DA AUROR A BABBANi
XXVII CHAP: “…La tempesta.(II parte)”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in tutte
le ffc) sono ricordi…
Dedicato alla piccola
*JULY@*.
Un bacio Grandissimo
-TJ…
forse non l’hai capito. Io, Giulietta, non la faccio.- Maggie prese il piatto che la donna della mensa le
offriva con stizza.
Il
rossiccio sbruffò prendendo una bibita dal banco frigo dov’erano arrivati. –Ma
Mag perché?- le chiese. –Insomma la prof.ssa Granger è d’accordo. Ti sta
praticamente supplicando di farlo da ieri. –
Maggie
si tolse velocemente una ciocca bionda dagli occhioni verdi. Si morse il labbro
inferiore mentre recuperava dalla borsa il tesserino della mensa pre-pagato. Lo
mostrò alla cassiera che con un rapido gesto della mano lo passò agli
infrarossi.
-Ho
capito TJ.- riprese dopo aver atteso il suo compagno. –Ma non mi va proprio.
Sai che mi blocco se mi guardano in tanti.-
Attraversarono
la mensa transitando davanti al tavolo delle così dette vip. Charlotte sorrise
a TJ mentre inarcava un sopracciglio, disgustata, al passaggio di Maggie. –Ci
vediamo alle prove…- gridò al loro indirizzo sollevando una mano per farsi
notare.
Maggie
strinse forte il vassoio azzurro tra le mani. Sentì le orecchie andare a fuoco
dalla rabbia. “Brutta oca” pensò raggiungendo il tavolo vicino alla finestra.
Si accomodò pesantemente accavallando le gambe l’una sull’altra.
TJ
le si sedette accanto scrutandola per un breve istante prima d’infilzare con
poca gioia le sue pennette al pomodoro. Ne
infilò una forchettata in bocca.
-Io
lo accetterei anche solo per vedere la faccia di Charlotte alla notizia.-
Maggie
morse il suo pezzo di pane con molta foga masticando rumorosamente. Si vedeva che era nervosa. TJ sorrise. Era il
momento più giusto per farle pressione.
-Sai
che ridere…- disse fra sé mangiando ancora. –Gli occhi sbarrati e le labbra da
pesce socchiuse.- e fece una perfetta imitazione della ricciuta che fece
sollevare leggermente le labbra dell’amica.
-Ah,
ma tanto tu non vuoi fare Giulietta.- giocherellò con la forchetta nel piatto
mentre Maggie strappava con violenza l’involucro della cannuccia del suo succo.
–E poi tutto sommato Charlotte non bacia nemmeno male…-
Maggie
strinse tra le mani il contenitore di aranciata e parecchia bevanda esplose
sulla sua maglia celeste. TJ trattenne a stento una risatina. –Che hai?- le
chiese con semplicità.
La
biondina incrociò le braccia. –I giochetti psicologici non attaccano.-
Il
ragazzo le sorrise sorseggiando un po’ di acqua. Borbottò qualcosa tra sé e sé
poi continuò a mangiare.
-Ho
detto che non lo voglio fare.-
TJ
continuò a tenere gli occhi bassi; il suo volto non aveva alcuna espressione.
Infilò un pezzo di pane in bocca e lo masticò senza troppo entusiasmo.
-Ti
prego non fare l’offeso…-
Si
strinse nelle spalle andando a puntare i suoi occhi coloro cielo in quelli
verde prato della ragazza. –Non sono offeso. Mi sarebbe piaciuto fare le scene
più romantiche con la mia fidanzata.-
Maggie
non seppe il motivo ma sentire TJ definirla a quel modo le fece tremare il cuore e velocemente
uno strato di rossore le colorò il viso. Borbottò qualcosa infilando la testa
nella sciarpa che teneva attorno al collo.
-Però
se tu non vuoi… non voglio forzarti. Cercherò di ritrovare una sintonia con
Charlotte.-
TJ
non riuscì nemmeno a terminare il nome della ragazza che la biondina aveva
stritolato tra le mani un biscotto del suo gelato.
Il
giovane non riuscì a trattenere una risatina che celò con grande maestria
dietro un colpo di tosse.
-Ehi,
TJ?- con un tono stucchevole ed antipatico Charlotte piombò nel loro discorso.
Si avvicinò con eleganza appoggiandosi alla superficie liscia del tavolo
giallo.
Si
sentì il rumore di un secondo biscotto frantumato.
-Allora,
ci vediamo tra un’ora alle prove?- gli chiese mordendosi il labbro inferiore.
TJ
le sorrise stranamente zuccheroso. –Certo, a tra poco.-
-Maggie
ricordati di rammendare la bretella del vestito. L’ultima volta questo
cavernicolo me l’ha staccata.- toccò il braccio del rosso lanciandogli
un’occhiata ammiccante.
-Certo.-
sillabò l’altra continuando a tenere gli occhi furenti sul suo piatto ancora
pieno.
Il
gruppetto di amiche raggiunse Charlotte in quel momento. –Hai finito?- le
chiesero con stizza. La riccia guardò ancora TJ e poi Maggie . –Sì. A dopo,
Natchos…- sorrise prima di voltarsi. –Ah, Maggie?-
La
biondina alzò gli occhi dal piatto.
-Rammenda
bene, mi raccomando… non vorrei dare un altro ottimo spettacolo.-
Terzo
rumore di biscotto sbriciolato.
TJ
si grattò il capo mentre con gli occhi seguiva quella processione di oche starnazzanti
lasciare il grande spazio della mensa. Tornò a fissare Maggie che nel frattempo
aveva riposto in fretta le sue cose nello zaino.
-Dove
stai andando?-
Maggie
sorrise alzandosi dalla sedia. –A fare qualcosa che finalmente tapperà la bocca
di quell’oca giuliva!-
TJ
ridacchiò mentre la biondina lasciava in fretta e furia la mensa.
***
Artemisy
spense il fuoco che avevo tenuto acceso per più di 6 mesi . Sospirò quando la pozione diede un
ultimo scoppietto e finalmente divenne trasparente come le lacrime di una
fenice.
-E’
pronta?- chiese Luna con la voce che le tremava. Artemisy si voltò a guardarla.
Gli occhi scuri e svampiti lo fecero sorridere.
-Sì,
ma deve riposare ancora una notte. Domani mattina la metteremo nelle boccette.-
Luna
tremò dall’eccitazione. –E’ la prima pozione importante che mi riesce.-
Artemisy
tossicchio per attirare la sua attenzione. –Sei stata brava. Ora però
rimetteresti il laboratorio in ordine mentre io vado alla riunione con McDury e
Potter?-
La
giovane asserì prima di guardarsi intorno. L’ambiente era completamente
sottosopra. Una leggera nausea l’assalì al pensiero di quale immane lavoro
l’aspettasse.
-Vada
e torni vincitore…- sussurrò mentre andava a prendere nello stanzino scopa e
paletta.
Artemisy
si tolse il camice e lo appoggiò sull’appendiabiti all’entrata. –Perfetto. A
dopo.- e con un sorriso che gli occupava gran parte del volto lasciò il
sotterraneo.
***
-Ehi,
Angelia…- la voce vellutata e sensuale di Cassio Blanche arrivò prepotentemente
alle orecchie della sorella la quale avrebbe volentieri fatto a meno di udirla.
Angelia
si voltò facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli scuri. Piantò i suoi occhi
chiarissimi in quelli del fratello e lo attese con pazienza accanto alla statua
del cavaliere mascherato.
-Che
vuoi?- gli chiese quando la raggiunse.
Cassio
scosse la testa. –Dove sono finite le buone maniere insegnateti a Beauxbaton,
sorellina?-
Angelia
socchiuse gli occhi, mordendosi le labbra. –Le ho perse da quando tu non fai
che infastidirmi.-
-Ah,
sì?- l’uomo ridacchiò malignamente afferrandole di scatto il polso
sottilissimo. Glielo portò dietro la schiena attirandola a sé. Angelia sentì un
dolore profondo all’altezza del gomito ma strinse i denti per non cedere
all’impulso di lamentarsi. –Devo forse ricordarti il passato?-
Cassio
strinse la presa intorno al braccio della bruna. –Non serve ricordarmelo a
parole. Ho il ricordo ben impresso nella mia mente…-
Angelia
gli fissò gli occhi limpidi. –Se non fosse stato per me, tu saresti ancora a
Parigi a vagare per l’elemosina. Cerca di ricordartelo.-
-MAMMA, MAMMA!- Angelia
aveva gridato mentre il grande palazzo alle porte di Parigi iniziava a
bruciare. Il corpo della giovane donna bruna giaceva esangue ai piedi del
letto. Una grande macchia scura imbrattava il collo lungo e delicato.
Angelia l’aveva scossa
un paio di volte, ma la donna non si era mossa. Calde lacrime aveva iniziato a
rigarle il volto di bambina appena settenne. –Mamma, presto.- continuava a
dire. –Qui non riesco a respirare c’è tanto fumo.-
Fuori dalla stanza da
letto si sentivano urla e passi veloci dirigersi verso il piano di sotto.
-DOV’E’ LA
SIGNORINA?- Aveva urlato un domestico
prima che la porta si spalancasse. Aveva gridato dalla paura rannicchiandosi
maggiormente accanto a sua madre.
Un uomo che aveva visto
un paio di volte servire il tè a sua madre era in piedi dinnanzi alla porta.
Un’ondata di fumo nero invase la bella stanza.
