Lo so che avevo già
postato il capitolo e che molti di voi l'hanno già letto ma mi sono scordata di
chiedervi una cosa (CHI NON RISPONDE NON COMPARIRA' NEL PROSSIMO CAPITOLO).
Perciò l'ho ripubblicato con questa aggiunta (più comodo che contattarvi uno per
uno).
Mi dovete inviare la FOTO del vostro prestavolto con un abito elegante (o
almeno l'immagine del vestito che vorreste fargli indossare in un ballo). E'
tutto!
- PARZIALI VERITA' -
Luogo e tempo sconosciuto, mondo babbano, foresta
Cappuccetto Rosso. Biancaneve. Hansel e Gretel. Sono
davvero semplici fiabe? E perchè in queste fiabe è sempre dal bosco che
viene il pericolo? Dal bosco e dal buio?
Qualcuno si è mai chiesto il perché?
Gli uomini, dalla notte dei tempi, hanno sempre avuto irrazionalmente paura del
buio. Una paura che solitamente si ha da bambini e che non viene, perlopiù,
mantenuta da adulti. Solo per dimostrare di essere adulti, forse.
Si sbagliano.
Bisogna sempre temere il buio. Sempre.
Perché? Perché è nel buio che si annidano le peggiori
creature.
Incatenate nelle tenebre, ripudiate dalla luce.
I mostri, quelli che vengono considerati in maniera
canzonatoria, durante il giorno, il prodotto deformato della mente umana.
Incubi. Fantasie orrorifiche che servono solo per spaventare i bambini, per
convincerli ad andare a letto presto.
No, non sono incubi, non sono prodotti della
fantasia.
Sono reali.
Panico e morte ovunque disseminerete.
Eppure, se si sa dove cercare, una luce - per quanto
piccola - si può trovare.
Una luce minuscola come quella che stava volteggiando in un bosco sopra al
corpo martoriato di una giovane ragazza in fin di vita e quasi incosciente. Era
stata torturata brutalmente e le ferite - provocate dalla maledizione
Sectusempra - la stavano velocemente dissanguando. Non c'erano speranze per
lei. L'unica piccola, piccolissima, consolazione era quella piccola luce -
sempre più sfocata - che galleggiava sopra di lei.
Forse era un prodotto della sua immaginazione,
un'ultima proiezione delle sue fantasie mentre la sua vita si affacciava in un
baratro senza fondo e oscuro chiamato morte. Ma ad Emily sembrava che
quella luce man mano si ingrandisse, che la avvolgesse, che le parlasse. Le
sussurrava cose senza senso per lei, ma d'altra parte nell'ultimo periodo cosa aveva
avuto senso per lei? Nulla, da quando quegli uomini erano entrati nella sua
vita, portandole via tutto. Anche la libertà di dire no. E ora quella luce le
diceva che avrebbe potuto aiutarla e guarirla. Guarirla dalle ferite del
suo corpo e della sua anima, spiegandole il perchè era successo tutto ciò.
Aiutarla a capire. E a vendicarsi, se fosse stato necessario. Le sarebbe
bastato dire "sì".
Ed Emily, dopo un attimo di esitazione, disse sì.
Hogwarts, Mercoledì 23 ottobre
"Ani!"
Anastasia respirò un paio di volte: due braccia forti la sostenevano mentre
ondeggiava pericolosamente. La visione l'aveva colpita con un'intensità
inaspettata e lei non si era ripresa del tutto dal coma. Era ancora debole.
Tutti cercavano di convincerla a mangiare qualcosa di diverso dalle mele, dopo
quella brutta esperienza, ma a lei, soltanto sentendo l'odore di un cibo
diverso, veniva la nausea. Un altro capogiro la fece crollare sulle gambe. Se
non ci fosse stato Joseph a sostenerla, sarebbe caduta dritto a terra.
"Ani cos'è successo? Hai avuto un'altra visione?" Insistette Joseph,
mentre si chinava per prenderla direttamente in braccio e trasportarla
nell'aula più vicina. Lì trasfigurò una sedia in una comoda poltrona e vi
poggiò delicatamente la ragazza.
