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Autore: cin75    19/02/2016    7 recensioni
Lucifero, ancora nelle vesti di Castiel, si svela finalmente e lo fa nel modo più crudele. Uccidendo Dean.
Cosa farà Sam? Come reagirà?
Spoiler stagione 11. WARNING!!!
Genere: Angst, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Piccolo avviso: WARNING!! SPOILER per chi non segue la serie in streaming.
Poi: giuro che stavo già scrivendo questa storia, quando è andata in onda la 11x14.
Quindi, leggendo, capirete il perché di questa mia precisazione. Prendetela così!! Questa storia è di pochi capitoli ed è il modo in cui io avrei visto la cosa!!!
Buona lettura. ( Si spera!!)
 
 

Quando Dean entrò nella casa in fondo alla strada che stavano tenendo d’occhio, l’odore del sangue lo investì come una folata di vento improvvisa e violenta.
“Dio…” disse tra i denti, mettendosi una mano alla bocca per attenuare il tanfo che gli impestava gola e narici.
“Cosa c’è, Dean?!” fece l’angelo alle sue spalle.
“Cavolo, Cas!!” sembrò quasi rimproverarlo il cacciatore. “D’accordo  che voi angeli siete dei maghi a trattenere le emozioni, ma non dirmi che questa puzza di sangue e putrefazione non stordisce anche te!”
L’angelo lo fissò per un attimo e poi gli passò davanti con indifferenza.
“Il mio tramite ormai non può più distinguere nulla né di fisico, né di incorporeo né di emozionale e io, da essere celeste, non sono soggetto a certi mutamenti olfattivi!” spiegò con la sua solita flemma.
“Mutamenti olfattivi? Mutamenti olfattivi?? Io tra un po’ vomito anche l’anima e lui dice che non è soggetto a mutamenti olfattivi!” replicò offeso Dean, sorpassandolo a sua volta e raggiungendo l’ultima stanza infondo al corridoio.

Quando vi giunsero, ciò che videro li lasciò decisamente a corto di parole. Quattro corpi orrendamente martoriati, le gole squarciate,  gli occhi vitrei che ormai fissavano inespressivi la morte che li aveva raggiunti in una maniera così feroce.
“Credo che siamo arrivati tardi!” asserì convinto Castiel.
“Tu…tu credi?” esclamò sconvolto Dean fissandolo. “Ma che diavolo ti prende , oggi!?” fece a mo’ di rimprovero.
“Niente. Non mi prende niente. Voglio solo cercare di capire chi sta facendo questo!” rispose a quel , non tanto velato, rimprovero del cacciatore.
“Beh! se ci vuoi….se ci vogliamo capire qualcosa, lascia stare i tuoi mancati mutamenti olfattivi e tutto il resto e vedi di trovare qualcosa che ci sia utile in tutto questo casino!” lo invitò con decisione. “Io nel frattempo chiamo Sam e gli dico che sei con me e che deve raggiungerci.”
“Perché?”
“Perché c’è qualcosa che non mi convince in tutto….questo!” fece indicando la scena che avevano davanti.
“Cosa non ti convince?!” volle sapere Castiel, mentre gli si faceva vicino.
“Per quanto sia un casino, è un casino un po’ troppo ordinato!” asserì guardandosi intorno.
“In che senso, non capisco!”
“Guarda questi poveri disgraziati. Guarda il modo in cui sono stati massacrati. E poi guarda la stanza.” fece infine mentre Castiel spostava, di volta in volta, lo sguardo su ciò che Dean gli mostrava.
“Ok, e allora?!”
“E allora?...dov’è il sangue, Castiel?!” domandò retorico e vedendo lo sguardo perplesso dell’angelo. “Con ferite del genere, questa stanza avrebbe dovuto avere le pareti rosse come  la stanza rossa di Christian Grey. Invece, niente. Nulla. Nada. Nichts.”
“Ma sono evidentemente morti!” asserì perplesso l’angelo.
“Già. Ma forse lo erano anche prima di essere…uccisi. Di nuovo!” replicò ironico.
“Stai pensando a..dei…demoni!”
“Bingo!” esclamò. “E sto pensando che questa è una gran presa per il culo!” fece poi, seccato, ma anche preoccupato. “Quindi ora chiamo Sam e vedo lui che cosa…”, ma Castiel, alle sue spalle , disse qualcosa che lasciò confuso il cacciatore.

