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Autore: Nene_92    23/03/2016    14 recensioni
[Interattiva - conclusa]
La Seconda Guerra Magica è finita da anni e la pace prospera sia nel mondo magico che in quello babbano. Ma una nuova minaccia si prospetta all'orizzonte: creature oscure si stanno muovendo nell'ombra, creature che il mondo magico ha sempre ignorato, anzi, dimenticato. 
Ad occuparsene è sempre stata una famiglia sola: i Grimm, discendenti di Jacob e Wilhelm, i famosi fratelli delle fiabe horror babbane, in realtà appartenenti ad una delle famiglie purosangue più antiche del mondo magico. Una famiglia di cacciatori.
Ma forse anche loro se ne sono scordati...
(per i fan di Grimm: Nick Burkhardt e co iniziano ad apparire dal capitolo 10 bis - Luna Piena --> gli episodi narrati terranno conto di ciò che è successo fino alla quarta stagione, poi si discosteranno dalla serie. In ogni caso, se ci dovessero essere possibili SPOILER avviserò capitolo per capitolo. ;) )
[ la storia fa parte della serie "Grimm" ]
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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Vi rimetto il calendario:

-1 settembre (domenica): parte il treno per Hogwarts
-2 settembre (lunedì) = sono partite le lezioni
-6 settembre = i ragazzi affrontano la trappola del diavolo e Anastasia finisce in coma
-7 settembre = i ragazzi chiedono spiegazioni ad Eleonore e lei si rifiuta di dar loro la pozione

-13 settembre (venerdì) = Eleonore dà la pozione a Jon e più o meno contemporaneamente Melanie Hellcat ne conferma l'esistenza agli altri; Brian Grimm arriva ad Hogwarts per parlare con la Preside
- 4 ottobre
(venerdi, 3 settimane dopo) = Gabriela e Jon completano la pozione, ma devono lasciarla almeno una settimana a riposo prima di poterla usare su Anastasia

- 13 ottobre
(domenica) = attacco dei Dempiries ad Hogsmeade; Anastasia si risveglia
- 23 ottobre (mercoledì) = Eleonore, Page e Micah scoprono uno schema negli attacchi
- 31 ottobre/ 1 novembre (giovedì/venerdì) = attacco ad Hogwarts (luna piena anticipata)
- 10 novembre (domenica) = prima partita di Quidditch (Corvonero vs Serpeverde)

Prima di lasciarvi al capitolo vi ricordo che l'andamento delle partite l'avete deciso voi secoli fa. Io esprimo solo a parole il risultato. ;)


- Corvonero vs Serpeverde -


Domenica 10 Novembre, Mattina, Hogwarts


Gabriela spalmò una dose abbondante di marmellata sulla sua fetta di pane, cercando di non lasciarne senza neanche una briciola.
Quella mattina si sarebbe tenuta la prima partita di Quidditch della stagione - in ritardo rispetto agli altri anni - e lei era ben felice che la sua squadra non fosse coinvolta. Non aveva proprio voglia di giocare, specialmente dopo tutto quello che era successo fino a quel periodo. Ma al contempo capiva perfettamente che la partita veniva vista da molti proprio come un modo per sfogarsi, per lasciare alle spalle quanto successo e per poter concentrare la mente su altro.
Soffocando uno sbadiglio, la ragazza gettò un'occhiata al soffitto della Sala Grande. Il cielo presentava un clima uggioso, grigio e carico di nubi, nuvoloni neri che promettevano pioggia. "Più o meno come l'umore della maggior parte di noi" si ritrovò a pensare.
"Buondì!" La salutò con voce pacata il gemello - arrivato in quel momento al tavolo dei Grifondoro - sedendosi al suo fianco e depositandole un leggero bacio sui capelli.
"'Giorno!" Lo salutò lei in risposta, continuando a smangiucchiare la sua fetta di pane.
Nonostante la grande quantità di marmellata usata, in realtà non aveva poi molta fame. In effetti era da giorni che il suo appetito era bloccato da un grosso nodo allo stomaco. Se avesse potuto si sarebbe messa a piangere. E la cosa preoccupante era che non sapeva neanche lei il perchè. Forse erano successe semplicemente troppi eventi in quei mesi. E ogni minima cosa le dava fastidio.
"Dici che verrà a piovere?" La distrasse Francisco, guardando a sua volta verso il soffitto.
"Probabile." Rispose lei in automatico, continuando a giocherellare con la fetta di pane.
"Gaby mi vuoi dire che cos'hai, per una buona volta?" Chiese a quel punto lui, senza tergiversare oltre.
"Il problema è che non lo so neanch'io." Rispose lei in un primo momento. "Dovrei essere felice perchè tu stai bene e grazie alla magia di Halloween sei completamente guarito, ma..." Per qualche secondo rimasero entrambi in silenzio, scrutandosi l'un l'altro, senza bisogno di parlare. Finchè lei, con un filo di voce, non si ritrovò ad ammettere "Forse ho solo voglia di piangere."
Francisco si limitò ad abbracciarla.

