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Autore: YouAreMy_Dream    13/08/2015    2 recensioni
ATTENZIONE: la storia NON è mia. è stata scritta da questa ragazza: Jessica Cislaghi.
Questa è la sua pagina Facebook: One direction,singer for me. (https://www.facebook.com/pages/One-directionsinger-for-me/216589281769535)
Lei l'ha pubblicata su facebook e CON IL SUO PERMESSO io la pubblico qui.
Leggetela perchè ne vale davvero la pena c:
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*Dal primo capitolo*
-Scusa?-Mi chiamò uno di loro.
Alzai lentamente lo sguardo,incrociando due occhi azzurri incantevoli.
Sembravano due pezzi di cielo,impressionanti.
Rimasi immobile qualche secondo,fino a che il biondino d'innanzi a me mi sorrise e mi chiamò nuovamente.
-Devo pagare!-Esclamò passandosi una mano tra i suoi capelli dorati.
-Oh...si,certo.-Risposi scuotendo la testa.Ritornai alla realtà,quella triste realtà in cui io e i ragazzi non andavamo d'accordo.
E' una storia lunga da spiegare,fin troppo dura da raccontare.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE: la FF NON è mia, ma è di questa ragazza: Jessica Cislaghi. Questa è la sua pagina Facebook: One Direction,singer for me. (https://www.facebook.com/pages/One-directionsinger-for-me/216589281769535?fref=ts).
Lei l'ha pubblicata su Facebook e io CON IL SUO PERMESSO la pubblico qui.



Chapter 50 (the last one).

New York mi piaceva parecchio, ma sicuramente non era la mia amata Londra. 
Non c'era il grande big ben ad incorniciare il panorama, non c'era la stessa aria invernale, non c'era Nando's o il mio solito ristorante sotto casa. Non c'era la caffetteria che frequentavo ogni mattina, non c'erano le solite strade e le vecchie vie. Non c'era la mia amica Jade, l'adorabile Harry, lo svitato Louis, il dolce Liam, la stranezza di Zayn, ma sopratutto mancava lui, Niall.
Mi mancava la sua risata, i suoi occhi, i suoi mezzi sorrisi, la sua voce, i suoi abbracci, le sue mani, i sui baci. Mi mancava, come sempre.
Mia madre in una settimana mi aveva trovato lavoro in un bar in centro, l'università da frequentare e nuove compagnie con cui potermi divertire. 
Avevo ogni cosa, potevo ricominciare tutto da capo, ma ancora c'era qualcosa che mi bloccava, qualcosa che mi impediva di azzerare la mia vita.
Forse i ricordi, forse l'incertezza di farcela, forse le solite paure, forse la mancanza di ciò che era stato e che non sarebbe più tornato.

Mi fermai davanti lo specchio del nuovo appartamento, abbottonai la divisa e mi voltai verso mia madre, che era seduta sul divano a leggere un quotidiano.
-Penso di essere pronta.-Affermai, ingoiando la saliva.
-Oh, immagino di si.-Rispose lei sorridendomi. Si alzò dalla sua postazione e si avvicinò a me, accarezzandomi i capelli lentamente.- Vedrai, ti farà bene stare qui.- Abbozzai un leggero sorriso ed evitai di parlare, presi la borsetta accovacciata sul marmo della finestra e mi precipitai davanti la porta d'ingresso.
-Andiamo?- Chiesi spiccia. La donna annuì, prese il suo pellicciotto nero e in mia compagnia scese le scale della palazzina, raggiungendo l'auto.
Mi accomodai nel sedile posteriore, infilando le cuffiette. Odiavo come la musica riuscisse ad iniettarmi tanti ricordi, tante sensazioni e tanta malinconia. 
Chiusi gli occhi, trattenendo le lacrime che minacciavano di scendere proprio ora.
-Stai bene tesoro?-Domandò mia madre, osservandomi dallo specchietto retrovisore. Annuii debolmente, ma fu allora, proprio in quel preciso istante che scoppiai in un lungo pianto, uno di quelli liberatori.
-V-Vuoi tornare a casa?- Mi chiese insistente, fermando l'auto sul ciglio della strada. 
-N-No...-Scossi il capo, stringendo tra le mani il cellulare.- Possiamo andare..-

