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Autore: Jeo 95    02/11/2015    6 recensioni
Storia ad OC scritta a quattro mani di Jeo 95 e Lord_Ainz_Ooal_Gown [ISCRIZIONI CHIUSE]
***
In un universo alternativo, dodici casate vivono in equilibrio tra loro sotto la guida di un re saggio e giusto.
Non sempre però la pace ha regnato sovrana, ed ora forze antiche e oscure stanno facendo ritorno per sconvolgere la tranquillità delle dodici casate.
Toccherà ai più valorosi guerrieri entrare in azione per fermare l'oscurità che rischia di sconvolgere i mondi. Ci riusciranno?
***
Ok, non sono il massimo nelle introduzioni, ma lascerò a voi il giudizio.
Storia scritta per contrastare/spezzare la monotonia letta ultimamente nelle fic OC che vengono pubblicate sul fandom.
Non prendetela male, ma sul serio ragazzi, un po' di fantasia!
Bacioni a tutti da
Lord_Ainz_Ooal_Gown & Jeo 95
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5


 

~ ~ ~

 

L’arena tremò nello stesso istante in cui l’annunciatrice tornò a farsi vedere. I vari Spiriti Maggiori avevano di nuovo preso posto sui loro troni e gli otto finalisti fecero il loro ingresso in quel momento, ricevendo una pioggia di applausi, mentre i loro compagni che non erano riusciti ad accedere alla seconda fase si erano comodamente sistemati in una piccola tribuna speciale posta sotto a quella degli Spiriti Maggiori.

-Aaaah mi sarebbe davvero piaciuto combattere con gli altri…- sospirò Ayumi sorseggiando la sua bibita, portatale da un servitore.

-Purtroppo non abbiamo superato la prima fase ma almeno possiamo goderci il resto del torneo.- disse Hitomi sorridendole e Ayumi si sentì quasi in colpa. Infondo la guardiana dei Pesci non poteva vedere nulla e quindi non poteva provare le stesse emozioni degli altri –Però avverto una strana sensazione di disagio alla mia destra…-

Ayumi soffocò una risatina -Credo che tu stia percependo l’umore di Isaiah.- e lanciò una rapida occhiata al bernoccolo sulla testa del ragazzo, ancora intento a massaggiarselo.

-Aquarius-sama non ha mezze misure…- bofonchiò Isaiah facendo ridere le compagne -I vostri maestri non vi hanno detto niente?-

Hitomi negò con la testa dato che i suoi maestri sapevano essere molto comprensivi, inoltre sapevano bene che lei era un’ottima guardiana e non doveva dimostrare niente a nessuno. Neren e Renne, sedute alla sinistra di Ayumi si rabbuiarono leggermente.

-Gemi-sama e Mini-sama non ci hanno rimproverato…- iniziò Neren.

-… ma si sono messi a ridere ripensando alle nostre prove…- concluse Renne mangiucchiando delle noccioline.

Isaiah sogghignò leggermente. Almeno non era l’unico ad essere stato “rimproverato” dal proprio maestro ma, quando il suo sguardo cadde su Ayumi, capì di non essere quello ad aver subito la sorte peggiore.

-Ayumi…?-

-Per Aries-sama non sono degna del mio titolo. Mi ha detto solo questo e poi se n’è andata con sguardo disgustato…- sussurrò Ayumi abbassando lo sguardo, sentendo le lacrime pizzicarle gli occhi.

Isaiah, Neren e Renne la fissarono increduli, non credendo a tali parole. Davvero Aries si era comportata così con la sua allieva? In quel momento capirono come il cambiamento dello Spirito dell’Ariete fosse qualcosa di estremamente negativo e per nulla trascurabile.

Dopo qualche secondo Ayumi sentì una mano sulla testa e, voltandosi appena, vide Hitomi intenta a sorriderle -Non dare peso a quelle parole. Lei non è la stessa Aries-sama che ti ha addestrato. Le è successo qualcosa ma sono sicura che Leo-sama e gli altri riusciranno a farla tornare quella di un tempo-.

Ayumi le sorrise di rimando e annuì, guardandosi poi attorno con sguardo confuso -Per caso qualcuno di voi ha visto Vanres? Non lo vedo dalla fine della terza prova...-

-In effetti non l'ho più visto neanch'io. Voi?- commentò Isaiah guardando Neren e Renne, le quali negarono con la testa.

-Forse non se la sentiva. Ci teneva molto a far bella figura.- ipotizzò Neren e la sua gemella aggiunse -Di certo Cancer-sama non deve averla presa bene, soprattutto ora che è cambiato-.

-Vorrà dire che dopo lo cercheremo per consolarlo.- propose Hitomi e gli altri annuirono. Pochi secondi dopo, l'annunciatrice prese la parola -Bene, signore e signori! Possiamo finalmente dare il via alla seconda fase del torneo che consisterà in questa serie di scontri ad eliminazione diretta i quali consentiranno ad un solo guardiano di prevalere!-

Dopo l'ennesima pioggia di applausi e fischi, Akane e Yato si fecero avanti, mentre gli altri sei guardiani andarono di nuovo ad accomodarsi sui loro troni, che vennero poi sollevati grazie ad un incantesimo, in modo da portarli fuori dalla portata dei due sfidanti.

-Non sperare di avere vita facile con me, micetto! Questo scorpione sa essere molto velenoso!- esclamò Akane saltellando sul posto e scaldando nel mentre le spalle.

Yato mostrò un leggerissimo sorriso e ribatté con -Non preoccuparti, so bene quanto tu sia pericolosa ed è per questo che non mi tratterrò-.

-Visto che tutti sono pronti... che il primo scontro abbia inizio!- urlò l'annunciatrice e, in tempo zero, Akane tirò un violentissimo pugno nel terreno. Prima che Yato potesse spostarsi, uno spuntone di roccia fuoriuscì di fronte a lui ma riuscì comunque ad evitarlo inclinandosi all'indietro.

“Questo era solo un diversivo...” pensò il guardiano del Leone e, avvertendo del potere magico sotto di sé, afferrò lo spuntone di roccia e lo usò per riportarsi in avanti giusto in tempo per evitare un altro spuntone uscito dietro di lui.

La punta era ovviamente piatta onde evitare ferite mortali ma se l'avesse colpito non sarebbe riuscito ad ignorare il danno. Deciso a passare al contrattacco, il ragazzo girò intorno al primo spuntone e scagliò una grossa sfera di fuoco contro la sua avversaria che venne prontamente protetta da un muro di terra.

Tuttavia, le fiamme non si dissiparono subito ma avanzarono lungo il muro aggirandolo in pochi secondi ma, prima che potessero colpire Akane, vennero sepolte da una grossa quantità di sabbia.

“Roccia, terra, sabbia, piante... il suo potere sarà alquanto problematico.” si disse Yato creando la sua fidata katana di fuoco ricoperta di pungiglioni.

-Quindi hai già sfoderato la tua Arma Celeste, eh?- domandò Akane visibilmente galvanizzata dallo scontro. La ragazza, dopo essere indietreggiata, posò una mano sul terreno e diverse radici crebbero intorno a lei, creando una sorta di muraglia vivente, la quale si ricoprì di grossi spuntoni a sua volta.

Il guardiano del Leone non si fece intimorire e avanzò rapidamente contro quella barriera, evitando agilmente alcune radici spuntate dal terreno. Quando fu abbastanza vicino, saltò in alto e menò un fendente dall’alto.

La lama della sua katana tagliò le radici come se fossero burro ed esse presero immediatamente fuoco, bruciando in pochi secondi. Akane si preparò a fronteggiarlo in uno scontro corpo a corpo ma Yato si abbassò all’istante e ruotò su sé stesso, colpendola poi alla bocca dello stomaco con l’impugnatura dell’arma.

Tuttavia, il ragazzo avvertì subito qualcosa di strano. Non gli sembrava di aver colpito una semplice persona.

Di scatto, Akane lo chiuse in un forte abbraccio e iniziò a stritolarlo, rendendogli impossibile l’utilizzo della katana. Il ragazzo, avendo l’avversaria alle spalle, inclinò la testa all’indietro per poterla colpire sul naso in modo tale da liberarsi, ma quando sentì un sonoro CRACK, capì che quella non era Akane.

Il viso della ragazza iniziò ad andare in frantumi, mostrando un ammasso di terra e roccia al suo interno e, un istante dopo, svariate radici li avvolsero chiudendoli in un bozzolo. Subito dopo, una grossa quantità di sabbia ripeté il gesto e poi fu il turno di un bozzolo di terra e uno di roccia.

Sotto gli sguardi increduli della folla, un grosso bozzolo fuoriuscì dal terreno a qualche metro di distanza da quella prigione e, aprendosi in un grosso fiore rosso, mostrò Akane comodamente seduta al suo interno.

Mostrando un sorriso vittorioso, la ragazza si alzò in piedi e si avviò verso la prigione –Spiacente gattino, ma io ho molti modi per poterti fregare!-

Detto ciò, si girò verso Scorpio e fece ancora una volta il segno della vittoria ma in quel preciso istante la gola le si seccò e un’enorme colonna di fuoco scaturì dal terreno, polverizzando la sua prigione.

-Una copia di terra usata come esca per colpirmi con il tuo 'pungiglione'. Lotti proprio come uno scorpione.- commentò Yato camminando attraverso quelle fiamme che per lui erano come una seconda pelle.

-Lo prendo come un complimento, micetto.- ribatté Akane voltandosi verso di lui ed assumendo una posizione di combattimento. Contrariamente a quanto a fatto poc’anzi, Yato rimase a distanza e si limitò a creare una serie di sfere di fuoco sulla punta della sua katana.

Menando un fendente laterale, scagliò tutte le sfere contro la sua avversaria che però venne difesa all’istante da uno spesso muro di roccia e terra.

Akane si voltò poi all’istante per fronteggiare Yato, spostatosi subito dopo aver scagliato le sfere, e cercò di colpirlo con dei pugni ricoperti di roccia ma il ragazzo li evitò tutti senza problemi, menando poi un fendente dall’alto che tagliò a metà Akane, dandole fuoco.

Il guardiano del Leone non batté ciglio nel constatare che anche quella era una copia di terra. Guardandosi attorno, cercò di individuare il potere magico della ragazza e lo individuò sotto di sé così conficcò la spada nel terreno che iniziò a scaldarsi sempre di più, diventando ben presto rovente.

Come previsto, Akane schizzò fuori dal terreno e, creando degli spuntoni di roccia, atterrò su di essi, mantenendosi lontana dal calore.

-Tsk, hai intuito tutto eh?-

-Approssimativamente.- ammise Yato estraendo la katana dal terreno –Per creare le tue copie, hai bisogno di acqua no? Di solito usi la tua Arma Celeste ma, per poter preparare al meglio la tua trappola, hai usato l’acqua nel terreno. Ora che l’ho praticamente disidratato con le mie fiamme, non puoi più usarle-.

-Chi ti dice che io non sia una copia?-

-Posso percepire un enorme potere magico dentro di te, una copia non riuscirebbe a contenerlo.- spiegò Yato con calma preparandosi ad attaccare. Akane non gli diede il tempo e creò svariati spuntoni di roccia davanti a lui ma il ragazzo saltò tra di essi, sfruttandoli per slanciarsi in avanti.

La ragazza creò a sua volta un’enorme lama a mezzaluna di roccia e, roteando su sé stessa, caricò un potente colpo che si scontrò con la katana di Yato. La lama di roccia iniziò subito a fondersi ma in compenso la potenza dell’impatto deviò la lama del ragazzo.

“Ti ho preso!” pensò Akane preparandosi a colpirlo ma ciò non poteva sapere, era che il suo avversario aveva pensato la stessa identica cosa.

In un secondo, Yato creò una frusta di fuoco e l’avvolse rapidamente intorno alla caviglia di Akane. Con un forte strattone, la fece finire a testa in giù e la colpì con un potente calcio frontale alla bocca dello stomaco, ricoprendo la gamba con delle fiamme bianche.

Akane vomitò un po’ di sangue misto a saliva e la corazza di roccia sotto ai suoi vestiti andò in frantumi. Un istante dopo si schiantò contro la parete dell’arena, cadendo poi a terra.

Dopo svariati secondi, l’annunciatrice si riprese dallo stupore –L… l’incontro è finito! Il vincitore del primo scontro è Yato della casata del Leone, che quindi accede alle semifinali!-

Investito dalla solita pioggia di applausi e complimenti, il ragazzo si avvicinò all’avversaria porgendole una mano ma lei si rialzò da sola sorridendo –E’ stato uno scontro molto bello! Perché alla fine hai preferito usare la luce anziché le fiamme?-

-Le fiamme ti avrebbero ferito gravemente e non è mia intenzione vincere ferendo i miei compagni.- spiegò Yato con voce ferma, venendo poi teletrasportato vicino agli altri finalisti.

Shoichi spostò lo sguardo su Aaron, notando che il guardiano del Serpente aveva gli occhi carichi di ira.

“Quel bastardo… ha copiato la mia frusta…”

-Non fare quella faccia.- lo ammonì Yato guardandolo con sguardo neutrale –Non credere di essere l’unico a poter copiare delle mosse-.

-C… congratulazioni per la vittoria!- sussurrò Ginevra alle spalle di Yato, con le guance completamente rosse.

-Grazie. Ora è il tuo turno. Ti aspetterò in semifinale.- disse Yato andando a sedersi sul suo trono, mentre il cuore di Ginevra iniziava a battere all’impazzata e tutta la faccia le si tingeva di rosso.

-Gentile da parte tua spronarla in quel modo.- commentò Ashuros restando seduto con le braccia incrociate.

