Emily,
Daryl e Glenn arrivarono al fuoco di corsa.
Come fulmini.
Tutti
erano riuniti lì, silenzioso e un po preoccupati.
Nessuno, tranne
Emily, Rick e Shane, sapeva cosa stava succedendo.
E,
segretamente, tutti si chiedevano cosa stesse succedendo.
Daryl ed
Emily si misero seduti, uno accanto all altro.
Rick,
stranamente, non era ancora arrivato.
Emily si guardò
intorno.
Tutti sembravano tesi, o forse solo seccati.
E, mentre
osservava con attenzione, notò che Shane non era
lì con loro.
Dove
poteva essere?
Magari era li in zona.
O forse non voleva
stare troppo a contatto con gli altri.
Nessuno parlava e, il solo
rumore che si sentiva, ero lo scoppiettare del fuoco.
Carol, stufa
di quel pesante silenzio, ruppe il ghiaccio << Cosa
vorrà
ancora Rick da noi?...sono stanca! Uff...>>.
Hershel,
cercando di calmarla, le disse tranquillo << Dai Carol
calmati...sono sicuro che non è niente di grave e che presto
potremo
andare a dormire >>.
Emily,
al contrario di tutti, non era stanca o seccata.
Era visibilmente
nervosa.
Si agitava, non riusciva a ster ferma, e continuava a
giocare con le mani.
Daryl
non sapeva cosa dire o fare per calmarla.
Anche se tutti, bene o
male, erano un po nervosi.
Forse per la stanchezza.
O forse
perchè quel clima di silenzio stava facendo innervosire
tutti.
Carl
sembrava essere l'uncio a rimanere calmo e sereno.
Forse non
capiva appieno la gravità della situazione.
Si era accorto,
forse per primo, che tutti erano stranamente agitati.
Per un
motivo che lui non capiva.
Così iniziò a pensare ad un modo per
spezzare la trensione e far rilassare tutti.
Poi, d'improvviso,
ebbe un'idea.
Un'idea che sembrava davvero geniale.
Si alzò in
piedi e, urlò contento << Ragazzi facciamo un
gioco! >>.
Tutti
si girarono incuriositi verso Carl.
Sapevano che, l'unico che
poteva spezzare quel clima teso e trasformarlo in un clima sereno e
di gioco, era Carl.
Tutti rimasero in silenzio per ascoltarlo, e
lo guardarono sorridendo.
Carl era un vero maestro nel
risollevare gli animi.
Con quel suo sorriso sincero e
contagioso.
Daryl, sorridendo come un bambino, fu il primo ad
incoraggiarlo << Spara piccolo...che gioco hai in mente?
>>.
Carl, vedendo che aveva l'attenzione di tutti, continuò
entusiasta << Allora...ognuno di noi pensa ad un ricordo
bello
del suo passato...una volta scelto, lo racconta a tutti!
Così ci
conosciamo meglio! Mamma tu sei la prima forza!
>>.
Lori
saltò quando sentì pronunciare il suo nome.
Le era sembrata
un'idea molto carina quella di Carl, ma si vergognava molto a parlare
davanti a tutti.
Specialmente, parlare di un suo ricordo.
Ci
pensò un attimo, poi si convinse che, in fondo, era solo un
gioco e
che sarebbe stato comunque una cosa divertente.
Riflettè un
momento, doveva sceglierne uno.
Quasi riflettendo ad alta voce,
disse << Ehm...un ricordo molto bello per me
è il giorno
in cui ho incontrato per la prima volta Rick...ma sono sicura che non
interessa a nessuno...>>.
Carol, divertita come non mai
dalla situazione, la incalzò << Eh
no Lori! Non puoi
lanciare il sasso e poi nascondere la mano! Ora siamo
tutti curiosi! >>.
