Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Ameliasvk    17/09/2015    5 recensioni
"In principio ci furono le fiamme."
Londra, 1882. Amelie von Kleemt è una giovane di buona famiglia, ed ha tutto ciò che una ragazza della sua età possa desiderare: un nome altisonante, una casa lussuosa, innumerevoli vestiti, gioielli e... un fidanzato che non ha nemmeno mai visto in volto. Accade però che durante la festa di fidanzamento, la ragazza viene a conoscenza della più orrenda delle verità. Chi sono le creature che popolano i suoi incubi? Cosa vogliono da lei... ma soprattutto, sono reali? Ma è proprio quando tutte le sue speranze crollarono in mille pezzi, che Amelie viene salvata da un misterioso ragazzo, il quale, subito dopo…
Genere: Dark, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Luna Scarlatta

_ Amelie_

Non avevo perduto le mie capacità uditive, tutt'altro.
Le parole pronunciate da Miguel erano state chiare, immediate.
Mi avevano perforato i timpani da un orecchio all'altro, rombando come tuoni fragorosi agli albori di una tempesta.
<< La chiave...>> mormorai allibita, << Io... sarei la chiave?>>
Quella parola era così strana, sulle mie labbra.
Suonava incredibilmente ruvida, chiusa, arcana.
Graffiava la gola dall'interno, fino a farla bruciare.
<< Purtroppo è così...>>
Guardai in basso, verso il volto dell'uomo che amavo e che adesso giaceva tra le mie braccia; era bastato così poco... per farlo crollare a terra, tra grida assordanti ed immani dolori.
Un solo sguardo da parte di Cassandra.
Ma adesso il peggio era passato: l'attenzione della folle strega era completamente rivolta su di me, sul mio viso, sulle mie reazioni.
Eppure, quest'ultime tardavano ad arrivare.
Era come se una fitta cappa d'indolenza mi fosse scivolata addosso, lavando via ogni sorta di emozione.
Non provavo più niente, non riuscivo a muovermi, a malapena avevo la forza di respirare... e per quanto tentassi di rimanere lucida e razionale, la mia mente non faceva che vagare a ritroso, rifugiandosi ovunque, tranne che nell'effettiva dimensione del presente.
Mi rifiutavo di accettare la realtà che mi circondava; gli infiniti orrori a cui avevo assistito, le urla, il sangue... ma soprattutto, quel vorticare fastidioso di parole senza senso.
Per un attimo, mi illusi di poter scappare da tutto quello.
Andare via, di fuggire lontano... ciononostante, c'era sempre lui a tenermi incatenata lì.
Lui, Miguel.
Il mio amore, il mio legame, il mio unico punto di contatto con il mondo esterno.
Lo guardai a lungo, con la vaga coscienza del suo sguardo su di me e del suo respiro diventato sempre più costante.
Di nuovo regolare.
Quel poco che s'intravedeva del suo viso segnato dalla battaglia e dal troppo sangue, aveva ripreso colore, mentre i suoi occhi di zaffiro avevano smesso di emettere bagliori rossastri.
<< Miguel...>> mormorai, incapace di aggiungere altro.
Avrei voluto che continuasse a parlare, che mi spiegasse per filo e per segno l'intera situazione, ma con mia grande sorpresa, lo vidi distogliere lo sguardo e scuotere la testa.
Fece leva sulle braccia per alzarsi, si liberò senza fatica dalla mia presa, dopodiché, come se nulla fosse stato... si erse in piedi per fronteggiare Cassandra.
Rabbrividii.
C'era del fuoco, nei loro occhi.
Fiamme che crepitavano in silenzio, in un muto dibattito tra menti.
Oh, sì.
Io lo sapevo: loro due si stavano parlando.
Comunicavano. 
Ma a proposito di cosa?
Spinta da una sorta di misteriosa smania, seguii il suo esempio e mi alzai in piedi.
Eravamo in tre, ora.
Tre paia di sguardi che si sfidavano vicendevolmente, all'ultimo sangue.
Tuttavia, sia Miguel che Cassandra erano fin troppo impegnati ad annientarsi fra loro per prestarmi la dovuta attenzione.
