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Autore: Nene_92    18/01/2016    14 recensioni
[Interattiva - conclusa]
La Seconda Guerra Magica è finita da anni e la pace prospera sia nel mondo magico che in quello babbano. Ma una nuova minaccia si prospetta all'orizzonte: creature oscure si stanno muovendo nell'ombra, creature che il mondo magico ha sempre ignorato, anzi, dimenticato. 
Ad occuparsene è sempre stata una famiglia sola: i Grimm, discendenti di Jacob e Wilhelm, i famosi fratelli delle fiabe horror babbane, in realtà appartenenti ad una delle famiglie purosangue più antiche del mondo magico. Una famiglia di cacciatori.
Ma forse anche loro se ne sono scordati...
(per i fan di Grimm: Nick Burkhardt e co iniziano ad apparire dal capitolo 10 bis - Luna Piena --> gli episodi narrati terranno conto di ciò che è successo fino alla quarta stagione, poi si discosteranno dalla serie. In ogni caso, se ci dovessero essere possibili SPOILER avviserò capitolo per capitolo. ;) )
[ la storia fa parte della serie "Grimm" ]
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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7 - Hexenbiest

Hola a tutti!
1) Allora... non ho ben capito cosa sia successo nel capitolo precedente: è stato il più letto in assoluto ma anche quello meno recensito di sempre. Ci siete? Anche per dirmi che vi ha fatto schifo, ma le vostre recensioni sono richieste.
2) anche per quanto riguarda le coppie: pochissime richieste. Devo desumere che volete lasciare i vostri personaggi single?
3) Inazumiana01 dove sei finita?
4) titolo del capitolo: forse chi di voi ha visto la serie televisiva Grimm (nome non preso a caso e che ho messo anche come cross-over :P ) ha già sentito parlare delle Hexenbiest. Beh, ho preso solo il nome ma cosa siano lo trovate spiegato sotto (in ogni caso sono creature molto diverse dal telefilm).
Con i miei dubbi che mi rimbalzano da una zona all'altra del cervello, vi lascio al capitolo. Buona lettura!


HEXENBIEST


"Ci sono tre fratelli.  
A volte sono brutti, mentre altre volte sono belli.
Il primo non c'è perché sta uscendo, il secondo non c'è perché sta venendo, c'è solo il terzo che è il più piccolo dei tre, ma quando manca lui nessuno degli altri due c'è. Chi sono?" Chiese il ritratto alla Corvonero mentre questa si apprestava a tornare nelle sue stanze.

La ragazza ci riflettè per un po'. 

Tre fratelli la cui bellezza cambia a seconda delle occasioni. Uno sta uscendo e un altro arrivando perciò nessuno dei due è PRESENTE, al contrario del terzo che lo è. PRESENTE. Il primo sta uscendo. PASSATO. Il secondo sta arrivando. FUTURO. 

"Ma certo! Il tempo!" Esclamò entusiasta ad alta voce, fiera di essere arrivata alla soluzione così in fretta.

A conferma delle sue parole, la porta ruotò su se stessa permettendole l'accesso alla stanza. 
Dal momento in cui lei e Joseph erano diventati Caposcuola, avevano acquisito il diritto di avere due stanze personali, collegate tra loro da un salotto, in un'ala del Castello diversa rispetto a quella dove si trovavano le altre Case. Per accedere alla propria camera personale ognuno di loro aveva mantenuto la tradizione (parola d'ordine per il Grifondoro e indovinelli per Eleonore), ma dalle loro camere private potevano accedere entrambi al salotto. Quello stesso salotto dove avevano l'obbligo di convocare le riunioni dei Prefetti almeno una volta al mese.
E fu proprio accedendo ad esso con l'intenzione di rilassarsi un po' sul divano, davanti al camino acceso, che la Corvonero si trovò davanti ad uno spettacolo bizzarro.
Almeno 15 persone si trovavano lì e la sala era attraversata da un rumoroso chiacchericcio.
In un primo momento la ragazza fece mente locale, chiedendosi se non avesse dimenticato una qualche riunione, ma poi notò che non tutti loro erano Prefetti. Però avevano un elemento in comune: erano stati tutti presenti alla lezione di Difesa contro le Arti Oscure il giorno prima, la stessa lezione che aveva condotto Anastasia in coma.

"Buonasera. Posso fare qualcosa per voi? Immagino che siate qui per un motivo." Disse a voce alta, facendoli girare di scatto verso di lei e facendo calare il silenzio per qualche secondo.

"Li ho invitati io, in effetti." Rispose Joseph. Era seduto sul tappeto a gambe incrociate e aveva appoggiato la schiena alla base della poltrona che si trovava alle sue spalle.

