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Autore: stefaniaodair    11/12/2015    2 recensioni
Sappiamo tutti benissimo cos'è successo il giorno della mietitura nel Distretto 12. Ma se le cose fossero andate diversamente? E se Katniss non avesse potuto sostituire Prim come tributo femminile del Distretto 12?
Cosa sarebbe successo? E, soprattutto, Prim se la sarebbe cavata contro i Favoriti e gli altri tributi?
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Eccoci sul treno, mentre orde di telecronisti ci raggiungono per catturare le nostre immagini e i nostri gesti, anche solo per qualche secondo. Guardo fuori dal finestrino di questo vagone, mentre Effie squittisce con quel suo fare cerimonioso: “Benvenuti a bordo ragazzi! Questo è il treno che vi porterà a Capitol City, vedrete, a trecento chilometri orari non ve ne accorgerete nemmeno!”. E si mette a ridere. Una risatina stridula.. quasi nervosa. Che sia preoccupata per noi? No, non credo proprio.”Su, animo, tra poco incontrerete il vostro mentore! Non siete contenti? Anzi, vi lascio soli con lui.”, riprende accorgendosi delle nostre espressioni tutt'altro che felici. Il treno parte, togliendo il fiato a me e a Peeta, seduto accanto a me. “E così tu sei la sorella di Katniss Everdeen. Non si direbbe proprio.” mi sussurra Peeta. “Sì, lo so non ci assomigliamo molto.”, rispondo. “Trovo che sia stata coraggiosa a offrirsi volontaria al posto tuo.” “Già.” “Ma non ci è riuscita.” “A me va bene così. L'unica cosa che mi chiedo ancora adesso è perchè abbiano dovuto sedarla.” “Be', Primrose, quest'anno i volontari non sono ammessi. E sai il perché? Stanno facendo in modo che i tributi dei distretti più poveri, che guarda caso sono anche quelli che si oppongono di più a Capitol City, siano i più giovani e nessuno possa prendere il loro posto. Come per dire ai genitori che voi ragazzini siete nelle mani di Capitol, per mostrarvi la dipendenza delle vostre vite da loro. Voi vivete solo se Capitol lo vuole, e morirete per lo stesso motivo. Quindi i distretti in questione non si ribelleranno, ma continueranno a vivere come animali e a lavorare come macchine. Non mi crederai, ma è questo ciò che pensano.” “Ma non c'è nessuna regola che vieti di offrirsi volontari!” “Già, ma Capitol non rispetta le regole. Le scrive soltanto perché così nessuno si ribella, per darci la sicurezza del fatto che loro non possono farci del male quando e come vogliono loro, così stiamo tranquilli. Ma non esiste regola per loro. Questa è solo una messinscena.” “Capisco.” Sono contenta che Peeta mi abbia chiamato Primrose e non Prim. Quel nome mi avrebbe riportata ai ricordi di casa. La mia vera casa, e non questo treno perché, per quanto possa essere lussuoso, non sarà mai come casa mia. Una semplice abitazione che profumava di bosco, ogni volta che Katniss arrivava a casa con la selvaggina. E di latte quando, alla mattina bevevamo quello di Lady, la mia capra. C'era tutto questo calore e questo affetto nei gesti di ogni giorno, che non potrà mai essere ripagato dal cibo pronto di Capitol City. Il rumore dei passi di qualcuno mi riporta alla realtà. Entra un uomo biondo, con una barba quasi incolta e una bottiglia di liquore bianco in mano. Ha un'andatura strascicata e sembra non stare bene nel suo vestito elegante. Aspetta. Effie ci aveva detto che a breve sarebbe arrivato il nostro mentore. Quello che fa la differenza tra la vita e la morte dei tributi e che deve dare loro dei consigli su come sopravvivere. Colui che controlla gli sponsor e i loro doni, anche loro possono garantire la vita ai moribondi. Il sangue mi si gela nelle vene. Mi RIFIUTO categoricamente di pensare che quell'uomo, presumibilmente un alcolista che non si rende nemmeno conto di dov'è in questo momento, possa essere Haymitch. Ma chi potrebbe essere altrimenti? Un uomo delle pulizie? No, qui ci sono solo i senza-voce. E giuro su di me che loro non bevono e non camminano così. Farebbero fare una figuraccia a Capitol City. L'uomo si siede di fronte a noi e si presenta. “Mi chiamo Haymitch Abernathy, e sono il vostro mentore.”, dice. Oh no. Sono spacciata. Molto più di quanto io abbia potuto esserlo prima. E a quel punto, silenzio. Un silenzio imbarazzante, teso, che Peeta interrompe con un “E allora? Che consigli ci dai per sopravvivere?”. Altro silenzio. “Rispondi!”, grida Peeta senza arrendersi, buttandosi su Haymitch, che lo blocca con un piede. “Calma, ragazzo, prenditela con calma...Ci penseremo domani okay? Ora andiamo a mangiare qualcosa, è già ora di cena.” Io e Peeta, che in questo momento è schiumante di rabbia, lo seguiamo in un altro vagone.
   
 
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