#POV'S NIALL.
Ero qui per riprendermela, amarla e farla tornare in quella che era realmente casa sua, Londra. Osservai la piantina tra le mie mani ed iniziai ad incamminarmi verso il nuovo bar in cui lavorava Ally. Avevo avuto tutte le informazioni da Jade fortunatamente, altrimenti tutto questo sarebbe stato impossibile.
Attraversai la strada e mi ritrovai in un enorme via piena di negozi, ristoranti, pub e infine trovai la piccola caffetteria che cercavo.
Respirai profondamente e mi avvicinai all'ingresso, spingendo successivamente la porta a vetri. L'odore di caffè si iniettò subito nelle mie narici, era impossibile non udire quel piacevole odore di caffeina e croissant appena sfornate. Voltai lo sguardo a destra a sinistra, ma tra tutte le cameriere presenti, lei non c'era. 
Magari non era il suo turno di lavoro o forse era rimasta a casa.
-Scusi?- Avvicinai una ragazza: Alta, bionda, sulla ventina. Lei mi rivolse un sorriso e mi raggiunse, stringendo tra le mani blocco e penna.
-Come posso esserti utile?-Chiese dolcemente.
-Mi sapresti dire se qui lavora una certa Ally? Ally Stons?- Domandai speranzoso.
La giovane sembrò pensarci qualche istante, un attimo che sembrò interminabile, poi annuì e indicò la cucina alle sue spalle.
-Attualmente sta preparando dei tortini di cioccolato, vuoi che te la chiami?-
-No, no...-La fermai, prima che mandasse a monte il mio piano.- Anzi, mi faresti preparare un tortino al cioccolato anche per me?- Le chiesi gentilmente.
-Certamente, accomodati pure.- Indicò un tavolo alla mia sinistra, nella quale presi posto e iniziai a sfogliare il giornale che vi trovai sopra, per scacciare l'ansia.
Poco dopo, nel giro di dieci minuti, il mio ordine arrivò a destinazione. 
Assaporai quella delizia, sotto gli occhi attenti della barista. A quel punto, finsi una faccia disgustata e lasciai andare il cucchiaino sul piattino in plastica.

-Cos'ha che non va?-Domandò la cameriera preoccupata e allo stesso tempo imbarazzata. Sicuramente non era il piano migliore che avessi ideato in vita mia, ma era l'unica tattica che mi era venuta in mente in quel momento.
-Non è cotto bene...-Mentii. 
-Davvero?-Ribatté mordendosi freneticamente il labbro.
-Si, mi sembra anche poco zuccherato...-Allontanai il piatto dalla mia visuale.
-Beh, m-mi dispiace...-Si giustificò la bionda, afferrando il dolce dispiaciuta.-Te ne faccio portare un'altro?-Continuò, senza sapere bene che fare o dire.
-No, vorrei parlare con la cuoca.- Risposi ridendo sotto i baffi. La situazione mi divertiva parecchio.- Le dica precisamente che ''Brad'', ha intenzione di gridarle in faccia quanto disgustosa fosse questa poltiglia al cioccolato.- Lei annuì sbarrando leggermente gli occhi e tornò in cucina velocemente, a chiamare Ally.
L'idea di spacciarmi nuovamente per Brad, l'avrebbe fatta impazzire, ma era sicuramente una cosa carina, ricordando quello che era stato il nostro incontro.
Sentii intanto il cuore battere più forte, finalmente l'avrei rivista, finalmente sarei stato nuovamente in sua compagnia. Volevo solo poterle dire quanto l'amavo e baciarla come se non ci fosse una misura di tempo. 


