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Autore: eppy    10/05/2016    7 recensioni
Esiste un punto zero, un momento difficilmente definibile e quasi impercettibile, che condiziona la vita di ognuno di noi.
Ovviamente, il mascalzone presenta una fisionomia che lo rende perfettamente simile a tutti i suoi gemelli, ma uguale a nessuno di loro. Il problema è che la differenza in superficie è talmente sottile, che il 99,9% delle volte non viene notata nè dal diretto interessato/a, nè da chi gravita intorno, e lo si attraversa con lo stesso atteggiamento di sempre, senza minimamente sospettare che nasconda il più profondo dei vortici, capace di deviare o addirittura invertire la rotta della nostra esistenza in modo talmente subdolo e al contempo meraviglioso, da non farcene nemmeno accorgere. E' sconvolgente pensare a quanto potere possa custodire un solo, apparentemente banalissimo istante: può condurti verso un porto, una spiaggia sicura, o mandarti alla deriva..e succede in un attimo, inafferrabile e irripetibile.
Jane e Chris, i protagonisti di questa storia, si erano incontrati proprio nei rispettivi punti zero, che per qualche motivo coincidevano a loro insaputa.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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" Ma che avete da dirvi, tu e Sophie?"
Non riuscì a trattenersi dal porgli quella domanda, fu più forte di lei.
" Sei gelosa?" la provocò lui con tono divertito, ma sotto sotto parecchio compiaciuto
" No" si affrettò a rispondere Jane, utilizzando un po' troppa enfasi perchè lui potesse crederle al cento per cento
" Ti sto solo avvisando" aggiunse subito dopo, tentando di recuperare
" E perchè?" Chris stette al gioco, e senza riuscire a evitarlo, le si fece più vicino, lasciando perdere il latte che rischiava di bollire abbandonato a sè stesso
" Perchè se combini qualcosa con Sophie, dopo dovrai vedertela con Scott" disse lei, in tono pratico
" E questo Scott assomiglia per caso all'Incredibile Hulk?" gli piaceva da matti prenderla in giro
" Beh, oddio..un po' sì" ammise la ragazza ridendo, al che Harry restò completamente spiazzato
" E' molto alto, e muscoloso, e tiene a Sophie più di qualsiasi altra cosa al mondo, quindi ti consiglio di stare attento" concluse lei.
Chris trattenne una risata sotto i baffi mentre finalmente si ricordava di spegnere il fornello sul quale aveva messo a riscaldare la colazione per entrambi, e poi tornò di nuovo a concentare la propria attenzione sulla ragazza. Le si avvicinò talmente tanto che avvertì il respiro di lei farsi più veloce, perchè poteva anche non vedere, ma stava imparando a percepire chiaramente tutto quello che le succedeva intorno.
" Jane" e posò delicatamente entrambe le mani sulle sue spalle "non ho nessuna intenzione di mettermi nella condizione di essere menato da Hulk"
" Non ho nessuna intenzione con Sophie, per inciso" ammise subito dopo, notando un lievissimo sorriso contornarle la bocca dopo aver udito quella frase
" Perfetto, allora puoi ritenerti fuori pericolo" decretò la ragazza, strappandogli un altro sorriso compiaciuto.
Non avrebbe mai amesso di essere gelosa, e forse lei stessa non era nemmeno consapevole di esserlo, ma per qualche strana ragione a Chris piaceva che fosse così, perchè significava che anche lei ci teneva. Nonostante fosse convinta di aver di fronte un'altra persona, e nonostante avesse conosciuto la suddetta persona praticamente due giorni prima.
Ma in casi come quelli, in situazioni al limite dell'assurdo come quelle, il tempo contava poco o niente.
C'era spazio soltanto per le sensazioni, e nelle ultime quarantotto ore, con lui, grazie a lui e al rapporto che stavano instaurando, Jane ne aveva provate di infinite.
" Per quanto ne sai tu, potrei essere all'altezza di Scott alias Hulk.. fisicamente intendo" 
Se ne uscì lui, mentre la ragazza era concentrata nel bere il cappuccino.
" Mmmh..non credo" disse, senza accorgersi dei baffi di schiuma che le si erano formati poco più sopra delle labbra.
Ovviamente Chris scoppiò a ridere, e senza permettersi di pensarci due volte, afferrò un tovagliolo di carta e delicatamente la ripulì dalla schiuma.
" Non è fenomenale la macchinetta per il cappuccino? E' un peccato che abbia dimenticato di comprare i 'pan di stelle'..anche se è diventato un'impresa persino inzupparli nel latte, senza vederli" ammise, pentendosi l'attimo successivo di essersi di nuovo fatta influenzare da pensieri negativi
" Ho capito che sono carini, perfettamente tondi, con lo sfondo marrone e le stelline di zucchero bianche...ma da quando in qua la funzione primaria dei biscotti è quella di essere appetibili allo sguardo? Devi mangiarli, e puoi farlo anche senza contemplarli per la loro bellezza"
" Ma quanto sei scemoooo" e malgrado tutto, rise di cuore
" E il bello è che te ne esci con queste perle, e pare quasi che sia io quella che dice cose assurde..quando invece sei tu!" e Jane rise ancora, sempre più forte, dimenticando in un baleno il motivo che l'avesse spinta a essere triste.
