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Autore: piccolo_uragano_    20/11/2015    6 recensioni
“Perché ogni volta che c’è in giro Lord Voldemort facciamo figli io e te, Martha?”
Martha accennò un sorriso. “Perché ogni volta che io e te facciamo figli c’è in giro Lord Voldemort, Sirius?”
Remus trattenne una risata. “Ed è per questo che sono vent’anni che ti ripeto che è quella giusta.”
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Non è una di quelle storie tutte miele e amore in cui Sirius trova la sua perfetta metà e vissero tutti felici e contenti. Martha darà a Padfoot del filo da torcere, insegnandogli ad amare e a restare.
(Si parte dal 1976 fino a poco dopo la battaglia di Hogwarts; in teoria è finita, dopo anni, ma in pratica.....)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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“Potter! Black!” Minerva McGranitt aveva urlato quei nomi troppe volte. “Credevo foste in punizione!” anche questo lo aveva decisamente detto troppe volte.
Harry e Robert, erano, d’altro canto, divertiti da quella situazione: se ne stavano comodamente seduti a terra, guardando la neve fuori dalla finestra, con due fantastici maglioni rossi e oro.
“Senza contare, signori” aggiunse la donna, avvicinandosi “che dovreste essere già a letto da un pezzo.”
Robert fu il primo a rispondere. “Ci perdoni, professoressa. Siamo andati a dare la buonanotte a Kayla e ci siamo fermati a raccontarci storie dell’orrore.”
Harry sorrise, scuotendo la testa: stava raccontando a Robert che ormai era convinto che le voci sentite quando un Dissennatore si avvicinava troppo, fossero gli ultimi momenti di vita di suo padre e sua madre. Il maggiore, di rimando, gli aveva confessato che lui, sul treno, aveva sentito pezzi di vecchi dialoghi tra i vecchi Malandrini.
“Oh!” esclamò la donna. “Sono sicura che sono storie molto interessanti, signor Black, ma …”
“Professoressa McGranitt” intervenne una voce dolce alle sue spalle “le sarei grato se lasciasse che sia io ad occuparmi di questi due fuori legge.”
Da dietro la strega, apparve la figura sciupata di Remus Lupin, con il più Malandrino dei suoi sorrisi.
“Mi lasci contestare, professor Lupin, che lei è abbastanza di parte con questi due fuorilegge.”
“Non mi sembra di averli mai favoriti, professoressa.” Rispose l’uomo. “Ma sappiamo tutti qui che ho promesso a Martha di proteggerli.”
“Martha è troppo apprensiva, signori.” Si intromise Robert.
La McGranitt guardò i due ragazzi, poi Remus e quindi sospirò. “Lupin, non esiterò a mettere in punizione anche te se entro mezz’ora non sarete tutti e tre a letto.” Detto questo, si allontanò con aria altezzosa, e Robert si sforzò per non ridere.
“Lupin, Potter, Black, in punizione!” ironizzò.
“Tu scherzi” rispose l’uomo “ma non sai quante volte l’ho sentito dire.” Si sedette tra i due. “Oppure anche ‘Redfort, Evans! Siete diventate peggio di Potter e Black!’ ma per loro era un complimento.”
Robert abbassò la testa. “Ho idea che siate stati veramente forti.”
“Oh, si” rispose Moony, con uno sguardo di nostalgia “eravamo forti.” Poi si voltò a guardare Harry. “Di che stavate parlando?”
“Dei Dissennatori.” Sospirò il ragazzino.
“Mi dispiace per la tua scopa, Harry.” Ne approfittò Remus.
“A me dispiace per la partita.” Rispose Harry.
“Smettila” lo bloccò Robert “non è stata colpa tua.”
“Harry, certo che non è stata colpa tua!” si scaldò Remus. “Non pensarlo nemmeno!”
“Remus, noi … stavamo dicendo … insomma, perché i Dissennatori hanno … più effetto su noi, rispetto che su altri?”
