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Autore: Nene_92    09/04/2016    10 recensioni
[Interattiva - conclusa]
La Seconda Guerra Magica è finita da anni e la pace prospera sia nel mondo magico che in quello babbano. Ma una nuova minaccia si prospetta all'orizzonte: creature oscure si stanno muovendo nell'ombra, creature che il mondo magico ha sempre ignorato, anzi, dimenticato. 
Ad occuparsene è sempre stata una famiglia sola: i Grimm, discendenti di Jacob e Wilhelm, i famosi fratelli delle fiabe horror babbane, in realtà appartenenti ad una delle famiglie purosangue più antiche del mondo magico. Una famiglia di cacciatori.
Ma forse anche loro se ne sono scordati...
(per i fan di Grimm: Nick Burkhardt e co iniziano ad apparire dal capitolo 10 bis - Luna Piena --> gli episodi narrati terranno conto di ciò che è successo fino alla quarta stagione, poi si discosteranno dalla serie. In ogni caso, se ci dovessero essere possibili SPOILER avviserò capitolo per capitolo. ;) )
[ la storia fa parte della serie "Grimm" ]
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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Prima di lasciarvi al capitolo, voglio gongolare un po': molti di voi mi hanno scritto dicendo che a seguito della mia fan fiction si sono messi a seguire Grimm e comunicandomi che la serie è piaciuta molto.
Perciò lasciatemelo dire: VI STO CONVERTENDO TUTTIII!
BUHAHAHA!
(Quindi non credo di dover dire le solite cose sul detective Burkhardt & co vero? --> li trovate in fondo al capitolo ;) )  

Vi rinserisco un po' di notizie sulla famiglia Grimm, perchè vi serviranno per capire questo capitolo e anche i prossimi (è una famiglia molto incasinata, ma essendo purosangue e tendendo a far sposare i membri della famiglia sempre tra di loro è un po' difficile che venga fuori qualcosa di diverso)
-Brian Grimm
 = 
30 luglio 1979: ha due anni in più di Talisia e 12 in più di Celia. Conosce la prima moglie mentre viaggia negli USA. E' figlio di Willhelm e Ursula Grimm. Innamoratissimo della prima moglie Talisia, ha affrontato un periodo di disperazione totale subito dopo la sua morte, entrando quasi in depressione. Per riemergere si è ancorato con tutte le forze ai suoi figli e in particolare ad Eleonore. E' convinto che dietro l'omicidio della moglie ci sia suo zio Jakob (convinzione che ha passato anche ai figli)
- Hansel Black - Grimm =
fratello maggiore di Eleonore e Gretel, viene registrato con entrambi i cognomi dei genitori per insistenza dei nonni materni, che sanno che ormai di Black non ce ne sono quasi più. Nasce il 27 dicembre del 1998. . Ex Serpeverde, appena conclusi gli studi è diventato Auror. Si è sposato con Ariel Grimm nel 2018. Il centro del suo universo sono la moglie e le due sorelle. Va abbastanza d'accordo con il padre, anche se disapprova alcune sue scelte.
- Eleonore Elena Grimm
 = figlia di Talisia Black e Brian Grimm, nasce il 31 gennaio 2003. A detta di tutti è la copia di Talisia (anche se ha i capelli più chiari). Vuole molto bene a suo padre, forse in casa è quella che lo capisce meglio, ed è l'unica che riesce a farlo ragionare nei momenti "di crisi nera". E' legatissima ad entrambi i fratelli ed è affezionata sia a Celia (che considera solo una vittima di una situazione molto grande e complicata) che ad Ariel.
- Celia Grimm =
primogenita di Wilhelmina e Jakob Grimm, ha 12 anni in meno di Brian e solo 7 anni in più del suo figliastro Hans: è nata il 4 marzo 1991. Lei e Brian sono stati costretti a sposarsi a gennaio 2009, dopo pesanti pressioni da parte dei Grimm. Ha un fratello e una sorella più piccoli, Erik (1995) e Ariel (2000). Per lei la vita in Inghilterra non è facile: non è mai stata veramente accettata da Brian e non può fare niente per cambiare le cose (non può neanche tornare a casa perchè suo padre Jakob la legherebbe e la riconsegnerebbe di peso al marito, come è già successo).
- Ariel Grimm =
sorella di Celia (quindi cugina di Brian e di conseguenza di tutti i suoi figli) e moglie di Hansel. E' contemporaneamente zia, cugina e cognata di Gretel. Ama suo marito e sua nipote ed è molto affezionata ad Eleonore. Non sopporta Brian e non va d'accordo neanche con suo padre Jakob (ce l'ha con entrambi per ciò che stanno facendo passare alla sorella). E' molto tosta e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.
- Gretel Grimm  =
unica figlia di Brian e Celia Grimm, nasce il 30 novembre 2009. E' legatissima ad Eleonore (la considera più una madre che una sorella), ad Hansel e ad Ariel. Vuole bene ad entrambi i genitori e sa che entrambi la amano, ma recrimina loro di farla vivere in un ambiente "malsano" dal punto di vista familiare. Non sopporta suo nonno Jakob.