Anastasia,
singhiozzando, fece un segno affermativo con la testa. Quella situazione era
per lei completamente nuova. Tutto era nuovo per lei. Anche il suo rapporto con
Joseph. Di solito era Jon il suo confidente. Ma mentre era in coma aveva
sentito - in quei brevi momenti in cui tornava lucida - la presenza costante di
Joseph al suo fianco e la sua voce raccontarle ogni minima cosa che accadeva
nel Castello. E si era accorta di non riuscirne più a fare a meno. Così,
approfittando del fatto che difficilmente riusciva a muoversi autonomamente a
lungo, aveva iniziato ad appoggiarsi e farsi aiutare sempre di più da lui. Non
sapeva se il Grifondoro lo facesse per reale senso del dovere - era pur sempre
un Caposcuola - oppure per altri motivi. Inoltre aveva saputo dai coinvolti che
era stato lui il custode segreto per la preparazione della pozione illegale che
l'aveva fatta uscire dal coma. Quindi aveva capito di potersi fidare di lui. E
la cosa la faceva stare bene, molto di più delle pozioni indigestibili che la
costringeva ad assumere la Chips almeno una volta al giorno.
"Ho
visto di nuovo la ragazza." Iniziò a spiegare tremante. "Quella della
visione che mi ha svegliata." Specificò meglio.
"E' viva?" Chiese lui preoccupato. Dal racconto che lei gli aveva
fatto, non c'erano molte speranze che lo fosse. Sembrava destinata a morire
dissanguata.
"Credo di sì. Adesso so anche come si chiama: Emily." Rispose la
hexenbiest con voce appena più sicura. Più il tempo passava, più si rendeva
conto che quella visione non era stata così malvagia. Certo, aveva vissuto
l'esperienza dolorosa del corpo martoriato come se fosse stato il suo, ma
forse, il messaggio che aveva portato quella visione non era negativo. "Ma
c'è qualcosa di strano. Le è apparsa una luce, l'ha avvolta e ha promesso di
salvarla. Ha promesso che le avrebbe spiegato ogni cosa. E che se avesse
voluto, si sarebbe potuta anche vendicare per tutto ciò che le avevano fatto.
Ma doveva darle il suo consenso. E lei - Emily - ha detto sì."
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Daniel entrò nella stanza di Eleonore, trovandosi davanti ad uno spettacolo
alquanto bizzarro, anche se non nuovo per lui.
La sua ragazza aveva tappezzato la parete con una cartina topografica mondiale,
segnata da alcuni punti rossi e due più specifiche della Gran Bretagna e della
Germania, dopo i punti evidenziati si moltiplicavano esponenzialmente. Accanto
a lei si trovavano Micah e Page.
La Grimm stava borbottando tra sè, mentre tracciava linee immaginarie con la
bacchetta. Page, dopo aver finito di scrivere qualcosa su un foglio di
pergamena, lo strappò in piccole striscioline e le attaccò con la magia alle
mappe. Ai piedi dei ragazzi erano accatastati mucchi di giornali, oltre che le
copie dei diari degli antenati di Eleonore.
Era dal funerale di Water che si comportavano così.
Il Tassorosso rimase per qualche minuto ad osservarli, prima che Eleonore,
senza voltarsi, gli chiedesse "Hai intenzione di rimanere lì in silenzio
ancora per molto?"
Sia Page che Micah sobbalzarono. Nessuno dei due si era accorto dell'arrivo del
ragazzo.
"Stavo cercando di capire su cosa stai - su cosa stiate - lavorando. E' da
giorni che non staccate gli occhi di dosso da quella cosa." Rispose in
generale lui, prima di concentrare la sua attenzione sulla fidanzata.
"Elly a mala pena mangi e fai fatica a presentarti alle lezioni. Sono solo
preoccupa..."
"Abbiamo trovato uno schema." Lo interruppe lei.
"Cosa?" Chiese Daniel, completamente spiazzato. Ci mancava solo che
Eleonore iniziasse a comportarsi come il padre.
"Negli attacchi Dan." Rispose lei sventolando la mano verso le
cartine. "Guarda!" Aggiunse agguantandolo per un braccio e portandolo
più vicino a dove si trovava lei. "I punti rossi sono le morti avvenute
con le stesse modalità."
