Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nene_92    08/02/2016    12 recensioni
[Interattiva - conclusa]
La Seconda Guerra Magica è finita da anni e la pace prospera sia nel mondo magico che in quello babbano. Ma una nuova minaccia si prospetta all'orizzonte: creature oscure si stanno muovendo nell'ombra, creature che il mondo magico ha sempre ignorato, anzi, dimenticato. 
Ad occuparsene è sempre stata una famiglia sola: i Grimm, discendenti di Jacob e Wilhelm, i famosi fratelli delle fiabe horror babbane, in realtà appartenenti ad una delle famiglie purosangue più antiche del mondo magico. Una famiglia di cacciatori.
Ma forse anche loro se ne sono scordati...
(per i fan di Grimm: Nick Burkhardt e co iniziano ad apparire dal capitolo 10 bis - Luna Piena --> gli episodi narrati terranno conto di ciò che è successo fino alla quarta stagione, poi si discosteranno dalla serie. In ogni caso, se ci dovessero essere possibili SPOILER avviserò capitolo per capitolo. ;) )
[ la storia fa parte della serie "Grimm" ]
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
9 - Hogsmeade (I parte)
Buonsalve!
Premesse prima di lasciarvi alla lettura del capitolo.

1)
piccolo calendario per orientarvi:
- il treno per Hogwarts è partito l'1 settembre (domenica), giorno dell'attacco
- 2 settembre (lunedì) = sono partite le lezioni
- 6 settembre = i ragazzi affrontano la trappola del diavolo e Anastasia finisce in coma
- 7 settembre = i ragazzi chiedono spiegazioni ad Eleonore e lei si rifiuta di dar loro la pozione
- 13 settembre (venerdì: il destino a volte è beffardo!) = Eleonore da la pozione a Jon e più o meno contemporaneamente Melanie Hellcat ne conferma l'esistenza agli altri; Brian Grimm arriva ad Hogwarts per parlare con la Preside
- 4 ottobre (venerdi, 3 settimane dopo) = Gabriela e Jon completano la pozione, ma devono lasciarla almeno una settimana a riposo prima di poterla usare su Anastasia
La prima luna piena si sarebbe dovuta verificare il 27 di settembre, ma - per ragioni a voi ancora non note - ciò non è accaduto (capirete poi il perchè).

2) viste le numerose domande che mi sono giunte, faccio un piccolo riassunto sui personaggi
Caposcuola = Eleonore Grimm (Corvonero, 7° anno) e Joseph Ashen (Grifondoro 7° anno): nel caso non ve lo ricordiate più, andate a rileggere il capitolo 2 "Quel maledetto treno per Hogwarts": lì lo dico molto chiaramente chi sono i Caposcuola e chi i Prefetti.
Daniel Freeman è semplicemente un Prefetto! Se spesso si trova nelle "stanze private dei Caposcuola" è solo perchè è fidanzato con Eleonore... insomma hanno 17 anni e gli ormoni a mille, mica devo spiegarvelo io no? :P

I personaggi "particolari" (o almeno, quelli che per ora ho reso noti) invece sono:
- Francisco Suarez: è un metamorphomagus e un Elternteil = controlla gli elementi (fuoco, ghiaccio, acqua, terra e aria)
- Michelangelo e Raphael Hamato = lupi mannari
- Anastasia Davis = Hexenbiest: è una sorta di veggente ma con poteri molto più estesi. E' in grado di vedere ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà con visioni che la proiettano direttamente dentro alla testa della persona che sta vivendo, ha vissuto o vivrà quelle esperienze.
- Robin Rhodes = Banshee: capisce in anticipo chi è in pericolo e lo comunica tramite indizi e può cacciare urla talmente potenti che sono in grado anche di rompere i vetri
- Federica Daylerk = mezza vampira: più potente rispetto ad un comune mago, deve nutrirsi di sangue periodicamente, la luce del sole per lei non è letale ma la indebolisce. E' in grado di ipnotizzare una persona ma ciò le richiede un enorme dispendio di energie.
- Christopher McTavish (Chris, fidanzato di Lex) = è un licantropo (non un lupo mannaro!) [capirete poi]

3) Come ho scritto nel prologo "non escludo che alcuni personaggi possano fare una brutta fine, quindi prima di iscrivervi pensateci bene perchè poi non voglio piagnistei".
Se pensavate fosse una frase messa lì per caso, pensavate male.