ps: Ursula e Jakob sono fratelli, Willhelm e Willhelmina gemelli
. Essendo Willhelm già morto, Jakob è l'uomo più anziano della famiglia Grimm ed è perciò il "capofamiglia"

Altra piccola nota di servizio: questo capitolo è ancora abbastanza "tranquillo", ma il prossimo sarà un vero e proprio macello (e al 99% ci scapperà il morto... o anche più di uno... buhahahah!). Prenotate la visita dallo psicologo, perchè ne avrete bisogno! ;)



- Ritorno a casa -



20 Dicembre 2020, Sera, stazione di Londra, binario 9 e 3/4


Una piccola folla guardava ammutolita la scena che si profilava davanti ai loro occhi.
Eleonore Grimm, con una mossa rapidissima che la maggioranza di loro non era neanche riuscita a vedere, aveva appena schiantato un ragazzo sconosciuto, facendogli fare un volo in aria di tre metri. Lo stesso ragazzo che pochi secondi prima aveva cercato di baciarla.
Ma non era l'unica con la bacchetta spianata. Anche Gretel, al suo fianco e con un ghigno che le attraversava il volto, era pronta ad agire nello stesso modo.
"E' stato un piacere rivederti, Erik." Disse la Corvonero prima di recuperare la valigia e smaterializzarsi. Quelle vacanze non le avrebbe passate di certo a casa.



