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Autore: _katherine_lls    30/11/2015    1 recensioni
A volte il tempo cambia le nostre scelte, guarisce le nostre ferite. Certo, lascia una cicatrice, ma pian piano questa smette di sanguinare, smette di fare così tanto male.
E se una missione li costringesse a rivedere le loro idee? Se li costringesse a trascorrere insieme le giornate di un intero anno? Se un attacco ad Hogsmeade li obbligasse a fare delle scelte avventate che cambieranno la loro vita? Se tra i mangiamorte più ricercati ci fosse lui, il suo amico d’infanzia, il suo amore segreto?
E se…
Ma la sveglia non era ancora suonata e tra le braccia di Morfeo tutto era possibile, persino la realizzazione del nostro più grande sogno o del nostro peggiore incubo. Lì tutti i dolori erano così lontani che non c’era alcuna possibilità che riuscissero a farci del male. E poi erano solo sogni…
Ma non sarebbero durati per sempre, prima o poi la sveglia avrebbe suonato.
Ma non quel giorno.
Merlino…
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Erano già dieci minuti abbondanti che io e Malfoy vagavamo senza una meta all’interno del manor e molte cose mi facevano pensare che non fosse affatto disabitato come piaceva credere ad Harry. Le luci accese dietro alcune finestre, il rumore di porte che si chiudevano e lo scricchiolio delle travi del pavimento ci facevano costantemente saltare in aria dallo spavento. Nonostante gli abbondanti dieci minuti di esplorazione non avevamo però ancora incontrato nessun mangiamorte e neppure nessun elfo domestico.
“Malfoy, vieni qua!” sussurrai.
“Granger, che c’è?”
“Guarda, su questo mobile non c’è un filo di polvere e sotto c’è una lettera appallottolata che ha la data di tre giorni fa!” gli sussurrai non appena fu abbastanza vicino.
“È chiaro che in questo manor o c’è qualcuno che ci vive o c’è qualcuno che fa da spola e lo usa come punto di incontro. Affanculo anche lo sfregiato che ci ha mandati qui con quel branco di idioti bramosi che ci aspettano là fuori convinti che non ci viva nessuno!” sibilò alludendo agli auror che non si erano mostrati molto d’accordo con Harry nel far entrare solamente noi due.
“Vedrai che appena lanceremo il segnale, perché lo lanceremo, cambieranno subito idea e a Devon manor non si sogneranno nemmeno di chiedere se possono entrare con noi!” gli dissi continuando ad avanzare alla luce delle candele magiche che erano attaccate al muro.
“Maledetto sfregiato, lui e le sue ide...” borbottò Malfoy, ma lo fermai con una mano. Sentivo un brusio, come un insieme di persone che parlavano contemporaneamente ad alta voce. Gli feci cenno di avvicinarsi per ascoltare e dopo avermi fulminato con lo sguardo appoggiò l’orecchio alla parete.
“Granger, questa mi pare sia la prova lampante che Potty ha sbagliato i suoi calcoli, sempre se li ha fatti!” borbottò Malfoy mentre cercavo nella borsa a tracolla il razzo segnalatore.
“Malfoy apri quella finestra!”
“Granger, non sono il tuo elfo domestico personale!” sbottò incrociando le braccia sul petto.
“Per una volta fa quello che ti dico!”
“Dopo glielo spieghi tu a Potty perché ho la broncopolmonite, vero Granger?”
“Morgana aiutami!” esclamai alzando gli occhi al cielo “E tu Malfoy, spicciati!” conclusi. Appena il deficiente, che aveva deciso di dare l’ora di riposo al suo unico neurone nel momento in cui serviva di più, aprì la finestra, lanciai il segnalatore e ricevetti in cambio alcune scintille lanciate in aria dalle bacchette degli auror.
“Trova la porta per la sala…” mormorai verso Malfoy.
“E tu una bottiglia di Whiskey per piacere!”
“Malfoy!” sbottai mentre i primi auror cominciavano ad arrivare. Per fortuna che all’accademia insegnano che bisogna sempre muoversi silenziosamente. Una mandria di bufali inferociti con i leoni alle calcagna avrebbero fatto decisamente più silenzio.
“Silenzio!” sbottò Draco fulminando i primi che erano arrivati correndo.
“Si può sapere dove cazzo pensate di essere? Dietro questa parete ci sono mangiamorte, razza di idioti!” sibilò continuando a fulminare tutti quelli che arrivavano mentre io cercavo la porta della sala. Era sicuramente su quella parete perché sia a destra che a sinistra c’era il muro della casa, mentre dalla parte opposta il lago: l’ingresso doveva essere lì da qualche parte.
