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Autore: Em_    08/09/2015    7 recensioni
Emma è diventata l'Oscuro. L'ha fatto per salvare Regina, l'ha fatto perché era la cosa giusta.
Ma adesso cosa succederà? Come affronteranno una cosa tanto grande?
Che ne sarà della Salvatrice? Che ne sarà di lei e Killian?
E se Emma si portasse dietro un segreto davvero enorme?
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Dal prologo: Mi dispiace, ma è la cosa migliore per tutti, soprattutto per Henry. Se gli facessi del male ne morirei, per favore raccontategli tutto domattina. So che mi odierete, lo so, ma se me ne vado da qui non farò del male a nessuno, senza la magia, senza questo potere sono solo una ragazza come tante. Tornerò da voi, lo prometto ma solo quando avrete trovato Merlino. Vi voglio bene.
Emma.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Epilogo



Cinque anni dopo



Era una fredda mattina di dicembre quando Emma aprì leggermente gli occhi trovandosi la faccia di Killian a pochi centimetri dal suo naso, dormiva ancora profondamente sotto il caldo e morbido piumone invernale. Emma sorrise osservando il viso rilassato di quello che ormai era suo marito da più di due anni. Si erano sposati in primavera poco dopo il terzo compleanno delle gemelle nella chiesetta di Storybrooke e nonostante entrambi volessero una cerimonia piuttosto intima alla fine quasi tutta la città si era presentata per le nozze tanto che i posti a sedere non erano bastati. Nessuno si sarebbe perso il matrimonio di colei che aveva spezzato il sortilegio molti anni prima, infondo aveva ritornato a tutti gli abitanti la loro vera vita e di questo le erano ancora grati dopo anni. Emma aveva chiesto a Regina, Ruby e Mary Margaret di farle da damigelle e le ultime due avevano accettato all’istante riempiendola di “grazie” ed abbracci, Regina invece era stata più restia e s’era fatta pregare non poco ma alla fine aveva accettato di “indossare uno stupido abito colorato” (sue testuali parole) per il matrimonio della sua amica. Killian, con grande stupore di tutti, aveva voluto Henry come suo testimone e nonostante all’epoca fosse ancora minorenne Regina (in quanto sindaco) gli concesse il permesso di farlo. Il ragazzo ne era più che entusiasta e un po’ ci sperava che Killian glielo avrebbe chiesto, fortunatamente così era stato. David aveva accompagnato sua figlia all’altare e non quella volta non trattenne l’emozione scoppiando quasi a piangere. Emma non avrebbe mai creduto che il suo vero padre l’avrebbe un giorno tenuta sotto braccio lungo la navata, era un sogno che aveva da piccola e all’epoca sapeva che non si sarebbe mai realizzato. La vita continuava a sorprenderla ogni giorno di più e a volte doveva darsi un pizzicotto per rendersi conto che era tutto completamente reale. Henry ormai era grande, frequentava il suo primo anno di college a Stanford in California ed Emma spesso sentiva la sua mancanza essendo praticamente dall’altra parte del Paese ma sapeva quanto lui fosse felice laggiù e quanto avesse sognato di entrare in un’università così prestigiosa. Non poteva essere più orgogliosa di suo figlio. Aveva optato per un corso di ingegneria navale visto che negli anni anche grazie a Killian si era appassionato molto a quel mondo. Non era sicuro al cento per cento della sua scelta ma per adesso aveva spiegato sia a Regina sia ad Emma che era tutto molto interessante e che probabilmente col tempo avrebbe avuto le idee più chiare. 
Anche Regina e Robin erano convolati a nozze da poco dopo un lunghissimo periodo di riflessione da parte della donna. Anche a lei alcune volte pareva tutto troppo bello per essere vero e fu proprio grazie ad Emma che si decise finalmente ad organizzare la cerimonia. Lei fu irremovibile quando si trattò di scegliere tra qualcosa in grande e qualcosa di intimo, non voleva assolutamente nessuno di troppo. Da qualche mese inoltre lei e Robin stavano firmando delle carte per l’adozione di un bambino, non ne volevano altri ma Roland che ormai aveva dieci anni desiderava tantissimo fratellino con cui giocare e alla fine entrambi avevano ceduto. Man mano che il tempo passava erano sempre più felici all’idea di avere un altro marmocchio che scorrazzava per casa ed erano convinti che accontentare Roland stavolta fosse stata la scelta più giusta che avessero mai fatto in vita loro.
