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Autore: MusicDanceRomance    27/09/2015    12 recensioni
"Era quasi l’ombra di un gioco. Lottavano sul filo della scacchiera ed erano giunti alla casella finale. L’ultimo anello della catena, il fulcro della partita, il mattone di vetro di un amore che stentava ad esplodere.
Hermione non aveva cercato altro che un rifugio personale, e la sua barriera di cristallo che la proteggeva dai conflitti del mondo corrispondeva alle braccia di Harry."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Memorie di un lento
 
 
Harry aveva sempre mantenuto rapporti civili con Draco Malfoy dopo la battaglia di Hogwarts e, nelle rare occasioni in cui si incrociavano, entrambi esprimevano con pochi gesti il rispetto reciproco che avevano ottenuto dopo anni di odio esasperante.
Ad una serata di gala a cui era stato costretto a partecipare incontrò nuovamente Malfoy con la moglie, ai quali rivolse uno sbrigativo saluto.
Per un eccesso di curiosità dovuto alla disperazione  per una festa così noiosa si mise ad osservare Draco da lontano ripensando alle sfide del passato. Non fece a meno di notare, forse per l’arguzia che aveva affinato col mestiere di Auror, forse perché tediato dalla prevedibilità della serata, come Malfoy e Pansy Parkinson, nonostante si tenessero a debita distanza l’uno dall’altra, si lanciassero sguardi intensi e si sorridessero in modo impercettibile.
Nel frattempo una musica sconosciuta ma assolutamente dolce e sensuale fece aprire le danze. Ginny gli spiegò che quel ritmo così languido ed esotico stava diventando un tormentone in tutto il mondo ma si trattava in realtà di un lento ancestrale che proveniva dall’Isola degli Smeraldi nel Pacifico.
Harry ammise che il brano non era male e persino i Purosangue si adattavano alla musica più innovativa: ballavano ipnotizzati come se stessero tornando tutti un po’ ragazzini. Fortunatamente Ginny non esigeva tanta sdolcinatezza e comprendeva l’avversione del marito per ogni tipo di danza.
Inavvertitamente Harry si volse ancora a cercare Malfoy, ma il suo antico nemico non badava alla moglie che invece danzava sorridente con Theodore Nott.
Anzi, Malfoy guardava in direzione della Parkinson, e lui e la Parkinson continuavano a sorridersi e poi a deviare frettolosamente lo sguardo.
E gli occhi della Parkinson non stavano diventando stranamente lucidi?
Harry se lo ripeteva sempre, il suo lavoro con le manie di osservare i dettagli gli stava dando alla testa, mica era stato così arguto ai tempi di Voldemort. Tuttavia gli avevano accennato al fatto che Malfoy era stato costretto a sposare Astoria Greengrass senza opportunità di ribellarsi.
Draco frattanto si accorse della minaccia delle deduzioni di Potter e lo fissò senza mostrargli rimorso o vergogna per un breve istante, come se volesse fargli capire di non avere avuto scelta. Harry annuì e riprese a parlare con il resto degli invitati, come se avesse già dimenticato tutto quel che aveva notato.
Draco tornò a sorridere a Pansy senza sentirsi più osservato e mantenne ancora un sontuoso distacco da lei mentre Astoria ballava con altri cavalieri. Quanto avrebbe voluto tirarla via dal divanetto in cui stava seduta sola e permetterle di ballare insieme a lui la loro canzone, il loro lento.
Ammise che quella sera si stava tradendo, non aveva resistito a sorridere alla sua amante, un errore da non rifare se non voleva farsi scoprire e divenire l’ennesimo scandalo della società Purosangue.
Tuttavia non fece a meno di pensare che tra i tanti che avrebbero giudicato, criticato e stroncato la sua relazione clandestina, Harry Potter invece poteva essere l’unico che gli avrebbe dimostrato un briciolo di solidarietà.
 
 
Dove va a finire il sole
 
Blaise/Hermione
 
Era un ricordo piccolo, pungente, che si infiltrava forse per dispetto nella sua mente negli orari più assurdi, il più delle volte le scivolava addosso quando era il momento di affacciarsi al mondo dei sogni.
Blaise, dove va a finire il sole?
Nonostante fossero passati dieci anni non aveva ancora ottenuto risposta al quesito.
 