-Mi ha suggerito Ayumi di dirle così ma credo che non sia servito. Ginevra sembra per lo più confusa.- notò Yato osservando la guardiana del Toro.

-Già, credo che tu abbia ragione-.

Un gocciolone cadde sulla testa di Zenas, seduto di fianco ai due, che mostrò un sorriso tirato senza tuttavia guardarli direttamente “Ma quanto diavolo possono essere densi questi due?”

 

~ ~ ~

 

La squadra di soccorso si muoveva silenziosamente attraverso gli intricati corridoi del palazzo della Vergine, sensi all'erta e prudenza ad ogni passo, perché ormai avevano capito che tutti all'interno, escluse Flavia e Nikki, erano potenziali nemici.

Flavia guidava il gruppo essendo la sola a sapere dove si trovava la stanza della guardiana, inoltre se era lei a presentarsi, le guardie sembravano non curarsi troppo di lei, probabilmente perché anche lei faceva parte di quella Casata.

C'era qualcosa di strano però in loro, sembrava che qualcuno stesse manovrando le loro azioni, ma fu soltanto una sensazione di Alexis, che preferì mettere da parte. Doveva concentrarsi sul salvataggio, che al momento era la loro priorità.

-Qualcosa ti preoccupa Alex?- Nami si era accorta della strana espressione che l'amica aveva in volto sin dal loro ingresso, e non mancò di indagare a fondo sulla questione, preoccupata per lei.

Alexis scosse il capo, cercando di sorridere e tranquillizzarla -Nulla in particolare, pensavo solo all'energia che abbiamo percepito prima...-

Nessuno aveva dimenticato l'opprimente sensazione provata quando le porte del palazzo si erano aperte, ma nessuno di loro aveva avuto il coraggio di affrontare l'argomento prima.

-Forse qualcuno si è alzato con il piede sbagliato?- provò a sdrammatizzare Arnold, ma nessuno rise.

Continuarono la loro corsa in religioso silenzio, ignari che qualcuno li stesse osservando dal loro ingresso nel palazzo.

-Neh Wrath, dovremmo fermarli immagino. Quella puttana di Lust ha detto che la ragazza ci serve-.

-Zitto moccioso, la tua voce mi fa incazzare.- grugnì Wrath, e Greed semplicemente sbuffò. Parlare con lui era come tenere in mano una bomba ad orologeria sempre pronta ad esplodere, per cui lo lasciò perdere, tornando a concentrarsi sul gruppo di ragazzini.

-Ohi Greed.- lo richiamò Wrath -Rallentali.-

-Tzé, chi ti credi di essere per darmi ordini?- ma all'occhiataccia che gli rivolse, decise di dargli retta -E va bene, diamine!- e si teletrasportò fuori dalla visuale di Wrath. Intanto il gruppo di salvataggio era sempre più vicino alla meta, senza aver incontrato particolari difficoltà nel superare la sicurezza, merito di Flavia e della sua spigliata parlantina.

-Che seccatura dovermi occupare di voi ragazzini, spero che abbiate qualcosa di mio con cui potermi consolare!-

Si bloccarono di colpo, cercando la fonte di quella voce infantile che li aveva sorpresi -Quassù idioti.- Alzarono lo sguardo su di una colonna e, sopra di essa un bambino dai lunghi capelli viola legati in una coda li scrutava attentamente, con un ghigno poco promettente stampato in volto.

-E tu chi diavolo sei?!- Flavia era certa di non aver mai visto prima quel ragazzino, non apparteneva di certo alla sua Casata, quindi non capiva come potesse essere entrato senza destare il minimo allarme da parte della sicurezza. L'unica spiegazione plausibile era che fosse lui la causa di tutti gli strani eventi che stavano colpendo il loro mondo.

Il ragazzino balzò giù dalla colonna, piazzandosi di fronte a loro, scrutandoli uno ad uno in cerca di qualche oggetto interessante da targare come 'di sua proprietà'. Nulla sembrava però aver attirato la sua attenzione.

Il suo sguardo cadde infine su alcuni oggetti particolari.

-Quella spada, quel pugnale, quella collana e quell'orribile pupazzo sono miei! Vi consiglio di darmeli e forse risparmierò le vostre misere vite!-

Hazumi strinse la collana con forza, Alexis e Nami posarono le mani sulle loro armi, come a volerle nascondere alla vista di quello strano bambino, mentre Daisy strinse forte al petto Arnold, facendogli sussurrare un -Io non sono brutto!-

-Ragazzino si può sapere chi diavolo sei?!- sbottò allora Flavia, seccata.

-Ma come ti permetti brutta marmocchia, hai idea di quanti anni io abbia?!- l'età era per Greed un tasto dolente, e sentirselo dire da dei mocciosi più piccoli di lui lo irritava ancor di più -Io sono il grande Greed! Colui che possiede tutto ciò che esiste in questo mondo! E ora consegnatemi quello che ho chiesto se non volete che...!-

Una voragine inghiottì il ragazzino nel terreno, lasciando che le sue ultime parole si perdessero nell'aria.

Le quattro ragazze rimasero da prima stranite, poi si voltarono verso Hazumi, che sentendosi osservato arrossì per l'imbarazzo, nascondo il viso nella sciarpa e distogliendo lo sguardo.

-M... mi stava infastidendo...- fu la sua unica giustificazione, e nessuna delle ragazze lo biasimò.

Fecero per riprendere il cammino, quando un brivido li mise in allerta, facendoli spostare qualche secondo prima che il pavimento sotto i loro piedi si sciogliesse, fusa da una strana sostanza violacea e viscosa.

Furono separati in due gruppi, con Daisy, Flavia e Hazumi da una parte, e Alexis e Nami dall'altra, impossibilitate a continuare il cammino. Il bambino riemerse da quella stessa sostanza, immacolato e senza alcuna ferita apparente su nessuna parte del corpo -Adesso mi avete fatto incazzare veramente...-

Dalle mani del ragazzino gocciolarono due grosse bolle di quello strano liquido, che lanciò velocemente contro Hazumi, senza però colpirlo. Le due bolle, infatti, si fermarono a pochi centimetri dal suo viso, ritornando dritte addosso al mittente.

-Ragazzi andate avanti!- gridò Alexis, che aveva utilizzato i suoi poteri psichici per bloccare l'attacco rivolto al compagno.

-State tranquilli, a lui ci pensiamo noi!- l'aveva sostenuta Nami, preparandosi ad evocare alcune delle creature con cui aveva stretto un legame.

Incerti, alla fine i tre annuirono, e augurando buona fortuna alle due ricominciarono a correre.

-Oh non lo farete! Ho un partner in pieno ciclo mestruale, se vi lascio scappare è capace di ammazzarmi!- ma quando provò di nuovo ad attaccare, Alexis lo bloccò ancora.

-Bimbo, le tue avversarie siamo noi!- lo derise Nami.

Ringhiando, Greed dovette lasciar andare i tre fuggitivi, concentrandosi solamente sulle due che gli avevano rovinato i piani, ripromettendosi di sventrarle a dovere e di impadronirsi dei loro organi. Dall'alto, Wrath ringhiò sommessamente, maledicendo quell'incapace per aver lasciato fuggire tre degli intrusi.

-Quanto mi fanno incazzare gli incapaci.- e sparì all'istante, rilasciando scariche elettriche nell'aria.

 

~ ~ ~

 

-Si~gh...-

Ayumi e gli altri si girarono verso l'entrata della tribuna, notando Akane intenta a camminare verso di loro.

-Non è andata bene, eh?- la punzecchiò Neren con Renne che soffocò una leggera risata, ignorando un'occhiataccia da parte della guardiana dello Scorpione.

-Almeno io sono riuscita ad avanzare alla seconda fase del torneo.- ribatté Akane, facendo innervosire leggermente le due gemelle.

-State calme, Akane ha fato del suo meglio ma il suo avversario era un osso duro.- proferì Hitomi mangiando uno spicchio d'arancia. Le tre ragazze si fissarono in cagnesco ancora per qualche secondo ma poi lasciarono perdere.

-Uh? Dov'è Vanres?- domandò allora Akane guardandosi attorno.

-Non lo sappiamo... probabilmente è ancora triste per non essere avanzato alla seconda fase.- spiegò Isaiah ma Hitomi, con tono preoccupato, aggiunse -Però il terzo incontro è quello di Zenas e lui non se lo perderebbe per nulla al mondo-.

-Sarà meglio andare a cercarlo allora...- propose Ayumi con uno strano sorrisetto. Qualcosa non andava -Isaiah, Akane, potreste andare voi? Così potrete stare un po' da soli-.

-C... cosa vorresti dire?- domandò Isaiah leggermente intimorito dallo sguardo della guardiana dell'Ariete.

-Ma come? Non ci arrivi? Tu sei il guardiano dell'Acquario e Akane è la guardiana dello Scorpione. E' solo questione di temo prima che Aquarius-sama e Scorpio-sama decidano di combinare il vostro matrimonio!-

Akane, che aveva appena iniziato a bere una bibita, la sputò interamente addosso a Neren mentre Isaiah la fissò senza parole.

-Ma ti ha dato di volta il cervello?!- sbottò Akane cercando di non tossire -Perché mai dovrei sposarmi con uno come lui?-

-Uh, vedo che hai saltato il fidanzamento! Quindi è già ufficiale?- domandò Ayumi con sguardo innocente, facendo imbarazzare i due diretti interessati che esclamarono -Certo che no!!!-

-Un vero peccato.- commentò la guardiana dell'Ariete -Ma ciò non toglie che potreste andare a cercare Vanres, no?-

Isaiah e Akane si guardarono per un solo istante e, subito dopo, uscirono dalla tribuna camminando spediti lungo il corridoio, senza però scambiarsi neanche una parola.

Dopo alcuni secondi, Renne guardò Ayumi e le disse -Lo sai... alle volte sei davvero perfida...-

-Lo so.- ammise Ayumi facendole l'occhiolino e, sia Neren che Renne si ritrovarono a sperare di non finire in uno dei suoi subdoli piani.

Hitomi, che non sembrava troppo preoccupata dalle strane manie di Ayumi, era ancora preoccupata per Vanres ma i suoi pensieri vennero interrotti da una voce femminile.

-Ci siamo, signori e signore!- proferì l’annunciatrice svegliando la folla –E’ tempo per il secondo scontro! Il guardiano del Capricorno affronterà la guardiana del Toro! I loro poteri sono praticamente l’uno il contrario dell’altro perciò preparatevi a vederne delle belle!-

La folla rispose con una marea di applausi e urla. In pochi istanti, i due sfidanti vennero teletrasportati al centro dell’arena dove si scambiarono una stretta di mano in segno di sportività.

Dopo essersi distanziati di qualche metro, l’annunciatrice diede ufficialmente il via all’incontro e, senza perdere neanche un secondo, Ginevra scattò in avanti a piena velocità, crepando il terreno dell’arena.

-Chi colpisce per primo vince!- urlò la guardiana del Toro caricando il pugno destro ma, quando ebbe modo di colpirlo, un’aura viola circondò Lance che, levitando, si spostò lateralmente, evitando il colpo.

Ginevra però non si diede per vinta e, girando di colpo, continuò ad incalzare il suo avversario con una serie di pugni che però vennero prontamente evitati. Con un ultimo scatto, la ragazza cercò di colpirlo con un calcio laterale ma Lance la evitò prendendo quota.

La guardiana del Toro sbuffò sonoramente e, anziché avanzare ulteriormente, colpì il terreno con un pugno di inaudita potenza, sollevando un enorme polverone che costrinse Lance ad indietreggiare ulteriormente.

“Da dove arriverà...” si chiese il guardiano del Capricorno. Avrebbe potuto percepire la sua presenza con un minimo di concentrazione, ma quei pochi secondi sarebbero stati più che sufficienti per Ginevra. Uno dei suoi colpi e la questione si sarebbe chiusa. Il suo istinto, per fortuna, gli ricordò che Ginevra non era una che combatteva solo coi muscoli e, all'ultimo, si gettò di lato.

La guardiana del Toro colpì il terreno dall'alto con un doppio calcio, mancandolo per un soffio. Lance, notando che il polverone non si era ancora diradato, si infilò al suo interno, facendo perdere le sue tracce.

Ginevra trattenne un'imprecazione e si preparò a dargli la caccia ma all'ultimo le venne in mente una tattica più veloce e, dopo un attimo di immobilità, sbatté violentemente le mani, creando una fortissima onda d'urto, dissipando del tutto il polverone.

Lance le apparve davanti all'improvviso ma la ragazza si fece trovare pronta e, ruotando su sé stessa, lo colpì con una gomitata al volto ma il ragazzo si dissolse nel nulla, sorprendendola.

“Un'illusione?”

Prima che la guardiana potesse reagire, Lance le fu dietro e le poso una mano sulla schiena. Un forte bagliore viola si sprigionò da essa e Ginevra venne scagliata in avanti con incredibile potenza, crepando pesantemente il muro dell'arena.

Benché fosse stato un colpo molto potente, Lance sapeva di doversi impegnare di più per mandare K.O. una come Ginevra che, senza troppi problemi, si rialzò massaggiandosi il collo.

-Credo sia ora di aumentare il ritmo.- sussurrò Ginevra chiudendo gli occhi ed iniziando a fare dei respiri profondi. Lance, dall'altra parte, si preparò a difendersi avvolgendosi nuovamente nella sua aura viola.

Quando Ginevra riaprì gli occhi, svanì nel nulla sorprendendo il suo avversario che, anziché spostarsi, creò una bolla viola intorno a sé e, un istante dopo, Ginevra la colpì da dietro, piegandola ma senza riuscire a distruggerla.