-VIENI!- le aveva urlato
avventandosi su di lei. Angelia si era
attaccata al collo livido della madre. Aveva sentito l’uomo tirarla con
violenza per i fianchi. –LASCIAMI!- era esplosa quando la forza del maggiordomo
l’aveva quasi staccata dalla donna. Si era aggrappata al sottile ciondolo a
forma di luna estremamente levigato che sua madre portava.
All’improvviso, il
laccio d’oro bianco si era spezzato e,
sia lei che l’uomo, erano capitolati all’indietro. Aveva sentito un dolore
lancinante alla base del collo poi più niente.
Angelia
chiuse forte gli occhi per evitare che altre lacrime le scendessero. –Alcune
volte.- incominciò con la voce che le tremava. –Avrei preferito che tu non mi
avessi mai ritrovato…-
Con
ancora le sue grida nelle orecchie, Angelia strattonò il braccio del fratello e
si liberò dalla presa. Allungò il passo e scomparve nella sua camera da letto.
***
-Anne!-
esclamò Lily correndo giù per le scale. Il pigiamino ancora addosso e le
calzine bianche ai piedi. I capelli ricci vaporosi e gli occhi ancora
appiccicati dal sonno. Trotterellò in cucina arrampicandosi con difficoltà
sullo sgabello del bar.
Anne
era voltata. I capelli neri raccolti in due codine alte che la facevano
sembrare una bambina. Si voltò appena mentre rigirava le uova nel tegame.
Intorno alla vita teneva legato un grembiule fiorato che poco si addiceva al
suo abbigliamento sportivo e giovanile.
-‘Giorno,
patatina- la salutò voltandosi di nuovo. Saltò ancora un po’ le uova prima di
afferrare un piatto e versarne un po’ al suo interno. Prese dal frigo il
cartone del latte preparando un bel bicchiere che subito porse alla bambina. –Fame?-
Lily
si strinse nelle spalle. Aveva un colorito pallido e con poco entusiasmo
afferrò la forchetta che la sorella le porgeva. Due linee violacee le solcavano
gli occhioni marroni dai riflessi verdi.
Un
sogno orribile l’aveva perseguitata per l’intera nottata.
-Cos’hai,
tesoro?- le chiese ancora Anne togliendosi il grembiule e sedendole di fronte.
Lily
si strinse nelle spalle mentre una leggera nausea le saliva dallo stomaco.
Nascose il viso tra le manine cercando di
cacciare vie quella sensazione di paura che la possedeva dalla notte
precedente. Spostò con un braccio il
piatto della sua colazione e appoggiò la fronte sulla ceramiche fresca del
ripiano.
-Non
ho fame, Annie…- sussurrò togliendosi un paio di ciocche dal viso.
La
bruna s’incupì sfiorandole la fronte preoccupata. La sentì fresca e si
tranquillizzò un pochino. –Che hai, patatina?- le domandò con dolcezza
prendendola sulle gambe.
Lily
abbracciò forte sua sorella sprofondano il suo nasino tra quei vestiti che
profumavano di pesca e che le trasmettevano tranquillità. Anne la cullò per un
po’ accarezzandole la schiena.
-Vuoi
dirmi perché stai così?- la incoraggiò con un tono così calmo da fare
acquietare anche il troll più agitato.
Lily
sollevò il volto guardando gli occhi chiari della donna. –Ho fatto un brutto
sogno questa notte.- la bambina abbassò lo sguardo tormentandosi le labbra con
i denti. –L’ultimo che assomigliava a questo l’ho fatto prima che Hermione si
sentisse male…- Lily non riuscì a continuare. La sua voce fu interrotta da
alcuni singhiozzi disperati e da tante lacrime che le scesero giù dagli occhi
seguendo la curva paffuta della sua
guancia.
Anne
le accarezzò il volto scostandole i
ricci che le impedivano di guardarla. Le fece sollevare la tesa baciandole la testa con fare protettivo. –Non
accadrà nulla.- le sussurrò portandole i capelli dietro le orecchie. –Ci saremo
in tanti a difenderti. Io per prima. Poi ci sarà Draco, il tuo principe azzurro,
Hermione, Ron, Maggie, TJ, papà… tutti quanti lì per te. Nessuno ti farà mai
del male.-
Lily
tirò su col naso. –E se qualcuno si sentisse di nuovo male come Hermione?-
Anne
le rise a fior di labbra. –Lo salveremo come abbiamo fatto con lei. Noi siamo
forti, sai?- così dicendo le pizzicò il nasino strappandole un piccolo sorriso
sollevato. Lily l’abbracciò forte .
-Nessuno
ti farà del male. Tu sei la mia patatina porta fortuna.- le sussurrò baciandole
rumorosamente le guance.
Lily
rise stringendola più forte. –Ti voglio tanto bene, Annie.-
La
donna le accarezzò i capelli. –Te ne voglio anch’io, patatina.-
***
L’odore
dolciastro di shampoo aleggiava prepotente in tutto il piccolo bagno pulito.
Ginny aveva i capelli bagnati attaccati sulla fronte mentre, con le braccia
tenute ai lati del water, cercava con tutta se stessa di non rimettere anche
gli occhi. Era la prima volta che la coglieva una… nausea. E non era certo una
nausea qualunque…
Ginny
sospirò quando finalmente l’ultimo conato abbandonò il suo corpo umido di acqua
e sudore della doccia appena fatta. Si alzò sulle sue gambe con una posa
instabile. Si portò con calma al lavandino togliendo con una mano il panno di
condensa creatosi sullo specchio.
Storse
le labbra livide rimirandosi.
Aveva
un colorito così pallido che le poche lentiggini rimaste erano quasi
invisibili, gli occhi azzurro cielo erano segnati da profonde linee violacee.
Aprì
con forza i rubinetti dell’acqua fredda inumidendosi i polsi per riprendersi. Si
lavò il viso passando immediatamente alla bocca dove il sapore di quello che
aveva rimesso le stava facendo risalire la nausea.
“Incinta…”
pensò sfiorandosi appena il ventre a stento rotondo. “Com’è stato possibile che
non me ne sia accorta…”
Si
asciugò i lunghi capelli ramati ed, indossando i primi vestiti trovati, uscì
dal bagno. Aprì con uno scatto le persiane facendo inondare di luce tutta la
stanza. Vide un paio di abiti di Harry sparsi in giro e sorrise. Li recuperò
soffermandosi ad annusare che buono odore di pulito emanavano. Ripiegò con cura
le maglie appoggiandole con dolcezza sulla sedia della scrivania. Rifece il
letto sistemando con meticolosa precisione i cuscini.
“Insomma
sono incinta” rifletteva mentre passava uno straccio sui vetri già puliti.
-Incinta,
incinta?- chiese ad alta voce mentre le guance si coloravano di scarlatto.
Scoppiò a ridere. –No, non è possibile. Se fossi davvero incinta…- ma non
terminò la frase che sentì dentro di lei qualcosa muoversi appena. Fece la cosa
più logica che tutte le donne avrebbero fatto. Urlò con tutta se stessa.
Un
paio di elfi domestici si dileguarono.
Ginny
sbiancò di nuovo lasciandosi scivolare senza forze sul letto. Si raggomitolò
tra le lenzuola sentendo la nausea salirle ancora. Mantenne il suo sguardo
cristallino sulla parete opposta. Bianca e pulita. Sentì la consapevolezza
farsi strada dentro di lei.
Era
incinta.
Era
in dolce attesa e nessuno, nemmeno il mago più potente, avrebbe potuto cambiare
quella situazione. Avvertì lo smarrimento e la paura addentrarsi nel suo animo,
la consapevolezza di essere sola, di non avere nessuno la imprigionò. Ben
presto, grosse lacrime scivolarono giù dai suoi occhi innocenti ma non più da
bambina.
***
Hermione
tamburellò sul tavolo della sala degli insegnanti mentre Ron leggeva con calma
il giornale.
Il
rosso alzò un attimo lo sguardo dal giornale le fece un sorriso birichino prima
di distogliere lo sguardo da lei. Hermione arrossì di colpo mentre ripensava
agli avvenimenti della notte precedente.
Non
si accorse che Ron aveva ripreso ad osservarla sogghignando malignamente.
-Pensieri
impuri, Miss Granger?- domandò facendola sobbalzare. Mise giù il giornale
sistemandosi meglio intorno al tavolo.
Hermione sentì le orecchie andarle a fuoco mentre lo guardava allibita.
-N…no.-
balbettò insicura tornando a lavorare al computer. Stava preparando le
locandine dello spettacolo. Ron continuò
a fissarla domandandosi con quale incredibile fortuna quella donna avesse
scelto lui. Non solo come fidanzato ma anche come amico. Sorrise stiracchiandosi
sulla sedia.
-Sì,
invece…- l’apostrofò incrociando le braccia dietro la schiena. –Perché non
riesci ad ammettere che dietro quelle sembianza meravigliose di brava ragazza
si nasconde una piccola sessomane…-
Hermione
sentì le orecchie fischiare come una locomotiva a vapore. –Non dire sciocchezze!-
lo rimproverò alterandosi leggermente.
Ron
scoppiò a ridere infilandosi come un bambino sotto il tavolo.
Hermione
saltò. –Che diavolo fai?!- avvertì il tavolo sobbalzare prima di udire
un’imprecazione poco elegante del suo ragazzo.
-Niente,
‘Mione.- Le rispose uscendo dalla sua immersione. – Mi sono spostato da questo
lato della scrivania.-
La
bruna inarcò il sopracciglio. –Aggirarla, no?-
Ron
ridacchiò baciandole prepotentemente le labbra. –Per perdermi questa tua
espressione sconcertata?-
Senza
volerlo Hermione si lasciò sfuggire una risatina. –Ma quanto sei pazzo?- gli
domandò alzandosi e risedendosi sulle sue gambe.
