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Autore: Glory_95    16/09/2015    1 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima FanFiction e spero tanto che vi piaccia leggerla quanto a me piace scriverla. Questa storia parla dei personaggi di The walking dead, ma i protagonisti principali saranno Rick, Daryl, Shane, Carl, Hersel e...un personaggio che scoprirete leggendo la storia. La storia si concentrerà tra la relazione che Daryl avrà per questo misterioso personaggio e sull'effetto che questa persona avrà nel gruppo di Rick e tra tutti i suoi componenti. Non voglio dirvi troppo, spero solo che vi piaccia e...buona lettura :)
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Shane Walsh, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Emily, Daryl e Glenn arrivarono al fuoco di corsa.
Come fulmini.
Tutti erano riuniti lì, silenzioso e un po preoccupati.
Nessuno, tranne Emily, Rick e Shane, sapeva cosa stava succedendo.
E, segretamente, tutti si chiedevano cosa stesse succedendo.
Daryl ed Emily si misero seduti, uno accanto all altro.
Rick, stranamente, non era ancora arrivato.
Emily si guardò intorno.
Tutti sembravano tesi, o forse solo seccati.
E, mentre osservava con attenzione, notò che Shane non era lì con loro.
Dove poteva essere?
Magari era li in zona.
O forse non voleva stare troppo a contatto con gli altri.
Nessuno parlava e, il solo rumore che si sentiva, ero lo scoppiettare del fuoco.
Carol, stufa di quel pesante silenzio, ruppe il ghiaccio << Cosa vorrà ancora Rick da noi?...sono stanca! Uff...>>.
Hershel, cercando di calmarla, le disse tranquillo << Dai Carol calmati...sono sicuro che non è niente di grave e che presto potremo andare a dormire >>.

Emily, al contrario di tutti, non era stanca o seccata.
Era visibilmente nervosa.
Si agitava, non riusciva a ster ferma, e continuava a giocare con le mani.

Daryl non sapeva cosa dire o fare per calmarla.
Anche se tutti, bene o male, erano un po nervosi.
Forse per la stanchezza.
O forse perchè quel clima di silenzio stava facendo innervosire tutti.
Carl sembrava essere l'uncio a rimanere calmo e sereno.
Forse non capiva appieno la gravità della situazione.
Si era accorto, forse per primo, che tutti erano stranamente agitati.
Per un motivo che lui non capiva.
Così iniziò a pensare ad un modo per spezzare la trensione e far rilassare tutti.
Poi, d'improvviso, ebbe un'idea.
Un'idea che sembrava davvero geniale.
Si alzò in piedi e, urlò contento << Ragazzi facciamo un gioco! >>.
Tutti si girarono incuriositi verso Carl.
Sapevano che, l'unico che poteva spezzare quel clima teso e trasformarlo in un clima sereno e di gioco, era Carl.
Tutti rimasero in silenzio per ascoltarlo, e lo guardarono sorridendo.
Carl era un vero maestro nel risollevare gli animi.
Con quel suo sorriso sincero e contagioso.
Daryl, sorridendo come un bambino, fu il primo ad incoraggiarlo << Spara piccolo...che gioco hai in mente? >>.
Carl, vedendo che aveva l'attenzione di tutti, continuò entusiasta << Allora...ognuno di noi pensa ad un ricordo bello del suo passato...una volta scelto, lo racconta a tutti! Così ci conosciamo meglio! Mamma tu sei la prima forza! >>.

Lori saltò quando sentì pronunciare il suo nome.
Le era sembrata un'idea molto carina quella di Carl, ma si vergognava molto a parlare davanti a tutti.
Specialmente, parlare di un suo ricordo.
Ci pensò un attimo, poi si convinse che, in fondo, era solo un gioco e che sarebbe stato comunque una cosa divertente.
Riflettè un momento, doveva sceglierne uno.
Quasi riflettendo ad alta voce, disse << Ehm...un ricordo molto bello per me è il giorno in cui ho incontrato per la prima volta Rick...ma sono sicura che non interessa a nessuno...>>.
Carol, divertita come non mai dalla situazione, la incalzò << Eh no Lori! Non puoi lanciare il sasso e poi nascondere la mano! Ora siamo tutti curiosi! >>.