Di Blaise Zabini sapeva ricordare tante cose, ma conservava silenziosamente nel cuore tutti i dettagli della loro amicizia. Era nata una reciproca simpatia fin dallo Smistamento, l’attrazione si era poi evoluta tra le fiale del corso di Pozioni e si era arricchita di risate durante le escursioni nella foresta con Hagrid. Si era intensificata quando Blaise aveva presentato lei, dinanzi a tutti, come sua compagna al Ballo del Ceppo e ancora aveva resistito quando l’Esercito di Silente si era radunato in gran segreto escludendo la Casa dei Serpeverde da ogni incontro.
Certo, era avvenuto anche il disastro, Blaise ed Hermione inevitabilmente negli ultimi due anni della guerra si erano odiati, disprezzati e probabilmente rinnegati, ma mai traditi. La loro amicizia speciale era sopravvissuta ai ricordi di una tortura lenta tra le colonne di Villa Malfoy, si era rinvigorita ai tempi della spettacolare battaglia di Hogwarts ed infine, con l’avvento della pace finale, si era definita a tutti gli effetti, prossima ad evolversi in un sentimento sconosciuto, febbricitante, paradossale.
Perché un Serpeverde che poco aveva avuto a che fare con la storia del mitico Potter e della sua geniale amica si era insinuato tanto facilmente, nonostante distanza e contrasti, nelle profondità del suo cuore? Perché era riuscito a ritagliarsi uno spazio geloso e il suo pensiero le faceva visita ogni notte stuzzicandole il sonno?
Cos’era il ricordo di un’amicizia, come si rivelava il vagheggiare un sentimento più forte?
Desideri mai espressi a voce le facevano visita ad ogni battito del buio, anche perché dopo il diploma si era scoperto raro incontrare i vecchi compagni di scuola. Ron ed Harry erano sempre presenti per lei, sarebbero stati gli amici di una vita, ma Blaise a quale genere di amico apparteneva se andava escluso dalla prima categoria?
 
Hermione si materializzò dinanzi a Villa Zabini senza annunciargli la sua visita. Era da poco passata l’alba, ma conosceva abbastanza Blaise da intuire che anche lui stava ammirando quei giochi di luce che indispettivano il cielo.
Infatti era appoggiato alla balaustra e ripercorreva a mente le tappe della sua amicizia con Hermione. Poteva sembrare bizzarro a pensarsi, ma dava per scontato che lei si sarebbe innamorata di quell’insulso Weasley che le faceva il filo goffamente da una vita. Lui invece... ne aveva corteggiate tante, di ragazze, durante il periodo del suo distacco da Hermione, i compagni gli avevano detto che ci sapeva fare con quelle di cui non gli importava assolutamente nulla. Già, solamente con le altre, non con lei.
Avvistò una figura lenta che avanzava verso di lui, i contorni erano definiti da un sole che sbocciava e i passi erano cauti e misurati. Subito saltò in giardino per andarle incontro.
Una volta erano stati mandati in punizione con Hagrid nella Foresta e avevano visto il sorgere del sole insieme. Hermione gli aveva domandato, con gli occhi cotti dal sonno: “Blaise, ma dove va a finire il sole?”
Zabini non le aveva risposto allora, ma dopo dieci anni di distanza aveva trovato la soluzione.
Le corse addosso e la strinse tra le braccia, rispondendole solo: “A casa mia.”
-Cosa?- fece Hermione impacciata perché non aveva trovato un valido motivo per giustificare il suo arrivo a quell’ora assurda.
-Una volta mi avevi chiesto dove va a finire il sole, ora ho trovato la risposta. A casa mia, Hermione.
 
 
 
 
 
 
 
NDA:
Et voilà, ogni tanto ritorno. La prima flashfic è il seguito di “Lento” che ho pubblicato nel capitolo precedente. Quanto alla Blaise/Hermione… io shippo Blaise con chiunque, volevo provare a buttare giù due righe su di loro. Esperimentuccio mal riuscito forse, il capitolo è decisamente sottotono ma ho lasciato ammuffire troppo nel pc queste due flashfic, spero vi siano piaciute ugualmente. 
   
 
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