“Ed io che pensavo di aver fatto un ottimo lavoro!” replicò l'angelo con un tono e una voce che nemmeno sembrarono sue, in quel momento.

“Ma cosa…” stava per dire Dean, nel mentre si girava , colpito da quell’affermazione.
Ma il cacciatore non fece in tempo a voltarsi completamente che un pugno forte e violento, dritto sotto il mento, lo fece volare lontano dall’angelo, e lo lasciò tramortito sul pavimento.
L’angelo gli si fece vicino, lo fissò per un attimo, piegando le labbra all’in giù come se fosse stato deluso che Dean avesse perso i sensi.
“Ok!” esclamò. “Ora tocca a te!” fece , poi, guardando verso la porta da cui loro erano entrati.

Un Crowley, dall’aria frustrata, sconfitta ma rabbiosa, dall’aspetto insolitamente sfatto, fece capolino nella stanza.
“Non funzionerà!” sembrò quasi costringersi a dire.
“Vedremo. Per adesso, prendilo e portalo al casale che ti ho mostrato ieri. Io ti raggiungerò lì.” ordinò senza guardarlo. “A quanto pare devo dare una sistemata al mio capolavoro.”
L’ex Re degli Inferi, si avvicinò al corpo inerme del cacciatore fissandolo quasi con dispiacere e prendendolo per un braccio lo issò appena e con lui scomparve dalla visuale dell’angelo.
 

Quando Dean aprì gli occhi, la faccia gli doleva tutta. Si rese conto di essere legato ad una sedia e di essere al centro di una stanza vuota, fredda e con una gran puzza di muffa e morte.
Cercò di mettere a fuoco quanti più particolari del posto in cui si trovava, di mettere a fuoco l’ennesima situazione di merda in cui era finito e poi….
Poi lo vide. E capì la puzza di morte!
Crowley, poco distante da lui. Con, tra le mani, una lama angelica. Era lui, ma non sembrava lui. Il demone era teso, nervoso, pareva addirittura febbricitante tanto era sudato.

“Cazzo, Crowley. Hai ricominciato a farti di sangue umano?!” fece sarcastico il cacciatore.  “Lasciami andare. Ti riporto in riabilitazione e quando sarai di nuovo lindo e pinto,  ti rimetto sul tuo bel trono infernale, che ne dici?!”
“Mi …dis…piace, Dean!” proferì con fatica l’ex re e facendoglisi vicino e senza preavviso fece saettare la lama sul braccio di Dean. Il cacciatore gemette furioso quando sentì la carne del suo braccio lacerarsi e bruciare.
“Figlio di…puttana!” ringhiò cercando di controllare il dolore. “Ma che ti prende?? Ora ti sei messo anche a fare i lavori di basso livello? Ora… torturi?!” lo ammonì ma solo per prendere tempo e recuperare. Tempo che però, il demone non gli diede, infierendo su di lui con altri due fendenti. Uno all’altro braccio e uno in pieno petto.
Dean ansimava affannosamente. Il dolore cominciava a bruciare sul serio e il sangue che stava perdendo di certo non aiutava.

Poi, fece mente locale di quello che era successo.

“Dov’è Castiel? Crowley, che hai fatto? Dov’è Castiel?” urlò in cerca di una risposta, dato che lui era lì, ma dell’angelo non vi era traccia alcuna. Forse era in un'altra stanza, forse l’amico era riuscito a scappare all’attacco a sorpresa di Crowley ed era corso ad avvisare Sam?
No, impossibile, Castiel non lo avrebbe mai lasciato , a costo di morire.
Forse….
No!, Dean non volle considerare nemmeno l’idea che l’amico fosse morto.
“Crowley???” lo richiamò con più forza, ma il demone sembrava non riuscire a reagire. Il demone agiva solo. Era quasi un automa comandato a distanza.
 
