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Autore: 50shadesofLOTS_Always    12/09/2015    0 recensioni
La vita può cambiare in un attimo. In una sola notte. Per sempre. Come ritrovare allora la gioia di vivere e quella sensazione di amare e sentirsi amati? Alle volte,basta una tavolozza di colori,una paio di punte da ballo ed un ragazzo dagli occhi nocciola...
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Un amore piú forte del Destino'
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Dopo lo spettacolo,fra mazzi di fiori e saluti,io e Marco restiamo soli sul palco. I faretti ne illuminano il centro,proprio dove siamo noi. In piedi,abbracciati ed in silenzio. I nostri respiri interrompono il silenzio << Fra poco finirà anche la scuola... >> dico improvvisamente in modo distratto << Già... >> conviene lui mentre la punta delle sue dita mi accarezzano la schiena << Marco? >> lo chiamo con un sussurro << Sí? >> << Staremo insieme a dopo il tuo torneo? >> << Dovrò dichiarar guerra a mio padre,ma sí... >> dice con vaga ironia << La vuoi sapere una verità? >> domando cambiando completamente argomento. Faccio sempre cosí e lui sembra averci fatto l'abitudine. Alzo lo sguardo e vedo che é in attesa della mia risposta << Non ho avuto mai niente di piú bello di te... >>. Sul suo volto,gli si dipinge un sorriso << Vale anche per me... >> risponde dopo qualche attimo. Lo guardo negli occhi e ricambio il sorriso << Andiamo a cambiarci >> dico mentre scendiamo dal palco verso gli spogliatoi. Non trovando spazio,prendo le mie cose e mi intrufolo nella sezione degli uomini dopo essermi assicurata che Lorenzo non ci sia. É andato già via,perciò sono solo io con Marco << Ma che fai qui? >> mi chiede perplesso mentre ripone il gilet del costume nel borsone << Mi cambio qui,in santa pace. Di là é pieno di marmocchi >> sbotto innervosita. Non ho mai amato i bambini. Tiro fuori i miei jeans e la mia maglietta con la quale ero venuta,sistemandoli su uno sgabello. Sentendomi osservata,mi volto verso Marco rimasto in piedi a fissarmi sconvolto << Che c'é? >> chiedo inarcando un sopracciglio << Tu ti cambi davanti a me? >> << Sí,dov'é il problema? Ci siamo visti in piú occasioni,perché dovrebbe essere diverso >> rispondo tranquillamente,cercando di togliermi l'assurdo corpetto che ho addosso. Finalmente trovo il gancio e lo tolgo,ponendolo con cura nel borsone. Mi sciolgo i capelli in fretta,lasciandoli cosí come sono. Tenere i capelli legati mi fa' venire l'emicrania. Mi tolgo i pantaloni e resto in completo rosa carne. Lui mi fissa inebetito << Allora?! Muoviti a vestirti o ti lascio qui! >> lo avverto mentre mi infilo la maglietta. Non lo guardo mentre finisco di mettermi anche jeans,ben sapendo l'effetto che mi fa' nel vederlo a torso nudo. Mi lego le scarpe e finalmente sono pronta. Quando mi alzo dalla sedia,lo vedo con una piccola rosa in mano << E quella? >> domando sorpresa. Mi si avvicina col suo solito sorriso sbilenco e mi porge il fiore profumato << Alla miglior co-protagonista che si possa desiderare >> dice baciandomi all'improvviso. Con una mano,mi aggrappo alle sue spalle circondandogli il collo con un braccio. Mi stacco da lui quando sono senza fiato << Grazie >> sussurro prendendo la borsa. Lui sorride e mi apre la porta con galanteria,lasciandomi passare per prima.

Tiberio mi abbraccia non appena esco dal teatro << Giadina! >> mi stringe forte,facendomi volteggiare prima di mettermi giú << Non ti sei annoiato? >> domando punzecchiandolo sotto le costole << Strano,ma vero! >> ammette lui indicandomi con fare giocoso. Anche Irene esce dal teatro e la abbraccio forte prima di lasciarla alle braccia di Tiberio << Che vuoi fare ora? >> mi chiede Marco,circondandomi le spalle con un braccio. Faccio girare la rosa he mi ha regalato fra le dita << Ma é già mezzanotte! >> mi lamento << Lo so. Ti va' qualcosa al bar e poi tutti a casa? >> propone lui,carezzandomi il braccio << Okay >>. 

Una settimana dopo... 

