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Autore: writer01    13/03/2016    2 recensioni
dal testo:
"Nel leggere quei due numeri separati da una barra non posso fare a meno di provare un moto di gioia dentro di me, alla fine la mia penitenza sta per giungere al termine, un altro incarico compreso questo e sarò finalmente libero. Apro la busta e tiro fuori la lettera. Come sempre c’è scritto il nome, il cognome, l’indirizzo di casa e di scuola del semidio che mi mandano a recuperare o del mostro che mi mandano ad uccidere"
orami gli mancano solo due incarichi prima di tornare ad essere libero, libero dagli ordini divini che vi vengono imposti. solo una cosa però rischia di renderlo di nuovo schiavo, l' amore.
Genere: Avventura, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, I sette della Profezia, Nico/Will, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolino dell'autore:

* si inginocchia* * abbassa il capo* *chiede umilmente perdono e si bagna gli occhi con l'acqua in bottiglia*

vi chiedo perdono se posto dopo un'eternità ma, come alcuni di noi già sanno, ho il Wi-Fi che decide da solo se funzionare o meno e il tecnico della Wind penso si sia perso nel deserto del Ghibli.

Mi rendo conto che questo capitolo è piuttosto corto rispetto agli altri e che ,forse , è anche un po' scritto male e deludente. Come avrete già capito dal titolo il personaggio che ho introdotto ora è un “cacciatore”. Sì, ma cacciatore di che? Lo scoprirete a breve! ( risata malefica).

Un cacciatore accompagnato da un demone del tartaro, bella coppietta, no? ( non mi sono ispirato a Kuroshitsuji, nahh).

Che altro dire, spero che la storia continui a piacervi anche se la frequenza con cui posto i capitoli è incerta.

Ciao e possa sempre la buona sorte essere a vostro favore!
-writer01
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L'abbassarsi improvviso della temperatura e un sibilo prolungato mi fanno capire che lui è qui.

<< non nasconderti>> dico << non mi piace non poterti vedere>>.

Una lunga e sadica risata si propaga per tutta la stanza. È quel tipo di risata che ti fa venire voglia di rannicchiarti in posizione fetale e metterti in un angolo, a sperare che chiunque abbia fatto quella risata se ne sia andato. Un brivido di terrore mi si propaga per tutta la schiena. Mostrarmi debole di fronte a una creature del genere sarebbe come firmare la mia condanna.

che hai, padroncino?” dice una voce gelida come il ghiaccio.

Mi guardo intorno ma lui non si è ancora spaventato.

<< ti ho già detto di non nasconderti, mostro!>> urlo verso l'ignoto.

ai suoi ordini, padroncino” mi risponde la voce con una risatina divertita.

L'aria di fronte a me si fa improvvisamente gelida. La stanza di albergo in cui sono sembra sprofondare nell'ombra, ogni fonte fonte di luce nella stanza sembra affievolirsi. Anche se so che quel mostro è sotto il mio controllo, ogni volta vederlo mi causa una terribile sensazione di ansia e paura. Le ombre della stanza sembrano concentrarsi in un'unica grande macchia nera informe. Lentamente si delimitano dei tratti vagamente umani, due braccia, due gambe, un busto e una testa. Due occhi rossi come il sangue appena versato si accendono in quella che presumo sia il capo della creatura.

Un'unica grande ombra alta all'incirca un metro e ottanta, due occhi rossi e un sorriso più sadico dell'enigmista. Il mostro si genuflette di fronte a me, come per prendersi gioco di me.

<< hai fatto come ti avevo chiesto, mostro?>> gli chiedo, assumendo un tono di disprezzo e superiorità. << no>> mi risponde lui semplicemente.

<< come sarebbe a dire? Ti avevo dato delle indicazioni precise, non sei neanche in grado di catturare un semidio?>>

<< ci sono state delle… complicanze>> mi dice sghignazzando.

<< che genere di complicanze?>> chiedo, iniziando a perdere la pazienza.

<< un altro semidio>> mi risponde.

<< e allora? Uccidilo e prendi il ragazzo!>> gli urlò contro.

Il mostro alza la testa e mi guarda dritto negli occhi. Il suo sguardo mi fa tremare di terrore, forse questa volta ho davvero oltrepassato il limite. Come per confermare la mia teoria, l'ombra fa un rapido movimento, si alza in piedi e con la mano destra tenta di colpirmi la faccia. Io mi butto per terra per evitare il colpo ma lui è troppo veloce, anche per me. Poco prima che i suoi artigli di tenebra mi squartino il volto, delle catene viola sbucate fuori dal nulla bloccano l'arto del mostro, impedendogli di uccidermi. Lui non sembra turbato, io al contrario ho il cuore che mi batte all'impazzata. Ora l'aria nella stanza è carica di magia, essendo un figlio di Ecate di certe cose me ne intendo, e sul collo del mostro è apparso il simbolo del mio sigillo, una stella a quattro punte.

