Martha scosse la testa. “Io e nostro figlio siamo la tua famiglia, Sirius. E né io né Robert abbiamo ucciso qualcuno.”
“Robert … è un Black anche lui. È segnato a vita.”
Martha continuò ad avvicinarsi scuotendo la testa. “No.” Fece un altro passo verso di lui. “Sirius, guardami.”
Guardami, Sirius, perché solo così potrai tornare in te.
Lui scosse la testa. “Vattene, Martha. Perché stai ancora con me? Perché mi hai sposato?”
Lei accennò un sorriso. “Perché sono innamorata di te.”
“Non dovresti.”
Martha fece un altro passo verso di lui. “Sirius, guardami.”
Lui, lentamente, posò le mani sulle ginocchia e la guardò, mostrandole che aveva gli occhi pieni di lacrime.
Non credeva che lo avrebbe mai visto così. Non credeva che lo avrebbe nemmeno mai visto piangere, perché non credeva che ne fosse capace. Eppure ora quegli occhi grigi brillavano come non mai e il suo viso perfetto era rigato da due lacrime salate. Fu per questo che Martha sorrise, perché nonostante credesse di conoscere suo marito come le suo tasche, in quel momento lui fu in grado di sorprenderla di nuovo.
“Erano come dei genitori per me, lo capisci?” disse, tra le lacrime.
“Si.” Rispose Martha. Si sedette accanto a lui e gli posò una mano sulla spalla ed il mento sull’altra. “Lo so.”
“Erano assolutamente la cosa più vicina a dei genitori che avessi mai avuto.”
Martha lo strinse forte a sé.
“Robert non se li ricorderà.”
“Gliene parleremo noi.”
“Non potranno vedere James sposarsi.”
“Lo vedranno, in qualche modo.”
Sirius scosse la testa. “No. Se ne sono andati.”
“Questo non vuol dire che non siano più accanto a te.”
Sirius tirò su col naso. “Che intendi?”
Prima che Martha potesse rispondere, James Potter si Materializzò nel centro esatto del giardino. Aveva gli occhi gonfi, gli occhiali storti, i capelli più spettinati che mai e sul viso non aveva nemmeno l’ombra del suo solito sorriso.
“Ti giuro che se provi a sentirti in colpa ti ammazzo, Sirius.” Esordì, guardandolo.
“Diamine, James, eravamo già al passaggio successivo.” Lo rimproverò Martha.
“Si, ma tuo marito crede che siccome sua cugina e suo marito hanno ucciso i nostri genitori, allora io ce l’avrò a morte con lui.”
Sirius guardò James come se avesse voluto chiedergli scusa.
“Non guardarmi così, Padfoot. Non ce l’avrei con te nemmeno se li avessi uccisi tu stesso.”
Sirius fece un mezzo sorriso e scosse la testa. “Non capisci? È come se li avessi uccisi io. Sia loro che Robert e Margot.”
Martha gli diede uno spintone amichevole. “Non è vero, Sirius.”
“Bellatrix è mia cugina, Martha. Sangue del mio sangue.”
“Non importa il sangue, Sirius. Io e te siamo fratelli senza essere sangue del sangue di nessuno.”
Martha annuì. “Ci sono legami che vanno al di là del sangue e del DNA. Quello tra te e Bellatrix non è un legame vero, è solo una questione di cognome. Quello tra te e James è un legame tra le vostre anime.”
Sirius si riprese la testa tra le mani, mentre James si sedeva accanto a lui.
“Mi dispiace, James. Mi dispiace davvero tanto.”
James guardò il sole ormai alto nel cielo e sorrise. “Sirius, le persone che amiamo non ci lasciano mai davvero.” Sirius guardò James come se fosse impazzito. James, in tutta risposta, indicò a Sirius il suo petto. “Puoi sempre trovarli, lì dentro.”
Sirius si mise una mano sul cuore e guardò James con riconoscenza. Poi guardò Martha e le baciò le labbra.
“Grazie, amore mio.”

“Non ho intenzione di mettere un abito da sposa.”
“Quando ti impunti sei insopportabile. Vuoi sposarti in tuta?”
Martha, che stava imboccando Robert, scosse la testa. Sedute attorno a tavolo, Rose, Alice e Lily discutevano – e lei non si stupiva nemmeno più dei loro litigi.
“L’ho messo io e lo ha messo Martha. Perché tu no?” chiese Alice.
“Che c’entra? Voi volevate mettere un abito da sposa!”
Martha guardò Lily incarnando un sopracciglio. “Era Rose a volere che mettessimo un abito da sposa. Oh, insomma pulce, a quasi un anno ancora ti sbrodoli come un lattante?!”
