Capitolo 79: Robin e
Regina
I mugiwara e i pirati di Shanks
cercavano, con i loro mezzi, di aiutare le persone degli abitanti feriti e
sotto shock. Erano riusciti a far ritirare il nemico, grazie all’idea di Rufy, la quale, appoggiata da Chopper, aveva funzionato.
Il ragazzo di gomma, dopo aver sentito la spiegazione da parte della renna,
su come funzionava il suo gear e su quali effetti
collaterali gli portava un utilizzo prolungato della tecnica, ebbe un raro
colpo di genio.
Se Chopper aveva affermato che i vari cuori dei pirati, avevano lo stesso
effetto su quelle persone del suo gear su di lui,
l’unico modo per sconfiggerli era quello
di sfinirli. Più questi pirati si affaticavano, più i loro cuori pompavano
sangue al cervello arrivando così a un sovraccarico dell’organo che ad un certo
punto andava in tilt e i pirati crollavano a terra senza dare segno di volersi
rialzare.
Purtroppo alcuni di essi, quelli che avevano più cuori erano anche
incappati nella morte.
Rufy era dispiaciuto, non voleva arrivare a
tanto, non era un fan dell’uccidere i nemici che ostacolavano il cammino, ma
questa volta si era dimostrato necessario, anche se non credeva, dato la sua
scarsità nella conoscenza medica, che questi potevano passare a miglior vita.
Anche Chopper si sentiva in colpa. Lui sapeva del rischio, ma sperava che i
nemici crollassero prima che fosse troppo tardi. E in effetti per la maggior parte era stato
così. Erano pochi i deceduti, senza contare quelli che erano stati direttamente
eliminati dai pirati di Shanks, che avevano preso a
giocare al tiro a segno con i cuori dei pirati.
Il ragazzo di gomma non fu sorpreso nel vedere la troppa violenza dei
pirati di Shanks. Aveva già assistito a qualcosa del
genere. Quando era bambino al Fusha, mentre veniva portato via da un bandito, ricordava
di aver visto Lucky lou sparare a sangue freddo alla
testa di un altro bandito che puntava la pistola al capo di Shanks.
Si rendeva conto che era stato necessario, ma questo lato della pirateria
proprio non gli piaceva e cercava di evitarla il più possibile e aveva sempre
cercato di trasmettere questa sua idea anche ai suoi compagni, soprattutto a Robin,
la quale, dato la sua infanzia, uccidere le riusciva benissimo.
Il ragazzo stava portando un uomo ferito, in quella che avevano trasformato
in una infermeria di emergenza, quando sentì uno degli uomini di Shanks urlare “Capitano, capitano, capitanooooo!”
Shanks messo in allarme, raggiunse il suo nakama e mettendogli una mano sulla spalla gli chiese
“Calmati amico e dimmi cosa succede!”
Il pirata riprese un attimo fiato e poi sempre con voce allarmata disse
“Stavo tornando alle imbarcazione, quando ho visto una nave della marina
ormeggiata accanto alla nave di Rufy!”
I mugiwara abbastanza vicini per sentire la
conversazione sussultarono.
“Ci mancavano solo loro!” disse Sanji seccato
“Non avevamo già abbastanza da fare!”
“E se fosse qualche ammiraglio super forzuto, potremmo avere non pochi
problemi!” disse Franky pensieroso.
Shanks sospirò “Sentite, so che non è un momento
molto idoneo per ricevere visite della
marina, ma ricordiamo che siamo due ciurme di pirati temuti e qualsiasi cosa dovremo affrontare, la affronteremo!”
“Giusto capitano!” dissero una dozzina di uomini di Shanks
all’unisono.
“Io non mi preoccuperei. Secondo me non ci daranno alcun problema!” disse Rufy che, salendo sul tetto di una casa, cercava di
avvistare la marina.
“Come fai a dirlo?” chiese Sanji curioso.
“Perché è Smoker!” disse Rufy
sorridendo, facendo però sussultare qualcun altro.
Shanks alzò un sopracciglio curioso “Ok che
avete la sua alleata, ma davvero credete che una volta che se l’è ripresa, non
attacchi?”
“Si!” disse semplicemente Rufy.
Smoker li raggiunse. Fece un cenno del capo in
segno di saluto e fu piuttosto sorpreso di vedere anche Shanks
il rosso, ma tralasciò la faccenda e, vedendo il caos intorno a sé, chiese cosa
fosse successo in quel luogo. Venne messo al corrente dopo di chè, cominciò a cercare con gli occhi qualcuno.