Lori, arrossendo molto, iniziò
la storia << Ok, ok...allora...parliamo di circa 15 anni
fa...all'epoca avevo appena terminato il college e stavo cercando
lavoro...era una mattina di Maggio credo...ricordo bene che quella
mattina avevo una voglia matta di andare a bere un caffè da
Jack's,
un locale molto in voga nella mia città all'epoca...ricordo
anche
che volevo assolutamente andare con la mia migliore amica dell'epoca,
Beth...arrivai con il mio furgone davanti al locale, ma i parcheggi
erano tutti pieni...ed io ero troppo in ritardo per parcheggiare
lontano...così la misi in un posto non proprio
regolare...esco dopo
5 minuti, per controllare che non fosse passato nessuno a controllare
e...sul cofano vedo una bella multa da 400 dollari! Ero furiosa! Ma
si può far pagare 400 dollari per un parcheggio?! Mi guardo
intorno
e vedo il poliziotto di turno, gli urlai che era ingiusto, che lui
era un idiota...poi questo si girò per rispondermi ma non mi
disse
niente...mi fissò...fu un vero colpo di fulmine...si
scusò per la
multa, mi offrì un altro caffè...e mi
fece revocare la multa!
Poi, come si dice, il resto è storia >>.
Era una storia
davvero romantica.
Maggie, forse l'unica a coliere l'ironia della
situazione, le urlò ridendo << Maledetta! Hai
sfruttato Rick
per levarti la multa! >>.
Tutti scoppiarono in una fragorosa
risata.
Lori,
dopo aver finito di ridere, le rispose a tono << Ah si?
Allora
sentiamo te Maggie! >>.
Maggie rimase un attimo in
silenzio.
stava scegliendo con cura il suo ricordo.
Poi, dopo
pochi secondi, iniziò a raccontare << Di
sicuro, uno dei
ricordi più belli è quando io e mia sorella
abbiamo rotto la
lavatrice!...vi giuro che sembra una comica ma è tutto
vero!...in
pratica, io e mia sorella stavamo facendo le pulizie, quando nostra
madre ci disse di fare il bucato con la lavatrice
nuova...il problema
di fondo era che ne io ne lei avevamo la minima idea di come
funzionasse!..così, andando completamente a caso, abbiamo
messo
tutti i vestiti...poi abbiamo notato che, sul fondo del cesto,
c'erano anche un paio di scarpe...dopo aver pensato e discusso,
decidemmo di mettere dentro pure le scarpe...dopo aver messo
detersivo e tutto il resto, l'abbiamo accesa e, dopo pochi minuti,
abbiamo iniziato a vedere la lavatrice che prima saltava, poiha
iniziato a tremare...poi a fumare...poi d'un tratto è
esplosa...noi
abbiamo urlato per lo spacvento e siamo andate fuori in
cortile...cioi siamo messe a ridere come matte...anche se, le nostre
risate durarono poco...sentimmo nostra mamma urlare...poi ricordo
che ci ha sgridato per tipo due ore e ci ha rincorso
lanciandoci
ciabatte per tutto il giardino!>>.
Hershel, sorridendo,
aggiunse << Ci credo che vi ha prese a ciabattate voi
due!
Quella lavatrice mi era costata un patrimonio! E l'avevate distrutta
un due minuti...eravate due autentiche palle demolitrici!
>>.
Tutti
fecero una fragorosa risata immaginandosi la scena.
Era davvero
esilarante.
Maggie, con tono di finta offesa, urlò << Si
si
ridete, ridete della povera Maggie...adesso...tocca te Daryl,
vediamo cosa ci dici! >>.
Daryl,
pensò un attimo, ma non gli ci volle molto.
I suoi ricordi belli
si potevano contare sulle dita di una mano.
