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Autore: Brinne    23/09/2015    14 recensioni
- Qualcuno mi copra gli occhi o farò pensieri sconci sulla mia migliore amica.- bisbigliò Harry, mentre lui e Ron cercavano in tutti i modi di non guardare incantati il fondoschiena di Hermione.
Vedendo che però Fred e George non si facevano nessun problema a fissare insistentemente le grazie della sua amica, Ron tirò loro una gomitata.
- Che c'è? Mica è la nostra di migliore amica .- rispose Fred sornione, appoggiando il viso al palmo della mano.

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Hermione Granger deve assolutamente intraprendere una attività extracurriculare per poter avere dei crediti in più e pare che proprio in quel periodo la pofessoressa McGranitt abbia acconsentito a mettere in piedi una squadra di cheerleaders...e si sa, le cheerleaders piacciono un mondo, soprattutto ai Weasley
Genere: Comico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Ormoni, ormoni, ormoni!
 
Ci fu un momento nella notte agitata che Hermione trascorse, in cui da brutta quella giornata si trasformò in terribile.
Si svegliò sudata, i capelli incollati alla fronte e gli occhi spalancati, un'unica sorda consapevolezza nel cuore: lei era totalmente, irrimediabilmente ignorante in fatto di relazioni e sentimenti e nessun libro avrebbe potuto migliorare la sua situazione.
Ora capiva come si sentiva Ron ogni giorno della sua vita!
Questa nuova consapevolezza la lasciò ansimante nel buio del dormitorio e incredibilmente sola nella sua disperazione.
Si alzò e andò a farsi una doccia, sperando che il calore dell’acqua potesse cacciare il gelo che si era impossessato dalle sue vene, inutilmente.
Hermione Granger l’Ignorante.
Suonava veramente male, quindi l’unica possibilità plausibile che si prospettava davanti a lei era cercare in tutti i modi di riuscire a mettere chiarezza nei suoi sentimenti e cercare di fare esperienza.
Lo sguardo divertito di Fred Weasley fece capolino nella sua mente.
Digrignò i denti dalla rabbia e strizzò stizzita i capelli nell’asciugamano, mentre una nuova consapevolezza si faceva strada in lei, la consapevolezza che tutte le sue presunte relazioni sentimentali erano state un completo disastro: Victor Krum si era rivelato un omone tutto muscoli e niente cervello che quando la baciava sembrava timbrasse un biglietto del tram con la sua lunghissima lingua; quando aveva avuto una leggera cotta per Ron, si era dovuta subito ricredere non appena lui e Lavanda avevano cominciato a baciarsi in ogni angolo di Hogwarts perché non avrebbe mai voluto che il Weasley iniziasse a mangiarle la faccia come faceva con la bionda.
Quindi, paradossalmente, quello con Fred era stato il flirt più significativo della sua vita e quel dannato bacio era stato il vero e proprio sverginamento della sua bocca.
Che poi, si poteva dire sverginamento quando si parlava della bocca?
Appoggiò la fronte alle piastrelle del bagno, avvolta dal vapore della doccia bollente e le sembrò che tutto stesse andando nel verso sbagliato.
<< Hermione? Tutto bene?>>
Era la voce di Katie Bell, una delle ultime persone con cui Hermione avrebbe voluto parlare. Ma in fondo con chi si sarebbe mai potuto sfogare?
Sospirò e allacciandosi l’accappatoio aprì leggermente la porta del  bagno, da cui fece capolino il volto incuriosito de Katie.
Hermione doveva avere una cera veramente terribile, perché l’espressione della sua amica mutò subito in una smorfia di preoccupazione.
<< Ehilà, Katie. Ti serve il bagno?>>
Katie socchiuse leggermente gli occhi. << No, ma ho sentito delle imprecazioni venire da qui e quando mi sono guardata intorno ho visto che non eri a letto.>>
Perfetto, quindi oltre a essere affettivamente ignorante, Hermione parlava pure da sola senza rendersene conto.