Zoro che era intento a spostare qualche maceria, vedendo con la coda
dell’occhio l’atteggiamento del marine disse “Tashigi
non è qui!”
Un semplice marine sentendo la risposta dello spadaccino disse agitato “Non
vi sarete sbarazzati di lei buttandola in mare!”
Smoker alzò gli occhi al cielo per la stupidata
“Allora dov’è?”
“Non lo so!” disse Zoro semplicemente “Probabilmente nei guai!”
Smoker alzò il sopracciglio sorpreso.
“In effetti le ragazze sono scomparse da un po’, non sarà il caso di
andarle a cercare?” chiese Sanji avendo notato, come
tutti, la loro assenza.
“Non sono sprovvedute sopracciglio arrotolato, sanno farsi valere. Non
hanno sempre bisogno del cavalier servente che le aiuti!” disse Zoro, sebbene
in cuor suo po’ di preoccupazione l’avesse.
“Idiota, non ho mai sostenuto il contrario, ma dare una controllata non fa
mai male. Se si fossero inoltrate troppo nella foresta e fossero state catturate
dal capo dei nostri nemici?” cominciò Sanji.
“Allora in qualche modo verremo a saperlo!” disse Zoro sbuffando.
“E come? Hai una sfera di cristallo da qualche parte, cactus?” disse Sanji prima di vedere un nemico avvicinarsi a loro con un
ghigno.
Era uno dei tanti scappati. Il biondo lo aveva riconosciuto perché si era
scontrato con lui. Egli venne subito intrappolato, ma lui non sembrava temere
niente, al contrario continuava a sorridere.
“Ma che ha da ridere?” chiese Usopp al padre, i
quali avevano raggiunto i loro compagni, vedendoli intorno a un pirata.
“Lo scopriremo subito!” disse Yasopp, facendo
spostare i suoi nakama, in modo da trovarsi faccia a
faccia con il nemico. Prese la sua pistola, gliela puntò alla testa e lo
fulminò con lo sguardo, uno sguardo che avrebbe fatto venire i brividi freddi
anche al più temibile dei nemici.
“Hai dieci secondi per dirci cosa vuoi, prima che io prema il grilletto e
faccia saltare in aria il tuo bel cervellino, ammesso che tu ce ne abbia uno!”
disse Yasopp minaccioso.
Usopp inghiottì la saliva in eccesso e fu ben
contento di avere Yasopp come padre e non come
avversario.
Il nemico non fece resistenza “Sono stato mandato qui da Regina, per
mettervi a conoscenza del fatto che le
vostre care compagne sono in mano nostra
e faranno una brutta fine a breve a meno che non decidiate di recarvi voi
stessi dal mio capitano per farvi eliminare tutti senza problemi!”
Zoro senza nemmeno aspettare l’ordine del capitano cominciò ad avviarsi.
“Ehi, dove vai?” disse Sanji.
“Secondo te?” disse in modo sgarbato lo spadaccino.
“Intendevo dire che non hai la più pallida idea di dove andare!” disse il
cuoco seccato “Vengo con te marimo. Ho visto dove si
trova il villaggio!”.
I due si allontanarono e Rufy rimase sorpreso “Non
mi hanno nemmeno dato il tempo di dire qualcosa! Meglio andare anche no,
chiamate gli altri, tranne Chopper. Lui deve rimanere ad aiutare questa gente!”
disse ai rimanenti membri della ciurma che eseguirono gli ordini.
Così i mugiwara e Smoker,
seguito da diversi marine, si incamminarono verso la base nemica.
Shanks non si unì a loro, sotto richiesta di Rufy. Erano i suoi nakama a
essere in pericolo ed era suo compito e quello dei suoi compagni quello di
trarle in salvo.
Smoker camminava dietro ai pirati di cappello di
paglia, era assorto nei suoi pensieri quando si sentì chiamare da Rufy “Ehi zietto, sei venuto qui per portarti via Tashigi?”
L’uomo fu infastidito dal nomignolo con cui lo aveva chiamato il ragazzo,
ma sorvolò “Quella è la mia intenzione, ti ricordo che se si trova sulla tua
nave è per un errore!”
Rufy mise il broncio “Uf…è
un vero peccato. Tashigi mi è simpatica!”
“Oltre al fatto che Zoro ci rimarrà male!” disse Usopp
sogghignando “Anche se non lo ammetterà mai.
Smoker alzò un sopracciglio a quell’affermazione,
ma non fece domande.
