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Autore: vale93    21/02/2009    4 recensioni
SOSPESA
Cambiare.
A volte basta poco, a volte ci vuole una vita intera.
A volte è sbagliato, a volte è ciò che cerchiamo di fare da sempre.
Spesso è doloroso, come quando perdi qualcuno.
Spesso è facile, e ci si abitua celermente.
Ogni tanto può capitare che ci si guardi indietro e che ci si senta persi, senza un inizio né una fine,
senza una porta aperta e una da aprire, abbandonati.
Ma c'è sempre un momento della nostra vita
in cui prendiamo coraggio e apriamo gli occhi.
Ed è quello, il momento in cui diventiamo ciò che resteremo per sempre...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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3

Mi affaccio alla porta sbirciando discretamente oltre di essa, circospetta. Il corridoio sembra vuoto. Faccio un passo avanti e dopo aver salutato la Signora Grassa mi avvio velocemente verso le scale, cercando di passare inosservata. Svolto l'angolo e scendo il primo scalino in punta di piedi, prima di tirare un sospiro di sollievo.
-Liily, dove stai andando?-
Sobbalzo. Come non detto.
Sbuffo, rassegnandomi all'idea che neanche 'sta volta sono riuscita a sfuggirgli.
-Ciao bellezza, come va?- dice lui raggiungendomi con un ghigno stampato sulle labbra.
-Mi rifiuto di risponderti- sibilo e scendo le scale seccata.
Lui ridacchia alle mie spalle e mi si affianca senza dar troppo peso al mio tono scocciato. Accanto a noi passa un gruppo di ragazze con lo stemma di Grifondoro sulla divisa che si gira verso di noi e sorridendo saluta:
-Ciao James-
-Salve ragazze- risponde lui con un sorriso che le fa ridacchiare e affrettare il passo soddisfatte.
Sbuffo. Spaccone.
-Che c'è Lily, sei gelosa?-
-Ah, e di chi scusa?- chiedo sarcastica alzando un sopracciglio.
-Di me ovviamente-
-Pf- faccio e mi giro dall'altra parte, non degnandolo di una risposta. Lo sento ridere ma non gli do la soddisfazione di vedermi arrabbiata. Indifferenza, questa è la regola numero uno.
Continuiamo a scendere senza più rivolgerci la parola, io che cerco in tutti i modi di convincermi che lui non esista. A un certo punto però sento una mano posarsi sulla mia schiena e cinque secondo dopo mi ritrovo con il braccio di Potter arrotolato alla vita. In quel momento subisco una miriade di reazioni devastanti tutte contemporaneamente. Alla prima mi si mozza il respiro, per lo stupore. Poi sento il sangue affluirmi alla testa e per ultimo lancio un urlo che credo si ricorderà in tutta Hogwarts come il primo grido in tutto il mondo magico ad aver superato quello delle mandragore.
-POTTER!!- strillo, catapultandomi a cinque metri di distanza da lui -Sei matto?!? Che cavolo fai?!!-
Lui mi guarda con quel ghigno divertito che gli spunta sempre ogni volta che mi fa arrabbiare e risponde, trattenendosi chiaramente dallo scoppiare a ridere.
-Avanti Lily, non ti agitare, era solo un piccolo gesto innocente-
-Innocente?! Potter, d'ora in poi noi due staremo a venti metri di distanza, limite minimo di sicurezza, mi hai capito bene?!- strepito, rossa in viso.
-Contaci- fa lui ridacchiando come se la cosa fosse di una comicità palese.
Io arrossisco ancora di più dalla rabbia e dopo avergli lanciato un'occhiata di fuoco volto i tacchi e me ne vado a passo di marcia il più lontano possibile da lui.
Maniaco! Penso mentre sbatto i piedi furiosa. Cosa gli fa credere di potersi comportare in questo modo? Chi pensa di essere? Solo perché quelle stupide galline senza cervello non fanno che sospirare ogni volta che lo vedono.. crede di essere il più figo del mondo e di potersi comportare di conseguenza! Ah, ma se pensa di poter fare con me come fa con loro...