“Mamma.” Rispose lui. “Papà?”
“Papà è al lavoro.” Rispose, poi si girò di nuovo verso le sue amiche. “A proposito, perché voi due non siete al corso Auror?”
Era ora di cena eppure Sirius non era ancora tornato. E nemmeno James.
Io li ammazzo.
Lily alzò le spalle. “Oggi abbiamo finito prima di pranzo.”
Martha affondò il cucchiaino di Robert nel piatto. “E il tuo fidanzato dove diamine è?” sbraitò.
“Probabilmente da qualche parte con tuo marito.”
Rose guardò fuori dalla finestra. “In effetti la moto non c’è.”
“Sono usciti in moto?!” esclamarono all’unisono Lily e Martha.
“Io li ammazzo.” Annunciò Martha, dando l’ultimo boccone a Robert. Lo estrasse dal seggiolone e gli sistemò i riccioli scuri. “Pulce, papà è scappato.”
“Non farla più tragica di quanto sia, Martha.”
Maledetta Alice e il suo ottimismo immortale.
“Gli avevo chiesto di tornare presto, così noi saremmo uscite.”
“Hanno diciannove anni e sono orfani da un mese e mezzo, n-“
“Non cercare di difenderlo, Alice. Stamattina gli ho chiaramente chiesto di tornare presto.”  
“Usciamo lo stesso?” domandò Rose.
Martha indicò il bambino che teneva in braccio.
“Lascialo alla mamma. Non aspetta altro.” Rispose lei, alzando le spalle.
Martha la guardò dubbiosa.
“Martha è un anno che ti dedichi solo al bambino. Se sta una sera con la nonna non succede niente.” Aggiunse Lily.
“Andiamo, Martha, scommetto che non ti ricordi nemmeno il sapore della tequila.” La provocò Alice.
Robert si mise a giocare con una ciocca dei capelli di Martha. Rose si alzò e guardò il bambino. “Robert, vuoi andare dalla nonna?”
“Onna!” rispose lui con entusiasmo.
“Nonna si?”
“Onna si!”
Rose prese in braccio il bambino e comunicò che sarebbe andata di sopra a prendere le sue cose.
Martha la seguì strillando. “ROSALIE ELIZABETH REDFORT! COME TI PERMETTI?”
“Hai bisogno di uscire, Martha.” Rispose lei secca, aprendo i cassetti della cameretta di Robert. “Hai bisogno di ricordarti che hai diciannove anni.”
Martha si appoggiò allo stipite della porta. “Non è che sei tu che hai bisogno di uscire e di ricordarti che hai vent’anni?”
Rose chiuse di scatto il cassetto e vi si appoggiò con le mani. “Io sto bene.”
Lo disse come se stesse dicendo parole di cui non conosceva il significato.
“Sto bene, Martha, sto solo dicendo che il fatto che tu sia madre non ti …”
“Non arrampicarti sui vetri!”
Rose si perse a guardare una ciocca dei suoi capelli.
Se Rose inizia a giocare con i capelli, ha dei brutti pensieri per la testa.
Le parole della lettera di suo padre risuonarono nella testa di Martha.
“Rose, dov’è Remus?”
Rose la guardò con diffidenza. “Che diamine c’entra?”
“Rose, dov’è Remus?” ripeté Martha, prendendo in braccio Robert.
Rose fissò il muro. “Non lo so.”
“E perché non lo sai?”
“Perché mi ha lasciata.”
Martha guardò il pavimento.
“Dice che non sa se mi ama.”
“E perché non hai detto subito che sei tu ad avere bisogno di uscire?”
Rose guardò Martha con gli occhi gonfi di lacrime. “Perché ammettere di avere fallito di nuovo?”
“Perché non sei tu ad avere fallito.”

Martha guardava Remus dormire beatamente sul letto della cameretta accanto alla cucina. Era un mese ormai che stava lì da loro, mentre l’autunno avvolgeva l’Inghilterra nel freddo del 1979. Erano anni che faceva freddo, in realtà.
Remus dormiva tenendosi abbracciato da solo, come se non ci fosse altro modo per lui per sentire il calore umano di un abbraccio.
Lui e Rose avevano un legame talmente strano da non poter essere capito da nessuno al di fuori di loro due. Si amavano, eppure non riuscivano a vivere davvero insieme. Si amavano, eppure non riuscivano a guardarsi in faccia. Lui e Rose erano tanto strani quanto unici.
Remus si mosse un po’ e aprì un occhio.
“Buongiorno.” Disse Martha.