“Malfoy, vieni qua!” lo chiamai appena trovai un punto della carta da parati più rovinato degli altri.
“Dammi una mano!” gli dissi mentre lui mi guardava sconvolto e allungava la mano. La passai sullo stesso punto dove la carta da parati si piegava all’interno e lo guardai interrogativa. Un lampo gli passò nelle iridi chiare strette in due lame.
Bestemmiò contro gli auror che continuavano, nonostante tutto, a fare un casino bestiale e cominciò a cercare qualcosa nella parete.
“Eureka!” sibilò. Premette la mano su tre fori contemporaneamente togliendo l’illusione creata dalla magia e svelando una porta in legno di mogano molto simile a quella della sala grande per dimensioni e struttura.
“Quanti credi che possano essere lì dentro?” gli chiesi.
“Boh, circa una ventina. Ma è difficile capirlo con questi idioti che non fanno silenzio nemmeno sotto incantesimo!” sibilò. Venti, non erano tanti. Eravamo decisamente superiori numericamente.
“Al tre?” mi chiese e io annuii mentre cominciavo a richiamare il più silenziosamente possibile l’attenzione degli auror. Adesso che avevamo tolto la barriera di protezione il brusio all’interno della sala si era fatto ancora più forte, ma non poteva coprire del tutto quello dei miei colleghi.
“Uno!” disse e io cominciai a radunare le due squadre facendo loro cenno di fare silenzio.
“Due!” guardai come erano disposi. Conoscendoli non avrebbero mantenuto le posizioni nemmeno un secondo all’interno della sala.
“Tre!” mi girai pronta a lanciare l’incantesimo che avrebbe aperto le porte in contemporanea con Malfoy, per essere sicuri di non fallire.
“Bombarda Maxima!” urlammo insieme mentre le porte saltavano in aria, aprendo un varco sul muro e mandando schegge ovunque.
Per un attimo i mangiamorte si zittirono, probabilmente in cerca di una spiegazione a quello che stava succedendo.
-Mancanza di protezioni, geniacci!- entrando non avevamo trovato nessuna barriera protettiva, il che faceva pensare che il manor sì fosse disabitato, ma questo non dava comunque loro alcuna sicurezza.
“Stupeficium!” urlai verso un mangiamorte che aveva appena estratto la bacchetta. Subito cominciarono a volare incantesimi a destra e manca. In pochi minuti i mangiamorte erano tutti schiantati ed impastoiati. Qualche auror era rimasto ferito, ma nulla di grave.
“Granger, ho un idea!”
“Colgo al volo la rara occasione Malfoy, spara!” gli risposi.
“Granger!” sbuffò “Che ne pensi se noi adesso mandiamo tutte e due le squadre a fare rapporto a Potty e a portare i nuovi ospiti ad Azkaban a Daphne, Blasie e Theo mentre noi andiamo a Devon manor?” chiese.
“Non hai altre strane idee vero?” gli chiesi sospettosa. In poche parole mi stava chiedendo di andare da sola con lui in un manor dove non sapevamo cosa avremmo trovato, disubbidendo completamente ad Harry.
“Granger, ringrazia che ho avuto questa!” mi rispose ghignando. Non ero ancora del tutto convinta che non avesse più strane idee, ma una missione sola con lui, tralasciando le invocazioni a Morgana, era sicuramente meglio di rischiare di mandarne a rotoli un'altra a causa dei componenti delle nostre squadre.
“D’accordo Malfoy, si può fare, dopo Harry però te lo gestisci tu!”
“Non vale così però, Granger!”
“L’idea è stata tua Malfoy!”
“Ecco perché di solito quando ho idee non le dico!” sbottò passandosi stancamente una mano tra i capelli.
“Andiamo Malfoy!” lo chiamai senza avvisare gli auror del cambio di programma. Dovevano ritenersi fortunati se dopo, al nostro rientro al ministero, saremmo stati troppo stanchi per farli una predica con i fiocchi. Perché di quello che di solito insegnano in accademia quel giorno non avevano seguito nemmeno una lettera, rischiando di far saltare l’intera missione. Andiamo, da quando in qua si entra dall’entrata principale e non da quella sul retro se non hai l’incantesimo di disillusione addosso? Da quando in qua si fa un casino bestiale a ridosso di dove sai esserci i mangiamorte? Da quando in qua non si mantiene la postazione nemmeno all’inizio?
“A cosa stai pensando Granger? Sono tre volte che ti chiamo!”
“Scusa Malfoy. Sto pensando a quante volte abbiamo rischiato di far saltare questa missione per colpa degli auror che abbiamo!”
