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Autore: SanjitaSwan    19/12/2015    3 recensioni
Due coinquilini.
Novanta giorni di astinenza da appuntamenti.
Novanta giorni senza incontrare nuove possibili fidanzate
Novanta giorni per conoscersi meglio.
Come andrà a finire?
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non mi sono mai piaciuti gli appuntamenti al buio.
L’idea di incontrare una persona che non ho mai visto dopo averne solo sentito parlare o solo dopo averci parlato poco per telefono non è mai stata la mia idea di appuntamento romantico.
Però Franky, quando sono andato giovedì a ritirare la macchina nella sua rimessa, è stato così convincente che alla fine è riuscito a farmi desistere.
“Te lo giuro fratello, è una bomba! Si è trasferita dalla Russia qualche giorno fa nel mio palazzo, e ti posso assicurare che me la farei a occhi chiusi, se solo non fossi già fidanzato”
Ho cercato di fargli capire in tutti i modi che non è il mio genere di appuntamento ideale.
Secondo me una donna va corteggiata prima di portarla fuori a cena o a bere qualcosa, e poi, se Dio te la manda buona, dopo qualche uscita si passa al sesso.
D’accordo, il 90% delle volte mi è andata male, o non sono riuscito, ma quello è un dettaglio irrilevante.
Alla fine, però, il furbone è riuscito a convincermi.
“Ma se è la sorellina brutta di Platinette giuro che ti faccio sanguinare il culo a suon di calci!” gli ho detto, ripensando alla volta che ho rimorchiato un trans e me ne sono accorto solo durante i preliminari.
Elizabeth si chiamava. Un’esperienza scioccante.
“Fidati, Robin è perfetta. Lo vedrai tu stesso” mi ha risposto tranquillo mentre apriva una bottiglia di cola.
Effettivamente Franky è un tipo sincero, ed è sempre stato di parola, soprattutto quando si parla di ragazze.
Così, in men che non si dica, mi ha organizzato un appuntamento al buio in un café piuttosto chic con questa Robin.
Generalmente ci tengo ad apparire sempre in ordine e ben curato, soprattutto se si tratta di un’uscita con una ragazza.
Per questo ci impiego almeno un quarto d’ora a scegliere che cosa mettermi per far colpo, anche se quell’idiota del marimo, il mio coinquilino, mi sfotte dandomi della femminuccia.
Pff. Sempre meglio che uscire con quel ridicolo haramaki ogni volta e con quei vestiti inguardabili.
Per non parlare di quei capelli verdi imbarazzanti!
Mi domando come faccia a uscire di casa conciato in quel modo, visto che, tutto sommato, fisicamente fa anche la sua porca figura.
D’altro canto è in cerca di una donna anche lui, e anche se non mi ha raccontato niente, a giudicare dalla faccia che aveva l’altra sera non credo che il suo incontro con la spadaccina sia andato a buon fine.
Mi annodo la cravatta e mi guardo allo specchio.
Tutto sommato direi che può andar bene.
Dalla cucina arrivano le urla eccitate dell’altro mio coinquilino Rufy, probabilmente dovute all’arrivo delle pizze.
Non permetterei mai che quei due tocchino la mia cucina, dal momento che non sarebbero in grado di vivere senza qualcuno che cucini per loro.
O che pulisca la casa, faccia il bucato e li assista in tutto e per tutto come dei poppanti.
Una volta mi sono preso tre giorni di vacanza per accompagnare la mia ex, Violet, in una gita romantica.
Quando sono tornato sembrava che in casa fosse passato un uragano: dentro il microonde c’era un barattolo di sugo esploso, il frigo era vuoto, sulla parete della cucina c’era uno smile e la scritta CIAO SANJI BENTORNATO realizzati da Rufy col ketchup, dalla tazza del cesso trasbordava una massa di schiuma rosa che copriva anche il pavimento tutto intorno, la mia stanza era invasa da stracci e vestiti ovunque e il cestino dell’umido era strapieno di vermi.