<< Posso entrare?>> chiese subito dopo, visto che Hermione non dava cenno di volersi spostare da lì.
La lasciò entrare e mentre Katie si sedeva sul bordo della vasca, la Granger si sedette sul water e si portò le mani tra i capelli.
<< è per quello che è successo al Lago Nero?>>
La sera prima Hermione aveva raccontato tutto.
<< No, cioè anche. Insomma, sono completamente inesperta in queste cose e mi sento così umiliata che vorrei rimanere in questa stanza per sempre. Ho sbagliato tutto, Katie: io non sono come voi, io sono una secchiona il cui unico interesse è conseguire il massimo dei voti in tutte le materie.>>
Katie la scrutò per qualche secondo, con in mento tra le dita, poi scosse la testa. << Dimmi qual è il vero problema.>>
Hermione rimase interdetta dalle sue parole indecisa su cosa dire, poi mandò al diavolo la già poca dignità che le era rimasta e si protese verso la Bell, come se con quel gesto avrebbe reso tutto molto più intimo e confidenziale.
Come se parlottare nel cuore della notte in un bagno, con un accappatoio striminzito addosso e un buffo pigiama con dei coniglietti non rendesse già la situazione abbastanza intima.
<< La verità è che mi è piaciuto e che sono crollata come una pera tra le sue braccia dopo meno di un giorno!>>
<< Io sono durata anche meno, se la cosa ti rincuora.>> disse lei, facendo spallucce.
<< Sì ma io lo odio. Non provo nessun sentimento per lui se non la voglia di sbatterlo contro il muro e farmi prendere ovunque siamo.>>
Si rese conto di aver dato voce a dei pensieri a luci rosse solo quando Katie la guardò con gli occhi fuori dalle orbite e un sorrisetto malizioso in viso.
Ora sì che non aveva più dignità.
<< Credo che tu sia in preda agli ormoni.>>
<< Tu credi?!>> sbottò sarcastica Hermione.
Parlarono per un paio d’ore, senza arrivare a nessuna soluzione plausibile se non quella che contemplava una sana nottata di sesso per Hermione che si potesse concludere in modo sereno e senza alcuna pretesa sentimentale.
Già, e chi avrebbe potuto garantirle del sesso senza amore se non Fred Weasley?
<< Sai che farlo con chiunque altro non ti darebbe la certezza di non finire coinvolta in qualche noiosa storia.>> aveva detto saggiamente Katie, di fronte al terrore di Hermione, per poi aggiungere: << se veramente credi di poterlo odiare per tutta la vita.>>
<< Quello che mi occorre è dimenticare completamente Fred e le sue mani e credo che andarci a letto non aiuterebbe!>>
<< Allora fatti George: sono esteticamente uguali ma lui non è idiota e non lo odi.>>
Hermione era rimasta a fissare l’amica sconvolta. << Ma sta con Angelina.>>
<< Anche questo è vero.>>
L’argomento era caduto lì e la Granger era talmente esausta che le pulsava la testa, inoltre credeva di essere arrivata al suo massimo livello di sopportazione riguardo alla materia Weasley.
In cui per altro aveva il massimo dei voti visto che aveva avuto la cotta per uno e limonato con un altro.
Forse l’unico modo che aveva per eccellere anche nei sentimenti e nell’affettività era coniugarli con i Weasley.
Con un sospiro e questo pensiero in testa, Hermione tentò di prendere sonno.
 
***
 
Durante l’ora di Trasfigurazione, Hermione Granger si era finalmente ricordata quale fosse il reale motivo per cui tutta quella assurda storia era iniziata: il seminario di Trasfigurazione.
Passò l’intera mattina profondamente concentrata, poi terminò i compiti della settimana e si portò avanti anche per quella dopo, rimise a posto il suo baule e scrisse ai suoi genitori.
Bene, alle ore 16.54 Hermione non aveva più assolutamente nulla da fare.