A causa della sua consistenza "elastica" la bolla venne scagliata in avanti e Lance rimbalzò al suo interno un paio di volte a causa della potenza dell'impatto. Prima ancora che potesse riprendersi, la ragazza unì le mani in un maglio e colpì la bolla dall'alto, conficcandola nel terreno.

-Hai potenziato il tuo corpo in maniera incredibile.- si complimentò Lance accumulando potere nelle mani. Quando Ginevra fece per colpire la bolla un'altra volta, il guardiano del Capricorno mise le mani avanti a sé e una potente onda d'urto scagliò in aria l'avversaria. Anziché lasciarla cadere, però, Lance la bloccò a mezz'aria con i suoi poteri.

Dopo essere uscito dal piccolo cratere creato da Ginevra, Lance la avvicinò, lasciandola però a qualche metro di altezza. La ragazza cercò di muoversi con tutte le sue forze ma il potere mentale di Lance era fin troppo forte per farla muovere.

"Se i semplici muscoli non bastano..." pensò Ginevra inspirando profondamente. L'avversario la osservò confuso ma all'ultimo colse la tattica della guardiana e si portò le mani sulle orecchie. Un secondo dopo, Ginevra urlò a pieni polmoni generando una vera e propria onda d'urto sonora che costrinse tutto il pubblico, Spiriti Maggiori e guardiani compresi, a tapparsi le orecchie.

A causa del fracasso, Lance non riuscì a mantenere la presa su Ginevra che riuscì a tornare a terra. Malgrado fosse ancora intontito, il guardiano del Capricorno unì le mani in segno di preghiera e gli occhi vennero pervasi da delle scintille violacee.

Davanti a lui, Ginevra caricò nuovamente il pugno destro che venne avvolto da un'aura dorata.

-Devo puntare tutto su questo!- urlò la ragazza -Wild Impact!-

Con dei movimenti ancora più rapidi, Lance distese le braccia in avanti e posò le mani sulle tempie di Ginevra -Mental Explosion!-

Una forte scarica elettrica viola si trasferì dalle sue mani nel corpo di Ginevra che venne scossa da potenti spasmi, fermandosi dopo pochi istanti con il pugno ancora caricato.

Il guardiano del Capricorno fissò attentamente la sua avversaria, notando che i suoi occhi erano completamente bianchi -Bene... l'ho fatta svenir...!-

Il pugno di Ginevra lo colpì in pieno volto, crepando il terreno sottostante, per poi scagliarlo con inaudita potenza contro il muro dell'arena, creando delle grosse crepe perfino negli spalti.

Il pubblico fissò attonito la scena e così fece l'annunciatrice. Per prima cosa fissò Lance, riverso a terra con alcune macerie a coprirgli alcune parti del corpo, dopodiché si concentrò su Ginevra che aveva ancora il braccio disteso in avanti malgrado la posizione precaria delle gambe.

-E... entrambi i contendenti sono privi di sensi... ma Ginevra è l'unica in piedi perciò la guardiana del Toro avanza alle semifinali!-

Dopo i primi attimi di silenzio, il pubblico scoppiò in un coro di urla, fischi ed applausi, acclamando la vincitrice la quale però era ancora svenuta.

Nella loro posizione sopraelevata, gli altri guardiani osservarono attentamente la scena.

-Alla fine si è affidata all'istinto.- commentò Ashuros fissando la guardiana del Toro.

-Che vuoi dire?- domandò Zenas alzandosi in piedi per sgranchirsi le gambe in vista del suo incontro.

-Quello è un attacco speciale che si affida all'istinto. In poche parole, qualora Ginevra dovesse essere messa fuori gioco, il suo corpo si muoverebbe istintivamente per colpire l'avversario. Ovviamente con un solo colpo, dopodiché cesserebbe di muoversi.- spiegò il guardiano della Bilancia -Contro un avversario come Lance è un ottimo asso nella manica ma non può essere usato senza rifletterci-.

-Interessante. Ti sei scelto una degna partner Yato.- commentò il guardiano del Sagittario lanciando un’occhiata eloquente al compagno che però, con sguardo neutro, gli chiese -Cosa vorresti dire? Non ci sono scontri di coppia-.

-No veramente... io intendevo un’altra cosa...-

-Hai intenzione di fare coppia con lei?- domandò Ashuros sorprendendo Zenas -Un buon gioco di squadra potrebbe servirvi in futuro.- che finì gambe all’aria subito dopo.

-Ci rinuncio... siete fin troppo densi...- commentò Zenas con voce abbattuta mentre il piccolo portale per l’arena si apriva di fronte a lui.

-In bocca al lupo.- gli disse Yato e Zenas, sorridendo, sputò -Crepi!-

 

~ ~ ~

 

Flavia, Daisy e Hazumi continuavano la loro corsa verso le stanze di Nikki, preoccupati per le sorti di Alexis e Nami, rimaste indietro a combattere contro quel ragazzino dall'aura inquietante che poco prima li aveva bloccati. Sembrava forte, molto forte, ma confidavano nelle capacità delle due ragazze, non smettendo comunque di pregare per la loro sicurezza.

Erano le allieve di due guardiani, erano forti dopotutto, ma quel ragazzino non la raccontava giusta.

-Eccola ci siamo!- in fondo al lungo corridoio vi era la porta che tanto faticosamente avevano cercato di raggiungere, l'accesso alla “prigione” in cui avevano intrappolato la guardiana della Vergine.

-Dove credete di andare marmocchi?- non furono in grado di capire cosa li avesse colpiti, accadde tutto troppo velocemente.

Flavia fu la prima ad accorgersene, una fitta allo stomaco le mozzò il fiato, in pochi secondi si era ritrovata scaraventata contro la parete opposta alla porta. Le ci vollero svariati secondi per riprendersi, probabilmente aveva qualche costola rotta, tossì accorgendosi con orrore di aver rimesso anche del sangue.

Non c'era una sola parte del corpo che non le dolesse, tutto per un pugno allo stomaco che l'aveva colta alla sprovvista.

-Flavia!- urlarono i due compagni, perfino Daisy, che non aveva usato Arnold per richiamare la ragazza. La giovane della Vergine li rassicurò con un gesto della mano, lasciando intendere che fosse tutto ok, anche se era evidente che non fosse così.

Quel pugno aveva fatto gravi danni al suo corpo, per di più non sembrava aver avuto nulla di magico, se quindi era solo merito della pura forza bruta, chi l'aveva lanciato doveva essere un vero mostro.

Ad averla colpita era un giovane uomo, alto e dai capelli scuri, probabilmente un amico del ragazzino che prima li aveva attaccati. L'aura che emanava era simili a quella dell'altro, forse addirittura peggio, più oscura, più irosa.

-C... chi diavolo sei...?- sussurrò la ragazza, tentando di rimettersi in piedi, in evidente difficoltà. Hazumi corse ad aiutarla, affiancato da Daisy, pronta a difenderli nel caso in cui il loro nuovo avversario avesse tentato di aggredirli. Sembrava furioso, nonostante loro non avessero fatto ancora nulla.

-Io sono Wrath, miserabili vermi, e ora assaggerete la mia ira!- ringhiò, ed il pensiero dei tre allievi fu che non potesse avere un nome più adatto.

-Ragazze, voi andate avanti...- Hazumi era serio, si stringeva la sciarpa al collo con la mano, mentre non distoglieva lo sguardo dall'avversario -Non so quanto riuscirò a trattenerlo, ma se riusciamo a liberare Nikki-san forse lei potrà aiutarci...-

Non aveva tutti i torti, ma lasciarlo da solo contro quell'avversario era un'idea che non piaceva a nessuna delle due, vista la spaventosa potenza fisica che aveva dimostrato. Alla fine però decisero di fidarsi del ragazzino, non prima che Flavia avesse eseguito su di lui alcuni incantesimi di potenziamento.

-I sigilli di supporto sono la mia specialità, aumenterò le statistiche fisiche e psicologiche del tuo corpo, così da poterti difendere meglio.- tracciò con la punta del dito alcuni cerchi per aria e lasciò che scivolassero sul corpo di Hazumi, mortificata di non poterne creare di più potenti, ma senza la penna speciale che amplificava le sue abilità, sottrattole da Virgo-sama in persona, non poteva fare di più. Poi si lasciò aiutare da Daisy, pronta a schermarle e renderle invisibili.

-Fa attenzione Hazumi...- detto questo Daisy le rese invisibili, potendo così sperare di poter superare Wrath e raggiungere finalmente Nikki.

-Fatti avanti, ragazzino, ho proprio voglia di distruggere qualcuno.- Wrath si scrocchiò le nocche, mentre Hazumi si preparò al combattimento. Afferrò il ciondolo che teneva al collo, pronto a sfoderare ogni arma a sua disposizione per vincere, avendo già intuito che la potenza del nemico era di gran lunga superiore alla sua.

Non poteva comunque tergiversare né tirarsi indietro, Flavia e Daisy contavano su di lui, doveva soltanto resistere fino a quando non fossero riuscite a liberare Nikki dalla sua prigione, poi lei li avrebbe aiutati e tutti insieme sarebbero riusciti a fuggire da quel posto infernale.

O almeno questo era quello che il suo cuore sperava, ma l'opprimente sensazione che qualcosa di brutto stesse per accadere soffocava in Hazumi ogni bagliore di speranza.

 

~ ~ ~

 

Akane e Isaiah girarono l’ennesimo angolo, restando nel più completo silenzio. Da degli speciali altoparlanti posti lungo i corridoi, avevano sentito della vittoria di Ginevra ai danni di Lance e ciò li spronò a camminare più velocemente.

-Dovremmo esserci.- osservò il ragazzo notando la sua stanza privata poco lontano. Akane si limitò ad annuire, cercando di non incrociare lo sguardo del guardiano dell’Acquario.

Maledizione ad Ayumi e alle sue parole! Era riuscita a scombussolargli le idee in pochi secondi e stava facendo parecchia fatica a restare concentrata. Era vero, Aquarius e Scorpio erano ormai una coppia fissa ma davvero avevano in mente di mettere insieme lei e Isaiah?

-Scorpio-sama non lo farebbe mai! Non potrebbe mai impormi qualcosa del genere! Però...Aquarius-sama...- e altri pensieri si fecero strada nella sua mente mandandola ancora più in confusione. Tirandosi due forti ceffoni sulle guance si convinse a riprendere il controllo.

-Ehm... Akane? Tutto bene?- domandò Isaiah fissandola con sguardo confuso.

-Sì, tutto bene! Ora muoviamoci che la mia cara Gin ha tirato su uno scontro coi fiocchi e non voglio perdermi il prossimo, soprattutto perché potrò vedere quel maledetto Aaron venir preso a calci in culo!- urlò la guardiana dello Scorpione aumentando la velocità, fermandosi poi davanti alla porta di Vanres.

Afferrò saldamente la maniglia e provò a girarla ma senza successo.

-Uh? E’ bloccata?-

Isaiah la affiancò subito e provò a sua volta ad aprire la porta, ma neanche lui ci riuscì, arrivando anche a dare delle spallate contro la superficie di legno.

-Si sarà chiuso dentro?-

-Perché mai dovrebbe farlo?- chiese Akane con sguardo scettico, sgranando gli occhi all'inverosimile subito dopo -Questo odore... è sangue!-

Dopo l’iniziale sorpresa, Isaiah annusò l’aria e avvertì anche lui quel forte odore simile a quello del ferro.

Senza esitare, i due colpirono la porta con un calcio, buttandola giù, e si precipitarono all’interno della stanza. Si guardarono attorno confusi, trovandola vuota.

Akane, però, individuò subito alcune gocce di sangue vicino ad un muro dove erano presenti diversi segni.

-Qualcuno deve essersi sfogato per bene...-

-L’odore sembra provenire dal bagno...- sussurrò Isaiah avvicinandosi alla suddetta porta e trovandola bloccata come la precedente. Dopo aver deglutito sonoramente, la colpì con un forte calcio, riuscendo a creparla ma fu necessario un pugno ben assestato di Akane per buttarla giù del tutto.

Un forte odore di sangue aggredì le loro narici, costringendoli a coprirsi il naso. Il guardiano dell’Acquario fu il primo ad entrare ma si paralizzò dopo un solo passo. Notando il suo sguardo pieno di orrore e stupore, Akane lo seguì, paralizzandosi a sua volta.

Nella larga vasca da bagno, sommerso fino alle spalle nel suo stesso sangue, giaceva Vanres. Per terra, su un tappetino, vi era la sua fidata katana, spezzata a metà di netto con il fodero ridotto in brandelli.

Dopo svariati secondi, Isaiah si riprese e si avvicinò a Vanres. Provò a sollevarlo ma la vista dell’enorme buco nel torace gli fece perdere la presa, costringendolo a guardare da un’altra parte.

-Chi può essere stato...?- chiese Akane scacciando le lacrime dagli occhi.

-Non lo so... ma di sicuro qualcuno che Vanres non avrebbe mai attaccato. Il corpo a corpo era la sua specialità, non si sarebbe mai fatto uccidere in questo modo senza combattere...- ipotizzò Isaiah uscendo dal bagno.

-Qualcuno come...- Akane fece un respiro profondo -... Cancer-sama...?-

Isaiah rimase in silenzio per qualche secondo ma alla fine diede voce ai suoi sospetti -Sì... proprio lui...-

In quel momento, cinque guardie armate di alabarda fecero il loro ingresso nella stanza, puntando le loro armi contro i due guardiani.

-Non muovetevi! Per ordine di Cancer-sama dovete venire con noi! Se opporrete resistenza, saremo costretti ad usare la forza!- urlò la prima delle guardie.

Akane notò subito il simbolo del Cancro sulle loro armature leggere ma ciò non le impedì di urlare -Ma che diavolo significa?! Vanres è stato assassinato!-

-Lo sappiamo, Cancer-sama si è occupato di lui.- sibilò una guardia con un ghigno sinistro sulle labbra.