Quel giorno li ho riempiti di calci e li ho costretti a pulire tutto, anche se alla fine ho dovuto metterci mano io perché non sapevano più da che parte voltarsi.
Spero che stasera non decidano di combinare qualcosa e che non mi facciano trovare la polizia e i vigili del fuoco sotto casa.
Prima di uscire li avverto severamente di non combinare guai se non vogliono finire sbattuti fuori di casa a calci.
Il marimo risponde grugnendo, e Rufy è troppo impegnato a gustare la pizza.
Sospiro ed esco, sperando che abbiano capito.
Il bar scelto da Franky è un posto accogliente e trendy, e, dando un’occhiata ai prezzi, è veramente molto costoso.
Cazzo! Ci saranno almeno una trentina di tipi di caffè, e il più economico costa come un cocktail!
Mi accomodo su un divanetto comodo davanti a un tavolino per due persone, e mi guardo intorno cercando una ragazza che assomigli vagamente alla descrizione di Franky.
Noto che tutti qui sono vestiti in un certo modo. Fortuna che ho messo la camicia nuova, d’altro canto con quello che mi è costata…
“Vuole ordinare?” chiede una cameriera avvicinandosi a me.
“No, grazie, sto aspettando una persona” rispondo forse in maniera troppo altezzosa, afferrando una rivista appoggiata di fianco a me tanto per darmi un’aria intellettuale.
Lei mi guarda con una smorfia infastidita e si allontana, mentre io sfoglio distrattamente la rivista.
È uno di quei mattoni che nessun uomo si sognerebbe mai di leggere, ma tutti portano sottomano perché ti fa sembrare più figo.
Poi, improvvisamente, mi sento chiamare.
“Ciao. Sei tu Sanji?”
Io alzo gli occhi… e per poco non ci resto secco.
Franky mi aveva detto che Robin era davvero una bomba.
Ma cazzo, questa qui che ho davanti è una vera e propria dea!
Alta, slanciata, con due tette che a occhio e croce raggiungono la sesta misura strizzate in un tubino nero scollato e lungo fino a mezza coscia, accompagnato da tacchi alti che la slanciano ancora di più.
Lunghi capelli corvini le risaltano ancora di più l’incarnato chiaro e gli occhi azzurri.
E il sorriso che mi sta rivolgendo manderebbe al creatore chiunque.
“Sì!” la saluto stringendole la mano con forse un po’ troppa enfasi, e la invito a sedere.
Nel compiere questo gesto, l’abito le si alza ancora di più, e istintivamente il mio autocontrollo decide di prendersi la serata libera.
Ok. I neuroni sono andati a farsi fottere, perciò l’ideale sarebbe cercare di conservare un minimo di savoir faire, o almeno un briciolo di dignità, per cercare di far colpo senza sembrare un ominide appena teletrasportato nell’anno 2015.
In teoria, ovviamente.
“Checosatifarebbepiacereprendereuncaffèuncappuccinountèunacioccolata?” è la prima cosa che mi esce dalla bocca, facendola ovviamente aggrottare le sopracciglia confusa.
“Scusami, non ho capito…” dice gentilmente.
Oh dannazione, ha la voce di un angelo!
“Scusa” ho il buon senso di dire, con un filo di voce stridula. “Che cosa prendi?” ripeto, scandendo le parole come se avessi davanti una stupida.
Lei però non sembra farci caso più di troppo, e risponde cordialmente: “Prendo un mocaccino”
“Ottima scelta! Qui lo fanno buonissimo, sai?” dico subito io, come se venissi qui tutte le sere a spendere i miei risparmi in mocaccini.
“Vieni spesso qui?” chiede lei.
Appunto.
“Oh, beh… certo. Questo è un posto di classe, e io sono un habitué” rispondo, afferrando di nuovo la rivista e aprendola, come se potesse in qualche modo confermare la stronzata che le ho appena raccontato.
“Interessante…” risponde lei guardando di traverso la rivista.
Solo allora mi accorgo che è al contrario.
Coglione’ è il chiaro messaggio che l’ultimo neurone mi manda prima di uscire dal mio cervello.