-Lily-
Mi volto, i pugni ancora stretti lungo i fianchi. Agata mi guarda con un sopracciglio alzato qualche metro più in dietro di me e fa un passo avanti per raggiungermi.
-Oh ciao Ag- la saluto, ricomponendomi.
-Dove andavi così di fretta?-
-Scappavo da Potter, come sempre- rispondo agitando la mano con un gesto vago.
Lei emette una breve risatina e riprende a camminare a fianco a me.
-Anche 'sta volta ti ha beccata, eh?-
-Già. E' incredibile...-
-Beh, che pretendi. Dormite nella stessa casa, è inevitabile incontrarvi-
-Stai pur sicura che troverò il modo- rispondo, aprendo con una mano la porta della Sala Grande.
I tavoli sono già quasi tutti pieni e mentre attraverso la stanza per andare a sedermi al mio solito posto sento il profumino inconfondibile del latte e del caffè impregnarmi le narici, facendomi brontolare lo stomaco.
-Ho una fame che non ti immagini- dico, infilandomi sulla panca di legno che corre lungo tutta la tavolata.
-A chi lo dici, mi sembra di non mangiare da una vita-
-In effetti ieri sera non hai toccato cibo, sapresti spiegarmelo?-
-Oh.. non mi sentivo molto bene.. avevo lo stomaco chiuso...-
Io la guardo scettica, ben sapendo che la sua non è altro che una scusa, ma proprio in quel momento quattro ragazzi ci raggiungono alle spalle, seguiti dall'inconfondibile coro di sospiri proveniente da tutta la popolazione femminile della scuola.
-Buongiorno ragazze- salutano, sedendosi di fronte a noi.
-Buongiorno- rispondo, riempendomi la tazza di caffellatte.
-Dormito bene?- chiede Sirius stravaccandosi sulla panca come suo solito.
-A meraviglia- risponde Agata, sorridendo tranquillamente e prendendo una fetta di pane dal vassoio a centro tavola.
Potter, Minus e Lupin si siedono accanto al ragazzo e cominciano a loro volta a riempirsi i piatti.
-Ciao Remus- dico, sorridendo al ragazzo seduto di fianco a Sirius.
-Ciao Lily, com'è andata la nottata, dopo la ronda?-
-Mi sono riposata- rispondo -E tu? Sei andato avanti col tuo libro?-
-Oh sì, non riuscivo più a staccarmici! Ma poi qualcuno ha lanciato un incantesimo alla mia lampada per non farla più accendere...- dice, lanciando un'occhiataccia ai due Malandrini seduti di fianco a sè.
-Avanti Rem, ti si rovina la pelle a leggere così fino a tardi- si giustifica Potter accarezzandosi con un dito il profilo del viso.
-Ma sentitelo, certe volte sei peggio di una ragazza, Potter- intervengo guardandolo con un sopracciglio alzato.
-Avere cura del proprio aspetto è una prerogativa degna di ogni essere umano. Altrimenti come farei ad essere così affascinante?-
Sbuffo.
-Credo proprio che tu abbia sbagliato crema di bellezza, allora- rispondo, increspando le labbra in un sorrisetto ironico.
-Divertente.. Ehi che ne dite di uscire oggi?- chiede lui cambiando repentinamente argomento.
-Per andare dove di grazia?- domando
-Fuori, alla foresta-
-E che cosa ci sarà mai di così eccitante nella foresta, me lo spiegheresti?- domando, sarcastica.
-Tante cose, per esempio potremmo..-
-Ag passami un po' di quel latte per favore- dico, non degnandomi neanche di ascoltarlo.
Solo uno stupido non capirebbe che la mia era una domanda retorica.
-Dopo posso dare un'occhiata al tuo tema?- mi chiede lei consegnandomi la caffettiera -Non sono sicura di aver scritto bene alcune date-
-Sicuro, io le ho controllate tutte sul libro-
-Grazie Lils, sai quanto sono distratta- risponde lei sorridendo coi suoi caldi occhi dorati da cerbiatta.
-E come se lo so-
-Allora che ne dite?- chiede a quel punto Potter guardandoci sorridente.