David e Mary Margaret vivevano tranquillamente la loro vita come avevano sempre fatto, lei insegnava di nuovo alle elementari mentre lui era rimasto in polizia insieme a sua figlia. Ora che Emma aveva una casa tutta sua ogni tanto si sentivano ancora un po’ soli nonostante fossero passati ormai anni. Erano abituati ad avere il piccolo Neal e le gemelle che correvano per casa e a vedere Emma e Killian ogni sera, la confusione che c’era in quel piccolo loft qualche volta gli mancava. Neal frequentava già la prima elementare e assomigliava sempre di più ad Emma, stesso colore degli occhi, stessa carnagione, stesso colore di capelli. Se non fosse stato suo fratello l’avrebbero scambiato per suo figlio.
Dopo un paio di minuti passati nel viale dei ricordi Emma tornò in sé sentendo delle vocine provenire dall’esterno della sua camera. Ridacchiò capendo che Hannah e Charlotte stavano complottando qualcosa, di solito erano sempre idee di Hannah visto che amava scherzare e fare dispetti ma neanche la sorella si tirava mai indietro. Essendo domenica mattina sia Killian che Emma speravano di poter dormire un po’ di più ma evidentemente si sbagliavano perché qualche secondo dopo le gemelle entrarono urlando e saltarono sul letto addosso ai loro genitori. A Killian per poco non venne un infarto mentre Emma si limitò a ridere vedendo la faccia svolta di suo marito.
«Voi due mi farete morire prima o poi.» commentò lui coprendosi la testa con le coperte.
«Dai papà svegliati!» gli disse Charlotte buttandosi letteralmente sopra di lui.
«Avevi promesso che saremmo andati tutti fuori a giocare con la neve!» continuò Hannah.
“La promessa. Giusto. Figurati se se la dimenticavano!” pensò Killian tra sé uscendo da sotto il piumone.
«Hai promesso, Killian.» lo incalzò Emma con un sorrisetto.
Lui mimò un “ti odio” che in realtà voleva dire ben altro, si sarebbe vendicato a modo suo e sicuramente lei non se lo sarebbe aspettato.
«Mamma, papà. Lo sapete che tra poco è Natale, vero?» chiese Hannah con l’espressione di chi voleva qualcosa.
«Certo tesoro.» annuì Emma.
«E che c’è anche il nostro compleanno poco dopo?» continuò Charlotte dando man forte a sua sorella.
«Sì, lo sappiamo bene.» disse Killian sorridendo sotto i baffi.
«Allora, stavo pensando, no, anche Charlie pensava, che se voi siete d’accordo… Potremmo prendere un cagnolino…» esclamò Hannah speranzosa.
«Sì, solo se voi siete d’accordo…» precisò Charlotte con quel tono furbo di chi vuole farti pena «Perché sappiamo che non è facile occuparsi di un cagnolino…» concluse cercando di fare la finta responsabile.
Emma e Killian si guardarono per un istante insicuri su cosa rispondere alle loro figlie dopo una richiesta del genere. Prendersi cura di un animale non è semplice, comporta responsabilità e non erano del tutto convinti che due bambine di quasi sei anni fossero capaci di un compito tale.
Fu Emma la prima a parlare «Beh, possiamo anche considerare l’idea ma chi ci dice che sarete voi ad occuparvi del cucciolo? Lo sapete che bisogna dargli da mangiare, lavarlo e soprattutto addestrarlo ed educarlo vero?» entrambe annuirono convinte «Quindi, stavo pensando che, se a papà va bene, potreste andare ad aiutare al canile per qualche settimana, poi se mi diranno che siete responsabili allora forse Babbo Natale vi porterà un cagnolino.» concluse.
Le gemelle si fiondarono su Killian «Papà ti prego, ti prego, ti prego!» dissero all’uniscono.
Lui le guardò per un momento e sospirò «E va bene!» 
«Evviva! Grazie, grazie, grazie!» dissero insieme nuovamente abbracciando i loro genitori per poi correre felici in camera loro.
Hannah qualche secondo dopo riapparve sulla soglia della porta «Ah, mamma, comunque sappiamo che Babbo Natale non esiste e che è il nonno a travestirsi ogni anno.» affermò uscendo.
Killian ed Emma si guardarono sconvolti, non avevano neanche sei anni e sapevano già che Babbo Natale non esisteva, persino Killian alle volte ci aveva creduto non essendo cresciuto nel “mondo tecnologico” (come lo chiamava lui), mentre due bambine così piccole già sapevano tutto.