Lori, arrossendo molto, iniziò la storia << Ok, ok...allora...parliamo di circa 15 anni fa...all'epoca avevo appena terminato il college e stavo cercando lavoro...era una mattina di Maggio credo...ricordo bene che quella mattina avevo una voglia matta di andare a bere un caffè da Jack's, un locale molto in voga nella mia città all'epoca...ricordo anche che volevo assolutamente andare con la mia migliore amica dell'epoca, Beth...arrivai con il mio furgone davanti al locale, ma i parcheggi erano tutti pieni...ed io ero troppo in ritardo per parcheggiare lontano...così la misi in un posto non proprio regolare...esco dopo 5 minuti, per controllare che non fosse passato nessuno a controllare e...sul cofano vedo una bella multa da 400 dollari! Ero furiosa! Ma si può far pagare 400 dollari per un parcheggio?! Mi guardo intorno e vedo il poliziotto di turno, gli urlai che era ingiusto, che lui era un idiota...poi questo si girò per rispondermi ma non mi disse niente...mi fissò...fu un vero colpo di fulmine...si scusò per la multa, mi offrì un altro caffè...e mi fece revocare la multa! Poi, come si dice, il resto è storia >>.
Era una storia davvero romantica.
Maggie, forse l'unica a coliere l'ironia della situazione, le urlò ridendo << Maledetta! Hai sfruttato Rick per levarti la multa! >>.
Tutti scoppiarono in una fragorosa risata.

Lori, dopo aver finito di ridere, le rispose a tono << Ah si? Allora sentiamo te Maggie! >>.

Maggie rimase un attimo in silenzio.
stava scegliendo con cura il suo ricordo.
Poi, dopo pochi secondi, iniziò a raccontare << Di sicuro, uno dei ricordi più belli è quando io e mia sorella abbiamo rotto la lavatrice!...vi giuro che sembra una comica ma è tutto vero!...in pratica, io e mia sorella stavamo facendo le pulizie, quando nostra madre ci disse di fare il bucato con la lavatrice nuova...il problema di fondo era che ne io ne lei avevamo la minima idea di come funzionasse!..così, andando completamente a caso, abbiamo messo tutti i vestiti...poi abbiamo notato che, sul fondo del cesto, c'erano anche un paio di scarpe...dopo aver pensato e discusso, decidemmo di mettere dentro pure le scarpe...dopo aver messo detersivo e tutto il resto, l'abbiamo accesa e, dopo pochi minuti, abbiamo iniziato a vedere la lavatrice che prima saltava, poiha iniziato a tremare...poi a fumare...poi d'un tratto è esplosa...noi abbiamo urlato per lo spacvento e siamo andate fuori in cortile...cioi siamo messe a ridere come matte...anche se, le nostre risate durarono poco...sentimmo nostra mamma urlare...poi ricordo che ci ha sgridato per tipo due ore e ci ha rincorso lanciandoci ciabatte per tutto il giardino!>>.
Hershel, sorridendo, aggiunse << Ci credo che vi ha prese a ciabattate voi due! Quella lavatrice mi era costata un patrimonio! E l'avevate distrutta un due minuti...eravate due autentiche palle demolitrici! >>.
Tutti fecero una fragorosa risata immaginandosi la scena.
Era davvero esilarante.
Maggie, con tono di finta offesa, urlò << Si si ridete, ridete della povera Maggie...adesso...tocca te Daryl, vediamo cosa ci dici! >>.