Page si introdusse nella conversazione, continuando a spiegare "Abbiamo
segnato data, luogo e numero delle vittime: ovunque, non solo nel mondo
magico."
"Questi" Aggiunse Micah afferrando una manciata di giornali a terra
"Sono giornali babbani di tutto il mondo: Stati Uniti, Europa, Russia...
Hanno attaccato anche loro! Ma seguono sempre lo stesso schema. Non più di otto
vittime, quattro se si tratta di maghi. Attaccano circa ogni quindici giorni e
lo fanno in luoghi per lo più distanti, in modo che nessuno possa capire che ci
sono sempre dietro loro! Hanno iniziato ad agosto, entrambi gli attacchi sono
avvenuti negli USA." Il suo sguardo era quasi diventato febbrile mentre
esponeva ogni cosa. Da quando Water era morta davanti ai suoi occhi faceva
fatica a pensare a qualcosa di diverso. In un primo momento si era autocommiserato,
dandosi la colpa per ciò che era successo, chiedendosi se sarebbe riuscito a
salvarla usando un altro incantesimo. Ma poi aveva capito che Water era morta e
che non c'era modo di portarla indietro. Poteva solo andare avanti e fare
qualcosa perchè la sua morte non fosse avvenuta invano. Così, quando Eleonore
aveva contattato lui e Page per chiedere una mano, non ci aveva pensato
due volte e si era buttato a capofitto nella ricerca. E Page lo aveva seguito a
ruota. Almeno le loro energie e capacità sarebbero servite a qualcosa.
"Ad Hogsmeade le vittime sono state solo due, una se ci togliamo
Fran." Commentò Daniel, scrutando più da vicino la cartina.
"Soltanto perchè sono arrivati i miei genitori a rompergli le pluffe
durante la partita." Rispose Eleonore noncurante, prima di continuare.
"Inoltre mi sono accorta di un'altra cosa, mentre controllavo i dati degli
omicidi: quando attaccano i maghi, preferiscono i sondereith."
Sondereith era la grande categoria con cui i Grimm classificavano tutti
coloro che avevano dei poteri particolari, come i Metamorphomagus, gli
Enternteil, i vampiri, i lupi mannari... "Jo era una mezza-lupa e
Francisco è sia un Elternteil che un Metamorfo." Ragionò lui a mezza voce.
"Esatto. E Water era una haufspurang." Completò lei.
"Una haufspuche?" Si ritrovò a chiedere suo malgrado Daniel.
Nonostante la frequentasse ormai da due anni, non aveva ancora imparato tutti i
nomi delle creature che popolavano l'universo dei Grimm. Com'era buffo il
mondo! La sua famiglia era purosangue eppure, quando si ritrovava a parlare con
Eleonore, si sentiva spesso come un babbano appena entrato nel mondo magico.
"Haufspurang" Ripetè Eleonore paziente "Sono in grado di capire
a colpo d'occhio le intenzioni delle persone e i loro sentimenti. Soprattutto
se qualcuno vuol far loro del male." Spiegò velocemente
"Inoltre hanno ucciso anche dei lupi mannari qui." Continuò Page,
come se la conversazione non fosse mai stata interrotta, indicando un punto su
una mappa. "Delle Hexenbiest qua e dei Wesen qui e qui." Completò
spiegando gli ultimi punti colorati.
"Ed ecco cosa succede quando tre Corvonero restano a lungo insieme nello
stesso posto." Commentò Daniel impressionato. "Ma Elly, se
analizzassi questa mappa con i dati raccolti potrei quasi pensare che sia
opera vostra. Intendo voi Grimm" Si affrettò a precisare. "Di solito
non siete voi che volete eliminare i sondereith dalla faccia della terra?"
"E' proprio questo che mi preoccupa." Rispose tristemente la ragazza.
"Se fosse qualcuno della mia famiglia, lo saprei. Lasciamo sempre un
segno. Senza contare che anche noi non possiamo attaccare a caso: abbiamo
bisogno di un Haftbefehl per muoverci e le cose non sono più come una volta*. Non siamo stati noi,
ma agendo così alcuni governi potrebbero pensare che siamo i mandatari. Ed
essendo le vittime in maggioranza sondereith potrebbero anche decidere di
non fare nulla. Invece se faranno qualcosa i primi contro i quali punteranno il
dito saremo noi Grimm."