“E a che numero siamo?”
“Minimo tre!”
“Bene Granger, adesso hai capito perché non mi va di fare anche la prossima missione con loro?” mi chiese. “Se mi dai un braccio ci materializziamo prima che qualche idiota scelga di venire con noi al prossimo manor!” concluse mentre io gli porsi il braccio e in un attimo sentì il familiare strappo della materializzazione. 
Devon Manor sorgeva sulla sommità di una piccola collina. Arrivammo al limite delle barriere di protezione.
“E adesso che si fa?” chiesi guardando Malfoy.
“Distruggiamo la barriera!”
“Siamo solo in due!”
“Granger, ragiona! Questo posto è disabitato da come minimo un secolo. Chi vuoi che rinnovi le barriere? Ci sono per via dell’antica magia del maniero, ma sono molto deboli e crepate!” spiegò Malfoy guardandomi con un ghigno di superiorità. In quel momento lo avrei preso volentieri a schiaffi. Mi scusi signor Malfoy se io non sono mai vissuta in un maniero e non ho mai studiato a memoria la storia dei purosangue!
Con un incantesimo non verbale il furetto platinato, che aveva studiato storia dei purosangue da quando è venuto al mondo, rese visibile la barriera protettiva mentre io la colpii nel punto in cui la crepa era più ampia.
“Vedi Granger che era semplice?”
“Proviamo a farlo ad Hogwarts la prossima volta Malfoy e ti renderai conto che è tutto fuorché semplice!” gli risposi mentre il cancello della tenuta, per qualche strano motivo che non mi andava di chiedere a Malfoy, si apriva al nostro passaggio.
“Secondo me questa volta ci ha azzeccato Potty nel dire che non c’è nessuno!”
“Cosa te lo fa credere Malfoy?” chiesi ironica. Un’ala del castello era completate crollata e un'altra era ceduta in parecchi punti. L’edera ricopriva quasi tutto il muro e non c’era più niente della bellezza e dell’imponenza che una volta sicuramente aveva.
“Malfoy, ti dispiace se entri da solo e io ti aspetto qui?” gli chiesi.
“Mezzosangue, stai scherzando?”
“Anche no!”
“Muoviti, che prima entriamo meno rischio abbiamo che questa roba ci crolli in testa!”
“Ecco appunto!” masticai.
“Detto qualcosa Granger?” mi chiese girandosi verso di me senza smettere di camminare.
“Io? No Malfoy!” gli risposi raggiungendolo e insieme arrivammo davanti al portone principale.
“Alohomora!” dissi con la bacchetta puntata davanti a me mentre sentivo scattare la serratura.
“E brava Granger!” mi derise ghignando.
“Muori Malfoy!”
Dentro era ancora peggio di fuori. I detriti di quelle che una volta dovevano essere state le pietre e le travi dell’edificio erano ammucchiati a terra. Le erbacce avevano infestato anche la parte interna della casa e in alcuni punti era addirittura impossibile passare. L’unico corridoio che sembrava non aver subito danni permanenti era quello centrale che portava al salotto principale, secondo la teoria di Malfoy. Era pieno solo della polvere che attutiva i nostri passi e lasciava dietro di noi le impronte delle scarpe.
“Tu sei convinto che questo corridoio porti alla sala principale?” gli chiesi.
“Si Granger, è il corridoio principale!” disse come se fosse ovvio continuando a camminare. - È il corridoio principale! - Morgana, lo avrei dato in pasto alla piovra gigante. Allungai il passo per stargli dietro quando un luccichio dorato sulla parete attirò la mia attenzione.  
“Guarda un po’ Malfoy!” gli dissi avvicinandomi alla parete a cui era appeso l’arazzo di famiglia. “Lumus” mormorai avvicinandomi con la bacchetta per vedere i nomi.
Anthony Devon. Il capostipite della famiglia. Il suo nome era ricamato in oro mentre la foto era completamente sbiadita.
“Che hai trovato Grang… Wow!” proferì l’idiota non appena vide l’arazzo.
Avevamo l’occasione di scoprire chi era l’ultimo erede dei Devon. Spostai la bacchetta da Anthony fino al nome che non aveva altri legami se non quello con i genitori. L’ultimo erede. Mi avvicinai per leggere meglio il nome scritto con il filo d’oro.
Non poteva essere.
“Malfoy” chiamai.
“Che c’hai adesso, Granger?”
“Tu lo sapevi?” gli chiesi indicando con il dito il nome e guardandolo con gli occhi fuori dalle orbite.
“Porco Merlino!” disse sussultando non appena lesse il nome. “No Granger, non ne avevo la più pallida idea!”