E non potevo permetterlo. Non dopo tutto quello che entrambi mi avevano detto.
<< Cos'è la chiave?>> ripetei, decisa più che mai a farmi sentire.
Vidi le iridi di Cassandra posarsi su di me e brillare come diamanti.
Pareva rimirare il più grande tesoro mai esistito sulla faccia della terra, che ora, da un momento all'altro sembrava essere entrato in suo possesso.
<< Cosa vuol dire?>> continuai, << La chiave di cosa?>>
Ruotai il capo in direzione di Miguel, affinché potessi incontrare il blu sconfinato dei suoi occhi, ma il mio sguardo non fu ricambiato.
Le sue pupille s'erano fatte appuntite come spilli e fissavano con astio il volto senza tempo della strega bianca.
<< L'hai fatto per la Profezia, non è vero?>> si decise finalmente a parlare, << Sapevi quali erano i piani di Parrish e dei suoi tirapiedi a proposito della chiave. Lo sapevi fin troppo bene. Ed è per questo, che hai complottato nell'ombra affinché tutto ciò potesse avverarsi.>>
Con un gesto plateale, Miguel allargò le braccia verso l'alto, abbracciando virtualmente l'intero perimetro dell'Arena.
<< Grazie ai tuoi poteri psichici, avresti potuto scagionarmi in qualsiasi momento dalle false accuse che mi gravavano addosso... ma non l'hai fatto. Volevi che Parrish e gli altri mi processassero. Volevi che mi condannassero e che con la sentenza di morte sulla testa, non avessi altra scelta che assecondare i tuoi piani. Il tuo unico scopo era servirti di me, avermi in tuo potere, così da potermi utilizzare come un burattino da controllare a tuo piacimento. Ma non avevi tenuto conto che avrei cercato un altro modo, per evitare la condanna! Non potevi immaginare che avrei convinto i Gladiatori ad aiutarmi nella rivolta. Così ti sei giocata l'unica carta vincente in tuo possesso: Amelie. Sapevi perfettamente quali fossero i miei sentimenti nei suoi confronti, che lei sarebbe stata il mio tallone d'Achille, ma soprattutto... che per lei avrei compiuto una strage. E così è stato. Ho ucciso i miei compagni di battaglia, pur di salvarle la vita. Poveri uomini, vero, per nulla innocenti, ma che non meritavano di morire in quel modo orrendo. Neanche fossero stati delle bestie. Eppure non ti bastava tutto quel sangue, no. Non era sufficiente. Così, in un modo o nell'altro... mi hai costretto ad obbedire ai tuoi ordini, facendo sì che ti offrissi su un piatto d'argento la testa del Giudice Supremo e dei suoi compari.>>
Mentre parlava, gli occhi gelidi di Miguel mutavano colore di secondo in secondo, passando dall'azzurro, al rosso più intenso, per poi ritornare al loro tono originale. 
<< Grazie a me, hai voluto quello che desideravi.>> aggiunse subito dopo, << Il potere incontrastato. La totale sottomissione dell'Ailthium ai tuoi voleri. Così da autoproclamarti Regina ed abolire ogni potere in possesso al Consiglio. Tu->>
Uno scrosciare improvviso, interruppe bruscamente le accuse di Miguel nei confronti della sua interlocutrice.
Era stata proprio Cassandra, infatti, a prorompere in una fragorosa risata.
<< Bene!>> esclamò giuliva, << Vedo che hai capito tutto quanto, ma ti sfugge ancora qualcosa.>>
Vidi Miguel inchiodarla col più tagliente degli sguardi. Avrebbe potuto incenerirla, se solo ne avesse avuto il potere.
<< Ah sì?>> rispose lui, con aria strafottente.
<< Certamente...>> sussurrò di rimando Cassandra.
La strega bianca volse lo sguardo su di me, mentre i suoi occhi d'ebano brillavano come tizzoni ardenti.
Poi giunse il contatto.
Un tocco gelido, proprio lì, alla base della nuca.
Sentii innumerevoli brividi di freddo incresparmi la pelle, mentre le mani della strega scendevano per posarsi sulle mie spalle.
Potevo percepire il gelo anche sotto strati di stoffa e pelle.