#POV'S ALLY.
-Ehi Ally? Ally?- Mi voltai spiccia, notando Beth, la cameriera con cui avevo fatto amicizia negli ultimi giorni, tornare indietro con il mio tortino al cioccolato. 
Aggrottai le sopracciglia e mi avvicinai alla ragazza confusa.
-Che succede?-Chiesi, interdetta. Nessuno si era mai lamentato, quindi mi sembrava veramente strana la cosa.
-Il ragazzo in sala dice che è cruda e senza zucchero.-Rispose facendo le spallucce.
-Davvero?...Insomma, credevo di averla fatta buona!-
Afferrai la forchetta ed assaggiai un angolino del mio dolce.
-Com'è?- Mormorò Beth, osservando il mio volto compiaciuto.
-E' buono, è buono cazzo!-Sbottai innervosita.- Ma che cos'ha quello al posto del palato? Un cesso?- Proseguii, gettando il mio povero dessert nella spazzatura.
-Brad, il tizio del dolce, vuole parlare con te.- Affermò la bionda.
-Possibile che tutti i Brad siano dei coglioni?-Mormorai tra me e me, accendendo nella mia testa un vecchio ricordo.
-Che?- Chiese Beth, leggermente confusa.
-Niente, niente..-Scossi il capo, sorridendole nervosamente.- Vado a parlare con quel buffone!- Esclamai levando il grembiule e lanciandolo in un angolo della cucina. Raggiunsi con passo deciso la sala e mi avvicinai al tavolo del giovane, che aveva il volto coperto dal giornale e la voglia di prendermi per i fondelli.

-Brad, giusto?- Domandai acida, giocherellando con il mio bracciale.
-Si..-Rispose semplicemente, senza dare tanti segni di vita.
-Visto che mi hai fatta chiamare, vorrei sapere cosa del mio tortino non ti è piaciuto.- Affermai spazientita. 
-Non saprei, tutto e niente.- Mormorò con strafottenza e poco riguardo.
Ero pronta per uno dei miei attacchi di isteria, ma quando il giovane levò il quotidiano da davanti il viso, sentii il cuore fermarsi e la gola seccarsi.
-......N-Niall?-Balbettai sconvolta.
-No, sono Brad!-Rise, alzandosi lentamente dal tavolo. Ero praticamente allibita, non sapevo più che dire, non sapevo che fare.
-C-Che ci fai qui?- Chiesi poi, non appena recuperai la parola.
-Sono venuto per un caffè.-Nuovamente rise, ma il mio volto freddo e la fronte corrugata, spensero subito la sua allegria.
-Non ho voglia di giocare.-Sussurrai abbassando lo sguardo.
-Neanche io, non più.- Rispose avvicinandosi a me.- Voglio te.-Mormorò alzandomi dolcemente il viso. Mi sentii le ginocchia cedere e le farfalle danzare nello stomaco.
-Perché ora? Perché dopo due mesi ti presenti qui e pretendi che tutto torni come prima?-Domandai in lacrime. Nonostante la voglia matta di mandare tutto all'aria, baciarlo e non lasciarlo più andare, volevo risposte.
-Ho capito di essere stato un coglione, di non essere stato in grado di ascoltarti quando era il momento. Ho capito che l'apparenza inganna, e sto pagando per aver creduto solo alle mie stupide teorie.- Proseguì, tremante.
-Chi ti dice che io sia pronta a tornare?-
-Non sei obbligata a farlo.- Disse, sospirando.- Ma se è vero che ti mancano i nostri abbracci, se è vero che ti mancano i nostri ti amo, se è vero che ti manca il nostro stare svegli fino a tardi, se è vero che ti manca baciarmi e sussurrarmi parole dolci all'orecchio nella notte, allora torna...riproviamoci. Ricominciamo.-
-Io lo sto già facendo, sto ricominciando senza te.- Risposi in lacrime. Stupida, si, ero stupida e incosciente, ma volevo essere solo sincera.
-Ma non è ciò che vuoi.- Ribatté, afferrando entrambe le mie mani.
-Che ne sai di cosa voglio?-Gridai attirando l'attenzione di tutti.- Hai creduto fossi un mostro, hai pensato fossi tornata da Max, pur sapendo ciò che mi aveva fatto. Mi hai dato della masochista, hai detto cose che mi hanno ferita...-
-Quindi è questo che vuoi?- Chiese, con le lacrime agli occhi.- Mettere davvero fine a tutto? Dimenticarti di me per sempre?- A quella domanda, mi toccò abbassare lo sguardo e non rispondere. Mi mancavano le forze per farlo, mi mancava il coraggio. Non sarei mai stata in grado di dirgli veramente ''addio''.
-...Immagino che questo sia un si.- Bisbigliò ridendo appena, una risata triste e malinconica.-Allora...Allora addio.- Proseguì. Il mio cuore continuò a frantumarsi parola dopo parola.- Sii felice Ally.- E quando concluse con quest'ultima frase, la voglia di piangere divenne irrefrenabile. 
Uscì dal bar senza voltarsi indietro, ed io rimasi immobile, con gli occhi dei presenti puntati addosso. Poco mi importava della gente, volevo solo stare meglio e non provare quella sensazione di vuoto e dolore che mi lacerava dentro. 
Il mio sguardo fu improvvisamente catturato da un fazzoletto posato sul tavolino dove prima stava il biondo, sopra vi era tracciata una scritta in nero: 
''Over Again?''