Robin si trovava davanti a Regina con il fiatone. Aveva qualche difficoltà
a combattere contro la donna a causa del suo potere doctor
doctor. Questa sua abilità gli consentiva di
trasformare parti del suo corpo in attrezzi medici, tra cui il bisturi, l’attrezzo
che Robin più temeva in quanto più tagliente di un coltello.
“Robin, stai bene?” chiese Nami preoccupata per
la ferita alla gamba che le era stata inferta da Regina e che aveva preso a
sanguinare copiosamente.
“Mi sembri stanca Robin, mi aspettavo di più da te sinceramente. Devo dire
che mi hai deluso!” disse divertita la
donna.
Robin la guardò storto e incrociando le braccia al petto, chiamò la sua
tecnica di “Ocho fleurs”
che ricorreva all’utilizzo di otto braccia, utilizzate per imprigionare l’avversario,
ma come l’archeologa temette, questa non ebbe alcun effetto.
Era già dall’inizio che tentava di bloccarla, ma Regina, facendo l’uso del soru, riusciva a sfuggirgli poco prima che riuscisse a compiere
il “Clunch!”
Robin si morse il labbro. Ci era quasi riuscita quella volta, ma per sua
sfortuna, dato la velocità della donna, ella non fece in tempo a schivare il
colpo alla schiena che Regina gli diede.
L’archeologa non riusciva a stare dietro ai movimenti rapidi dell’avversario con la vista e decise
di aiutarsi sparpagliando in giro per le pareti, diversi occhi, ma quando
questi vedevano la figura di Regina comparire, avvertendo Robin, in genere era
troppo tardi per lei riuscire a schivarla.
Ora ella si ritrovava nuovamente a terra, cercando di immettere aria nei
polmoni, dato che il colpo era stato talmente forte da privarla dall’ossigeno.
“Robin, rialzati, ce la puoi fare!” urlò Tasghigi,
piegandosi istintivamente quando vide calare ulteriormente il soffitto pieno di
punte della gabbia.
“Ecco fatto! Questo dovrebbe farci guadagnare un po’ di tempo!” disse Nami. La navigatrice aveva usato il suo climac
attack, per fermare la caduta del soffitto. Non era
una garanzia assoluta, dato che il peso dell’acciaio, poteva piegare la sua
arma a lunga andare, ma lei era sicura che Robin avrebbe vinto, sebbene quello
che i suoi occhi mostravano era tutto il contrario.
Robin utilizzò un paio di mani, per darsi lo slanciò in alto quando vide
Regina avvicinarsi con un seghetto.
Riuscì a schivarla, prendendo in contro piede l’avversaria, che era riuscita a
mandare tutti i suoi colpi a seno e approfittando di questa sua distrazione,
fece spuntare due braccia, che le catturarono il collo. Era pronta a spezzarle
il collo, ma esitò.
Così Regina trasformando il suo indice destro in un bisturi lo conficcò nel
braccio della donna, la quale, urlando, lasciò la presa.
Nami stringeva le sbarre nervosamente, avrebbe
voluto intervenire, ma Robin aveva chiesto di non farlo e lei rispettava la sua
decisione, sebbene era difficile.
Regina era pronta per attaccare nuovamente, quando le porte dell’entrata si
spalancarono improvvisamente, andando a colpire in faccia, due dei suoi uomini
che facevano da guardia, stordendoli.
“Nami-swan, Robin-chwan,
Tashigi-chan, il vostro cavaliere e qui per servirvi!”
disse Sanji stupidamente, ma si fece improvvisamente
serio quando vide quando stava succedendo.
Diversi nemici li circondarono sotto ordine di Regina, ma i due mugiwara erano più interessati alle loro compagne che a
quei brutti ceffi.
“Robin, cosa ti hanno fatto!” chiese il cuoco nervosamente.
Robin si morse il labbro “Niente Sanji, sto bene.
Aiutate Nami e Tashigi, con
lei me la vedo io! Capito?”
Sanji obbiettò “Ma sei ferita e…” non terminò
la frase che Robin fulminandolo con lo sguardo gli disse nuovamente alzando la
voce “Capito?”
Il cuoco sussultò e stringendo i pugni, accettò. Prese a calci i vari
nemici, cercando di colpire dritto ai loro cuori, i quali per il colpo,
andavano in arresto cardiaco. Solo uno veniva risparmiato, ma con un solo cuore
funzionante questi pirati non erano un problema.
Zoro si avvicinò alla gabbia. Non degnò Nami
nemmeno di uno sguardo, ma si rivolse a Tashigi “Ma è
mai possibile che non sai fare altro che ficcarti nei guai? Vuoi stare attenta
ogni tanto?” disse tagliando le sbarre della gabbia, liberando così la ragazza
e la navigatrice.