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Michelangelo
non riuscì a trattenersi dallo sbadigliare sonoramente mentre si stiracchiava.
"Signor Hamato credo che tutta la classe abbia avuto una perfetta
panoramica delle sue tonsille." Dichiarò divertito Vitious, riprendendolo
bonariamente. "Adesso può tornare a concentrarsi sul suo
incantesimo?" Mic percepì Milly ridacchiare al suo fianco e
per un attimo fu felice del suo piccolo show. Era dalla morte di Water che
la sua compagna di Casa non sorrideva veramente.
"Mi scusi professore." Commentò prima di concentrarsi sulla bottiglia
vuota che aveva di fronte e pensare intensamente alla formula Aguamenti. Forse
troppo intensamente. Il gettito d'acqua partì a scheggia dalla sua bacchetta,
rimbalzando sul vetro della bottiglia e finendo per bagnargli completamente la
faccia, in un effetto boomerang.
Troppo sorpreso della cosa - non era riuscito mai a creare neanche una minima
goccia d'acqua fino a quel momento - tirò su di scatto la bacchetta. Nelle sue
intenzioni il gettito si sarebbe dovuto fermare. Nella realtà finì soltanto per
fare la doccia a Vitious, che ancora non si era spostato dal suo banco e che
non ebbe i riflessi abbastanza pronti per evitarlo.
Tutta la classe scoppiò a ridere. Compresa Milly. E c'era davvero bisogno di
risate in quel periodo.
In quel momento suonò la campanella che annunciava la fine della lezione.
"Cinque punti in meno a Grifondoro." Annunciò Vitious appellando un
fazzoletto e iniziando ad asciugarsi. "E per compito studi signor
Hamato!"
Raphael uscì dall'aula ancora con le lacrime agli occhi e battè una pacca sulle
spalle del fratello. "I cinque punti persi migliori della storia
Mic!" Lo prese in giro ridacchiando. Dietro di loro Vitious uscì dall'aula
ancora fradicio, lasciando una scia bagnata lungo il corridoio e borbottando
contro gli studenti distratti. "Non solo ti sei bagnato da solo, ma hai
anche infradiciato il prof! La sua faccia mentre lo prendevi in pieno con la
tua bacchetta-idrante è stata fantastica!" Continuò a ridere, aumentando
sempre di più il volume. "Vero cognatina?" Chiese girandosi verso
Federica, che per tutta risposta gli lanciò un'occhiataccia. Aveva iniziato a
chiamarla in quel modo da poco, in gag. In fondo lui stava con Gabriela e lei
con Francisco e la cosa era ormai nota a tutta Hogwarts: Francisco e Gabriela
Suarez, i due gemelli biondi con un passato misterioso alle spalle, non erano
più disponibili. Ma a lei non piaceva quel nomignolo. Quindi tutte le volte che
lui lo usava, lei lo fulminava.
Milly, che camminava di fianco alla Serpeverde, sembrò invece divertita da
quello scambio di battute. Le sue labbra si curvarono leggermente all'insù,
mentre tirava una lieve gomitata alla Serpeverde, inserendosi nel discorso e
commentando con un "Sì, è vero! L'intera scena sarebbe da inserire in un
pensatoio e poi farla vivere a tutti. Ne è valsa la pena per soli cinque punti
tolti a noi Grifoni."
In quel momento Federica si fermò in mezzo al corridoio, lasciando che gli
altri la sorpassassero. Brian si voltò verso di lei, gettandole un'occhiata
preoccupata. "Fede tutto ok?" Chiese fermandosi a sua volta e facendo
quindi arrestare anche tutti gli altri.
"Sì certo." Commentò lei in assoluta tranquillità.
"E non vieni con noi a pozioni?" Chiese ancora il Corvonero
perplesso. In fondo avevano lezione tutti insieme.
"No, faccio un salto in infermeria. Vi raggiungo più tardi. Dovrei fare in
tempo. Se no dite tranquillamente a Dalton dove sono. Sono sicura che
capirà."