“Ordiniamo?” chiedo, chiudendo la rivista e appoggiandola di fianco a me.
Prima che possa rispondere, alzo una mano e urlo, a pieni polmoni “CAMERIERA!”
Ma sei deficiente?!
Tutto il locale si gira a guardarmi con una smorfia di indignazione.
Robin compresa, che probabilmente si starà chiedendo se è il caso di lasciar perdere o di dare un’ultima possibilità all’homo habilis in giacca e cravatta che ha seduto di fianco.
La cameriera mi guarda disgustata, e io non ho più il coraggio di guardare né lei né la splendida dea che ho di fianco.
“Volete ordinare?” chiede dopo qualche secondo, probabilmente aspettando le mie scuse.
Giustamente.
“Scusi… un mocaccino e…”
Mi accorgo che, impegnato com’ero a fare l’uomo di Neanderthal, non ho deciso che cosa prendere.
Non sono un grande bevitore di caffè, quando voglio esagerare prendo un semplicissimo caffè nero con due cucchiai di zucchero.
Inoltre, dando una rapida occhiata al menù, ci sono soltanto caffè mai sentiti nominare in vita mia.
Preso dalla fretta, decido di affidarmi al caso.
“E per me… il numero 24. Espresso. Con doppia panna e cacao! Senza zucchero, grazie”
La cameriera mi fissa allibita, ma poi annota tutto.
Qualcosa mi dice che è stata una pessima idea.
Quando se ne va controllo che cosa ho ordinato.
Caffè macchiato con menta.
‘Ma che cazz…?’
Io nemmeno pensavo esistesse una brodaglia simile!
E sicuramente il fatto di averlo modificato in espresso e averci aggiunto panna e cacao, non è stata esattamente la furbata del secolo.
Mi accorgo che anche Robin sta guardando il menù, e mi guarda come se fossi un pazzo.
“Scelta interessante”
Sorrido, cercando di sembrare disinvolto.
“Beh, sai, mi piacciono i sapori particolari. A te piace il caffè?”
Cazzo. Se esistessero dei premi per il peggior inizio di conversazione di sempre io mi classificherei senza ombra di dubbio al primo posto.
“Oh sì. Lo bevo molto spesso”
“Macchiato o nero?”
Wow. Niente male, davvero.
“Nero”
“Bene… con o senza zucchero?”
Già che ci sei perché non gli chiedi anche che tipo di acqua usa?
“Di solito senza”
Seguono momenti di silenzio imbarazzato.
Probabilmente starà escogitando una vendetta per Franky, per averle rimediato un completo imbecille.
Le fisso le tette, come ipnotizzato.
Dio, cosa darei per stringerle tra le mani…
Poi mi accorgo che lei si è accorta che le sto fissando le tette, e sono costretto, seppur a malincuore, a distogliere lo sguardo, ai limiti dell’imbarazzo umano.
Urge fare qualcosa per risolvere la situazione!
“Hai mai letto questa rivista?” chiedo, mostrandole spavaldo la rivista che mi ha visto leggere al contrario.
Certo. Perché non dovrebbe, è una rivista da uomo!
Ha comunque il buon senso di rispondere.
“Ehm… no, mai letta”
“Io la leggo sempre! È molto interessante… poi questo mese c’è un interessantissimo articolo su…” apro la rivista a caso e leggo il titolo dell’articolo, pentendomene amaramente subito dopo. “…sulla disfunzione erettile!”
OMMIODDIO.
Lei mi guarda come se volesse chiamare la protezione civile da un momento all’altro, e balbetta un “Molto interessante”.
Per fortuna la cameriera in quel momento arriva, e mi posa davanti una tazzina contenente un liquido non meglio identificabile.
Ma cazzo, l’odore mi manda completamente in tilt l’olfatto.
Robin inizia a bere il suo mocaccino, guardandomi incuriosita.
Anche la cameriera, sparita dietro il bancone, ha visibilmente un’espressione che dice a chiare lettere “Vediamo se ha davvero il coraggio di bere quella roba”.
