Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nene_92    23/04/2016    12 recensioni
[Interattiva - conclusa]
La Seconda Guerra Magica è finita da anni e la pace prospera sia nel mondo magico che in quello babbano. Ma una nuova minaccia si prospetta all'orizzonte: creature oscure si stanno muovendo nell'ombra, creature che il mondo magico ha sempre ignorato, anzi, dimenticato. 
Ad occuparsene è sempre stata una famiglia sola: i Grimm, discendenti di Jacob e Wilhelm, i famosi fratelli delle fiabe horror babbane, in realtà appartenenti ad una delle famiglie purosangue più antiche del mondo magico. Una famiglia di cacciatori.
Ma forse anche loro se ne sono scordati...
(per i fan di Grimm: Nick Burkhardt e co iniziano ad apparire dal capitolo 10 bis - Luna Piena --> gli episodi narrati terranno conto di ciò che è successo fino alla quarta stagione, poi si discosteranno dalla serie. In ogni caso, se ci dovessero essere possibili SPOILER avviserò capitolo per capitolo. ;) )
[ la storia fa parte della serie "Grimm" ]
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
18 bis - Attacco al Ministero

Prima di lasciarvi alla lettura vi faccio una domanda generale: ma per quale motivo se io vi dico che i Dempiries sono creature nate dall'incrocio tra dissenatori e vampiri e se baso tutta la storia su di loro, poi, quando c'è nebbia fitta, mi chiedete se sono dissenatori? o.o

...

Vabbè, buona lettura! ;)
(Come al solito, ci vediamo in fondo per le domande!)


- Attacco al Ministero -

Notte tra i
l 25 e il 26 Dicembre 2020, Territorio del branco McTavish

"Tutto bene?" Chiese Chris, guardando Lex che continuava a fissare da qualche minuto la tazza che aveva tra le mani.
"Non lo so." Fu la risposta distratta della Serpeverde. Allungò l'oggetto che aveva in mano verso il fuoco, per cercare di avere a sua disposizione tutta l'illuminazione possibile.
"Chris... tu l'hai mai studiata divinazione?" Gli chiese dopo un po', attirando così anche l'attenzione di una buona parte del branco.
Jamie a quella domanda scoppiò a ridere, prima di essere bloccato da un'occhiataccia della ragazza. "Chris non è il tipo da credere in quelle cose." Si giustificò scuotendo la testa. Poi si ritirò in un angolino, capendo di aver appena perso un'occasione per tacere.
"So qualcosina, ma effettivamente - come ha detto Jamie - non ci credo." Rispose il capobranco in tono pacato.
"E alle sensazioni, a quelle ci credi?" Insistette lei.
Il moro a quel punto innarcò un sopracciglio. Tutte quelle domande iniziavano a preoccuparlo. Lex non era una che parlava a vanvera. Mai. "Amore" Iniziò avvicinandosi sempre di più. Quando la raggiunse accanto al fuoco si inginocchiò per essere alla sua altezza, per poterla guardare dritto negli occhi. "Cosa c'è?"
Quello che vide non gli piacque affatto. Era paura. E forse anche qualcosa in più. "E' tutta la sera che ho una strana sensazione alla bocca dello stomaco." Iniziò lei. "Mi sono fatta un the per cercare di calmarmi" Continuò, indicando i residui delle foglie che aveva usato "E invece ha solo peggiorato la situazione." Riuscì a concludere in un sussurro talmente debole che se Chris non le fosse stato a pochi centimetri non sarebbe stato capace di percepire.
La ragazza, dopo aver fatto passare qualche secondo di silenzio, girò la tazza verso di lui. "A me questo sembra inevitabilmente un gramo."

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Notte tra i
l 25 e il 26 Dicembre 2020, Londra, Ministero della Magia

Caos stava parlando con uno dei tanti dipendenti del Ministero del quale non si ricordava già più il nome, quando realizzò di trovarsi in una situazione di pericolo.
E agì d'istinto, senza pensare.
Essere il minore di cinque fratelli - tutti maschi - significava vivere in una grande famiglia e non essere mai privi d'affetto. Ma significava anche dover imparare prestissimo a sfruttare tutti i sensi, per cercare di evitare spiacevoli ripercussioni in caso di diatribe.
Per questo, ancora prima che il suo cervello elaborasse quanto effettivamente stava accadendo attorno a lui, la sua mano era già corsa alla bacchetta e la sua bocca elaborato la formula.
Fu così che Caos Pagano, appena realizzato il pericolo, evocò il suo orso.
Era talmente grosso che riempiva buona parte di quell'angolo di sala. Questo gli permise di mettersi temporaneamente al sicuro e osservare cosa gli stava accadendo intorno.