Si trascinò fino in Sala Comune, dove una saltellante Lavanda Brown non faceva altro che squittire e gironzolare fino a quando non la vide: se possibile, il suo sorriso si fece ancora più largo.
<< Hermione, proprio la donna che cercavo!>> strillò e solo in quel momento la Granger si accorse che ad essere così in fermento non era solo Lavanda, ma l’intera squadra di cheerleaders.
<< Che succede?>>
<< Spero tu non abbia impegni per il prossimo weekend perché andremo niente popò di meno che a Durmstrang! Anche loro hanno messo su le squadre di cheerleaders e hanno proposto un torneo di Quidditch e una sfida tra noi.>>
Oh Merlino.
La McGranitt doveva essersi bevuta il cervello.
La consapevolezza che avrebbe dovuto rivedere Victor Krum la investì solo qualche ora dopo, mentre era intenta a mangiare dell’arrosto e rischiò seriamente di strozzarsi.
<< Sei proprio pazza di me, micina.>>
Non aveva visto Fred per tutto il giorno ed era quasi arrivata a sperare che fosse stato un brutto sogno, ma l’intonazione divertita che aveva usato per quello stupido appellativo era talmente carica di sottintesi che non poteva essere stato tutto frutto della mente, seppur brillante, di Hermione.
Era sbucato dal nulla, la ragazza poteva giurarlo, e ora se ne stava seduto di fronte a lei e vicino a Harry, con quella stupida fossetta a prendersi gioco di lei.
Avrebbe voluto strappargli dalla faccia quel sorrisetto malandrino.
<< Vacci piano, lo sanno tutti che sono io quello bello dei due. Vero, Granger?>> e come poteva mancare il suo degno compare?
Harry sorrise a quelle parole e Ginny si preparò allo scoppio dell’uragano Hermione, ma a discapito delle sue aspettative la ragazza rimase stranamente calma.
<< Quando l’idea di essere pazza di uno dei due mi sfiorerà l’anticamera del cervello, ve ne accorgerete. Per ora il fatto che io cerchi di sputarvi in faccia la cena dovrebbe essere un segnale d’allarme, per cui non crogiolatevi troppo nella vostra modestia.>>
Fred sollevò il sopracciglio e George si sporse per dare il cinque a Hermione, la quale volutamente non lo ricambiò.
<< Allora perché ti stavi strozzando da sola?>> domandò Ron, tra un boccone e l’altro.
<< Perché ho appena realizzato che andremo veramente a Durmstrang! L’ultima volta che li abbiamo incrociati non è stato esattamente un anno tranquillo.>>
George ascoltò assorto, poi socchiuse leggermente gli occhi e puntò un dito contro Hermione con fare accusatorio. << Non vuoi vedere Krum! Ti ho beccata, oh Granger dovresti proprio imparare a mentire meglio.>>
<< Lasciatela vivere questa ragazza. Andiamo, Hermione.>>
Ringraziando il cielo che Ginny fosse sempre al suo fianco, ma soprattutto pronta a salvarla nelle situazioni pericolose, la ragazza seguì la piccola Weasley fino in Sala Comune e rimase con lei tutta la sera per parlare proprio dell’imminente incontro con Victor.
In realtà era relativamente preoccupata: Krum era un vero gentleman e come tale si sarebbe comportato, senza qualche strana scenata e il massimo che avrebbe fatto sarebbe stato chiederle come le stesse andando la vita.
Katie sicuramente le avrebbe consigliato di fare sesso con lui e dare sfogo ai suoi ormoni, già la sentiva: ma Hermione, è perfetto. Lui abita a chilometri e chilometri di distanza per cui niente amore, solo sesso!
Rimuginò per più di un’ora, finché Ron non la riscosse dai suoi pensieri e le disse che era ora di andare a fare la ronda.