<< Ma che...>>
Come aveva fatto a comparirmi alle spalle?
Non appena me ne resi conto, cercai in tutti i modi di liberarmi, ma la sua stretta era ferrea, irremovibile, come ghiaccio tramutato in pietra.
<< Vedi, caro il mio Sterminatore... dovresti essermi grato, per averle salvato la vita. Se non fosse stato per me, questa graziosa bambolina sarebbe finita direttamente nelle mani di Bartholomew... e sai meglio di me, cosa le avrebbe fatto quell'animale!>>
<< Di cosa sta parlando, Miguel?>> m'intromisi nel discorso.
Lui mi fissò intensamente negli occhi, senza però proferire parola.
<< Non appena scoperta la tua vera identità, mia dolce bambina...>> rispose Cassandra al suo posto, << Il Giudice Supremo non avrebbe certamente avuto pietà. Anzi. Ti avrebbe uccisa senza alcuna esitazione, con le sue stesse mani.>>
Che cosa?
Quella notizia era... sì, decisamente assurda!
<< U-uccidermi?>> balbettai, << Perchè?>>
<< Sei la chiave di molte cose, mia cara.>> spiegò lei con voce pacata, << Ma non è né questo il momento, né il luogo adatto per intraprendere un simile discorso; ti basti sapere che ti cercavamo da decenni, qui all'Ailthium. Quegli sciocchi ti hanno sempre reputata pericolosa, un danno per l'umanità... ma non hanno mai capito quanto potere risieda dentro di te! Quali incredibili potenzialità! La verità è che ci sei indispensabile, e che grazie a te e alla forza racchiusa all'interno del tuo sangue, riusciremo a salvare questo mondo corrotto e perverso dall'oscurità. Tu sei il nostro faro nella notte, bambina. La nostra luce.>>
<< E questo, cosa vuol dire? Io... non... non riesco a capire...>>
<< Capirai, tesoro. Lo capirai molto presto... più in fretta di quanto pensi.>>
<< Ma io...>> strepitai, bloccandomi all'istante.
Una smorfia d'insofferenza le increspò il viso pallido, dando via ad un sottile groviglio di pieghe ai lati della bocca e degli occhi.
<< Esistono cose che vanno oltre la tua comprensione. È naturale. L'Ailthium ha fatto sì che queste verità venissero celate agli esseri umani da millenni di polvere ed insabbiamenti. >>
<< E cosa centra con me... tutto questo?>>
<< Oh, beh... tu sei la chiave per accedere al potere.>>
<< Io? E come?>>
<< "Quando la luna si tingerà di rosso...">> recitò ad alta voce Miguel, facendomi sussultare dallo spavento. Era stato muto ed immobile fino ad allora.
Cassandra fece un cenno d'assenso con la testa.
<< Esattamente. >>
<< È solo una stupida leggenda.>> fece lui.
<< L'unica e sola Profezia rivelata nelle Scritture, vorrai dire...>> lo rimbeccò lei, << Quanto di più vicino alla Verità assoluta.>>
<< Sei solo una pazza delirante, Cassandra!>> s'intromise Lizzy, urlando come un'ossessa dall'altro capo del palco.
Ryan le tappò immediatamente la bocca, facendo sempre più pressione contro la sua gola.
Sentii Lizzy mugugnare, tentare di dire qualcosa, ma il filo della lama che il Camaleonte le puntava addosso, bastava per ammansirla a dovere.
Almeno per un poco.
<< Sta zitta, gattina!>> gracchiò lui, cercando in tutti i modi di tenerla ferma.
Eppure, Lizzy era di tutt'atro avviso.
<< Non stai facendo tutto questo per l'organizzazione, né tantomeno per il genere umano!>> ringhiò incollerita, << Cassandra! Lo stai facendo unicamente per te stessa!>>
<< Non lo nego.>> asserì la strega bianca, << Tuttavia, ogni mio desiderio... non è forse un imperativo per l'Ailthium?>>
Con un gesto fulmineo mi afferrò per il gomito, costringendomi ad affiancarla sul lato destro.
<< Lo spettacolo è finito!>> urlò a gran voce, rivolgendosi a chiunque fosse in grado di sentirla.