3 giorni prima, Hogwarts, Torre dei Grifondoro


Eleonore entrò nella stanza di sua sorella dopo aver bussato.
"Non pensavo avessi bisogno di tutta quella roba per Natale!" Esclamò vedendo quanti oggetti erano accumulati sul letto e quanti altri erano già stati inseriti in valigia. "A casa li abbiamo i vestiti." Aggiunse perplessa.
Sua sorella, a quelle parole, si girò incredula verso di lei. "Non mi dire che papà non te l'ha detto!"
"Detto cosa?"
"Non passerò le vacanze a casa per Natale. Mi ospitano i Malfoy." Rispose la sorella sbuffando e prendendola alla larga. C'era da immaginarselo che Brian non lo avrebbe comunicato ad Eleonore fino all'ultimo. Eppure glielo aveva promesso!
"Ehm... perchè?" Chiese infatti sorpresa la maggiore incrociando le braccia.
"Perchè per Natale, a casa nostra, verranno TUTTI i Grimm. E preferirei affrontare un'orda di Dempiries da sola piuttosto che passare anche una sola ora in compagnia di... nonno Jakob." Rispose tutto d'un fiato Gretel. Ecco, la bomba era stata sganciata.
"COSA? Ma perchè papà non me l'ha detto? Quando pensava di comunicarmelo?" Chiese infatti l'altra, sgranando gli occhi.
"Probabilmente sul treno. Lo sai che se deve darti le notizie spiacevoli rimanda sempre il più possibile. Non voleva rovinarti gli ultimi giorni ad Hogwarts immagino." Comunicò la più piccola, sbuffando come una ciminiera e digrignando i denti. "Tu sei sempre stata la sua preferita e lo sai." Concluse facendo spallucce. Ci era abituata.
"Gretel..." Iniziò la Corvonero, senza però sapere cosa dire esattamente. Lo sapeva anche lei che quella era la verità.
"No, non te ne sto facendo una colpa. Però lo sai anche tu che è così. Se trovasse un modo per risparmiati ogni sofferenza lo utilizzerebbe subito, anche a costo di far soffrire altri. Amava Talisia molto più di quanto abbia amato chiunque altro in famiglia e tu sei la sua copia. Non poteva andare diversamente." Spiegò la Grifondoro con voce che chiunque altro avrebbe scambiato per piatta e disinteressata, ma che Eleonore, che la conosceva come le sue tasche, intuì sarebbe sfociata presto in pianto. Così si morse la lingua per lasciare alla sorella la possibilità di sfogarsi.
"D'altra parte, lo dimostrano le sue scelte degli ultimi anni." Continuò infatti lei, come un fiume in piena. "Fai amicizia con Francisco e con Gabriela? Sono Elternteil, oltre che mezzosangue, quindi a rigor di logica un Grimm dovrebbe ucciderli appena li vede. E invece cosa fa nostro" e qui depositò sull'aggettivo buona parte del suo astio "padre? Li accoglie entrambi in casa come figli, solo per accontentare te.
Vieni smistata in Corvonero quando hai avuto metà famiglia in Serpeverde e l'altra metà a Durmstrang? Ti scrive una lettere chilometrica per indicare quanto sia orgoglioso di te e della tua intelligenza. Vengo smistata io a Grifondoro e non si degna neanche di rispondermi. Anche due righe piene di insulti mi sarebbero andate bene! Ti metti con Daniel che è un metamorphomagus e un Tassorosso? Punta sul fatto che è un purosangue, un prefetto e che è anche capitano della squadra di Quidditch. Tutto, pur di appoggiarti e benedire l'unione. Anche se, secondo le regole della famiglia Grimm, tu dovresti sposare Erik." Continuò esprimendo tutto il disgusto per suo zio. "E per concludere l'opera cosa fa? Insegna a dei Sondereith a difendersi dai Dempiries, quando chiunque altro in famiglia si sarebbe tirato da parte per far fare a loro il lavoro sporco. Solo perchè in mezzo a loro ci sono i tuoi amici!" Urlò, arrivando finalmente al cuore del problema. "Non l'avrebbe fatto se al tuo posto ci fossi stata io, se gli amici fossero stati i miei e non lo farà se mi dovessi trovare un fidanzato diverso da quello impostomi dalla famiglia! Per lui io non sono neanche sua figlia, sono solo la nipote dell'uomo che ha ucciso sua moglie!" Ululò alla fine, buttando i vestiti che aveva in mano per aria e scoppiando finalmente a piangere, rifugiandosi tra le braccia della sorella, che non aspettava altro.
Eleonore non sapeva esattamente cosa dire, cosa rispondere. Era la pura verità. Tranne per la parte che riguardava l'amore che Brian provava per Gretel. Perchè il cacciatore amava tutti i suoi figli, ma farlo notare alla sorella in quel momento non sarebbe servito a nulla: avrebbe liquidato il tutto come pura retorica, arrabbiata com'era.
"Lo sai che il Cappello mi voleva smistare a Tassorosso?" Chiese di punto in bianco. Non l'aveva mai confidato a nessuno, neppure a Daniel.
"Gli sarebbe andato bene comunque! Avrebbe trovato un modo per farselo piacere!" Le giunse in risposta la voce soffocata della sorella.
Eleonore sospirò davanti a quella ovvietà. "Gre, se essere la preferita di papà significa sapere all'ultimo che arrivano i Grimm, non è un gran vantaggio. Se non mi avessi avvisato tu, io sarei andata dritta a casa, rimanendo intrappolata tra Jakob ed Erik." Esclamò con tono disgustato, facendola ridacchiare. "Poi... so che è difficile e che hai tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata, ma ti prometto, anzi ti giuro che potrai fare anche tu tutto ciò che vorrai della tua vita. Dovessi anche innamorarti di un babbano. Quindi ridi, fai amicizie, innamorati, 
vivi. Perchè questa vita è soltanto tua. Non mia, non di nostro padre nè tantomeno della nostra famiglia. Tu appartieni soltanto a te stessa.  E comunque, avrai sempre la mia approvazione e il mio appoggio e anche quello di papà, in un modo o nell'altro, fidati di me. L'importante è che noi due continuiamo a restare unite, qualsiasi cosa accada." Concluse chinandosi verso di lei e sollevandole il mento con la mano. "Perciò non voglio più vederti piangere per queste cose, ma se ti dovesse venire voglia di farlo, la mia camera si trova al terzo piano a metà del corridoio. Me lo prometti?" Chiese alla fine, appuntandosi mentalmente di fare una chiacchierata con suo padre in merito. Non che non ne avessero già fatte in passato, ma vedere sua sorella in questo stato le aveva fatto davvero male. Sua sorella annuì. "Bene. Vado a scrivere a zio Draco appena esco di qui, così vengo con te." Aggiunse accarezzandole la testa.
Ma Gretel fece segno di diniego. "No, vai da Dan."
"Ma..."
"No, tu vai da Daniel.
In questo momento hai bisogno molto più di lui di quanto io non ne abbia di te." La interruppe con tono deciso. "Certo, sempre se a lui va bene di averti intorno anche per Natale." Concluse scherzando. Ogni traccia di pianto era già scomparsa dal suo viso.