Daryl, pensò un attimo, ma non gli ci volle molto.
I suoi ricordi belli si potevano contare sulle dita di una mano.
Con un tono scherzoso ed un sorriso, iniziò << Allora...un ricordo bello che ho è quando io e Merl avevamo tentato di catturare Babbo Natale...se quella di Maggie sembrava una comica, questa sembra una barzelletta...ricordo bene che avevamo programmato tutto...stavamo lavorando al piano da un anno...volevamo catturarlo perchè volevamo intascarci tutti i regali...eravamo 2 autentici geni del male!...il nostro piano, in parole povere, consisteva nel farlo cadere in una trappola...come quella che usiamo per catturare i conigli per intenderci...come esca avevamo preparato sul tavolo della cucina il latte coi biscotti...un classico a cui nessuno può resistere...infine, ci eravamo nascosti...io dietro il divano e Merl dietro la tenda in salotto...ma, come tutti i piani che si rispettano...qualcosa andò storto...non avevo calcolato che Merl ha la capacità di restare sveglio di un bradipo...infatti, si addormentò subito...stavo per cedere anche io, quando sentii un tonfo forte e qualcuno imprecare...sembra assurdo, ma non riuscivo ad uscire dal mio nascondoglio...non pensavo che Babbo Natale imprecasse in quel modo...mia mamma, attirata dal gran fracasso, arrivò in cucina e accese la luce...così mi resi conto che, in trappola, ci era finito mio padre...mi rincorse per tutta la notte, gridando che mi avrebbe spedito sulla luna a forza di calci in culo! >>.
Tutti risero come matti.
Glenn e T-Dog, in tono scherzoso, si congratularono con Daryl per il piano perfettamente riuscito.

Poi Daryl, sorridendo, aggiunse << Emily...tocca a te! >>.

Emily ci pensò un po.
Aveva molti ricordi dolorosi nel suo passato.
Ma c'erano anche molti ricordi meravigliosi.
Ricordi che aveva dei suoi veri genitori.
Ne scelse uno, quello che, a ripensarci, le faceva sempre tornare il sorriso.
Sorridendo, Emily iniziò a raccontare << Dunque...era la mattina del primo giorno di asilo...ricordo bene che ero spaventatissima...non riuscivo neanche a parlare...entrai con mia mamma, la salutai con un abbraccio ed andai a sedermi al mio posto...avevamo già i posti assegnati...la maestra entrò poco dopo...aveva un nome ridicolo, ma non riesco a ricordarmelo...comunque, questa, dopo essersi opresentata, iniziò a farci un sacco di domande...come ti chiami, cosa vuoi fare da grande...insomma, le solite cose...io ero molto timida e così, con una scusa, andai in bagno...la maestra era obbligata ad accompagnarmi,visto che...portavo ancora il pannolino...quando me lo tolse per mettermi sul water, ricevette una chiamata e uscì un secondo dal bagno...io, in quel momento, scattai come una molla...scappai via! Sono praticamente evasa dalla scuola...senza essere vista dai bidelli o da altri maestri...uscii dal cancello principale e mi misi a correre verso il centro...anche se ero picola, ero stata molte volte al lavoro con mia mamma...lavorava sempre allo stesso tribunale cittadino, distante solo un paio di isolati dall'asilo...mi ricordavo perfettamente la strada e sapevo che, quel giorno, mia mamma aveva un caso...non so perchè andai proprio da lei, al posto di tornarmene a casa...ho fatto minimo due isolati...nel traffico del centro di Atlanta...con le chiappe al vento! Arrivai di corsa in tribunale, dentro la stanza dove si stava svolgendo il processo...mia mamma, prima mi portò fuori...con un tono docle e gentile...poi, appena fuori dall'aula mi ha urlato talemnte tante cose che non riuscivo astarle dietro...mi ha sgridato per un ora intera!...ricordo che non l'avevo mai vista tanto arrabbiate e divertita allo stesso tempo! Pensate che sono finita pure sul giornale! >>.