"E per quale motivo?" Chiese incuriosita. Aveva una vaga idea di dove volessero andare a parare, ma voleva anche verificare se la sua intuizione fosse corretta.

"Per te." Rispose secca Robin, dopo qualche secondo di silenzio. "Siamo qui per te." Era seduta su uno dei tre divani presenti nella stanza, esattamente al centro.

Eleonore, con un gesto della mano, richiamò a se una sedia. "E a cosa devo l'onore?" Chiese girandola al contrario e poi sedendosi sopra, incrociando gli avanbracci sullo schienale.

"Hai praticamente urlato contro Robert dicendo che era stato uno sprovveduto ad usare la trappola. Ed eri l'unica non sorpresa del fatto che Anastasia fosse entrata in coma. Come se te lo aspettassi. Cosa sai che noi non sappiamo?" Chiese Page calcando sulle ultime due frasi.

"Prima è morta Jo e adesso Ani è in coma. La mia ex ragazza e la mia migliore amica. Se sai qualcosa, qualsiasi cosa, TU DEVI DIRMELA." Intervenne Jonathan, sorprendendo tutti: quasi nessuno nella stanza sapeva della relazione che era intercorsa tra lui e la mezza lupa. Le ultime parole suonarono come un ordine.

Eleonore sospirò. E così ci aveva azzeccato. Erano venuti per quello. "So tante cose che voi non sapete, ragazzi. Per quanto riguarda Ani, posso spiegarvi cosa le è successo. Per quanto riguarda Jo invece, purtroppo ne so quanto voi. Ovvero nulla." Alle sue parole sembrarono tutti trattenere il respiro.

"Partiamo da quello che sai allora. Cos'è successo ad Ani?" Chiese Water decisa. Non ne poteva più di tutti quei misteri. E se qualcuno poteva darle un minimo di risposte, era più che pronta a riceverle.

"Molto bene. Partiamo da due concetti fondamentali. Sapete cos'è una trappola del diavolo?" Chiese la Caposcuola girando lo sguardo lentamente su ognuno di loro. Poi si corresse. "O meglio, tutti avete scoperto a vostre spese cos'è. Ma nel dettaglio? Sapete come funziona esattamente?"

"E' il simbolo che ha usato Rob a lezione."  Rispose Brian Hunt reprimendo un brivido. Gli effetti di quella macchina infernale li aveva ancora addosso. "Si nutre delle nostre peggiori paure e ce le scatena contro."

"Più o meno Brian." Rispose Eleonore, dopo averlo fatto intervenire. "Passiamo al secondo concetto: sapete cos'è una hexenbiest?"

In questo caso non rispose nessuno. Almeno per i primi minuti. Poi Micah rispose con un filo di voce. "Ho letto qualcosa in un libro al riguardo. E' una specie... di veggente?" Chiese con tono dubbioso. Poi riprese con tono molto più deciso. "Ma come possono essere collegate le due cose?"

La Corvonero trattenne al pelo un sospiro. Lei aveva studiato queste cose dalla nascita: trappole del diavolo e creature oscure erano state il suo pane quotidiano da quando aveva imparato acamminare e a  leggere, ma non era così per tutti, neanche per la maggior parte delle famiglie più antiche e purosangue, che finivano per convivere con tutto ciò senza porsi troppe domande. E adesso si doveva confrontare con tutti loro, facendoli accedere a conoscenze che la sua famiglia aveva tramandato a se stessa per generazioni. - Almeno - si ritrovò a pensare - si erano riuniti tutti nella stessa stanza, così non avrebbe dovuto ripetere le stesse cose più volte. - Sarebbe stata una lunga conversazione. "Le trappole del diavolo sono dei meccanismi maledetti, una sorta di incrocio tra un molliccio e un dissenatore. Nel momento in cui entri nel loro perimetro, scandagliano la tua anima e il tuo cuore completamente, arrivando subito a percepire le tue peggiori paure e ricordi. Poi ti proiettano in un mondo parallelo, non meno reale del nostro, dove queste paure o questi ricordi diventano reali. Ti fanno perdere completamente la coscienza di te stesso, eliminando i tuoi ricordi, fino a farti scordare completamente chi sei."

"Ma io..." Iniziò a protestare Raphael.

"Se stai per dire che ti ricordavi chi sei, puoi risparmiartelo Raph." Lo interruppe però Eleonore. "Quelle che avete affrontato nella Camera non erano vere trappole del diavolo. Non so se ve ne siete accorti, quando vi siete risvegliati, ma il simbolo disegnato ai vostri piedi conteneva al suo interno dei piccoli ghirigori. Erano segni messi apposta dai professori, che dovevano aiutarvi a sconfiggere la magia della trappola. Degli indizi che avrebbero distorto la realtà alternativa, per aiutarvi a capire che si trattava solo di una grossa bugia. In una vera trappola del diavolo, ciò non sarebbe mai stato presente."