Si accorse così subito che Virginia - a pochi metri di distanza - era in difficoltà.
Era indietreggiata verso la parete, dopo aver messo entrambi i nonni dietro alla schiena e ignorava le proteste del nonno, che aveva a sua volta tirato fuori la bacchetta.
Il suo patronus - una fenice - lampeggiava di fronte a lei, ma sembrava molto debole. A tratti addirittura svaniva - prima di essere rievocato dalla creatrice, sempre più disperata - ingoiato dalle creature che a turno se ne nutrivano.
"Vai!" Ordinò all'orso, puntando la bacchetta verso di loro.
Il patronus partì con un feroce trotto, per poi artigliare il primo dei Dempiries. I tre demoni vennero temporaneamente scacciati via, vinti dalla semplice forza bruta.

In pochi secondi Caos li raggiunse.
"Grazie!" Esclamò Virginia riconoscente. 
"Tu pensa al fuoco, Ginevra, io penso al patronus." Le rispose facendole l'occhiolino. "Creiamo un cerchio attorno a noi e vediamo di non farli passare oltre, questi bastardi."

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ogni mago era cresciuto con il mito dei Grimm, mentre ogni giovane babbano era cresciuto con le loro storie.
Ma nessun racconto, mago o babbano che fosse, poteva minimamente rendere giustizia a ciò che stava accadendo in quel momento nella sala.
Questo era ciò che stava pensando in quel momento Brian Hunt, osservando la scena con gli occhi sgranati.
Dopo che i Dempiries erano entrati al Ministero - come diavolo avevano fatto ad entrare nel luogo più protetto della Gran Bretagna? - la famiglia di cacciatori si era automaticamente stretta in una sorta di cerchio e aveva iniziato a lanciare verso quelle creature orrende una serie infinita di incantesimi.
Non solo i Dempiries non riuscivano ad irrompere dentro a quella postazione, ma stavano addirittura indietreggiando, attaccati da patroni mischiati a fiamme da tutti i lati.
Quando uno di loro però, gli volò sopra alla testa sfiorandolo appena - per pura fortuna non puntava a lui - Brian si riscosse.
Non poteva restare a guardare in eterno quello che faceva la famiglia Grimm.
Non doveva distrarsi: doveva badare a se stesso, difendersi e cercare i genitori. Sua madre di sicuro se la poteva cavare, ma suo padre era un babbano.
Si concentrò sul ricordo più felice che aveva - quando aveva conosciuto Caroline ad una gara di go kart - ed evocò velocemente il suo patronus, un ghepardo. Ricordava molto bene le parole del suo omonimo "Se siete da soli e avete a che fare con i Dempiries, preferite sempre il patronus alla fiamme".
Poi si tuffò nella folla, alla ricerca dei genitori.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

"Papà!" Sussurrò Eleonore, avvicinandosi a Brian ancora di più.
Il padre non le rispose, concentrato com'era. Da solo, ne stava tenendo a bada cinque.
Tuttavia, fece capire alla figlia che la stava comunque ascoltando con un breve cenno del capo.
E alla Corvonero tanto bastò. "Sono troppi. Se sono entrati al Ministero, significa che tutto l'edificio è sotto attacco. Per quanti ne possiamo respingere, ne arriveranno altri. O prendiamo misure radicali o non ne uscirà vivo nessuno."
Nel frattempo, con un colpo di bacchetta, sparò una fiammata che spaccò a metà il pavimento. Suo padre ne approfittò per lanciare il suo patronus all'interno del fuoco urlando contemporaneamente "SCUDI ALZATI E TUTTI GIU'!".
Senza tante cerimonie, afferrò la figlia per la vita, trascinandola a terra con lui.
Le due azioni congiunte crearono un'onda d'urto, che si espanse incontrollata per la stanza, facendola quasi esplodere.
Tutti i Dempiries che si trovavano lì vennero respinti fuori dal Ministero, trascinati dalla forza impetuosa dei due incantesimi.