4) secondo le vostre votazioni l'ordine per le scene è stato il seguente: Hogsmeade,
luna piena (sarà il 25 ottobre) e partita. Perciò... 

...buona lettura!

Hogsmeade

15 Settembre 2020, Espresso di Hogwarts, Stazione ferroviaria di Hogsmeade


Image and video hosting by TinyPic Brian e Celia Grimm


"Brian! Guarda qui!" 

Alle parole di Celia, l'uomo si voltò verso di lei per poi raggiungerla. La donna era piegata a chinino, semi inginocchiata e gli indicava col dito alcuni segni che si trovavano sul pavimento. Quel giorno era vestita alla babbana, con scarpe da tennis, un paio di jeans e una semplice maglia di cotone blu, mentre i capelli biondi erano raccolti in una coda di cavallo.

Si trovavano sull'espresso di Hogwarts, il treno che due settimane prima aveva condotto tutti gli studenti a scuola. Il treno che era stato attaccato da creature completamente sconosciute. Lo stesso treno che da due settimane sostava nella stazione di Hogsmeade, bloccato e controllato a vista da tutto il dipartimento Auror.

"Non sembrano anche a te graffi?" Continuò la donna avvicinandosi ancora di più a quei segni. 
"Provocati da artigli." Confermò lui, avvicinandosi a sua volta e osservandoli intensamente. 
"Com'è possibile che nessuno li abbia notati prima?" Si chiese la donna. Di sicuro la domanda non avrebbe potuto essere rivolta a suo cugino, che si era già alzato di scatto, iniziando a trafficare con una sacca che aveva appoggiato su un tavolo poco più in là e che non la stava già più ascoltando. In pochi secondi tornò verso di lei, con un involucro dal quale estrasse della polvere bianca. Ne prese un pizzico e iniziò a spargerlo sui segni.

"Grimm, cos'è quella polvere?" Chiese una voce alle loro spalle. Solo Celia si voltò di scatto, mentre il marito continuava a fissare la polvere, che aveva nel frattempo iniziato a sfrigolare e cambiare colore. Nello scompartimento erano arrivati anche Harry Potter e Draco Malfoy.
"Schlusseir." Spiegò velocemente lei, gettando un'occhiata a Brian, che però continuava ad ignorare ogni cosa attorno a lui. Visto che entrambi continuavano a guardarla con espressione perplessa, si ritrovò a spiegare ulteriormente. "Polvere rivelatrice. Abbiamo trovato un graffio che potrebbe appartenere ad una delle creature che hanno attaccato il treno. A seconda del colore che assumerà la polvere, sapremo a che categoria appartiene. Ad esempio se diventa ver..."
Ma Celia non riuscì mai a completare il discorso. Appena la polvere si era stabilizzata, il marito si era alzato in piedi, iniziando ad imprecare pesantemente in tedesco. "Non è possibile!" Aveva poi aggiunto, prima di smaterializzarsi senza spiegare nulla a nessuno. 
Malfoy e Potter si erano quindi avvicinati alla donna, cercando di vedere il colore della polvere. Cercando di capire cosa avesse scatenato la reazione dell'uomo. Celia, con il cuore in gola, si era semplicemente voltata. Poi era sbiancata.

"Se il colore è un misto tra rosso e grigio, cosa significa?" Aveva chiesto Harry in un sussurro. Gli era bastata la reazione della coppia per capire che non si preannunciava niente di buono.