“Perché diamine mi guardi dormire? Vai da tuo marito.” Rispose lui, girandosi dall’altra parte.
Martha sorrise. “Sono le sette e dieci. Sto preparando il caffè.”
“Per me amaro.”
Martha scosse la testa e con la bacchetta fece arrivare a Remus la sua tazza di caffè amaro.
Lui si mise seduto e ringraziò.
“Figurati.” Disse lei, sedendosi ai piedi del suo letto.
“A che pensi?”
“Che se Sirius non ha sentito la sveglia, tocca a me svegliarlo.”
Remus sorrise. Svegliare Sirius e James era un’impresa. “Io l’ho fatto per sette anni, voi vivete insieme da meno di due.”
“Vuoi dire che Sirius è stato sposato con te per sette anni?” chiese lei, visibilmente divertita.
“No, siamo ancora sposati.”
“Buona a sapersi. Quando mi stanco te lo mando.” Replicò lei, alzando le spalle.
“Sei venuta qui per parlare di Rose?” chiese lui, dopo un attimo di silenzio.
“Non mi aspetto che tu ti confida con la sorella della donna che hai lasciato.”
“Si da il caso che tu sia anche una delle mie migliori amiche. Voglio dire, sei la prima moglie dei Malandrini.”
“Che onore.” Rispose lei, con un sorriso. “Ha detto che tu credi che lei non ti ami abbastanza.”
“Io non sono la persona adatta per vivere con lei.”
“Tanto il gioco è sempre lo stesso. Vi lasciate, un mese dopo vi riprendete, e dopo altri tre mesi vi lasciate di nuovo.”
Remus scosse la testa. “In effetti hai ragione.”
“In effetti, sei qui da un mese.”

“Vieni da papà, pulce!”
Robert muoveva i suoi primi passi nella casa nuova di Lily e James, indossando un maglione rosso e oro che James gli aveva appena regalato.
Lui, con passi piccoli e incerti, abbandonò le braccia di Martha per dirigersi verso Sirius, e poi verso James, per poi passare a Lily.
Martha era in lacrime, mentre l’albero di Natale, dietro di lei, si illuminava. “Sei bravissimo, piccolo.”
“Sei un campione, Robert!” esclamò Gideon Prewett, versandosi dell’altro vino.
Suo fratello Fabian, seduto sul divano insieme a Rose e Remus alzò il calice. “Ai primi passi di Robert Sirius Black!”
Intanto, il piccolo ripeteva il percorso sempre più velocemente.
“Dieci galeoni che cade!” esclamò Ted Tonks.
“Non scommettere su mio figlio, Ted.” Lo rimproverò Martha.
“Buon Natale a te, piccola Redfort!”
Martha sorrise. Era moltissimo che qualcuno non la chiamava così.
Era come la chiamavano a scuola,  era una cosa che apparteneva alle mura di Hogwarts, e nessuno si sarebbe aspettato che quel soprannome avrebbe varcato la soglia del castello, perché era solo un modo per distinguerla da Rose. Ora lei e Rose erano talmente diverse che, se non avessero avuto lo stesso viso, nessuno avrebbe detto che erano sorelle.
Rose aveva i capelli lisci, ben tenuti, ben curati, con la frangetta perfetta, chili di mascara sopra agli occhi per farli sembrare più grandi, una camicia fatta su misura e dei jeans che le stavano d’incanto. Si muoveva come se tutti fossero inferiori a lei, ma quando parlava con Remus sembrava semplicemente una principessa.
Martha invece indossava un maglione grigio di Sirius, teneva i capelli raccolti da una matita, e piangeva guardando suo figlio camminare.
“Ragazzi, noi dobbiamo dirvi una cosa.” Annunciò Lily, scambiandosi uno sguardo d’intesa con James.
Robert si bloccò e guardò Lily. Lei gli sorrise e lui le posò una manina sulla guancia. Allora lei si sedette per terra e lui si sedette sulle sue gambe, salutando Martha e Sirius con la manina.
Martha si fece seria e si sedette sul bracciolo del divano, accanto a Rose, mentre James e Sirius si alzarono.
“Allora, tu e mio marito avete deciso di dichiarare la vostra relazione?” scherzò Martha.
“Non ci sei andata lontana, signora Felpato, sai?” scherzò James. “No, la verità è che settimana scorsa io e Lily siamo stati sul lago.”
Martha guardò Lily e James dubbiosa. “E quindi? Avete scoperto che il mostro di Loch Ness non esiste?”
“No, siamo andati sul lago e ci siamo sposati.”
Rose, che stava mangiando una pizzetta, iniziò a tossire. “E non me lo hai detto?!”
