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Autore: Nymphy Lupin    21/10/2015    1 recensioni
La vita di Andromeda Black, un personaggio la cui storia è stata appena accennata dalla Rowling nei libri, ma che a me è sempre piaciuta.
Dal primo capitolo:
Una femmina. Un’altra femmina. Quei lunghi mesi erano finiti così, con un’altra delusione. Ecco cosa provava in quel momento Cygnus Black: delusione. È un fatto strano, pensò. Delusione è una parola femminile, mentre orgoglio è maschile. E, per la seconda volta, Cygnus non avrebbe potuto presentare con orgoglio alla famiglia un erede maschio che portasse avanti la Nobile e Antichissima Casata dei Black.
***
I primi 25 capitoli erano già stati pubblicati qualche anno fa, li sto sistemando e ripubblicando per poi portare a termine l'impresa.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black, Famiglia Black, Sorelle Black, Ted Tonks | Coppie: Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Cap 32








Sirius [1976]


« Da quel giorno, il mago aiutò gli abitanti del villaggio così come aveva fatto suo padre, per evitare che la pentola scalciasse via la pantofola e ricominciasse a saltellare ».

Andromeda chiuse il libro e guardò Ninfadora dormire stretta al suo pupazzo preferito. Con un lieve sorriso, si alzò e le rimboccò le coperte. Poi le posò un bacio sulla fronte e uscì dalla cameretta, chiudendosi la porta alle spalle.

Nella stanza a fianco, Ted l'aspettava sdraiato a letto.

« Dorme? » chiese sottovoce.

« Profondamente » lo rassicurò lei, accoccolandosi al suo fianco. « Vorrei ben vedere, dopo tutto quello che ha fatto oggi! Mi piacerebbe sapere dove una bambina così piccola prende tutta quell'energia! »

Ted rise e la strinse più forte a sé, godendosi l'unico momento della giornata in cui potevano rilassarsi in tranquillità. Prendersi cura di Ninfadora si stava dimostrando più impegnativo del previsto: era incredibilmente attiva, nonostante avesse solo tre anni. Appena aveva iniziato a gattonare, e poi a camminare, era stato impossibile tenerla ferma per più di due minuti. Andromeda aveva il suo bel da fare, durante il giorno, a starle dietro, impedendole di combinare guai in ogni angolo della casa. Per un po' si erano illusi che i colori a matita fossero un buon modo per tenerla impegnata, ma poi Ninfadora aveva scoperto quanto fosse più divertente colorare tutto ciò che non fosse pergamena.

A tutta questa vivacità, si aggiungevano i problemi derivanti dal fatto che fosse una Metamorfomagus: ormai era in grado di cambiare quasi completamente il suo aspetto, cosa che rendeva complicate le passeggiate fuori casa.

A detta di Lucy, Ted non era così vivace a quell'età, quindi Andromeda ancora si chiedeva da chi potesse aver preso. La risposta le era giunta qualche giorno prima, mentre le puliva i vestiti sporchi di terra e cibo, per la seconda volta in poche ore.

Un enorme gufo era entrato dalla finestra della cucina, lasciando una lettera sul tavolo. Dopo essersi assicurata che Ninfadora fosse al sicuro da ogni imminente pericolo, Andromeda l'aveva presa e aveva sorriso davanti alla calligrafia di Sirius. Sì, la bambina doveva aver preso da suo cugino, non c'era altra spiegazione. Quando lui aveva quell'età, lei aveva già sedici anni, quindi si ricordava bene quanto fosse difficile tenerlo fermo.

Ovviamente zia Walburga era molto più severa di lei su come ci si doveva comportare in casa, ma lontano dal suo sguardo Sirius faceva quello che voleva, cosa che non era cambiata dopo tredici anni.

La felicità per la lettera del suo cugino preferito era scemata quando aveva iniziato a leggerla. Era estate, quindi Sirius scriveva da casa. Le raccontava delle litigate con i genitori, con Regulus, "quello stupido moccioso", delle giornate passate chiuso in camera sua per non vedere il resto della famiglia. Di quanto fosse stanco di avere "quella gente" attorno, delle visite di Bellatrix e Rodolphus e dei loro discorsi sempre più estremisti sulla superiorità dei Purosangue.

Andromeda aveva letto quella lettera con preoccupazione crescente. Sembrava che Sirius si stesse sfogando con lei, non volendo forse entrare nei dettagli sulla sua situazione con gli amici al momento lontani.

 

Non ne posso più Meda, se devo passare ancora un'altra settimana in questa casa impazzisco! Da quando non ci sei più (una grande fortuna per te!) qui è sempre più insopportabile. Hanno chiuso un occhio quando sono diventato Grifondoro, ma credo abbiano paura che segua le tue orme. Be', non mi dispiacerebbe, starei sicuramente meglio lontano da loro! Magari un giorno ti verrò a trovare, devo ancora vedere la mia cuginetta! La vecchia arpia controlla ogni mio movimento, ma troverò un modo.

Spero tu stia bene, a presto.