-Co... cosa?!-

-Akane...- la richiamò Isaiah -... guarda i loro occhi...-

La ragazza spostò allora la sua attenzione sui loro occhi e li vide spenti, come se fossero morti, ma con un bagliore sinistro che sembrava possedere vita propria.

-Sono sotto il controllo di qualcuno.- spiegò Isaiah creando una sfera d’acqua nella mano destra.

Akane si morse con forza il labbro inferiore, rivestendo le braccia di pietre affilate -Non solo un mio caro amico è stato assassinato... ma ora anche le guardie vengono corrotte?- e, alzando lo sguardo, intimorì all’istante le guardie -Non me ne vogliate, ma non c’è nulla che mi impedirà di rompervi le ossa e andare a prendere a calci in culo Cancer!-

Le assordanti urla del pubblico fecero tremare le pareti. Il terzo incontro stava per iniziare.

 

~ ~ ~

 

Zenas girò su sé stesso salutando praticamente tutti gli spettatori delle varie Casate. Non appena era apparso nell’arena, il pubblico era letteralmente esploso dato che, tendenzialmente, nessuno sembrava schierato con Aaron, il quale aveva ricevuto solo qualche ‘Buuuh!’ occasionale.

Il guardiano del Serpente, in quel momento, era in piedi poco lontano da Zenas, con le braccia incrociate al petto, battendo nervosamente un piede a terra.

-Mi sembri nervoso.- osservò Zenas impugnando il suo fidato arco.

-Sono solo ansioso di farti del male.- ribatté Aaron mostrandogli un ghigno inquietante che però non fece batter ciglio all’avversario.

-Bene, gentile pubblico! E’ tempo di iniziare con il terzo scontro!- urlò l’annunciatrice guardandosi attorno -Il guardiano del Sagittario affronterà il guardiano del Serpente, una delle tante rivelazioni di questo torneo! Riuscirà Zenas a colpire Aaron con il suo arco? E’ tempo di scoprirlo! Che lo scontro abbia inizio!-

Aaron chiuse un attimo gli occhi inclinandosi in avanti “Ok, tempo di iniziare!”

In meno di un secondo, scattò in avanti riaprendo gli occhi e si ritrovò la punta di una freccia a pochi centimetri dalla fronte. Per pura fortuna, Aaron riuscì ad inclinare la testa di lato e la feccia gli aprì un sottile taglio sulla guancia, andando poi a conficcarsi nel muro alle sue spalle, esplodendo subito dopo.

Il guardiano del Serpente si concentrò immediatamente su Zenas e un’altra freccia gli arrivò in faccia venendo però evitata senza problemi.

“E’ velocissimo!” pensò Aaron scattando di nuovo in avanti. Zenas, con una velocità inumana, incoccò una freccia dopo l’altra e mirò sempre al volto di Aaron, mancandolo sempre per il rotto della cuffia.

In pochi secondi, Aaron gli fu praticamente addosso ma, quando fece per colpirlo con un pugno avvolto da fiamme nere, una freccia cadde dal cielo perfettamente verticale. Zenas chiuse gli occhi giusto un secondo prima che quella esplodesse in un enorme flash, accecando l’avversario che indietreggiò all’istante imprecando ai quattro venti.

-Quando l’hai scoccata?!-

-All’inizio, quando hai chiuso gli occhi per due secondi.- spiegò Zenas sorridendo -Purtroppo per te, la mia forza sta anche nella velocità e preferirei che tu te ne stessi un po’ a distanza-.

Aaron gli lanciò un’occhiataccia carica di odio e, con uno schiocco delle dita, creò la sua frusta, menando subito una sferzata diretta agli occhi dell’avversario il quale però, con la stessa velocità di prima, incoccò una freccia e la scagliò all’istante, colpendo la punta della frusta, deviandone la traiettoria.

Aaron cercò, con dei movimenti di polso, di colpirlo ugualmente ma Zenas riuscì ad evitarla del tutto facendo un semplice passo all’indietro per poi incoccare altre frecce in rapida successione. L’avversario si ritrovò chiuso in difesa, deviando frecce su frecce, fin quando non venne ferito alle gambe e alle spalle.

Notando un’apertura, Zenas incoccò due frecce insieme e le scagliò verso il petto di Aaron che cercò subito di colpirle con la sua frusta ma, all’ultimo, le due frecce si toccarono, esplodendo all’istante.

L’enorme fiammata divise del tutto i due sfidanti e, dalle fiamme, spuntarono una decina di frecce elettriche. Aaron, anziché deviarle, le evitò tutte quante ma all’ultimo una freccia più sottile delle altre si conficcò nella coscia destra, facendogli digrignare i denti per il dolore.

Quando il fumo e le fiamme si furono diradate, Aaron poté fissare Zenas dritto negli occhi. Lo sguardo del guardiano del Sagittario era molto più serio e determinato rispetto a poco prima e non sembrava intenzionato a lasciarlo vincere.

Aaron strinse con forza i denti e, con un movimento secco del braccio ripiegò la frusta su sé stessa, portando all’indietro il braccio. Zenas assottigliò lo sguardo ed incoccò una freccia, preparandosi ad una possibile difesa.

Contrariamente a quanto immaginato, però, Aaron non sferrò una sferzata, bensì un affondo. La frusta schizzò in avanti in linea retta e, malgrado la freccia di Zenas che la colpì sulla punta, raggiunse il guardiano del Sagittario avvolgendosi come un serpente intorno al suo braccio destro.

-E adesso... soffri!- urlò Aaron strattonando violentemente la frusta che si ricoprì di fiamme nere. Tirandola con forza, liberò il braccio di Zenas squarciandogli le carni e ustionandolo pesantemente, distruggendo anche la manica della giacca.

Il guardiano del Sagittario strinse i denti ma una strana sensazione di debolezza si impadronì di lui e si ritrovò a barcollare, senza riuscire a stare fermo.

-Ti senti debole, non è vero?- sibilò Aaron con un ghigno beffardo -Sembra proprio che le mie fiamme velenose funzionino alla grande contro quelli come te.- e richiamò la frusta, preparandosi per un altro attacco.

Una strana sensazione però gli attraversò la schiena e, voltandosi leggermente, alzò lo sguardo, incrociandolo con quello di Minerva, la quale mostrò un ampio ghigno, annuendo nel mentre. Aaron annuì a sua volta.

Era il momento di dare il via alle danze.

Come previsto, menò un altro affondo con la sua frusta e Zenas non riuscì ad incoccare nessuna freccia. Con un movimento secco del polso, Aaron avvolse la frusta intorno al collo dell'avversario e, con un potente strattone, lo attirò a sé, caricando nel mentre il pugno sinistro.

A causa della forza, Zenas venne letteralmente sollevato dal suolo e, per colpa del veleno contenuto nelle fiamme, non riuscì a concepire quanto stava accadendo.

Aaron distese in avanti il braccio sinistro, distendendo le dita della mano a mo di lancia ed avvolgendole con le sue fiamme.

Un raccapricciante suono di ossa spezzate si udì nell'arena e un profondo silenzio calò sul pubblico.

Un'enorme quantità di sangue si riverso ai piedi di Zenas che, tossendone altro, guardò confuso verso il basso, notando il braccio di Aaron conficcato nel suo corpo fino al gomito. Ciò che non poteva vedere, era la mano dell'avversario che gli spuntava dalla schiena, visto che il guardiano del Serpente lo aveva trafitto dal basso, distruggendogli lo stomaco, parte dei polmoni e la spina dorsale.

-Ops... ci ho messo troppa forza?- domandò Aaron con un ghigno rimuovendo l'arto dal corpo di Zenas, lasciandolo così accasciare al suolo insieme al suo arco.

Solo in quel momento il silenzio venne rotto da Emmalin, la cui voce era colma di disperazione.

-Zenas-san!!!-

 

~ ~ ~

 

Nikki stava assistendo al torneo da una Lacrima Vision portata poco prima da un servitore, e più il torneo procedeva, più desiderava avervi potuto partecipare.

S'immaginava l'entrata spettacolare che avrebbe potuto fare con la sua riscrittura, pensava alle strategie più varie ed efficaci con cui avrebbe potuto superare la prima e la seconda prova, e con quale tecnica super potente avrebbe potuto ottenere il punteggio massimo.

Invece era ancora lì, rinchiusa nella sua stanza come una carcerata, a guardare i suoi amici lottare mentre un perfetto sconosciuto prendeva il suo posto come guardiano della Vergine. Un sostituto che, oltretutto, gli ricordava incredibilmente qualcuno, ma per quanto si sforzasse non riusciva a ricordava se e dove l'avesse incontrato, o se semplicemente somigliasse a qualcuno che conosceva.

“Dannazione, si può sapere chi diavolo è quel tizio?” le scoppiava la testa. Si concentrò sul torneo, aspettando l'inizio dello scontro tra Zenas e quello stronzo di Aaron, con una strana sensazione a stringerle il petto.

Tra i guardiani, quello a cui era più legata era senz'altro Ashuros, ma Zenas era colui che quando voleva sfogarsi di un problema l'ascoltava con pazienza, quando nessuno si preoccupava per lei e restava sola era sempre pronto a farle compagnia, a portarle qualche dolce per renderla felice, ad occuparsi di lei come solo un fratello maggiore sapeva fare. Spesso con Zenas c'era anche Vanres, ed era sempre uno spasso vedere il guardiano del Cancro imbarazzarsi per le premure del Sagittario, che invece rideva e blaterava qualcosa sull'essere un buon fratellone per ognuno di loro.

Ricordava un episodio in particolare, che il solo pensarci ancora era capace di farle nascere un sorriso spontaneo sulle labbra.

 

Inizio Flashback
 

-Una festa?- non potendo uscire da quella stanza, per Nikki il mondo esterno era un vero mistero, un mondo immaginario che diventava sempre più bello ogni qual volta i suoi compagni le raccontavano qualcosa di nuovo sul loro mondo e su quello degli umani.

-Proprio così, si chiama Hanami.- le aveva spiegato pazientemente Zenas, mentre insieme gustavano una torta al cioccolato portata da quest'ultimo, rigorosamente rinchiusi in quelle quattro mura -Si svolge sulla terra, ed è davvero bellissima-.

Le sarebbe piaciuto poterla vedere, e volle sapere altri particolari su quella festività.

-Si va a fare un picnic in un giardino di ciliegi, si mangia, si canta, si gioca, si beve, tutto mentre si ammira una distesa infinita di ciliegi in fiore, con i petali che ti piovono addosso e colorano tutto di rosa.- all'affermazione di Vanres, Nikki storse il naso, improvvisamente contraria al voler partecipare ad una festività del genere. Non era una grande fan del rosa. -E poi si passa molto tempo con gli amici e la famiglia, è una festività molto bella, sono sicuro che ti piacerebbe!-

Probabilmente aveva ragione, distese di fiori rosa a parte sembrava davvero un evento bellissimo, a cui però non avrebbe potuto partecipare, come al solito del resto.

-Credo che passerò, non sono un amante del rosa.- ma in realtà avrebbe voluto andarci. Zen e Van si accorsero del suo malumore, si scambiarono un'occhiata d'intesa, e si sorrisero complici. Zenas si avvicinò a Nikki, le carezzò il capo e le sorrise -Un giorno ci andremo tutti insieme, magari l'anno prossimo, ti va?-

Sorpresa, Nikki sorrise subito dopo, annuendo e abbracciano prima l'uno e poi l'altro ragazzo, ringraziandoli all'infinito per quel momento di felicità.

 

Fine Flashback

 

Stringendo il cuscino al petto, Nikki ripensò a quel dolce momento con un sorriso. Forse non ci sarebbero riusciti quell'anno, e probabilmente nemmeno l'anno dopo, ma il solo pensiero che un giorno Zenas l'avrebbe portata all'Hanami era capace di riempirle il cuore di gioia.

Persa nei suoi ricordi quasi mancò l'inizio dello scontro, in cui Zenas aveva dato subito mostra delle sue abilità di arciere e della sua stupefacente velocità.

-Vai Zen!- tifava, consapevole che non poteva sentirla, ma comunque desiderosa di dare il suo sostegno all'amico. Poi accadde qualcosa d'improvviso e inaspettato, qualcosa che Nikki non avrebbe mai pensato potesse accadere, qualcosa che non sarebbe mai dovuta accadere.

Un colpo, le ossa che si spezzavano, la carne lacerata, il sangue che defluiva.

Tutto fu così veloce e terribile che nemmeno quando le telecamere inquadrarono il corpo morente di Zenas, accasciato al suolo, con un buco nello stomaco ed una pozza di sangue tutta attorno, Nikki riuscì a capire cosa stava realmente accadendo.

Quando la sua mente ebbe preso coscienza della tragedia appena avvenuta, si era alzata in piedi di scatto, il cuscino lasciato cadere a terra, la disperazione che pian piano cresceva dentro di lei.

Zenas era morto. Morto. Morto. Morto. Continuava a ripeterselo, ma non riusciva a crederci. Le lacrime iniziarono a scorrerle dagli occhi, vuoti e vitrei, privi di qualsiasi luce.

Vorresti ucciderlo vero?

Mosse la testa, in risposta alla voce oscura che le rimbombava nella testa.

Vorresti vendicare il tuo amico no? Vorresti poterlo riportare indietro giusto?

Ancora annuì meccanicamente, mentre le lacrime aumentavano, e la voce iniziava ad uscire, straziatamene, dalle sue labbra.

Io posso aiutarti. Ridammi il potere, ed io esaudirò il tuo desiderio.