"Cosa intendi con 'misura radicale'? Perchè è il momento migliore per attuarla." Commentò Brian mentre la aiutava a rialzarsi.
Eleonore non perse tempo a spiegare. Fissò il padre negli occhi, abbassando le difese, permettendogli di accedere alla sua mente.

"Andiamo."

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Diamante strinse la bacchetta con più forza, quasi artigliandola.
"ROBIN!" Urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
Ma forse neanche chi si trovava nelle vicinanze riuscì a sentirla. Fece fatica a sentirsi da sola. Aveva quel gran mal di testa... e si sentiva così debole.

La prima del loro gruppo ad essere attaccata era stata Robin. Non aveva neanche fatto in tempo ad evocare il proprio patronus o a fare qualsiasi altra cosa. Era già debole a causa dell'enorme urlo che aveva lanciato e con il quale aveva rotto ogni singolo vetro dell'edificio ed era una banshee - una Sondereith. Una preda molto appetibile per i Dempiries.
Perciò, appena entrati nella Sala, una decina di loro si erano immediatamente precipitati su di lei.
Diamante non la vedeva neanche più, circondata com'era da tutti quei demoni.
Aveva davvero provato ad aiutarla, evocando il proprio patronus, ma quel mal di testa non la abbandonava... anzi, aumentava continuamente. E ogni volta che evocava il suo patronus, diventava sempre più debole.

Ormai Diamante non si stava neanche più preoccupando di Robin. Faceva fatica anche a restare in piedi.

Mentre digrignava i denti per non svenire - ma tutto attorno a lei diventava sempre più confuso - udì una voce, quella di Michael, urlare "State lontano da lei!".
Poi ci fu un'esplosione di luce. Ma per Diamante tutto si fece nero.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

"Siamo fottuti." Commentò Raphael alzando davanti a sè il proprio patronus.
"Perchè?" Chiese Gabriela al suo fianco, aumentando l'intensità delle fiamme.
"Perchè ci siamo radunati tutti insieme qui." Completò Michelangelo, anche lui con la bacchetta spianata e un patronus danzante davanti a sè.
"E allora?" Domandò Federica, mentre si concentrava per mantenere il proprio patronus stabile.
Francisco e Gabriela avevano sfruttato i propri poteri per creare una barriera protettiva attorno a loro, dietro la quale si erano rifugiati in molti. Che avevano evocato velocemente i propri patroni per completare l'opera.

Quel semestre era stato pieno di eventi, soprattutto spiacevoli, ma se c'era una cosa che avevano imparato, era stato lavorare in gruppo. Aiutandosi l'un l'altro.

Dopo il cerchio creato dalla famiglia Grimm, il loro era il punto più protetto della Sala.
"E allora Fede..." Intervenne Daniel "Ti sei accorta che li stiamo attirando verso di noi? Siamo due Elternteil, un metamorphomagus, una mezza vampira e due lupi mannari, tutti nello stesso punto. Praticamente un invito a nozze." Commentò ironicamente.
"Sempre se riescono a passare." Fu la risposta secca di Francisco. "Mi hanno già fregato una volta, non succederà di nuovo."

Dopo l'esplosione creata da Brian Grimm, ebbero modo di recuperare fiato per qualche minuto. Almeno finchè nella loro visuale non comparve proprio l'uomo, insieme alla figlia.
"Tutto bene?" Chiese Eleonore in generale. Poi si rivolse ai gemelli Suarez "Ho bisogno di voi due."
"Per fare cosa?" Domandò Gabriela con tono fiducioso. Se c'era una persona della quale si fidava completamente, quella era Eleonore Grimm.
"Siete in grado di creare fiamme che danneggino solo i Dempiries?" Chiese la Corvonero, calcando bene la parola 'solo'.
"Sì, certo." Le rispose Francisco senza neanche ragionarci sopra.
"Bene. Dobbiamo incendiare l'intero Ministero."

