Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: writer01    30/12/2015    1 recensioni
dal testo:
"Nel leggere quei due numeri separati da una barra non posso fare a meno di provare un moto di gioia dentro di me, alla fine la mia penitenza sta per giungere al termine, un altro incarico compreso questo e sarò finalmente libero. Apro la busta e tiro fuori la lettera. Come sempre c’è scritto il nome, il cognome, l’indirizzo di casa e di scuola del semidio che mi mandano a recuperare o del mostro che mi mandano ad uccidere"
orami gli mancano solo due incarichi prima di tornare ad essere libero, libero dagli ordini divini che vi vengono imposti. solo una cosa però rischia di renderlo di nuovo schiavo, l' amore.
Genere: Avventura, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, I sette della Profezia, Nico/Will, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ed ecco il secondo capitolo. Ringrazia tutte le persone che hanno letto e recensito il primo e niente, buona lettura. (se trovate errori ditemelo per favore)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
    
 
Camminare per strada a dicembre senza un capotto è stata una decisione davvero stupida. Il maglione che ho addosso è veramente troppo leggero e sento il freddo. Mi sto dirigendo verso l’indirizzo indicato dalla lettera con sguardo perso. La vista di quegli occhi mi ha davvero turbato. Sembra che gli dei mi facciano ricordare ogni volta che io provo a dimenticare, come per dirmi “ehi tu, no no no. Non puoi dimenticare. Devi soffrire fino alla fine”. Sono più che convinto che si tratti di questo. Infondo è questo il loro divertimento. Tormentare e tormentare i semidei, o almeno rendere la loro esistenza estremamente penosa. Qualche anno fa c’è stata una guerra, alla quale ho preso parte anch’io. Tiro distrattamente un calcio ad una lattina. Questa rimbalza per qualche metro e poi si ferma davanti ad un palo della luce. Prendo tra le mani la lettera un’altra volta. Leggo l’indirizzo. Non dovrebbe mancare molto stando a ciò che c’è scritto perciò accelero il passo. Ormai sono nella via indicata dal biglietto, inizio a leggero i numeri civici.

32,34,36,38,40, 42...56, bingo!

Devo ammetterlo, chiunque abiti qui deve passarsela proprio bene. La casa in questione è una piccola villetta circondata da un discreto giardino. Avrei dovuto aspettarmelo, sono finito proprio in uno dei quartieri “vip” della città. Per fortuna dalla parte opposta della strada c’è una panchina pulita. Mi siedo e ho la casa proprio di fronte a me. Probabilmente gran parte dei residenti sono a lavoro, c’è un silenzio surreale. Nessuno che passa per strada, neanche un rumore che indichi la presenza di qualche essere vivente nei paraggi. Almeno non umano. L’aria è impregnata dall’aura di un mostro veramente potente, o magari di più di uno. Non so se è nei paraggi, l’odore di mostro è difficile da camuffare, anche se molto meno di quello di un semidio. Mi guardo intorno ma non vedo niente che possa indicare la presenza di un mostro. Improvvisamente un senso d’ansia e terrore mi assale, se qui abita veramente un semidio è veramente in pericolo. Nella lettera non c’è nessuna informazione sul ragazzo o sulla ragazza. Tuttavia sono più che certo che si tratti di un ragazzo con non più di 16 anni, raramente i semidei superano questa soglia di età. Guardo l’orologio e mi rendo conto che il ragazzo in questione dovrebbe essere uscito da scuola da quasi venti minuti. Prima o poi, dovrà pur tornare a casa. E così fa.
 
 
 
Da un angolo della strada appare un ragazzo che, come già avevo immaginato, avrà più o meno 15 anni. È da solo e a pima vista sembrerebbe un figlio di una qualche divinità importante. Come già vi ho detto, è praticamente impossibile camuffare l’odore o l’aura di potere di un semidio. Potete mettervi tutto il profumo ma vi assicuro che per i mostri puzzerete sempre, puzzerete come un ottimo spuntino umano.
 