Le urla si fecero più forti, dolorose e strazianti, fino a sfogarsi in un pianto disperato e infinito. Il corpo di Nikki iniziò a mutare, la pelle si staccava come foglie dall'albero, fino a che tutta la parte destra del corpo non divenne nera e viola, l'occhio si tinse di rosso, mentre le lacrime ancora sgorgavano impetuose.

Avanti fallo! Libera il potere oscuro che c'è nel tuo cuore!

E gridando tutto il suo dolore, Nikki pronunciò un incantesimo nuovo, oscuro, che nulla aveva a che fare con i normali sigilli utilizzati dai membri della casata della Vergine.

-Dark Ecripture: Resurresction!- ed un'energia oscura avvolse completamente la stanza, fino ad arrivare al cielo. Quando Flavia e Daisy riuscirono a bypassare la barriera era ormai troppo tardi: Ophiucus stava per rinascere.

Le due ragazze furono sbalzate fuori dalla stanza, ormai invasa da un'energia oscura che nessuna delle due riusciva a contrastare. Inoltre, la giovane Vergine era ferita seriamente, per cui ogni suo tentativo di entrare sembrava ancor più arduo e vano.

-Questo potere... è di Nikki-san?- domandò sconcertato Arnold, tenuto stretto al petto da un'impaurita Daisy. -N... non lo so... sembra la nostra magia, ma è molto più... oscura.- eppure sentiva distintamente le grida della sua maestra oltre quella nube di oscurità -Dobbiamo raggiungerla.- decretò infine, contraendosi per il dolore l'istante successivo.

-E come? Tu sei ferita, non possiamo gettarci in quel vortice di oscurità senza...- attraverso le parole fatte pronunciare ad Arnold, Daisy ebbe l'illuminazione, forse poteva riuscire a placare quel flusso di energia oscura quanto basta perché Flavia raggiungesse la maestra -Ci sono!- esclamò con la sua vera voce.

Flavia la guardò, con un sopracciglio alzato e perplesso -Ci sei dove?-

-So come entrare!- ribadì -Se creo un flusso d'aria contrario a quello oscuro, forse potrei riuscire ad annullare quel vortice il tempo necessario affinché tu possa raggiungere Nikki-san!- Flavia era colpita. Primo perché non aveva mai sentito parlare Daisy così tanto senza l'ausilio di Arnold, secondo perché la sua era un'idea folle ed avventata, ma maledettamente geniale.

-Proviamoci!- annuì.

Daisy si posizionò proprio davanti all'ingresso con sguardo deciso, ascoltando il vento provocato dal vortice, cercando di capire quale direzione stesse seguendo e, di conseguenza, in quale indirizzare il suo per contrastarlo.

Quando lo individuò alzò le braccia al cielo, e gridò con tutto il fiato che aveva in corpo -Cyclon!-

L'aria attorno al vortice iniziò a vorticare, sempre più veloce e violenta, fino ad avvolgere completamente il tornado oscuro e, come previsto da Daisy, il piano funzionò. Le ci volle una grande concentrazione ed una forza incredibile per tentare di contrastarlo, qualunque cosa fosse quel vortice oscuro aveva una potenza spaventosa, ma alla fine il piano riuscì. Per soli due secondi, la forza di quel tornato oscuro si annullò con quella della tromba d'aria di Daisy, e Flavia scorse al centro della stanza la sua maestra, diversa, con il viso scorticato e a tratti sostituito da una pelle nera e viola, in lacrime. Stava piangendo e gridando tutto il suo dolore.

Con uno scatto la ragazza si gettò sulla maestra, raggiungendola pochi istanti prima che l'oscurità le avvolgesse di nuovo. Daisy fu sbalzata all'indietro, addosso ad una parete poco lontana, e dolorante volse lo sguardo verso il punto in cui le due erano sparite. Ora era tutto nelle mani di Flavia.

-Shisho svegliati! Shisho!- la chiamava con insistenza, ma la maestra sembrava non rispondere ai richiami dell'allieva, che non sapeva come risvegliarla -Shisho abbiamo bisogno di te! Hazumi, Alex e Nami sono in pericolo! Stanno combattendo contro due nemici sconosciuti dalla forza spaventosa, non resisteranno a lungo!- ma non ricevette risposta -La Casata della Vergine ha bisogno della sua guardiana, ora più che mai! Virgo-sama e tutte le persone della nostra casata... qualcuno li sta manovrando! Dobbiamo salvarli Shisho!- ma ancora nessuna reazione da parte della bionda -I tuoi compagni guardiani... Ashuros-san... tutti loro vogliono che tu li raggiunga Shisho! Ti prego torna in te!- e calde lacrime iniziarono a rigarle il viso -Ti prego...-

Nella sua mente intanto, Nikki lottava contro sé stessa e contro quel qualcuno che le aveva invaso la mente che, in quel momento, non sembrava appartenerle. Rannicchiata nel buio, aveva lo sguardo basso e piangeva e si disperava, mentre alle sue spalle quella voce oscura rideva malignamente.

-Brava, continua così! Ridammi tutto il mio potere, fammi tornare l'essere più potente del mondo!-

Un'altra figura comparve all'improvviso, più luminosa e calda, in contrapposizione all'oscurità che le guardava le spalle -Chi sei tu?- le chiese, senza però sortire alcun effetto -Chi sei tu?- ripeté.

-Ahahahah non puoi fare più nulla per lei ormai! Ora è una seguace dell'oscurità, da questo momento il suo potere ed il suo corpo mi appartengono! Non è altro che un mero giocattolo nelle mie mani!- e rise. Nikki non fece nulla per contraddire quelle parole, semplicemente perché non aveva la forza per farlo. Tutto ciò a cui riusciva a pensare era che Zenas era morto, e che quella figura oscura poteva riportalo in vita, tanto le bastava per lasciarsi cadere nell'oscurità.

-Tu meglio di tutti dovresti sapere che non è possibile ridare la vita.- sgranò gli occhi sulla figura illuminata, che altri non era che sé stessa, una sé stessa forte e determinata, che rifiutava di lasciarsi corrompere dall'oscurità -Nel profondo del tuo cuore lo sai, Zenas non potrà mai tornare, nemmeno il potere dell'oscurità può violare il tabù della morte-.

Lo sapeva, probabilmente l'aveva sempre saputo, ma si rifiutava di accettarlo. Come modificare la storia ed il corso del tempo, la morte era forse il tabù più inviolabile di tutti, non presentava scappatoie né altre alternative. I morti non potevano tornare.

-Ma i vivi ci sono ancora.- le disse la figura di luce -Ed è per loro che ora devi svegliarti e combattere, per loro devi continuare a vivere-.

Nikki sgranò gli occhi, mentre le lacrime sparirono dal suo volto e nuova speranza le riempì occhi. La figura oscura tremò, mentre la luce tornò ad irradiare la mente della ragazza, più forte e abbagliante di prima.

-No... tu non puoi opporti a me! Tu sei una serva dell'oscurità, una mia servitrice! Chi ti credi di essere per poterti opporre a me?!-

La ragazza afferrò la mano della sé stessa di luce, si fuse con lei, potendo rispondere alla domanda che, anche poco prima di sparire, l'altra se le aveva posto.

-Chi sono io?- ripeté, voltandosi ormai verso la pallida figura oscura -Io sono Inuzuki Nikki, guardiana della Vergine! Ed ora sparisci dalla mia mente, ti ho già concesso fin troppo potere!- e con un grido straziante, l'oscurità scomparve dalla sua mente.

Flavia singhiozzava appoggiata al petto della maestra, per questo non si accorse che il viso della maestra si stava lentamente ricomponendo, e che il vortice oscuro si stava lentamente spegnendo. -Flavia...- si alzò di scatto al richiamò, incrociando lo sguardo gentile della maestra, quasi completamente tornata alla normalità. L'occhio destro era ancora completamente nero, con l'iride e la pupilla tinti di rosso, ma era decisamente tornata in sé -Grazie.- l'abbracciò, e Flavia riprese a piangere senza freni.

Quando Daisy scorse le due Vergini, abbracciate al centro della stanza, sentì la gioia invaderle il petto e corse incontro alle due, abbracciando di slancio Nikki, ormai completamente tornata normale.

-C... cosa ti è successo, Shisho?- chiese Flavia, ma se ne pentì non appena vide il viso della maestra incupirsi -Ho visto il torneo... Zenas è morto.- Flavia e Daisy sgranarono gli occhi, ma non la interruppero -Ho perso il controllo... credo di aver fatto qualcosa di terribile... per questo dobbiamo subito andare all'arena! I nostri amici sono lì e stanno combattendo, dobbiamo andare ad aiutarli!-

Le due ragazze sorrisero, ricordandosi però all'improvviso che anche nel palazzo, qualcuno stava combattendo.

-Nikki-san devi aiutarci prima!-

-Hazumi, Alexis e Nami stano combattendo contro degli avversari potenti, non sappiamo quanto resisteranno!- Nikki sembrò sorpresa, ma per nulla spaventata -Sono gli allievi di Akane, Lance e Hitomi, se la saranno cavata alla grande.- sorrise, ma subito tornò seria -In ogni caso andremo ad aiutarli, e poi tutti insieme fuggiremo di qui per riunirci agli altri!-

Le due ragazze non ebbero nulla da ridire, ed anzi seguirono Nikki con entusiasmo. Prima di uscire dalla porta, Nikki prese un profondo respiro, mosse i primi passi, e quando fu fuori iniziò a correre.

Quelli furono i suoi primi passi all'infuori di quella stanza, non avrebbe mai immaginato che la prima volta in cui avrebbe visto il mondo esterno sarebbe stata in circostanze così drastiche, ma ugualmente sentì il cuore riempirsi di gioia, improvvisamente più leggero e libero.

 

~ ~ ~

 

Il caos ormai imperversava per l'arena.

Dopo i primi attimi di sorpresa più totale, il pubblico era caduto in preda alla paura e la maggior parte delle persone si erano messe a correre in cerca di una via di fuga.

Ad aggravare la situazione, dal nulla erano spuntati dei soldati della Casata del Serpente che avevano iniziato a combattere con quelli delle altre Casate fatte eccezioni per quelle dell'Ariete, del Toro, del Cancro e della vergine che, al contrario, si erano schierati al fianco degli assalitori.

Perfino gli Spiriti Maggiori erano in preda alla confusione più totale. Leo, il primo a reagire, si era voltato con sguardo furente contro Ophiucus ma una potente scossa sismica aveva portato l'attenzione di tutti verso la Casata della Vergine, dove si era sprigionata un'enorme colonna di energia oscura.

Era durata solo pochi secondi, ma una volta svanita, una forte pressione si era abbattuta sull'intero Regno degli Spiriti Stellari.

Prima ancora che qualcuno potesse fare qualcosa, una strana luce violacea volò ad incredibile velocità verso l'arena e, in pochi istanti, Ophiucus si fermò sopra di essa, incrociando le braccia al petto e guardando con sguardo trionfante Leo e il Re.

Aquarius fissò allibita la scena -O... Ophiucus?! Ma allora chi...?-

In quel preciso istante, l'Ophiucus che era seduto vicino a loro saltò nell'arena, trasformandosi a mezz'aria in una ragazza dai lunghi capelli neri, ed atterrando vicino ad Aaron.

-Ottimo lavoro Pride.- si complimentò la ragazza fissando il corpo di Zenas.

-Dovresti saperlo Envy, io sono il migliore in quello che faccio.- ribatté il ragazzo ampliando il suo ghigno. Subito dopo, Aries, Taurus, Cancer e Virgo si sollevarono in volo andando ad affiancare Ophiucus, sotto lo sguardo incredulo dei loro ex-compagni.

-Cosa significa tutto questo?!- ruggì Leo iniziando ad accumulare potere magico nelle mani.

-Secondo te cosa può significare, Leo?- domandò Ophiucus con voce calma -E' arrivato il momento della mia vittoria su di voi e sul vostro re!-

-Tsk, se speri che ti lascerò agire indisturbato...!- iniziò il re cercando di alzarsi dal suo trono ma un'improvvisa fitta lo colpì al petto, facendolo cadere in ginocchio.

-Padre!- urlò Lucy affiancandolo all'istante, notando poi uno strano medaglione d'argento intento ad emettere un tenue bagliore viola .Ma questo...-

-E' il mio regalo, sorellona.- spiegò Yukino avvicinandosi a Lucy -Nostro padre lo voleva così tanto...-

-Yukino... cosa stai dicendo?- Lucy era incredula di fronte a sua sorella, la quale la fissava con sguardo spento, quasi come se non la conoscesse.

-Figlia mia, cosa ti è successo?-

La voce del Re era molto debole e, prima che Yukino potesse rispondergli, una lancia di veleno si conficcò nel suo petto, facendogli sputare parecchio sangue. Lucy, Leo e tutti gli altri rimasero impietriti e gli Spiriti Maggiori si voltarono verso Ophiucus, il cui braccio era ancora disteso verso il suo 'sovrano'.

-Il tempo delle chiacchiere è finito, mio re.- sibilò l'uomo mostrandogli un ghigno incredibilmente inquietante.

-Per una volta sono d'accordo con te, traditore.- ammise Leo stringendosi il polso destro mentre la mano venne avvolta da un forte bagliore dorato -Ora è il momento di rispedirti nell'abisso una volta per tutte!!!-

 

~ ~ ~

 

Hazumi si trovava in guai grossi, poiché il suo avversario si stava dimostrando più pericoloso di quanto avesse calcolato. Non solo Wrath era forte, spaventosamente forte, fisicamente, ma ancora non aveva mostrato la sua vera forza, né tanto meno l'aveva ritenuto degno di essere affrontato con l'ausilio della magia.