Daryl scoppiò a ridere così forte che si ribaltò.
Anche gli altri stavano ridendo tantissimo.
Le loro risate furono interrotte dall'arrivo di Rick.
Improvvisamente tutta l'allegria e il clima sereno e spensierato, che il gioco di Carl aveva portato, fu spazzato via da un vento gelido.
Un brivido freddo percorse la schiena di Emily.
Aveva davvero un brutto presentimento.
Istintivamente, per farsi coraggio o forse per erestare calma, prese la mano di Daryl e la strinse forte.
Come se, quel semplice gesto, avrebbe potuto proteggerla da tutto.
E, anche se sembrava assurdo, lei si sentiva davvero al sicuro.
La curiosità e la tensione erano palpabili.
Tutti erano curiosi di sapere cosa stava succedendo.
Tutti tranne Emily.
Lei sapeva perfettamente cosa stava per succedere e, in cuor suo, sperava davvero che Rick avesse scelto lei.
Rick osservò attentamente ogni membro del gruppo.
Rimase in silenzio e con lo sguardo attento per alcuni minuti.
Cosa starà pensando?
Cosa avrà deciso?
Perchè se ne sta lì zitto e non dice neinte?
Queste tre domande ronzavano nella testa di Emily.
Non riusciva a darsi delle risposte.
Non riusciva quasi a respirare dal nervosismo.
Dopo minuti che sembrarono interminabili, finalmente, Rick parlò << Ascoltate bene...il motivo per cui vi ho chiamati stasera è molto importante...quindi, anche se capisco che siete stanchi, vi chiedo di ascoltarmi attentamente...ultimamente, come tutti avrete di sicuro notato, ci sono state parecchie tensioni all'interno del gruppo...tensioni che, non serve che lo dico, sono diventate inaccettabili...la nostra priorità è mantenere il gruppo al sicuro e sopravvivere...tensioni e rabbia potrebbero creare delle crepe, fino a spaccarci e dividerci...solo uniti possiamo sopravvivere...>>.
Si fermò un momento.
Forse stava cercando le parole giuste per proseguire.
Questa attesa rendeva Emily sempre più tesa.
Rick, con un tono più serio, continuò il suo discorso << Ho riflettuto parecchio su questa situazione in questi giorni...ho cercato di trovare soluzioni alternative, ad esempio cambiare i gruppi...ma la situazione, al posto di migliorare, è calata a picco...stasera ho dovuto prendere una decisione....ho dovuto riflettere attentamente, per trovare una soluzione definitiva al problema...certo, non è la soluzione più facile o la più divertente...e, credetemi se vi dico che è stata davvero dura...ma...il mio ruolo di leader include anche fare scelte difficili come queste...la mia priorità è tenere la mia famiglia, il mio gruppo al sicuro, da elementi esterni o interni...o dovuto prendere una decisione...e questa decisone è allontanare un membro del gruppo >>.
L'ultima frase rimbombò nelle teste di tutti i presenti.
L'aveva pronunciata con un tono particolarmente secco e deciso.
Allontanare qualcuno?
Erano davvero arrivati a tanto?
Chi avrebbe allontanato?
Queste erano le domande che, segretamente, si stavano ponendo tutti i presenti.
Nessuno fiatava.
Rick non continuava a parlare, osservando attentamente i presenti.
Notò che tutti, più o meno, ebbero le stesse reazioni.
Si guardavano tra di loro, confusi e spaventati.
I loro occhi trasparivano quasi le stesse emozioni.
Stupore e paura.
Erano le due emozioni che prevalevano nello sguardo di tutti.
Glenn, con un tono molto titubante, fu il primo a parlare dopo quella frase che aveva gettato tutti nel panico e nel silenzio.
Cercando di farsi coraggio, chiese << Rick...hai già deciso chi vuoi allontanare? >>.
Rick lo guardò.
Sembrava quasi che stesse aspettando che qualcuno glielo chiedesse.
Spostando lo sguardo su tutti i presenti, rispose alla domanda di Glenn << Ho riflettuto davvero a lungo...e non è stato facile per niente...ho valutato con estrema attenzione le conseguenze che la mia azione avrebbe generato...ma, come vi dicevo prima...ho dovuto prendere una decisione...e ho deciso di far restare una persona che io reputo leale...una persona che non avrebbe mai voluto creare alcun problema a nessuno...una persona forte, decisa, coraggiosa...una persona disposta a mettere noi, la sua famiglia, davanti alla propria vita...come saremmo disposti a fare noi...una persona a cui devo la vita >>.
Emily, per qualche secondo, smise di ascoltare.
Quella frase.
Quelle parole.
Ebbe una sensazione strana, come un 
déjà-vu.
Emily, nel suo profondo, era sicura di averle già sentite.
Era sicura che qualcuno gliele avesse dette.
Ma anche sforzandosi, purtroppo, non riusciva a ricordava dove, quando o chi gliele avesse dette.