Quando Federica arrivò in infermeria, trovò la stanza già occupata. Francisco,
ancora molto debole ma in via di guarigione, era appoggiato alla tastiera del
letto, mentre al suo fianco Gabriela, Lex e Michael lo aiutavano a mangiare. Il
Tassorosso e la Serpeverde lo sostenevano, mentre la sua gemella lo imboccava.
"Dai Fran, solo un altro cucchiaio!" Lo stava implorando proprio in
quel momento.
Ma lui scosse la testa. "Hai detto così... anche prima." Riuscì a
sussurrare debolmente.
"Ha ragione lei." Intervenne Federica, segnalando così la sua
presenza. "Quei mostri ti hanno risucchiato tutte le energie oltre che il
sangue. Mangiando recuperi più in fretta."
Gaby si voltò verso di lei sorridendo. "Ben arrivata Fede! Vedi un po' se
riesci a convincerlo tu, a mangiare."
"Ha ancora difficoltà con la coordinazione psico-motoria?" Si informò
la mezza vampira sospirando.
Michael confermò con un cenno del capo. "E' già tanto che riesca a
sollevarsi ed è stata una fortuna che i Grimm abbiano prodotto una pozione per
rigenerare i lineamenti facciali in così poco tempo. Ma fa davvero una gran
fatica a muovere qualsiasi parte del corpo."
"Ehi! Sono... qui" Commentò Francisco a fatica, come per invitarli a
non parlare di lui come se non fosse presente.
Federica si sedette sul bordo del letto, prese la ciotola contenente il pasto
del giorno del fidanzato, intinse il cucchiaio e lo portò pieno verso la bocca
dell'Enternteil. "O mangi di tua spontanea volontà, amore, - disse
sottolineando l'ultima parola in modo minaccioso - oppure otterrò lo stesso
risultato ipnotizzandoti. In ogni caso mangerai. A te la scelta sul come."
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"Secondo te dovremmo dire qualcosa?"
Robin, alla domanda di Diamante, alzò la testa dal libro che stava leggendo.
"Di che cosa stai parlando?" Chiese perplessa.
Entrambe le Serpeverdi si trovavano nella camera della Rhodes, semi sdraiate
sul letto a baldacchino. L'ambiente era illuminato da molte candele e parecchie
torce. In teoria dovevano ripassare per la verifica che si sarebbe svolta il
giorno dopo. Pozioni per Robin e Trasfigurazione per Diamante. In realtà erano
entrambe distratte, con la testa piena di pensieri che esulavano completamente
dal mondo scolastico.
"Di te." Rispose l'altra, sventolandole un foglio di pergamena sotto
al naso. Lo stesso sul quale Robin, quasi venti giorni prima, in preda al suo
raptus da Banshee, aveva disegnato ripetutamente il volto di Francisco Suarez.
"Perchè te ne esci fuori adesso con questa richiesta?" Chiese Robin
perplessa, agrottando le sopracciglia. Aveva disegnato Francisco e scritto
ripetutamente la parola morte e le lettere M e G, ma alla fine Francisco non
era morto. Era solo convalescente nell'infermeria, assistito costantemente
dalla fidanzata, dalla sorella e dallo zio, che ormai aveva trasferito la sua
dimora ad Hogwarts. E ogni giorno che passava migliorava.
"Perchè è da giorni che non riesco a pensare ad altro!" Esplose Didi.
"Da quando ti ho vista andare quasi in crisi epilettica, iniziando a
disegnare questo volto e a ripetere le scritte come un'indemoniata su questo
foglio!" Continuò alzando la voce. "Abbiamo riconosciuto entrambe il
volto di Francisco, non abbiamo detto nulla e..."
"Ed è morta Water, non lui." La interruppe Robin con voce grave.
"Didi, non capisci? E' per questo che non voglio dire niente a nessuno! Io
non posso! Farei soltanto agitare coloro che mi stanno vicino, fornendo degli
indizi facilmente fraintendibili e che potrebbero anche portare ad una
interpretazione completamente erronea. Mettiamo l'ipotesi che io avessi
avvisato Francisco Suarez. Cosa avrei potuto dirgli? Ho disegnato il tuo volto
su una pergamena a seguito di un raptus di follia?" Chiese alzando la voce
di qualche ottava e virgolettando la frase con le dita delle mani. "Di
fianco ci ho messo le lettere M e G, ma mi dispiace, non so cosa vogliano dire?"