Aveva cercato più e più volte di creare una crepa abbastanza grande da farlo precipitare nel sottosuolo, ma sembrava sempre troppo lento per coglierlo in fallo. Ogni volta che aveva provato a sorprenderlo, Wrath gli era arrivato in un secondo alle spalle, e solo per miracolo non era stato ancora colpito in pieno da uno dei suoi pugni.

I contraccolpi però l'avevano raggiunto ogni volta, scagliandolo a terra o contro una parte, senza mai ferirlo gravemente ma comunque causandogli dolore e lividi che non sarebbero scamparsi tanto alla svelta.

Stanco e ferito Hazumi non sapeva davvero come cavarsela, mentre gli occhi irosi di Wrath continuavano a fissarlo imperterriti, carichi di odio e rabbia rivolti non soltanto a lui, ma al mondo intero.

Non poteva comunque arrendersi, se Akane-san lo avesse visto, probabilmente l'avrebbe preso in giro a vita, e lui questo non lo voleva di certo.

Con uno scatto, colpì violentemente il terreno, in modo che tre grandi spuntoni di terra crescessero proprio ai piedi dell'avversario. Come previsto da Hazumi, Wrath riuscì a schivare l'attacco con facilità, ma non aveva previsto che, battendo impercettibilmente il piede a terra, il ragazzino creasse una distesa di piccole rocce acuminate su tutto il pavimento, così che quando atterrasse, Wrath ne rimanesse ferito.

Hazumi credeva di avercela fatta, di averlo messo per lo meno in difficoltà e di poterlo indebolire con qualche ferita, ma le cose non andarono come da lui previste.

-Ora inizi proprio a seccarmi feccia!- invece che cercare di evitare la caduta, Wrath calò un colpo a braccio teso e pugno chiuso sul pavimento, con una forza tale da creare un cratere nel corridoio, sbalzando così il ragazzino contro una parete, più forte di quanto non avesse fatto fin ora.

Stordito dal violento colpo alla nuca, Hazumi vide l'ira di Wrath incombere su di lui, e ormai pensò di essere spacciato.

-Addio moccioso.- il nemico alzò il pugno, pronto ad abbattersi su di lui, se non che qualcuno intervenne proprio quando ormai sembrava che per Hazumi non ci fosse più via d'uscita.

-Solid Scripture: Punch!- un guantone da boxe si materializzò dal nulla, colpì Wrath e lo scagliò lontano, mentre il ragazzino dello Scorpione cercò di capire cosa stesse accadendo.

-Hazumi stai bene?- la voce preoccupata di Flavia lo riportò alla realtà, e quando la confusione sparì vide accanto a lui Daisy e Flavia che sorridevano sollevate, mentre in piedi poco distante, Nikki fronteggiava Wrath con determinazione.

L'attacco della guardiana però non sembrava aver sortito alcun effetto, poiché l'avversario era rimasto illeso. Pulendosi i vestiti, fissò da prima sorpresa la ragazza, per poi ringhiare sommessamente contro di lei.

-Che ci fai qui? Dovresti essere rinchiusa nella stanza a donare nuovo potere ad Ophiucus-sama?!-

Nikki sgranò gli occhi preoccupata, e digrignando i denti iniziò a fremere di rabbia e frustrazione. Ora capiva cosa aveva fatto, chi era quella figura insediatasi nella sua testa che l'aveva manipolata in modo da farle violare il tabù del tempo. Ma non era il momento di pensare a quello, dovevano assolutamente fuggire dal palazzo e raggiungere l'arena, solo dopo si sarebbe occupata degli errori commessi.

-Mi spiace deludere le tue aspettative, ma come vedi sono libera, e ora sarò io il tuo avversario-.

Wrath fu colto da uno dei suoi famosi scatti d'ira, verso quella ragazzina insolente che aveva osato liberarsi e mandare così in fumo il piano perfetto di Ophiucus-sama.

L'attaccò con un balzo rapido che la ragazza non poté schivare, e che la scaraventò a diversi metri di distanza -Ora ti distruggerò, spazzatura!- ma quando fece per raggiungerla, una barriera invisibile lo bloccò -Ma che cazz...?!-

Mentre si rialzava da terra, Nikki ghignò soddisfatta, ruotando tra le dita la sua penna speciale e ammiccando verso l'avversario -Ti piace la mia Rune Ecripture? Ho creato in quel punto un cerchio di rune che impongono una legge, chiunque vi sia all'interno deve obbedire a quella legge altrimenti non potrà uscire.- spiegò, soddisfatta del suo operato -Ed il tuo obbligo è quello di non arrabbiarti per cinque minuti, qualcosa che per qualcuno che si chiama Wrath non sarà certo semplice vero?- in tutta risposta, il peccato gridò furioso, prendendo a colpi la barriera invisibile dal quale non sarebbe uscito tanto presto.

Soddisfatta, Nikki si avvicinò ai tre e rivolgendosi al più giovane gli chiese come stesse.

-S... sto bene, solo un po' ammaccato.- rispose timidamente, ma era felice che fossero arrivate in tempo.

Aiutata da Daisy, alzarono Hazumi e lo aiutarono a camminare mentre Flavia indicava loro la strada per raggiungere l'uscita, senza però dimenticare le compagne che se la stavano vedendo con Greed.

-Forza, recuperiamo Alexis e Nami, così poi possiamo andarcene.- tutti furono pienamente d'accordo con Arnold.

 

~ ~ ~

 

Muggendo a pieni polmoni, Taurus riuscì a colpire con un calcio Caprico, spedendolo contro degli spalti vuoti.

Alle sue spalle, Sagittarius sfagliò un’enorme quantità di frecce contro lo Spirito del Toro ma una grossa quantità di lana si formò sulla schiena del bersaglio, proteggendolo da tutti quegli attacchi.

Sagittarius si girò verso Aries che però venne colpita in pieno da un tornado di sabbia.

-Non dovresti distrarti!- la ammonì Scorpio, venendo però colpito da una sferzata della frusta elettrica di Virgo la quale ricevette a sua volta un’enorme massa d’acqua in pieno, finendo contro una statua presente in cima all’arena.

-Non ti azzardare a toccarlo!- tuonò Aquarius caricando un altro colpo ma dal nulla delle catene le bloccarono i polsi, scagliandola poi contro Sagittarius. Entrambi vennero poi colpiti da un pugno di Taurus che li scagliò dall’altra parte dell’arena.

Nel mentre, più in alto, Leo e Ophiucus erano impegnati in un feroce scontro corpo a corpo che però sembrava veder prevalere lo Spirito Maggiore del Serpente.

Con un’artigliata, colpì Leo in pieno torace ma venne a sua volta colpita da una sfera di luce infuocata. Nello stesso istante, si scagliarono l’uno contro l’altro e una forte onda d’urto spazzò l’aria di tutta l’area circostante.

-Perché... perché sta succedendo?-

Lucy era rimasta vicino al padre sofferente per tutto il tempo, così come Yukino, la quale sembrava divertita dai vari scontri.

-Perché è tempo di cambiare le cose sorellona e credo che tu non sia di alcun aiuto al potente Ophiucus.- sibilò la più giovane delle principesse -Rogue, eliminala!-

Alle sue spalle, la sua guardia del corpo, cui volto era segnato da degli strani segni neri, balzò addosso a Lucy cercando di colpirla con la mano avvolta dall’oscurità, ma un pugno infuocato lo colpì in pieno volto, scagliandolo all’indietro.

-Non provarci nemmeno. Non ti lascerò toccare Lucy neanche con un dito.- sibilò Natsu fissando con sguardo furente Rogue, che si rialzò senza problemi, mostrandogli un ghigno ambiguo.

-Vedo proprio che la situazione si sta scaldando. Principessa Yukino, io prenderei congedo.- proferì Minerva sorridendo all’albina che annuì sorridendo a sua volta.

-Minerva... pure tu?- domandò Lucy ormai sconvolta da tutti quegli avvenimenti.

-Ah già, tu mi conosci solo con quel nome... beh d’ora in poi puoi chiamarmi Lust.- le disse Minerva scomparendo poi in uno strano portale dagli sgargianti colori per ricomparire subito dopo vicino ad Aaron ed Envy.

-Lassù si stanno divertendo.- commentò Envy notando Cancer intento a squarciare le carni di Libra con le sue chele.

-Perché non ci divertiamo un po’ anche noi? Con lei...- sibilò Aaron voltandosi verso il corpo di Zenas poco lontano. Di fianco a lui, in ginocchio, vi era Emmalin che però sembrava completamente estranea a quello che le stava accadendo intorno.

-Se non sbaglio era il suo maestro.- rammentò Minerva con voce divertita.

-Tsk, e chi se ne frega! Il maestro di quel moccioso mi ha ferito nell’ultima guerra!- sibilò Envy mentre Aaron preparò la sua frusta -Spiacente Envy ma lei è mia!- e scagliò la frusta in avanti.

Un fendente di fuoco la tagliò a metà con incredibile velocità.

Aaron digrignò i denti, visibilmente innervosito, mentre alcune figure si piazzarono tra loro ed Emmalin.

-Alla fine avete gettato la maschera.- commentò Yato puntando la sua katana di fuoco contro i peccati capitali di fronte a lui.

Di fianco a lui, Ginevra si fece avanti scrocchiandosi le nocche, mentre Lance e Ashuros iniziarono ad accumulare potere magico. Dietro di loro, Ayumi fece lo stesso mentre Hitomi, Neren e Renne si misero a difesa di Emmalin, ancora troppo scossa per poter fare qualcosa.

Come una meteora, dall’alto precipitò Shoichi, schiantandosi a pochi metri da Minerva e crepando pesantemente il terreno ma senza subire alcun danno. Con la sua solita calma, affiancò i suoi tre compagni.

-Quindi anche lui è un peccato capitale?- ipotizzò Lance squadrando il biondo e Ginevra fu rapida a dargli una risposta -Non importa, è un loro alleato, perciò ora lo riempiamo di botte!-

-Siete sicuri? Tre di voi hanno dovuto sostenere degli scontri alquanto estenuanti.- commentò Minerva fissando uno ad uno i suoi possibili avversari ma una dolce melodia si udì nell’aria e alcune note verdi circondarono Yato, Ginevra e Lance, curandoli completamente.

-Scusa, hai detto qualcosa, vecchia strega?- domandò Ayumi mostrandole uno sguardo divertito.

-Oh sembra che qui ci sia qualcuno con la lingua lunga.- Minerva si girò leggermente verso Shoichi -Gluttony, ti dispiacerebbe?-

Il ragazzo mangiò una patatina e, dopo aver osservato la donna nel più completo silenzio, alzò il braccio libero con il palmo della mano diretto verso i guardiani. Nel giro di un secondo, una potente onda d’urto si sprigionò dalla mano e svariate crepe fecero a pezzi il terreno avanzando contro i suoi bersagli.

-Graviton!-

Un’improvvisa pressione però ‘schiacciò’ l’onda d’urto contro il suolo dissipandola all’istante e proteggendo così i vari guardiani.

Envy fischiò ammirata osservando Ashuros -Un guardiano che può competere col potere di Gluttony? Mi sembra di essere tornata ai vecchi tempi!- per poi scagliarsi contro di lui con un balzo ferino.

All’ultimo istante tuttavia Lance le si parò di fronte e con un semplice movimento delle mani creò una forte onda d’urto psichica che scagliò all’indietro Envy la quale non subì alcun danno dall’attacco.

Envy, ancora divertita dalla cosa, spostò lo sguardo sul guardiano del Capricorno che le scagliò contro delle sfere di energia ma la ragazza le evitò tutte quante, creando delle sfere pressoché identiche ma avvolte da un'energia oscura.

-Fate attenzione. Il peccato capitale dell'Invidia può copiare e potenziare tutti i poteri che vede.- spiegò Ashuros mantenendo lo sguardo fisso su Shoichi che aveva ripreso a mangiare delle patatine.

Lance annuì preparandosi ad affrontarla ma, in quel momento, Yato ed Aaron si lanciarono l'uno contro l'altro tirando entrambi un pugno avvolto dalle loro rispettive fiamme. Ne derivò una forte onda d'urto bollente che però non impedì a Minerva di portarsi vicino a Yato e colpirlo con una sfera di energia multicolore, scagliandolo oltre i suoi compagni.

-Maledetta!- ruggì Ginevra caricando la donna a testa bassa ma Minerva creò un portale sotto ai suoi piedi e si lasciò cadere al suo interno, riapparendo sopra alla guardiana del Toro e colpendola con un pestone sulla testa, schiacciandola contro il terreno.

-Vedi di calmarti mocciosa, sei solo una pivellina.- sibilò Minerva beccandosi un doppio calcio incrociato dritto in faccia. Il colpo la scagliò all'indietro ma, facendo una capriola a mezz'aria, la corvina riuscì ad atterrare in piedi, lanciando un'occhiata feroce alle guardiane dei Gemelli che l'avevano appena colpita.

-E tu vedi di calmarti racchia...- iniziò Neren con voce seccata.

-... o il prossimo attacco non sarà così leggero.- concluse Renne mettendosi a specchio rispetto alla gemella, mentre alle loro spalle Ginevra si rialzava massaggiandosi la nuca. Minerva assottigliò lo sguardo e si teletrasportò all'istante alle loro spalle colpendole alla schiena con due sfere di energia, venendo però abbracciata da dietro da Ginevra che inarcò all'istante la schiena, facendole impattare il collo contro il terreno.

Prima ancora di poter rincarare la dose, però, una sferzata di fiamme nere la colpì ad un fianco facendola urlare per il dolore. Aaron le si lanciò addosso ma delle note musicali gli esplosero addosso, facendolo indietreggiare, mentre una soave melodia circondò Ginevra, curandola dal veleno presente nelle fiamme nere.