Qualche ora dopo, rimasta sola nella stanza, Gretel ripensò alla conversazione. Sua sorella aveva ragione. Sì, era vero, Eleonore era sempre stata la preferita del padre, ma i vantaggi non erano poi stati così tanti per lei.
Era la copia di Talisia e questo portava Brian ad evitarla il più possibile, per impedire che il ricordo della moglie tornasse a galla. Così l'uomo si spingeva sempre più lontano, in cacce lunghissime oppure in missioni Auror suicide. Di fatto non era a casa quasi mai. E Celia era obbligata a seguirlo, quasi più per un dovere di famiglia che non per reale volontà. Più di una volta l'uomo l'aveva invitata a rimanere a casa. Senza che però lei gli desse ascolto.

Se c'era qualcuno che aveva sempre badato a lei, che l'aveva consolata, che l'aveva protetta, che le era sempre rimasta accanto, questa era stata Eleonore.
Finendo per farle più da madre che da sorella maggiore. E Hansel, anche dopo essersi sposato con Ariel. 
Quindi che si fottessero suo padre, sua madre e tutti i Grimm.
La sua famiglia, la sua vera famiglia, era un'altra.

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20 Dicembre 2020, mattina, stazione di Hogsmeade

Micah fece galleggiare davanti a sè le valige sue e di Page. Non avrebbe mai permesso alla ragazza di trascinarle.
Quando le piazzò in uno scompartimento vuoto, il primo che trovò, si sedette a gambe incrociate sul sedile e riprese fuori la lettera che i suoi nonni gli avevano gentilmente inviato.
La rilesse per l'ennesima volta. Ormai era abituato al livello di freddezza che i suoi nonni gli riservavano, ma in quella lettera avevano proprio superato ogni aspettativa.

Micah,
io e Janet abbiamo ricevuto la tua richiesta.
Ti concediamo perciò di trascorrere le vacanze Natalizie dove più ti aggrada (sperando non in compagnia di un qualche mezzosangue o sanguesporco), purchè tu sia presente al Ballo che si terrà presso il Ministero della Magia in occasione della serata di Natale.
Confidando nel tuo buonsenso e sperando che in quella occasione tu non ci faccia sfigurare.
Alexander e Janet Richardson