Continuò imperterrita. Vedendo che Diamante stava aprendo la bocca per
ribattere, le poggiò una mano sulle labbra per zittirla. "No, Didi,
ascoltami. Io non vengo da una famiglia purosangue come la tua. Se tu dici
qualcosa, troverai sempre nel mondo magico qualcuno disposto ad ascoltarti.
Soltanto perchè sei una Nott. Ma io posso contare solo sulle mie forze. Mia
nonna era una banshee come me. Non l'hanno capita ed è finita rinchiusa in un
manicomio, dove è rimasta a consumarsi per il resto dei suoi giorni. E' morta là
dentro, imbottita di psicofarmaci. Nessuno si è preoccupato per lei, nessuno si
è interessato al fatto che molte cose che lei diceva sono poi effettivamente
accadute. Nessuno. Io non voglio fare la sua stessa fine." Affermò
convinta.
Diamante rimase in silenzio per qualche secondo, per essere sicura che la
ragazza non avesse altro da aggiungere prima di replicare. "Robin io
capisco cosa vuoi dire. Ma tua nonna apparteneva al mondo babbano: nessuno
poteva capire cosa fosse perchè non hanno la minima idea che esista questo
mondo. Ma qui... qui è diverso. Sei in una scuola di magia! Puoi parlare con
qualcuno che ne sa più di te e magari imparare ad utilizzare i tuoi poteri,
espanderli, imparare a gestirli! C'è Eleonore che ha capito cosa sei a colpo
d'occhio, magari potrebbe aiutarti a..."
"I Grimm uccidono quelli come me!" Urlò Robin alzandosi in piedi di
scatto per la rabbia.
"Eleonore si è dimostrata diversa dalla sua famiglia. Si è fatta azzannare
da Federica per salvare Francisco, è la migliore amica di Francisco! Ci ha
fornito una pozione per tirare fuori dal coma una Hexenbiest." Rispose
Diamante con un tono di voce pacato. Sapeva che urlare a sua volta non avrebbe
portato a nulla. Non con quella testa dura di Robin. "Non sto dicendo di
andare adesso da lei, ma solo di prendere in considerazione l'idea."
Robin rimase in silenzio senza più ribattere, riflettendo.
Era un periodo duro per lei, per loro. Il gruppo che aveva creato sin dal primo
anno, del quale era stata la leader indiscussa, stava andando completamente in
pezzi. Jo era morta, Water era morta, Anastasia stava facendo fatica a
riprendersi dai postumi del coma. Tutti loro erano continuamente sotto minaccia
e questo si rifletteva nelle dinamiche del gruppo. Erano tutti stressati,
pronti ad urlarsi contro alla minima occasione. Forse un aiuto sarebbe servito.
Forse, se avesse imparato a gestire meglio i suoi poteri, avrebbe potuto
evitare che qualcun altro si facesse male. Forse...
"Ok, ci penserò."
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Luogo sconosciuto, ottobre
La figura incappucciata avanzò nella stanza, dove lui lo stava
aspettando.
Quando si trovarono l'uno di fronte all'altro, quella con il cappuccio piegò la
testa verso il basso, in segno di reverenza. Forse ironico, ma la seconda
figura non diede segno di essersene accorto.
"Mi hai fatto chiamare Baelor?" Chiese colui che si era appena
inchinato. Anche il suo tono era ironico. Come a voler sottintendere che
l'unico motivo per cui si era presentato dipendesse dalla sua volontà, non
perchè convocato.
L'altro, anche in questo caso, fece finta di non aver colto l'ironia. Ma la sua
voce risuonò in maniera autoritaria. "Ti ho fatto chiamare, Rivus,"
gli rispose con tono pieno di rabbia "perchè voglio sapere per quale
motivo alcuni dei tuoi hanno attaccato Hogsmeade, quando avevo espressamente
ordinato che tutti gli attacchi sarebbero stati compiuti solo sotto mio
espresso ordine." L'ultima parte del discorso risuonò come un insieme
di cose non dette. Non avete obbedito. Rischiate grosso.