Nonostante il tremolio diffuso in tutto il corpo, la donna si era alzata in piedi e aveva appellato a sè il mantello. "Una cosa che non credevo di poter vedere nella mia vita." Poi si era smaterializzata anche lei. Almeno per una volta, sapeva perfettamente dove si era diretto Brian.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Domenica 13 ottobre, Hogwarts, ore 9

Un enorme chiacchericcio si espandeva per tutta la Sala Grande, molto più caotica e rumorosa rispetto a qualsiasi altro sabato mattina. D'altra parte non capitava tutti i giorni la libera uscita per Hogsmeade. Perciò quella mattina erano stranamente tutti mattinieri, non volendo nessuno di loro perdere quella giornata di libertà fuori dalle mura del Castello.
Ma in modo particolare tra la folla si trovavano una ventina di persone ancora più eccitate delle altre, per un motivo che solo loro sapevano. La pozione era pronta. E alcuni di loro, quel giorno, approfittando della quasi totale assenza di alunni e insegnanti, avrebbero messo in atto il piano architettato per somministrarla ad Anastasia.

Brian Hunt guardò entusiasta la pergamena che teneva tra le mani, percependo quasi come un balsamo tutta l'euforia che circondava l'aria. Anche lui era contento. Avrebbero finalmente somministrato la pozione ad Anastasia e poi... andava ad Hogsmeade.

Hogsmeade per lui significava una cosa sola: Caroline
.

Sapeva che la ragazza - babbana - si era messa in viaggio il giorno prima per riuscire a raggiungerlo. Per poter passare la giornata con lui. Forse per questo motivo non fece neanche caso a tutto il resto che lo circondava. Per lui il tempo sembrò volare mentre si metteva in fila per uscire dal Castello, mentre attraversava il parco verso i cancelli e per tutta la durata del cammino verso il villaggio.
Ed eccola lì, la sua Caroline, al centro del paese, sulla strada principale, mentre lo stava aspettando. Aveva un sorriso sulle labbra destinato solo a lui, i boccoli biondi trascinati dal vento autunnale, le guance arrossate per il freddo e gli occhi verdi che brillavano. Brian spiccò una corsa per affrontare gli ultimi metri che li separavano e quando finalmente la raggiunse la abbracciò e sollevò da terra, facendola girare e ridere. "Mi sei mancata Carol!" Le sussurrò in un orecchio prima di prenderla per mano e trascinarla ai Tre manici di Scopa. Nonostante fosse metà ottobre, faceva già freddino: una burrobirra era esattamente ciò che serviva per scaldarsi.
Stavano chiaccherando del più e del meno, alternando le chiacchere a baci, quando un enorme boato attraversò l'intero pub.

Brian ebbe appena il tempo di maledirsi mentalmente - perchè aveva chiamato Caroline lì, con tutto quello che stava succedendo? Una babbana non era in grado di proteggersi! - e tirare fuori la bacchetta.

Poi i vetri esplosero e fu il caos.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Domenica 13 ottobre, Hogwarts, ore 10

"Pronti?" Chiese Jon in un sussurro, facendo sbucare la testa da dietro la colonna e guardandosi attorno con aria circospetta.
Un cenno di assenso gli arrivò da Michael, che ciondolava con finta aria non curante in mezzo al corridoio. Diamante, nascosta a sua volta dietro ad un'altra colonna, lo raggiunse con passo deciso, poi, dopo aver preso un enorme respiro, entrambi puntarono la bacchetta dalla parte opposta, provocando una mezza esplosione. Senza perdere tempo, si avvinghiarono l'uno all'altro, come se fossero rimasti tutto il tempo a scambiarsi effusioni in quel posto. 
Neanche tre secondi dopo, come previsto, Madama Chips uscì con aria allarmata. "Merlino! Cos'è tutto questo baccano?" Si bloccò un attimo, guardando confusa i due ragazzi che, con un singulto molto teatrale, fecero finta di essere sorpresi quanto lei e di essere stati colti in fallo. 

Jon, Robin e Joseph sgusciarono dentro all'infermeria, approfittando del momento di distrazione della donna. 
"Confundus. " Sussurrò Robin all'indirizzo di Juliette Jumps, l'aiutante di Madama Chips, cogliendola di sorpresa e alle spalle. Non si sarebbe ricordata minimamente di loro.

