CAPITOLO
SECONDO:
-Non
ci posso credere, è fatta!
Sappiamo dov’è. Ora dobbiamo
organizzare la parte più difficile del lavoro… il
furto effettivo.- esclamò Laura
saltando sul letto.
-Nooo!
Non è un furto, cavolo
Laura
ficcatelo in testa!-
-E
va bene, che mi importa di quello che è!
Tanto ormai è tutto fatto. Quasi.-
-Ehi
Laura, gli appunti del prof, dove sono?-
chiese subito Sarah.
-Qui,
ce li ho io. Perché?-
-Escili,
vediamo se c’è scritto come diamine
si usa questa cosa…-.
Infilata
la mano nella tasca della borsa,
Laura uscì le pergamene e le aprì ponendole sul
letto tra lei e l’amica.
-Togli
il dito Sarah, se no non leggo!-
esclamò Laura quasi innervosita - ecco. Ho
trovato… qui dice: “Per
far funzionare una Giratempo bisogna
far girare la clessidra che vi è al centro, muovendo
l’apposita manovella
posizionata al lato della stessa. Prima di tutto però
bisogna scegliere tra le
modalità ‘ ore, giorni, mesi o anni’.
Per poter scegliere bisogna girare il
bullone, che si trova al lato opposto alla manovella, fino a quando non
si
arriva alla modalità desiderata. Dopo di ciò si
può procedere nel modo sopra
citato...” Eccetera eccetera… - lesse
ad alta voce dagli appunti.
-Beh,
è piuttosto facile, no? Mi aspettavo
molto peggio…- affermò sollevata Sarah.
Laura
si limitò ad annuire ancora eccitata.
Durante
il resto del pomeriggio, dopo aver
finito i compiti per il giorno dopo, si dedicarono
all’organizzazione della
parte più difficile di tutto il piano.
Sarebbero
entrate di notte nell’ufficio del
professore, avrebbero preso la Giratempo e sarebbero andate via di
corsa per
poter cominciare subito la clonazione.
Al
momento dell’ora X inutile dire che le due
amiche non stavano più nella pelle per
l’eccitazione.
-È
tutto pronto?- domandò Laura per la
millesima volta.
-Sì,
tutto pronto.- rispose Sarah, sbuffando.
-L’avevo
già chiesto, vero?- la bruna arrossì
per l’imbarazzo.
-Almeno
dieci volte…-
-Beh,
allora si può andare, no?- cambiò
discorso Laura.
-Un
altro minutino?- chiese la bionda.
-Te
la fifi, eh?- la prese in giro l’amica -
non sei l’unica Sarah… Però prima
andiamo, prima torniamo, pensa questo…- cercò
di tranquillizzarla.
-Okay,
andiamo. Forza muoviti, prima che cambi
idea…-
Laura
la guardò biecamente.
-Stavo
scherzando, Lau! Ovvio che non mi tiro
indietro!- riparò subito Sarah avendo capito il suo errore.
Dopo
aver controllato per l’ennesima volta che
tutto fosse a posto, si diedero da fare e partirono
all’attacco.
Diventate
invisibili tutte e due, grazie
all’intervento di Sarah, uscirono silenziosamente dal
dormitorio e si diressero
verso l’ufficio del professor Ayron.
Raggiunta
la meta, aprirono lentamente la
serratura ed entrarono. Naturalmente quella stanza trasmetteva
un’altra
sensazione di quando andavano di giorno, e chissà
perché…
Mentre
Sarah stava mostrando a Laura dove si
trovava la Giratempo, la bruna sbatté con il ginocchio
contro il piede della
scrivania del professore facendo molto rumore.
-Ops,
scusami.- sussurrò all’amica.
-Non
ti preoccupare, ora la prendiamo e
andiamo subito via, come avevamo deciso nel piano.- la
rassicurò Sarah.
Ma
proprio mentre stavano per prendere la
Giratempo, da dietro la libreria sbucò fuori il professore
in pigiama, ancora dormiente.
-Non
toccarla!- sussurrò Laura all’amica
trattenendole il braccio che aveva allungato - deve vederla! Lasciala
lì!-
il
cuore di entrambe perse un battito. Sarah
era ancora immobile con il braccio teso pronta ad afferrare
l’aggeggio.
-Dorme
qui! Cavolo, non ci avevamo pensato!
Dobbiamo stare zitte e immobili, si è svegliato per il
rumore che ho fatto…-
-C’è
qualcuno?- domandò il professore dopo
aver acceso una candela per fare luce -Chi c’è?-
-Sshh…-
bisbigliò impercettibilmente Sarah a
Laura mettendo un dito davanti alla bocca. Solo loro due potevano
vedersi a
vicenda essendo entrambe invisibili.
-Mah…
Stasera non ho proprio sonno… Vuol dire
che mi ripasserò la lezione per domani- parlò da
solo il professor Ayron.
Il
cuore delle ragazze batteva a velocità
massima, tanto che temettero di poter morire d’infarto.
Passavano i minuti che
sembravano eternità, ma il professore non si alzava dalla
scrivania per andare
a coricarsi. Cominciarono a temere di aver fallito e volevano andare
via, ma ad
un certo punto il professore cominciò a fissare un punto
indefinito del muro,
proprio dietro le loro spalle.