Tutt'altro che impensierito dalle minacce, quello chiamato Rivus sorrise,
mostrando così le lunghe zanne. "Abbiamo fame. Un villaggio di soli maghi
con tutte quei giovani? Per noi era un lauto banchetto. Invito troppo
succulento per resistere."
"LA VOSTRA IRRUENZA HA MANDATO ALL'ARIA TUTTO!" Gli urlò invece
contro Baelor. Dietro di lui, alcune finestre esplosero. "Un'ottima idea
davvero, attaccare il villaggio con tutti gli Auror presenti... e i Grimm al
gran completo! Adesso hanno capito tutto!" Continuò poi, cercando di
tornare calmo. Per quanto si atteggiasse a gran capo, sapeva bene che Rivus non
era la creatura giusta da far arrabbiare.
"Errore di valutazione." Gli rispose l'altro in modo secco. Poi,
vedendo il sopracciglio alzato di Baelor, aggiunse "Brian e Celia non
sarebbero dovuti tornare dal viaggio per un'altra settimana ed Eleonore sarebbe
dovuta rimanere al Castello. Per una sfortunata serie di coincidenze, si sono
trovati tutti lì al momento dell'attacco. Un peccato per noi. Ma..."
Aggiunse in fretta, vedendo che l'altro stava per ricominciare ad urlargli
contro "La cosa non si è rivelata essere poi così inutile. Ci sono degli
elementi che non avevamo considerato e che ci serviranno." Era sicuro che
in quel modo avrebbe ottenuto la piena attenzione di Baelor. E non si era
sbagliato.
"Ti ascolto." Si limitò a rispondergli l'altro. Le cose si stavano
facendo interessanti.
"Eleonore
Grimm. Si è quasi fatta ammazzare per cercare di salvare la vita al suo amico
Malfoy." Rivus quasi non riusciva a trattenere l'eccitazione mentre
riferiva quelle cose. "Questo significa che non è come gli altri Grimm. Loro
lo avrebbero lasciato morire, soprattutto data la sua natura. Sarà molto più
facile del previsto ottenere la sua attenzione. E da lei, arrivare al padre è
un attimo." Completò il discorso.
"Poi verrà il resto della sua famiglia." Aggiunse, incapace di
trattenersi. Un sorriso malvagio gli illuminò il volto, gemello con quello di
Baleor.
"Ed Halloween è molto vicino."
Nella mente di entrambi comparivano mille idee e mille modi in cui avrebbe
voluto uccidere ogni membro della famiglia Grimm. Uno più doloroso e
agonizzante dell'altro. In fondo, un Grimm l'avevano già ucciso. Dovevano solo
continuare l'opera.
Così i Grimm sarebbero scomparsi per sempre dalla faccia della terra.
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* l'ordine Auror è stato
fondato da Aurora Grimm (dalla quale deriva il nome). Inizialmente il mondo
magico non era dotato di un "corpo di polizia": quando c'erano dei
disordini venivano emessi dei Haftbefehl (mandati di cattura modello Far West)
contro coloro che venivano considerati i responsabili, che erano soprattutto
creature oscure perchè ripudiate dalla società magica. La famiglia Grimm,
essendo tra le migliori a svolgere quel compito, riceveva molte richieste
dai governi, ma non potevano essere ovunque sempre. Perciò Aurora, mentre
si trovava in Inghilterra, si attorniò di un gruppo di giovani promettenti (i
migliori nelle arti magiche del tempo), ai quali insegnò molte tecniche usate
dalla famiglia. Poi le scuole per Auror divennero un modello da seguire e
si espansero in tutto il mondo.
Eccomi qua!
Uhuh! Che ne pensate? Chi sarà quella luce che ha salvato Emily? E cosa avranno
in mente di fare i cattivoni?
ps: ricordo che Clarissafairchild deve ancora dirmi quali squadre vorrebbe
vedersi affrontare nella prima partita di campionato di Quidditch! ;)
Nel prossimo capitolo saranno introdotti nuovi personaggi e ci sarà anche la
luna piena. ;)