“Ancora non hai capito?!” fece una voce conosciuta, proveniente dall’angolo buio alle spalle di Dean.
 
“Castiel? Castiel???” lo chiamò Dean, sollevato ma anche sorpreso del fatto di essere in quella situazione data la presenza dell’angelo.
 
Castiel gli si palesò, fermandosi al suo fianco e passando un dito sulla ferita aperta sul braccio di Dean che gemette a quel tocco.
“Cas, ma cosa….”
“Già!! perché tu credi ancora che io sia Castiel. Che io sia ….Cas!” sibilò mellifluamente e chinandosi appena verso il volto del cacciatore, due occhi di brace inghiottirono quelli blu dell’angelo.
“O…Dio!” si ritrovò a mormorare quasi istintivamente Dean.
L’altro si tirò su, con fare offeso ma divertito al tempo stesso e lo corresse.
“No! Decisamente il suo antagonista per eccellenza!” esclamò soddisfatto mostrandosi al prigioniero e facendo un accenno minimo al demone accanto a lui. Crowley , sebbene cercasse di combattere quella forza, dovette cedere e la sua lama affondò nel fianco del cacciatore che gridò dal dolore.
“No, no, no….piano. Non così, Crowley. O il divertimento durerà poco!” fece e il demone ritrasse la punta della lama. Dean esalò un respiro quasi di sollievo quando l’acciaio celeste abbandonò la sua carne comunque ferita.
Un po’ più affondo e “Addio, Dean Winchester!”. Di nuovo. E forse definitivamente.
“Non può essere….come…come è possibile…” balbettò cercando di riprendere fiato. “Rowena…Rowena ha portato a termine …l’incantesimo. Tu …tu non dovresti….essere qui.” fece fissando anche Crowley ancora al suo fianco sempre pronto a colpirlo.
“Ok!, hai ragione. A volte capita che lavorando giorno e notte, uno perda qualche puntata dello show. Ma vedrò di farti un riassunto. Ma prima…” e ammiccò appena al demone che provando a fermare la sua mano, inutilmente, colpì al volto Dean , con una serie di pugni ben assestati. 
“Dio!! quanto mi piace vederlo godere e soffrire allo stesso tempo!” esclamò  sorridendo biecamente mentre , afferrando per i capelli Dean, lo costringeva a tenersi su.
“Che significa…”
“Sì, devi sapere che il nostro caro ex Re, è sotto un incantesimo di doppia volontà.” Confidò con aria complice colui che ormai era chiaro essere Lucifero. Ma quando vide lo sguardo perso del cacciatore, si fece prendere dalla delusione. “E’ vero. Tu sei quello svelto di mano. E’ Sam quello svelto di comprendonio!”
“Va’ a farti fottere!”
“Magari dopo. Ora ti spiego!” fece entusiasta il falso angelo. “Un incantesimo di doppia volontà ti costringe a fare quello che hai sempre desiderato fare, ma che sai che non devi fare perchè farlo non ti porterà altro che guai. Quindi il nostro Crowley in questo momento è felice di prenderti a pugni e magari sta assaporando anche l’idea di farti in mille pezzi, ma sa anche che farlo gli complicherà la vita a tal punto che sarebbe meglio che invece non facesse niente. In pratica nella sua testa ci sono due criceti che si rincorrono su una ruota e uno dice“Fallo!Fallo!Fallo!”, l’altro invece gli dice “Non farlo!Non farlo!Non farlo!”. Ma a quanto pare il criceto del “Fallo!Fallo!Fallo!” è ancora in vantaggio.” e attese un attimo in silenzio. Forse nella sua mente contorta si aspettava che il cacciatore lo elogiasse.

Invece Dean, lo fissò. E poi stranamente gli sorrise.
“Ti ho detto…di andare a farti fottere!?”

