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Autore: Ramo97    26/01/2016    3 recensioni
I Mangiamorte che erano stati catturati con tanta fatica dagli Auror evadono misteriosamente. Toccherà allora a Harry Potter, il Prescelto, ora capo dell'Ufficio Auror a dare loro la caccia.
Mentre Harry tenta di evitare una nuova catastrofe, anche Draco Malfoy si interesserà alla vicenda, trovandosi ben più invischiato di quanto lui credeva di essere.
Ma i Mangiamorte, aiutati da un inquietante personaggio, vogliono tentare l'impresa più pericolosa di tutte: entrare a Hogwarts e prendere qualcosa (o qualcuno) che dicono che gli spetta, proprio nel primo anno di scuola di Teddy Lupin, il figlio orfano di Ninfadora Tonks e Remus Lupin.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ted Lupin'
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Natale

- Davvero i Babbani credono che sia un grasso uomo vestito di rosso a portare i regali? - chiese Arthur Weasley, affascinato da quello che gli stava raccontando Hermione.
- Non tutti i Babbani, soltanto i bambini. I grandi se li scambiano come noi.
Harry sorrise guardando l'amica e il suocero che parlavano insieme. "Suocero". Suonava ancora strano per lui chiamare il signor Weasley "suocero". La televisione Babbana gli aveva insegnato che i suoceri erano persone arcigne e cattive pronte a tutto pur di farti lasciare con loro figlia, non certo i coniugi Weasley, quelli che appena lo vedevano si aprivano in enormi sorrisi. Era bello avere una famiglia. Da quando aveva conosciuto Ron lo aveva sempre invidiato per la sua famiglia e ora ne faceva parte e ne era contento.
- Papà! - urlò Albus dietro di lui.
- Hey campione! - rispose lui, prendendolo in braccio.
Diventare papà lo aveva sempre spaventato e aspettare che Ginny partorisse era stato molto più difficile che combattere contro Voldemort. Ma le gioie che gli avevano dato i suoi figli non le aveva mai provate. Dalle birbanterie di James ai sorrisi sdentati di Lily, passando per la straordinaria dolcezza di Albus. Quest'ultimo era quello in cui più si rivedeva. Forse anche lui sarebbe stato così bravo e dolce se mai avesse avuto una famiglia che lo amasse.
- Ehilà – salutò Ron, entrando nella stanza – ecco dove eravate.
- Ciao zio! – disse Albus, aprendo un grande sorriso sulla sua piccola bocca.
- Ciao campione. Ti sta cercando Rose.
Albus guardò il papà, come per chiedergli il permesso di andarsene.
- Vai, tesoro – replicò Harry, mettendolo a terra e scompigliandogli i capelli.
- Non sono fantastici? - chiese Ron, guardando Albus uscire dalla stanza.
- Sono la cosa più bella che ci sia mai capitata.
- Se vuoi c'è ancora tempo per il tuo giro, mancano ancora due ore al pranzo.
Harry annuì. Dopo la guerra ogni Natale si recava a Godric's Hollow, a visitare tutti quelli che lì erano stati seppelliti. Per lui era importante. Era come passare un po' della felicità che i vivi provavano intorno all'albero a chi non c'era più.
Prese la giacca e si allontanò dalla Tana. Uscì dal cancello e si smaterializzò.
Apparse in un'innevata Godric's Hollow. La statua dei suoi genitori era lì davanti, alta e fiera. La superò ed entrò nel cimitero.
I morti di guerra non erano tutti lì. Remus era con Tonks e Sirius, vicino a Londra. Lì però c'erano i suoi genitori.
- Ciao mamma e papà – disse, osservando la lapide dei genitori – come state? Da noi tutti stanno bene. Papà, James sembra come te da giovane. Albus invece è buono come te, mamma. Lily è ancora piccola, ma spero vi assomigli. Appena saprò qualcosa di più verro a dirvelo. Dite a Remus e Tonks che loro figlio sta bene, si è messo nei guai un paio di volte a scuola e una volta è stato quasi ammazzato da una megera. Chiedete a loro scusa da parte mia, non sono riuscito a proteggerlo.
Si fermò e scoppiò a piangere – La verità è che ogni volta vedo loro due al posto suo. E' così ingiusto che non gli abbia conosciuti. E' così uguale e così diverso da loro. Remus sarebbe stato un ottimo padre, eppure non lo farà mai. E io, nel mio compito di sostituto, ho fallito.
Si fermò e singhiozzò. Si sentiva male per Teddy. Cosa aveva sbagliato? Perché anche se si impegnava non riusciva a proteggerli? Remus e Tonks lo consideravano ancora degno di fare da padrino a Teddy?
In risposta a quello che stava pensando il suo sguardo si spostò sulla lapide a fianco. Recitava una sola parola “Sempre”. Quella parola gli parve una risposta. La lapide su cui era scritta era nera lucida. Recitava un nome: Severus Piton.
- Ciao Piton – riprese a parlare mentre si asciugava gli occhi – o Severus. Onestamente non so come vuoi che ti chiami. So solo che non sarei qui se non mi avessi aiutato. E so che te lo ripeto ogni volta e probabilmente mi guardi da lassù con un sopracciglio alzato, pregando di poter tornare in vita solo per mettermi in punizione. Ma sappi che ai miei figli ho detto che sei un eroe. Perché lo sei. E che Albus Severus gira per casa vantandosi di avere il tuo nome. Non posso ridarti la vita, ma spero che questo possa renderti un po' più dolce il riposo.
Lasciò una rosa rossa sulla tomba dei suoi genitori e una bianca su quella del suo ex-professore. Covava tanta tristezza nel cuore, ma c'era una certa poesia in quella situazione. Piton, che aveva amato e aveva vissuto nel ricordo di sua madre, ora riposava di fianco a lei. Per sempre.