"Ero distratta, ma mi sembrava che l'esplosione provenisse da là!" Sentirono la voce - fintamente preoccupata di Diamante - esclamare all'indirizzo della Infermiera. Poi i passi della donna si allontanarono, rimbombando nel corridoio, seguiti da quelli dei due ragazzi.

"Jon in fretta! Non abbiamo molto tempo!" Disse Joseph, posizionandosi di fronte alla porta. Se qualcuno fosse arrivato in quel momento l'avrebbe o pietrificato oppure avrebbe fatto valere la sua autorità da Caposcuola, dicendo di essere arrivato lì attirato dai rumori che aveva sentito provenire dall'altra parte del corridoio, allontanando così chiunque. 

Jon si avvicinò al letto di Anastasia con il flacone. Stappò la bottiglietta ed immerse il contagocce nel liquido blu marino. Poi aprì il primo occhio della Corvonero. "Uno, due, tre, quattro, cinque e sei." Contò mentalmente le gocce man mano che le versava sulla pupilla. "Fatto!" Esclamò a mezza voce, completata l'operazione su entrambi gli occhi.
"Bene. Adesso voi due via di corsa. Qua ci penso io adesso." Commentò Joseph.
Il Tassorosso e la Serpeverde annuirono, poi, silenziosamente, si allontanarono per il corridoio. Joseph aspettò qualche minuto prima di puntare la bacchetta contro Juliette, annullando così l'effetto dell'incantesimo di Robin. L'infermiera si girà verso di lui con un'espressione confusa. "Josè!" Esclamò sorpresa. "Non ti ho sentito entrare! Ancora qui per Anastasia?" Chiese con un sorriso. Trovava davvero commovente ciò che il ragazzo stava facendo per lei.

"In realtà sono stato attirato dal botto che ho sentito in corridoio. Ho visto la Chips allontanarsi e sono entrato per controllare che fosse tutto ok." Spiegò lui con tono piatto. Avevano preparato ogni minimo dettaglio del piano, comprese le frasi da dire e a chi.
"Oh ma che caro ragazzo! Non potevano sceglierne uno migliore come Caposcuola!" Approvò lei.
In quel momento la porta si riaprì ed entrarono Michael e Diamante, precedendo l'infermiera capa. "Pastrugnarsi nel corridoio di fronte all'infermeria! Ma dico io! Non avete più rispetto per nessuno! Neanche dei malati!" Stava borbottando la donna. Non aveva - ovviamente - trovato nessuno nel corridoio, così aveva iniziato a sfogare la sua frustrazione sui due ragazzi, colpevoli, a suo dire, del reato di indecenza. 
"Madama!" Segnalò la sua presenza Joseph, facendo seguire il tutto da un colpo di tosse. "Cos'è successo?" Chiese con finta aria stupita.
"Oh! E' qua, signor Ashen! La persona giusta al momento giusto! Io non posso lasciare i malati, ma lei è un Caposcuola! Ha sentito il botto?" Al cenno di assenso di Joseph, la donna proseguì "Probabilmente è stato generato da questi due! Li ho trovati avvinghiati nel corridoio, in piena crisi ormonale: hanno generato un corto circuito dei loro poteri, creando delle piccole esplosioni." Ipotizzò la donna, non trovando altra spiegazione logica. Accidenti ai giovani e maledetti i loro ormoni impazziti!

"Provvederò a ricordare loro quali sono le comuni regole della decenza e li punirò adeguatamente, non si preoccupi." Finse di appoggiarla il Grifondoro. "Con il suo permesso." Fece un cenno con la testa ai due ragazzi, i cui volti erano diventati rossi come pomodori maturi, di seguirlo in mezzo al corridoio. Neanche nelle loro più rosee previsioni avevano pensato che la vicenda si potesse concludere così facilmente. Cercando di mantenere un'espressione seria, tutti e tre si diressero velocemente verso la stanza di Joseph, all'interno della quale trovarono Jon e Robin ad aspettarli. 
"Quindi adesso tu dovresti metterci in punizione?" Chiese Michael, mentre il suo sorriso iniziava ad allargarsi.
"Così pare." Gli rispose il Caposcuola. 