-Hmm,
in generale non molto. Di te da morire…- le fece un altro sorriso che la fece
sciogliere. Ben presto non riuscì più a lavorare. Si ritrovava le mani e le
labbra del rosso dovunque…
-Per
favore…- protestò poco convinta mentre Ron raggiungeva la sua bocca. La baciò
come solo lui sapeva fare portandola in un altro luogo meraviglioso. Fato
unicamente d’amore e sensazioni forti.
-Professore…-
Maggie si lasciò morire le ultime parole in bocca. Per la seconda volta ritrovò
i suoi due insegnanti aggrovigliati l’una all’altro nel disperato tentativo di
diventare uno solo.
-Maggie!-
esclamò scansando bruscamente Ron che parve riprendersi solo dopo alcuni
minuti. Scosse il capo inghiottendo il vuoto. –Ciao Mag.- la salutò
rassettandosi i capelli corti.
La
biondina tentò di non arrossire. Ma in una situazione del genere non era
possibile. Sentì dei passi veloci muoversi fuori dalla porta prima che questa
si aprisse lasciando entrare TJ, leggermente affannato.
-Vai
veloce…- le sussurrò dando l’attenzione ai suoi insegnanti. -Signorina Granger,
Signor Weasley…- notò l’aria imbarazzata dei tre grattandosi la testa. –Hm, hm…- continuò spingendo un po’
più in avanti la sua compagna. –Maggie vi ha già detto tutto?-
Hermione
si diede coraggio uscendo da quella situazione con incredibile disinvoltura.
–No. Cosa c’è, cara?-
Maggie
farfugliò una frase mantenendo gli occhi bassi.–HodecisodiaccettareilruolodiGiulietta-
Ron
guardò Hermione speranzoso che, come al solito, avesse potuto spiegargli quello
che non aveva assolutamente capito. Sembrava che Maggie avesse parlato un’altra
lingua.
Hermione
si chinò verso la ragazzina. –Cosa, Maggie?- chiese lanciando un’occhiata a TJ.
-Ho…-
tentò di nuovo Maggie diventando rossa. –Ho deciso di accettare il ruolo di
Giulietta.-
Hermione
fece un sorriso trionfo portandosi i capelli lontano dagli occhi. –Oh, sì. Lo
sapevo. Infatti avevo già inserito il tuo nome nella locandina.- si risedette
davanti al computer inviando il suo lavoro in stampa.
-Come?-
saltò su Maggie. –E se io non avessi accettato?-
Hermione
fece un largo sorriso. –Non era contemplato, quindi, l’avresti fatto
obbligatoriamente.-
Ron
cercò di trattenere una risatina mentre Maggie lasciava scivolare la sua
mascella al pavimento. –Questa è bella…-
TJ
le mise un braccio sulle spalle. –Vieni mia Giulietta il tempo di andare è
ormai giunto….-
Hermione
scosse la testa mentre il rossiccio si trascinava Maggie fuori dalla stanza.
***
Il
sole tramontò dietro le piccole valli verdeggianti che si vedevano dal castello
base segreta di Voldemort. Quel prato così lussureggiate assumeva delle tinte
così particolari da mettere i brividi.
Angelia
si strinse nelle spalle mentre un leggero vento ancora freddo le accarezzava le
guance leggermente arrossate. I suoi occhi blue cobalto erano velati da una
tristezza palpabile. Si passò le dita
sottili per tutta la lunghezza dei capelli corvini sospirando al cielo arancio.
-Cosa
affligge la mia principessa dorata?-
Angelia
si voltò incontrando immediatamente lo sguardo grigio di Mellifluo. Sentì il
cuore tremare.
-Tante
cose mi affliggono, mio re dorato.- gli rispose ribattendo al semplice bacio a
stampo sulle labbra. Si appoggiò al suo petto cullandosi al ritmo del suo
respiro regolare.
-Dimmene
una sola…- la incoraggiò iniziando ad ondeggiare con lei.
Angelia
si voltò per guardarlo meglio in faccia. Mise le proprie mani su quelle di
Mellifluo appoggiate intorno alla sua vita. –Ho paura…- disse, quando sentì il
peso del mento del compagno gravarle sulla cima della testa.
-Di
cosa?- Mellifluo la strinse maggiormente a sé respirando il profumo dei suoi
capelli.
-Questa
impresa non ci porterà bene.- disse in un soffio senza riprendere fiato.
Il
biondo socchiuse gli occhi. Angelia aveva dato voce ad un pensiero che egli
stesso stava facendo da un po’. Si
riflesse nello specchio sorridendole.
-Non
mi succederà niente.- bisbigliò voltandola per guardarla.
Gli
occhi di Angelia si riempirono di lacrime amare. Si morse le labbra stringendo
tra i pugni la stoffa della maglia scura di Mellifluo. L’uomo si chinò su di
lei rubandole un lungo bacio carico di passione. La sollevò tra le braccia.
-Ti
amo, Angelia. Ti giuro sul mio cuore che tornerò da te. Costi quel che costi.-
La
bruna sentì le lacrime scivolarle lungo le guance. –Ti amo anch’io.-
Si
strinsero l’uno all’altra in un ultimo disperato tentativo di imprimersi il
calore del corpo del proprio amato. Rimasero avvinghiati fino a quando il sole
non scomparve del tutto dietro le colline verdeggianti di primavera. Poi, il richiamo di Voldemort serpeggiò tra
loro.
La
loro ultima messa in scena era iniziata.
***
-Anne,
sbrigati!- sbraitò Maggie che trascinava un grande borsone nero con i suoi
vestiti di scena. Sua sorella maggiore tirava per una mano Lily che non
riusciva a stare loro dietro.
-Annie…-
si lamentava tenendosi le codine con la mano libera. –Rallenta!-
La
bruna al contrario allungò il passo facendola quasi volare lungo i corridoi.
Lily trattenne un piccolo urlo quando per poco non inciampò nei suoi piedi.
Maggie
aprì con uno scatto le porte dell’auditorium scivolando leggera e veloce sul
palco e fin dietro le quinte. Quando anche Anne fu entrata si ritrovò in un
formicaio che pullulava di ragazzi. Un gruppetto piuttosto folto si stavano
truccando e vestendo mentre degli altri erano già pronti e ripassavano con
meticolosa attenzione la propria parte.
Lily
ed Anne si incantarono ad osservare una donna che sistemava i capelli di una
ragazza bionda. Aveva delle mani velocissime, un paio di ferretti in bocca e
una bomboletta di lacca nell’altra.
Si
voltò verso di loro sorridendo.
-Anne,
Lily.- le salutò sistemando l’ultima ciocca con una mossa da maestra.
-Hermione?!-
esclamò la bruna in risposta. La ragazza annuì dando una piccola pacca sulla
spalla della biondina. –Tutto a posto ora metti il vestito e ripeti un po’ la
parte.-
-Non
sapevo fossi così brava come parrucchiera…-
Hermione
rise infilandosi la lacca in una cinta stranissima che aveva legata intorno
alla vita. –Sì, nemmeno io. Ho imparato oggi pomeriggio da Draco. Quell’uomo è
meraviglioso.-
Anne
arrossì inconsapevolmente osservando la testa della bambina che aveva preso a
guardarsi attorno curiosa.
-Ehi,
patatina.- la salutò Hermione dandole un bacio sulla guancia morbidissima. –Sei
bellissima oggi.- si complimentò notando le sue codine alte.
-Sei
stata bravissima…- aggiunse all’improvviso Anne scrutando i ragazzi impegnati
ed indaffarati. –Sembrano una compagnia di attori a tutti gli effetti.-
-Grazie
ma il merito è tutto loro.- sorrise ancora prima che un ragazzo biondo la
richiamasse dal fondo della stanza. –Arrivo.- gridò in risposta. –Ci vediamo
dopo Anne. Ah, tu e Draco siete seduti vicini sua esplicita richiesta.-
Si
allontanò lasciando la ragazza con la bocca socchiusa e le guance rosse.
…Sua esplicita
richiesta…
-ANNE!-
la richiamò Maggie uscendo dal camerino con l’accappatoio. –Che diavolo fai
ancora qui. Sbrigati, ho bisogno di te!-
Con
un sorriso adorabile sulle labbra, Anne si diresse verso la sorella fluttuando
a pochi centimetri dal pavimento.
***
Voldemort camminava lungo il piccolo esercito
di Mangiamorte schierati sul terrazzo del castello. Aveva un passo lento e
calibrato scandito dalla sua parlata metodica e strascicata.
-Con
questa missione potremmo rinvigorire il nostro esercito ed il mio potere.
Riusciremo a schiacciare gli auror come fossero formiche. Uno per uno. Finalmente
i purosangue riusciranno ad estirpare il morbo degli impuri tornando al potere….-
Angelia
si strinse nel mantello, mentre Tamiara sorrise con cattiveria. Mellifluo
inchinò il capo appoggiando la mano sull’elsa della spada. C’era un’aria
immobile. Irreale ed impalpabile.
Tamiara
guardò la luna ormai altissima nel cielo perfettamente tonda e chiara. La sua
luce fredda le lambiva il viso schiarendole maggiormente la carnagione già
pallida. Si morse le labbra rosse e carnose leggermente truccate.
-Mio
signore…- richiamò l’attenzione di Lord Voldemort inchinandosi ossequiosamente.