Il ragazzo ha una borsa sulle spalle. Mi alzo e cammino nella direzione opposta alla sua, lui non sembra avermi notato. Ha le cuffie e probabilmente è immerso nel suo mondo personale. Questo mi semplificherà le cose. Ora che mi sto avvicinando riesco a scorgere i particolari. Non è molto alto, ma neanche basso, è nella media. Ha dei capelli biondissimi, e un viso raggiante e abbronzato. Non riesco a vedere i suoi occhi ma ci scommetterei l’anima che sono azzurri come il più limpido dei cieli immaginabili. E scommetterei che è anche un figlio di Apollo. Questo è davvero un tiro mancino, ma dovevo aspettarmelo, infondo gli dei dono sempre gli dei. Ormai pochi metri ci separano e capisco che ho fatto centro. Porta addosso un’orrenda divisa scolastica. Sono ancora troppo lontano per vedere lo stemma. Quando solo mezzo metro ci separa cambio direzione e vado a sbattere contro di lui. L’impatto è stato minimo ma mi butto per terra. Lui sembra cadere dalle nuvole. Si guarda per un attimo intorno e mi vede. Posa lo sguardo su di me e beh, la mia anima è ancora mia. I suoi occhi sono tali e quali quelli che ho visto questa mattina. Quando mi tende una mano esito un attimo per la vista di quelle iridi. Mi maledico mentalmente e afferro la sua mano, ha una presa forte. Almeno non è una mammoletta. Dopo essermi alzato in piedi si toglie gli auricolari e mi rivolge la parola con un tono mortificato.
 
 
: - scusa…- dice passandosi una mano dietro la nuca – è solo che avevo gli auricolari e non ti ho proprio visto-
 
: - non fa niente, non preoccuparti, anche io avevo la testa fra le nuvole e non ti ho proprio visto- faccio un finto sorriso e do un rapido sguardo alla divisa. Ho attenuto ciò che volevo.: - oh, sei uno studente della Wammy’s House? Io mi devo trasferire li tra qualche giorno- dico cogliendo l’occasione
 
 Lui sembra sorpreso e esita per un attimo prima di rispondermi: - allora tanto vale presentarci? No? Magari finirai nella mia classe-. Sorrido e gli tendo la mano destra e lui fa lo stesso. “Dylan” dice lui, “Elias” rispondo io. Naturalmente il mio è un nome inventato sul momento. Raramente rivelo la mia identità, lo faccio da quando ho letto “Death Note”. Lui fa un sorriso raggiante, mettendo in mostra i suoi denti bianchissimi e dice che deve tornare a casa. Io praticamente dico lo stesso e lo saluto. Solo quando sono fuori dalla sua visuale mi butto a terra, mi siedo poggiando la schiena ad un muro. Ha detto di chiamarsi Dylan, e così è questo il suo nuovo nome. Non è cambiato per niente, sempre così ingenuo. Ora capisco perché nessun mostro ha mai toccato quel semidio, forse perché gli dei volevano proteggerlo pe farsi beffa di me. Posso solo immaginare quello che gli dei abbiano in mente, magari farlo morire un’altra volta davanti ai miei occhi. Una lacrima mi riga il viso. Nessuna cattiveria può eguagliare questa. Pensavo che non l’avrei più rivisto. Devo assolutamente salvarlo, non posso permettere che muoia, un’altra volta. Non lo sopporterei. Alzo il pantalone e prendo il pugnale che porto sempre attaccato alla caviglia. Ci tengo a specificare che non sono autolesionista. Passo la lama del pugnale sul palmo della mia mano e il sangue inizia subito a fuoriuscire, non mi infliggo una ferita profonda ma mi riguardo dal farla sulla mano destra, la mano con cui impugno la spada. Mi alzo e mi avvicino ad una zona d’ombra vicina. Faccio cadere qualche goccia del mio sangue sul terreno e pronuncio le parole che lei mi disse di pronunciare casomai avessi avuto bisogno d’aiuto. Se non fosse per qualcosa di veramente importante non chiederei il suo aiuto, ma lui è la cosa più importante per me.
 
“Nyx, signora della notte e madre di tutti i mali, io chiedo il tuo aiuto”
 
La risposta è immediata, le ombre si fanno più fitte e nel punto in cui il mio sangue ha toccato terra ora c’è una donna con addosso un abito da sera blu scuro. Per quanto non sia quel che cerco, non posso dire che non si tratti di forse la donna più bella che io abbia mai visto. Mi sorride malignamente. Non capisco perché una divinità così potente mi voglia aiutare, probabilmente c’è un doppio fine ma me ne infischio. 
 
: - alla fine ti sei deciso a chiedermi aiuto, ragazzo. Dimmi tutto-
 
: - mi devi aiutare a salvare quel ragazzo, mi devi aiutare a salvare William Solace. -
 
La dea fa un gesto con la mano ed è buio.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: writer01