Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: VanillaMilk95    27/08/2015    3 recensioni
Cosa succederebbe se i personaggi di Frozen vivessero ai nostri giorni?
Se Anna da sola dovesse prendersi cura di Elsa in quei anni bui della sua infanzia?
Se la storia che conoscevate alla fine fosse stravolta?
Anna continuerebbe nel nostro mondo reale a trovare il modo di salvare sua sorella?
Mi chiamo Anna e come ogni storia tutto iniziò quando nacqui. I miei genitori furono meravigliosi fino a quando scomparirono dalla mia vita, senza un come né un perché. Dovetti arrangiarmi con le mie proprie forze, e la mia vita stava andando come avevo programmato, fino a quando una parte importante della mia vita non ricomparve, stravolgendo ogni cosa. Ma quel qualcosa, alla fine, mi accorsi di rivolerlo ad ogni costo, insieme a mia sorella.
Ma prima di riaverla dovetti spalancare l'ultima porta; Con la frase di mio padre " Anche un fiore dopo una tempesta può tornare a sbocciare"
PS: spero vi piaccia, un saluto da "Luna the night_light"
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era mattina ed io ero ancora coricata a letto che osservavo la mia sveglia.
 Oramai era passata quasi una settimana dal funerale dei miei genitori, da quel giorno mi ero presa un mese di ferie per riuscire a superare la loro morte, ma, ben presto mi resi conto che fu un vero sbaglio,  più restavo a casa e più mi concentravo sulla loro perdita. 
Ma non volevo  scappare di nuovo, sentivo di non avere la forza.
All’improvviso dalla sala si sentì lo squillare del telefono, mi voltai dall’altra parte rifiutando categoricamente chiunque volesse chiamarmi, così lasciai squillare finché di nuovo tutto tacque.
Ma dopo poco squillò di nuovo, Innervosita e con tono secco e diretto risposi.
- pronto!? Chi è!?
- Salve è la signorina Anna Frozen? -  - si  sono io … lei cosa vuole!?-
-  Signora, siamo gli assistenti sociali di sua sorella Elsa, le avevamo detto all’ospedale di contattarci entro tre giorni … si e dimenticata!?-
In quel momento trasalì, mi ero completamente dimenticata di lei. - si … è che, mi spiace così tanto … sa … non sono stati giorni semplici. -
- Noi capiamo signora, ma non crede che anche sua sorella ne abbia sofferto!?

- no … si … mi spiace così tanto … ma io prima di una settimana fa non sapevo neanche della sua esistenza, come le avevo detto quel giorno … -  In quel momento cercai di trovare qualche scusa valida, ma fu solo un’ arrampicarsi sugli specchi. 
 
- Me lo ricordo bene signora, lei ci aveva detto di darle tre giorni per pensarci, e noi le abbiamo dato anche di più.
- Io … mi spiace … -

- senta … noi preferiamo dare in affidamento i bambini  agli zii o ai nonni,  ma essendo che nella vostra famiglia non ci sono, l’unica rimasta è lei. E deve decidere in fretta o rimarrà automaticamente nell’orfanotrofio, finché un giorno, si spera, trovi un’altra famiglia, mi ha capito?
- ehm … capito … mi … mi … dia tempo almeno entro stasera per pensarci. 
La donna sospirò e rispose - prima delle 5 del pomeriggio, non di più.
- va bene … 
- allora arrivederci, e mi raccomando, sia puntuale, c’è in gioco la vita di una bambina, non se lo dimentichi.

Quella donna riagganciò ancora prima che potessi ringraziarla e salutarla.

Cosa dovevo fare, sapevo che era la cosa giusta prenderla con me , ma non fu semplice,  quella bambina era stata nascosta dai miei genitori  per questo solo a pensarci avevo risentimenti verso di loro, creandomi domande a cui non riuscivo  trovare una giustificazione … pensavo che si erano creati una specie di loro vita segreta in cui io non ne facevo parte. Cercai in quelle ore di ricordarmi quei 14 anni, ma niente, non ricordavo affatto una neonata insieme ai miei genitori. 
Oramai mancavano solo poche ore, dovevo prendere una decisione. Dopo aver pranzato, voltai lo sguardo verso la foto dei miei, era quella di quando si erano sposati … erano così felici … ero sicura che nonostante tutto non mi sarei mai immaginata una vita segreta, era veramente questo il loro segreto … o forse no. Iniziai a pensare che Elsa sarebbe stata meglio con un’altra famiglia.
Stavo per prendere la cornetta quando sentì suonare alla porta. 
- chi è?-