–La luna è pronta, mio Signore. La
strada ci verrà indicata.-
Il
Signore Oscuro sorrise malignamente asserendo col capo. –Molto bene, mia
ancella del male. Mostra ai tuoi compagni la via.-
Tamiara
scostò il lungo mantello nero e con uno scatto veloce afferrò la bacchetta
appesa alla cintura. Mormorò un incantesimo in una strana lingua che
assomigliava vagamente al latino antico. Un leggero filo d’argento legò la
punta della sua bacchetta ai pallidi raggi della luna ed immediatamente un leggero tendaggio fatto di luce apparve
sulla torre del castello.
Tamiara
sorrise riponendo la sua bacchetta. –La strada è aperta….- sussurrò scostando
con una mano i drappeggi fatti di scintille per oltrepassarli. Ad uno ad uno,
tutti i mangiamorte varcarono quella soglia fino a quando anche Mellifluo,
l’ultimo uomo ad essere rimasto sulla torre, non fu inghiottito nel nulla.
***
-Trovo
sia una cosa molto stupida non specializzarsi e rimanere sottoufficiale.-
Lucrezia parlottava con Ginny e Joseph
seduti nel piccolo café della base.
–Insomma studiamo da morire per tre anni perché non continuare per altri
due. In fondo, a 22 anni si è già fuori…-
Ginny
rigirava senza alcuna felicità il suo frappé al cioccolato. In effetti, aveva
una leggerissima nausea. Avrebbe voluto rimanere in camera a crogiolarsi nel
suo letto ed invece… quell’adorabile vulcano di Lucrezia l’aveva buttata giù
dal letto prima con una lunga telefonata e poi facendo apparire dietro la porta
il povero Joseph più imbarazzato che mai.
-…Dobbiamo
bere un frappè insieme! Non ci vediamo da tantissimo tempo…- le aveva detto con
quella sua voce allegra e frizzante. A nulla erano servite le scuse.
Aveva fatto accomodare Joseph in camera e con
lentezza si era cambiata accorgendosi finalmente che i suoi jeans non le
stavano più. Era diventata rossa come i suoi capelli ed era uscita di nuovo dal
bagno con i pantaloni slacciati. Aveva rovistato nei cassetti e fortunatamente
Harry aveva lasciato una maglia tra le sue cose. –Cavolo…- si era detta infilandola. –Sono
proprio incinta, allora…-
-Ginny!-
la richiamò, strattonandola per un braccio, Lucrezia. –Sei con noi? Sei
connessa?- Virginia sbatté le palpebre sorridendo appena all’indirizzo della
ragazza.
-Sì,
scusami…- si guardò attorno accorgendosi che
Joseph si era alzato per andare a pagare. Sapere che era arrivato il
momento di tornarsene a casa, la fece sentire più felice e, senza aspettare
oltre, infilò il giubbino.
-Ginny,
tesoro?- la richiamò ancora Lucrezia. –Sei molto pallida, sicura di star bene?-
La
rossa le sorrise, questa volta con più convinzione. –Sì, Lu. Non ti
preoccupare.- L’amica l’osservò dritta negli occhi lasciandosi fuggire un
sospiro. –Sai che se hai un problema devi sentirti in dovere morale di parlarne
con me.-
Ginny
cercò di sostenere quello sguardo chiaro ed intelligente. Sentì il cuore
stringersi all’altezza dello stomaco. –Sì, certo…- mise la leggera sciarpa di
cotone attorno al collo. –Lo so, lo so…- Mise la borsa a tracolla continuando a
rimuginare tra sé e sé. “Brava! Adesso menti anche a lei!”
Si
voltò un attimo, osservando la sua amica sistemarsi per uscire e si sentì in
colpa. Stava mentendo troppo per i suoi gusti e se ad Harry riusciva a trovare
una giustificazione seppur effimera, a Lucrezia nemmeno una.
Ginny
sostò un po’ lo sguardo, notando che Joseph stava tornando. Respirò forte
intrappolata tra la voglia di dirlo alla ragazza ed il timore di rovinare
qualcosa. Respirò ancora forte, prima di
chiudere gli occhi e dire senza più pensare a nulla.
-
Lucrezia… io… io… sono incinta…-
***
Harry
era seduto nell’ufficio di McDury da circa un’ora. La riunione era stata
indetta dal vecchio generale per comunicare alcune importanti novità al corpo
degli auror e come succede in quel tipo di incontri la discussione si era
accesa e alcuni capitani avevano alzato la voce e stavano iniziando a litigare.
Harry
trattenne a stento uno sbadiglio; lui era lì per una sola, semplice ragione. I
suoi amici. Dopo quasi 7 mesi di totale assenza di notizie finalmente McDury si
era deciso a sciogliere quel velo di riservatezza. A quanto pareva la pozione
era pronta ma come in tutte i buoni eserciti la burocrazia era qualcosa di
insopportabile. Se fosse dipeso da Harry sarebbe corso a portare la pozione ai
suoi migliori amici nel giro di qualche secondo, ma secondo le regole non
poteva farlo.
La
notizia doveva essere comunicata all’assemblea riunita dei capitani e
successivamente, dopo una lunga votazione, si sarebbe deciso quali uomini
avrebbero potuto affrontare questa missione e riportare finalmente quei poveri
ragazzi a casa.
Harry
spostò il suo sguardo cristallino sul giovane medimago. Artemisy, doveva chiamarsi se la memoria non lo
ingannava. L’aveva visto una mezza volta durante la notte in cui loro avevano perso i poteri.
Il
bruno si rilassò maggiormente contro lo schienale della sedia assumendo una
posizione, affatto salutare, che metteva in risalto il suo umore in quel
momento: dire che Harry Potter era annoiato a morte era dire poco. Aveva sempre
evitato quelle lunghissime riunioni perché sapeva che i punti che gli
interessavano sarebbero sempre arrivati alla fine quando lui era troppo
insonnolito per prendere parte attivamente al dibattito.
-Ok,
basta ragazzi, calmiamoci. I punti da discutere sono ancora molti…- McDury
finalmente mise fine a quella dannatissima discussione sulle pistole magiche.
–Dunque…-
Harry
si mise, di nuovo, dritto speranzoso che il suo momento fosse finalmente
giunto…
-Parliamo
dell’ultimo rapporto consegnatomi…-
Harry
si afflosciò ancora sulla sedia, sbruffando vistosamente. A suo parere la sorte
dei suoi amici era molto più importante dell’ultimo rapporto e delle pistole
magiche. Tamburellò le dita sul tavolo e, all’improvviso, la cicatrice gli prudette
per un attimo. Non ci fece caso, impegnato com’era a fulminare con lo sguardo
il Generale McDury.
***
-Forza,
sbrigatevi ragazzi!- Hermione sussurrò dietro le quinte mentre la tragedia più
famosa di Shakespeare veniva messa in scena.
La bruna osservava Maggie e ringraziava il cielo che lei avesse
accettato di sua spontanea volontà la
parte. Era incredibilmente brava. Poi con TJ facevano una coppia
meravigliosa.
Sorrise,
aggiustando velocemente i capelli di un’altra ragazza e spingendola in scena
con un colpetto sul sedere che aveva un che di protettivo.
Incontrò
gli occhi di Ron ed arrossì come ogni volta. Quello era uno dei momenti più
belli della sua vita. Per la prima volta, capì che se anche non avesse mai
ricevuto i suoi poteri, forse sarebbe stata ugualmente felice. Guardò, di nuovo,
il suo ragazzo e scosse la testa. No, lei non sarebbe mai stata felice se non
avesse conosciuto Ron.
-Professoressa,
ho un vuoto di memoria: non ricordo la battuta!-
Hermione
sospirò voltandosi a guardare una ragazzina minuta e bruna. Le indicò il gobbo,
affidato a Charlotte e spiegò. –Tesoro, vedi Charlotte?- chiese alla ragazza,
indicandola.
L’altra
annuì, iniziando a respirare irregolarmente. –Se non ti ricordi qualche battuta
devi solo guardarla e lei te la suggerirà…-
La
ragazza sbarrò gli occhi, rilassandosi all’improvviso. –Davvero?-
Hermione
le sorrise ancora. –Certo, tesoro. Ora rilassati e fai un bel sospiro.-
La
giovane ubbidì socchiudendo gli occhi. Senza accorgersene la bruna la spinse
con dolcezza in scena e come per magia “la smemorata”esordì con sicurezza nella
sua parte.
Hermione
si strinse nelle spalle. Guardò i suoi ragazzi e sentì un moto di orgoglio
pervaderla. Adorava insegnare e quando sarebbe tutto finito, l’unica cosa a
mancarle davvero sarebbe stato il suo lavoro da insegnante.
***
Tamiara
riaprì i suoi occhi ritrovandosi ai piedi di un albero. Dietro di lei una
quindicina di mangiamorte si snodavano per il piccolo parco di una scuola.
Toccò la superficie rugosa dell’albero e sentì la presenza di un membro della
sua famiglia.
-Sono
qui…- sussurrò a Cassio che si era avvicinato a lei.
Guardarono
l’edificio scolastico e si presero per mano. –Ce la faremo, mia Signora…- le
disse l’uomo avvertendo nell’aria una strana atmosfera. Tamiara asserì prima di
avviarsi verso l’entrata del grande edificio.
***
-Bene…-
disse il generale McDury, firmando un documento che gli avevano porto un paio
di capitani. Guardò Harry e dopo il
medimago, sorridendo. –Ora tocca a lei, Artemisy.-
Il
capitano Potter s’illuminò. Si rizzò sulla sedia assumendo finalmente uno
sguardo presente ed attento. Artemisy si schiarì la gola incominciando a
parlare.
