Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Deliquium    07/02/2016    3 recensioni
«Quindi, fammi capire...» tornò a massaggiarsi il mento e a camminare. «Adesso sei nella fase: Non me la dò più a gambe e le prendo di santa ragione?»
«Ma non mi limito a prenderle...» si difese Shura. «E poi... è perché sono più piccolo.»
«Quindi vai ad infastidire la gente più grande? Molto astuto da parte tua.»
«Se voi mi insegnaste a combattere forse non tornerei a casa con una faccia che sembra una melanzana!»
Storia di come il Saint di Capricorn scoprì di avere una spada nel braccio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Capricorn Shura, Nuovo Personaggio
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Sincretismo'
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Los Sanfermines

 

[ Epilogo ]

 

Sono trascorsi quasi dieci anni dall'ultima volta che ha visto Leoš.
L'uomo è seduto a un tavolo. Tra le mani un bicchiere di vino. Anche se li separano l'intera sala, una decina di tavoli e altrettanti avventori, se non di più, Shura non riesce a liberarsi del suo sguardo, del bisogno di lasciarsi incatenare a lui.
Lo raggiunge e prende posto davanti a lui. L'uomo gli versa da bere e spinge il bicchiere nella sua direzione. Shura si limita ad adocchiarlo, prima di spostare nuovamente il suo sguardo sull'uomo. «Nemmeno un saluto, un bicchiere tra vecchi amici!»
«Non siamo mai stati amici, Maestro.» ribatte pacato.
Leoš sorride. C'è amarezza nella piega che hanno preso le sue labbra e c'è rassegnazione nelle spalle cascanti.
«Sarebbe stato meglio che tu non avessi indossato quell'armatura.»
Lo dice in un sussurro, un pensiero appena percepibile.
Shura stringe i pugni sotto il tavolo. È riuscito a riprendersi dopo il combattimento con Crio abbastanza rapidamente, ma le braccia gli fanno ancora male e non riesce più a brandire Caliburm come prima.
Ma non avete potuto. Il destino ci incatena e in un modo o nell'altro avete dovuto insegnarmi. Ne andava del vostro onore di Maestro delle Stelle.
«Dovete consegnarmi un qualcosa, se non sbaglio. E io non ho tempo da perdere con i Titani che premono alle porte del Santuario.»
Shura non ha voglia di rivangare il passato. Tutto ciò che vuole è prendere ciò che Leoš è venuto a dargli e andarsene.
L'uomo aggrotta la fronte. Sembra riflettere. Il dubbio e la preoccupazione sono due emozioni che raramente ha visto sul volto del suo Maestro.
Leoš si inchina. Shura vede una borsa di pelle abbandonata accanto alla sua sedia. Ne estrae una busta. Dallo spessore deduce che contiene molti fogli.
«Ho scritto tutti i dettagli qui dentro. Fa presente alla nostra signora che non c'è nulla di certo. Solo voci, avvistamenti, ma le descrizioni temo coincidano.»
Shura avverte un brivido corrergli lungo la schiena quando prende la busta.
I ricordi tornano a travolgerlo. Cose che vorrebbe cancellare, dimenticare. Ci sono troppi passati nella vita di un Figlio dell'Oro.
«Sono oltre due millenni che non abbiamo notizie della Furia.»
È un sussurro. La voce di Shura ha tremato, come accadeva quand'era bambino.
Leoš lo guarda. Sorride. Ma nel suo sorriso non c'è ilarità: c'è solo la tensione del terrore.

 


Note dell'autrice: In Sincretismo "La Furia" indica i tredici guerrieri più potenti di Ares e sono conosciuti con quell'appellativo. Sebbene di tanto in tanto nel corso degli ultimi duemila anni qualche Berserker di casta inferiore sia comparso, La Furia non si è mai fatta vedere, fino al XX secolo.
Aetna e Los Sanfermines sono sulla stessa lunghezza, non solo perché entrambi descrivono l'addestramento di due Gold Saint, ma anche perché entrambe le storie fanno intuire in modo più o meno chiaro che dietro ogni Gold Saint c'è qualcosa di più ... ehm... ancestrale?. Hellequin in Deathmask e ahahahah... non l'ha capito nessuno ... in Shura. Vi lascio qualche indizio: uno, sono i miti che circolano attorno al Capricorno - la capra Amaltea non c'entra nulla; l'altro è il continuo rimando alla natura, alla comunione con essa, ad Irata, alle continue allusioni di Leoš sul rispetto che Shura debba avere per essa e sul fatto che il suo vero potere è molto più antico. Il penultimo capitolo, "Espiazione", si conclude con una specie di manifestazione di questo misterioso potere.

Shura ci tiene a precisare, in ogni caso, che la sua è una spada sacra (e bbbasta!), soprattutto a Milo che non perde occasione di "mandarlo ad Avalon".

Ad ogni modo, in un mondo ideale, scriverei anche degli altri Gold; in questo, tutto dipende dai limiti del mio cervello e dalla disponibilità dei miti.
Spero che Sir Shura di Capricorno vi sia piaciuto, se no, a ognuno il suo Caprone («ciao, sono un messaggio subliminale») preferito.

P.S. - Notare come dopo tutto questo panegirico, mi sono guardata bene dal dirvi chi o cosa è il Capricorno.

Questa è opera di fantasia.
Saint Seiya, i suoi personaggi e ogni richiamo alla serie citata appartengono a Masami Kuramada. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma solo come omaggio da parte di un fan. Tutti i personaggi, gli episodi e le battute di dialogo sono immaginari, e non vanno riferiti ad alcuna persona vivente né intesi come denigratori. In particolare, i personaggi, le ambientazioni e le situazioni da me create, mi appartengono; per poterli utilizzare altrove, o per riprodurre questa storia o parti di essa è necessario il mio consenso.

   
 
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