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Autore: nettie    05/11/2015    1 recensioni
« Boris, tutto questo è impossibile. »
« Lo so, ma non ti piaceva trasgredire le regole? »
« Ora non più, sta andando troppo oltre, non riesco più a distinguere il sogno dalla realtà. »
« Sto rischiando la vita per te, ti prego, lasciati amare. »
« Boris, tu non sei reale per la mia gente. Tu non dovresti esistere. »
« April, tu credi negli umani? »
Genere: Dark, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
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** 7 **

 

⇛ Boris

 

Sono intorpidito, dannatamente scosso, confuso.

Sono troppo confuso, non capisco cosa stia succedendo, la testa gira e la cosa mi rende irritato, fin troppo.

L’ho baciata -- sì, l’ho baciata e non posso crederci. E lei? Lei sembra aver addirittura ricambiato, non posso davvero crederci. Cosa ho combinato? Cosa, perché, perché non mi so mai stare fermo? E ora, ora mi ritrovo davanti .. Thomas, sì, Thomas. L’ultima persona che mai avrei immaginato potesse spuntare in una situazione come questa.

Dopo così tanti mesi di assenza, poi. Così tanti che a momenti avrei quasi rischiato di rimuoverlo dalla mia mente.

Thomas è sull’uscio di casa, ma non sono sicuro che sia proprio lui. O meglio: non sembra lui. Posso quasi dirmi turbato, disturbato da quello che sto vedendo.             

Aspetto che April faccia un passo avanti per mettere a fuoco la vista sul ragazzo, e la sento lanciare un urlo di terrore che in un istante si congela nella mia mente diventando il peggiore dei suoi mai uditi, ma allo stesso tempo, regalandomi una sensazione deliziosa che sento nascere in fondo allo stomaco: nonostante tutto, mi nutro ancora di paura e terrore. Vedo i suoi occhi spalancarsi e le mani serrarsi in due pugni, posso notare lo sguardo sbigottito della madre e il padre, che sostano silenziosi dietro di lei, come fossero davanti ad un quadro di categorico orrore ma, allo stesso tempo, di straordinaria bellezza. Thomas abbassa lo sguardo e non apre bocca, poi vedo due lacrime cadere sul pavimento, seguite da altre, calde, copiose, come un fiume in piena. Mi si stringe il cuore, mentre il grido della piccola April ancora echeggia nella mia povera mente. Serro le mani sui suoi fianchi e mi stringo a lei senza dire niente, nel silenzio più totale, facendola rabbrividire in modo più che evidente - di paura o di freddo certo non lo so.

Vederla così spaventata e totalmente immersa nel panico suscita in me una sensazione tutta nuova alla quale ancora non so dare nome. E’ quel sapore dolce-amaro che scende giù per la mia gola e quel soave dolore che si diffonde per tutto il mio stomaco raggiungendo parti del corpo mai raggiunte prima. Quella sofferenza e angoscia che provo nel vedere una tale creatura, la mia creatura, spaventata ed indifesa, si mischia al piacere donato dalla stessa fonte per motivi a me oscuri.  

Thomas non è cosa che mi riguarda, e il resto della situazione non può interessarmi più di tanto: il mio mondo gira intorno ad April ed intorno ad April continuerà a girare, sempre, costantemente, senza fermarsi mai. Mi sento malvagio e sporco a pensare queste cose, mi vien quasi da crogiolarmi nella mia stessa insofferenza, ma subito mi rinsavisco e mi ripeto che è giusto così, punto.

La vedo portare le mani al viso di Thomas e alzarlo, solo grazie al suo gesto posso comprendere appieno tutto il suo spavento, il suo scuotimento. Quello che sto vedendo è ai limiti dell’orrido, ma ha un non so cosa di idilliaco che sembra catturarmi del tutto, ne sono altamente affascinato, quasi pericolosamente - oserei dire. Gli occhi del ragazzo sono gonfi di lacrime, chiaramente arrossati, le labbra gonfie, le mani tremanti. Guarda April come se fosse l’unica sua ancora di salvezza, e lei, lei non riesce a far altro se non affondare il volto sul suo petto, probabilmente non riuscendo a sostenere quella visione così cruda. La vedo stringersi al corpo gracile del ragazzo, e lui porta una mano al suo capo, carezzandole lentamente i capelli con fare esitante. Sembra che qualcuno abbia affondato più volte con forza le unghie nella carne dei suoi polsi, stringendoli, forse per trattenerlo e non lasciarlo andare via in un improvviso impeto d’ira. Ci sono i segni, lì, chiari come mai li avevo visti prima.

Chiude gli occhi e poggia il mento sul capo di April, cercando di riprendere tutto il fiato perso. Dal sopracciglio destro cola una linea di sangue che gli percorre tutto il viso, scarlatto e denso, disegnando le sue guance pallide e finendo fra le sue labbra tremanti.