-Dopo
quasi 7 mesi la pozione della fenice è
pronta.- il medimago lanciò un’occhiata ad Harry che sprizzava gioia da tutti i
pori. –Ora non dobbiamo far altro che farla bere ai ragazzi ed il gioco è
fatto.-
Il
generale McDury diede alcune pacche sulle spalle del giovane guaritore quando
un applauso spontaneo si diffuse in quella stanza. –Bene, bene. Ora decidiamo
la squadra di spedizione.-
Harry
saltò a sedere. –Io mi offro come capitano coordinatore.-
-Ehi,
ehi, ehi…- disse una voce lugubre alle spalle dell’auror. –Qui di solito non ci
si è mai offerti volontari. E’ il consiglio che decide a chi affidare la
missione.-
Harry
si voltò a guardare Nott. Un capitano che di valori tipici di un auror non ne
aveva neanche uno. –Tu hai qualcosa da obbiettare?- chiese Harry fulminandolo
cono lo sguardo.
Nott
asserì, scroccando le sue lunghe dita olivastre. –Sì. Sono io che non esco in
missione da molto tempo quindi il ruolo di capitano coordinatore spetterebbe a
me.-
McDury
fece un sorriso amaro. Anche lui, come molti capitani, non sopportava
quell’uomo né come militare né come qualsiasi altra cosa. –Ma se non sbaglio
sono ancora io il presidente di questo consiglio…- intervenne scoccando
un’occhiataccia a Nott.
Il
capitano non si scompose. –Lei sa benissimo che se questa decisione non verrà
messa ai voti lei verrebbe accusato di nonnismo?-
McDury
incassò il colpo serrando la mascella quadrata. –Certo che ricordo quella legge;
l’ho stilata io stesso quando tu frequentavi ancora Hogwarts.-
Nott
sorrise mellifluo, muovendo la bacchetta e facendo comparire i foglietti magici per il voto.
-Mamma
mia, Nott. Sei un palloso.- intervenne Evelyn che si era astenuta dal
commentare quel comportamento odioso. –Sai benissimo perché il capitano Potter
vuole assumersi l’incarico di coordinatore in questa missione…-
Nott
l’osservò con i suoi occhietti neri ed acquosi. –Non ho chiesto il suo parere
capitano McNarth. Si limiti a votare.-
-Sei
un viscido, Nott…- sillabò Evelyn sbattendo un pugno sul tavolo.
-Generale…-
disse Harry cercando di mantenere la calma già abbastanza compromessa. -Questa
mi sembra una grande perdita di tempo… i miei amici sono lì che aspettano di
riavere i loro poteri e qui noi ci formalizziamo per una votazione?! –
Il
Generale sbruffò, mentre Nott aggiungeva. –Il mio reclamo al dipartimento della
difesa magica non sarà una perdita di tempo…-
-Votate
ragazzi…-
Un
mormorio di dissenso serpeggiò nella sala mentre Harry cercava di protestare.
–Ma…-
-Niente
ma Potter, se continuiamo ad opporci
perderemo solo più tempo.-
Harry
si morse il labbro inferiore con violenza. Afferrò la sua penna d’oca e a
grandi caratteri scrisse il suo cognome. “Brutto, viscido, bastardo di un Nott.
Questa te la faccio pagare.” Pensò lanciando un’occhiataccia all’uomo che nel
frattempo sorrideva trionfo.
***
-…Una triste pace porta
con sé questa mattina: il sole, addolorato, non mostrerà il suo volto. Andiamo
a parlare ancora di questi tristi eventi. Alcuni avranno il perdono, altri un
castigo. Ché mai vi fu una storia così piena di dolore come questa di Giulietta
e del suo Romeo…- Elijah
nei panni del principe disse la sua ultima battuta e, nell’arco di pochi minuti,
quando il sipario calò, l’intera platea si alzò in piedi ad applaudire quei
ragazzi il cui lavoro era risultato ineccepibile.
Marcus
Bed e TJ trascinarono sul palco la loro insegnante, Hermione che, mezza
commossa, abbracciò tutti. Il sipario si riaprì e l’applauso del pubblico
scrosciò ancora più forte. Hermione afferrò le mani di TJ e Maggie, i
protagonisti, che a loro volta si legarono agli altri. Per un lungo momento, le
23 persone sul palco s’inchinarono al cospetto di quella platea troppo
magnanima.
-Hermione
sei bellissima!- riecheggiò una voce che ricordava in maniera impressionante
quella di Ron. La bruna scoppiò a ridere inchinandosi ancora, prima di far
segno ai collaboratori, dietro le quinte, di fare cadere definitivamente il
sipario.
Marcus
Bed porse un grande mazzo di rose bianche ad Hermione che non riuscì a
trattenere le lacrime.
-Grazie…
io… io…- cercò di dire strangolando Bed.
-Diciamo
che è sempre stato un mio sogno abbracciarla, professoressa. Ma adesso mi
soffoca…- scherzò il ragazzo biondo dando dei piccoli colpetti sulla schiena della
donna. Hermione si staccò, sorridendo tra le lacrime, accompagnata da varie
risatine dei ragazzi.
-Maggie!-
esclamò Anne apparendo da dietro le tende. –Sei stata meravigliosa.- le disse
abbracciandola forte. La biondina arrossì mentre sul palco si iniziavano ad
affollare vari genitori ed altri insegnanti.
Draco
sorrise ad Hermione abbracciandola prima che Ron la catturasse. –Prima io se no
qui non ci sbrighiamo più…- scherzò facendo l’occhiolino alla bruna che
ricambiò. Il rosso s’imbronciò, fino a quando non poté congratularsi con
Hermione con tutto se stesso.
-Stramaledettamente
brava, amore mio.- le sussurrò a pochi centimetri dalle labbra.
Draco
rivolse gli occhi al cielo, esasperato. –Ma quanto sei sdolcinato, Weasley…-
Ron
lo fulminò; stava per ribattere, quando Anne s’intromise nella conversazione.
–Hermione!- esclamò correndo ad abbracciarla. –Sei stata eccezionale.-
-Grazie…-
ringraziò, di nuovo, la ragazza proprio mentre Lily correva sul palco. Draco la
prese al volo in braccio, portandola all’altezza dell’insegnante. –Bravissima,
mi è piaciuta tanto questa recita…- rivelò con tutta la semplicità
caratteristica delle bambine.
Gli
adulti scoppiarono a ridere e, proprio in quel momento, un boato terribile
riempì la sala. Si udirono delle urla provenire dalla sala ancora gremita di
gente. Istintivamente, Draco si portò le mani alla cintura dove solitamente
aveva la bacchetta. “Dannazione…” pensò lanciando un’occhiata a Ron ed Hermione
che annuirono.
-Anne,
porta le bambine lontano da qui.- ordinò Draco mentre un altro urlo squarciava
l’aria.
-CRUCIATUS!-
udirono chiaramente i tre auror.
Il
sangue si gelò nelle loro vene ed il cuore iniziò a battere. Quella che prima
era una supposizione era ormai una certezza. Un gruppo di mangiamorte stava
attaccando la scuola. Si fecero largo tra la folla che cercava la salvezza tra
le uscite di emergenza dietro le quinte dove, per fortuna, i mangiamorte non
erano ancora arrivati.
Hermione
afferrò la mano di Ron stringendola forte. Il rosso si voltò a guardarla negli
occhi ed ebbe paura. Paura che quel meraviglioso sogno in cui stavano vivendo
da un po’ potesse finire in quel momento. Draco si fermò vicino le attrezzature
antincendio. Con un calcio ben assestato riuscì a liberare le due asce rosse e
l’estintore.
-Nell’addestramento
non mi hanno insegnato a combattere con un estintore…- si lamentò Hermione
guardando la sua arma.
Draco
si affacciò dietro le tende e vide il teatro immerso nel caos più totale:
persone che urlavano, altri che cercavano di difendersi. –Ragazzi… la
situazione è difficile abbiamo una media di 5 ad 1…- informò i suoi amici,
scorrendo velocemente lo sguardo sugli incappucciati.
Ron
fischiò il suo dissenso. –Beh, ci siamo ritrovati in situazioni peggiori.-
Guardò ancora fuori. Un mangiamorte alzava la bacchetta contro un uomo che
assomigliava molto al preside della scuola. –Andiamo…- disse uscendo
velocemente dal loro nascondiglio.
-Ehi,
tu!- disse al mangiamorte lanciando l’ascia
contro la bacchetta che teneva puntata verso l’uomo a terra. La lama
dell’arma spezzò in due il cilindro magico, prima di conficcarsi nel muro
dietro il mangiamorte che si voltò.
-Compagni…-
disse l’uomo facendo fermare gli altri. -Guardate un po’ chi abbiamo qui. Tre
babbani coraggiosi…-
I
mangiamorte scoppiarono a ridere lasciando perdere le altre persone che
pensarono bene di dileguarsi.
-Babbani?-
disse Draco facendo volteggiare la sua arma tra le mani con un’eleganza che
persino il mangiamorte s’incantò a guardare. –Noi siamo più maghi di voi,
brutto sacco di pulci.-
Hermione
adocchiò l’asta di ferro che aveva utilizzato per sistemare i tendaggi delle
scenografie. Con un movimento rapidissimo l’afferrò con una mano, porgendo
l’estintore a Ron. –Visto che hai perso l’ascia…-
Ron
le sorrise, prendendolo. –Io non l’ho persa, amore…- Squadrò i mangiamorte che
si stavano avvicinando sempre di più. Rimasero ad osservarsi per un paio di
minuti. –Diciamo che l’ho solo lanciata…- Così dicendo tolse con tutta la forza
la chiavetta dall’estintore ed inondò di bianco i mangiamorte. Godendo del
momento di distrazione, Ron rotolò tra le gambe degli incappucciati fino
all’altra parte del muro. Strattonò la sua ascia, ancora ferma nel punto in cui
si era incagliata, fino a quando non la recuperò. Si voltò a guardare i due
amici che, nonostante tutto, se la stavano cavando abbastanza bene: Hermione ne
aveva stesi due con un calcio e, in quel momento, aveva disarmato un altro
mangiamorte dalla bacchetta.