Dopo aver finito di leggere, scoppiò a ridere istericamente. Ecco a cosa si riduceva tutto quanto: alla fama. E alla farsa.
Ai suoi nonni non importava assolutamente nulla di lui, l'unica cosa che importava, per loro, era mantenere il prestigio datogli dal loro nome. Del poter sbandierare come un trofeo il fatto di essere ancora dei purosangue, di poter avere un cognome prestigioso.
Che lui, Micah Price, il loro prezioso nipote purosangue, del quale si vantavano con gli amici per il profondo intelletto, non li facesse sfigurare. E ovviamente, che non frequentasse mezzosangue o sanguesporco.
"Oh! Se solo sapessero che non solo sono loro amico ma che sono fidanzato con una di loro!" Pensò, mentre la diretta interessata entrava nello scompartimento con un sorriso.
"Cosa c'è?" Chiese lei. Le bastava uno sguardo per capirlo.
Micah la attirò verso di sè per baciarla. "Te l'ho già detto che ti amo?"
Page gli allacciò le braccia dietro la nuca, sorridendo. "Sì e ti amo anch'io. Ma tu non mi hai ancora risposto."
Il Corvonero scosse la testa lentamente. "Niente di importante. Stavo solo pensando che... sarà divertente trascorrere le vacanze di Natale da te, nel bel mezzo del mondo babbano. Senza bacchette, senza magia... Chissà cosa direbbero loro, se solo lo venissero a sapere." Concluse mostrandole velocemente la lettera prima di appallottolarla e darle fuoco.

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20 Dicembre 2020, Espresso per Hogwarts


"Dan!" Protestò per l'ennesima volta Virginia, mentre il suo compagno d'infanzia continuava a farla muovere per il treno con una benda sopra agli occhi.
"Ferma! O andrai a sbattere contro la porta." La avvisò lui sghignazzando.
"Ma si può sapere dove mi stai portando, per Merlino?" Gli chiese per l'ennesima volta lei, mentre lo sentiva trafficare con la maniglia.
"Un po' di pazienza, Petronovik! Possibile che tu voglia sempre tutto subito?" La prese in giro per prendere tempo.

Doveva assolutamente aspettare gli altri, o la cosa non avrebbe mai funzionato.

"Voglio solo sapere dove sto andando.
" Gli rispose sbuffando lei.

In quel momento, per fortuna, la porta dietro di loro venne aperta da Lex, che senza dire assolutamente nulla - non voleva farsi sentire - gli fece cenno di entrare.
Daniel spinse quasi di peso Virginia dentro alla stanza, poi la porta venne chiusa di nuovo.
"Allora?" Chiese la Tassorosso in un tono semi minaccioso, mentre Milly Halliwell si portava una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere e rovinare così tutto.
"La pazienza è la virtù dei forti." Le rispose semplicemente lui.

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"Ma cos'è saltato in testa ad Elly e Jos?" Chiese Gabriela mentre si recava verso il vagone dei prefetti con Raphael, il suo gemello e Federica. "Una riunione sul treno di ritorno? Ma che senso ha?"
"Te l'ho detto" Le spiegò Raphael pazientemente. "Tassorosso ha due nuovi prefetti - che andranno a sostituire Jon e Water - e vogliono semplicemente dar loro il benvenuto con una piccola festicciola."
"Ma non ha senso! Non potevano farlo tra due settimane, al ritorno dalle vacanze? Sarebbe stato più logico!" Ripetè per l'ennesima volta lei.
Raphael alzò gli occhi al cielo. "Lo so, me l'avrai già ripetuto cinque volte Gaby. Eleonore è amica tua, non mia, quindi potresti chiederlo direttamente a lei il perchè anzichè tormentare me?"
"Lascia perdere Raph." Commentò Francisco divertito. "Mia sorella quando ci si mette può essere più testarda di un mulo. E comunque io su questa riunione ho qualche sospetto, perchè concordo con lei sulla sua illogicità, ma non esprimerò i miei dubbi ad alta voce per non fare figuracce." Commentò prima di spalancare la porta.

Erano arrivati davanti al vagone.