Remus prese a fissare il pavimento. “Per via del vostro passato.” Sospirò. “Voi due, avete … avete vissuto cose che gli altri non immaginano nemmeno.”
“E Kayla, allora?” domandò Harry.
“Kayla è nata otto mesi dopo la fine della guerra, Harry. Tu hai assistito alla morte dei tuoi genitori, anche se non riesci a ricordarlo, e Robert ha vissuto la guerra. Nell’ultimo periodo, le riunioni erano con voi in braccio, pronti ad ascoltare tutto.”
“Riunioni?” domandò Robert.
Remus fece segno che non importava. “Ciò che conta è che, senza saperlo, vi portate dentro queste cose. I Dissennatori sono le creature più disgustose della terra. Infestano i luoghi più cupi e sporchi, esultano nella decadenza e nella disperazione, svuotano di pace, speranza e felicità l'aria che li circonda. Perfino i Babbani avvertono la loro presenza, anche se non li vedono. Se ti avvicini troppo a un Dissennatore, ogni sensazione piacevole, ogni bel ricordo ti verrà succhiato via. Se appena può, il Dissennatore si nutrirà di te abbastanza a lungo da farti diventare simile a lui... malvagio e senz'anima. Non ti rimarranno altro che le peggiori esperienze della tua vita. E le cose peggiori che sono successe a te, Harry, bastano a far precipitare chiunque da un manico di scopa. Non hai niente di cui vergognarti.”
“Io …” Harry esitò. “Ho sentito Voldemort uccidere mia madre, alla partita.”
Remus tirò indietro la testa, come a voler guardare il cielo. “Lily era una persona meravigliosa, Harry. Era coraggiosa, ed è morta per proteggerti. Sii fiero di lei.”
Harry annuì. “Remus” disse, dopo un attimo di silenzio “che regaliamo a Kayla per Natale?”

Poco prima che iniziassero le vacanze, Remus iniziò a dare lezioni a Harry su come evocare un Patronus. Il solo ad esserne a conoscenza era Robert, che copriva il fratello quando Ron, Hermione o Kayla chiedevano dove fosse. Mancavano meno di due giorni al ritorno a casa, e l’intero castello era coperto di neve.
Ogni studente, almeno una volta, era stato colpito da una palla di neve. Harry, Robert e Kayla sembravano non stancarsi mai di inventare nuove battaglie, e la piccola Serpeverde era arrivata ad escogitare un modo per nascondersi dietro le zucche di Hagrid pur di colpire i suoi fratelli alle spalle.
Hermione era stata più volte colpita da Robert, con l’accusa di essere troppo rigida e severa con sé stessa. “Andiamo, piccola!” aveva esclamato. “Sembra sempre che tutto il mondo sia sulle tue spalle!” lei, in tutta risposta, gli aveva tirato una palla di neve dritta in viso.
Kayla, invece, sembrava aver raggiunto un rapporto di quasi amicizia con Astoria Greengrass: un paio di volte, aveva mangiato al tavolo Serpeverde con lei, e i due Grifondoro non aveva potuto dire niente. La Greengrass non aveva manie da sangue puro, non sembrava voler sterminare la razza e aveva, relativamente, i piedi per terra. Robert sosteneva che fosse perché era ancora giovane, ma Hermione gli aveva fatto notare che Astoria seguiva con lei Babbanologia, e sembrava davvero interessata alla materia. “Merlino, Hermione, perché studi Babbanologia, se sei figlia di Babbani?” aveva domandato Robert, senza capire. Lei aveva alzato gli occhi al cielo e aveva cambiato argomento, e Harry, più li guardava, più era convinto che ci fosse qualcosa.
Il momento di tornare a casa arrivò presto, e, per la prima volta, lasciare un castello fu un sollievo. Nonostante tutti si ostentassero a negare, la presenza dei Dissennatori aveva reso il castello cupo e freddo.
