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Autore: Spiritromba    22/09/2015    2 recensioni
Da quando il reame di Corona e’ stato distrutto da Elsa, la ‘Persecutrice di Ghiaccio’ figlia di Pitch Black, le isole di Berk, Dunbroch e Arendelle cercano di riprendersi dall’immensa perdita. E proprio quando, due anni dopo la morte della Persecutrice rinasce nel corpo di una principessina, questa viene rinchiusa in un'enorme cupola ghiacciata assieme all’Alfa, uno dei Cinque draghi Protettori comandati solamente da cinque persone. Ma quando Pitch minaccia le tre isole, l’unica speranza sara’ trovarli per riunire l’Alfa, lo Zeta, il Gamma, il Delta e l’Omega, prima che sia troppo tardi e che Elsa non riesca ad uscire dalla sua fredda gabbia e aiutare il padre nel suo intento.
-Tratto dal testo del primo capitolo:
[...] Il rumore iniziava a farsi piu’ insistente; la guardia non sembrava avere piu’ tanta pazienza a disposizione per i due ragazzi di ghiaccio. “Arrivederci, Alfa. Badale come farebbe un padre.” un sospiro di brina fu la bonaria risposta del drago. Ora qualcuno stava cercando di sfondare a calci la porta, il rumore era piu’ forte e secco di prima. “Addio, mia principessa. Prima o poi ti faro’ uscire da questa gabbia.”
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Seven Devils

Capitolo 2

 

La luce del giorno aveva gia’ fatto capolino dalla stretta finestrella prima che la ragazza si svegliasse improvvisamente e iniziasse a vstirsi: se non voleva farsi beccare da sua madre e da una delle sue insulse lezioni di canto o di geografia di Dunbroch doveva svignarsela in fretta. 

Mentre i raggi rossastri penetavano dal vetro infuocandole i capelli rossi, prese un flessibile arco in legno chiaro e una manciata di frecce sottili ma taglienti. Le scappo’ un ghigno quando, togliendole, apparve un foglietto stropicciato ritraente la madre in una buffa posizione mentre era nell’atto di spiegarle l’ennesima stupidaggine sulla storia del regno. 

“Principessa! La colazione e’ pronta!” trillo’ Maudie da dietro la porta, bettendo un paio di colpetti leggeri per attirare la sua attenzione. “Arrivo!” sbotto’, trasformando il suo sorriso in una strana smorfia annoiata. Nascose arco e frecce sotto il mantello , prima di sentirsi dire un altro ‘non si tengoo le armi sul tavolo’ durante il pasto. 

L’ampia e rude sala da pranzo era fatta perlopiu’ in pietra, oltre a contenere un lungo tavolo in legno e un paio di massicce sedie per i suoi genitori, rispettivamente Re e Regina. Gia’ vedere Elinor intimare qualcosa ai suoi tre fratelli riguardo a come si mangiava le fece venire i nervi a fior di pelle. Si sedette. “Buongiorno, tesoro, cos’e’ quel broncio? Una principessa dovrebbe essere sempre gentile e sorridente...” la principessa cerco’ di scaricare la rabbia su una sottile fetta di torta di nocciole, molto piu’ piccola di quelle degli altri presenti. 

Non appena la Regina di Dunbroch inizio’ a parlare con Fergus, si alzo’ di scatto dalla tavola, facendo scivolare sul pavimento il solito vassoio di biscotti ai tre gemellini. Prima che lo facesse, erano gia’ spariti dalle loro sedie per ingozzarsi di dolci come 

sempre.

“Ooh, ho proprio dimenticato di lavarmi le mani...” menti’ di fronte alla sguado sorpreso di sua madre. “Torno subito!” esclamo’ correndo verso le cucine, e uscendone con un paio di mele rosse. Corse verso la stalla piu’ veloce che poteva, quasi trvolgendo dei passanti e catturata dall’ebbrezza dell’essere libera. Se solo ogni giorno mi potessi sentire cosi’..., penso’ amaramente nel salire sul suo cavallo, Angus. “MERIDA!” senti’ gridare sua madre, incespicando nello stretto vestito verde. “Ciao ciao, mamma!” la sbeffeggio’ prima di partire a tutta birra verso l’ampia foresta di Dunbroch. 

