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Autore: Elisaherm    31/08/2015    2 recensioni
Raccolta di Missing Moments incentrati su Light e L. No yaoi.
Primo capitolo:
Forse in un'altra vita avrebbero davvero potuto essere amici e condividere la loro intelligenza superiore, ma in questa lui era il detective e Light l'assassino.
Secondo capitolo:
«Ti piace Oscar Wilde, Light?»
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Light/Raito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Similarities





{Darei qualunque cosa al mondo. 
Darei perfino la mia anima.}




 
Erano decisamente rari i momenti in cui L non lavorava, chino come al solito sulla tastiera del suo pc. Da quando l'aveva incontrato, pensò Light Yagami, il numero delle volte in cui l'aveva visto riposarsi si poteva contare sulle dita di una mano. Ma era sicuramente la prima volta che lo vedeva stravaccato sul letto, appoggiato al cuscino, i piedi vicini a sé e un libro tenuto con una mano sulle ginocchia. Kira era seduto sulla poltrona di fronte a lui, in maniera decisamente più composta, la schiena dritta e le mani impegnate a tenere una tazzina di caffè di cui rigirava pigramente il contenuto con un cucchiaino d'argento.
«Oggi niente lavoro, L?» Chiese con una punta di curiosità.
Passarono alcuni secondi prima che l'investigatore si decidesse a interrompere la lettura e alzare gli occhi su di lui.
«Watari non fa altro che ripetermi che ogni tanto devo riposare o la mia mente finirà per risentirne. Personalmente io non ci credo,» rispose con la sua solita voce strascicata, «ma dice che moltissimi studi sostengono questa teoria e che io non sono esente dalla norma. In ogni caso, suppongo che staccare per qualche minuto dal caso Kira non mi farà male, e se Watari ha ragione quando tornerò al lavoro sarò più intuitivo di prima. E poi, questo romanzo è particolarmente interessante» concluse riportando lo sguardo sulle pagine.
«Davvero? Che libro è?» Chiese Light sporgendosi lievemente, da lì non riusciva a leggere il titolo. Ma L sembrava di nuovo completamente immerso nella lettura e non rispose. Light si chiese se davvero non l'avesse sentito o se lo avesse deliberatamente ignorato.
Pochi minuti dopo, comunque, ebbe la sua risposta.
«Ti piace Oscar Wilde, Light?»
Colto alla sprovvista, Light si affrettò a ricordare tutto ciò che sapeva su Oscar Wilde e a chiedersi se L avrebbe potuto determinare se lui fosse stato Kira in base alla sua risposta.
«Direi di sì, sebbene non sia proprio tra i miei autori preferiti.»
«Hai mai letto ‘Il Ritratto di Dorian Gray’?»
«Diversi anni fa, sì. Stai leggendo quello?»
«Precisamente. Sai...» disse portandosi un dito alle labbra, «trovo che i personaggi, e in particolare Dorian, siano davvero ben costruiti. Un ragazzo bello, benestante, amato da tutti ma per il resto assolutamente normale, che cambia completamente trasformandosi in un mostro senza cuore, che usa il suo fascino per ottenere tutto ciò che vuole. Quando si dicono le cattive influenze, eh?»
Ora L aveva lasciato perdere il libro e non abbandonava lo sguardo di Light neanche per un secondo. Il ragazzo era impassibile, aveva capito dove il detective voleva andare a parare. Riposo, come no. L lavorava perfino quando apparentemente era solo intento a leggere un semplice libro. 
Quando il silenzio finì per protrarsi troppo a lungo si decise a parlare, preparandosi a mantenersi molto sul generico, senza dare alcun giudizio personale.
«Beh, indubbiamente è uno dei personaggi meglio riusciti di Wilde. Lui stesso –»
«Io credo,» lo interruppe bruscamente L, «che tra Dorian Gray e Kira vi sia un legame.»
«Un legame?»
«Un legame. Davvero non riesci a vedere quanto siano simili?» La sua voce si velò di impercettibile scherno, e Light si trattenne dallo stringere più forte la tazzina. «Entrambi farebbero di tutto pur di ottenere ciò che vogliono e nessuno sospetterebbe mai di loro grazie al loro bel faccino innocente e alle buone conoscenze.»
Kira decise di rimanere in silenzio e lasciargli concludere la sua arringa, sapeva che ora sarebbe arrivata la domanda finale che lo avrebbe incriminato, e infatti giunse puntualissima.
«Dimmi, Light.» Una breve pausa, gli occhi ora concentratissimi a cogliere ogni sua minima espressione facciale, il pollice ancora sospeso sulle labbra. Ormai aveva imparato a conoscerlo. 
«Daresti mai via la tua anima in cambio della cosa che più desideri al mondo?»
Forse aveva imparato a conoscerlo, ma L era ancora perfettamente capace di spiazzarlo. Perché, ancora una volta, L ci aveva preso. Perché Dorian Gray e Kira effettivamente erano simili. Perché Kira aveva già venduto la sua anima. Perché forse avrebbe fatto una fine non diversa da quella del personaggio letterario a cui ora si sentiva inevitabilmente legato.
Dannato L.
  
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