Con un tono scherzoso
ed un sorriso, iniziò << Allora...un
ricordo bello che ho
è quando io e Merl avevamo tentato di catturare Babbo
Natale...se
quella di Maggie sembrava una comica, questa sembra una
barzelletta...ricordo bene che avevamo programmato tutto...stavamo
lavorando al piano da un anno...volevamo catturarlo perchè
volevamo
intascarci tutti i regali...eravamo 2 autentici geni del male!...il
nostro piano, in parole povere, consisteva nel farlo cadere in una
trappola...come quella che usiamo per catturare i conigli per
intenderci...come esca avevamo preparato sul tavolo della cucina il
latte coi biscotti...un classico a cui nessuno può
resistere...infine, ci eravamo nascosti...io dietro il divano e Merl
dietro la tenda in salotto...ma, come tutti i piani che si
rispettano...qualcosa andò storto...non avevo calcolato che
Merl ha
la capacità di restare sveglio di un bradipo...infatti, si
addormentò subito...stavo per cedere anche io, quando sentii
un
tonfo forte e qualcuno imprecare...sembra assurdo, ma
non
riuscivo ad uscire dal mio nascondoglio...non pensavo che Babbo
Natale imprecasse in quel modo...mia mamma, attirata dal gran
fracasso, arrivò in cucina e accese la
luce...così mi resi conto
che, in trappola, ci era finito mio padre...mi rincorse per tutta la
notte, gridando che mi avrebbe spedito sulla luna a forza di calci in
culo! >>.
Tutti risero come matti.
Glenn e T-Dog, in
tono scherzoso, si congratularono con Daryl per il piano
perfettamente riuscito.
Poi
Daryl, sorridendo, aggiunse << Emily...tocca a te!
>>.
Emily ci pensò un po.
Aveva molti ricordi dolorosi nel
suo passato.
Ma c'erano anche molti ricordi meravigliosi.
Ricordi
che aveva dei suoi veri genitori.
Ne scelse uno, quello che, a
ripensarci, le faceva sempre tornare il sorriso.
Sorridendo, Emily
iniziò a raccontare << Dunque...era la mattina
del primo
giorno di asilo...ricordo bene che ero spaventatissima...non
riuscivo neanche a parlare...entrai con mia mamma, la salutai con un
abbraccio ed andai a sedermi al mio posto...avevamo già i
posti
assegnati...la maestra entrò poco dopo...aveva un nome
ridicolo, ma
non riesco a ricordarmelo...comunque, questa, dopo essersi
opresentata, iniziò a farci un sacco di domande...come ti
chiami,
cosa vuoi fare da grande...insomma, le solite cose...io ero molto
timida e così, con una scusa, andai in bagno...la maestra
era
obbligata ad accompagnarmi,visto che...portavo ancora il
pannolino...quando me lo tolse per mettermi sul water, ricevette una
chiamata e uscì un secondo dal bagno...io, in quel momento,
scattai
come una molla...scappai via! Sono praticamente evasa dalla
scuola...senza essere vista dai bidelli o da altri maestri...uscii
dal cancello principale e mi misi a correre verso il centro...anche
se ero picola, ero stata molte volte al lavoro con mia
mamma...lavorava sempre allo stesso tribunale cittadino, distante
solo un paio di isolati dall'asilo...mi ricordavo perfettamente la
strada e sapevo che, quel giorno, mia mamma aveva un caso...non so
perchè andai proprio da lei, al posto di tornarmene
a casa...ho
fatto minimo due isolati...nel traffico del centro di Atlanta...con
le chiappe al vento! Arrivai di corsa in tribunale, dentro la stanza
dove si stava svolgendo il processo...mia mamma, prima mi
portò
fuori...con un tono docle e gentile...poi, appena fuori dall'aula mi
ha urlato talemnte tante cose che non riuscivo astarle dietro...mi ha
sgridato per un ora intera!...ricordo che non l'avevo mai vista tanto
arrabbiate e divertita allo stesso tempo! Pensate che sono finita
pure sul giornale! >>.
Daryl
scoppiò a ridere così forte che si
ribaltò.
Anche
gli altri stavano ridendo tantissimo.
Le loro risate furono
interrotte dall'arrivo di Rick.