-Che ne diciamo di cosa, Potter?-
-Ma come, non mi hai ascoltato?-
-Avrei dovuto?- chiedo, alzando entrambi i sopraccigli.
Lui arriccia la bocca, offeso, ma non si arrende- e quando mai.
-Ho chiesto se vi va di andare alla foresta con noi- ripete.
-Mi pareva di averti già risposto- dico, fredda come al solito.
-E dai, ogni volta che propongo di fare qualcosa dici sempre di no, si può sapere perché non ti va mai bene niente?-
-Se tu facessi ogni tanto delle proposte decenti, Potter, magari avresti più possibilità di vederle accettate- rispondo, acida.
-E che cosa ci sarebbe di indecente nella mia proposta?-
Alzo gli occhi al cielo, scuotendo rassegnata la testa. E' inutile, io ci rinuncio.
-James, lei è un prefetto- gli ricorda a quel punto Sirius guardandolo storto.
-Ma è anche nostra amica, potrebbe coprirci per una volta-
-Amica? Coprirvi? Potter, resetta il cervello-
-Avanti, solo per questa volta, devi vedere com'è eccitante ogni tanto trasgredire le regole, e poi...-
-James- si intromette a quel punto Remus, vedendomi sul punto di esplodere -Ha ragione lei..-
Io mi giro a guardarlo riconoscente, ringraziando il cielo che in quel gruppo di matti esista qualcuno con un po' di buon senso. Potter si gira a guardarlo stralunato, non potendo credere alle proprie orecchie.
-Sì, insomma.. c'è un motivo se è proibita.. se ti beccano, alla luce del giorno..-
-Avanti Lunastorta, non mi dirai che adesso ti fai tanti problemi per andarci!- esclama Potter guardandolo incredulo -Con tutte le volte che..-
-Ssh, zitto!- bisbiglia Sirius rifilandogli una gomitata in pancia.
Potter tossisce e si massaggia il torace con la mano, zittendosi.
-Tutte le volte che cosa?- chiedo, guardandoli sospettosa.
-Oh, niente... intendeva dire, con tutte le volte che infrangiamo le regole qui a scuola.. una in più una in meno...- risponde Sirius con aria fin troppo poco credibile.
-Ah davvero?- chiedo, incrociando le braccia al petto -Siamo sicuri che non mi state nascondendo qualcosa? No perché in quel caso voi sapete che cosa sono capace di fare..-
-Certo, certo, figurati..- rispondono i due annuendo vigorosamente. Io li guardo truce e non mi lascio per nulla ingannare dalle loro espressioni innocenti. Se c'è una cosa che ho imparato in questi sei anni passati a conoscerli è di non credere mai alle loro espressioni. Il novantanove per cento delle volte stanno pensando l'esatto contrario di quello che dicono o vogliono far credere. Volto sospettosa la testa verso Remus, che mi guarda ora con un sorriso a trentadue denti stampato sulle labbra, lo stesso che hanno i due ragazzi sedutigli a fianco.
-Remus Lupin. Mi auguro che tu conosca sufficientemente le regole di comportamento, in qualità di prefetto- dico, squadrandolo con le braccia incrociate e la fronte aggrottata.
-Certo- risponde lui, precipitoso.
-Bene- dico, lanciandogli un'occhiataccia piuttosto eloquente.
Non sono per nulla convinta, e questo loro lo sanno.
Incredibile. Quegli scapestrati sono riusciti a corrompere persino un prefetto! Rimango dell'idea che per quanto possano sembrare.. piacevoli, a volte, non cambieranno mai. Inutile sperarci.
-Vedete di non combinarne una delle vostre, ragazzi, vi tengo d'occhio. E tu, Potter, vedi di non uscirtene più con proposte del genere in mia presenza o potrebbe essere l'ultima volta che ti verrà voglia di farlo- decreto, lanciandogli un'occhiataccia.
-Sì signora- risponde lui, sull'attenti.
Io emetto un verso sdegnoso e concludo il discorso, riprendendo a mangiare senza più rivolgergli la parola.
Staremo a vedere.


-Perché sei sempre così dura con lui?- chiede Agata bisbigliando durante l'ora di storia della magia.