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Milly fece un enorme respiro prima di prendere il microfono in mano. Quel giorno il compito di commentare la partita era toccato a lei.
Gettò un'occhiata alla folla, cercando di visualizzare qualche volto familiare nelle vicinanze.
Poche file più sotto vide Michael, vestito rigorosamente con i colori dei Serpeverde, seduto al fianco di Daniel, vestito invece con i colori di Corvonero. A quella vista, la Grifondoro soffocò una risata, pensando a quante cose l'amore poteva spingere.
Un colpo di tosse dietro di lei, proveniente dalla McGrannitt, la riportò alla realtà, così, dopo aver afferrato il microfono, iniziò la telecronaca.
"Benvenuti alla prima partita di Quidditch dell'anno, che vedrà contrapporsi le squadre della Casa di Corvonero - un forte applausò arrivò dalla parte dello stadio colorata in blu e nero - e di Serpeverde." Un boato altrettanto forte provenì dall'altra metà dello stadio.

Milly aspettò qualche secondo, per dare il tempo alle due squadre di volare in campo, permettendo loro di ricevere gli applausi della folla e fare un giro di pista, prima di riprendere il discorso.

"Ecco a voi i due capitani dellae squadre che si affronteranno oggi: Micah Price per i Corvi - l'interessato schizzò in aria con la scopa, solo per ottenere il suo boato di folla, mentre la sua fidanzata scuoteva la testa divertita - e Federica Daylerk per le Serpi!" Federica fece un altro mezzo giro di pista, mentre inchinava in senso metaforico la testa in avanti, come a volersi inchinare davanti allo stadio. "Arbitra la partita la professoressa Marcabian." Anche la donna - che aveva sostituito Madama Bum due anni prima - si sollevò in aria di qualche metro, per permettere alla folla di vederla. Ex campionessa della squadra nazionale femminile inglese di Quiddicth, era una donna molto bassa e minuta e - a detta dei suoi studenti - doveva quella corporatura proprio alle ore passate a volare: il suo corpo si era adattato al suo stile di vita.


"I capitani si stringano la mano!" Ordinò. A quelle parole, Federica e Micah avanzarono per fare quanto detto.


La donna portò il fischietto alle labbra, mentre teneva sotto braccio la pluffa. Quando fu certa di avere tutta l'attenzione catalizzata su di lei, contò ad alta voce tre secondi - il silenzio nello stadio era tale che tutti furono in grado di udirla chiaramente - poi lanciò in aria la pluffa e fischiò l'inizio.

Una piccola folla si creò inizialmente intorno al luogo dove la pluffa era stata lanciata.

"La partita è cominciata! E Corvonero, grazie alla velicissima azione della sua cacciatrice Page Anderson, si appropria della pluffa!" Iniziò a commentare la partita Milly, seguendo velocemente con gli occhi tutto ciò che avveniva nel campo da Quidditch.