*

- Nonno non ci credo che i regali ci vengono portati da un grassone vestito di rosso su una slitta tirata da renne volanti. E' ridicolo – disse Fred, respingendo il tentativo di nonno Arthur di fargli credere in Babbo Natale.
Teddy sorrise guardando la scena. Il signor Weasley era da tutta la mattinata che cercava qualcuno che gli credesse. Evidentemente i Babbani erano più creduloni dei maghi.
- Io l'ho sempre detto che il nonno è pazzo – disse Molly Jr., seduta di fianco a Victoire.
- Molly – sussurrò Percy, dopo averla sentita – sii educata con tuo nonno.
- Disse quello che non ci ha parlato fino alla Battaglia di Hogwarts – commentò musona la figlia.
Il padre arrossì e tornò a concentrarsi sulla sua zuppa.
- Come va a scuola, Teddy? - chiese Hermione, cercando di tirarsi fuori da una conversazione sui vestiti in cui Fleur l'aveva incastrata.
- Bene – rispose il ragazzo, non sapendo cosa dire. “Mi ha solo assalito una megera e ho visto un centauro suicidarsi”.
- I professori come sono? - chiese di nuovo la moglie di Ron, senza scoraggiarsi dopo la prima vaga risposta.
Audrey alzò la testa di scatto e lo guardò.
- Non ho problemi. La mia materia preferita è Difesa contro le Arti Oscure.
Audrey si schiarì la gola.
- … e Trasfigurazione – completò Teddy.
Audrey lo guardò e alzò il pollice.
George rise – Che c'è Teddy? Hai paura di un professore? E soprattutto hai paura della moglie di Percy? Si è sposata Percy, dovresti compatirla, non temerla.
Percy guardò male il fratello, anche se si lasciò andare in un piccolo sorriso.
- Ah beh, George, allora cosa dovrebbero dire di me? - chiese Angelina, facendo scoppiare a ridere tutta la tavola.
Il gemello le prese la mano – Devono dire che stai con il più bello dei Weasley, che anche senza un orecchio riesce ad essere tre volte più bello di tutti gli altri.
- Il mon Bill c'est il Weasley più bello – intervenne allora Fleur.
- Neanche il mio è brutto – protestò Hermione, soltanto per dare contro a Fleur.
Ginny e Harry si guardarono, ridendo sotto i baffi.
- Il mio è il più intelligente – disse Audrey.
George scoppiò a ridere – Ma dove? Ma in che mondo vivi Audrey? Percy intelligente? Uno che si portava la spilla da Prefetto e Caposcuola in bagno?
- Per quanto continuerai a raccontare questa storia? - sbuffò Percy.
- Per tutta la vita, fratellone.
Mentre i due fratelli continuavano con botta e risposta, un gracchiare si fece sempre più vicino. Plenilunio apparse sopra la porta e si mise a volteggiare sopra il tavolo. Tutti iniziarono a guardarlo preoccupati, mentre Ron si nascondeva dietro a Hermione.
- Ron, mi stai usando come scudo? - chiese sua moglie divertita.
- Quel corvo è pericoloso!
- Hai combattuto contro dei Mangiamorte, hai cavalcato un drago e al secondo anno sei stato inseguito da dei ragni giganti e hai paura di un corvo?
- Lui mi odia Hermione.
- Perché invece a Malfoy e Dolohov stavi simpatico?
Il corvo si appoggiò sulla spalla di Teddy. E lui cadde addormentato.