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Micah, appena sentito l'urlo di Brian, si buttò su Page per proteggerla.
L'
onda d'urto che seguì, unita all'esplosione, fu molto violenta. Ma erano entrambi svegli e con i riflessi pronti, grazie ai numerosi allenamenti di Quidditch.
Perciò riuscirono ad alzare gli scudi contemporaneamente, uscendo così indenni dalla situazione.
Poi si guardarono intorno.
Molte persone erano ancora a terra, rintronate a causa dello scoppio. Tra questi, c'erano anche i nonni di Micah.
Nonostante tutto, il Corvonero si sentì in obbligo di andare ad aiutarli. Così si precipitò nel punto dove Alexander e Janet erano caduti e, per prima cosa, tese la mano a sua nonna.
Ma il ringhio proveniente dall'uomo lo bloccò a metà. Aveva puntato i suoi occhi su Page, fissandola con cattiveria. "Chi diavolo è quella?" Chiese mentre si rimetteva in piedi con le sue sole forze.
Se gli sguardi avessero potuto uccidere, Page sarebbe morta all'istante.
Micah sentì la gola seccarsi, a quel punto.
Quella situazione era stata una delle poche in cui non aveva pensato, ma agito solo d'istinto. E così aveva messo nei guai non solo sè stesso, ma anche la sua fidanzata.
"
Ti sembra il momento? Il Ministero è sotto attacco e tu ti preoccupi di chi è lei?" Cercò di tergiversare.
Ma suo nonno non aveva intenzione di arrendersi. Neanche se in quella situazione i problemi erano ben altri. Non conosceva quella ragazza e quindi, di sicuro, non era una purosangue.

In quel momento, per lui contava solo quello: il buon nome dei Richardson - e quello dei Price - era in pericolo.

"Ti ho chiesto chi è, Micah!" Ululò lui puntando la bacchetta contro Page.
Il tempo sembrò congelarsi, mentre il Corvonero si era posizionato davanti alla fidanzata, con le braccia aperte, pronto anche a farle da scudo se fosse stato necessario. Non c'era bisogno di una risposta: la sua reazione l'aveva già fornita.
Micah stava comunque per rispondere, in un impeto totale di coraggio, che quella era la sua fidanzata, ma non fece in tempo.

Un'enorme fiammata si sprigionò dal nulla, circondando l'edificio.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Notte tra il 25 e il 26 Dicembre 2020, Campagna Londinese, Casa Martin

"Dobbiamo svegliare le famiglie di tutti e andarcene!" Urlò Milly in preda al panico. Il suo volto sembrava quasi deformato, tra la paura e le deboli luci delle fiamme e dei patroni che avevano velocemente evocato.
"E dove Merlino vorresti andare? Siamo circondati!" Le rispose Fabian digrignando i denti. Era impanicato anche lui, ma cercava di restare lucido. C'erano parecchie vite in gioco, oltre la sua. E agitarsi non era la soluzione.
"Dobbiamo proteggere Anastasia." Si intromise Alex, cercando a sua volta di rimanere calmo. "Ricordate cos'ha detto Brian Grimm a lezione? Loro preferiscono i sondereith."
La diretta interessata rabbrividì a quelle parole. Aveva già passato un periodo molto lungo in coma. Non poteva succedere anche quello. Era un incubo. Avrebbe tanto voluto che fosse un incubo.
Senza ascoltare un'altra sillaba dei discorsi che i ragazzi si stavano scambiando, si precipitò per le scale.
Aveva perso sua madre, non poteva perdere anche suo padre. Non poteva. Le era bastato lo scenario che gli si era profilato davanti nella Camera, in quella maledetta trappola del diavolo che l'aveva condotta in coma. Non voleva vivere quella situazione di persona, dal vivo.
"Ani, aspetta! Dove vai?" La raggiunse la voce di Joseph.
Ma essendo la Corvonero sorda ai suoi richiami, al Grifondoro non rimase altro da fare se non correrle dietro. Peccato che entrambi dovettero arrestarsi a metà della scala, quando un'ombra si materializzò dal nulla, puntando un artiglio dritto sulla veggente.
"ANI!" Ululò Joseph.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Domande della settimana (risposta obbligatoria entro il 28):

1) visto che tutto questo è già diviso in 3 capitoli, come volete che faccia passare il resto delle vacanze? Qualche capitolo di transizione (es Capodanno, epifania ecc) oppure li faccio tornare direttamente a scuola?

2) il finale è aperto: secondo voi chi è morto?
Ps: io ho già pronto il prossimo capitolo, quindi meno tempo ci mettete a rispondere e recensire, meno tempo ci metto a pubblicare ;)
  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nene_92