-Devo risponderti?-
-Avanti, lo sappiamo benissimo entrambe che non puoi odiarlo semplicemente perché è arrogante o strafottente o tutte quelle cose che dici tu-
-Ah non posso?- domando, sarcastica -Scusa, non sapevo che ci volesse un permesso scritto. Ora che me l'hai fatto presente andrò subito a ritirarlo-
-Non fare la spiritosa, sai a cosa mi riferisco-
-No non lo so- rispondo, secca.
Agata mi guarda un attimo in silenzio, scrutandomi con i suoi grandi occhi dorati come il miele. Io mi agito sul posto, infastidita.
-Smettila di fissarmi- bisbiglio -Non riesco a concentrarmi-
Lei mi lancia un'ultima occhiata e poi sospira, tornando a guardare davanti a sè, fingendo di seguire la lezione.
-L'unica cosa che non capisco- dice -è perché tu ce l'abbia tanto con lui, dopo quello che è successo-
Io non rispondo, assottigliando l'udito per cercare di ascoltare il professore.
-Perché sei ancora così legata a lui? Avevi detto che lo avresti dimenticato, e allora perché adesso ti comporti così?-
Non rispondo, tenendo lo sguardo dritto davanti a me. Sospira.
-Non puoi avercela con James per quello che ha fatto. Soprattutto considerando quello che lui ha fatto a te. Non puoi...-
-Basta- sibilo, assottigliando gli occhi.
-Non voglio più sentire niente. Perché mi continui a fare queste domande? La mia vita non ruota tutta attorno a lui, se detesto James è per altri motivi, è perché proprio non lo sopporto. Lui non centra niente, niente-
-Ma...-
-Niente ma. Il discorso è chiuso. Ci credo che poi non ti ricordi niente se non segui mai le lezioni- dico.
Lei mi lancia un'ultima occhiatina scocciata, trattenendosi chiaramente dall'aggiungere qualcosa ed io appoggio la testa sul palmo della mano, mettendo così fine al discorso.
Ma in cuor mio, purtroppo, so che ad avere ragione è lei.


E' pomeriggio, saranno circa le quattro passate.
Sto seduta sul mio letto con le gambe incrociate, un libro di incantesimi sotto il naso e una matita infilata tra i capelli. Agata mi sta ripetendo la lezione per il giorno dopo, visto che probabilmente sarà una delle prossime interrogate. Il sole è ancora alto nel cielo anche se le giornate si stanno via via accorciando sempre di più. Mi passo distratta una mano fra i capelli per portarmeli dietro l'orecchio, annuendo stancamente ad Agata, quando sento un rumore di voci provenirmi attutito in lontananza. Con un gesto faccio cenno ad Agata di tacere, aguzzando l'orecchio. Un altro rumore, altre voci. Mi pare di conoscerle fin troppo bene. Storcendo la bocca mi tolgo la matita dai capelli e mi alzo, prendendo la bacchetta dal comodino.
-Dove vai?- chiede Agata guardandomi dal letto in cui sta seduta con gli appunti sparsi sulla coperta di fronte a sè.
-Tu aspettami qui, torno subito. Devo controllare una cosa- dico, precipitandomi alla porta.
Lei non dice nulla e rimane sbigottita a guardarmi volare giù dalle scale con la bacchetta nascosta dietro la schiena. Quando arrivo più o meno a metà gradinata rallento, abbassandomi un po' con fare circospetto, mentre due figure si dirigono svelte e non troppo silenziose verso l'uscita. Scuoto la testa, seccata. Come non detto.
I due Malandrini si avvicinano alla porta, uno con una mappa in mano e l'altro con uno zaino in spalla. Guardandosi attorno un'ultima volta poggiano la mano sulla maniglia e fanno per aprirla quando io decido di porre fine a quella pagliacciata.
-Che cosa credete di fare?- domando, guardandoli accigliata dall'ultimo gradino della scala. I due sobbalzano all'unisono e lentamente si voltano, stampandosi sul viso un largo sorrisetto innocente.
-Liily, ma che... sorpresa!- esclama Potter passandosi una mano dietro la schiena, nascondendomi la mappa.