"Sono riuscita a distruggere Hogwarts con i miei incantesimi. Non ci sarei mai riuscita, in nessun modo." Ricordò in quel momento ad alta voce Water.
"L'argento mi feriva, cosa che non è vera." Realizzò Federica, ricordando come fosse stata sorpresa per la cosa dentro alla gabbia.
"E a me la stanza dove avevo trovato morto mio padre era sembrata irreale dal primo momento." Analizzò Joseph, ripensando alla scena che gli si era parata davanti agli occhi.

"Ma i professori non hanno fatto i conti con altri fattori in gioco." Riprese il discorso la Caposcuola. "Primo fattore: la Camera. E' piena zeppa di magia nera, che ancora striscia per le pareti: ciò ha rafforzato le trappole. Secondo fattore: Anastasia. E' una hexenbiest."

"Non è vero." Esplose Diamante. "Non è assolutamente vero." Rimarcò il concetto. "Qualsiasi cosa sia questa Hexenbiest, Ani non lo è. Io, Robin, Water e Jonathan siamo i suoi migliori amici." Spiegò, scambiandosi un'occhiata con i soggetti in questione. "E con noi non si è mai vergognata di nulla, non ci ha mai nascosto niente. Se fosse stata una hexenonsocosa, ce lo avrebbe detto. Non ce lo avrebbe tenuto nascosto. Ci diciamo sempre tutto. Non ci sono mai stati segreti tra di noi." Affermò convinta prima di concludere con "Perchè lo avrebbe detto a te e a noi no?"

"Non ho mai affermato che me lo avesse detto lei, perchè se lo avessi detto, sarebbe una bugia." Si difese Eleonore. Lo sapeva che sarebbe stata una lunga chiaccherata, quindi si era semplicemente armata di molta pazienza, tutta quella di cui disponeva, per cercare di non rispondere male. "L'ho capito guardato la sua aurea."

"Come?" Risuonò un coro generale. Tutto si erano aspettati forchè quello. 
"Auree?" Chiese interessata Federica. Ne aveva sentito parlare solo a lezione di divinazione da quella pazza della Cooman.

"Mettiamola così." Iniziò a spiegare la Corvonero "Ogni mago ha una sua aurea personale, è come un'impronta. Ma ci sono delle caratteristiche che permettono di capire se quelle persone hanno qualcosa in comune, come ad esempio una parentela, oppure una maledizione. - qui lanciò un'occhiata a Raphael e Michelangelo - A seconda della categoria magica alla quale si appartiene, inoltre, l'aurea cambia il colore. Ad esempio tu, Federica - le sorrise puntandole lo sguardo contro - essendo in parte vampiro, hai un'aura mista tra il giallo, colore dei maghi, e il rosso, colore dei vampiri."

Raphael e Michelangelo si scambiarono uno sguardo preoccupato. Nessuno nella scuola sapeva che loro due erano lupi mannari. Che la Caposcuola stesse per rendere ciò noto a tutti?

Ma Eleonore venne nuovamente interrotta. "Tutti sanno che Federica è una mezza vampira ormai. Dimostraci che quello che dici è vero." La attaccò Robin con tono scontroso. Non voleva credere che una ragazza come lei potesse avere tutte quelle conoscenze. Appena finita la frase però, si pentì immediatamente di quanto detto. Nessuno sapeva di lei. E se veramente Eleonore avesse detto la verità?

"Sei sicura di ciò che stai dicendo?" Le chiese infatti la Caposcuola, indecisa se raccogliere quella provocazione o no.

"Sì, sono sicura." Confermò però. Era ormai troppo tardi per tornare indietro. E poi, al diavolo! Che lo venissero pure a sapere tutti! 

"Tu sei in parte Banshee. Caratteristica ereditata da..."  e qui la Corvonero le gettò un'occhiata intensa, come a volerle veramente leggere l'anima con uno sguardo "da tua nonna, direi." Concluse poi soddisfatta per quell'analisi.

Nella sala calò nuovamente il silenzio, mentre Robin accusava il colpo, respirando velocemente. Le sue guance si tinsero di rosso. Notò gli sguardi che le lanciarono alcuni suoi amici, come ad esempio Water e Diamante. Lesse la delusione e l'accusa sui loro volti: non glielo aveva mai detto e all'improvviso lo erano venuti a sapere in quel modo.

"Ma... com'è possibile? Nel senso... come si fa a leggere le auree? C'è un modo per vederle? Nel senso..." Inziò a chiedere Milly in modo confuso. Era un argomento talmente nuovo e strano per lei che neanche sapeva bene come porre la domanda.