Robert si lasciò cadere in uno scompartimento, mentre Hermione gli raccontava quanto fossero interessanti i compiti natalizi di Artimanzia. Lui, che di Artimanzia capiva poco, si perse a guardare fuori dal finestrino.
“Mi stai ascoltando, Robert?” domandò la ragazzina, dopo un po’.
“Certo che sì.” Mentì lui. Lei sembrò bersi quanto detto, e ricominciò a parlare.  Dopo pochi secondi, però, una Serpeverde del sesto anno bussò alla loro porta per lanciare un sorriso ammiccante a Robert. Lui rispose con un occhiolino, e Hermione si infuriò. “Dì un po’, Robert Black, ti sembra il modo?”
“Ha iniziato lei, Hermione.” Si giustificò lui.
“Non è comunque educato!”
“Nessuna di loro si è mai lamentata delle mie cattive maniere, bimba.” Rispose lui, sorridendo, e lei iniziò a picchiarlo con il libro. In quel momento, fecero il loro ingresso Harry e Kayla, seguito da Ron, Fred e George.
“Perché lo picchi?” domandò Fred.
“Perché è un maleducato!”
“Che hai fatto?” si informò Kayla.
“Ho fatto l’occhiolino a una ragazza.”
“ E questa sarebbe maleducazione?” scherzò George.
Ed il viaggio trascorse così: Hermione sosteneva la tesi che le ragazze fossero degne di rispetto, che Robert fosse un dongiovanni irrispettoso e che si sarebbe dovuto dare fuoco alle mani da solo, per tutte le stupidaggini che stava dicendo. Quando la Grifondoro cercò solidarietà femminile in Kayla, lei le rispose che l’idea di avere una storia fissa non la allettava.
“Tanto meglio, Kayla.” rispose Robert. “Hai appena risparmiato a un sacco di ragazzi delle terribili minacce di morte da parte dei tuoi fratelli – ahia, Hermione, mi fai male!”
“Sei troppo possessivo!” lo rimproverò lei. “Quando si sposerà come farai?”
“Quel mago dovrà pensarci bene, benissimo prima di sposare una come Kayla.” rispose Fred.
“Grazie!” si offese la ragazzina.
“Si, vabbè: sono possessivo, egocentrico, maleducato, opportunista … che ha detto, d’altro?” domandò Robert ai gemelli.
“Stolto.” Rispose Fred.
“E anche un dongiovanni.” Aggiunse George.
“Non ha detto anche furbo quanto un troll di montagna?” chiese Harry.
“Sì, lo ha detto.” Rispose il diretto interessato. “Quindi, Hermione, direi che mi hai già insultato a sufficienza.”
“Gli insulti per te non sono mai abbastanza, Robert.” Replicò la Grifondoro. L’intero scompartimento scoppiò a ridere, e, in quell’istante, il treno rallentò: erano arrivati a Londra. “Non potrai insultarmi per due bellissime settimane, Hermione.” Ironizzò Robert.
“Oh, no” lo corresse Harry “Sirius ha detto che a Capodanno darà una festa per tutti quanti.”
“Io dovrei essere con i miei genitori, a Capodanno.”  Obbiettò Hermione.
“Oh, avanti” le rispose Kayla “avresti il coraggio di dire a mia zia Rose che non parteciperai alla sua festa di Capodanno?”
Tutti sapevano quanto Rose amasse dare feste, parlare di feste e organizzare feste. Di nuovo, risero, e fecero per scendere dal treno, quando Kayla notò che Draco Malfoy e Blaise Zabini la stavano fissando. “Bisogno di qualcosa, signori?” urlò, nella loro direzione.
“Ci chiedevamo quanto ci metterà Astoria a rendersi conto che sei una Traditrice.” Rispose Draco.
“Credo sia meglio essere una Traditrice che una purista, Draco.” Sorrise. “Buon Natale!” detto questo, scese dal treno e corse incontro ai suoi genitori.