Fare la telecronaca della partita non era affatto semplice, visto che significava seguire tutte le azioni che si svolgevano contemporaneamente in campo e al contempo commentarle. "Anderson passa la pluffa alla Davis, che però viene intercettata da un bolide lanciatogli contro dalla Rodhes. Anastasia perde la pluffa, che viene recuperata prontamente da Hamato!" Continuò a commentare Milly, quasi senza prendere un attimo di respiro. Le azioni in campo erano troppo veloci e lei sentiva le mani pruderle: aveva una gran voglia di scendere in campo, afferrare la sua mazza da battitrice e giocare in prima persona. "Ma ecco che Hunt lancia a sua volta un bolide contro Hamato, che perde la pluffa. Corvonero recupera la palla!"




Page alzò le braccia al cielo, stringendo i pugni in segno di vittoria, mentre una parte dello stadio esultava con lei. Dopo neanche dieci minuti di partita aveva già segnato il primo gol. Con la coda dell'occhio, vide il portiere di Serpeverde lanciare la pluffa appena recuperata a Federica, che si diresse velocemente verso la porta di Corvonero, intenzionata a recuperare in fretta quel poco di vantaggio accumulato da Corvonero. Tre secondi dopo venne raggiunta da un bolide lanciatole contro da Micah, che però non riuscì a destabilizzarla: con uno scarto laterale lo evitò, continuando la sua corsa verso la porta avversaria.
"E Serpeverde pareggia! 10 a 10!" Strillò Milly euforica. Avendo amici in entrambe le squadre cercava di tenersi neutrale, ma rimaneva pur sempre una partita di Quidditch... e chi non amava quello sport nel mondo magico?

Scorpius Malfoy recuperò la palla e la lanciò ad Anastasia, che iniziò ad avanzare nuovamente verso la porta avversaria. Con diverse virate - che le fecero assumere un'andatura quasi a zig-zag - evitò tre bolidi e diversi avversari, poi lanciò la pluffa ad Albus.

"Venti a dieci per Corvonero!" Trillò Milly qualche minuto dopo.

Brian Hunt lanciò un bolide contro Lex, che aveva appena iniziato ad avanzare, tagliandole così la strada e facendole perdere la pluffa, che venne subito recuperata da Page, la quale, senza indugiare e sorprendendo un po' tutti, la lanciò direttamente in porta.

"Trenta a dieci!"

 

Lex strinse i pugni arrabbiata mentre Serpeverde incassava l'ennesimo gol dall'inizio della partita. Era passata appena mezz'ora e Corvonero conduceva già per 70 a 30. Con un cenno della mano si fece lanciare la pluffa da Raphael e tentò di avanzare verso la porta avversaria. Nulla da fare: dopo neanche tre secondi un bolide la raggiunse, colpendola al braccio e facendole perdere la pluffa, che venne intercettata  da Anastasia.

Cinque minuti dopo Corvonero aveva segnato un altro gol.

"Maledizione!" Sbottò la ragazza, mentre intercettava il sorrisetto compiaciuto di Eleonore, che volava qualche metro più in alto. "Ti stai divertendo eh?" Le urlò sbuffando.
La Corvonero, per tutta risposta, le fece la linguaccia, prima di scartare di lato per evitare un bolide vagante.
Lex, lasciando perdere l'amica, recuperò nuovamente la pluffa, lanciatale da  Federica e finalmente, dopo qualche minuto, Serpeverde riuscì a tirare in porta.

"80 a 40 per Corvonero!"


