Frederick
Martin non si era più recato dai Logan; la sua carriera da
interprete era
finita la sera in cui lui e Lorenzo avevano discusso. Il signor Logan
non era
riuscito a spiegarsi il comportamento del ragazzo, come del resto
Lorenzo che,
con la franca chiacchierata, non aveva previsto di intimidire il
presunto
rivale; comunque, il conte Ranieri e Joseph Logan se n’erano
fatta una ragione,
rassegnandosi a comunicare poco e alla meno peggio.
A
soffrire davvero per l’assenza di Fred era Lisa e, dopo
giorni spesi a
rimuginare in silenzio, durante i quali s’era convinta che
fosse stato Lorenzo
a causare in qualche modo l’allontanamento
dell’amico, la fanciulla aveva preso
la decisione di vincere il proprio riserbo e chiedere spiegazioni al
conte
italiano; l’aveva avvicinato un pomeriggio, nel salottino al
secondo piano,
poco prima che il Sole tramontasse.
Lorenzo
era solo. Ignorava, Lisa, che fino a qualche minuto prima fosse stato
suo padre
a fargli compagnia.
«Conte
Lorenzo» bisbigliò la ragazza, entrando,
rendendosi conto di quanto poco
suonasse autoritaria la propria voce.
«Solo
Lorenzo, vi prego» rispose lui, gentile, quando
l’ebbe notata. Lisa, prendendo
coraggio, assunse un’aria severa.
«Lorenzo,
voi sapete perché Fred evita questa casa?»
I
due si guardarono. L’uomo era assai meravigliato dalla
schiettezza della
domanda e, soprattutto, dal fatto che Lisa non avesse neanche tentato
di
formularla in maniera meno diretta. Evidentemente, non era
più interessata a
celare il proprio interesse nei confronti del giovane medico.
«Non
guardatemi così, vi prego. Dite di esser venuto fin qui per
conoscermi meglio…
ebbene, ora vi ho mostrato un nuovo aspetto di me.»
Lorenzo
abbassò lo sguardo per qualche secondo, per riflettere sul
da farsi. Volse lo
sguardo verso la finestra, che lasciava intravedere la dimora di Fred.
«Ciò
che dite non è esatto, poiché non sono venuto qui
per conoscervi meglio… non
solo, almeno. Voi mi interessate e…»
«…
e così avete pensato bene di allontanare Fred!»
L’occhiata
che il conte volse alla fanciulla, questa volta, fu alquanto indignata;
la
rigidezza delle labbra suggeriva la voglia di spalancarle e lasciarsi
andare a
qualche commento poco piacevole ma, da gran signore qual era, Lorenzo
Ranieri
tacque e prese posto sul divano. Quando parlò, lo fece senza
guardare l’altra.
«Mi
dispiace davvero che voi mi riteniate tanto meschino, Lisa. Non
immaginavo di
dovermi dichiarare a voi in tal modo, ma poiché avete voglia
di parlare, mi
pare opportuno dire ogni cosa adesso. Come avete intuito, mi
interessate; mi
interessate come moglie. L’ho appena confessato a vostro
padre, che si è
mostrato a dir poco felice; tuttavia, so bene che il suo giubilo serve
a poco,
se voi non mi riservate che astio.
«Noto
dalla vostra espressione che tale rivelazione vi disturba e lo capisco;
in
questo momento pensate solo a Fred. Lo so. Ma ritenevo necessario
precisare le
mie intenzioni prima di spiegarvi l’accaduto. Dunque, volendo
sposarvi e avendo
tuttavia notato il forte legame tra voi e il vostro amico, decisi di
parlare a
Fred, per illustrargli la mia situazione e chiedergli cosa provasse per
voi.
Vedete, se egli avesse dichiarato di amarvi, io sarei tornato in Italia
immediatamente.»
Lisa
tremò. Quindi, dato che Lorenzo era ancora lì,
doveva dedurre che Fred non si
era detto innamorato?
«Potrei
sapere cosa Fred vi ha detto?»
Lorenzo
tornò a guardarla e gli occhi di lei lo fecero tentennare;
non voleva ferirla,
«Questo
dovete chiederlo a lui.»
Lisa
sedette. Due cose le erano chiare: che Lorenzo era un gentiluomo,
troppo buono
e cortese per comunicarle una notizia che l’avrebbe umiliata,
e che lei era
stata maleducata, prepotente e, soprattutto, sciocca. Spiando con la
coda
dell’occhio l’uomo che le era accanto, la ragazza
dovette anche ammettere che
fosse bello, e tuttavia le parve che gentilezza e fascino non fossero
sufficienti per farglielo amare.
«Lorenzo,
io non vi amo» annunciò, tentando di ammorbidire
la voce. «E questo non dipende
da ciò che Fred possa aver o non aver detto.»
L’uomo
alzò un sopracciglio; guardò la ragazza con una
curiosa espressione e, quando i
loro sguardi s’incontrarono, rise. «Oh, Lisa!
Neanch’io amo voi!
«Ascoltatemi…
vi ho osservata, in Italia: siete intelligente, elegante e buona. Vi ho
guardata
pregare, in chiesa, e ho capito quanta purezza e onestà alberghino nel
vostro
cuore. E i bambini… eravate tanto dolce con loro, da farmi
desiderare… io, che
mai avevo avuto certe aspirazioni… insomma, Lisa! Vi stimo e
vi rispetto; su
stima e rispetto mi piacerebbe costruire un matrimonio.