Penso che anche Rufy si rifiuterebbe di bere un intruglio simile.
Ma ormai la frittata è fatta, e mi porto la tazzina alle labbra, inghiottendo un sorso.
Di colpo mi vanno in tilt anche le papille gustative, e per poco non vomito tutto sul tavolo.
Il sapore è indescrivibile da quanto è schifoso, e sono sicuro al cento per cento che tra meno di un’ora il mio stomaco me la farà pagare cara.
“Com’è?” chiede Robin, guardandomi con un’espressione di meraviglia frammista a disgusto.
“Mmmh… squisito!” rispondo con una vocetta strozzata, mandando giù un altro sorso.
È peggio del primo.
Appoggio la tazzina sul tavolino e faccio un ultimo, disperato tentativo di salvare la serata.
“Allora… Franky mi ha detto che ti sei appena trasferita dalla Russia”
Forse ci siamo.
“Oh, sì… ho lavorato lì per due anni, poi ho appunto chiesto un trasferimento qui”
“E ti trovi bene?”
La domanda sembra entusiasmarla.
“Sì, molto… anche se mi mancano molte cose della Russia, visto che ormai mi ci ero affezionata…”
“Per esempio? Non ci sono mai stato… è un bel posto?”
La domanda la entusiasma ancora di più, e le speranze di colpo si riaccendono.
Forse persino troppo.
“Molto bello. Mi manca il paesaggio… i miei amici… l’aria fresca…”
“Il porno!”
La frase mi sfugge senza controllo dalla bocca.
MA COSA CAZZO STAI DICENDO?!
“Come, scusa?!” fa lei, interdetta.
“Beh, sai com’è… la Russia è famosa anche e soprattutto per quello…”
STAI ZITTO, PORCA TROIA!
“L’anno scorso il mio coinquilino ha comprato una decina di dvd con quella roba… le ragazze ti assomigliavano un sacco…”
Prima che possa finire la frase, lei si alza e prende il cappotto.
“Si è fatto tardi, devo andare”
Un applauso, Sanji. Te lo meriti.
“Ma non hai finito il mocaccino!” provo a dire, come se fosse una ragione per fermarsi altri dieci secondi con Capitan Coglione.
Lei nemmeno mi ascolta, e prima di andarsene la sento dire “Finiscilo tu”.
Appena se ne va, metà sala si volta a guardarmi e scoppia in una fragorosa risata, cameriera compresa.
E forse anche il barista.
Fantastico. Oltre ad essermi giocato ogni possibilità di successo con una donna spettacolare, ora ho anche un salatissimo conto da pagare per un mocaccino e il beverone informe.
Oltre al fatto che, per come mi sta guardando la cameriera, credo che dovrò berlo tutto ora.
Quindi cerco di trattenere il fiato e finisco quella schifezza.
Poi mi butto immediatamente sul mocaccino per cercare, senza molto successo, di coprire il sapore.
Mezz’oretta dopo, quando sono rincasato (almeno la casa non è crollata durante la mia assenza), mi arriva un messaggio di Franky.
L’unica parola scritta è “Idiota”.
Non posso che dargli ragione.
Dopo stasera una cosa è certa: non mi avvicinerò mai più a quel bar.
E, a giudicare dai brontolii che iniziano ad arrivare dalle mie viscere, credo proprio che non mi avvicinerò mai più nemmeno a un caffè.










NOTE DELL'AUTRICE
Ciao belli!
Bentornati nel nuovo capitolo di questa fic.
Mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo, e spero sia divertente anche per voi leggerlo.
Preparatevi perché i prossimi due capitoli saranno ESILARANTI.
Cosa combineranno i nostri due amici stavolta? Con chi usciranno? E cosa succederà di drammatico?
Restate sintonizzati e lo scoprirete!
Grazie a chi ha letto e recensito il primo capitolo, spero che questo sia di vostro gradimento.
Ricordate: più recensioni ci saranno e più biscotti avrete!
Un bacio e alla prossima! :D
SS
   
 
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