"Da quando tu tifi per Corvonero? Credevo che i Caposcuola fossero neutrali!" Chiese sorpreso Michelangelo, sedendosi di fianco a Joseph e notando i colori che il ragazzo indossava.
Il Grifondoro più grande, punto sul vivo, arrossì e borbottò qualcosa di indefinito. Tra le varie cose, a Mic sembrò di percepire la parola "Ani", ma decise di non infierire, soffocando la risata che gli stava nascendo in petto.
"Tuo fratello e la sua squadra non se la stanno cavando molto bene comunque." Tagliò il discorso il Caposcuola, riacquistando finalmente l'uso corretto della voce.
"No infatti. Oggi i Corvi sembrano condotti da Merlino in persona. Stanno giocando ad un ritmo assurdo!" Decise di assecondarlo Michelangelo, mentre la voce magicamente amplificata di Milly, quasi a confermare il suo discorso, giungeva proprio in quel momento alle loro orecchie con un "110 a 60 per Corvonero!"
"A meno che Diamante non faccia il miracolo e riesca ad acchiappare il boccino, Serpeverde non ha chance oggi." Continuò Mic, come se non fosse mai stato interrotto. Da una parte gli dispiaceva molto per suo fratello. Ma dall'altra doveva ammettere che era da tempo che non vedeva una partita di Quidditch così ben giocata, sia tatticamente che tecnicamente. Grifondoro avrebbe dovuto darsi da fare quell'anno per ottenere la Coppa.
"Uhm... non lo so. Sia Didi che Elly sono parecchio brave come cercatrici. Sarà una bella sfida." Commentò Joseph senza staccare un attimo gli occhi dalla partita. O meglio, da Anastasia. Che in quel momento avanzò a scheggia per il campo, zigzando tra bolidi e giocatori e segnando il dodicesimo gol per la sua squadra. Metà stadio esplose in urla e acclamazioni.
"Di sicuro si è ripresa alla grande dal coma." Commentò Michelangelo divertito, mentre vedeva Joseph agitarsi sul sedile per festeggiare. "Siamo sicuri che nella pozione della Grimm non ci fosse anche della sviluppina?"
"Ma sta' zitto!" Fu il commento di Joseph, che però si perse nel frastuono dello stadio: Scorpius Malfoy, con una parata spettacolare, aveva appena evitato che la pluffa finisse in uno degli anelli laterali. Con un lancio preciso, il ragazzo la spedì verso Albus, che senza perdere tempo ricominciò ad avanzare verso gli anelli di Serpeverde.


Robin strinse la presa sulla mazza e si concentrò sul bolide che puntava verso di lei. Serpeverde era molto in difficoltà, perciò quello che doveva fare era chiaro: spedire bolidi addosso agli avversari senza pietà, puntando a distrarli e disarcionarli dalla scopa il più possibile. 

Con la coda dell'occhio vide, circa tre metri più sotto, Page Anastasia e Albus avanzare verso gli anelli a gran velocità, scambiandosi la palla con rapidi passaggi e usando la cosiddetta "formazione a triangolo", mentre il portiere si preparava a riceverli, intenzionato a non far passare la pluffa per l'ennesima volta. 
Digrignando i denti, colpì il bolide con tutta la forza che aveva, spedendolo un po' più avanti rispetto a dove si trovavano i tre, finendo per tagliare la strada ad Anstasia, che dovette frenare bruscamente per evitare di essere colpita. Quel momento fu fatale per lei: Raphael ne approfittò per sottrarle la pluffa e iniziare a dirigersi a tutta velocità verso la parte opposta del campo, mentre le urla di Federica lo incitavano ad andare più veloce.

Robin ghignò, soddisfatta che la sua tattica avesse avuto effetto. Sapeva che se avesse semplicemente cercato di disarcionare uno dei suo compagni dalla scopa, questo si sarebbe limitato ad evitare il bolide: nella squadra di Corvonero erano ormai tutti troppo bravi per lasciarsi fregare con così poco. 

Se Serpeverde voleva avere ancora speranze di vincere la partita, doveva spremersi le meningi ed essere innovativa, creativa, inventarsi mosse sempre nuove.

Nel frattempo Federica, con la pluffa sotto braccio, si esibiva in un giro della morte per evitare un bolide, lanciatole addosso da Micah e seminare contemporaneamente Page. A metà giro lanciò la pluffa con precisione in direzione di Lex, che senza perdere altro tempo la gettò in uno degli anelli, riuscendo finalmente a superare la guardia di Scorpius. 