“A certo come se io mi divertissi a finire quasi uccisa da pazzoidi. Comunque
se per te è tanto disturbo, potevi pure non intervenire. Non avevo bisogno di te!”disse Tashigi mettendo il
broncio.
“A no? Bhe se vuoi diventare carne da macello,
torna pure dentro!” disse Zoro seccato.
“Così che tu possa sbarazzarti di me? Nemmeno per sogno!” disse Tashigi arrabbiata.
“Perché non ti limiti a dire grazie e basta per una volta?” disse lo
spadaccino sbuffando.
“E tu perché tanto per cambiare non ti limiti a dire che sei contento di
vedere che sto bene invece di rinfacciarmi ogni cosa?” disse Tashigi sbattendo un piede a terra.
Zoro la guardò negli occhi “Io non ti sto rinfacciando proprio niente sei
tu che interpreti male le mie parole!”
“Questa è bella. Ora mi stai dando pure della stupida!” disse Tashigi.
Zoro venne preso alla sprovvista “Ma ti ha dato di volta al cervello? Chi mai
ha detto questo?”
“Tu bello mio!” disse Tashigi toccandogli il naso
con un dito.
Zoro infastidito gli prese la mano e togliendosela dalla faccia disse “E
quando l’avrei detto?”
“Proprio ora. Hai detto che non capisco
quello che dici!” disse Tashiji liberandosi dalla
presa dello spadaccino.
“Tu sei pazza…e sì questo l’ho detto!”
disse Zoro guardandola negli occhi.
“Vedi, vedi?” disse Tashigi.
“Ho detto pazza, non stupida!” precisò Zoro.
“E quale è la differenza?” chiese Tashigi
incrociando le braccia.
“C’è una bella differenza! Pazza è quando dai di matto iniziando una
scenata dal nulla come stai facendo tu. Lo stupido sono io che ti sto pure
appresso!” disse Zoro.
“Quindi stai dicendo che sei uno stupido?” chiese Tashigi.
“Si, lo stupido sono io, contenta? Sono uno stupido a preoccuparmi per te,
ok? Stupido perché ti ho tirato fuori da quella gabbia, quando io sono stato il
primo a dire che qualsiasi cosa ti sarebbe capitata, saresti stata
tranquillamente capace di liberarti senza che intervenissi. Stupido perché non
ho avuto fiducia nelle tue capacità e ho sentito la necessità di intervenire.
Stupido perché sto dicendo queste cose ad alta voce, così che quel babbeo mi
senta e mi prenda in giro per il resto
della vita!” disse Zoro esasperato, facendo sogghignare Sanji.
Tashigi rimase sorpresa, ma non pose fare a meno
che dipingere il suo volto con un dolce sorriso e cogliendo lo spadaccino alla
sprovvista lo abbracciò “Grazie per avermi salvato!”
Zoro sospiro “Sono contento che tu stia bene!” disse infine.
“E ci voleva tanto?” disse Usopp cogliendo di sorpresa Zoro che si irrigidì non accorgendosi dell’arrivo degli altri suoi compagni.
Rufy aveva cinto la vita di Nami, allungando il braccio, facendola spaventare, non
essendosi accorta nemmeno lei dell’arrivo dei rinforzi.
“Rufy!” disse con voce entusiasta.
“Cosa succede qui?” chiese il capitano preoccupato vedendo Robin combattere
e venne messo al corrente di tutto da Nami.
“Capisco, non ci resta che fare il tifo per Robin allora. Però tu ti meriti
una “punizione “per esserti allontanata senza dirmi niente e avermi fatto
preoccupare!”
Nami mise un finto broncio “Ehi non solo io
sono venuta qui, anche Robin e Tashigi, quindi anche
loro si meritano una punizione!”
Rufy sorrise divertito “Andiamo Nami, in genere sei tu quello che mi “punisce”, dovresti
capire cosa intendo e non credo che vorresti includere anche Robin e Tashigi, né io vorrei farlo!”
Nami spalancò gli occhi comprendendo “Oh…ehm…bhe si…hai r-ragione!” disse imbarazzata.
Tashigi guardò i nuovi arrivati e fu sorpresa di
vedere Smoker.
“Capitano Smoker, che ci fa lei qui?” chiese Tashigi avvicinandosi a lui.
“Sto seguendo i Mugiwara da quando ti hanno “rapita”.
Credevo che non fossi tanto contenta di trovarti con dei pirati e ho pensato di
venire a riprenderti, ma da quanto ho visto ti sei ambientata piuttosto bene!”