Stancamente, Hermione cominciò a girovagare per i corridoi silenziosi del castello, domandandosi come mai tutti gli studenti rispettassero veramente il coprifuoco: insomma, che generazione di rammoliti, in confronto al Trio delle Meraviglie.
Sentì delle risate provenire dalla stanza in fondo al corridoio del quarto piano, così, pregando che non fossero due sciocchi marmocchi della sua Casa, si diresse a passo svelto in quella direzione, ma quando fu sulla porta, pronta a fare una bella ramanzina, la voce le si strozzò in gola.
Si nascose dietro lo stipite.
A pochi metri da lei, Fred Weasley e Alicia Spinnet stavano amoreggiando.
Brutta stronza.
Hermione era perfettamente conscia di dover o intervenire (cosa assolutamente da escludere) oppure andarsene prima di avere un attacco di rabbia e poi di cuore. Che poi, perché era così arrabbiata?
E invece, rimase lì immobile e continuò a spiarli.
Vide come Fred premeva il corpo di Alicia tra il proprio e il banco dietro di lei; vide come Alicia reclinava la testa indietro mentre Fred le lasciava piccoli baci sul collo; vide poi come la mano di Fred percorreva la coscia di Alicia e si insinuava sotto la sua gonna.
Vide come le loro labbra combaciavano alla perfezione e come i loro gemiti si infrangessero sulla pelle dell’altro.
Vide quanto lei, Hermione Granger, non fosse altro che una delle tante.
Sentì le guancia divenire calde e le gambe tremare appena, nella testa un turbinio di emozioni contrastanti.
All’improvviso, limpida come l’acqua, l’immagine di Alicia che la abbracciava appena lei aveva finito di raccontare cosa era successo in riva al Lago Nero e aveva dichiarato la sua sconfitta, le riempì la mente.
BRUTTA STRONZA.
Una carezza sul volte di lei, una mano tra i capelli di lui.
Perché si stupiva, alla fine? Lo sapeva che non era altro che un predatore seriale e Alicia aveva più volte ammesso di non potergli resistere.
Lei, Hermione, aveva intrapreso quella guerra proprio per il modo sfrontato in cui Fred usava le donne.
E poi, come una doccia fredda, Hermione capì di essere così infuriata perché al maledetto posto di Alicia voleva esserci lei.
E visto che a quanto pare non poteva esserci lei, era giusto che nemmeno la Spinnet godesse di questo privilegio, ed ecco che lo spirito del Prefetto Perfetto si impossessava finalmente di nuovo di lei.
Hermione si sistemò i capelli, rassettò la gonna e si parò sull’uscio con le braccia incrociate, lasciandosi sfuggire un colpo di tosse voluto.
I due amanti sembrarono riscuotersi dal loro momento catartico e impiegarono qualche secondo per capire di essere stati beccati proprio da Hermione Granger, l’ultima persona sulla faccia della terra che entrambi volevano trovarsi davanti.
Ah, il karma.
Alicia cacciò un urletto e si affrettò ad allontanare Fred e a sistemarsi i vestiti, come se servisse a qualcosa, mentre il Weasley rimase perplesso per un attimo, imbambolato a fissare Hermione.
<< Bene, bene, bene…trovate da soli la strada di casa o devo chiamare la McGranitt?>> disse, con il tono più tranquillo e pungente che riuscì a trovare.
Non risparmiò loro né uno sguardo omicida né un sorrisetto malizioso, mentre la consapevolezza di essere riuscita a metterli in imbarazzo si faceva strada in lei.
Si era dimenticata la sensazione di cogliere qualcuno sul fatto.
Il primo a riscuotersi fu Fred, che non appena riprese il controllo della situazione si unì al sorriso malizioso di Hermione.
<< Piaciuto lo spettacolo, Granger?>>
Sì, cavolo.
<< Ora che ho visto com’è da fuori lo spettacolo sono veramente felice di essermi tirata indietro. Alicia, cara, hai la camicetta sbottonata.>>
Fred rise amaramente, mentre la Spinnet cercava di chiudersi alla bell’è meglio la camicia, da cui sembravano mancare un paio di bottoni.