"Serpeverde segna, ma Corvonero rimane comunque in vantaggio: 140 a 70!" Continuò la telecronaca Milly, strillando per cercare di sovrastare le urla varie delle tifoserie.

Didi imprecò a mezza voce, mentre Serpeverde subiva l'ennesimo gol - segnato da Anastasia. 
Si spinse più in alto, disegnando diversi cerchi con la scopa, e aguzzò la vista, alla ricerca di un boccino che a quanto pare non aveva voglia di farsi trovare in quella partita. Lanciò una breve occhiata ad Eleonore, ma anche lei sembrava navigare in alto mare: esattamente come Diamante, si teneva fuori tiro, ai limiti del campo, in attesa di entrare in azione.

Al diciassettesimo gol segnato dai Corvi - "170 a 80!", finalmente Diamante lo vide: eccolo lì il boccino! Stava volando quasi raso terra, a neanche un metro di distanza dal suolo. Con la coda dell'occhio, la Serpeverde notò che anche la sua avversaria lo aveva visto. 

Trascorse un millisecondo, poi entrambe si precipitarono in picchiata, incitate dalla folla e incitando le loro scope da corsa - una Nimbus 3000 per Diamante e una Firebolt Gold per Eleonore. 

L'azione si concluse in pochissimo tempo, ma la Serpeverde registrò ogni singolo particolare nella sua mente, come se il tempo avesse rallentato apposta per farle vivere ogni singolo secondo: la folle corsa verso il boccino, il loro testa a testa, entrambe che allungavano il braccio, la virata dell'ultimo secondo che fu costretta a fare per evitare che un bolide la colpisse in pieno volto, il pugno di Eleonore che si chiudeva trionfante sul boccino e la sua smorfia che passava da trionfante ad addolorata nel momento in cui lo stesso bolide, che Diamante aveva evitato per un soffio, le finì dritto sul braccio, facendoglielo piegare in un angolo innaturale.

La voce di Milly, che strillava il punteggio finale della partita - 320 a 90 per Corvonero - venne sovrastata dal fischio della professoressa, che segnava il termine della partita. 

Poi Eleonore - con ancora il boccino tra le dita - venne avvolta dall'abbraccio colletivo della squadra, entusiasta per quella prima vittoria. 

"Peccato per quel bolide, altrimenti avreste avuto buone probabilità di vincere. Eri qualche centimetro più avanti rispetto ad Elly." Commentò Michael che era appena sceso in campo insieme a Daniel. 
Diamante si girò verso di lui, mentre la consapevolezza che la partita era finita e che Serpeverde aveva davvero perso, si faceva sempre più strada in lei. "Tu dici?"
"Ne sono sicuro." Rispose lui cercando inutilmente di sistemarsi la 
sciarpa di Serpeverde, che aveva legata al collo, ma era inutile: più cercava di restare in ordine, più faceva casino. A quella scena, un leggero sorriso spuntò tra le labbra di Didi. "Lascia, faccio io." Sussurrò avvicinandosi a lui e iniziando a sitemargli gli abiti. 
Michael non riuscì a trattenersi e la baciò.

Daniel riuscì finalmente a raggiungere Eleonore, che stava alzando gli occhi al cielo esasperata. 
Ok, avevano vinto, ma si trattava solo della prima partita, non del campionato! In quel momento l'unica cosa che le interessava era recarsi in infermeria e prendersi un goccio di ossofast per sistemare il braccio. 
Intercettando lo sguardo della fidanzata e intuendo cosa le passasse per la testa, il Tassorosso si affrettò ad afferrarla per un braccio - quello sano - e con una scusa iniziò ad allontanarla dalla folla. 
"Sei stata bravissima!" Le sussurrò in un orecchio, mentre la avvicinava a sè passandole un braccio intorno alla vita. 
Lei in risposta sorrise, depositandogli un bacio leggero sulle labbra. "Grazie Dan, ma adesso togliamoci di qui. O entro poco tempo saremo zuppi."
"Non succederà, tranquilla." Entrambi si incamminarono ridacchiando lungo il cortile, mentre Daniel, estratta la bacchetta, tracciava un arco immaginario sulle loro teste, sussurrando in sequenza le formule "Protego" e "Impervius". 