<< padroncino, dovreste saperlo, da quando mi avete reso vostro schiavo io eseguo ubbidientemente i vostri ordini. Essendo vostro schiavo, il vincolo mi impedisce di ferirla e mi obbliga a proteggerla. Ma vi avviso, quando prima o poi, questo sigillo sparirà, e lo farà, vi farò pagare cari i miei servizi>> dice l'ombra con tono di rimprovero. So per certo che se dovessi perdere il controllo di questo mostro per me sarebbe la fine, rimarrei per l'eternità in un limbo fra vita e morte, senza possibilità di ritorno.

<< giuro che se fai un'altra cosa del genere ti incatenerò a una roccia nel Tartaro!>> gli urlo contro.

<< così non fareste altro che riportarmi a casa>> sogghigna l'ombra, che non sembra neanche minimamente preoccupata di ciò che ho appena detto.

<< ora spiegami perché il ragazzo non è qua...>> gli dico con un filo di voce. Ho ancora il cuore che mi batte nel petto come un martello pneumatico.

<< quel semidio ha una divinità dalla sua. Non so quale di preciso, ma è sicuramente potente se è riuscita ad erigere un confine in grado di bloccare uno come me. L'avrei già ucciso se non ci fosse di mezzo lo zampino divino>> mi spiega con tono di sfida, come se mi stesse sfidando a trovare una soluzione.

<< se c'è una divinità in mezzo i problemi aumentano. Non posso permettermi di fallire, colui che mi ha commissionato l'incarico mi ha promesso qualcosa di cui non posso fare a meno. Forse è il caso che intervenga personalmente>>. Dico, veramente preoccupato per come si stanno evolvendo i fatti. Le divinità sono imprevedibili come i bambini. Sono capricciose, pericolose e ,soprattutto, vendicative.

<< io proporrei di infiltrarci nelle loro vite… potremmo iniziare dalla loro classe, ce li facciamo amici e poi, quando meno se lo spettano, facciamo scorrere il sangue>> dice il demone sghignazzando e con un sorriso sadico stampato sul volto.

Per quanto non mi piaccia prendere consigli da lui, devo ammettere che il suo piano non fa una piega.

colpisci quando il nemico non se lo aspetta. Fa credere al nemico che sei debole e poi colpisci con la forza di un toro” dice una voce familiare nella mia testa.

Scuoto la testa per scacciare quella voce.

<< per quanto mi venga difficile dirlo, hai ragione. Un solo problema, come facciamo a farci ammettere in quella scuola, ormai non penso accettino più nuovi arrivati in questo periodo dell'anno...>> gli dico, cercando di screditare il suo piano.

<< proprio tu, un figlio della dea Ecate, dici queste cose? Sei in grado di rendere un demone schiavo ma non di far fare a un mortale ciò che vuoi? Sarà sufficiente un po' di foschia e saremo dentro>> mi risponde con tono derisorio. Effettivamente ha ragione, basterà un po' di foschia per farci accettare.

<< naturalmente devi assumere sembianze umane>> gli dico.

<< maschili o femminili?>> mi chiede lui, perplesso.

<< visto l'individuo direi maschili… e cerca di essere attraente, così ci sarà più facile prenderci gioco di lui>> gli rispondo con un sorrisetto. Anche lui sorride sadicamente alla mia risposta.

<< padroncino è sicuro di non essere un demone? A crudeltà, forse, è secondo solo a me>> mi dice lui, iniziando a mutare.

<< mi stai forse dado del demone?>> gli chiedo, offeso.

<< sia mai...>> mi risponde lui. Ora la posto della bocca larga e ricca di denti aguzzi che aveva prima c'è una dentatura perfetta e delle labbra sottili rosa carne. Anche le gambe e le braccia iniziano a cambiare, da lunghe e nere sono diventate abbronzate e leggermente muscolose.

Io lo guardo con ammirazione, trovo incredibile la sua capacità di cambiare forma a suo piacimento.

In poco meno di un minuto ha cambiato forma e ora di fronte a me si trovo un ragazzo sui 15 anni e vestito da capo a piedi. Nessuno a prima vista capirebbe cosa è in realtà.

I capelli, castani, sono lunghi e ha un grande ciuffo che gli cade sul davanti. I suoi occhi rivelano la sua natura, sono di un castano scurissimo, quasi nero, tendente al viola.

<< sembri la versione bassa di Light Yagami>> commento sghignazzando. Adoro prenderlo in giro quando posso.

<< ho preso spunto da un ragazzo che ho visto per strada poco fa, poco prima di ucciderlo l'ho guardato per bene>> mi risponde e un alone di luce violacea inizia a diffondersi per tutta la stanza.

<< padroncino...>> mi dice iniziando ad avvicinarsi << la prego di non dimenticare la mia vera natura ora che ho sembianze umane, se lo facesse si esporrebbe a pericoli non da poco>> continua ormai di fronte a me, è più alto di qualche centimetro << se dovessi ucciderla proprio ora che questo gioco sta iniziando a divertirmi sarebbe un vero peccato>> conclude superandomi e andando vicino verso la finestra dietro di me.

<< ci conviene sbrigarci>> mi dice << la scuola è un po' lontana da qui>>.

 

   
 
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