Il ragazzo ringhiò in direzione di Ayumi e fece per attaccarla ma Lance, che aveva momentaneamente lasciato lo scontro con Envy, con colpì con una scossa mentale, facendolo cadere in ginocchio.

Shoichi, nel mentre, si era voltato verso Minerva e l'aveva aiutata a rialzarsi, venendo colpito in pieno volto da Neren e Renne. Il ragazzo, tuttavia, non batté ciglio e semplicemente sbattendo le palpebre le scagliò a svariati metri di distanza.

Ashuros gli fu subito addosso e, manovrando l'aria, scagliò delle lame di vento, ferendo sia lui che Minerva, la quale colpì il guardiano della Bilancia con una potente sfera di energia in pieno petto, facendolo schiantare vicino ad Hitomi.

-Ashuros stai bene?- domandò la ragazzina avvicinandosi all'amico che si rialzò all'istante.

-Sì ma la vedo dura. Sono incredibilmente forti e sono solo quattro. Se dovessero arrivare gli altri tre saremmo messi male.- commentò Ashuros lanciando di tanto in tanto delle occhiate verso la Casata della Vergine. Era preoccupato per Nikki ma Daisy e gli altri erano andati da lei per salvarla. Doveva credere in loro.

Un enorme granchio dai colori sgargianti si frappose fra lui e una sfera di energia di Minerva, incassando il colpo.

-Ashuros fai attenzione!- lo ammonì Ayumi curando la creatura evocata da Hitomi che ringraziò di cuore l'amica. Di fianco a lui arrivò Yato -Ashuros, dobbiamo fare qualcosa. Gli Spiriti Maggiori non sono messi bene.- e alzò lo sguardo notando che Pisces, Gemi, Mini e Libra erano ormai fuori combattimento.

-Lo so ma in questo momento non ho idee.- ammise Ashuros aumentando la gravità intorno a Envy cosicché Lance potesse colpirla in pieno.

A svariati metri di altezza, Ophiucus fissò con sguardo divertito Leo, ricoperto di ferite.

-Sembra proprio che tu ti sia indebolito nel tempo, caro il mio Leone.- lo schernì l'uomo facendolo innervosire. Leo scosse la testa e abbassò lo sguardo, spostandolo dalla principessa Lucy ai vari guardiani.

C'era solo una possibilità in quel momento e doveva puntare tutto su quella.

 

~ ~ ~

 

Arrivarono a pochi metri dall'uscita, alla fine di un lungo sentiero disseminato di cadaveri, alcuni integri altri tumefatti o deformati, buchi nel terreno, pareti e porte squagliate, tutto accompagnato da strane sostanze viscose dai vari colori, che sembravano corrodere ogni cosa sfiorassero, evaporando poi in uno strano fumo violaceo dall'aspetto sinistro. Capirono subito che si trattava di gas velenoso.

-Datemi le mani.- Nikki disegnò sui palmi di ognuno una runa particolare, che li avrebbe resi immuni ai vapori venefici attraverso i quali stavano per passare, anche se per un breve periodo di tempo -Dobbiamo uscire di qui in due minuti, la runa non durerà di più, se finisce mentre siamo là in mezzo è la fine.- li avvertì.

Accelerarono il passo, tutto sembrava andare bene, almeno finché la porta d'uscita non divenne visibile ai loro occhi, così come fu visibile il combattimento tra il bambino e le due ragazze.

Alexis pensava alla difesa, creando una barriera tra loro e gli attacchi veleniferi del ragazzino ogni qual volta questi le attaccava, senza preoccuparsi di chi o cosa lo circondasse, voleva soltanto ammazzarle. Nami aveva evocato una Lizard Viper, una creatura di media grandezza, simile ad una lucertola viola dalle gambe lunghe, il collo sinuoso e la coda lunga, capace di assorbire e creare ogni sorta di veleno, l'ideale per annullare gli effetti dell'aria sui loro corpi. Senza quella creatura probabilmente sarebbero già morte avvelenate.

-Dobbiamo assolutamente aiutarle!- gridò Flavia, attirando su di sé l'attenzione di Greed, che l'aveva sentita.

Sgranò gli occhi quando vide Nikki e gli altri tre ancora vivi, e per un attimo pensò che il piano di Ophiucus-sama fosse fallito e che Wrath fosse stato eliminato. Un'eventualità del genere non era proprio possibile.

Alexis e Nami sorrisero nel vederli tutti sani e salvi, e nel constatare che anche Nikki era libera e stava bene.

-Non ci credo, Wrath vi ha lasciato scappare? Che idiota!- lo derise Greed, concentrandosi sui nuovi arrivati -Ohi donna, spero per te che tu abbia riportato Ophiucus-sama tra di noi, altrimenti la pagherai cara!-

Ancora una volta, Nikki digrignò i denti, frustrata -Allora è proprio vero... è Ophiucus...-

Da quel singolo commento, Greed capì che ce l'avevano fatta, che il loro signore era tornato e che quindi la loro missione in quella casata era finita, poteva finalmente tornare da Gluttony e strapparlo alle fastidiose attenzioni di Lust, ma prima doveva occuparsi di quei marmocchi.

-Shisho cosa significa?-

Amaramente, la guardiana sospirò dispiaciuta, ma non c'era tempo per spiegare, dovevano assolutamente andarsene il più alla svelta possibile e ricongiungersi agli altri.

-Ho commesso un errore, ma vi spiegherò tutto dopo, ora dobbiamo andare!- e subito la guardiana attaccò Greed -Solid Scripture: Water!-

Un'ondata d'acqua si diresse a piena potenza verso Greed, che si scansò per evitarla. Digrignò i denti seccato, voleva a tutti i costi quella penna, era sua di diritto, inoltre voleva uccidere tutti quegli inutili vermi che si ostinavano ad intralciarlo. Si guardò attorno, ma dove diavolo era Wrath?!

-Se stai cercando il tuo amico, non tornerà tanto presto, è bloccato dalle mie rune.- aveva gridato Nikki, utilizzando la sua magia per scagliare addosso il ragazzino delle sfere di fuoco. Greed sogghignando, caricò una nuova folata di acido e lo lanciò contro la ragazza, che però lo evito facilmente.

Approfittando della distrazione di Greed, Daisy creò una folata di vento tale da scaraventare il ragazzino verso l'alto. Alexis, sfruttando l'occasione, si concentrò e lo colpì a mezz'aria con un'onda d'urto, scagliandolo lontano da loro, lasciando così la possibilità ai due gruppi di ricongiungersi.

-State bene?- chiese preoccupata Nikki, ma quando le vide, sorrise. Se l'erano cavata egregiamente.

-Stiamo bene, anche se quel ragazzino è più forte di quel che sembra!- rispose Alexis, alzando il pollice all'insù e ammiccando alla guardiana.

-Siamo ossi duri da sconfiggere!- concordò Nami -E siamo felici di rivederti Nikki-san!-

-Anche a me fa piacere, e siete state grandissime!-

-Nikki-san non vorrei disturbare, ma dobbiamo andarcene subito!-

Arnold aveva ragione. Iniziarono a correre verso l'uscita, così vicina ormai, senza che nessuno tentasse di fermarli o intralciarli, era quasi fatta.

Durò un solo istante.

In mezzo a loro, per quanto fosse difficile, passò un fulmine in linea retta.

Prima ancora che Nikki potesse domandarsi chi l'avesse scagliato, un tonfo si udì alle loro spalle. Lei fu la prima a girarsi e la prima a vedere Flavia cadere in ginocchio, portandosi le mani sull'enorme buco nel petto ancora fumante.

La sua allieva la fissò con espressione confusa. Neanche lei aveva capito che cosa fosse successo e, prima che potesse dire una singola parola, vomitò un'enorme quantità di sangue, accasciandosi al suolo.

-Ora sono davvero incazzato... VI AMMAZZO!-

Per lo sconcerto di Nikki, Wrath era libero, e aveva appena ucciso la sua allieva... anche lei, proprio come Zenas... non aveva potuto far nulla per salvarla.

-Ma... cosa...-

Una leggera risata portò l'attenzione degli altri su Greed, intento ad avvicinarsi con calma -Credevi davvero che le tue rune, dopo aver riportato in vita il potente Ophiucus-sama, potessero resistere al mio acido? Si sono sciolte in pochi secondi!-

-Shi... sho... andate...- tossì Flavia alzando leggermente la testa.

-No! Non ti lascio qui!- urlò Nikki tornando verso la sua allieva che, tracciando una linea retta per terra con il suo sangue, usò tutte le sue energie per urlare -Solid Scripture: Holy Wall!-

Un imponente muro di luce si alzò tra le due compagne, separandole del tutto. Nikki fissò con occhi sgranati la sua allieva mentre cercava di avvicinarsi al muro da lei creato -Ragaz... zi... per favore... pro... teggete... Nikki...-

Senza rendersene conto, Daisy, così come tutti gli altri, si era messa a piangere ma ciò non le impedì di afferrare Nikki per un braccio e trascinarla a forza fuori dalla Casata, aiutata da Alexis.

Nami e Hazumi si girarono un'ultima volta verso Flavia, annuendo alle sue ultime parole. Avrebbero protetto Nikki come se fosse stata la loro maestra.

Flavia riuscì a sorridere, malgrado il dolore, malgrado lo sguardo disperato della sua maestra, malgrado la morte incombente. Semplicemente, sorrise.

Un forte calcio allo stomaco le mozzò il fiato.

-Coraggio stronza, muoviti a morire così possiamo raggiungere i tuoi amici e massacrare anche loro!- commentò acido Greed, colpendola ancora.

Sotto tutti quei colpi dolorosi e letali, Flavia invece che piangere rise, perché lei sapeva, era sicura che i suoi compagni avrebbero vinto ogni battaglia.

Un ultimo colpo alla testa, e per Flavia tutto si spense.

-Bleh che schifo, questi erano i miei stivali preferiti!- Greed si pulì il sangue dallo stivale, il sangue di quella mocciosa, quella a cui aveva appena rotto la testa in due.

-Muoviti Greed, raggiungiamoli e finiamo il lavoro-.

-Piantala di darmi ordini!- protestò ancora, ma come al solito Wrath non l'ascoltò.

“Wrath-san...”

L'uomo si fermò, ascoltando la voce che rimbombava nella sua mente -Lust...- sussurrò.

“Avete completato la missione?”

“Cinque di loro, fra qui quella ragazza, sono scappati, li stiamo seguendo”.

“Non importa...” gli disse “Lasciateli perdere, presto ci occuperemo di loro, ma non ora. Ophiucus-sama sta per concludere le faccende con questi inutili insetti, dopodiché ha richiesto la nostra presenza...” e bastarono quelle parole a convincerlo. Perché nulla era più importante del volere di Ophiucus-sama, un volere al quale nemmeno l'ira poteva sottrarsi.

 

~ ~ ~

 

-Caprico! Ora!!!- urlò Leo e, con un perfetta coordinazione, i due Spiriti Maggiori riuscirono a colpire Ophiucus in pieno petto con due devastanti pugni intrisi di potere magico, spedendolo ben lontano dall'arena.

La situazione ormai volgeva a loro sfavore. Dei loro alleati, Gemi, Mini, Libra, Pisces e Sagittarius erano ormai privi di forze. Natsu stava tenendo testa a Rogue per difendere la principessa Lucy mentre i guardiani stavano avendo qualche problema con i peccati capitali.

Dall'altra parte, solo Cancer era stato messo K.O. e Ophiucus era stato appena allontanato ma era una cosa momentanea.

-Dobbiamo agire ora!- convenne Leo notando lo sguardo del suo compagno -YATO!- tuonò successivamente, richiamando l'attenzione del suo discepolo che, lasciando Aaron a Lance e Ayumi, balzò sugli spalti più alti dell'arena dove fu raggiunto dal maestro, ormai allo stremo delle forze.

-Yato, prendi la principessa Lucy e vai sulla Terra! Nascondetevi e attendete nostre notizie. Non possiamo lasciarla in mano a quel mostro!-

Yato fissò con gli occhi sgranati lo Spirito Maggiore -Ma... maestro! Che ne sarà di voi, del Re e del nostro mondo?-

-Troveremo una soluzione! Ora fa come ti ho detto e scappa! Natsu!!!-

La guardia del corpo di Lucy sentì la voce dell'amico e, scagliando un'enorme sfera di fuoco, mirò controvoglia a Yukino, costringendo Rogue a difenderla. Ciò gli fece guadagnare abbastanza tempo per prendere in braccio Lucy e portarla da Leo.

-Aspettate! Dobbiamo fare qualcosa per mio padre!- protestò la bionda fissando il genitore.

-Principessa si calmi! Ophiucus non lo ucciderà, gli serve vivo.- cercò di tranquillizzarla Leo benché neanche lui fosse sicuro delle sue stesse parole -Ora lei andrà sulla Terra coi guardiani e si nasconderà finché non riusciremo ad organizzarci, non possiamo permetterci di perdere anche lei!-

Lucy lo fissò senza tuttavia poter ribattere e, silenziosamente annuì, cercando di scacciare le lacrime che erano ormai prossime a scendere.

-Andate, ora!- li ammonì Leo per poi andare a dar man forte a Scorpio contro Aries, colei che mai avrebbe voluto affrontare.

-Natsu, seguimi. Dobbiamo affidarci ad Hitomi per il trasporto.- disse Yato e il rosato annuì, prendendo di nuovo in braccio Lucy, quando un muro poco lontano venne fatto a pezzi da alcune guardie di Ophiucus scagliate contro di esso.

Dal polverone venutosi a creare uscirono Isaiah ed Akane, entrambi erano feriti ma non in modo grave e sembravano particolarmente provati.