Tutti e cinque scoppiarono a ridere sonoramente.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Domenica 13 ottobre, Hogsmeade, ore 11.30

Milly salutò con un bacio sulla guancia Water prima di proseguire per la sua strada. La Tassorosso aveva talmente tanto insistito che alla fine era riuscita a convincerla ad andare ad Hogsmeade con lei, ma Milly quel giorno non si sentiva per niente bene. Possibile che con tanto tempo a disposizione dovesse venirle il ciclo proprio quel giorno?

Così aveva resistito per due ore, giusto il tempo di cambiare aria, poi aveva decretato che per lei fosse abbastanza, per quella mattina, e aveva fatto dietro front in direzione del Castello. L'unico suo desiderio era sprofondare nelle coperte con una tazza di the bollente in mano e qualcosa contro il suo mal di testa e i crampi.

Lungo la via incrociò Micah, che si stava dirigendo nella direzione opposta alla sua. "Ehy! Ma dove hai lasciato Page?" Gli chiese incuriosita fermandosi in mezzo al sentiero. Di solito i due erano sempre insieme, quindi le sembrava strano vederlo da solo. 
"Mil!" La salutò lui allegramente. "Page è rimasta al Castello. Non si sente molto bene." Rispose al suo interrogativo.
"Non è l'unica." Pensò la Grifondoro, mentre una fitta le attraversava lo stomaco. 
"Però mi ha incaricato di scendere in paese e di comprarle un po' di cose da Mielandia per tirale su il morale." Continuò lui. "Tu invece come mai stai già tornando?" Chiese stupito. Erano solo le undici di mattina in fondo.
"Diciamo che non sono molto in forma neanch'io." Spiegò la ragazza, trattenendo una smorfia di dolore.
"Oh, capisco." Si limitò a commentare lui gettandole un'occhiata. 

Milly sentì le guance andarle a fuoco, mentre un piccolo silenzio scendeva tra di loro. Era pronta a scommettere dieci galeoni che lui aveva già capito a cosa era dovuta la sua indisposizione. E non era gradevole sapere che lui sapeva.

"Senti, vuoi che ti riaccompagni al Castello? Non mi sembri molto in forma e posso sempre andare dopo a comprare i dolci per Page." Si offrì gentilmente il Corvonero.
"Oh no, non ti preoccupare. Ce la faccio. Ma grazie per il pensiero." Rispose lei. "Ci si vede in giro! Buona giornata!" Lo salutò con un gesto della mano prima di incamminarsi nuovamente per la strada.

Si erano allontanati l'uno dall'altro di pochi passi, quando un enorme boato li raggiunse.
Un boato che sembrava provenire dal paese. Da Hogsmeade. 

Milly si girò terrorizzata verso la fonte del rumore, poi, senza riflettere, iniziò a correre. In quel momento si scordò tutto: i suoi dolori, le sue preoccupazioni, il fatto che fino a tre secondi prima voleva solo arrivare al Castello per sprofondare sotto alle coperte. L'unica cosa che aveva nella testa era il volto della sua amica Water, che aveva lasciato poco - pochissimo tempo prima - proprio nel luogo da dove era arrivato il boato.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Christopher McTavish

Domenica 13 ottobre, Hogsmeade, ore 12

"Elly ma tu non dovevi fare la ronda con Joseph?" Chiese all'improvviso Lex, ricordandosi di colpo di quel piccolo particolare. 

Lei, Eleonore e Daniel erano seduti sul pavimento di legno della Stamberga Strillante, a poca distanza da un fuoco fauto che li riscaldava. Con loro c'era anche Chris - Christopher McTavish - il licantropo fidanzato con Lex. Era un ragazzo molto alto, con capelli neri e ricci nei quali Lex adorava sprofondare le mani e profondi occhi azzurri che davano l'impressione di penetrare l'anima. In quel momento le sue forti braccia muscolose circondavano la vita della ragazza, che aveva un'espressione talmente beata che sembrava non dover chiedere altro alla vita. Era con Chris, non aveva bisogno di nient'altro. Forse proprio perchè aveva la testa tra le nuvole non si era accorta subito che Eleonore, anzichè rimanere a scuola come avrebbe richiesto il suo ruolo da Caposcuola, si era diretta con loro ad Hogsmeade.