Pochi secondi dopo, un temporale scoppiò in tutta la sua potenza.

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1997 - Istituto di Stregoneria di Salem, Stati Uniti d'America

Talisia Black stava correndo.

Il suo scopo era attraversare il cortile più in fretta possibile, imboccare il portico 
che si stagliava al di là di esso, immettersi nel corridoio a sinistra e poi entrare in
aula per raggiungere la lezione di trasfigurazione.

Ma era in ritardo.


La lezione sarebbe partita di lì a due minuti e a lei ne servivano almeno 15 per
raggiungere la meta. E anche accelerare la corsa non le sarebbe servito a granché.

Le venne quasi da ridere pensando a ciò che suo padre Augustus le ripeteva in continuazione
"I Black non sono mai in ritardo. Arrivano quando è giusto che ciò accada."
Suo padre poteva dire ciò che voleva, ma quelle regole erano valide per l'Inghilterra, non
per gli Stati Uniti.
Lì il cognome Black valeva ben poco.
Talisia maledisse mentalmente la sua compagna di stanza,
Julia Parker - che aveva occupato il bagno per una buona mezz'ora - e i suoi capelli, neri e
ricci, che quella mattina non avevano voluto collaborare in alcun modo: sistemarli in lunghi
boccoli ordinati aveva richiesto un bel po' di tempo. Le due cose coordinate le avevano
impedito di arrivare in orario. E lei stava correndo.

Fu così che andò a sbattere dritta contro a qualcuno.  L'impatto fu talmente forte che la
ragazza perse l'equilibrio e lasciò andare di colpo i libri che aveva in mano, mandando
tutto quanto all'aria. Sarebbe rovinata a terra, ma due braccia forti la afferrarono al
volo, impedendole la caduta.


"Guarda dove vai!" Soffiò irata allo sconosciuto. "E toglimi subito le mani di dosso!"
Strillò ancora più arrabbiata, quando si rese conto della situazione: colui che le aveva
appena impedito di cadere, un ragazzo più o meno suo coetaneo, l'aveva afferrata con
entrambe le braccia, ma per farlo si era piegato in avanti, arrivandole così a pochi
centimetri dal viso.

Il ragazzo, per tutta risposta, le sorrise sarcastico, mentre le mani continuavano a restare
incollate al suo corpo. "Fammi capire, tu mi salti addosso e io dovrei chiederti scusa? Per
cosa, per averti evitato una caduta?" Chiese in tono ironico.

Nel frattempo Talisia, che a quelle parole era arrossita parecchio, si era rimessa in
equilibrio.
Si staccò con uno strattone dalle braccia dello sconosciuto - "E mollami!" - e fece per
chinarsi a terra, per raccogliere i libri caduti nella colluttazione. Libri che volarono
dritti in mano al ragazzo.
"Trasfigurazione avanzata." Lesse lui ad alta voce.
Con un gesto non curante, eliminò tutta la sporcizia e la terra finita sulle copertine,
però non lo restituì alla Black.


"Rivorrei i miei libri." Disse lei con tono di voce arrabbiato, allungando la mano per
riprenderseli.

Ma lui alzò il braccio, portandoli fuori tiro. "No, direi proprio di no." Le rispose in
tono divertito. "Però devo dire che sei molto carina quando arrossisci." Aggiunse facendole
l'occhiolino. "Non che tu non sia carina di tuo. Ma così lo sei ancora di più."


Talisia però non aveva tempo da perdere. Era ormai in ritardo a lezione a livello
stratosferico e quello sconosciuto la irritava ogni secondo di più. Estrasse velocemente
la bacchetta, pronta ad usare un incantesimo di disarmo e recuperare così i suoi libri.


"Oh, io non lo farei se fossi in te. Disarmare un Grimm non è mai una buona idea."
La bloccò però la voce divertita del ragazzo.