"Prima le signore." Commentò lui facendo un mezzo inchino e facendo così passare davanti a sè la gemella e Federica.
Nel momento in cui tutti e quattro misero piede nel vagone, Francisco notò che non tutti quelli presenti erano prefetti. Inoltre, con la coda dell'occhio, vide Daniel togliere una benda dagli occhi di Virginia ed Eleonore puntare la bacchetta verso l'alto, facendo così scendere un enorme cartellone.

Sopra c'era scritto a caratteri cubitali "BUON COMPLEANNO!"

Tre secondi dopo, tutti i presenti intonarono la solita canzoncina "Tanti auguri".

Il dubbio di Francisco venne così confermato.

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"Ma quindi di chi è il compleanno?" Chiese Caos scolandosi la terza burrobirra e guardandosi intorno come per cercare una qualche risposta.
"Oh
di un po' tutti." Gli rispose Brian allegramente, mentre sorseggiava del succo di zucca. "Oggi, il 20, compiono gli anni i gemelli Suarez, Francisco e Gabriela. Domani, il 21, li compie Diamante. E il 24 li compie Virginia. Così abbiamo pensato di fare una festa unica, visto che è l'ultima occasione per stare tutti insieme prima delle vacanze."
"Ma quanto siete bravi! Siete organizzatissimi! Io avrei fatto un disastro di sicuro." Commentò il Tassorosso.
"Ah non lo so, io ho eseguito solo gli ordini. Il piano è stato organizzato da altri, anche se non so esattamente da chi." Gli rispose il Corvonero in imbarazzo.
"E cosa hai fatto quindi?" Domandò Caos.
"Ho trasportato fin qui una parte del cibo. E' già tanto che non me lo sia mangiato per strada. Ahahahah!" Gli rispose Brian iniziando a ridere della sua stessa battuta. L'altro ragazzo lo seguì immediatamente.


Qualche tavolo più in là, Eleonore e Milly stavano ascoltando una Lex con gli occhi a cuoricino.
"E così mi ha portato nella Foresta, ci siamo entrambi trasformati - lo sapete che sono diventata un animagus apposta per lui no? - e abbiamo fatto una gara di velocità. Ho vinto io, anche se sono certa che in realtà mi abbia fatto vincere apposta, perchè Chris è troppo gentiluomo in queste cose. In ogni caso, quando siamo arrivati in una radura, mi ha fatto sdraiare sull'erba e poi..." Sospirò con aria sognante "Poi mi ha chiesto se volevo diventare la sua Luna!"
Mentre la Corvonero sorrise divertita - se lo aspettava che prima o poi alla sua amica sarebbe arrivata quella richiesta - la Grifondoro fece una faccia perplessa. "Ehm... cioè?" Chiese infatti.
"Significa che il capo branco dei licantropi - in questo caso Chris - mi ha accettata in toto come sua compagna, parificandomi a lui nella gerarchia. Significa che il suo branco è diventato anche il mio e perciò tutti i licantropi sono diventati la mia famiglia. E significa anche che, dal giorno in cui ho accettato, ho assunto dei doveri verso di loro." Spiegò Lex con voce seria prima di aggiungere "Non la trovate anche voi una cosa estremamente romantica?"
"Sono felicissima per te Lex." Le rispose Eleonore. "Anche se questo significa che non verrai al ballo di Natale del Ministero, giusto?" Chiese poi ricordandosene all'improvviso.
La Serpeverde scosse la testa. "No, questo Natale si torna in seno al branco!" Esclamò felice alzando un pugno in aria.