Tashigi arrossì “bhe i Mugiwara non sono cattivi pirati emi hanno accolta senza
problemi!”
Alcuni marine si avvicinarono alla ragazza commossi nel vederla e le
chiesero “Capitano, siamo cosi contenta di rivederla. Ora finalmente si riunirà
a noi!” disse uno dei marine, facendo sussultare Tashigi.
“Ehm,…si certo!” disse la ragazza, abbassando la testa e guardando con la
coda dell’occhio Zoro, il quale sfuggiva al suo sguardo.
Smoker si accorse di questi gesti e intervenne “Ci
penseremo a questo più tardi, ora mi sembra che i mugiwara
abbiano qualche problema!” disse vedendo Nico Robin inginocchiarsi a terra e
tenendosi lo stomaco, nel quale aveva ricevuto un brutto colpo.
Tashigi si girò a guardare colei che da nemica
era diventata quasi come una sorella e trattenne il respiro quando la vite con
più ferite rispetto a prima.
“è dietro di te!” Urlò Usopp che riusciva a
seguire i movimenti veloci di Regina, come Rufy, Sanji e Zoro. Il suggerimento aiutò Robin a schivare l’attacco,
ma la volta successiva fu di nuovo a terra.
“Quel colpo mi avrebbe fratturato le ossa!” disse Brook
spaventato.
L’archeologa si sentiva sfinita, aveva dolore dappertutto e Regina stava ancorar
correndo in circolo intorno a lei. Faceva esattamente quello che facevano gli
squali, i quali giravano intorno alla loro preda prima di attaccarla.
Robin si morse il labbro “Se solo riuscissi a capire dove attaccherà!”
disse concentrandosi quando improvvisamente succedette qualcosa che non si
sarebbe mai aspettata. Riusciva a vedere Regina. Era bastato un po’ di
concentrazione in più data dalla necessità di uscire, non solo vincitrice, ma
anche viva da quello scontro, che Robin aveva risvegliato qualcosa in lei.
“Haki?!” disse l’archeologa sorpresa, la quale
fece un salto di lato, per schivare un
bisturi che probabilmente le avrebbe amputato il braccio.
Saltò ancora e rotolò di fianco, qualsiasi movimento le serviva per
schivare gli attacchi, lei lo compiva con successo.
“Sta succedendo qualcosa, Robin ha sempre fatto fatica a schivare i colpi!”
disse Nami sorpresa.
“ Sta usando l’haki dell’osservazione!” disse Usopp comprendendo quanto stava succedendo.
“Super! La nostra archeologa è sempre piena di sorprese! Continua così!”
disse Franky incoraggiando la compagna.
Regina non riusciva a comprendere come la sua nemica potesse essere
migliorata improvvisamente e capì ancora meno come fece a ritrovarsi improvvisamente
bloccata. Robin, riuscendo ormai ad anticipare i movimenti dell’avversaria,
ricorse al “veinte fleur”
per imprigionarla con una ventina di braccia non consentendole più il minimo movimento.
“Lasciami immediatamente andare!” urlò Regina “Ti pentirai di questo!”
“Io dico di farla finita con questo combattimento!” disse secca Robin.
Regina sgranò gli occhi spaventata, capendo che non aveva chance di
scappare, e si pentì di non aver eliminato Robin quando ne aveva avuto la
possibilità, anzi aveva preferito giocare con la preda, come un gatto fa col
topo. Un grave errore.
Robin le diede un ultimo sguardo di fuoco all’avversaria, prima di chiamare
a sé la sua tecnica definitiva “Nueve fleur twist”. Comparvero altre tre braccia che al suo
comando, contorsero il corpo della donna, non tanto da ucciderla, ma tanto da
farle provare un dolore che mai si sarebbe augurata di provare di nuovo.
Regina emise un grido di disperazione, prima di cadere a terra svenuta dopo
che Robin la lasciò andare.
I mugiwara esultarono e si avvicinarono alla loro
compagna per congratularsi con lei, ma ella ormai sfinita, si lasciò andare. Fu
Sanji ad afferrarla e a prenderla in braccio come una
sposa, per evitare che si sforzasse ulteriormente.
“Grazie Sanji!” disse Robin sorridendo, per poi
chiudere gli occhi.
Regina fu presa in custodia dai marine, come anche i pirati svenuti all’interno
della casa, mentre Smoker si occupava della cattura,
grazie al fumo prodotto dal suo potere, che non lasciava scappare chi cercava
la fuga.