Poi, la sua attenzione ricadde ancora su Rick.
Che, con un tono serio, continuava a parlare << E, la persona di cui parlo, è...>>.
Bam.
Le parole di Rick furono interrotte da un rumore sordo.
Un rumore forte, deciso e del tutto inaspettato.
La frase, che avrebbe segnato per sempre il destino di qualcuno, furono interrotte da un suono.
Un suono che, ormai, tutti riconoscevano perfettamente.
Un colpo di pistola.

Un solo colpo secco.
Rick, spaventato e preoccupato allo stesso tempo, urlò di colpo << Tutti a terra! State giù!  >>.
Tutti si buttarono a terra.
Cercando di rimanere immobili.
Daryl si buttò a terra, di fianco ad Emily e la strinse a se, per proteggerla.

Non seguirono altri colpi.
Era stato un solo colpo.
Daryl, nel frattempo, alzò la testa lentamente.
Guardò in tutte le direzioni, per vedere se riusciva a capire chi gli avesse aggrediti.
Con un tono molto preoccupato, guardò Emily e le chiese << Emily sei ferita? >>.
Emily, disorientata e spaventata, gli rispose << No tranquillo...sto bene grazie >>.
Daryl fu notevolmente sollevato nel sentirle dire quelle parole.
Poi riprese a guardarsi intorno.
Era una situazione assurda.
Non c'era nessuno.
Chi li aveva aggrediti?
Daryl, appena fu certo che la situazione fosse sicura, tirò un sospiro di sollievo.
Si alzò in piedi per osservare meglio.
Niente.
Non c'era nessuno.
Tutti erano ancora sdraiati.
Sstavano guardando Daryl e aspettando un ordine di Rick.
Apparentemente, sembrava che quel misterioso colpo non avesse ferito nessuno.

Daryl fece un cenno di si con la testa a Rick, segno che era tutto tranquillo.
Rick, sollevato nel sentirlo, si azlò in piedi.
Provò anche lui a guardarsi intorno, ma anche lui aveva tratto le stesse conclusioni di Daryl.
Poi, portando la sua attenzione al gruppo, urlò << Qualcuno è ferito?! >>.
Dopo essersi controllati tutti, Daryl, Carol e Glenn urlarono << Nessuno Rick! >>.
Daryl, infuriato e confuso, urlò < Chi cazzo è stato a sparare!? >>.

<< Sono stato io...e adesso facciamo un gioco...state seduti, tranquilli e fate tutto quello che vi dico...o vi faccio saltare la testa! >>.
Quella voce gelida.
Una voce fin troppo familiare.
Tutti si voltarono verso Rick, la voce sembrava provenire da lui.
O meglio, dalle sue palle.
Shane, comparso misteriosamente, era dietro l'ex sceriffo.
Aveva una pistola puntata alla testa di Rick.

Quello era un problema.
Cazzo se era un problema!  


   
 
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