“Stai scherzando?!” aggiunse Alice, con il diavolo negli occhi.
“Perché non me lo avete detto?!” strillò Martha. “Avevamo deciso che sarei stata la testimone!”
“Si ma poi voi avete iniziato a parlare di abiti e di bomboniere e io sono andata nel panico!” si difese Lily.
“C’era solo Sirius, Martha, per-“
Ma Martha si era già voltata verso suo marito. “TU, bugiardo traditore!”
Lui si difese con le mani, come se pensasse che Martha lo avrebbe picchiato. “Martha, calmati!”
“Non me lo hai detto! James e Lily si sono sposati e tu non me lo hai detto!”
“Ho giurato di non farne parola con nessuno.”
Martha, rassegnata, si sedette a terra, incrociando le braccia e tenendo il broncio.
“Fatto il misfatto, signora Felpato.”
“Fottiti, Ramoso.” Rispose lei, fulminando con lo sguardo sia lui che Lily.
“Martha, mi perdoni se ti dico che sono incinta?”
Martha spalancò la bocca. “LILY EVANS!”
“Lily Potter, da una settimana ormai.”
“Fa niente. C’è altro che devo sapere?!”
“Per ora no, ma potresti prestarmi i p-“
“Io non ti presto proprio un bel niente! Mi ha sempre fatto mille prediche sulla sincerità e la fiducia reciproca, e ora ti sei sposata e aspetti un bambino e io sono l’ultima a saperlo, dannazione!”
Le cose non andavano bene. Martha faceva finta di non pensarci, ma più il tempo passava e più Voldemort diventava potente, avvicinandosi all’Ordine e facendo si che loro si sentissero braccati e spaventati. Non era un caso che quella casa fosse in un quartiere Babbano, non era un caso che nessuno uscisse più di casa se non per recarsi a casa dell’altro, e non era un caso che quel Natale fosse poco sentito e che facesse così freddo.
“Posso dire una cosa anche io?” chiese Alice.
“Oh, hai trovato il mostro di Loch Ness o sei incinta anche tu?” strillò Martha.
“In effetti sì, sono incinta anche io.” Squittì Alice. “Però prima di aggredirmi, ricordati che io ti ho invitata al mio matrimonio e non mi sono sposata su un lago infestato.”
Martha si portò le mani nei capelli, e fece per strillare di nuovo, quando vide Robert ridere con Lily.
“Hai sentito, piccolo? Avrai due cuginetti!” esclamò Lily, accarezzandogli il viso.
“Non cercare di corrompermi facendo ridere mio figlio, Lily.” Comunicò Martha con tono serio.
“Ehi, Robert, la tua mamma è arrabbiata.” Lily si fece seria e Robert scoppiò a ridere di nuovo.
“Sarai una mamma fantastica.” Sussurrò Martha.
Lily si alzò, diedi Robert a James e strinse Martha in un abbraccio di quelli veri, in cui non importa quanto forte ci si stringe, ma i cuori si toccano e le anime si uniscono.
“Lo spero davvero.” Le sussurrò. 



Eeeecco. Inizia in modo piuttosto triste, lo so. Volevo che la morte in sè fosse di parte, volevo che si sentisse di più il dolore della perdita e la confusione nella testa di Sirius. E poi mi piaceva l'idea che fosse James a dire a Sirius 'le persone che amiamo non ci lasciano mai davvero'. Non lo avrebbe mai dimenticato, se glielo avesse detto lui, non è vero? 
Ah, nel caso non fosse chiaro, quando Sirius si tocca il cuore e ringrazia Martha, è perchè, come già detto un milione di volte, lui 'non sapeva di avere un cuore fino a quando non era arrivata lei a farglielo battere'. 
Il matrimonio segreto ... beh scusate, ma Lily non mi sembra una da marcia nunziale e abito bianco. 
Sirius è presente perchè ricordo perfettamente che Harry, nel terzo libro, trova una foto del matrimonio in cui accanto a James, c'è Sirius. E per quanto riguarda la gravidanza, beh ... ho fatto due calcoli, se quello è il Natale '79, Harry verrà al mondo otto mesi dopo, quindi ... aggiungiamolo alle sorprese, facciamo infuriare Martha! :'D 
Si, il tempo passa troppo veloce. Non vi preoccupate: vi do ancora due capitoli prima di dover tirare fuori i fazzoletti. 
Detto questo, mia madre sta partendo e io e mio fratello siamo in casa da soli. Se portate da bere, vi apro la porta a braccia aperte. 
Fatto il misfatto!


 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: piccolo_uragano_