Sirius

 

Ora, sdraiata sul letto tra le braccia di Ted, Andromeda ripensò a quella lettera. Gli aveva subito risposto cercando di confortarlo e di convincerlo a non fare mosse avventate, ma conosceva Sirius. Sospirò.

« Sei ancora preoccupata per Sirius? » le chiese Ted, capendo al volo la situazione.

Andromeda annuì. « Non ha più scritto, ho paura che faccia qualcosa di stupido ».

Ted le diede un bacio e le accarezzò i lunghi capelli scuri.

« Non pensarci ora, dormi un po'. Vedrai che starà bene ».

 

« Dromeda, una lettera per te! È di Sirius! »

Meda si fiondò in salotto, aprendo subito la busta.

 

Cugina, come va?

La libertà mi ha chiamato e io ho risposto! Dopo l'ennesima sfuriata della vecchia, ho messo le mie cose nel baule e me ne sono andato, per sempre!

 

Andromeda sussultò rumorosamente.

« Se n'è andato di casa! » esclamò, scioccata.

« Cosa?! »

 

Ora starai guardando questa lettera con disapprovazione e preoccupazione, lo so, ma stai tranquilla, sto bene! Anzi, a meraviglia! Sono dai Potter, ora, a casa di James. Sono arrivato da loro stanotte e mi hanno accolto senza fare domande (anche se so che prima o poi arriveranno, perché James stamattina ha scritto a Remus e Peter). Starò qui per il resto delle vacanze estive, hanno accettato di ospitarmi senza che glielo chiedessi, qui è l'esatto opposto di casa Black. Sul serio, Andromeda, non preoccuparti. Sicuramente mi rinnegheranno, ma non mi importa, non vedevo l'ora di liberarmi di loro.

Non mi dilungo troppo per lettera, ho intenzione di venirti a trovare il prima possibile. Prenderò il Nottetempo fino a casa tua, quindi sarò assolutamente al sicuro.

Ci vediamo presto!

Sirius

 

« Quel piccolo… Cosa gli è saltato in mente, scappare di casa! »

Andromeda si era ripresa dallo shock e ora non riusciva più a stare ferma.

« Be', è quello che hai fatto anche tu » disse Ted, cauto.

« È diverso, io avevo dei progetti! Avevo te! »

« E lui ha i suoi amici » cercò di farla ragionare lui, poggiandole le mani sulle spalle per calmarla.

« Ha sedici anni, non è nemmeno maggiorenne » ribatté lei, guardandolo torva.

« Hai letto quello che ha scritto, è dai Potter, starà bene. Si tratta solo di qualche settimana prima che ricominci la scuola, poi tornerà a Hogwarts. E l'estate prossima sarà maggiorenne, saprà badare a se stesso » ragionò Ted, con un tono che sperava fosse rassicurante.

« Solo perché sarà maggiorenne non vuol dire che saprà badare a se stesso, è Sirius! » borbottò lei, non del tutto convinta.

Dopo qualche attimo di silenzio, quando Andromeda si fu calmata, Ted le sollevò il mento per guardarla negli occhi.

« Ehi, Andromeda » disse, accennando un sorriso. « Sirius verrà a trovarci ».

Finalmente le labbra della donna si aprirono in un sorriso e gli occhi le luccicarono per la felicità.

« Ninfadora, hai sentito? Sirius viene a trovarci! »

 

Quando finalmente, una settimana dopo, il campanello suonò e Andromeda corse ad aprire, aveva già dimenticato tutta la preoccupazione di quel pomeriggio. Non vedeva il cugino da cinque anni e quando se lo ritrovò davanti, alto, bello e sorridente, con i capelli che gli coprivano gli occhi in un'elegante scompostezza, non poté fare a meno di saltargli al collo e abbracciarlo forte.

Lui ricambiò l'abbraccio, quasi sollevandola da terra.

« Mi sei mancata tantissimo, Meda » le disse, stringendola a sé per la prima volta dopo così tanto tempo.

Uno schianto li interruppe, facendoli voltare di scatto verso l'entrata. Ninfadora era ferma davanti all'ingresso, circondata dai cocci del vaso che fino a poco prima faceva bella mostra di sé sul mobile vicino alla porta.

Andromeda mise su un'espressione minacciosa, pronta a sgridare la figlia per l'ennesimo guaio che aveva combinato. Ma fu interrotta da una risata sguaiata alle sue spalle.

« Immagino che tu sia Ninfadora » disse Sirius, sempre ridendo, mentre i capelli della bambina viravano verso il rosa acceso. « Piacere di conoscerti, sono sicuro che ci divertiremo un sacco ».

 

 

 

 

 

*Angolo autrice*

Eccomi qui! Purtroppo mercoledì scorso ho avuto dei problemi e non sono riuscita a pubblicare, ma ora ce l'ho fatta! Siccome ho finito i capitoli pronti (ovviamente -.-) non posso promettervi grande puntualità, ma farò il possibile!
Dimenticavo: la prima frase è l'ultima del racconto "Il Mago e il pentolone salterino", dalle Fiabe di Beda il Bardo.

Nymphy xxx
   
 
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