 

 


 

 

« Allora, mi spieghi cosa diamine è successo? »

 

Lo rimprovera quasi, con voce preoccupata, mentre seduta sul letto tampona con cura il taglio che solca il suo volto. Thomas sembra restio a parlare, rimane lì, immobile, a dir poco paralizzato. Osservo quella scena tanto curiosa appoggiato al muro, in un angolo della stanza.

 

« Oh, ma vuoi parlare?! »

Alza il tono della voce con un’espressione corrucciata in volto, stringe la garza bagnata di sangue nel pugno, cerca un contatto visivo con Thomas ma lui non sembra essere d’accordo. Sento l’irritazione crescere forte e veloce in April, mentre il povero ragazzo si fa piccolo sotto lo sguardo accusatorio di quella che una volta era sua amica, e fra le braccia di quest’ultima si sta rifugiando ancora una volta. Questa situazione la turba e lo sento, lo vedo nei suoi gesti tremanti e negli occhi che sembrano sul punto di gonfiarsi di lacrime, da un secondo all’altro.

 

« Non c’è assolutamente niente da dire. »

 

Prende parola con voce ferma e fredda, ma si vede benissimo che sta usando ogni forza in corpo nel tentativo disperato di mascherare tutto il dolore che sente crescere nel petto, forse un dolore ritenuto troppo intimo per essere espresso, per essere mostrato al pubblico. Abbassa il capo, chiude gli occhi, stringe i pugni.

 

« E allora perché sei ridotto così? »

 

Risponde a tono tirando fuori una certa vena di fastidio nella voce che si fa man mano più alta, forse quella rabbia nei confronti del ragazzo che ha tenuto nascosta e repressa per troppo tempo.

 

« Lo vuoi proprio sapere? »

 

Lo dice con un filo di voce, come se stesse per svelarle il più grande segreto di tutta la sua vita. Non riesce a guardare in faccia April, forse per vergogna o per troppo orgoglio - non so, fatto sta che posso solo notare quanto la mia principessa sia irritata da questa insolita situazione. Lei annuisce quasi con tono di sfida, un sopracciglio inarcato e gli occhi sul volto livido di quello che era stato il suo migliore amico per tanto di quel tempo.

 

« John. »

 

Una sola ed unica parola, anzi, un nome, un nome che April sembra apparentemente non conoscere, un nome che appartiene ad un ragazzo visto fin troppe volte fra i corridoi della scuola, quel ragazzo tanto alto e robusto con due occhi scuri come due pozzi di petrolio. Quel ragazzo che troppe volte ha visto di sfuggita, magari urtando contro la sua spalla e ignorandolo come se fosse invisibile. Quel ragazzo che, invece, ha un ruolo quasi fondamentale in una delle persone più vicine a lei.

Me lo ricordo, io.

Mi ricordo più o meno tutti i dettagli più succulenti di quella scena tanto particolare che vidi tempo prima, me lo ricordo Thomas fra le braccia di quel tipo dall’aspetto non proprio rassicurante. Vedo gli occhi di April sgranarsi e le pupille restringersi, la boccuccia rosea schiudersi in un’espressione di pura sorpresa - incredulità.

 

« John... stai parlando del ragazzo nel 5° CL? »

 

Thomas, tremante, annuì. Fu un solo cenno del capo a confermare tutti i miei sospetti, e probabilmente, anche quelli di April. La vidi mordersi il labbro e tirare forse uno dei sospiri più lunghi mai fatti, a volto basso. Il ragazzo di fronte a lei, nel frattempo ne approfittò per distogliere lo sguardo e sfuggire a quel contatto visivo che, in quella particolare situazione, tanto lo metteva a disagio.

 

« … non pensavo lo conoscessi. »

 

Risponde, più perplessa che seccata. Dopo questa confessione riesco a mettere insieme tassello dopo tassello come le lettere di un puzzle, e tutto sorge più chiaro alla mia mente.

 

{ Angolo Autrice:

 

Perdonatemi per la mia lunga assenza e per la fase di stallo a tempo indeterminato nella quale ho dovuto - purtroppo - mettere la storia. Avevo questo capitolo pronto da chissà quanto, ma non so per quale motivo, non mi sentivo “pronta” a pubblicarlo. Oggi, cinque Novembre 2015, a distanza di tre mesi, ho deciso di pubblicarlo dandogli qualche sistematina. E’ leggermente più corto rispetto alla lunghezza media di un capitolo base, ma ne sentivo la necessità. Mi scuso ancora con tutta la gente che ha seguito la storia per tanto e poi mi ha vista “sparire” così, non aggiornando più. Ho passato questo periodo a dedicarmi ad altri progetti, essendo questo un momento delicato della mia vita.

Ho deciso che aggiornerò questa storia una volta al mese, due in casi speciali, e ringrazio tutti quelli che, con tantissima pazienza, sono arrivati fino a qui, magari spendendo due minuti anche per recensire.

Signori e signore, sono lieta di annunciarvi che nettie è tornata e con lei Boris ed April.

 

-nettie.

   
 
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