-Non
lasciare scoperto il fianco destro!- le urlò iniziando a combattere anche lui
contro due incappucciati.
Hermione
stese anche il terzo con una botta di
bastone sulla nuca. –COSA?- gli urlò aiutando Draco con altri assalitori.
Ron
schivò un pugno in faccia e velocemente spezzò la bacchetta di un altro che gli
era finita sotto i piedi. –NULLA, AMORE!- le rispose ferendo un mangiamorte che urlò di dolore.
Sorrise,
notando che nonostante tutto se la stessero cavando.
Al
contrario di Ron, il cui punto di forza era la potenza fisica, Draco ed
Hermione erano astuti, veloci ed eleganti. Quando combattevano davano
l’impressione di danzare.
Draco
diede un pugno bello forte sul naso di un mangiamorte che subito iniziò a
grondare di sangue. Schivò un calcio in pieno petto ma non poté evitare il
pugno che lo colpì alla mascella. Il mangiamorte che era riuscito a ferirlo
sogghignò trionfo. –Ho rovinato il tuo bel faccino, signorina?-
Draco
si accarezzò la parte lesa. Afferrò più saldamente l’ascia ed iniziò a farla
volteggiare sulla testa. –Diciamo che io non riuscirò a sfigurarti…- disse all’incappucciato
che continuava a guardare come ipnotizzato l’ascia. Fu proprio in quel momento
che Draco gli sferrò un bel calcio potente nelle parti basse. L’uomo divenne
livido ed istintivamente si portò le mani davanti. –Eh, eh… troppo tardi…- lo
prese in giro Draco, dandogli il colpo di grazia, con il manico dell’ascia,
sulla testa.
Il
povero mangiamorte cadde a terra privo di sensi.
Hermione
ricevette un calcio dietro le ginocchia e, prima di rendersene conto, si
ritrovò sul pavimento. Il bastone di ferro lontano dalle sue mani ed un
mangiamorte su di lei che le diede uno schiaffo che le aprì la guancia sinistra
con un sottile taglio da cui piccole gocce di sangue iniziarono a scendere.
Il
mangiamorte cercò la bacchetta tra le lunghe vesti. L’afferrò e sorrise
malignamente alla bruna. Hermione tentava di sollevarsi dal pavimento, ma il
peso dell’incappucciato unito allo stordimento, conseguenza dello schiaffo, non
l’aiutavano. Annaspava in cerca di ossigeno, prima che il mangiamorte le desse
un altro pugno nello stomaco per farla stare buona.
Cercò
di urlare ma le parole, le morirono in gola, Ron era circondato da quattro
mangiamorte e Draco non era da meno. Da dove erano saltati fuori tutti quegli
altri? Ricordava di averne steso almeno cinque…
Riportò
la sua attenzione sul mangiamorte che incombeva su di lei. Il sorriso cattivo e
maniaco gli deturpava il viso mentre le puntava la bacchetta alla tempia.
Hermione
vide passare davanti a sé l’intera vita. Hogwarts,
Harry, Ginny, Draco, i suoi genitori, McDury, tutti i suoi amici scomparsi…
Ron! Fu allora che le lacrime le annebbiarono la vista e non poté fare a
meno di urlare aiuto.
-AIUTO,
RON!-
Il
rosso diede una spallata bella potente ad un mangiamorte spronato dal grido
disperato della ragazza. Anche Draco sembrò riprendersi perché con un calcio
sulla macella stese un altro incappucciato.
-Morirai
bella micina…- sussurrò il mangiamorte ad Hermione iniziando a muovere il polso. La bruna
strinse forte gli occhi mentre sentiva un urlo provenire dalla sua destra ed un
imprecazione dalla sua sinistra. Poi, una voce baritonale si levò su tutte le
altre.
-LEVITA
SANGUE!-
Il
mangiamorte che incombeva su Hermione sbatté le palpebre per un paio di secondi
poi con lentezza scivolò di lato finendo sul pavimento, morto. Un rivolo di
sangue gli usciva dalla bocca e dalle orecchie.
Hermione
si voltò a guardare l’uscita da dove, le era parso, provenisse l’incantesimo.
Vi trovò un altro mangiamorte dalla maschera argentea e dalla possente
corporatura.
-Sciocchi…-
disse ai tre ragazzi sollevandosi la maschera dal volto. –Avete lasciato sole
le uniche tre persone che eravamo venuti a cercare…-
-COSA?-
Draco diede un ennesimo pugno in faccia ad un mangiamorte che cadde al suolo
privo di sensi. –Non siete venuti per noi?-
In
quel momento, due iridi vicinissime al colore del metallo si squadrarono. Draco
sentì una scossa lungo i polsi. I mangiamorte che erano ancora in piedi si
allontanarono dai due giovani e fissarono inebetiti il loro compagno,
Mellifluo.
-Cosa
diavolo stai facendo, McStrict?- chiese uno, digrignando i denti.
Ron,
nel frattempo, si era avvicinato ad Hermione e l’aveva tirata in piedi. –Amore…-
le disse accarezzandole il viso segnato da qualche livido ed un paio di tagli.
La donna gli sorrise stringendogli forte le mani.
-Cosa
ci fate ancora qui?- riprese Mellifluo riferendosi ai tre auror ed ignorando
completamente la domanda del mangiamorte. –Correte… le vostre amiche sono in
pericolo.- così dicendo, afferrò la bacchetta e la spada facendole volteggiare
tra le lunghe dita affusolate.
Hermione
squadrò quell’incappucciato. La sua fisionomia era sicura di averla già vista
da qualche parte. Un vago ricordo le
attanagliava la mente.
Era fuori
dall’infermeria, Ron, Draco, il fumo… quel mangiamorte.
Era lui!
-E’
lui!- gridò a Ron e Draco. –E’ lui che ci ha attaccato fuori dall’infermeria.-
I
due uomini aguzzarono la vista e finalmente lo riconobbero. Hermione aveva
ragione.
–Noi
dovremmo fidarci di un mangiamorte?- chiese Ron con stizza riprendendo tra le
mani la sua ascia e porgendo il bastone alla bruna.
-Di
un mangiamorte che vi ha salvato la vita.- rispose Mellifluo incominciando a
combattere contro due incappucciati. Con un colpo di bacchetta ne uccise uno
con un fendete di spada l’altro.
Draco
aggrottò le sopraciglia. Certo, non c’era da fidarsi di un mangiamorte ma non
poteva permettersi il lusso di non andare nemmeno a controllare.
-Ron,
Hermione…- richiamò i suoi amici dando un calcio ad un mangiamorte. –E se
stesse dicendo la verità?-
Mellifluo sbruffò schivando un pugno di un
incappucciato. –Io STO dicendo la verità!-
Hermione
guardò Ron negli occhi, non sapeva davvero cosa fare.
-Come
facciamo a fidarci di te?- disse ancora Ron dando un’asciata in testa ad un
mangiamorte che si era avvicinato troppo ad Hermione.
-Dovete
fidarvi!- rispose Mellifluo uccidendo altri due mangiamorte con la bacchetta.
Draco
sospirò stendendo l’ultimo mangiamorte che si era avvicinato.
–Hermione!-esclamò correndo verso i due e afferrando la donna per un polso.
–Dobbiamo andare a controllare.-
La
bruna si morse le labbra . –Ma se fosse una trappola?-
Draco
si strinse nelle spalle. –Non mi perdonerei mai se succedesse qualcosa a quelle
sorelle…-
Ron
lo guardò negli occhi e gli sorrise. –Va bene.- disse guardandosi intorno. –Qui la situazione è
sostenibile per uno solo. Quindi voi due andate a controllare.-
Hermione
gli prese la mano, sgranando gli occhi. –Io non ti lascio.-
Il
rosso le sorrise chinandosi a baciarla. –Non ho nessuna intenzione di morire,
amore…- le accarezzò il viso dandole un bacio, di nuovo.
-Appunto…-
gli rispose allontanandosi da lui e dirigendosi con Draco verso il palco. –Non
ci provare.-
Ron
rise rivolgendosi a Draco. –Tienimela d’occhio.- così dicendo, tornò a
concentrarsi sulla battaglia che infervorava intorno a lui. Mellifluo era bravissimo, ne aveva fatti
fuori una decina.
-Ehi!-
disse per attirare la loro attenzione. –Chi vuole ballare un po’ con me?-
***
-Lewis!- gridò Anne parlando nel M.C.P. Stringeva la
mano di Lily mentre TJ e Maggie facevano da retro guardia. Qualche attimo dopo
il viso del giovane amico apparve sullo schermo.
–ANNE!-
la richiamò meravigliato. –Ci…ciao.-
La
bruna arrivò subito al sodo sorvolando sull’evidente imbarazzo provato da
Lewis. –Stanno attaccando NewFreedom, la scuola superiore. Chiama i rinforzi.-
-Cosa?-
-Lewis,
sbrigati non c’è tempo da perdere!- e riattaccò la comunicazione.
-Anne-
disse TJ guardando fuori dalle finestra -Ci sono quei tipi col saio dovunque.
Siamo circondati.-
La
donna prese in braccio Lily riflettendo sul da farsi. Doveva trovare una via di
fuga. Ne era convinta, quei mangiamorte erano lì per Lilialux.