“Ok! Come vuoi!” fece deluso. “Vediamo quale criceto vince adesso!” dichiarò, guardando di nuovo il demone sotto scacco.
Dean vide Crowley avvicinarsi con aria sofferta ma stranamente feroce.
“Crowley…combatti…resisti…”
“Ci provo, Dean…ma troppi anni…..troppe sfide…troppe sconfitte….troppa rabbia…Io sono ancora….un demone…” biascicò mentre le sue mani iniziarono a colpire di nuovo il cacciatore che era costretto a subire inerme, non potendosi difendere.
Dopo quella sembrò una sessione interminabile di pugni e fendenti, Dean cercò di richiamare l’attenzione di Lucifero.
“Il riassunto…..il riassunto….” diceva fra un pugno e l’altro.
 Lucifero che in quel momento si stava guardando ad uno specchio cercando di sistemarsi la cravatta, si voltò verso i due e li guardò stranito.
“Hai ragione. Giusto. Il riassunto delle puntate precedenti!” e a quelle parole, Crowley sembrò come spegnersi e si allontanò da Dean, che con doloroso sollievo, potè riprendere a respirare.
“Come…come fai..ad essere ancora qui? ….Come fai ad essere nel corpo di Castiel?”
“Allora. Ti spiego. Quando eravamo tutti insieme appassionatamente nella gabbia giù all’Inferno, durante il nostro incontro di Celebrity Death Match in cui io, stavo avendo decisamente la meglio..” sembrò tenerci a precisare con orgoglio. “Mentre tu te ne stavi in un angolo a coccolare il tuo adorato fratellino, io sussurravo a Castiel, con la mia voce soave, che solo io potevo sconfiggere l’Oscurità. Che solo io  potevo rinchiuderla nel pozzo senza fondo in cui Nostro Padre l’aveva rinchiusa fin dall’alba dei tempi.”
“Cosa…cosa…”
“Vedi mio caro Dean, uno dei punti deboli di Castiel è l’umanità.” asserì con visibile disgusto. “In particolare due elementi in particolare di quella misera e miserabile specie chiamata uomo. Tu e tuo fratello. Il mio caro fratello Cas si farebbe uccidere, immolare come il più martire dei martiri pur di salvaguardare voi e i vostri simili. Quindi mi è bastato spingere sul quel tasto e lui ha detto un grande meraviglioso e armonioso “Sì!”..”
“NO! Non puoi…tu non puoi…” fece quasi sconvolto Dean.
“Cosa?.. possedere un angelo dato che sono un angelo io per primo?!”, domandò sarcastico. “Ma vedi io sto possedendo un tramite umano. Questo corpo è umano in tutto e per tutto…” fece tastandosi un po’ ovunque. “Ora, che il "Sì" sia stato pronunciato da un angelo al suo interno, per me, non fa differenza!”
“Lascialo andare. Lascia andare Castiel!” gli ringhiò contro , furioso. “Figlio di puttana , lascia andare il mio amico!!” gridò alla fine, ignorando il dolore che sentiva in tutto il corpo.
“Ma che brutto carattere!” e poi prendendo una sedia e mettendosi a sedere di fronte a Dean, continuò. “La cosa snervante per me ed estenuante per lui..” fece indicandosi il petto come a voler dire che lì c’era Castiel prigioniero. “…è che lui è qui, e grida e si agita e vede e sente tutto. E tu puoi immaginare il casino che sta facendo adesso che vede te in queste condizioni. Ti giuro che se continua di questo passo , gli metterò il bavaglio e lo metterò a dormire. Già devo sopportare il fatto di dovermi spostare con una macchina, dato che il fratellino si è fatto bruciare le ali, ma sentirlo anche in continuazione è….sfiancante. Ti confesso che il suo linguaggio è decisamente mutato da quando ha a che fare con voi e a volte farebbe arrossire anche me!!” ironizzò come tanto gli piaceva fare.

“Non …fargli…del male!” sibilò Dean.

“Oooh!! Ma che premuroso. Ma vedi, io non voglio fare del male a nessuno. Io voglio prendermi solo quello che mi spetta di diritto.”
“E che sarebbe? L’universo, il Paradiso, l’Inferno….”
“Tutto. Io voglio tutto.” proferì sibillino e con un tono talmente deciso che a Dean vennero i brividi, ma fu quello che disse dopo, che mandò completamente nel panico il cacciatore. “E voglio Sam!”