Ricacciò indietro il pensiero che fossero saltati via a causa della foga delle mani di Fred.
<< I-io vado a letto.>>
Hermione si aprì in un gran sorriso. <>
Il ragazzo osservò Alicia scappare via correndo da quella situazione imbarazzante, poi tornò a prestare la sua attenzione a Hermione.
La guardò a lungo, poi cominciò ad applaudire e il suono dei suoi palmi che si incontravano risuonò per tutta la stanza e il corridoio.
<< Complimenti, ottima interpretazione.>> disse, continuando ad applaudire.
<< Smettila di fare rumore, idiota.>>
Hermione era ancora ferma sull’uscio, sottili goccioline di sudore cominciarono a imperlarle la schiena mentre la gola si faceva secca. Fred continuava però a fissarla, un misto di arrabbiatura e curiosità negli occhi verdi.
<< Speriamo che Krum faccia il suo dovere a Durmstrang, almeno ti dai una calmata. Non stavamo facendo nulla di illegale.>>
<< Andare in giro dopo il coprifuoco è illegale, se no i corridoi brulicherebbero di studenti, non credi?>>
Aveva fatto qualche passo in avanti mentre parlava e non si era nemmeno resa conto di trovarsi praticamente di fronte a lui. << E anche io ho una speranza su Krum: che sappia farmi gemere meglio di come hai fatto tu poco fa con Alicia.>>
Colpito e affondato, era così facile giocare con l’orgoglio degli uomini.
Fred socchiuse gli occhi e a Hermione sembrò che fosse in grado di leggerle quello che in realtà le stava frullando in testa da quando li aveva scoperti, eppure sembrò che i suoi nervi e muscoli facciali volessero in ogni modo salvarle il fondoschiena: nemmeno un’ombra di imbarazzo e di rabbia le attraversava il viso.
Calma piatta.
Fu un movimento velocissimo, le dita del rosso si chiusero sul polso della ragazza e prima che potesse rendersene conto, Hermione si trovò schiacciata tra il corpo di Fred e la parete di pietra.
Aveva gli occhi colmi di rabbia, e proprio per questo ancora più vivi e intensi del solito.
Hermione si sentì minuscola mentre Fred le scrutava tutto il volto e cominciava a fissarle insistentemente le labbra.
Le posò una mano vicino alla testa, sul muro, e l’altra sul collo e si fermò a pochi millimetri dal suo volto. << Rimangiatelo.>> mormorò.
Sentì ogni centimetro del suo corpo arroventarsi e la nuca formicolare.
<< No.>>
Fred emise un suono simile a un ringhio, poi si avventò sulle labbra di Hermione, cercandole e trovandole già calde e piene per accogliere la sua lingua.
Si spinse ancora di più contro di lei, scendendo a morderle la pelle candida del collo mentre una mano percorreva la pelle nuda delle gambe.
Hermione prese il volto di Fred tra le mani e ricatturò le sue labbra, mentre la pelle umida lasciata dai suoi baci cominciava a bruciare e la schiena era scossa da brividi.
Quando la mano di Fred strinse il suo seno, Hermione si morse un labbro per non gemere.
<< Rimangiatelo.>> disse con voce spezzata, mentre le toglieva la sottile camicia.
La ragazza sollevò le braccia per facilitargli l’opera, ma prima che potesse ridistenderle lungo i fianchi, Fred gliele intrappolò sopra la testa, stringendo i polsi con un’unica mano.
<< No.>> rispose di nuovo, e ogni volta era sempre più doloroso.
La osservò, passandole le dita lungo il volto e lentamente le fece scorrere prima sul collo e poi tra i seni senza mai staccare gli occhi da quelli di Hermione.
Dai seni, dopo aver torturato i capezzoli ormai arrossati e turgidi, riprese e si insinuò sotto la gonna, facendola presto sparire.