Aprendo la porta riconobbi la mia vicina di casa, una vecchietta un po’ burbera, ma allo stesso tempo dolce. - Salve , è da un po’ che non la vedevo, e volevo assicurarmi che fosse tutto apposto.
- Si tutto bene -dissi falsamente - 
- So che è dura per lei, ma non può restare rinchiusa lì dentro.-
- Si … mi scusi è un periodo un po’ così, la ringrazio per essersi preoccupata. 
- Di nulla, ah, ascolti prima che mi dimentichi, hanno lasciato un pacco per lei.  Quel signore l’ha chiamata e ha suonato a casa molte volte ma non ha risposto … mi sembra che era un certo dottor … oh … non ricordo come si chiama … ma ha detto che avevano trovato la roba dei tuoi genitori dentro la loro cabina, così stamattina l’ha lasciata a me. 
Purtroppo è troppo pesante e non riesco a portartela.
Il quel momento pensai al medico dell’obitorio che mi aveva chiamato.
- oh  … la ringrazio, vengo subito a prenderlo.
Così lo presi e portai il pacco a casa mia.
Sopra c’era un biglietto con scritto 
- sono cose che sono state trovate nella cabina dei tuoi genitori, non so se ci sia tutto. Ma mi sembrava giusto che l’avevi.
Mi domandai perché questo dottore si era dato così tanta pena a portarmi quello scatolone. 
Intanto iniziai ad  aprirlo.
Dentro c’era una valigia nera con dentro dei fascicoli bagnati che parlavano di chirurgia, parecchi libri di scienze,  i loro telefoni non funzionanti, delle stilo di mio padre dentro un cofanetto, e poi due bambole di pezza, una la riconobbi, era la mia, aveva i capelli arancioni e un vestitino verde, ci giocavo sempre e non la lasciavo mai da nessuna parte, tranne quando mio padre andava a lavorare di notte e prima di andare a dormire andavo da lui e gliela davo dicendogli che, mentre era via, gli avrebbe fatto compagnia; l’altra era somigliante alla mia, solo che era bionda,con un vestitino blu e sul bigliettino attaccato alla gamba aveva scritto “Elsa”.
Appoggiai  le bambole insieme all’altra roba sospirando.
Poi guardai ancora una volta al suo interno e vi trovai i portafogli di entrambi i miei genitori, non intendevo guardare se dentro c’era del denaro, volevo vedere se dentro c’erano delle foto che tenevano nascoste, trovai : la loro carta d’identità assieme ai codici fiscali, ma neanche una foto. Tolsi la valigia dalla scatola e la capovolsi  ma c’era solo altra roba da vestire, ancora una volta non trovai niente affinché io potessi porre fine ai miei dubbi, che continuavano imperterriti a frullarmi nella testa. E con rabbia sbattei la borsa a terra in lacrime, finché un rumore metallico non mi fece girare. Presi di nuovo quel borsone che al suo interno sembrò non avere nulla, così provai a scuoterlo, di nuovo quel rumore.  Avvicinai l’orecchio e con la mano cercai  una fessura finché sentì qualcosa, con uno scatto, cercai di aprirla fino a quando notai, nascosta sotto la stoffa, un piccolo lucchetto con una combinazione. 
Mio padre usava sempre la stessa combinazione, la mia data di nascita, e con mani quasi tremanti, cercai di metterla … si aprì.
Rimasi sorpresa e emozionata, dentro vi era un piccolo porta gioie con un carillon, era l’unica cosa che sembrava non essere bagnata.
Aprì il carillon e incominciò quella musichetta, quella dolce musichetta che amavo, a volte mia madre mi faceva azionare un meccanismo che faceva uscire dal suo interno un ripiano su cui vi erano due bamboline di pochi centimetri che volteggiavano leggiadre come se erano accompagnate dal fruscio del vento. Ma quei ricordi svanirono istantaneamente con la fine della musica, feci un lungo sospiro, e pensai che se lo avevano nascosto così bene c’era un motivo. Osservandolo notai che dove usciva il ripiano era parzialmente aperto, capii che doveva esserci qualcosa, lo aprii e all'interno vi trovai la foto di una donna dai capelli bruni e dagli occhi color cobalto, pieni d’amore, come solo una madre può avere con in braccio una bambina, affianco a loro c’era una bambina con due treccine color mogano; infine alla sua destra, colui che l’avrebbe salvata da qualunque cosa le sarebbe accaduto, il padre, aveva uno sguardo fiero poiché probabilmente immaginava che avrebbe fatto crescere le sue due figlie come i fiori di un giardino, orgogliosi e fieri, un ricordo che pareva essermi stato negato. Poggiai quella foto vicino al carillon, poi guardai di nuovo e questa volta vi trovai un biglietto, con mano tremante lo presi e lo aprii … riconobbi subito quella scrittura in corsivo e così sottile … era quella di mia madre.