<< Andatevene via tutti quanti, nessuno escluso!>> continuò, << Tranne la chiave, lo Sterminatore, e una decina di Molossis.>>
<< Anche io, mia signora?>> domandò mestamente quell'infame di Ryan.
<< Soprattutto tu, mio caro. Non ne posso più delle continue grida di quella ragazzetta! Portala via... poi, sistemala come si deve!>>
<< No! Non potete farlo!>> ringhiai come un'animale ferito, <<  Non la portate via!>>
Ma Ryan Blackwood era insensibile alle mie preghiere, e dopo infiniti calci e pugni da parte della sua "protetta", li vidi sparire entrambi al di là del separé in velluto scuro.
Anche la gente sugli spalti aveva cominciato a scemare, abbandonando la loro postazione come si farebbe con una nave in procinto di affondare.
<< E adesso?>> chiesi tra le lacrime, << Che cosa avete intenzione di fare?>>
Sentii le mani di Cassandra risalire delicatamente lungo le mie braccia, fino alle scapole.
<< Niente, bambina. Voglio solo tenerti qui, accanto a me.>>
<< Lasciala andare!>> proruppe Miguel, scattando fulmineamente in avanti.
<< E perché dovrei? Avere la chiave così vicino intensifica i miei poteri. Li esalta a dismisura. L'energia sprigionata da questa insulsa ragazzina mi riempie le viscere di una forza talmente grande da farmi scoppiare. E non le ho ancora fatto nulla...>>
Il suo sguardo incrociò quello di Miguel, sfidandolo.
Lui era una maschera di collera e frustrazione.
<< Ti ho detto... di lasciala andare!>> minacciò, sfoderando gli artigli a mo' di avvertimento.
<< Altrimenti?>> lo sbeffeggiò lei.
<< Ti strapperò il cuore dal petto e lo mangerò. Oppure preferisci che recida la tua testa, mia signora? Magari proprio come ho fatto col tuo amico, Bartholomew Parrish.>>
Ci fu un attimo di silenzio, dopodiché Cassandra iniziò a sghignazzare.
Fu questione di un istante, il tempo d'un battito di ciglia, e il volto di Miguel prese a contorcersi in una maschera di puro dolore.
<< Non impari mai la lezione, eh?>> fece lei, stringendo maggiormente la presa su di me.
Stava di nuovo utilizzando i suoi poteri malefici, costringendolo a sottostare al suo volere.
<< Smettila, Cassandra!>> la implorai.
Vedere Miguel in quello stato, era straziante. Come ricevere un miliardo di stilettate all'altezza del cuore.
<< E perché? Il caro Sterminatore ancora non ha capito chi è comanda. Vuole altre prove del mio immenso potere... ora che tu mi sei così vicina!>>
<< Maledetta bastarda...>> ringhiò lui, cercando in tutti i modi di non crollare a terra.
Ma quanto avrebbe resistito, stavolta?
Il suo corpo era scosso dai tremori, barcollava, presto o tardi le gambe gli avrebbero ceduto, facendolo cadere nuovamente a terra.
La strega emise un lieve fischio con la bocca, poi decise di aver giocato abbastanza.
<< Ti basta o vuoi che continui?>> chiese una volta che le membra di Miguel smisero di tremare.
Lui sputò a terra un groviglio di saliva e sangue, inchiodandola con uno sguardo di fuoco.
<< So cosa vuoi fare, Cassandra... L'ho capito!>> sibilò a denti stretti, << Ma non puoi farlo!>>
<< E chi me lo impedirebbe?>> disse lei, << Tu?>>
Un ulteriore eccesso di risa riempì il piccolo palco riservato alla strega, spargendo il suo eco per tutta l'Arena, diventata ormai un vuoto deserto.
C'erano solo i cadaveri, adesso... a farci da testimoni.
<< E come?>>
Silenzio.
<< Pensi di fare tutto questo per amore?>>
Ancora silenzio.
Ma cosa...
<< Avanti, non fare l'ipocrita!>> continuò a stuzzicarlo, << La verità è che vuoi tenerla tutta per te. Ho letto nei recessi della tua mente. So quello che realmente provi. Perchè hai un così... disperato bisogno di lei. E credimi, l'amore centra ben poco in tutto questo.>>
All'inizio fu come una puntura lieve, leggermente fastidiosa.