"Che succede qui?" Chiese una voce allegra raggiungendole.
Milly si girò con un sorriso verso Alex. "Niente di che, chiacchere tra donne." Gli rispose con leggerezza.
L'uscita ad Hogsmeade era andata bene e da quel giorno avevano iniziato a farsi vedere sempre più spesso in giro insieme per Hogwarts.
Non erano ancora una coppia perchè loro stessi volevano trascorrere le vacanze tranquillamente, per vedere come la lontananza avrebbe influito su quel rapporto appena nato, ma di sicuro non erano amici. Quella fase era già stata superata.
"Allora cosa farai per Natale esattamente?" Chiese lui porgendole un bicchiere pieno di sidro. Era arrivato fin lì con due calici. "Spero che ti piaccia." Aggiunse poi. "Sono andato un po' a caso."
Milly bevve una leggera sorsata, prima di esclamare "Sidro di mele, ci hai azzeccato in pieno! Lo adoro! In ogni caso per Natale starò semplicemente a casa con i miei genitori e le mie due sorelle. Niente di che, ma è bello stare in famiglia ogni tanto."
"E' più o meno quello che farò anch'io. E soprattutto dovrò badare a mia sorella Jennifer, che ha dieci anni ed è una peste." 
Milly stava per rispondergli che anche sua sorella Jane aveva dieci anni e che era a sua volta una combinaguai, quando la voce di Caos li raggiunse.
"Ragazzi, guardate un po' in alto! Avete del vischio sulla testa! E sapete cosa vuol dire no?" Esclamò con voce allegra.
Alex gettò un'occhiata veloce sopra di lui, solo per vedere che il Tassorosso aveva ragione. Poi si chinò su Milly. "Lo vuole la tradizione." Si giustificò, prima di darle un leggerissimo bacio.

Alcuni presenti in sala fischiarono.



Quando i fischi terminarono, Joseph si schiarì la voce per attirare l'attenzione. "
RAGAZZI! Io ed Eleonore dobbiamo dirvi una cosa!" Urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Per farsi vedere meglio salì anche su una sedia.
"Vi sposate?" Chiese Michelangelo sghignazzando.
"Non esiste proprio!" Gli rispose velocemente Daniel, facendo scoppiare a ridere tutti.
"Come avrate ormai capito tutti Mic, io ed Elly non ci sposiamo altrimenti Daniel mi ammazza." Gli rispose Joseph facendo scoppiare di nuovo a ridere tutti. Aspettò qualche secondo prima di riprendere a parlare, aspettando che la risata si spegnesse. "Chiarito questo dubbio, vorrei che faceste tutti un grosso applauso a Virginia Sophia Petronovik e a Fabian James Martin che a seguito della nomina da parte della Preside sono diventati i nuovi prefetti del sesto anno dei Tassorosso: assumeranno l'incarico a tempo pieno appena torneremo a scuola!" Concluse battendo le mani e facendo scoppiare l'applauso.

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Portland, casa di Monroe

"Quindi... quindi mi stai dicendo che esiste un mondo magico? Che esistono maghi, streghe, scope volanti, bacchette magiche e tutto il resto?" Chiese sconvolto il detective Burkhardt non potendo credere alle sue orecchie.
Da quando sua zia Marie gli aveva comunicato che lui, Nick, era un Grimm, la sua vita era inevitabilmente cambiata. Ma che esistesse addirittura un altro mondo, un mondo magico e nascosto, dove chiunque poteva agitare semplicemente un bastoncino di legno per far accadere le cose più impensabili, a quello proprio non aveva mai pensato. Ma a quanto pare doveva fare i conti con quella nuova realtà.
"Sì, esiste." Confermò la ragazza seduta sul divano accanto a lui. "E dovresti farne parte anche tu, visto che sei un Grimm. Non riesco proprio a capire per quale motivo tu sia un inutile babbano."

 Che la magia fosse scomparsa in quei tre secoli in cui era rimasta sepolta?

"Babbano?" Chiese Nick, facendo finta di non cogliere l'aggettivo legato ad esso 'inutile'.
"Uno privo di poteri magici." Spiegò velocemente lei. "Cosa strana, ma a quanto pare non rara in quest'epoca. Anche lei" E qui la ragazza indicò se stessa "è completamente priva di poteri magici. Eppure è una Grimm, o il suo sangue non avrebbe potuto aprire la gabbia e io non avrei potuto impossessarmi del suo corpo." Alle facce sconvolte dei tre, aggiunse borbottando. "Non avrebbe potuto comunque, non avendo magia che scorre nelle sue vene, ma a quello ci penserò poi. Magari nel tempo avete inventato una tecnologia che compensa la magia!" Ragionò di nuovo a voce alta, ripensando a quello strano macchinario che avevano usato per portarla fin lì. Le 'altonobili' o come Merlino si chiamavano.