“E adesso che si fa?”
“Adesso si sta zitti, di sicuro non possiamo andare da Potter e dirgli - Ehi Potty, lo sai che tuo figlio è l’ultimo erede dei Devon e quindi anche tu sei un erede e in tutti questi anni non l’hai mai saputo? -”
“No decisamente no! Andiamo Malfoy!” dissi continuando a percorrere il corridoio e ricostruendo alcuni pezzi del maniero con la bacchetta. Questo posto sembrava minacciare di caderci in testa da un momento all’altro. “Qui sarebbe carino trovare la biblioteca!” dissi sovrappensiero.
“E ti pareva! Rischi di morire schiacciata da un blocco di pietra da un momento all’altro e non riesci a non pensare alla biblioteca!” sbuffò Malfoy mentre ricostruiva un altro pezzo del corridoio per liberare la strada.
“Sono seria Malfoy. Questo posto è completamente disabitato da anni, chissà quanti manoscritti e quanti documenti contiene che in altri posti sono andati perduti o sono stati fatti sparire volutamente!” sussurrai.
“Lo sai che Potty non ci darà mai il permesso di venire a controllare qui senza di lui, anche se è meglio, per via dell’arazzo. Dobbiamo evitare che lui entri in questo manor e che continui a credere che la dinastia sia scomparsa, vero?” mi chiese. Non ci avevo pensato. Harry avrebbe voluto venire a controllare di persona.
“Basta non dirlo ad Harry, veniamo a controllare noi!” proposi senza pensarci. Non era malvagia come idea, bastava solo non farci beccare perché altrimenti, chi lo sentiva più il ministro?
“Wow Granger, dove è finito lo spirito grifondoro?” mi chiese.
“A lavorare con i serpeverde alla fine si diventa come loro!”
“Non saresti sopravvissuta a serpeverde Granger!” ghignò. Probabile, chi sarebbe sopravvissuto ai loro festini e alle loro frecciatine continue? All’interno di quella casa ognuno faceva per se stesso: non c’erano amicizie, non c’erano legami, non c’erano sentimenti. C’erano i purosangue.
“Granger, andiamo. Qui non c’è niente!” mi disse appena arrivammo alla fine del corridoio. La famosa sala principale era completamente crollata su se stessa.
“Aspetta Malfoy, che diciamo a Potter?”
“Allo Sfregiato diremo che non abbiamo trovato nulla e che non ha senso tornare a ricontrollare perché il maniero è in evidente stato di abbandono ed è crollato in più punti. Sei d’accordo Granger?” mi chiese sorridendo lievemente.
“Perfetto Malfoy!” sorrisi. Ripercorremmo il corridoio al contrario e una volta fuori dal maniero ci smaterializzammo al ministero.
 
***
 
“Potty!” chiamò Malfoy entrando nell’ufficio di Harry senza nemmeno bussare.
“Malfoy, fai pure come se fossi a casa tua, anzi la prossima volta scardinami pure la porta così non fai più la fatica di aprirla quando è chiusa!” sbuffò alzando gli occhi dalla lettera che stava leggendo. Sembrava parecchio preoccupato e teso.
“Potter, successo qualcosa?” chiese Malfoy vedendo la lettera che Harry stava stringendo in mano talmente forte da avere le nocche bianche.
“No, è solo una lettera. Voi avete trovato nulla?” ci chiese.
“A parte il covo di mangiamorte a Riddle manor che abbiamo spedito insieme alle squadre ad Azkaban nulla e Devon Manor è completamente abbandonato e crollato in più punti!”
“Spiega un attimo Malfoy, cosa vuol dire che avete trovato solo un covo di mangiamorte che abbiamo spedito ad Azkaban con la squadra? Le squadre dovevano stare con voi, pronte ad intervenire!” sibilò Harry stringendo gli occhi in due fessure. Perché Malfoy non stava mai zitto?
“Potty, quelle due squadre sono una palla al piede!”
“Anche tu Malfoy se è per questo!”
“Sul serio Harry. Sembra che quegli auror non abbiano mai seguito un corso all’accademia. Non sanno come comportarsi e hanno rischiato come minimo tre volte di mandare a monte l’intera missione!” intervenni ignorando la frecciatina nei confronti di Malfoy e portando l’attenzione di Harry su di me.
“Così avete ben pensato di spedirli ad Azkaban a portare un gruppetto di mangiamorte!”
“Potty, dove sta il problema?”
“Avete disubbidito ai miei ordini!” spiegò Harry passandosi una mano sugli occhi e appoggiando la lettera.