Poi, quelle parole mi colpirono violentemente al cuore, traforandolo da parte a parte, come un dardo infuocato conficcato nelle carni.
" È così, Miguel?!" pensai in preda al panico, " Stanno davvero così.... le cose?"
No, no, no. Mi rifiutavo di crederlo!
Ma il duraturo mutismo del mio Miguel, non faceva altro che avvalorare l'immensa quantità di veleno sputato fuori dalle labbra di Cassandra.
Il dubbio mi stava lacerando l'anima.
<< So cosa stai provando in questo momento.>> aggiunse lei poco dopo, sfiorandomi delicatamente una guancia con le labbra.
<< Sei incredulo, spaventato, arrabbiato. Non puoi credere che la tua dolce Amelie, il tuo... -come ti piace chiamarla?- Piccolo Tarlo, sia in realtà la chiave che tutti cercano! Deve sembrarti assurdo, irreale... eppure l'hai sempre saputo. Nel profondo, ne sei sempre stato cosciente. Ma è più facile mentire a sé stessi, che accettare la verità... dico bene?>>
<< Smettila...>> mormorò Miguel con un filo di voce.
Ma Cassandra non gli diede ascolto, continuando imperterrita ad attaccare briga.
<< Hai usufruito del suo sangue in più di un'occasione, Sterminatore. Ti sei nutrito di lei... ed è solo grazie a questo che sei ancora in vita. Dovresti esserle grato.>> si bloccò, fece una pausa, dopo la quale riprese a parlare.
<< Ciononostante, dovresti anche odiarla. D'ora in avanti, ti sarà impossibile sopravvivere senza il suo sangue. Ti ha reso succube, dipendente. Sei completamente in suo potere. Inoltre, non ti sarà possibile nutrirti da nessun altro. Ma questo... lo sai già, non è vero?>>
Lui fece per replicare, ma senza rendermene conto, glielo impedii.
<< Le cose stanno davvero così, Miguel?>>
Finalmente, i suoi occhi si posarono su di me: non erano mai stati tanto freddi, inespressivi, crudeli.
Sembravano ghiaccio cristallizzato.
<< No.>> fu la sua unica risposta.
E nel giro d'un secondo, quello stesso ghiaccio divenne fuoco.
Le sue iridi si colorarono completamente di sangue e in uno scatto improvviso, me lo ritrovai quasi addosso.
O meglio, addosso a Cassandra.
Le sue mani stringevano il lungo collo da cigno della strega, in una morsa che ben presto le avrebbe tolto per sempre il respiro.
<< Muori...!>> gridò come impazzito, << Maledetta puttana! Muori!>>
Ma le labbra della donna si piegarono all'insù, beffardamente.
<< Portatelo via.>> sussurrarono appena.
E dall'ombra comparvero delle figure alte, massicce, i mantelli color porpora che rifulgevano come fiamme.
Si fiondarono su Miguel senza esitazione, colpendolo ovunque, purché lasciasse la presa sulla gola della loro signora.
Ma lui non demordeva.
Per quanto quegli energumeni cercassero di strapparlo da Cassandra, le sue dita rimanevano avviluppate a quel collo, stringendo ancora.
Ed ancora, ed ancora.
Cassandra emise un urlo strozzato, poi venne il sangue.
Dei pugnali animati di vita propria, si levarono improvvisamente in aria, colpendo Miguel alle spalle.
<< No!>> urlai con tutte le mie forze, << Irys!>>
La bambina che nel frattempo se n'era stata in disparte, mi rivolse un sorriso tagliente, sinistro, da predatore.
Bastò un lieve guizzo dei suoi occhi per conficcare le lame ancor più in profondità, nella carne già fin troppo martoriata dalla prigionia e dalla battaglia.
<< Basta ti prego!>> la implorai, senza più voce.
Quanto avrei voluto inginocchiarmi di fronte a lei e strisciare, purché smettesse di infliggere dolore all'uomo che amavo. Ma la stretta di Cassandra me lo impediva.