«Credo che David ci resterà peggio di noi quando glielo diremo.» esclamò Killian.
«Sì, credo di sì. Adora mettersi quel costume ogni Natale per loro e Neal.» rispose Emma.
«Quindi un cane, eh?»
«A quanto pare.»
«Sono furbe quando si tratta di ottenere qualcosa, si coalizzano contro di noi.» disse Killian appoggiando nuovamente la testa sul cuscino.
«Te lo avevo detto che erano identiche a te.» affermò Emma.
«Questa cosa mi si ritorcerà contro, lo so.»
«Smettila, hanno solo sei anni.» esclamò lei ridacchiando.
«Tra qualche anno mi chiederanno “papà posso uscire con un ragazzo?” ed allora sì che tirerò fuori la spada.»
«Killian, cosa farai quando andranno al college?» chiese Emma divertita.
«Ti prego non farmici pensare.» rispose lui sospirando.
«Guarda il lato positivo, saremo solo noi due, in una casa grande, con un grande letto e una grande vasca…» ammiccò.
«Mi stai tentando, Swan?» domandò avvicinandosi per baciarla.
«Bleah! Che schifo, vi state baciando!» intervenne Charlotte coprendosi gli occhi.
Emma allontanò Killian leggermente, non voleva di certo che una delle loro figlie li vedesse in situazioni… Poco caste, ecco.
«Puoi aprire gli occhi, non preoccuparti. E perché sei vestita così?» chiese Emma a sua figlia.
«Mamma! Ma te lo sei già dimenticato? Devono venire i nonni a fare la battaglia di neve!» esclamò la bambina scuotendo la testa per la poca memoria della madre.
«Ora ci alziamo, promesso.» le rispose.
«Hannah ed io vi aspettiamo di sotto, i cereali sono già sul tavolo, m-u-o-v-e-t-e-v-i.» disse scandendo bene l’ultima parola.
Emma si alzò da letto trascinando di sotto anche Killian, di solito era uno di loro due a preparare la colazione alle bambine e non il contrario ma per questa volta accettarono di buon grado il fatto di avere già tutto pronto. Un po’ controvoglia si vestirono e sciacquarono la faccia per darsi una svegliata, le gemelle erano già fuori casa impazienti e pronte ad andare.
David e Mary Margaret arrivarono con Neal dopo pochi minuti di camminata e abbracciarono subito le loro nipotine. Le gemelle e Neal passano giornate intere a giocare insieme, erano cresciuti più come cugini che come zio e nipoti. Qualche secondo dopo anche Killian ed Emma fecero la loro apparizione salutando tutti quanti.
«Mamma, noi andiamo al parco a giocare! Il papà e il nonno vengono con noi.» esclamò Hannah.
«Ehi, aspetta qualcuno per attraversare la strada, okay?» le disse Emma.
La bimba annuì prendendo per mano David e sua sorella. Da più di una settimana avevano organizzato questa fatidica battaglia con la neve dopo che Neal aveva visto qualcosa di simile alla tv trascinando dentro anche Killian e David. Mary Margaret ed Emma si erano astenute dicendo loro che avrebbero preparato un pranzo speciale per gli atleti.
«Si gela qua fuori, andiamo dentro?» propose Emma.
Sua madre annuì e la seguì all’interno. Si accomodarono tutte e due in cucina ed Emma cominciò a preparare la sua solita cioccolata calda, oramai era un rituale che si ripeteva ogni domenica e la bionda non riusciva a stare senza la sua dose di zucchero giornaliera.
«Allora, hai qualche novità?» chiese Mary Margaret afferrando la tazza calda.
«Mah, diciamo di sì.»
«Avremo un altro nipotino vero?» domandò eccitata sua madre.
«In un certo senso.» rispose Emma sorridendo.
«Oh mio dio!» esclamò la mora.
«Mamma, non è come pensi. Non sono incinta e direi che dopo tre figli può anche bastare. Hannah e Charlotte ci hanno chiesto un cagnolino per Natale.»
«Oh!» disse Mary Margaret «Chissà da chi hanno preso l’ispirazione!»
«Che vuoi dire?» chiese Emma confusa.
«Neal guarda caso ha avuto la stessa idea ieri sera.»
«Quei tre si sono messi d’accordo, non c’è dubbio.» concluse Emma.
«Poco ma sicuro. Che avete risposto tu e Killian?»
«Abbiamo deciso che fino a Natale le manderemo a dare una mano in canile per vedere se questa cosa è fattibile, tu e papà invece?»
«Eravamo indecisi, ma forse se Neal si aggregasse alle gemelle non sarebbe male, che dici?»
«Gli farebbe bene credo.» affermò la bionda sorseggiando la sua cioccolata «Tra qualche settimana avremmo un cucciolo che abbaia e distrugge le scarpe.»
«Una nuova avventura da affrontare, vedila così tesoro.» ridacchiò Mary Margaret.