“E dove è la novità?” chiese Malfoy “Sul serio Potty, che ti prende oggi?”
“Nulla Malfoy!”
“Potty valla a raccontare a Theo e magari prova anche a dirgli che sta bevendo acqua e non tequila! Cosa c’è scritto su quella lettera?”
“Niente di strano, solo alcune vecchie segnalazioni. La missiva è appena arrivata ma reca la data di tre mesi fa e ha la firma di una persona che è stata uccisa dai mangiamorte, fatalità, il giorno dopo!”
“Potter, che c’è di strano? Sapevamo che prima o poi ci avrebbero intercettato la posta. Questo tizio si era sentito sotto tiro, aveva mandato una lettera per avvisarci e per chiedere aiuto, ma gliel’hanno bloccata e  così noi non siamo potuti intervenire!” spiegò Malfoy mentre Harry roteò gli occhi al cielo.
“Grazie della spiegazione lampante Malfoy! Il problema è che adesso nessuno riuscirà più a far arrivare lettere d’aiuto se ci intercettano la posta!”
“Potty, ci possono intercettare solamente le lettere e non i patronus, quindi non vedo il problema!” disse l’idiota alzando gli occhi al cielo mentre Harry sbuffava infastidito. Il problema era un altro per lui: la sicurezza che i mangiamorte stavano lentamente facendo a pezzi.
“Harry, appena tornano le squadre mandale di pattuglia ad Hogsmeade, il prossimo attacco probabilmente sarà lì. Attualmente è il posto meno protetto!” dissi. Non ci avevo pensato fino a quando non avevo visto l’indirizzo sulla missiva. Era una casa alla periferia di Hogsmeade, dove ultimamente stavano avvenendo tutti gli attacchi.
“Buona idea Hermione. Voi nel frattempo potete riposarvi un attimo e farmi un rapporto scritto delle missioni. Le Veritaserum per domani dovrebbero essere già pronte e, Hermione, ci sarebbero alcuni permessi da compilare se hai un attimo!”
“Okay Harry. Per stasera ti faccio avere tutti i permessi compilati!” dissi seguendo Malfoy fuori dall’ufficio.
“Granger, ci si vede in giro!”
“Sì, come no Malfoy… tanto dobbiamo andare dalla stessa parte!”
“Perspicace Granger!” sorrise l’idiota chiamando gli ascensori.
“Ammazzati Malfoy!”
“È già la seconda volta che me lo auguri oggi, Granger!”
“Alla terza vedi di farlo davvero!” gli risposi salendo in ascensore e chiamando il piano.
“E dopo, come faresti ad andare in missione da sola con le squadre?” mi chiese alzando un sopracciglio.
“Hai ragione Malfoy, mi servi solo un altro anno. Regolati!” gli risposi mentre si chiudevano le porte e l’ascensore già pieno cominciava a scendere. Scesi al primo piano per andare in ufficio e fare i permessi.
“Mezzosangue!” mi sentii chiamare. Ma lui non doveva andare a casa?
“Che c’è Malferett?” chiesi mentre aprivo la porta del mio ufficio ed entravo, seguita da lui.
“Quanti permessi devi fare?” mi chiese guardando la mia scrivania piena di cartelle di prigionieri.
“A valanghe a quanto pare!” gli risposi. Harry doveva essere diventato matto. La scrivania e il mobile erano completamente sommerse di cartelle di vari prigionieri.
“Ti do una mano!” mi propose stranamente Malfoy, cominciando a spostare alcune cartelle a terra per liberare il tavolo.
“Non disturbarti! Posso farcela anche da sola!”
“Si, così lavori tutta la notte, finisci domani mattina e a me toccano tutti i prigionieri da interrogare da solo. No grazie Granger, preferisco darti una mano!”
“Come vuoi tu Malfoy!” risposi con un alzata di spalle e un sorriso.
 
***
 
NOTE DELL’AUTRICE
Ciao a tutti.
Scusate il ritardo, ma ultimamente le settimane vanno peggiorando…
Spero che questo capitolo vi piaccia, confido anche di ricevere qualche idea per continuare la storia.
Ringrazio ladyathena che ha recensito l’altro capitolo e tutti quelli che hanno messo la storia tra quelle seguite, recensite o ricordate.
Un mega grazie va alla mia Beta che passa ore delle sue giornate a sistemare i disastri che combino io e a tirare fuori idee per continuare le storie.
A breve comincerò anche a postare i capitoli corretti di angelo dannato. Per Elthain invece ci vorrà un po’ di più…
Prima o poi avrete tutti i capitoli corretti e le storie complete, più poi che prima…
Rowena
  
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