#POV'S NIALL.
(mettete questa:http://www.youtube.com/watch?v=8cDOzrLpM8A )
Non potevo credere che non c'era più niente da fare, non potevo credere che dopo tutti quei chilometri che avevo fatto per raggiungerla, mi ero arreso senza neanche lottare. Eppure lo sapevo, la mia era una battaglia persa in partenza.
Infilai le mani nelle tasche dei Jeans e trattenni il respiro, mi morsi il labbro per evitare di piangere. 
D'un tratto, quando oramai ero infondo allo stradone senza speranze alla quale aggrapparmi, sentii una voce melodiosa, la sua voce, gridare il mio nome.

-Dove credi di andare senza di me?- Domandò proprio lei, Ally. Mi bloccai allibito, incerto su ciò che stesse per succedere. Tuttavia, vederla lì, davanti a me, con il respiro pesante, le gambe affaticate e il cuore in mano, fu la cosa più bella del mondo. Pensai che non ci fosse visione migliore.
-Hai detto che è finita.- Risposi fissandola dritta negli occhi.
-No, non l'ho mai detto.- Mormorò scuotendo leggermente il capo.- Tu sei l'unica persona che riesce a farmi crollare, ma nello stesso tempo riesce a farmi rialzare. No Niall, io non ti lascio andare, non permetterò al mio orgoglio di portarmi via l'unica cosa che mi abbia mai resa felice in vita mia.- Proseguì. Il forte vento le scompigliava i lunghi capelli neri e i raggi del sole penetrati dall'ammasso di nuvole, illuminavano la sua splendida figura.
-Se vieni da me ora, sappi che non ti lascerò più andare!-Esclamai serio.
-Io non voglio essere lasciata andare. Stai con me.- Sussurrò piangendo. A quel punto mi avvicinai di soppiatto e la baciai. La baciai così intensamente da farci mancare il respiro, la baciai come se non ci fosse niente e nessuno intorno a noi, la baciai come la prima volta, perché ogni volta, era come se lo fosse. Incastrai una mano tra i suoi capelli corvini, stringendoli dolcemente. L'altra, la posai sul suo fianco e azzerai ogni distanza potesse ancora dividerci. Lei mi abbracciò, restò con me senza replicare. Era mia, ero suo, eravamo insieme e il resto non contava.
-Sei pronta?- Sussurrai staccandomi leggermente da lei. Il fiato corto, il cuore a mille e un sorriso mai visto prima.
-Per cosa?- Domandò confusa.
-A ricominciare tutto da capo.- Risposi respirando profondamente. Lei annuì e mi abbracciò forte, posando la testa sulla mia spalla.- E' come se fosse l'inizio, ricordi?-
-Il bar, tu che ti spacci per Brad...si, ricordo.- Rise dolcemente.
-Quel giorno capii che tutto sarebbe cambiato.- 
-Quel giorno capii che sarei stata felice.- Disse tremando.- Capii che avevo appena trovato la ragione per sorridere e per vivere, solo che non volevo ammetterlo a me stessa. Ora l'ho fatto, quindi niente e nessuno può distruggere questo.-
-Nessuno piccola, nessuno.- Sussurrai sfiorando le sue labbra.
-Ti amo Niall.- Ammise in lacrime.
-Ti amo anche io, Ally.-

Avevo passato un anno folle: L'avevo incontrata, l'avevo amata, l'avevo rincorsa, l'avevo salvata, l'avevo fatta mia, l'avevo persa, ed ora eravamo qui, pronti a ricominciare tutto da capo. Perché si sa, l'amore vero, sopravvive ad ogni cosa.
E come dice un detto: Non può piovere per sempre. 
Ed oggi per noi era uscito il sole.

The end.
  
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