Talisia ripose la bacchetta nella veste, stupita.

Un Grimm?


Per un attimo si scordò anche che si trovava all'Accademia, nel cortile, IN RITARDO, mentre
per la prima volta si soffermava a guardare VERAMENTE il ragazzo di fronte a lei.

Si era sempre immaginata i Grimm in un certo modo e quel ragazzo non rispecchiava quasi per
nulla i canoni della sua fantasia. Però doveva ammettere - ma solo a se stessa - che si
trattava di un ragazzo davvero molto bello. Alto, con i capelli corti castano-biondi, gli
occhi azzurri, la corporatura tipica di chi si teneva in esercizio fisico...

"Ti ringrazio, so perfettamente di essere bello, ma fa sempre piacere sentirselo dire."
Interruppe di nuovo lui il filo dei suoi pensieri.


"Sei un legimens!" Realizzò in quel momento lei a mezza voce, maledicendo mentalmente se
stessa.
Avrebbe dovuto capirlo prima. Anzi,avrebbe dovuto saperlo.


"E tu sei in ritardo a lezione." Rispose lui, riportandola di colpo alla realtà.
Talisia soffocò un'imprecazione e lanciò un'occhiata all'orologio.

Venti minuti di ritardo. Una punizione non gliela avrebbe tolta nessuno.


"Se qualcuno non mi avesse sequestrato i libri, non lo sarei." Soffiò arrabbiata.

"Se tu guardassi dove metti i piedi, forse non andresti a sbattere contro le persone."
Rispose lui a tono, parecchio divertito. "In ogni caso, un favore ad una bella ragazza non
si nega. Mi dica quindi, dolce e gentile - e su queste due parole calcò la voce con tono
sarcastico - fanciulla, dove è diretta? Mi permetta di accompagnarla all'aula e di portarle
anche i libri." Concluse il discorso con un breve inchino e porgendole il
braccio. Che Talisia rifiutò.

Senza dire una parola, infatti, la Black lo sorpassò a passo di marcia, incamminandosi verso
l'aula. Era furiosa. Con una parte della mente iniziò ad erigere delle barriere mentali,
applicando nella pratica quel poco di occlumanzia che le era stato insegnato dalla cugina di
suo padre,Bellatrix. Sentì il ragazzo ridacchiare divertito dietro di lei.


Giunta finalmente davanti alla porta dell'aula, l'ex Serpeverde alzò una mano per bussare,
sentendo però mancarle il coraggio. Non voleva di certo beccarsi una punizione.
Ma non aveva scelta.

"Paura di una porta?" La derise lui ridendo sotto ai baffi.
Punta sul vivo, a Talisia non rimase da fare altro che bussare. “Certo che no.”

"Signorina Black!" Abbaiò la voce del vecchio professore, non appena mise piede in aula
"Le sembra questo l'orario per arrivare? Si sieda subito!"

Talisia non se lo fece ripetere due volte e si precipitò al suo banco. "La aspetto alle
cinque stasera nel mio ufficio per scontare la sua pun..."

"Temo che la signorina sia arrivata in ritardo a causa mia." Lo interruppe il ragazzo,
catalizzando così l'attenzione di tutti su di lui - anche se molte ragazze avevano già
iniziato a fissarlo imbambolate appena aveva seguito Talisia all’interno dell’aula.
"Quindi le chiedo come cortesia personale di non metterla in punizione. O i rapporti con la
vostra scuola potrebbero deteriorarsi ancora prima di cominciare." Disse il tutto
con un tono di voce pacato, ma coloro che erano presenti nella stanza lo percepirono subito
come un ordine. E una minaccia implicita.


"Mi scusi?" Saltò su il professore, con tono sarcastico. "E lei chi sarebbe? Come si
permette di questionare su ciò che io decido per i miei
studenti?" Chiese con tono di
voce polemico.