-Il
camerino!- esclamò improvvisamente Maggie. –Ha una finestra che da sul cortile
interno. Non credo quei tipi possano essere arrivati lì.-
Anne
sorrise. –Bene, allora sbrighiamoci.- fecero dietrofront e cominciarono a
correre verso il camerino di Giulietta. Non incontrarono nessuno lungo il
corridoio. Maggie e TJ speravano che tutti i loro amici fossero riusciti a
fuggire.
-Alohomora!-
gridò Anne aprendo la porta bianca del camerino.
Entrarono
di corsa nella stanza iniziando ad armeggiare con la finestra. Un sinistro
cigolio li fece rabbrividire: la porta si era chiusa alle loro spalle. Nella
stanza un insopportabile silenzio interrotto solo dalle imprecazioni di TJ nel
tentativo di aprire la finestra.
-Vi
aspettavo…-
Anne,
Lily e Maggie ebbero lo stesso identico brivido sulla schiena. Si voltarono con
lentezza.
Tamiara
e Cassio erano dietro di loro. La giovane donna sai capelli mossi e ricci era
seduta compostamente sulla sedia dietro il paravento appositamente scostato.
Cassio era appoggiato al muro con le braccia conserte ed un’espressione
indecifrabile sul volto. I lunghi mantelli scuri da mangiamorte conferivano
loro un aspetto inquietante.
-Tamiara…-
sussurrò Anne stringendo possessivamente Lily tra le braccia. Maggie aggrottò
le sopraciglia scrutandola. –Questa è…- chiese portandosi una mano alla bocca.
Dio, come assomigliava a Lily.
-Oh,-
disse la rossa alzandosi. –Tu devi essere Anne.- indicò la bruna che la sfidò
con lo sguardo. –Margareth…- continuò squadrando Maggie con aria disgustata.
–Lilialux-. I suoi occhi dardeggiarono quando si posarono sulla bambina. Si
portò una mano alla bocca fingendo commozione. –Cassio…- chiamò l’uomo che le
fu subito accanto. –Hai visto come mia assomiglia?-
Anne
digrignò i denti. –Lei non è affatto uguale a te, sporca fattucchiera.-
Tamiara
scoppiò a ridere afferrando la sua bacchetta. –Vuoi farmi credere che è più
simile a te? La quinta essenza della dolcezza? No!-
Anne
indurì il suo sguardo. –Cosa diavolo vuoi da noi?-
Tamiara
sorrise cattiva. –Da quella mocciosetta bionda, niente. Da te, invece, voglio
Lilialux.-
Maggie
si sentì chiamata in causa. Batté un piede a terra stringendo i pugni lungo i
fianchi. -Scordatelo, grassona! Dovrai prima passare sul nostro cadavere.-
-Beh,
non mi ci vorrebbe molto.-
Cassio
rise facendo un passo in avanti. –Basta parlare, Tamiara. Passiamo ai fatti.-
Lily
si accostò maggiormente alla sorella, stringendo forte gli occhi. Dov’era
Draco? Perché il suo principe azzurro non era lì a proteggerla?
-Per
prendere lei dovrai prima prendere me.- disse TJ frapponendosi tra i due
gruppi.
-E
me…- aggiunse Maggie dandogli una mano.
-Naturalmente
anche noi due.-
Lily
aprì gli occhi e si voltò a guardare la porta. Sulla soglia c’erano Draco ed
Hermione ridotti un po’ male ma vivi e vegeti.
-DRACO!-
gridò sorridendogli.
Il
biondo le fece l’occhiolino -Ti avevo detto che ti avrei protetto.-
Hermione
raggiunse Anne e le si mise davanti
-Vediamo un po’ quante persone dovete combattere…-
Tamiara
sbruffò afferrando la bacchetta. –Ma quanto sono noiosi i buoni…- afferrò la
bacchetta e scaraventò TJ e Maggie sulla parete. –Meno due…-
-Codarda!-
esclamò Anne tirando fuori la bacchetta. –Prenditela con qualcuno della tua
taglia!-
Draco
si scagliò contro Cassio ma quest’ultimo si smaterializzò ricomparendo in un
altro punto della stanza.
–Perché
non combatti, Bastardo?-
Tamiara
sentì il tatuaggio bruciarle. Lord Voldemort li stava richiamando. –Cassio…-
disse la rossa. –Sai quel che devi fare.-
si voltò verso Draco e gli sorrise. Puntò la bacchetta e gridò.
–Cruciatus!-
Il
biondo tentò di schivarlo abbassandosi e rotolando sul pavimento. Fu proprio
allora che Cassio si smaterializzò nuovamente, riapparendo alle spalle di
Hermione, Anne e Lily.
-BU!-
fece prima di coprirle con il suo mantello e scomparire, di nuovo.
Draco
sentì il sangue congelarsi nelle vene.
Hermione… Anne… Lily…
Guardò
ancora Tamiara che con sfacciataggine lo salutò con una mano prima di
scomparire.
Rimase
solo in quella stanza e non poté fare a meno di sentirsi impotente. Cosa diavolo
era lui senza i suoi poteri? Osservò a lungo il posto dove prima c’erano le
ragioni della sua vita e solo allora riuscì a capire cos’era successo. Non poté
fare a meno di correre contro quel muro e scagliarci un pugno contro.
Una
calda lacrima gli solcò il volto aggraziato e promise come mai aveva fatto
prima. Giurò che le avrebbe ritrovate e portate in salvo a costo della propria
vita.
Continua…
***
Bimbi belli miei^^
Sapete che io vi adoro da morire? Che siete la mia seconda famiglia e che non
posso fare a meno di piangere se penso che prestissimo non ci sentiremo più?
Ebbene, sì. Anche questo penultimo chap è finito. Come l’avete trovato? Devo
dirlo che ho impiegato tantissimo tempo a scriverlo ma davvero ho avuto un mese
pienissimo e mi dispiace avervi lasciato in sospeso per un altro mese
intero…^^. Però, suvvia, ho aggiornato, no? Il prossimo chap si chiamerà “Si
chiuda il sipario”. Nel prossimo tutte
le cose che ho lasciato in sospeso verranno chiarite, chi più chi meno, le
domande avranno risposte.
Avete visto che alla
fine la mia Maggie ha accettato il ruolo. Basta solo un po’ di psicologia. Oh,
mamma! ‘Mione è stata rapita con Lily ed Anne… Cosa succederà nel prossimo chap?
Harry sconfiggerà Voldy e Mellifluo ed Angelia? Tamiara e Cassio? Hermione e
Ron? TJ e Maggie? In poche parole tutti i miei pg cosa faranno?Volete saperlo…
allora, non dovete far altro che aspettare buoni , buoni che la vostra zia
Angéle aggiorni e dopo tutto sarà chiaro.
Adesso passiamo ai
saluti personali.
Silvix Beh,
sono felice tu l’abbia ritrovata bella. Mi raccomando non svanire più nel nulla
e grazie per i complimenti…^^
Un kiss,
Angéle^^
Ly Amicissima!! Come stai? Finalmente
dopo tanto tempo sono riuscita ad aggiornare con il penultimo chap(ç_ç) spero
che anche questo sia stato di tuo gradimento. Cercherò in tutti i modi di
trovare un po’ di spazio nel sequel anche per TJ e Maggie. Promesso. Grazie per i tuoi
complimenti, trovi sempre il modo per farmi arrossire. Sono IO che ti stimo moltissimo. *_*. Sei una delle
mie autrici preferite, sai? Trovo che tu sappia esprimere tutto benissimo e poi
scrivi su una delle mie coppie preferite. Beh, ora devo andare altrimenti non
aggiorno più.
Tanti kissettoni
affettuosi,
Angéle^^
Selphie Sì, sta per finire. Diciamo che è finita
manca solo un chiappino ed un epiloghino… e poi DAAB è finito
ç________________ç. Ti mando un bacio
Alla prossima,
Angéle^^
*JULY@* Questo chiappino è tutto per te, tesoro. Un
bacio grande, grande.
Angéle^^
Vale e Mely EHI^^ BIMBE BELLE! Come state? Mamma mia,
era da un po’ che non ci sentivamo. Purtroppo non sono riuscita a scrivere più
velocemente, perché sapete anch’io devo andare a scuola… purtroppo…-_______-||.
Domani ho una super interro di mate e lunedì una d’ita. Uffa che noia. Non vedo
l’ora di avere un po’ di vacanze di pasqua. Grazie dei complimentoni tesoroni
miei. Vi mando una valanga di baci affettuosissimi.
Angéle^^
Miroku Ehi, GNOCCO! Come stai? Ormai io e te ci
conosciamo abbastanza^^. Allora, tesoro, come ti è sembrato questo chiappino?
Dimmi la verità, mi raccomando, mi fido della tua genuinità e dolcezza. Sei
troppo buono con me^^, io i tuoi complimenti non me li merito. °\\\\\\\\\\\\°.
Grazie, grazie, grazie^_^. Ti mando un bacio grossissimo e ci sentiamo con msn.
Kisses,
Angéle^^
Marti Grazie cara. In effetti è vero. Ginny fa
spesso di testa dura e spesso si comporta da egoista ma noi le vogliamo bene
anche per questo, no?Sono felice che la mia storia piaccia anche a te^^. TI
mando bacioni e a prestissimo,
Angéle^^
Karien Grazie, tesoro. Sono molto contenta. Fatti
sentire prestissimo. Bacioni.
Angéle^^
Sunny Love, love*__* Come stai mia dea delle ffc?