Fu allora che Hermione si accorse di essere in biancheria intima mentre Fred era ancora completamente vestito: liberò i polsi dalla ormai debole presa del ragazzo e gli sfilò la camicia e gli abbassò i pantaloni quel tanto che bastava perché le loro pelli entrassero finalmente in contatto, insieme al loro desiderio.
Percorse con gli occhi il suo corpo, mentre con le mani si aggrappava alle sue larghe spalle e con la lingua ridisegnava i contorni del suo petto e le parve di essere nata per fare una cosa simile.
Fred la sosteneva per i fianchi e ricambiava i suoi baci fino a che le sue dita non scesero e spostarono l’elastico delle mutandine.
Al contatto delle mani ruvide di Fred contro la sua sessualità, Hermione sussultò e si strinse più forte a lui.
Non appena Fred la penetrò con le dita, un’esplosione di colori e di sensazioni invase Hermione, i sensi annebbiati e gli occhi liquidi.
<< Rimangiatelo.>> si mosse dentro di lei, senza smettere però di sostenerla con l’altro braccio.
<< Ti diverti?>> chiese Hermione ansimando, subito prima di afferrare il sesso di Fred con una mano.
Era veramente enorme.
Inserì un altro dito e la guardò confuso, spostando l’altra mano a stringerle avidamente il seno. << Cosa?>>
<< Avanti, scopami e mettimi nell’angolino poi. Hai ancora l’odore di Alicia addosso.>>
Non sapeva nemmeno lei perché avesse deciso proprio in quel momento di dare sfogo alla sua rabbia, nascondendola dietro a qualcosa di indefinito e senza realmente sapere come si sarebbe potuta evolvere la situazione. Lo vide sbattere le palpebre e smettere di massaggiarle il seno, riportando la mano sul suo fianco.
<< Si può sapere che cazzo di problemi hai?>>
Quella fu la frase decisiva: con un movimento fluido, Hermione scappò dalla sue braccia e cominciò a rivestirsi mentre dentro di lei l’ira le ribolliva nelle vene. Con la coda dell’occhio vide Fred fare lo stesso, livido.
<< Che problemi ho io? Che problemi hai tu che non riesci a tenertelo nei pantaloni.>>
Fred si passò una mano tra i capelli, imprecando. << Ma che cazzo te ne frega? Perché devi passare la tua vita e giudicare gli altri, perché?!>>
<< Eri ancora eccitato da Alicia e non ti sei fatto nemmeno un problema a cercare di scoparmi.>>
Al diavolo il buon senso e l’essere civili, Hermione stava impazzendo.
Il ragazzo fermò la marcia che aveva iniziato nella stanza e spalancò gli occhi, dischiudendo la bocca. << Credi veramente che mi sarei scopato te? Merlino, Hermione, ma stai scherzando? C’è un limite a tutto.>>
A quelle parole, a Hermione sembrò che le avessero strappato l’anima dal corpo e si sentì svuotata di ogni briciolo di emozione.
Lo guardò e davanti a sé finalmente vide il vero Fred Weasley, e non le piacque per niente.
<< Sì, e tu lo hai appena superato.>> mormorò, e con l’orgoglio ferito e il corpo ancora vibrante di rabbia e di eccitazione, Hermione Granger raccolse le sue cose e scappò, piena di vergogna.
<< Porca puttana.>> imprecò ancora Fred, al nulla.
 
ANGOLO AUTRICE:
come al solito, grazie veramente per il sostegno e il calore che continuate a trasmettermi.
Questo capitolo lo dedico a tutte voi che almeno una volta nella vita, per colpa di uno stronzo, non vi siete sentite all’altezza.
Non uccidetemi, so che Freddino è così dolce e carino nei libri e nessuno lo odia ma credo che in realtà una persona con un potenziale come il suo avrebbe potuto benissimo essere un dongiovanni.
Ma non temete!
Fatemi sapere,
Brinne
 
 
 
  
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