"Sono Brian Grimm. E sono qui perché la vostra scuola ha richiesto la mia presenza."
Con un gesto della mano, spedì i libri che ancora teneva tra le braccia - facendoli volare
per la stanza - a Talisia indirizzandole un occhiolino quando lei alzò lo sguardo verso
di lui.
"Mi ero perso e la signorina Black è stata così gentile da fornirmi delle indicazioni. Ma le
ho fatto perdere tempo e non sarei in pace con la mia coscienza se la ragazza ricevesse una
punizione a causa mia." Concluse il discorso ridendo sotto ai baffi.
Un Grimm con crisi di coscienza non si era mai visto, ma questo il professore non poteva
saperlo.

"Beh, in questo caso le elimino la punizione." Borbottò l'altro. “Ma che non si ripeta
più!" Aggiunse, aumentando il tono della voce.

"Così lei è il signor Grimm? Venga, la accompagno dal Preside." Concluse, indicando con un
braccio la porta e facendo contemporaneamente segno a Brian di precederlo.


"Ci si vede Black!"  Urlò lui, prima di sparire oltre la porta.

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Ehilà! 

Sì, lo so, avevo detto che avrei aggiornato martedì, ma il capitolo era già pronto (mi è uscito praticamente di getto) quindi credo non avesse senso aspettare ancora no? :)

Visto che alcuni mi hanno detto di essere curiosi su come Talisia e Brian si siano conosciuti, ho pensato di inserire l'ultima parte del capitolo incentrata su ciò. Cosa ne pensate? Ovviamente la storia è solo all'inizio e stavo pensando a come svilupparla: se inserire dei flashback qui, oppure se fare uno spin off "ad hoc" oppure se fare un'altra interattiva (ovvero "come volermi uccidere - pt 1").

Visto che non ho ricevuto tutte le risposte, vi ripropongo alcune delle domande:

1)  c'è qualcosa che vorreste far fare di preciso ai vostri personaggi? (scene, farli trovare in situazioni particolari con persone particolari, luoghi della scuola che volete fargli visitare o qualsiasi altra cosa vi possa venire in mente...?)

2) VACANZE DI NATALE --> cosa faranno i vostri OC per Natale?

3) Quali sono le date di compleanno dei vostri OC? es. Eleonore Grimm = 1 gennaio 2003 

E' tutto! Nel prossimo capitolo ci sarà una lezione di difesa contro le arti oscure molto particolare (che si spera finisca meglio della prima!).

A prestooo!

PS: PER I NUOVI PERSONAGGI

- mi servirebbero almeno 2 personaggi, possibilmente dei Tassorosso del sesto anno, possibilmente maschi (ma accetto anche femmine) (sì, lo so, in pratica non vi lascio molta scelta, ma potrei fare un'eccezione se mi date un personaggio DAVVERO bello)

- chi vuole partecipare si prenoti e lo dica nella recensione, poi se vi do l'ok mi inviate la scheda per MP

- come ho scritto all'inizio, ho bisogno di persone che siano ATTIVE, perciò che si facciano sentire almeno ogni due capitoli o non esiterò a fare fuori anche i vostri personaggi: è una storia composta già da 15 capitoli e pubblico circa una volta a settimana, quindi regolatevi ;)

- se siete indecisi sui ruoli, sappiate che in Tassorosso è disponibile più o meno tutto (sia in squadra che per le posizioni di prefetto), nelle altre Case invece no 

- sono ben accetti lupi mannari, mezzi demoni, metamorphomagus o qualsiasi altra cosa vi venga in mente (scatenate la vostra fantasia!)


SCHEDA: 
 
Nome e cognome: 

Casa, ruolo in squadra ed eventuale incarico ricoperto:
Età:
Descrizione fisica e psicologica del personaggio e PRESTAVOLTO:
Storia del personaggio e della sua famiglia:
Animale, descrizione e nome (nessun animale che non sia previsto per Hogwarts: solo gufi, rospi o gatti): 
Com'è avvenuto lo smistamento:
Bacchetta:
Patronus e ricordo più felice:
Materie seguite per i GUFO/MAGO e cosa vorrebbe diventare (non tutti Auror per favore!):
Altro:

  
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