"Si sono proposti Michael e Jon di sostituirmi." Le rispose la Corvonero. "Chissà perchè tanto spirito di collaborazione." Aggiunse poi con voce ironica. Non poteva parlare della pozione perchè Chris non ne era stato informato e il custode segreto era Joseph, ma gli altri capirono comunque. E infatti scoppiarono tutti a ridere. "E poi nel pomeriggio devo vedere mio padre."

L'atmosfera si tramutò immediatamente da allegra a tesa. Eleonore avvertì i muscoli di Daniel irrigidire la presa su di lei, come a volerla trattenere. Come a non volerla far andare incontro al pericolo. Daniel era sempre stato molto protettivo nei suoi confronti. E lei lo apprezzava fortemente. Fin da piccola era stata abituata a contare solo su se stessa e ad essere forte ed indipendente, perciò le premure di Daniel l'avevano - in un primo momento - lasciata completamente spiazzata. Dopo più di un anno però, si era abituata e successivamente sentita lusingata da quelle premure e aveva capito che la vita non poteva essere soltanto una continua lotta. Inconsciamente iniziò ad accarezzare il braccio del ragazzo con dei movimenti circolari, per cercare di calmarlo. 

"Ha delle novità su ciò che è accaduto sul treno?" Chiese alla fine lui sospirando. Ed ecco come una bella giornata di spensieratezza poteva trasformarsi in un giorno di tensione.
"Non lo ha specificato, ma penso di sì." Confermò lei. "In ogni caso, inutile preoccuparsi. Lo farò se e quando mi darà pessime notizie." Aggiunse con tono fermo. Erano ad Hogsmeade e aveva tutta l'intenzione di godersi la giornata. Demoni e affini intendeva lasciarli al di fuori...

"Ragazzi ma voi non sentite un odore strano?" Chiese Chris annusando l'aria e affinando i suoi sensi da licantropo. A differenza dei lupi mannari poteva trasformarsi quando voleva e poteva anche decidere di non trasformarsi durante la Luna Piena.

... peccato che fossero loro a voler entrare.

Alle parole di Chris, tutti e tre si raddrizzarono sul posto, estraendo le bacchette. 

Un enorme strato di ghiaccio sbucò dal nulla, iniziando a ricoprire il pavimento e le pareti che li circondavano. L'aria si ghiacciò. 

Ancora prima che qualcuno di loro potesse realizzare cosa stesse effettivamente succedendo, Eleonore si era già precipitata fuori dalla porta, urlando ripetutamente "No!" e iniziando a correre a rotta di collo verso il centro del paese.
Daniel, dopo un attimo di smarrimento, la inseguì con la bacchetta spianata.
La Serpeverde e il licantropo, dopo essersi gettati un'occhiata veloce, si precipitarono dietro di lui, pronti all'inseguimento.

Alle loro spalle, i pochi vetri delle finestre che ancora non si erano rotte esplosero.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Domenica 13 ottobre, Hogsmeade, ore 13

"E' una mia impressione o oggi fa più freddo del solito?" Chiese Federica a Francisco, stringendosi ancora di più nel suo mantello. Stavano camminando su una viuzza secondaria, tenendosi per mano e guardando in modo svogliato le vetrine dei vari negozi che trovavano sul loro cammino. L'idea era di girare finchè il tempo lo permetteva e poi rifugiarsi per pranzo ai Tre Manici di Scopa, dove si sarebbero potuti riscaldare con una buona burrobirra.

Ma faceva troppo freddo per essere una normale giornata di metà ottobre. La mattina era partita bene, con un sole splendente che sembrava augurare il meglio per quella giornata, ma poi, a poche ore di distanza, la temperatura aveva iniziato ad abbassarsi progressivamente. Troppo in fretta per essere un semplice cambiamento climatico.