Improvvisamente tutta l'allegria
e il clima sereno e spensierato, che il gioco di Carl aveva portato,
fu spazzato via da un vento gelido.
Un brivido freddo percorse la
schiena di Emily.
Aveva davvero un brutto
presentimento.
Istintivamente, per farsi coraggio o forse per
erestare calma, prese la mano di Daryl e la strinse forte.
Come
se, quel semplice gesto, avrebbe potuto proteggerla da tutto.
E,
anche se sembrava assurdo, lei si sentiva davvero al sicuro.
La
curiosità e la tensione erano palpabili.
Tutti erano curiosi di
sapere cosa stava succedendo.
Tutti tranne Emily.
Lei sapeva
perfettamente cosa stava per succedere e, in cuor suo, sperava
davvero che Rick avesse scelto lei.
Rick osservò attentamente
ogni membro del gruppo.
Rimase in silenzio e con lo sguardo
attento per alcuni minuti.
Cosa starà pensando?
Cosa avrà
deciso?
Perchè se ne sta lì zitto e non dice neinte?
Queste
tre domande ronzavano nella testa di Emily.
Non riusciva a darsi
delle risposte.
Non riusciva quasi a respirare dal
nervosismo.
Dopo minuti che sembrarono interminabili, finalmente,
Rick parlò << Ascoltate bene...il motivo per
cui vi ho
chiamati stasera è molto importante...quindi, anche se
capisco che
siete stanchi, vi chiedo di ascoltarmi attentamente...ultimamente,
come tutti avrete di sicuro notato, ci sono state parecchie tensioni
all'interno del gruppo...tensioni che, non serve che lo dico, sono
diventate inaccettabili...la nostra priorità è
mantenere il gruppo
al sicuro e sopravvivere...tensioni e rabbia potrebbero creare delle
crepe, fino a spaccarci e dividerci...solo uniti possiamo
sopravvivere...>>.
Si fermò un momento.
Forse stava
cercando le parole giuste per proseguire.
Questa attesa rendeva
Emily sempre più tesa.
Rick, con un tono più serio, continuò il
suo discorso << Ho riflettuto parecchio su questa
situazione in
questi giorni...ho cercato di trovare soluzioni alternative, ad
esempio cambiare i gruppi...ma la situazione, al posto di migliorare,
è calata a picco...stasera ho dovuto prendere una
decisione....ho
dovuto riflettere attentamente, per trovare una soluzione definitiva
al problema...certo, non è la soluzione più
facile o la più
divertente...e, credetemi se vi dico che è stata davvero
dura...ma...il mio ruolo di leader include anche fare scelte
difficili come queste...la mia priorità è tenere
la mia famiglia,
il mio gruppo al sicuro, da elementi esterni o interni...o dovuto
prendere una decisione...e questa decisone
è allontanare un
membro del gruppo >>.
L'ultima frase rimbombò nelle teste
di tutti i presenti.
L'aveva pronunciata con un tono
particolarmente secco e deciso.
Allontanare qualcuno?
Erano
davvero arrivati a tanto?
Chi avrebbe allontanato?
Queste erano
le domande che, segretamente, si stavano ponendo tutti i
presenti.
Nessuno fiatava.
Rick non continuava a parlare,
osservando attentamente i presenti.
Notò che tutti, più o
meno, ebbero le stesse reazioni.
Si guardavano tra di loro,
confusi e spaventati.
I loro occhi trasparivano quasi le stesse
emozioni.
Stupore e paura.
Erano le due emozioni che
prevalevano nello sguardo di tutti.
Glenn, con un tono molto
titubante, fu il primo a parlare dopo quella frase che aveva gettato
tutti nel panico e nel silenzio.
Cercando di farsi coraggio,
chiese << Rick...hai già deciso chi vuoi
allontanare? >>.
Rick
lo guardò.
Sembrava quasi che stesse aspettando che qualcuno
glielo chiedesse.