Dean strabuzzò gli occhi, una rabbia violenta lo investì fin nel profondo. Il terrore che ciò potesse accadere sul serio lo atterrì definitivamente. Sparì il dolore, sparì l’affanno, sparì la preoccupazione per l’amico angelo. Puntò i piedi a terra e si spinse corpo e sedia contro Lucifero che fece appena in tempo a scansarsi.
“Noooo!!!” gli inveì contro Dean, che nel frattempo era stato bloccato di nuovo da Crowley, che alle sue spalle, gli aveva passato un braccio intorno al collo e stringeva fino quasi a fermargli il respiro. “Sta lontano… da mio fratello! Non azzardarti… ad avvicinarti a Sammy!” biascicava nonostante la presa ferra del demone sul suo collo.
“E lo sai la cosa sorprendente quale sarà? Che sarà lui a cercarmi.” Continuò a provocarlo Lucifero.
“No. Sam, non lo farà mai!” disse con difficoltà.
“Vedi, io , nelle scomode vesti di Cas, sarò l’angelo sui cui Sam si appoggerà quando saprà che il suo adorato fratello è morto per mano del loro acerrimo nemico Crowley. Gli offrirò la spalla su cui piangere. Sarò presente , sempre, al suo fianco e con devota discrezione cercherò di sostituirmi al compianto Dean. Consiglio dopo consiglio, passo dopo passo, caccia dopo caccia, Sam si fiderà talmente di me, come non si è mai fidato prima. Gli concederò lo spazio che ha sempre desiderato e che tu gli hai sempre negato. Gli permetterò di scegliere ciò che tu hai sempre scelto al suo posto!”
“No. No. No….” cominciava a disperarsi Dean. Sapeva che quelli erano punti deboli per Sam.
“Penderà dalle mie labbra e al momento opportuno dirà sì, mi dirà di sì.”
“No!!” ringhiò Dean, mentre non potè fermare le lacrime che , ignare del suo orgoglio, iniziarono a bagnargli il viso segnato dai colpi.
“Devi capire, Dean. Dovrai accettarlo alla fine. Sam è mio. Sam è sempre stato mio. È nato per essere mio!” fece con doloroso compiacimento, mentre con un dito rubava una di quelle lacrime e si allontanava da lui, accingendosi a lasciare quel posto e a lasciarsi alle spalle un Dean che si dimenava furiosamente nella stretta di Crowley. “Un ultima cosa. Solo per chiarezza di informazioni. Rowena è morta. E nessuno oltre lei può aprire la gabbia. Quindi ricordi quello che ti dissi tempo fa?....” e facendo apparire una rosa rossa tra le sue mani, se la infilò nell’asola del trench. “Qualunque dettaglio tu alteri, qualunque strada tu intraprenda. Io vinco!”
“No…”
“Io ho vinto!” e poi guardando severo, il demone sotto incantesimo, ordinò deciso: “Fallo a pezzi e getta quello che rimane nel lago!” e andò via.

Dean vide Crowley fare il giro. Il demone gli si mise di fronte e stringendo con forza, l’elsa della lama tra le sue mani, sembrava stesse cercando il tutti i modi di non affondare il colpo, ma allo stesso tempo , pareva che altro non volesse fare che aprirgli il petto in due.
“Crowley, resisti…combatti….se mi uccidi, chi credi sarà il prossimo sulla lista di Lucifero….credi davvero che ti lascerà vivere?...che…” ma il demone , anche se strascicando i passi verso la sua vittima, sembrava comunque, lo stesse ascoltando.
“Io non…..io devo….” si sforzava di dire. Di convincersi o forse di desistere.
“Lucifero non combatterà mai Amara, perché sa che non può vincerla….me se anche noi…uscimao di scena…allora…”
“Io….” E alzò la mano verso Dean.

Il cacciatore non voleva arrendersi ma in quella situazione non intravedeva scampo e quando vide la mano armata di Crowley issata su di lui, istintivamente strinse gli occhi e serrò la mascella in attesa che il dolore arrivasse
.

Era finita. Lui era finito.
 
 
   
 
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