-Già, direi proprio una bella sorpresa. Dove stavate andando?- domando avvicinandomi.
-Noi? Da nessuna parte. Dove stavamo andando? Andavamo.. a studiare in cortile. Sai, all'aria aperta... ci godiamo queste ultime giornate di sole- risponde mentre l'amico, a fianco, annuisce vigorosamente.
-Ah davvero? E scommetto che quello zaino sia stracolmo di libri di scuola, giusto?-
-Esatto, abbiamo deciso di fare un ripasso generale-
-Sul serio? Ma che bravi- dico, accorciando sempre di più le distanze fra me e i due furfanti. I due indietreggiano di un passo, guardandomi visibilmente agitati. E' chiaro che loro non la danno a bere a me quanto io non la dia a loro.
-Potter, che cosa nascondi dietro la schiena?- domando, avvicinandomi a lui.
-Niente- risponde, indietreggiando ancora. Io sorrido, per nulla ingannata. Incredibile come certe cose non cambino mai. Quante volte ci saremo scambiati quest'ultima battuta negli ultimi tempi?
-Avanti Potter, smettila di fingere, non sono così stupida come credi sai?-
-Io non penso che tu sia stupida- risponde lui facendo qualche passo indietro, seguito da Sirius che intanto si è tolto lo zaino, cominciandolo ad aprire.
-Allora smettila di trattarmi come tale-
-Non mi permetterei mai di farlo, lo sai- risponde lui, accostandosi all'amico. In quel momento succedono tante cose tutte contemporaneamente. La prima è che Sirius tira fuori dallo zaino un lungo mantello antico che conosco fin troppo bene; la seconda è che James ne afferra un lembo e se lo passa sopra la testa mentre io, con gli occhi sgranati mi getto su di lui per impedirgli di nascondersi e Sirius butta a terra lo zaino, prendendo anche lui un lembo e coprendosi velocemente sotto il mantello trascinandosi dietro l'amico. In un attimo, mi ritrovo da sola nella stanza, con davanti solo aria.
-Potter!- ringhio -Esci fuori immediatamente o te ne farò pentire-
Sento la sua risata a un metro da me, pericolosamente vicina alla porta.
-Come dicevo, non mi permetterei mai di trattarti come una stupida, ma certe volte è purtroppo necessario!-
-Grr, aspetta che ti acchiappo..- esclamo estraendo la bacchetta da dietro la schiena e scagliando uno schiantesimo nella direzione in cui ero certa ci fosse lui. Li sento lanciare un urlo divertito, mentre l'incantesimo si schianta contro il muro, staccandone appena un po' l'intonaco.
-Mancati!- esclamano, sghignazzando.
Io ribollo dalla rabbia e scaglio un altro incantesimo in direzione delle voci. Ancora una volta lo evitano, ma nel farlo si scontrano per un attimo con l'orologio a pendolo accostato alla parete. Ghignando, miro in quella direzione e sta volta emettono un urlo di sorpresa, precipitandosi via con un rapido spostamento d'aria.
-Di striscio, la prossima volta potrebbe essere fatale- esclamo, puntando già nel punto dove immagino debbano essere adesso. Per fortuna ho un buonissimo intuito.
Con un colpo secco li sento cadere a terra, mentre dal nulla spuntano due paia di scarpe marroni che si agitano frenetiche nel tentativo di rimettersi presto in piedi. Sogghigno, soddisfatta, e mi lancio in quella direzione.
-Cavolo, Evans, sei bestiale!- esclama la voce di Sirius mentre si rimette in piedi con un balzo, di nuovo nascosto dal mantello.
-Lo prenderò come un complimento- rispondo, afferrando repentinamente il gruppo d'aria dove so essere nascosto Potter. E infatti, la mia mano si richiude su un qualcosa di solido. Sorrido soddisfatta.
-Presi!-
-Non credo proprio- esclama lui, strattonandomi. Ma io non mi faccio disarcionare tanto facilmente. Ora che li ho trovati, non li mollerò più tanto presto.