Per quanto io non sopporti il caldo,mi piace il mare ed i suoi profumi portati dal vento. Ho sempre amato l'inverno ed il freddo, ma il mare ha qualcosa di speciale. Siamo in vacanza finalmente e la scuola é finita. Io e Marco siamo passati con una media di 8.33 mentre Tiberio se l'é cavata con un 6.45 strimizzito. Irene,con il suo 7.98,non ha potuto seguirci a Follonica. Oggi partiva per una crociera coi nonni materni,che la porterà in tutto il Mediterraneo. Non dico il solito 'beata lei!',perché per quanto mi riguarda,questa é una delle migliori vacanze che abbia mai fatto. Osservo il sole,ormai pronto a calare all'orizzonte tingendo le nuvole di scarlatto. Marco sta' parlando coi suoi compagni di squadra quando Tiberio bussa alla mia spalla << Fammi sapere cosa combinate questa sera >> << Okay >> sorrido e lo guardo allontanarsi sconsolato. Ora che Irene non c'é,si annoia a morte. Vengo distratta dal flusso dei miei pensieri quando Marco si appoggia al muretto su cui sono seduta,avvicinando il viso al mio. La sua pelle si é già scurita sotto al sole di giugno << Dove posso portarvi,signorina? >> chiede scherzoso,prima di stamparmi un bacio sulla guancia << Ho visto i manifesti per una piccola festa in centro... Possiamo avviarci ora e mangiare qualcosa per strada >> propongo,perdendomi nei suoi occhi << Come sempre,hai delle ottime idee... >> mormora a bassa voce,con fare sensuale prima di baciarmi. Il fatto positivo di questa vacanza al mare é che posso vederlo costantemente in bermuda,a torso nudo cosí da poter toccare la sua pelle,in qualsiasi momento. Il vento della sera ci scompiglia i capelli mentre restiamo fronte contro fronte,a riprendere fiato. Arraffo la sua T-shirt e lo osservo mentre se la mette << Andiamo >> mi incoraggia e mi alzo dal muretto,lisciandomi la maglietta morbida che indosso con un paio di shorts. Mi infilo le mie Converse mentre lui fa' lo stesso con le sue Nike.

****

Alla fine a noi,si sono uniti Tiberio,il suo gruppo di amici e i compagni di squadra di Marco. Nonmi spaventa piú essere l'unica femmina,in un gruppo interamente maschile. Un pò forse per la presenza di Tiberio ed un pò perché sono guarita dalla mia fobia. Questo grazie a colui che tengo per mano. Le nostre dita sono intrecciate mentre ci inoltriamo in una piazza piena di gente. La musica suona e rimbomba nella notte. Ci avviciniamo al bancone e prendiamo qualcosa da bere. Il barista mi porge una bottiglia piccola di birra dopo che gli ho mostrato la carta d'indentità e torno in pista. Tiberio mi invita a ballare e lo seguo,senza allontanarmi troppo da Marco che parla con alcuni suoi compari << Sembra che il mio posto di paladino mi sia stato usurpato >> dice ad alta voce,facendo un cenno in direzione di Marco << No,sei sempre il mio migliore amico - dico sorridendo,ma non lo vedo allegro come consuetudine - Ti manca Irene,vero? >> << Già... Mi teneva sempre la testa occupata e mi piaceva... >> confessa,facendo spallucce prima di bere un sorso del suo drink << Parli al passato,perché? >> << Faccio fatica ad immaginarmi con lei fra un anno >> << Pensa ad ora,non fra un anno... - lo guardo seria negli occhi - Abbiamo poche occasioni per essere felici in una vita già abbastanza corta... Non sprecare anche quelle occasioni per un dubbio >>. Annuisce e finalmente,un sorriso sornione gli arriccia le labbra. Un suo amico si avvicina e parla con lui ed io ne approfitto per tornare da Marco,che sembra essere riuscito a prendere un drink. Due dei suoi compagni di squadra mi osservano da capo a piedi << Rossi,che dice tuo padre della calzamaglia? >> dice il moro con fare spavaldo. Lo fisso impassibile, aspettando una reazione di Marco. Alle volte non sa' difendersi << Prima di parlare,conta fino a dieci... Ammesso che tu sappia farlo. Sai,parli come mangi... - inarco un sopracciglio,lasciandolo di sasso - Per quanto tu possa immaginare col criceto in prognosi riservata,che ti ritrovi nella scatola cranica,ci tengo a precisare che il ballerino é la persona che mette la propria faccia al mondo. A differenza di voi,che vi nascondete dietro trofei,magliette con dei numeri sopra e delle scarpe... >>. Quello si alza in piedi e mi si avvicina,tanto che posso sentire il suo respiro sul viso. Non c'é situazione che dovrei temere di piú al mondo,eppure riesco a mantenere il controllo di me stessa << Francesco, sfiorala e ti faccio ingoiare i denti >> ringhia Marco alle mie spalle << Ma dove l'hai trovata questa?! >> sbotta,indicandomi con una mano << In un posto dove vendono una cosa che si chiama cervello... >> dico acida,tirando fuori la vera me. Quella che nessuno sopporta .

Ci allontaniamo dal gruppo di idioti,in direzione della spiaggia poco lontana << E tu quelli li definisci amici?! >> << Ehy,calma Tigre! >> dice,avvicinandosi mentre allarga le braccia << Calma un corno! >> sbotto ancora innervosita da questa storia. Mi abbraccia ed alla fine, cedo. Poggio la guancia sul suo petto,ascoltando il battito del suo cuore che si fonds con lo sciabordio della risacca << Mai provato in riva al mare? >> chiede interrompendo il silenzio. Sollevò la testa elo guardo,inarcando un sopracciglio. Ci metto un pò prima di relizzare ciò che vuole dirmi << Tu sei tutto matto! >> strillo quando mi prende in braccio << Dici sempre che tutti i migliori sono matti >> << Mio Dio,dovevo essere ubriaca! >> dico ridendo,avviluppandomi a lui con le gambe mentre mi porta verso casa.

   
 
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