Martha fu più che felice di rivederla: l’abbracciò immediatamente e la strinse fortissimo, e Sirius la sollevò da terra, ridendo. Entrambi, però, sembravano sciupati e stanchi. Remus li raggiunse, e Sirius finse di salutarlo come si trattasse di un figlio.
Martha, come l’anno precedente, notò che Narcissa Malfoy li guardava con una punta di invidia. Sorrise, consapevole di quanto una famiglia così potesse rendere invidiosa una donna sola come Narcissa. Poi, però, si voltò a guardarla: le dispiaceva per lei, costretta a convivere con la mancanza della sorella ed un marito assente.
“Mamma” domandò Kayla “avete scoperto niente di quel criminale vostro amico?”
Martha caricò i bauli nel bagagliaio. Quelle ultime settimane erano state terribili, perché l’intero dipartimento Auror era scoraggiato: sembrava che Peter fosse scomparso nel nulla.
“No, tesoro.” Rispose, con il solito tono materno. “Credo sia più difficile di quanto sperassi.”
Harry colse la palla al balzo. “Quindi i Dissennatori non se ne andranno da Hogwarts?”
Sirius scosse la testa, mentre Martha guidava tra le strade affollate di Londra. “Temo di no.” poi si voltò a guardare i ragazzi. “Ma, figlioli, vi proibisco di parlare di Peter Minus: è Natale!”

La mattina del venticinque dicembre, a casa Black regnava la solita euforia.
Kayla era sveglia, e fissava il soffitto della sua stanza, quando Robert spalancò la porta e si buttò a peso morto sulla sorella. “Buon Natale, Kayla!” urlò. Pochi secondi dopo, Harry si lanciò su Robert, e i tre iniziarono a farsi il solletico.
“Che stanno combinando?” domandò Sirius, nella stanza accanto, sentendo i ragazzi strillare e Kayla implorare pietà.
Martha sorrise: suo marito amava il Natale, eppure, di mattina aveva la vitalità di un bradipo. Gli baciò velocemente le labbra e si alzò, lasciando malvolentieri il piumone. Quando si affacciò alla porta della camera di Kayla (piena di colori, libri e fotografie) trovò uno spettacolo esilarante: Harry era steso al posto della sorella, sulla schiena, e Robert era seduto sopra di lui, intento a torturarlo con una strana forma di solletico. Kayla, intanto, era legata al collo del fratello maggiore come un koala, e lo mordicchiava, così che Robert si muovesse in modo irregolare e divertente. Li ammirò per qualche secondo, poi corse di nuovo da Sirius, gli scosse violentemente la spalla (ovviamente, si era rimesso a dormire) ed esclamò “Ti prego, Padfoot, devi venire a vedere!”
Sirius si alzò di scatto e seguì la moglie, e, come previsto, appena si rese conto di quello che i ragazzi stavano facendo, si gettò a volo d’angelo su di loro. Nel giro di mezzo minuto la lotta era peggiorata. Sirius era effettivamente riuscito a liberare Harry dalla salda presa di Robert, ma il risultato era che ora, tutti e tre i ragazzi avevano iniziato a torturare lui.  Kayla, arrampicata sulla sua spalla, gli faceva le pernacchie dietro l’orecchio, Robert gli teneva ferme le mani mentre Harry saltellava sulle sue gambe.
Quando Remus, svegliato dal troppo rumore, affiancò Martha sulla porta, scosse la testa. “Certe cose non cambieranno mai.” Sospirò.
Martha sorrise. “Certe cose non dovrebbero mai cambiare, Remus.”
Mezz’ora dopo, il buon Prefetto Lupin aveva calmato le acque, semplicemente urlando nell’orecchio di Kayla “CI SONO I REGALIIII” quindi tutti si erano fiondati al piano di sotto.
Inaspettatamente, avevano trovato Tonks accanto all’albero di Natale: stava saltando con il braccio teso, e, nella mano, stringeva un puntale. “Manca la stella!” esclamò, quando li vide. “Insomma, che razza di albero di Natale è, senza stella?” domandò, indignata.
