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Autore: Ice_DP    18/09/2015    2 recensioni
.1 - Cucina - “Ma ti rendi conto di quanto questo posto faccia schifo?!”
Sanji era sull'orlo di una crisi di nervi, vedendo il suo santuario ridotto in quelle condizioni.
.2 - Spada - “Non ti fidi di me?” chiese, cercando di celare il suo misfatto.
“No”
“Fottiti”
.3 - Palestra - “Devi capire che questa casa non è un albergo, non puoi tornare all'ora che ti pare!”
Il verde rimase un attimo interdetto. Mica era in ritardo, quella sera.
.4 - Saké - “Marimo, stavolta mi hai fatto davvero incazzare!” sbraitava, facendo ondeggiare le buste bianche stracolme, che minacciavano di strapparsi da un momento all'altro.
.5 - Sigaretta - “La vuoi piantare di fare l'idiota o vuoi che ci pensi io?” gli si era rivolto minaccioso, ma Sanji sapeva benissimo che quella era più una provocazione che una vera e propria minaccia.
*Fanfiction partecipante al primo Five Day For ZoSan indetto dal Forum PieceFairy-fanfiction&images*
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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*Fanfiction partecipante al primo Five Day For ZoSan indetto dal Forum PieceFairy-fanfiction&images*

ANGOLO DELLA DEMENZA

Buongiorno cari e rudi lettori arrivati fino a qui!
Con questo capitolo si conclude questa avventura; mi dispiace un sacco, mi sono davvero divertita un mondo a scrivere queste cinque storielle.
Vi lascio con quest'ultima che è di sicuro la mia preferita. Spero che possiate apprezzarla come le quattro precedenti.
Ringrazio chiunque mi abbia seguito fino a qui, anche solo leggendo!
A presto! 
Peace & Love!

d

Parola: Sigaretta



Il bisogno spasmodico della propria sigaretta



Maledizione!”
Un'imprecazione risvegliò Zoro dal suo sonnecchiare allegramente accanto al biondo, che aveva appena osato privarlo del suo amato sonno con quell'urlo sovrumano.

Che cosa c'è cuocastro?” chiese con la voce impastata di sonno, e anche leggermente irritata.
Per tutta risposta Sanji continuò ad imprecare, facendo finta di non aver sentito la domanda che gli era appena stata posta.

Maledizione, maledizione e ancora maledizione!”
Uno strattone lo costrinse a girarsi verso il suo ragazzo, che aveva assunto un'aria interrogativa e decisamente scocciata, a causa di tutto quel vociare.

Mi vuoi dire cosa succede o ti devo sbattere fuori di casa?”
Sanji sbuffò spazientito. Era già abbastanza irritato di suo senza che quell'idiota continuasse ad essere così fastidioso.

Non trovo più le sigarette” pronunciò infine “E sono sicuro di averle prese prima di rincasare!”
Alzò un cuscino per la milionesima volta, sperando che quel suo prezioso pacchetto sbucasse fuori magicamente.

Beh, meglio così, non ti sopporto quando fumi!” una mezza verità.
Non ti sei mai lamentato, marimo del cazzo!” aveva ribattuto Sanji, con un'aria minacciosa e alludendo ad una cosa ben definita.
Fumare fa male, e se quello schifo di pacchetto non salta fuori, i tuoi polmoni te ne saranno grati!”
Stai zitto testa d'alga!” e gli tirò un cuscino in piena faccia.
Zoro lo tolse con un gesto rapido, e con stizza si lanciò sul ragazzo seduto accanto a lui. Non ci volle molta forza per riuscire a sovrastarlo e guardarlo dall'alto.
Era seduto a cavalcioni su di lui, e qualcosa gli fece capire che sicuramente Sanji non ne era poi così tanto infastidito.

La vuoi piantare di fare l'idiota o vuoi che ci pensi io?” gli si era rivolto minaccioso, ma Sanji sapeva benissimo che quella era più una provocazione che una vera e propria minaccia.
Dipende da come lo faresti” aveva l'aria maliziosa, e nei suoi occhi per un attimo balenò una luce perversa.
Non ricevette parole per risposta, ma quelle furono sostituite più che bene dai fatti.
Le loro labbra si scontrarono quasi furiosamente, mentre le mani di entrambi esploravano dappertutto quei corpi che ormai conoscevano alla perfezione. I vestiti volarono ben presto ai piedi del divano rosso, lasciando loro libero il passaggio. Si unirono in un corpo solo, raggiungendo l'apice quasi contemporaneamente; rimasero l'uno sull'altro finché i loro respiri non si fecero nuovamente regolari.

Cuocastro...” lo chiamò Zoro, sollevandosi appena per vederlo in viso; lui lo guardò con aria interrogativa. “Le sigarette le ho nascoste io” confessò in un soffio, con un sorrisetto sulle labbra.
Sanji fu lesto nel tirargli un pugno in piena faccia.

Non bastava chiedere razza di cretino?” s'infuriò; odiava quando qualcuno lo privava della sua sigaretta.
Non sarebbe stato così divertente, non credi?” gli rispose quello, malizioso e sorridente. Amava farlo arrabbiare, e ancora di più, amava farlo quando Sanji era arrabbiato.
Il biondo adesso aveva
davvero bisogno di una sigaretta.

   
 
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