-C'è nessun altro?!- urlò a pieni polmoni Akane cercando poi di riprendere fiato, mentre Isaiah iniziò a guardarsi attorno, completamente sorpreso dal caos che imperversava per l'arena.

-Akane! Isaiah!- li chiamò Yato -Venite con me, dobbiamo abbandonare l'arena!- e saltò vicino ad Hitomi, seguito a ruota da Natsu e dai due guardiani -Hitomi, ci serve un trasporto per arrivare al portale centrale per la Terra, dobbiamo portare via la principessa!-

La guardiana dei pesci annuì e, dopo essesi concentrata, evocò un enorme drago serpentiforme dalle brillanti scaglie color zaffiro con le corna dorate. Il possente animale ruggì e abbassò il corpo per permettere a Lucy di salire senza difficoltà. Natsu salì subito dopo mentre Yato si girò verso Emmalin, mettendole una mano sulla spalla.

-Emmalin, dobbiamo...-

-NO!-

Yato sobbalzò leggermente all'urlo della ragazza la quale si girò a fissarlo con occhi imploranti -Non possiamo abbandonarlo qui! Forse possiamo ancora salvarlo!-

-Emmalin, ormai Zenas è...- iniziò Hitomi con voce triste ma un improvviso colpo di tosse portò l'attenzione dei tre sul guardiano del Sagittario che riaprì lentamente gli occhi.

-Zenas-san! Sei vivo!- urlò Emmalin iniziando a piangere senza rendersene conto ma venne subito riportata in sé dal suo maestro -Emmalin... prendi il... mio arco...-

La ragazza, leggermente confusa, eseguì l'ordine e lo avvicinò a Zenas che, con un dito, sfiorò delicatamente una piccola targhetta dorata dove vi era inciso il suo nome e le lettere, lentamente svanirono.

-Emmalin... per il potere... conferitomi da Sagittarius-sama... io... io...- iniziò Zenas sputando però una grossa quantità di sangue. La sua allieva ritornò nel panico e cercò di aiutarlo ma Yato la fermò, prendendo l'arco di Zenas e mettendoglielo in mano.

-Per il potere conferitogli da Sagittarius-sama, lui ti nomina sua erede e nuova guardiana della Casata del Sagittario. Giuri di proteggere, servire e non tradire mai la tua Casata?- domandò Yato con sguardo serio e voce calma.

Emmalin lo fissò senza parole, confusa come non mai nella sua vita.

-E' un rito usato in casi di emergenza per eleggere i nuovi guardiani...- spiegò Hitomi -... nel caso in cui l'attuale guardiano stia morendo e non sia possibile la cerimonia ufficiale...-

La ragazza fissò poi l'amico morente -Ti basterà dire 'Io accetto questo sommo incarico, nel nome della Casata del Sagittario e di Sagittarius-sama...-

Emmalin scosse leggermente la testa, continuando a fissare il suo maestro che la fissava di rimando, con un sorriso tirato sul volto a causa del dolore.

-I... io... io accetto questo sommo incarico, nel nome della Casata del Sagittario e di Sagittarius-sama.- sussurrò alla fine e l'arco di Zenas brillò di un leggero bagliore dorato.

-Ora, sfiora la targhetta dorata con un dito.- disse Yato alle sue spalle ed Emmalin ubbidì. In pochi istanti, il suo nome venne inciso nella targhetta e l'arco smise di brillare -Ora sei a tutti gli effetti la guardiana del Sagittario-.

-Grazie...- sussurrò Zenas -... ora... forse posso... aiutarvi un'ultima volta...-

Il guardiano del Leone annuì -Ayumi! Vieni qui!-

La bambina lo raggiunse all'istante, non riuscendo a guardare Zenas. Non voleva vederlo morire.

-Ayumi, devi fare qualcosa per lui... qualcosa che lo faccia combattere un'ultima volta.- spiegò Yato con la voce che ormai era prossima a spezzarsi. Perfino lui aveva un punto di rottura e vedere un amico morire era davvero un brutto colpo.

-Aspetta...- la fermò Zenas togliendosi a fatica le cuffiette dalle orecchie con un mano -... ora posso ascoltare al meglio... la tua mu... sica...-

Ayumi fece un profondo respiro per non mettersi a piangere e, muovendo la bacchetta dorata, intonò una melodia triste che però aumentò di velocità ed intensità nel giro di pochi istanti, ricoprendo il corpo del loro compagno con un'aura argentata.

-Andate...-

Yato annuì e sollevò Emmalin di forza. La ragazza però si divincolò all'istante e si abbassò velocemente, abbracciando Zenas per l'ultima volta.

-Maestro... grazie di tutto...-

-Grazie a te... sei la migliore allieva che mi... sarebbe potuta capitare...- sussurrò il ragazzo, ricambiando debolmente l'abbraccio. Dopo essersi separati, Emmalin salì sul drago da sola, seguita da Hitomi, Akane e Isaiah mentre Yato corse dagli altri guardiani.

-Dobbiamo andarcene! Ashuros, guadagna tempo!-

Il guardiano della Bilancia annuì e, utilizzando parecchio potere magico, aumentò la gravità attorno ai quattro peccati capitali, schiacciandoli contro il suolo. Subito dopo, corse verso il drago insieme a Ginevra, Renne e Neren. Lance fu l'ultimo a raggiungerli grazie alla sua levitazione e, una volta che tutti furono saliti, Hitomi fece alzare in volo l'animale che puntò subito verso il palazzo del Re.

La gravità tornò normale intorno ai loro avversari e Aaron si lanciò subito in avanti, pronto a colpirli con le sue fiamme. Dietro di lui accorse anche Envy ma, prima che potessero attaccare, una freccia di luce gli si parò di fronte ed esplose in un abbagliante flash, accecandoli.

Nell'istante successivo, una freccia esplosiva li sbalzò all'indietro.

Minerva e Shoichi abbassarono lo sguardo e videro Zenas con in mano l'arco di Emmalin. L'ex-guardiano si appoggiò dolorante alla parete, lasciando cadere l'arco della sua allieva. Alzando gli occhi verso il cielo, si calmò nel vedere che l'animale di Hitomi era ormai troppo lontano per essere raggiunto.

Lentamente, si portò una mano in tasca e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette. Lo aprì e sorrise mesto nel vedere che ne era rimasta una sola.

Zenas! Dovresti smetterla di fumare. Non si addice ad un guardiano come te.

Le parole di Vanres risuonarono nella sua mente “Spiacente Van, ma almeno prima di morire lascia che mi fumi l'ultima”.

Se la portò tra le labbra ma, prima che potesse prendere l'accendino, Aaron gli afferrò la testa con una mano e lo schiantò nella parete, sollevandolo poi di alcuni centimetri dal terreno.

-Maledetto bastardo... mi hai fatto scappare la preda!- sibilò il ragazzo iniziando ad avvolgere il braccio nelle sue fiamme nere.

-Ehi... Aaron...- sussurrò Zenas. Il peccato della Superbia alzò lo sguardo sorprendendosi leggermente nel vedere uno sguardo divertito sul volto dell'avversario che, usando le labbra, iniziò a muovere la sigaretta a destra e a sinistra -Come combattente fai schifo... ma di certo come accendino... sei già più utile. Potresti accendermela?-

Una vena iniziò a pulsare sulla fronte di Aaron che, con sguardo omicida, investì Zenas con un'imponente fiammata, iniziando a bruciarlo del tutto.

Con le ultime forze rimastegli, Zenas alzò ancora lo sguardo notando il drago di Hitomi in lontananza.

“Buona fortuna amici miei...”

I suoi ultimi pensieri furono seguiti da fiamme ancora più potenti che bruciarono interamente il suo corpo, lasciando soltanto uno scheletro fatto di ossa carbonizzate.

Più in alto, Leo osservò la scena con sguardo inorridito ma non poté fare nulla e si voltò di nuovo contro Aries ma una voce maschile alle sue spalle lo fermò

-Quindi li hai lasciati andare via?- domandò Ophiucus con sguardo divertito.

-Non preoccuparti... prima o poi torneranno... e quello sarà il momento della tua distruzione!- urlò Leo, lanciandosi ancora una volta contro il suo più grande nemico.

Doveva continuare a combattere. Doveva farlo. Per il Re, per le principesse, per il mondo degli Spiriti Stellari, per i suoi compagni e per Aries.

Nulla lo avrebbe fermato. Neanche un fantasma del passato.

 

~ ~ ~

 

-Dobbiamo andare al grande portale per la terra!-

Nessuno aveva più detto una parola da quando erano fuggiti, nessuno aveva avuto il coraggio di guardarsi indietro, il pensiero di ognuno rivolto a Flavia, rimasta indietro in balia dei nemici.

Avevano corso ininterrottamente verso l'arena, fino a quando Alexis non si era fermata all'improvviso, come in trans, e non aveva esordito con quelle parole.

-Al portale?- aveva chiesto allora Nami, perplessa.

-Lance-san ha detto così, dobbiamo abbandonare il nostro mondo e fuggire con la principessa Lucy sulla terra-.

-Abbandonare il nostro mondo?! Cosa? Perché?!- Hazumi era sconcertato, ma mai quanto Nami, legata alle principesse molto più di quanto lo fossero gli altri allievi.

-E la principessa Yukino?! Sta bene?- ma Alex non seppe risponderle.

-Va bene.- esordì allora Nikki, talmente fredda e distante da farli rabbrividire. Doveva essere ancora sconvolta dagli ultimi avvenimenti -Il portale è un po' distante, Nami puoi darci un passaggio?-

La ragazza annuì ed evocò uno degli spiriti combattenti sotto contratto, una chimera di discrete dimensioni, con il manto nero e la criniera arancione, due code che all'apice avevano delle bocche e lunghi canini affilati.

Vi salirono tutti in groppa uno alla volta, Nami alla testa per guidare la creatura, seguita da Alexis, Hazumi e Nikki. Daisy fu l'ultima a salire, mentre il suo sguardo restava posato costantemente sulla guardiana, distante dal momento in cui avevano lasciato il palazzo.

Sperò che non si lasciasse abbattere dalle perdite subite, perché avevano bisogno di tutti i guardiani uniti, ora più che mai.

 

~ ~ ~

 

Quando tutti furono riuniti, nessuno sembrava dell'umore per chiacchierare, ma comunque la felicità nel rivedere i propri compagni trasparì dai volti stanchi di ognuno di loro.

Nami corse ad abbracciare la sua maestra, per poi dedicarsi alla principessa Lucy, in lacrime e sconvolta, forse colei che più aveva perso andandosene dall'arena.

Alexis salutò il maestro con un inchino, spostò poi lo sguardo su Emmalin, poco dietro tra le braccia di Ayumi, e subito la raggiunse. Erano amiche dopotutto, e vederla così triste le stava spezzando il cuore.

Akane quasi ruppe le ossa ad Hazumi quando lo rivide, e fu soltanto grazie ad Isaiah che ciò non avvenne, qualsiasi battaglia sarebbe stata meno dolorosa degli abbracci della guardiana dello Scorpione.

Daisy salutò Ashuros senza però staccare lo sguardo da Nikki, distante dal gruppo, assente con la mente, ed ogni volta la vedeva sempre peggio.

-Cosa le è successo?- chiese Ashuros, corrucciando la fronte. Non era da lei essere così triste e silenziosa.

Tristemente, raccontò al maestro ciò che era accaduto -Ha visto il torneo... prima Zenas, poi laggiù Flavia... credo abbia bisogno di te...-

Con un sospiro, Ashuros si avvicinò alla ragazza voltata di spalle, e la richiamò con un semplice -Ehi-.

Nikki si voltò, il viso in lacrime, gli occhi spenti, non riusciva più a pensare a nulla se non che fosse tutta colpa sua, sua e di nessun altro.

-Ashuros...-

Lentamente gli si avvicinò, lasciò che la testa poggiasse sulla spalla di lui e pianse. Strinse forte la casacca di Ashuros tra le dita e pianse tutto ciò che si portava dentro, e lui la lasciò fare.

Solo per quella volta, si disse, non c'era nulla di male a lasciarla fare.

Poco lontano, Natsu portò la principessa Lucy vicino al portale che si attivò udendo le parole della bionda. Le due enormi porte d'oro si spalancarono e una forte luce illuminò tutti i presenti che, lentamente, attraversarono il portale.

I loro ultimi pensieri andarono agli Spiriti Maggiori, al Re e a tutte le persone del loro mondo.

Quel giorno sarebbero fuggiti ma di una cosa erano certi. Finché le stelle avrebbero illuminato il cielo notturno, loro non avrebbero mai smesso di lottare.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Angolo dei carnefici:

Jeo: dovrebbe essere degli autori...

Smiling: scusa, ho avuto un lapsus.

Jeo: Zenas... Flavia... T.T

Smiling: DOUBLE KILL PER ME YEAH!!!! Ok torniamo seri! Speriamo davvero che questo capitolo vi sia piaciuto (e giusto per, siamo alla pagina numero 42!)

Jeo: Ma... ma... Vanres e Zenas...

Smiling: Sono morti sì e non saranno di certo gli ultimi, ve lo prometto! *sorriso innocente*

Jeo: *sospira* spero anch'io che questo capitolo vi sia piaciuto e vi avviso già ora che il prossimo sarà un capitolo molto calmo, giusto per non stare lì ad uccidere e combattere ogni tre secondi u.u

Smiling: A me non dispiacerebbe...

Jeo: Zitto tu! Razza di killer! Detto questo, aspettiamo le vostre recensioni e ci vediamo alla prossima!

Smiling: Have a good night!

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Smiling: Giusto per far chiarezza. Jeo e i combattimenti ben fatti sono lungi dall'incontrarsi u.u

Jeo: Non è colpa mia...T.T

   
 
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