 
***


 

Era la vigilia di Natale quando tutta la famiglia Jones si recò al canile della cittadina per portare a casa il tanto atteso cucciolo. Hannah e Charlotte quasi non avevano dormito tanto eccitate che erano. In casa c’era un grande cartellone appeso al muro con su scritti tutti i possibili nomi da maschio e da femmina ma ancora le bambine non ne avevano scelto uno. Il proprietario fece loro strada fino al luogo dove tenevano tutti i cagnolini, ce n’erano di tutte le taglie e di tutti i colori, insomma l’imbarazzo della scelta. Le gemelle entrarono nel recinto e tutti gli animaletti gli corsero incontro scodinzolando, Charlotte ed Hannah erano letteralmente sommerse dai cani. Ad Emma si strinse il cuore, li avrebbe portati a casa tutti se avesse potuto ma sapeva bene che uno sarebbe bastato a sufficienza.
«Charlie, guarda!» Hannah chiamò la sorella indicandole in cucciolo che teneva tra le braccia.
«È così morbido!» disse Charlotte accarezzando il cagnolino che nel frattempo le leccava la mano.
«Mi piacciono tutti, ma questo è il mio preferito.» constatò Hannah «A te come sembra?»
«È bellissimo! Direi che è lui il vincitore tra tutti.» confermò la sorella.
Le bambine chiamarono il proprietario del canile indicandogli chi avevano scelto, era un cucciolo di Husky grigio e bianco con gli occhi azzurri, non era un cane semplice da gestire ma essendo abbastanza tranquillo probabilmente non avrebbero avuto problemi.
«Chi è il fortunato?» chiese Killian alle sue figlie.
«Lui.» risposero le bambine indicando in cagnolino.
«Mi raccomando, da oggi sarete voi ad accudirlo, non voglio sorprese tra qualche settimana.» le avvertì Emma.
«Non preoccuparti mamma, ci hanno insegnato come fare.» la rassicurò Charlotte.
«Infatti, vedrai che non farà disastri.» continuò Hannah.
Emma annuì e si fidò della parola delle sue figlie. Una volta a casa le bimbe scomparvero in garage insieme al nuovo cucciolo, dovevano sistemargli la cuccia, le ciotole e alcuni giocattoli. 
«Credi che ce la faranno?» chiese Emma.
«Sì, andrà tutto bene Swan tranquilla.» rispose Killian abbracciandola.
«Attento a dove lasci il tuo uncino, Capitano, o potrebbe mangiucchiare pure quello.»
«Il mio uncino serve a ben altro, non lascerò che un cane lo prenda.» disse maliziosamente.
«Mi piace quando lo usi per fare altro.» ribatté lei alludendo alla sera precedente.
«Oh, so bene quanto ti piace!» rispose prendendola lievemente in giro.
«Idiota.» esclamò Emma scuotendo la testa.
«Era un sacco di tempo che non mi chiamavi così.» le fece notare Killian.
«È uno dei tanti modi che ho per dirti che ti amo.» dichiarò lei.
«Io preferisco il modo più classico, ma sappiamo entrambi che non sei mai stata una ragazza tradizionale, no?»
«Esattamente.» confermò.
Killian l’afferrò per i fianchi e la baciò piano sulle labbra «Anche io ti amo comunque.»




 
Lost and insecure... you found me, you found me 
Lying on the floor... surrounded, surrounded 
Why'd you have to wait?... Where were you? Where were you? 
Just a little late... you found me, you found me.




Angolo autrice
Ragazze piango T.T è finita per davvero stavolta. Questo capitolo si è scritto da solo, non ci ho pensato né altro ho iniziato a scrivere ed ecco qua insomma.
Sono passati cinque anni dall'ultima volta, le bimbe hanno quasi sei anni ormai, Emma e Killian sono sposati e lo stesso vale per Robin e Regina (che hanno anche deciso di adottare un altro bambino!). Henry è al college in California e studia ingegneria navale, dopo anni passati insieme a Killian a parlare di navi cosa avrebbe potuto fare se non quello? :')
Ho voluto descrivere una classica giornata da genitori con un Killian super mega geloso (e già preoccupato per i futuri ragazzi delle sue figlie) ed una Emma piuttosto divertita. Alla fine hanno anche accolto un cane a casa sia loro che David e Mary Margaret, anche se quest'ultima credeva che Emma fosse incinta di nuovo xD
L'ultimo pezzo l'ho voluto dedicare esclusivamente ai CaptainSwan che anche dopo anni si amano ancora come fosse la prima volta, e come avete visto il famoso uncino è ben utilizzato lol.

Voglio ringraziare ogni singola persona che mi ha recensito finora, non credevo che questa storia nata per caso sarebbe piaciuta così tanto! Quindi doppio grazie.
Un ringraziamento particolare va a Kerri, Persefone, Arya e Celeste che credo abbiano recensito tutti (o quasi) i capitoli di questa fan fiction, vi adoro ;)

Il testo alla fine è un pezzo della canzone da cui è tratto il titolo della storia ma penso che la maggior parte di voi la conosca!

E boh, credo di aver finito. Ora mi concentrerò sulle altre mie due storie in corso e più avanti penso posterò la storia che sto traducendo (sempre su Hook ed Emma ovviamente).
Grazie ancora a tutti, davvero!

Ci si vede nelle altre storie,
Anna
   
 
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