"Ovviamente esistono delle tecniche. Tutti voi sareste capaci di leggerle, se vi fosse stato insegnato come fare. Un tempo questo nelle scuole di magia si insegnava, col tempo l'hanno tolto perchè pensavano che la cosa potesse creare problemi e, soprattutto, pregiudizi sapere molte cose su una persona con una sola occhiata. In realtà è parecchio utile. In certi casi, soprattutto per lo stile di vita che abbiamo nella mia famiglia, può essere molto utile conoscere con una sola occhiata chi hai davanti. Può anche fare la differenza tra la vita e la morte."  Spiegò tutto d'un fiato Eleonore.

"Ma come è possibile? Io se ti guardo vedo solo te! Non vedo colori che ti galleggiano intorno o..." Iniziò a chiedere Micah, fissandola con insistenza e cercando di captare un qualche colore attorno alla sua compagna di Casa.

La Caposcuola scoppiò a ridere. "Micah, se tu dessi un libro ad un bambino di 3 anni questo non saprebbe leggerlo, ma se dai lo stesso libro ad un adulto sì. Non si impara a leggere in un giorno e a maggior ragione non si impara a leggere un'aura in pochi secondi, o anche solo a percepirla.”

"Scusate, possiamo tornare all'argomento principale?" Intervenne a quel punto Caitriona con tono secco. "Abbiamo accertato che Elly sa leggere le auree, okay. Ma per quanto possa risultare interessante l'argomento, stavamo parlando di Anastasia." Cercò di riportare tutti quanti all'argomento iniziale, riprendendo in mano le redini del discorso. "E stavamo dicendo che Ani è una hexenbiest e che questo ha influito sulla trappola." Riassunse infine.

Francisco si dovette trattenere per non scoppiare a ridere lì in mezzo. Tipico di Lex mostrare il suo lato pragmatico. Avendo Chris, a lei non importava assolutamente nulla di cosa potessero essere gli altri, ma se poteva fare qualcosa per aiutare chi era in difficoltà, allora lì se ne usciva la parte migliore di lei. Peccato solo che fosse così rigida nel comportamento e nel tono di voce. Ma la considerava comunque un'ottima amica.

Eleonore nascose a sua volta un sorrisetto, prima di spiegare "Ani ha avuto una visione. Questo l'ha riproiettata nel nostro mondo, interrompendo così il contatto con la trappola. E qui sta la fonte del problema: da una trappola del diavolo si può uscire solo capendo che quella realtà è finzione, ma senza l'intervento di fattori esterni. Con quella visione invece, il contatto è stato interrotto bruscamente e in maniera inaspettata, sbagliata. Ed è saltato tutto."

"Tu sapresti cosa fare per risvegliarla dal coma? " Chiese Jonathan alzandosi in piedi di scatto e raggiungendo la ragazza velocemente. Adesso erano a pochi centimetri, viso contro viso. Tutti gli occhi erano puntati su loro due, in quel momento. 

La Corvonero rimase per qualche secondo in silenzio, non sapendo bene come rispondere. "No, non lo so." Disse semplicemente alla fine. 

Jon battè un pugno contro alla parete, lasciando tutti spiazzati.
"Non è vero! Lo sai! Io lo so che lo sai! E tu devi dirmelo! Devi!" Iniziò a urlarle contro, arrivando anche a prenderla per le mani e a scuoterla. "Non posso perdere anche lei." Le ultime parole del ragazzo suonarono come una supplica.

"Basta così." Anche Joseph si alzò in piedi. Si avvicinò ai due e delicatamente prese le mani di Jon, staccandole dal corpo della ragazza. Le cose erano andate troppo oltre rispetto a quanto aveva inizialmente preventivato. "Ti ho invitato qui perchè sapevo che avevi bisogno di risposte, ma non ti permetto di mettere le mani addosso ad una ragazza solo per una risposta che non ti piace." Constatò duro, iniziando a spingerlo verso la sua camera da letto. "Vai in bagno, sciacquati la faccia e calmati." Poi si voltò verso gli altri ragazzi, che fissavano la scena attoniti. "Voialtri potete anche andare. Volevate delle risposte e le avete avute. Adesso fuori!" Non ebbe bisogno di alzare la voce. Il tono e l'autorità con cui lo disse bastarono. 

Poi si chiuse la porta alle spalle, continuando a spingere di peso un Jon singhiozzante.

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Uhm... volevo inserire una scena in più, ma il capitolo mi sembrava già abbastanza lungo. 

Voi che ne dite? 

Piccolo spoiler: ovviamente la cura per Anastasia esiste eccome (quindi tranquilla Alidifarfalla!), quindi perchè Eleonore ha detto di no a Jon?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo! ;)

ps: più recensite, più sarà facile che i vostri personaggi sopravvivano! Altri attacchi in arrivo!



  
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