-Avanti Potter non fare il bambino, togliti quel maledetto mantello e fatti vedere!-
-Neanche per sogno- risponde lui dimenandosi.
-Idiota- sibilo, stringendo la stretta
-Vorrà dire che te lo toglierò io- dico allora, tirando.
Lo sento digrignare i denti nel tentativo di liberarsi, percependo le sue dita invisibili spingere sotto le mie per cercare di allentare la stretta mentre Sirius, accanto a lui, mi afferra per la vita tirandomi via.
-Black, toglimi le mani di dosso o te le taglio!- strillo, cercando con una mano di liberarmi da lui.
-Pardon, Evans, ma a mali estremi estremi rimedi-
-Vedo che un po' di cultura ce l'hai anche tu, ma 'sta volta non ti servirà, Black, sono un prefetto e in quanto tale sono pronta per qualsiasi aggressione!- esclamo, liberandomi con uno strattone dalla sua stretta. Purtroppo quel movimento un po' troppo brusco mi porta a perdere l'equilibrio, sbilanciandomi indietro e facendomi cadere a terra, trascinandomi dietro Potter e il suo stupido mantello.
-Ah!- esclamo, battendo la schiena per terra e sentendo un peso enorme piombarmi molto poco delicatamente addosso. Fra le dita stringo ancora il mantello dell'invisibilità che ora giace a terra accanto a me, mentre a pochi centimetri dal mio viso Potter sogghigna decisamente divertito. Arrossisco, sentendo il sangue salirmi velocemente alla testa.
-Potter, che cavolo stai facendo, levati subito!- esclamo, tirandogli un pugno sul torace.
Lui ridacchia, osservandomi dai quei pochi centimetri che ci separano senza accennare a spostarsi.
-Mi sembrava di averti pregato di starmi a venti metri di distanza!!- strepito, per nulla contagiata dal suo buon'umore.
-Non è colpa mia se mi hai trascinato giù con te, sai- protesta lui -E poi, io non mi trovo poi così male- aggiunge sorridendo malizioso.
Io arrossisco ancora di più, rendendomi conto della situazione decisamente poco conveniente in cui ci troviamo e lo spingo via da me furiosa.
-Levati! Levati levati levati!- strillo, picchiandolo sul petto.
-Ehi, stai calma, ora mi tolgo ora mi tolgo- fa lui fermandomi i polsi e spostandosi da sopra di me. Io mi alzo di scatto allontanandomi velocemente da lui.
-Voi due siete obbligati a restare entro queste mura fino a nuovo ordine, non vi azzardate a uscire o veramente ve la farò pagare cara, sono stata chiara?- esclamo, il respiro leggermente affannato, il viso rosso per l'imbarazzo.
-Ok ok, come vuoi tu Evans, basta che non ci scuoti più come un sacco di patate- risponde Sirius, stirandosi con le mani la maglietta.
Io mi astengo dal rispondere qualsiasi cosa e mi volto, risalendo veloce le scale per allontanarmi il più possibile da Potter.
-Eih Lily- lo sento dire, prima che io sparisca in cima alla scalinata.
-E' questa una delle cose che mi piacciono di te, l'aggressività-
Io fingo di non aver sentito e me ne vado, sentendolo ridacchiare alle mie spalle.
Decisamente, ci sono un mucchio di cose che non sopporto di James Potter. Ma la più eclatante di tutte forse è questa: la sincerità.




















Salve a tutti! Ecco qui il 3° capitolo di questa fic.
So che la parte centrale [dove parlano Lily ed Agata durante la lezione] potrà non sembrare molto chiara.. spero che abbiate capito che i lui oggetto della conversazione siano due. Ma non preoccupatevi, si spiegherà tutto meglio con il procedere della storia.
Ringrazio immensamente le tre che hanno recensito il capitolo precedente:
 avril96
 lizzyejane
 Pan_Tere94
e i 13 che hanno inserito la mia storia fra i preferiti!   Grazie!!
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo, mi raccomando! Accetto tutte le critiche i consigli e, ovviamente, anche i complimenti^^
1 bacione a tutte        
                                                                                                                                                  la vostra Vale*
   
 
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