- Cara Anna,
ho sperato con tutto il cuore che trovassi questa lettera, anche se in questo momento avremmo desiderato, io e tuo padre, aver avuto il coraggio di dirtelo prima.
In questo ultimo nostro giorno stavamo per venire da te, per rivelarti qualcosa che non ricordi più da tempo … devi sapere che … tu hai una sorella meravigliosa, più piccola di te, purtroppo vi abbiamo separate da piccole, per motivi che vi potrebbero far male, e, questa paura ci ha portato dove siamo ora, divisi, con la consapevolezza che non possiamo tornare indietro, il nostro tempo si sta esaurendo proprio qui in questa cabina.  
Ma voi potete andare avanti e ricostruirvi una vita, insieme, ti prego prenditi cura di Elsa … so che non sarà facile, adesso sta vivendo un periodo molto buio della sua vita, una situazione unica nel suo genere, una meravigliosa dote che noi abbiamo tenuto nascosto per il nostro terrore .
Sicuramente ora non capirai, ma, a tempo debito, ti verrà rivelato tutto. 
Abbiamo fatto degli errori, e ti preghiamo, crescila con amore e affetto, e digli di non aver mai  paura e di essere coraggiosa e intraprendente e specialmente felice come sei sempre stata tu . 
Daremo qualsiasi cosa per tornare nel passato e stare insieme a voi, per crescervi come una vera famiglia.. Perdonateci, vi amiamo.


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( questa immagine e fatta da me . spero vi piaccia)

Le lacrime che mi scendevano ancora una volta dal viso erano di:  rabbia e disperazione, ma allo stesso tempo avvertii una pace interiore come se quelle parole lette, fossero appena state pronunciate dai miei genitori, come se l’incidente non fosse mai avvenuto e che adesso loro potevano ripartire per tornare a casa, con voce sommessa dissi - non … non e tutta la verità … ma so … ora - singhiozzai - che anche nell'errore … in qualche modo … non so ancora da cosa … ci volevate proteggere … e questa è-è la verità … la verità che ho aspettato per tutti questi anni. Ora vi posso perdonare … ora … vi posso perdonare … vi … perdono …- fu strana la reazione che assunsi in quel momento, alzai gli occhi e sorrisi, sulle mie guance, che oramai erano solcate da quelle lacrime, ora spuntava un sorriso come un arcobaleno dopo la tempesta.
Dopo un po’ mi ricomposi, e ripensai a quella proposta, presi di nuovo la foto e fissai a lungo quel fagotto e quella bambina che la fissava con grande gioia. Pensai - La mia vita non sarà più come quella di prima, intanto nella mia mente frullavano due domande: sarà la cosa giusta? Io sarò una brava sorella? Ma entrambe ormai avevano una risposta. Presi la cornetta e digitai il numero - pronto sono Anna … Anna Frozen, volevo dirvi che ho preso la mia decisione, mi prenderò io cura di mia sorella.
- molto bene signora, la prossima settimana le faremo sapere sulla richiesta d’affido. L’avvisiamo, che se andrà tutto per il meglio ogni mese ci saranno dei controlli periodici per vedere se la bambina si trova bene con lei. Le faremo sapere.-
Dentro di me esplodevano tante emozioni differenti ma infondo ero certa che ce la potevo fare.


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Salve a tutti ecco un nuovo capitolo fresco fresco X D X D, spero vi sia piaciuto.
Anna sembra finalmente essere tornata in sé e ha preso finalmente la decisione di
prendere con sé la piccola Elsa. Ma qual'è il temuto segreto che costudivano i genitori
da tenerle così lontane? 
Anna scoprirà cosa si nasconde dietro a questa lettera e questo passato?
Vi lascio con un'immagine che ho fatto appositamente per voi lettori che mi state seguendo , potete trovarla anche sul
mio account di deviant art, dove troverete altre immagini inerenti alla storia
http://rachel-misterygirl.deviantart.com/


  
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