Non ti preoccupare a te perdono sempre tutto^___-(Non te ne approfittare,
però). Allora, ti piacciono TJ e Maggie, devo dire che alla loro prima
apparizione non furono notati affatto,invece, piano, piano, si sono fatti
piacere, eh? Bene, ne sono felicissima. Io sono brava a descrivere Hermione e
Ron?!?!… Amicissima non prendermi in giro. Qui l’unica che descrive quelle due
teste calde benissimo sei solo tu e pochissime altre, sai? Non vedo l’ora di
leggere un altro chiappino di FMI. *________________* Sai che per quella tua storia vado mattissima. ^^. Ho
saputo che ti sei fatta male alle dita.. Ohi, ohi Sunnina sta più attenta! Non
vorrei mandarti lì delle guardie del corpo. ^___-. Mi raccomando trattati bene,
perché noi qui ti vogliamo tutta intera. Spero che anche questo chiappino ti
sia piaciuto. TI mando tanti bacini affettuosi e curativi.
Angéle^^
Cloudy Ehi, piccola! Che bella recensionona che mi
hai lasciato *_____* (Angéle adora le recensioni lunghe) Sinceramente non so se
nella realtà esiste un TJ ma io credo che in fondo ce ne sia pronto uno come lui
per ognuna di noi. *ç*(SBAV, SBAV). Non vedo l’ora di trovarlo. Anche tu?
Eheheheh^^. Ebbene sì, la fine è alle porte ed è anche vero che ho già in mente
un sequel. Ma come siete informati^^. Mi raccomando continua a seguirmi e spero
che l’azione del chap ti sia piaciuta. Tanti baci,
Angéle^^
Maga Magò & Amica Grazie, carissima. E’ vero la storia è
quasi conclusa, ma non ti preoccupare non ti abbandono. Ringrazia tanto anche
la tua amica che ha la pazienza di leggere la mia storia. Ti mando un grosso bacione.
Angéle^^
Ale 69 Ed
ecco qui un nuovo aggiornamento. In effetti anche sta volta ci ho messo tanto
ma spero ti sia piaciuto. Tanti kisses e grazie infinite dei tuoi complimenti.
*\\\\\\\\\\\\\\\\*.
Angéle^^
Pink Tesoro, in effetti alla carriera di
scrittrice non ci ho mai pensato… vuoi sapere perché?Non mi reputo così in
gamba. Grazie dei tuoi complimenti sentirsi apprezzata è sempre una sensazione
meravigliosa. Bacissimi anche a te,
Angéle^^
Fanny Annoiarmi a leggere una recensione?Sai,
tesoro, è una cosa che non potrà mai accadere. Finalmente sei uscita
dall’anonimato, un po’ verso la fine ma
eccoti qui. Sono iper mega felice che la mia storia ti piaccia e (anche
TeenAgers?) non posso fare altro che ringraziarti di cuore carissima. Continua
a farti sentire! Ci sentiamo alla prossima.
Kisses,
Angéle^^
EMMA Allora ne sono doppiamente felice.
Bacissimi,
Angéle^^
EDVIGE Eggià, meno male che Hermione ha un udito
fantastico e vedremo cosa accadrà a Ginny nel frattempo ha preso coscienza del
suo stato. Chissà cosa accadrà?
Bacioni,
Angéle^^
Lilyciuffetty Beh, non
aggiornato prestissimo, ma anche sta volta il chap è qui pronto per essere
letto e commentato. Grazie della tua trepidazione. Ne sono lusingata.
Baci,
Angéle^^
Karry Chissà, magari le tue domande avranno
risposte, magari no^^. Grazie dei complimenti Karry, sei troppo magnanima.
Kisses anche a te,
Angéle^^
Vale AMICISSIMAAAAAAAAAAAA!Come stai? Ehi,
signorina è da un po’ che non leggo aggiornamenti sulla storia, sai?! Mi hai
lasciato col fiato sospeso... ^^ Su, su, cerca di aggiornare così potrò leggere
un nuovo fantastico capitoletto. *____________* Sai che adoro la tua
storia?Cmq, sono troppo felice che i miei pg ti piacciano, io non credevo
potessi mai arrivare a conclusione di questa storia. Nel mio pensiero
autolesionista doveva chiudersi già dal secondo capitolo… eheheheheh^^’’. Meno
male che voi siete stati così buoni dal sostenermi. Non ti preoccupare, Vale,
per fortuna o sfortuna, continuerò a scrivere costi quel che costi. è_é! Spero
che questo chiappino ti sia piaciuto. Grazie ancora dei complimenti che mi
fanno sempre arrossire. °\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\°. Ti voglio un
mondo di bene.
Baci,
Angéle^^
Lulu (Ovvero mia coinquilina di regione e
cantone) Ehi^^. Innanzitutto, devo dirti io GRAZIE per leggere assiduamente le
mie ffc. Per me scriverle è stato un divertimento e se per voi leggerle è stato
piacevole non posso fare altro che esserne FELICISSIMA. Ebbene, sì. Ginny
diventerà mammina ed Harry papino. Gemelli?( O.O Nd Ginny
spaventata… *_* Nd Angéle
d’accordissimo con Lulu) James ed Althea?Mah, non lo so James ce ne sono già
troppi nella mia ffc ed io avevo pensato di utilizzarlo come secondo nome… ma
che sto facendo ti sto dando delle anticipazioni sul sequel?? °______°…
Dev’essere la stanchezza. (Angéle viene da una lunga giornata di studio…)Beh,
ora vado e se ti trovi a passare da Manfre fammelo sapere
Kisses,
Angéle^^
p.s.
Lo scorso lunedì sono
stata a Foggia, al museo interattivo delle scienze.
Daphne Ehi. Che bella recensione luuunga. Sai che
le adoro quindi no, non mi sono addormentata leggendola. In effetti Voldemort è
uno scarto della società ma pensa che se non ci fosse stato lui la storia di
Harry Potter non avrebbe avuto senso. Te lo vedi un eroe senza nemico. O.O. Io no. Lo penso anch’io che Anne e Draco,
anche se non sono ancora una coppia a tutti gli effetti, stiano molto bene
assieme. *___________* I miei bimbi adorati. La scena del teatro tra TJ e
Maggie è piaciuta anche a me. La trovo stranamente bella. ^^ Ti ringrazio per i
tuoi complimenti e ti do appuntamento al prox chap, ossia l’ultimo.
Kisses,
Angéle^^
Phoebe80 Ed ecco a voi la miticissima GO, Sara GO, GO, ormai passato alla
storia. Che bella recensione lunga che mi hai lasciato, cara .^^ . Insomma
avete deciso di farmi proprio contenta. Cmq, andiamo per gradi. Quante
domandine. Allora Ginny e Mellifluo non hanno avuto nessuna tresca amorosa ,
quindi, il bimbo è assolutamente di HARRY. Non ti sei persa assolutamente
niente dei capitoli precedenti e quando questo bambino(se) verrà al mondo,
scopriremo per quale motivo Ginny sente le voci. Anche io voglio il mio RONNIE
NAZIONALE. Ma purtroppo nulla. Che noia…
Allora, c’è stata
abbastanza azione in questo chiappino?Spero di sì. Ti mando un grosso bacione e
ci sentiamo in msn^^
Angéle^^
Marti Lo so, lo penso anch’io che troverai un
Malfoy bello, simpatico e dolce come lui sarebbe una manna dal cielo^^. Tu che
dici? Lo so, lo scorso chap era un intro a questo. Spero che ti sia piaciuto.
Ti ringrazio dei complimenti e ti mando una bacio grosso, grosso.
Angéle^^
AvaNa Kedavra Carissima Tesoraaaa^^. Come stai? E da, un
po’ che non ci sentiamo ma cosa vuoi ho sempre tanto da fare e devo dire che
ringrazio il cielo che sia così. Beh, tutte le domande che mi hai fatto hanno
avuto risposta più o meno in questo chap. Spero ti sia piaciuto, tra l’altro.
Non trovo mai il tempo
di lasciarti due righe…ç______________ç Perdonami. Non so nemmeno come io sia
riuscita a scrivere sto chiappino. -___-. Beh, fammi andare che devo fa ancora
un po’ di cosine prima di aggiornare. Ti mando una valanga di abbracci e baci,
TVTTTB
Angéle^^
Vega Ebbene è vero. Per me la tua opinione è una
piacevole tradizione a cui faccio fatica a rinunciare. Mi piace sapere come la
pensi perché fai sempre delle analisi perfette ed accurate; mi fai notare cose
che, talvolta, non avevo notato nemmeno io. Sai, se magari m’impegno, forse un
posticino carino come NewFreedom te lo trovo. ^____-. Non ti preoccupare. In
effetti, sta volta, è passato meno tempo, un mese preciso. Non è tanto…Dai, non
mi guardare così. Eheheh^^. Va, beh, ora vado. Ti mando un kissettone,
Angéle^^
Liz Ti mancava? Beh, mi fa piacere che tutto
sia di tuo gradimento, ti mando un grosso bacio ed un grazie speciale.
Angéle^^
Bene, bene… anche
questa volta ho finito, non mi sembra vero che tra un solo chiappino non potrò
più salutarvi personalmente. Ragazzi, ho tanta voglia di farla continuare
ancora per tanti chaps solo per stare in vostra compagnia, ma non posso. Anche
nei film più belli ce la parola “FINE”.
Quindi, aspetterò con
ansia il momento che la scriverò su questa ffc. Per me sarà un traguardo.
Ora non posso fare
altro che salutare come al solito, tutti gli altri birichini che leggono ma non
commentano.
GRAZIE LO STESSO!
Appuntamento al
prossimo ed ultimo chap, “SI CHIUDA IL SIPARIO”. ç_______________ç
Baci,
Angéle^^