Per
un momento pensarono di essere state
scoperte ed il cuore di
entrambe perse un
altro battito, soprattutto
quando si alzò dalla scrivania e si diresse verso di loro.
In quel momento si
erano totalmente dimenticate di essere invisibili, ed erano
assolutamente
convinte di essere state colte in flagrante… Fortunatamente
si ricordarono
delle condizioni in cui si trovavano, e in cuor loro le due amiche
ringraziarono
Madre Natura per aver dotato Sarah di un tale potere.
Furono
comunque costrette a spostarsi nel modo
più silenzioso possibile, perché quello sembrava
essere il momento più
pericoloso di tutta missione. Sapevano che quello era
l’istante meno adatto per
essere scoperte, e non potevano permetterselo.
Si
mossero verso la ‘porta’ dalla quale era
uscito il professore e senza accorgersene nemmeno si trovarono in una
stanza
diversa da quella precedente, ma non perdevano d’occhio il
professore neanche
per un momento.
Era
passata ormai mezz’ora da quando il
professore di Divinazione si era svegliato e loro erano ancora bloccate
nella
piccola stanzetta dove dormiva il loro insegnante.
Quando
ormai avevano perso la speranza e
l’esasperazione era alle stelle, sembrò proprio
che quello decise di ritornare
a letto.
Si
alzò infatti dalla sedia e si diresse
proprio verso di loro. I guai sembravano essere apparentemente finiti.
Ma
quando il professore entrò nella sua stanza
da letto, automaticamente la porta-libreria si richiuse alle sue
spalle.
Silenziosamente Sarah e Laura aspettarono che si riaddormentasse, e non
appena
lo sentirono russare,
e quindi capirono
che era caduto in un sonno abbastanza profondo, decisero che quello era
il
momento migliore per agire.
Approfittando
della situazione corsero davanti
alla loro unica uscita e cercarono in tutti i modi di farla riaprire.
Provarono
davvero di tutto: incantesimi, formule magiche, provarono a tastare
ogni
mattone del muro, ma la porta non si spostò neanche di un
millimetro.
L’ansia
e l’angoscia cominciarono a farsi
sentire sempre di più per ogni minuto che passava.
Ma
quando credettero di trovarsi sull’ultima
spiaggia ecco che un pò di speranza nacque nei loro cuori
che si erano fatti
piccolissimi. Videro un buco simile a quello di una serratura ai piedi
del
letto del loro insegnante, che fortunatamente continuava a dormire
‘indisturbato’.
-Sarah!
Presto, vieni! Ho trovato qualcosa…-
sussurrò con voce tremante Laura all’amica, la
quale corse subito da lei.
-Cos’hai
trovato?- domandò speranzosa.
-Sembrerebbe
un buco di una serratura. Se
troviamo la chiave siamo libere.- gli occhi cominciarono a brillare per
entrambe le ‘prigioniere’.
-Sì,
hai ragione! Cerchiamo subito la chiave,
voglio uscire di qui al più presto.- si lamentò
la bionda quasi sull’orlo di
una crisi di panico.
Giustamente
avevano paura di essere scoperte
perché come minimo sarebbero state espulse da scuola. Come
massimo…se la
sarebbero dovuta vedere direttamente con il Ministero. E col Ministro
in persona.
Cercarono
dappertutto, anche nei posti più
strani come tra un cassetto e un altro, o sotto il letto, o sopra il
lampadario, ma non videro nulla. Ad un certo punto la stanza venne
completamente illuminata dalla luce della luna, che brillava bellissima
e
bianchissima nel cielo quasi nero.
-Eccola!-
esclamò Sarah indicando il collo del
professore.- la tiene lui al collo…-
-Dovevamo
immaginarlo…- concluse Laura
pensierosa.
-Come
la prendiamo?- domandò la bionda.
-Non
ne ho idea, ma dobbiamo prenderla assolutamente.-
rispose l’amica.
Provarono
con l’incantesimo Wingardium Leviosa
a sollevare
leggermente la testa del professore, e mentre una lo teneva sollevato
l’altra
sfilava delicatamente la chiave dalla nuca e apriva la porta. Poi
mentre questa
era tenuta aperta dal piede di Sarah, la quale aveva già
riposto la chiave al
suo posto, Laura riappoggiò con grazia estrema il professore
sul letto ed
insieme uscirono di corsa lasciandosi la porta che si richiudeva alle
loro
spalle.
-Andiamo
via, ti prego.- sussurrò Laura.
-Aspetta,
la Giratempo! Dopo tutto quello che
è successo non possiamo dimenticarla!- rispose Sarah
dirigendosi verso lo
scaffale in alto a destra della scrivania.
Presala,
entrambe corsero all’uscita e per
tutto il corridoio sfogarono tutta l’emozione accumulata con
un pianto nervoso.
Raggiunto il loro dormitorio, che quella sera gli sembrava più bello che mai, nascosero per bene la Giratempo e si addormentarono facendo finta che quello fosse stato soltanto un brutto sogno.
****Volevo
ringraziare tutte le persone che hanno letto e che hanno recensito...
sono contenta che la storia sia piaciuta, anche un pochino!! Al
prossimo capitolo!!****