Note dell’autore: Eccovi il capitolo
finale, spero che sia buon e che non sia uscita troppo dai personaggi, spero
che comunque sia andata questa long continuerete a seguire le mie FF, ne sto
preparando un paio davvero carine.
Beh alla
prossima e buona lettura con l’ultimo capitolo.
Beta: Al3___
Capitolo 12
Another Chance
Lentamente la sua coscienza si fece largo tra gli incubi
che avevano popolato il suo sonno, aveva dormito, ma la sua coscienza lo aveva
tormentato nel modo peggiore. La camera era avvolta dal buio, una cosa che
aveva sempre detestato, sospirò e si passò la mano tra i suoi capelli, avrebbe
volentieri fatto una doccia per rimettersi in sesto. Qualcuno accese la luce,
inondando la stanza e costringendolo a richiudere gli occhi.
“Bloody Hell” imprecò
con la voce impastata dal sonno, infastidito dalla luce improvvisa, sulla
poltrona davanti a lui c’era qualcuno, vedeva l’immagine sfocata di qualcuno,
ma poteva immaginare di chi si trattava, avrebbe riconosciuto dovunque quei
boccoli dorati.
“Swan” borbottò mettendosi
seduto focalizzando la figura di Emma a braccia incrociate sul petto e uno
sguardo che aveva già visto sul suo viso, e non aveva mai portato a nulla di
buono.
“Che ore sono?” chiese confuso mettendosi a sedere.
“Sei e mezzo, hai dormito per tutto il pomeriggio” disse
rigidamente.
“Beh immagino che avevo sonno da recuperare” disse con
calma alzandosi e guardandosi in giro per vedere dov’era l’uncino.
“Come ti senti?” chiese Emma riportando l’attenzione su
di sé.
“Affamato?” rispose dubbioso grattandosi dietro
l’orecchio, sentendosi terribilmente fuori fase. Emma si alzò avvicinandosi
alla scrivania.
“Immaginavo, ti ho fatto preparare qualcosa da Granny” disse tirando fuori delle cose da un sacchetto che
non aveva visto, gli odori lo travolsero e sentì il suo stomaco brontolare.
“Decisamente, sono affamato” disse avvicinandosi a lei
che però si scostò, la guardò mettersi seduta nuovamente sulla poltrona.
“Non ti unisci a me?” chiese inarcando il sopraciglio.
“Ho già cenato con i miei” disse con calma senza
guardarlo, le cose non si prospettavano per niente bene, ma prima di uno
scontro con Emma aveva bisogno di energia, mangiò tutto quello che poteva,
invitandola un paio di volte a fargli compagnia. Quando ebbe finito, rimise
tutto al suo posto, gettando i tovaglioli di carta che aveva usato.
“Basta con i convenevoli, Swan”
disse con calma alzandosi dalla sedia su cui si era seduto per cenare.
“Che fine ha fatto il coccodrillo?” chiese direttamente.
“Belle, ha usato il pugnale per cacciarlo da Storybrooke e non può più tornare” rispose lei.
“Non ci conterei” borbottò mentre andava a riprendere il
suo uncino lasciato sul comodino sotto la camicia che aveva indossato ieri.
“Sarà un problema che affronteremo dopo” disse mentre lui
si rimetteva l’uncino.
“La cosa che non capisco e come abbia fatto Gold a prendere il tuo cuore” continuò alzandosi, Killian sospirò e abbassò lo sguardo.
“E’ una lunga storia” tagliò corto prendendo un'altra
camicia dalla cabina armadio.
“Gold è fuori dai piedi, Elsa e
sua sorella sono tornate a casa loro...direi che ho tutto il tempo del
mondo” insistette lei.
“Davvero, Swan, ora non importa
più” continuò a evitarla.
“Si che importa, ti ho quasi visto morire dopo che mi
avevi promesso che non sarebbe successo" gli urlò contro.
“Ho solo commesso un passo falso, dannazione, non serve
tornarci sopra” gli rispose infastidito, prese la fiaschetta e bevve un lungo
sorso di rum.
“Killian” lo chiamò dolcemente
avvicinandosi a lui.
“Guardami” chiese sottovoce, lui obbedì e si sorprese
quando vide dietro quegli occhi verdi un’infinita dolcezza.
“Ascolta, sai meglio di chiunque altro che sono un vero
disastro in queste cose, nelle relazioni, nel condividere” iniziò con calma
senza mai lasciare il suo sguardo.
“Emma” disse il suo nome in un sospiro cercando di
fermarla.
“No, ascolta: Questa cosa che c’è tra noi, qualunque cosa
sia, possiamo farla funzionare se impariamo a condividere, non credi?” chiese
con un piccolo sorriso.
“Aye, love” le rispose abbassando lo sguardo
e stringendole la mano.
“Se non vuoi dirmi adesso cosa è successo con Gold, va bene, ma ti prego Killian
non dirmi più che non è importante perché ti ho quasi perso” continuò, rialzò
lo sguardo su di lei per poi fissarlo sul suo uncino, non poteva tenerle
segreto quello che aveva fatto.
“Sapevo che il pugnale di Belle era un falso, volevo
usarlo a mio vantaggio” disse digrignando i denti, vergognandosi tremendamente
per la sua debolezza.
“La tua mano” disse lei, accarezzando il freddo metallo
di quell’oggetto che lui odiava tanto.
“Sapevo cosa stava per farti in quella villa, ho provato
a fermarti, ad avvertirti”.
“Ma lui te lo ha impedito” continuò lei.
“Killian, non mi è mai
importato di questo” disse avvolgendo le dita attorno al metallo.
“E’ parte di quello che sei, come la magia è parte di me”
continuò con calma accennando a un piccolo sorriso.
“Non sai cosa sono stato capace di fare in questi secoli”
tentò di farle capire che tipo di uomo era, [un uomo] che sicuramente non la
meritava.
“Sono sempre stato pronto a tutto pur di stare con te, è
lui l’ha sfruttato contro di me, volevo solo essere migliore per te, Swan, ma credo di aver fallito” disse con voce tremante
senza mai alzare lo sguardo.
“Il Coccodrillo mi conosce fin troppo bene e sapeva come
tenermi buono, anche prima di prendere il mio cuore” continuò.
“No, Killian, lui non ti
conosce affatto, certo ha visto il Capitano Uncino, l’uomo disposto a tutto per
la sua vendetta, ma non conosce te, il vero te, e sono pronta a passare i
prossimi mesi a farti capire quanto tu sia un uomo migliore di quello che
credi” disse con dolcezza.
“Direi di ricominciare da quando siamo stati interrotti
prima della maledizione, mi devi ancora una cena, Capitano” continuò lei
sorridendo, si alzò sulla punta dei piedi e gli diede un piccolo bacio a fior
di labbra, ma prima che potesse allontanarsi, [metti un soggetto, il nome o un
pronome] le circondò la vita con il suo braccio sinistro e intrecciò le dita
della mano destra con le sue ciocche bionde, approfondendo il bacio. Amava Emma,
e voleva dirlo, ma non era ancora il momento, non l’avrebbe spaventata, ma
avrebbe sfruttato questo loro seconda possibilità per rimettere insieme i pezzi
e dimostrarle di essere degno di lei, dimostrarle il suo profondo amore.
Fine