«Siete
giovane e vi credete innamorata; lo capisco, ma so che tale sensazione
passerà
e per questo non demordo. Per favore, pensate a ciò che ho
detto: sono certo
che saremmo felici, insieme.»
E
Lisa ci aveva pensato davvero e, purtroppo, l’immagine del
conte cattivo e geloso
che si era costruita aveva finito per dissolversi. Il suo onesto
discorso l’aveva
colpita e la ragazza s’era ritrovata a fare delle
considerazioni: lei e Fred
erano sempre stati amici, solo amici, e Fred non aveva mai dimostrato
sentimenti di natura diversa; Lorenzo non l’amava, ma in
compenso la ammirava
tanto da aver affrontato un lungo viaggio solo per conquistarla. Fred
questo
non lo avrebbe fatto. Fred probabilmente aveva anche confessato a
Lorenzo di
essere completamente indifferente a lei, e Lorenzo poi non le aveva
detto nulla
per non ferirla. Probabilmente. Ma ciò che è
probabile non è certo e Lisa
voleva esser sicura; come avrebbe potuto decidersi, altrimenti?
***
Fred
non aveva più pensato a Lorenzo e Lisa, un po’
perché se l’era imposto, un po’
perché le condizioni di suo padre erano peggiorate: da ormai
sette giorni, Stephen
Martin era costretto a letto da una febbre che non accennava a scendere
e Fred,
stremato, si divideva tra lui e i suoi poveri pazienti. La sera, il
ragazzo era
tanto stanco da non avere neanche la forza di mangiare e si
addormentava dove
capitava; il 30 settembre si era appisolato nella sala da pranzo e
lì sarebbe
rimasto fino al mattino, se Joseph Logan non avesse preso a bussare con
insistenza a una finestra.
«Ho
saputo, Fred… quel Lorenzo, che razza di uomo… le
ha detto… »
Joseph
non aveva apprezzato la sincerità del conte; quando questi
gli aveva chiesto la
mano di Lisa, Logan ne era stato lieto, e aveva subito provveduto ad
avvertire
la moglie e la cognata; ma poi il conte, dopo neanche mezza giornata,
era
apparso meno convinto, aveva detto che ogni decisione sarebbe stata
rimandata a
data da destinarsi e, infine, aveva confessato quanto accaduto tra lui
e Lisa.
Joseph Logan, se avesse potuto, l’avrebbe picchiato
quell’italiano!
«Fred,
lei verrà qui. Ah, si crede furba la signorina, pensa che
nessuno sospetti! Ti
dico che verrà dopo la mezzanotte, e allora…
Fred, io mi fido di te. Lo sai che
mi sono sempre fidato.»
Il
ragazzo, ripresosi improvvisamente da sonno e stanchezza, rimase in
silenzio
per qualche istante; sebbene si fosse già rassegnato
all’idea, non riusciva a
immaginare Lorenzo e Lisa sposati senza che ciò lo
addolorasse. Eppure, neanche
il dolore riusciva a smuoverlo dalla sciocca presa di posizione e
così egli ammise
di non aver capito molto il senso di quella visita, né di
quella che avrebbe
dovuto fargli Lisa. «Lorenzo le ha detto che mi crede
innamorato di lei? Solo
questo è il problema?» domandò, con una
tranquillità assolutamente fuori luogo.
Joseph
Logan gli rivolse un’occhiata esasperata e divertita insieme.
«Fred, Lisa verrà
a chiederti se tu la ami. Perché se tu le dici di
sì, lei non sposerà Lorenzo; e
se tu le dici di no… allora, probabilmente…
»
Il
signor Logan non terminò la frase e un imbarazzante silenzio
calò nella
trascurata sala; un silenzio che, com’era prevedibile, non fu
Fred a rompere.
«Ragazzo
mio, perché non vuoi parlare? La ami, sì o no? E
se la ami, credi di poterle
dedicare il tempo e le cure che merita? Fred, l’affetto non
basta… serve
devozione… »
Fred
si avvicinò alla finestra dalla quale era visibile la dimora
dell’amica. La
voce di Logan faceva da fastidioso sottofondo. Poi vide qualcosa al
confronto
del quale il monotono ronzio diveniva il male minore.
«Insomma,
Fred, se la ami, soprattutto se la ami, devi lasciarla
andare!»
«Voi
dovete andar via!» esclamò lui, voltandosi di
scatto. Joseph rimase con la
bocca spalancata. «Cosa?», balbettò
scioccamente.
Fred
spinse il vecchio in un’altra stanza e gli impose di salire
al piano di sopra. «Nascondetevi
e fate silenzio, per carità! Ho visto il cancello aprirsi,
Lisa sta arrivando!»
E,
difatti, nel giro di cinque minuti il giovane medico si
ritrovò nuovamente ad
aprire la porta-finestra della sala da pranzo, per lasciar entrare
Lisa,
costretto a fingere stupore; Joseph Logan, rifugiatosi in camera di
Fred,
pregava che tutto andasse per il meglio.