*

- Il corvo sente quando una persona è stanca – disse un vocione appena Teddy riprese conoscenza.
- Ne sei sicuro? Mi è nuova – disse la voce preoccupata di Harry.
- Sì, probabilmente sarà dovuta allo stress degli ultimi giorni. Il corvo non contiene Magia Oscura – disse Hermione.
Quando aprì gli occhi si trovò una quarantina di facce addosso. Lyall, Andromeda, Harry, Hermione, Hagrid (ecco di chi era il vocione), Victoire, Fred e George, Ginny e Ron.
- Cos'è successo?
- Non lo sappiamo. Plenilunio ti si è appoggiato sulla spalla e tu ti sei addormentato. Hai dormito per mezzora – disse Harry, che era bianco come un cadavere.
Guardò Plenilunio. Lo osservava come se fosse incuriosito. Harry invece sembrava sul punto di uccidere il corvo, desiderio che sembrava condiviso anche da Victoire e George. Non aveva mai visto quella faccia sul gemello. Sembrava un m misto tra disprezzo e paura.
- Non mi è successo niente, ero solo stanco.
Hagrid annuì – Io ce l'avevo dietto.
- Siete ancora a tavola?
- Ci siamo fermati appena sei stato male – disse Ginny, con uno sguardo da mamma che averebbe fatto arrossire perfino la signora Weasley.
- Tornate a tavola, io arrivo.
Nessuno si mosse.  Teddy allora guardò Ginny, cercando aiuto in lei.
- Su ragazzi, circolare, tutti a tavola – disse la moglie di Harry, cacciando via tutti dalla stanza.
- Hagrid, mi aiuti  ad alzarmi? – disse allora Teddy. Il mezzogigante tornò indietro.
- Quello che hai detto sui corvi  è falso, vero? - gli chiese. Sospettava che dicesse una bugia, aveva usato lo stesso tono che sua nonna usava con lui da piccolo, quando le chiedeva dove erano i suoi genitori e lei gli rispondeva che erano partiti per un lungo viaggio.
- No – rispose, ma sembrava nervoso. Si toccava la barba nera, colorata di grigio.
- Hagrid – lo riprese Teddy.
Il mezzogigante lo aiutò ad alzarsi e lo portò in cucina, senza incrociare più il suo sguardo.

*

- Amore, è pronto il ripieno? - chiese Draco mettendo gli ultimi piatti in tavola. Quella mattina si erano alzati alle sei per mettersi a cucinare il pranzo di Natale. Era una tradizione che c'era da anni. Non aveva mai amato il Natale, né cucinare, ma da quando aveva ottenuto la custodia di Bartemius aveva dovuto imparare a fare da mangiare. Un tempo però aveva bruciato tutto il pranzo di Natale e si era trovato ad un'ora alla fine senza nulla da dare a Bartemius. Astoria era passata per un saluto e alla fine si erano trovati in cucina a dirigere insieme un intero corredo di pentole. Da quel momento a Natale cucinavano sempre insieme.
- Sì, dov'è Scorpius?
- Bartemius! - urlò il biondo, mentre con una mano agitava la bacchetta, impiattando gli antipasti, e con l'altra mescolava il brodo.
- Dimmi Draco – rispose il figlioccio, apparendo da dietro la porta.
- Dov'è tuo fr...Scorpius?
- Sta giocando a nascondino.
Se non avesse avuto quaranta cosa da fare in meno di venti secondi probabilmente avrebbe sorriso. Scorpius continuava a nascondersi per casa, credendo di non essere visto, ma i suoi capelli lo tradivano sempre. Tutti fingevano di non vederlo per un po', aspettando che lui dichiarasse la vittoria, a parte quando doveva andare a letto o a tavola. Era bello che almeno uno dei quattro non fosse giù di morale. Lui era a pezzi, Bartemius percepiva la paura che aleggiava nella casa, mentre Astoria, anche se fingeva di stare bene, aveva spesso gli occhi lucidi.
- Draco – lo chiamò Bartemius – qui c'è una lettera per te.
Il biondo si immobilizzò. Come facevano a sapere dove si trovava? Nessuno lo sapeva. La strappò di mano a Bartemius e la aprì.

Caro Draco,

A quanto pare ti abbiamo trovato. Quando eravamo al potere eri solo un codardo, ora sei pure un Traditore del tuo Sangue. Ci fai vergognare.

A presto,
I tuoi amici non più detenuti

P.S. Salutaci tua moglie, Scorpius e Bartemius. Ben presto vorremmo conoscerli di persona.

Con la lettera c'era anche una foto, che ritraeva tutti gli evasi davanti alla casa in cui Draco era nascosto. Alzò lo guardo e incontrò quello di Astoria. Erano in pericolo.

Angolo dell'autore

Ciao a tutti, ecco un nuovo capitolo. Ho visto che, sebbene ci siano nuovi lettori e nuove persone che seguono/preferiscono la storia, siano un po' calate le recensioni. Dai ragazze/i fatevi sentire! Ho una domanda da farvi: volete che scriva un capitolo con un punto di vista che non ho ancora usato da inizio storia?

Alla prossima,

Ramo97

  
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