<< Portatelo via, ho detto!>> ripeté in un rantolo soffocato, << Via!>>
Gli uomini incappucciati, approfittando dell'ennesimo pugnale lanciato da Irys, riuscirono a tirare via Miguel, liberando una volta per tutte la loro padrona.
<< Io ti ucciderò, lo giuro!>> strepitò lui, rivolgendo tutta la sua furia a Cassandra.
<< Staremo a vedere...>> lo sfidò lei, la voce incredibilmente roca e bassa.
Si tastò la gola per assicurarsi che fosse tutto in ordine, dopodiché mi strattonò il braccio, affinché mi parassi proprio di fronte al suo corpo.
Che vigliacca!
Si stava nascondendo dietro di me, usandomi come scudo.
Ma in quel momento, niente aveva importanza.
Né lei, né il caos che m'imperversava intorno.
Solo Miguel.
Per un breve istante i nostri occhi s'incontrarono, incatenandosi l'uno all'altro.
Non so quello che lesse all'interno del mio sguardo, non oso immaginarlo, eppure senza alcuna esitazione, lo vidi fare segno di "no" con la testa.
Aveva capito le mie intenzioni ancor prima che potessi farlo io stessa.
<< No, Amelie. >> mi ammonì, << Non osare neanche pensarlo!>>
Ma ormai era troppo tardi: avevo già preso la mia decisione.
<< Cassandra, ti prego. Farò tutto quello che vuoi, qualsiasi cosa mi dirai di fare... io l'accetterò di buon grado. Mi sottometto totalmente alla tua volontà. Ma liberalo. Per favore, liberalo! Ti darò la mia vita, in cambio della sua... tutta me stessa, se necessario!>> la supplicai, senza distogliere lo sguardo da lui.
Passarono alcuni secondi di desolante silenzio, dopodiché la strega bianca si decise a parlare.
<< E sia.>> concesse, << Ma non posso permettermi di lasciarlo libero. È un ostaggio troppo prezioso.>>
<< Perché?!>> gridai disperata, << Ti ho detto che sarò completamente alla tua mercé!>>
<< Non offenderti, bambina cara. Ma non sono stupida. In questo momento ci stiamo toccando, la tua mente è a stretto contatto con la mia... e tu non hai segreti per me. So che non appena l'avrò lasciato libero, tu ti toglierai la vita. E non mi sta bene. Non ora, perlomeno.>>
<< E quindi cosa vuoi fare? Tenerlo imprigionato a vita?>>
Con mia grande sorpresa, però... fu lo stesso Miguel a parlare.
<< No, non a vita.>> disse dipingendosi sul viso una sorta di sorriso sghembo, quasi rassegnato. 
<< Ma almeno, fino a quando non giungerà la Luna Scarlatta. E con essa... la "rottura" del Sigillo.>>

--------------------------------------------------------------------------------------


Angolo dell'Autrice
Saaaaaaaalve! Lo so, sono imperdonabile... ci ho messo un eternità per aggiornare... e mi dispiace tantissimo! Ma gli esami non hanno pietà per niente e per nessuno, tantomeno per me... e anche se sono ancora in fase "studio intensivo" ho trovato il tempo per andare un po' avanti con questa follia! Lo so, le cose si mettono sempre peggio e voi ormai mi odierete a morte T.T cercate di non farlo, vi supplico! Vi avevo anche detto che a brevea avrei concluso con questa prima parte, ed è così ve lo giuro! Siamo veramente agli sgoccioli! Ma sinceramente non so quanti capitoli mancano a codesta "fine"... Insomma, pochi... ma non saprei dirvi precisamente quanti, perché nello scrivere le cose cambiano sempre un pochino rispetto alla mia volontà T.T
Detto questo, spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto... certo, non c'è stata poi tutta questa azione, ma penso che siano state dette e "rivelate" soprattutto, molte cose importanti... prima fra tutte, il motivo di tutto questo macello e degli intrighi di Cassandra... 
Quindi, non posso far altro che ringraziarvi tutti dal più profondo del cuore e sperare che vogliate farmi sapere cosa ne pensate... <3
Un bacione
Rob
<3

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Ameliasvk