“Se ti serve una mano, Tonks” le disse Robert, sforzandosi di non ridere “basta chiedere.”
“No, maschilista ipocrita schifoso, non …”
“Oh, ma perché non fate altro che insultarmi, voi donne?” si lamentò il ragazzo, lasciandosi cadere sul divano.
“Lo fanno quando ti amano.” Rispose Sirius. “Tua madre mi ha dato dell’idiota più volte di quante mi abbia detto che mi ama.”
Idiota.” Lo schernì Martha.
Robert sorrise. “Hermione ha passato l’intero viaggio in treno ad insultarmi.” Si lamentò.
“Bene!” esclamò Tonks, dopo aver sistemato il puntale. “Significa che Hermione ti adora.”
“Hermione mi odia.” La corresse Robert. “Non fa altro che ripeterlo.”
“Però c’è un suo regalo per te, lì.” Disse, indicando un punto indefinito tra i regali, afferrandone uno sul quale brillava il suo nome.
Di lì a poco, partì il momento dei regali. Robert e Harry ricevettero, dai genitori due Firebolt. Kayla, invece, una cornice argentata con una foto di lei a tre anni accanto a nonna Marie. Sirius regalò a Martha un giaccone nuovo, e Martha regalò a Sirius un manuale nuovo di zecca sulle moto. Kayla regalò a Robert un maglione a strisce rosso e oro, e lo stesso a Harry. Tonks regalò ai due Malandrini un manuale su come barare agli scacchi dei maghi, a Martha delle creme per il viso babbane (“Non so che roba sia, mia madre ha detto che ti torneranno utili!”) e a Robert un libro babbano sulle migliori birre. Remus regalò a Tonks una sciarpa, e alla figlioccia l’ultimo libro de Le Cronache di Narnia. Martha, come ogni anno, regalò a Monny dei nuovi vestiti, sostenendo che li consumasse in modo disumano.
Anche il Natale, nonostante tutti gli sforzi fatti, non fu dei più allegri. Nemmeno l’arrivo di Rose, prima di cena, servì a rallegrare l’atmosfera. Così, in tarda serata, davanti al fuoco, Sirius, Remus, Rose e Martha si ritrovarono ad affrontare un argomento critico.
“Se penso a quanto James si fidava di lui …” ringhiò Martha.
“Sono stato io a dirgli di fidarsi di lui.” Le rispose Sirius. “È colpa mia se sono morti.”
“Non dire idiozie.” Lo riprese subito la moglie. “Peter era la spia da molto prima che James e Lily capirono di doversi nascondere.”
“Peter è sempre stato la spia.” Sospirò Remus. “Ma James ci ha sempre chiesto di fidarci di lui.”
“Se fosse stato per James, Remus” rispose Rose “non saremmo nemmeno mai arrivati ad una guerra.”
Sirius sorrise. “Fosse stato per James, saremmo nati tutti in un campo di fiori saltellando.” Poi, sospirò, mentre Martha gli si raggomitolava sul petto. “Gliela farò pagare.” Disse poi. “Costi quel che costi: Peter mi ha portato via mio fratello.”
In quel momento, però, si accorsero di una cosa: Harry era dietro una delle piante di Martha, alla fine delle scale, e li fissava terrorizzato.

“Harry, fermati!”
Harry si voltò a guardare Martha, e nel momento in cui lo fece, lei si rese conto che mai, mai lo aveva visto piangere di rabbia.
“Harry, tesoro, ascoltami, ti prego.”
“Non voglio ascoltarti!” gli ringhiò contro. “Non voglio sentire una parola di più! Mi avevate detto che Peter Minus aveva ucciso delle persone, non che avesse dato una mano ad uccidere i miei genitori!” con queste parole, si chiuse la porta di camera sua alle spalle, lasciando Martha e Sirius fuori. Kayla, che aveva la stanza accanto alla sua, e Robert, che l’aveva davanti, uscirono dalle loro stanze, svegliati dalle urla.
“Harry, ti posso spiegare!”
