Note iniziali: La seconda di due
parti di una raccolta di drabble incentrate su miti tra loro
legati, quello di Antiope e di Niobe.
Partecipa al contest Drabbleggiamo? indetto da grazianaarena sul forum di Efp, con i prompt, in ordine di apparizione: - Pacchetto rosso: Amore; - Proverbio: Donne e uomini gelosi sono troppo pericolosi. - Il mito di Niobe. Il mito di Niobe narra della principessa lida moglie di Anfione e figlia di Tantalo che, orgogliosa della propria bellezza e della propria prole numerosa, offese l'antica compagna di giochi Leto, venendo punita con l'uccisione di tutti i figli (o alcuni, a seconda delle fonti) da parte di Apollo e Artemide. Dopo nove giorni di supplica, i loro cadaveri vennero seppelliti e la donna trasformata in una fonte. Anfione non è più menzionato. La scelta di mantenere i titoli dei capitoli è voluta per sottolineare il tema della circolarità; per quanto riguarda le note, consiglio di passare il puntatore del mouse sulle parole sottolineate, in modo da farle apparire nel testo. |
la coda divorante
veleno e farmaco
Ancora
fanciulla assaggiasti l'amaro dalla
gelosia divina, Niobe di Tantalo. Siete stirpe baciata dal Fato ma
invisa agli Olimpi:
troppo l'ingegno donato a tuo padre, troppa la fama ai fratelli; a
te, pelle così bianca che pure dalla sommità del
cielo la guardano con invidia.
Tanto
più ti compiaci della tua bellezza, quando Anfione giunge a
cantarla:
pizzicando la lira, ti muove il cuore come ha smosso le pietre
del Citerone.
Tanto
più sei lieta della tua grazia, specchiandoti nei frutti del
tuo ventre
fecondo. Li guardi, giovani cervi e pallide colombe, e sorridi;
intanto, questo amore smisurato ti risveglia nel petto il mostro che si
sazierà delle loro carni.
figlia d'Orgoglio
Vergogna colora di
fiamma le guance di Leto, Gelosia le tinge gli occhi di verderame;
dai picchi del Cinto,
il suo sdegno si insinua nel fitto ombroso dei boschi, si innalza
sulla sommità del volto di Uranos.
Sette cervi dalle corna acerbe trafiggi, Apollo dalla lunga chioma,
nei boschi di Tebe; entro le mura cadmeie, di sette colombe, Artemide
dal corto chitone,
i tuoi dardi fermano i cuori innocenti.
Donne e uomini gelosi sono assai pericolosi, ma ben più
letale è la gelosia di un dio.
III)
inno a Giustizia
Nove
volte il carro solare attraversa il cielo mentre Niobe implora
sepoltura per i figli. Le frecce che li hanno trafitti, congelati nel
boccio della giovinezza prima di poter dare frutto, sono intrise di
vanità di madre; la bellezza di donna che ti ha incatenato,
Anfione, è
incrostata del cruore di petti straziati.
La tua lira, le cui
corde non bastavano per cantarle il tuo amore, ha smosso la pietra ma non
tua moglie: adesso, le genti lide bevono le sue lacrime.
Le
tue, marito vedovo, padre orfano, sono libagione per i Gemelli, dolci
del ferro del tuo sangue. La vita è un cerchio: tu, figlio
punitore,
sei padre punito.