*

Gli alberi, ormai, erano giunti al termine. Mano a mano che procedeva al galoppo verso il mare rimanevano solo dei corti arbusti, fino a quando non si diradarono totalmente dando via libera alla luce di accoglierla. Merida allargo’ le braccia, come se stesse per spiccare il volo. Altro che ‘le principesse non si allontanano da casa senza motivo’. 

D’un tratto, senti’ uno strappo improvviso verso il cielo, ritrovandosi pochi secondi dopo a galleggiare nell’aria. “Sdentato?!” esclamo’ guardando gli ampi artigli afferrarle le braccia esili. La Furia Buia rispose con un gridolino di contentezza. “Credevi che ti avrei lasciato arrivare fino a Berk un’altra volta su quella barchetta?” chiese sarcasticamente una voce che conosceva gia’ da diverso tempo. “Be’, potevate anche non venire a prendermi in questo modo!” ribatte’ piu’ eccitata che mai issandosi al fianco di Hiccup mentre le nuvole si intrecciavano sotto di loro.

*

Merida si guardo’ intorno mentre Sdentato planava dolcemente al suolo: tutt’attorno a lei, Berk si ergeva nebbiosa con le numerose 

punte rocciose, le abitazioni rudimentali di legno e, ogni tanto, qualche alro drago che vagava qua e la’ nel clima pungente. Ho fatto bene ad indossare il mantello, penso’ rammentando la rigidezza degli inverni dell’isola. 

“Ehi, ben tornata principessa!” disse Skaracchio non appena la vide scendere dall’imponente e docile Furia Buia. Dopo averla stretta in un abbraccio a dir poco spacca-ossa, il robusto vichingo si volto’ verso gli altri cinque ragazzi per presentar loro il programma: “Oggi andremo a caccia nelle isole boschive, a Nord-Est da Berk. Preda del giorno: cerbiatti, ma anche altri piccoli animali, se li beccate a nascondersi in qualche cespuglio. Ricordatevi di scappare ogni volta che avvistate qualche creatura del Buio, non spaventatevi e girate al largo da loro. Ma non avvicinatevi, per nessun motivo. Sono stato chiaro?” chiese con aria inquisitoria, squadrandoli uno ad uno. Anche se ne aveva visto soltanto uno fino ad ora, ricordava bene il terrore atroce che sapevano trasmetterti quelle cose anche con una semplice occhiata. Guardo’ il viso di Hiccup, che tentava di rimanere impassibile purche’ perfino un cieco avrebbe capito che era spaventato quanto lei all’idea d’incontrare una creatura del Buio. 

“Bene, e ora-” Skaracchio si fermo’ di colpo, guardando il cielo con gli occhi spalancati. Senti’ la luminosita’ sparire in un batter d’occhio, e strinse istintivamente la mano calda di Hiccup. “Che cosasta succedendo...” mormoro’ prima di vederlo. Berk era circondata da una cupola nera come le tenebre, da cui lampi e tuoni scaturivano improvvisamente. 

Erano bloccati dentro.

*

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Angolo Autrice: Dopo saecula saeculorum, eccomi ad assillarvi con le mie storie! Sono piuttosto soddisfatta di essere riuscita a 

continuarla, e vi spedisco un grazie enorme per le recensioni che mi avete dato. Soprattutto  mi sono piaciute le numerose domande che mi avete posto, spero di aver risposto a tutti i vostri dubbi e alle vostre opinioni, per ora (∪ ◡ ∪) Se ne avete altri chiedete senza timore! 

Be’, unica cosa sul prossimo capitolo che posso dire giusto prima di salutarvi e’ che sara’ decisamente piu’ turbolento dei primi due e che di certo se ne vedranno delle belle (¬‿¬).

Alla prossima, prima recensite, prima aggiorno!

Spiry ♥ 

  
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