Spostando lo sguardo su tutti i presenti,
rispose alla domanda di Glenn << Ho riflettuto davvero a
lungo...e non è stato facile per niente...ho valutato con
estrema
attenzione le conseguenze che la mia azione avrebbe
generato...ma, come vi dicevo prima...ho dovuto prendere una
decisione...e ho deciso di far restare una persona che io
reputo
leale...una persona che non avrebbe mai voluto creare alcun problema
a nessuno...una persona forte, decisa, coraggiosa...una persona
disposta a mettere noi, la sua famiglia, davanti alla propria
vita...come saremmo disposti a fare noi...una persona a cui devo la
vita >>.
Emily, per qualche secondo, smise di
ascoltare.
Quella frase.
Quelle parole.
Ebbe una sensazione
strana, come un déjà-vu.
Emily,
nel suo profondo, era sicura di averle già sentite.
Era sicura
che qualcuno gliele avesse dette.
Ma anche sforzandosi, purtroppo,
non riusciva a ricordava dove, quando o chi gliele avesse dette.
Poi,
la sua attenzione ricadde ancora su Rick.
Che, con un tono serio,
continuava a parlare << E, la persona di cui parlo,
è...>>.
Bam.
Le parole di Rick furono interrotte da un
rumore sordo.
Un rumore forte, deciso e del tutto inaspettato.
La
frase, che avrebbe segnato per sempre il destino di qualcuno,
furono interrotte da un suono.
Un suono che, ormai, tutti
riconoscevano perfettamente.
Un colpo di pistola.
Un
solo colpo secco.
Rick,
spaventato e preoccupato allo stesso tempo, urlò di
colpo <<
Tutti a terra! State giù! >>.
Tutti si buttarono a
terra.
Cercando di rimanere immobili.
Daryl si buttò a terra,
di fianco ad Emily e la strinse a se, per proteggerla.
Non
seguirono altri colpi.
Era stato un solo colpo.
Daryl, nel
frattempo, alzò la testa lentamente.
Guardò in tutte le
direzioni, per vedere se riusciva a capire chi gli avesse aggrediti.
Con un tono molto preoccupato, guardò Emily e le chiese
<<
Emily sei ferita? >>.
Emily, disorientata e spaventata, gli
rispose << No tranquillo...sto bene grazie
>>.
Daryl
fu notevolmente sollevato nel sentirle dire quelle parole.
Poi
riprese a guardarsi intorno.
Era una situazione assurda.
Non
c'era nessuno.
Chi li aveva aggrediti?
Daryl, appena fu
certo che la situazione fosse sicura, tirò
un sospiro di
sollievo.
Si alzò in piedi per osservare meglio.
Niente.
Non
c'era nessuno.
Tutti erano ancora sdraiati.
Sstavano guardando
Daryl e aspettando un ordine di Rick.
Apparentemente, sembrava che
quel misterioso colpo non avesse ferito nessuno.
Daryl
fece un cenno di si con la testa a Rick, segno che era tutto
tranquillo.
Rick, sollevato nel sentirlo, si azlò in piedi.
Provò
anche lui a guardarsi intorno, ma anche lui aveva tratto le stesse
conclusioni di Daryl.
Poi, portando la sua attenzione al gruppo,
urlò << Qualcuno è ferito?!
>>.
Dopo essersi
controllati tutti, Daryl, Carol e Glenn urlarono <<
Nessuno
Rick! >>.
Daryl, infuriato e confuso, urlò < Chi
cazzo è stato a sparare!? >>.
<<
Sono stato io...e adesso facciamo un gioco...state seduti, tranquilli
e fate tutto quello che vi dico...o vi faccio saltare la testa!
>>.
Quella
voce gelida.
Una voce fin troppo familiare.
Tutti si voltarono
verso Rick, la voce sembrava provenire da lui.
O meglio, dalle sue
palle.
Shane, comparso misteriosamente, era dietro l'ex
sceriffo.
Aveva una pistola puntata alla testa di Rick.
Quello
era un problema.
Cazzo
se era un problema!