Ma le ultime parole non furono recepite da nessuno. Si erano fermati prima. "Lei chi? In che senso ti sei impossessata del suo corpo?"

"Oh già, voi questo non potete saperlo." Borbottò lei cercando di mantenere la calma. Si trovava in una situazione paradossale, ma se lui, quel Nick, era davvero un suo discendente, non poteva far altro che aggiornarlo e sperare che la aiutasse a portare a termine il suo compito.
Anche se il fatto che si trattava di un babbano complicava sicuramente tutto.
"Al momento sono una specie di parassita." Iniziò a spiegare. "Il corpo che voi vedete, non è il mio. Questa ragazza, Emily, al momento è... come dire?... le ho dato una magica botta in testa e ho attivato la mia anima dentro al suo corpo. Ovviamente è viva - non farei mai del male al sangue del mio sangue - e le mie intenzioni, quando ho attivato la gabbia per Rivus, erano farmi restituire un corpo che fosse solo mio, una volta liberata. Ma se il mondo magico non esiste più e tutti i miei discendenti sono babbani... allora dobbiamo trovare un'altra soluzione e in fretta. Un corpo solo non è adatto ad ospitare due anime e, se lo fa, deperisce più in fretta. Ma non posso abbandonarlo se prima non trovo un modo per restare qui e distruggere Rivus e la sua razza una volta per tutte. Solo Merlino sa cosa ho dovuto passare in quella gabbia in tutti questi secoli!"

Mentre vedeva Nick nascondersi completamente la faccia con le mani - ci avrebbe scommesso la casa che in quel momento il suo amico Detective aveva un enorme mal di testa - Monroe piegò la testa di lato, indeciso se crederle o se considerare ogni cosa detta da lei semplicemente come le farneticazioni di una pazza. In ogni caso era una pazza da non fare arrabbiare. Ci avrebbe messo due secondi a spezzargli il collo. "Se non sei Emily Blackwood... chi sei?" Chiese alla fine. Magari era solo una Grimm che soffriva di disturbo bipolare. O che magari era diventata pazza dopo tutto quello che aveva passato.

"Sono Crimilde Grimm." Rispose lei tranquillamente. "E Monroe? Ti chiami così giusto? ... Non sono pazza. Ma su una cosa hai ragione: ci metterei due secondi a spezzarti il collo. Quindi bada a come parli... o a quello che pensi!"

notte tra il 20 e il 21 Dicembre 2020, Londra babbana

Anastasia si svegliò di soprassalto, con il cuore che le batteva impazzito nel petto.
Senza perdere tempo, si infilò le ciabatte e si precipitò in cucina. Lì afferrò un foglio di pergamena e una boccetta di inchiostro, poi iniziò a trascrivere ogni dettaglio del suo sogno.
Stava scrivendo in tutta fretta, quando la porta dietro di lei si aprì all'improvviso, facendola sobbalzare. "Ani cosa stai facendo?" Chiese suo padre con voce assonnata.
La hexenbiest nascose velocemente il foglio: non voleva che suo padre venisse a sapere ciò che stava accadendo nel mondo magico. Si sarebbe inutilmente preoccupato. "Io... mi è venuta in mente una cosa per la scuola e per non dimenticarmela l'ho scritta subito." Disse alla fine. In fondo, era una mezza verità. Poi, addolcendo il tono, aggiunse con un sorriso. "Tranquillo papà, torna pure a dormire. Io arrivo subito."
"La mia streghetta studiosa! Neanche la notte riesce a dormire tranquilla!" Commentò l'uomo sorridendo. Le depositò un bacio sulla testa, poi, dopo averle augurato la buonanotte ed essersi raccomandato di non pensare sempre e solo allo studio, uscì dalla stanza.

Anastasia guardò il foglio che ancora aveva in mano, pensando velocemente a come agire. Lei non disponeva di un gufo. Ma doveva trovare un modo per contattare qualcuno della famiglia Grimm. E doveva farlo velocemente.

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