Fran allungò una mano, mentre il primo fiocco di neve della stagione gli si posava sopra. Sorpreso, decise di sfruttare i suoi poteri da Elternteil per verificarne la struttura chimica.

Forse fu questo a chiamarli. 

Il Grifondoro rimase molto sorpreso nell'analizzare quel fiocco di neve. Forse sorpreso non era il termine migliore: spaventato era molto più corretto. "Fede... torniamo al Castello. Subito."  Cercò di dirle con tono autoritario, senza però volerla spaventare.
"Mannò dai! Non ho detto che fa così freddo da voler torna.." Ma Federica non riuscì a concludere la frase. Si sentì mancare le energie di colpo e per un attimo vide tutto nero. Crollò sulle ginocchia, mentre il mondo attorno a lei iniziava a girare e lei iniziava a vedere tutto a rallentatore. Vide il Grifondoro guardarla con un'espressione terrorizzata in volto - no, non guardava lei, ma qualcosa dietro di lei - e un'ombra scura calare su di lui. Ombra che sembrava attrarre verso di sè ogni minima cellula di Francisco. 
La Serpeverde lo sentì urlare, mentre vedeva il suo corpo allungarsi e man mano venire risucchiato verso l'alto, verso quell'ombra maledetta che lo aveva puntato. Ma non era l'unica. Attorno a lei ne arrivò una, poi due, poi quattro, in un crescendo infinito. E tutte puntavano su Francisco.

Urlò anche lei, incapace di fare nulla per aiutarlo - se solo quel mal di testa terribile le fosse diminuito un po'. Poi perse i sensi.

Quando si riprese - non sapeva neanche lei se dopo pochi secondi o molti anni - il fuoco la circondava da ogni parte. In mezzo alla strada erano comparsi un uomo e una donna, che puntavano la bacchetta verso il cielo. Lei governava le fiamme e lui un patronus enorme, una tigre. 

Federica, combattendo contro la forza di gravità che la voleva a terra, cercò di alzarsi in piedi, riuscendoci a fatica. "FRAN!" Urlò, mentre il panico si impossessava completamente di lei. Per quanto le sue gambe - che in quel momento le parevano piombo - glielo consentirono, si precipitò verso il Grifondoro, riprendendo pian piano pienamente coscienza di ciò che stava succedendo. 

Il corpo del ragazzo era steso a terra, immobile e freddo come il ghiaccio. Il suo volto era strano, sfigurato, come quello di una foto venuta completamente sfocata.

"Merlino no! Merlino no! Merlino no!" 

Fiamme e patronus si fusero in un essere unico, che si schiantò sulle ombre, spazzandole vie.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ehm ehm... 

* l'autrice inizia uno strano balletto per cercare di evitare i pomodori lanciati dalle lettrici che però - inevitabilmente - la prendono *

ehi! ehi! Piano con quei forconi! Se mi uccidete non potrete sapere chi si è salvato (sempre se si è salvato qualcuno) e chi no... volete davvero rimanere col dubbio????

Comunque...
1) secondo voi Francisco è morto? Qualcun altro è rimasto colpito?
2) secondo voi chi sono i due (uomo e donna) che ha visto Federica riprendendo i sensi?
3) per organizzarmi con la partita di Quidditch: quale casa vorreste contro quale al primo turno? (es: Grifondoro vs Corvonero)

RISPOSTE OBBLIGATORIE

Vi lascio con un piccolo spoiler del prossimo capitolo

Dall'ombra emersero figure incappucciate che le si disposero intorno in cerchio. Come un sol uomo, iniziarono a recitare una litania in un linguaggio a lei sconosciuto, che iniziò a risuonare in tutto l'ambiente circostante, avvolgendolo completamente. Il suono strisciò a terra, fondendosi col fruscio delle foglie e del vento, fondendosi con gli scricchiolii dei rami. E lei non riuscì più a capire se proveniva dagli uomini incappucciati o dalla terra stessa.

Ciaoooo!

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nene_92