“Nn ti voglio ascoltare!” rispose la voce del ragazzo dall’altra parte della porta.
“Harry, non … non ci era concesso dirti la verità.” Ammise Sirius. “Silente ce lo ha proibito. E anche a noi mancano alcuni pezzi del puzzle: ti prometto che, quando lo avremo trovato, ti daremo le spiegazioni che meriti.”
Harry non rispose.
“Non abbiamo mai creduto che tu fossi debole o stupido, Harry James Potter.” Disse Martha, dopo un po’. “Anzi: ti abbiamo sempre ritenuto intelligente, leale e bisognoso d’affetto. Altrimenti, perché ti avremmo adottato?”
“Perché te lo ha chiesto mia mamma!” sbottò Harry dall’altra parte.
“Tua mamma mi disse di prendermi cura di te,  hai ragione, e so che lei avrebbe fatto lo stesso, se al suo posto fossi morta io.”  Harry, di rimando, borbottò qualcosa. “Non capisco, Harry: potresti parlare più forte, o magari farmi entrare?” domandò Martha con tono gentile.
“Ho detto: vorrei che fosse successo!”
Martha, davanti a quelle parole, si ricordò di sua madre Marie. Aveva per mano Robert in un parco giochi, mentre lei era seduta a terra, accanto a Kayla, che stava imparando a gattonare. Marie l’aveva guardata, e, posandole una carezza sulla testa, le aveva detto “Cresceranno, cresceranno, Martha: cresceranno prima che tu te ne accorga. Un giorno ti sveglierai e la vita si sarà rivelata loro per quella che è, con i suoi punti bui e le mille paure che ognuno ha. Avranno scoperto la rabbia, l’ira, il peso delle parole, e tu potrai solo guardarli crescere, raccogliergli quando cadono e accettare i loro sfoghi quando saranno arrabbiati.”
Così, Martha si lasciò cadere a terra, posando la schiena sul muro. Quelle parole di Harry la fecero dubitare di potersi reggere sulle proprie gambe.
HARRY!” strillò Sirius, facendo la voce grossa, battendo forte la mano sulla porta. "NON-"
Martha gli fece segno che non importava, e con le lacrime agli occhi sussurrò “Ha scoperto la rabbia.”

 
Allora gente, il capitolo è breve perchè, già ve lo annuncio, sarò senza computer per tutta la prossima settimana. 
Per evitare che vi dimenticaste di me, ho voluto lasciarvi un finale aperto. E, diciamocelo, non vedevo l'ora di pubblicare l'immagine che vedete lì in alto: sono davvero fiera di aver capito come si pubblicano!
Allora, Robert è Ben Barnes, che per me è anche Sirius in gioventù. Ho trovato quell'immagine su tumblr, e me ne sono innamorata.
Kayla invece è saltata fuori da Pinterest e non le ho resistito: è davvero simile alla bambina che mi sono sempre immaginata, a parte, ovviamente, per i capelli. Se qualcuno conosce un modo per cambiare il colore dei capelli alla bambina di una foto, mi faccia sapere!
Nell'immagine che inserirò nel prossimo capitolo *rullo di tamburi* vedremo Martha. Yeeee. 
Vi ricordo inoltre la Missing Moments su Martha e James, "Take me back to the start" ---> 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3316356&i=1 
Ringrazio, per le recensioni, il mio cuore di panna vittoriaM20, l'unicorno Distretto_9_e_34, _Lady Holmes_ (è tornata, gente, Annna è tornata *^*), felpato8 e alwais, grazie grazie grazie graaaazieeeeee.
Ne approfitto per menzionare anche gossip_girl che deve assolutamente aggiornare perchè, tesoro, io non ci sto più dentro. 
Spero comunque che la rabbia di Harry non vi risulti 'strana': mi sono rifatta al film, e, lo ammetto, ai miei fratelli. Dehehe. 
Okay, bene, passo e chiudo.

Fatto il misfatto!
Claude xx
   
 
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