Si rendeva conto che non ci fosse nulla di logico, razionale o quantomeno normale, nel modo in cui si stesse legando a quel ragazzo..ma, ditemi, davvero, ditemi come è possibile non perdere la testa per uno che pur di titarti su il morale e vederti sorridere di nuovo, spara le cazzate più assurde.
Non sapeva per quale ragione quel ragazzo avesse deciso di prendersi cura di lei, di punto in bianco, ma gli era immensamente grata perchè lo stava facendo.
" Non cerchi di cambiare discorso signorina Collins...stavamo parlando della sua convinzione riguardo al fatto che io sia una mezza calzetta" 
" Lo so che non sei muscoloso quanto Scott" confermò Jane, di nuovo divertita
" E come lo sai?" si informò lui a quel punto
" Harry, mi hai dormito addosso stamattina" gli fece notare, e di tutta risposta fu il ragazzo ad arrossire.
Perchè lo aveva fatto davvero, aveva poggiato la testa sul suo petto ed era rimasto in quella posizione fino a quando Morfeo non lo aveva riaccolto tra le sue braccia; le si era addormentato addosso come se fosse stata la cosa più naturale del mondo.
" Se fossi stato pesante quanto Scott, mi avresti ucciso" continuò lei divertita, trattenendosi a stento dall'aggiungere che proprio per quel motivo era sempre Sophie che si accoccolava contro di lui e mai il contrario. In fondo sospettava da sempre che la sua migliore amica l'avesse scelto anche perchè era l'unico davvero in grado di offrirle un senso di protezione. E poi, per stare accanto a Sophie, ci voleva uno tosto.Uno che sapesse starle dietro e comprenderla senza mai invadere troppo i suoi spazi.
Lei in amore era diversa, o almeno, sapeva che lo sarebbe stata quando sarebbe arrivato quello giusto.
Ormai era consapevole del fatto ciò che la legasse a Jonas non fosse nemmeno lontamente simile ai sentimento propompente che parevano aver provato tutte le protagoniste dei suoi romanzi preferiti, ma non sapeva proprio come muoversi a riguardo. Forse, se solo Chris le avesse dato la possibilità di conoscerlo meglio..chissà, lei sentiva che avrebbe potuto davvero perderci la testa, perchè quello che aveva provato quando le labbra di lui si erano poggiate sulle proprie era stato talmente forte e talmente bello da spaventarla. E per qualche strano motivo che davvero faceva fatica a comprendere, quando era con Harry e rideva e scherzava con lui, le pareva quasi di essere di nuovo con Chris. Ma non doveva confonderli, avrebbe sbagliato se li avesse confusi così facilmente; e soprattutto non doveva permettere che il suo nuovo amico sparisse dalla sua vita come quello stronzo.
" Va bene, effettivamente è vero. Ma penso che tu abbia bisogno di altre conferme" sentenziò il ragazzo, riportandola di nuovo alla realtà.
" Che vuoi dire?" domandò lei, non capendo
Il ragazzo la prese per mano e l'aiutò ad alzarsi, e poi senza alcun preavviso portò quella stessa mano all'altezza del suo avambraccio, invitandola a tastare la consistenza dei muscoli.
" Ma fai sul serio?" domandò lei, un po' sconvolta e un po' troppo imbarazzata
" Certo" si limitò a risponderle, sussurrandoglielo con il viso sin troppo vicino a quella della ragazza.
Jane avvertì un tiepido e piacevolissimo calore infiammarle le guance, e non fu in grado di capire se fosse dovuto al respiro di lui che le si stava infrangendo sul volto, o alle sue gote che con ogni probabilità erano diventatate rosso fuoco per via di quell'inaspettata vicinanza.
" Allora? Sei ancora convinta della tua idea?" la provocò Chris, di punto in bianco desideroso di farle letteralmente perdere la testa per lui
" Il vasetto di spinaci che hai mangiato oggi non ha ancora fatto effetto" fu la risposta di lei, palesemente divertita e al tempo stesso spudoratamente provocatoria
" Ah sì?" e con un scatto, guidò la mano di Jane all'altezza del bordo inferiore del maglione che indossava, e fece in modo di tirarlo sù, scoprendosi parte del torso, senza abbandonare la presa sulla mano della ragazza. E fu così che prima che potesse rendersene effettivamente conto, Jane si ritrovò costretta a tastargli il petto, a diretto contatto con la pelle di lui.
Visto che Harry pareva insistere con quella storia, lei, figendo di non essere terribilmente imbazzata e al tempo stesso tremendamente eccitata, lo accarezzò lentamente, lasciandosi guidare soltanto dall'istinto dato che gli occhi non avrebbero potuto più esserle utili, e senza dire una parola per paura di ingarbugliarsi da sola, continuò nella propria impresa, a palmi aperti, sfiorandogli ogni muscolo con le dita.
" L'hai voluto tu" sussurrò lui, il respiro mozzato
" Non ne sarei così convinta" replicò lei, le guance di sicuro in fiamme e la voce tremolante
Ma che diavolo stava facendo? 
Come ci era finita in quella situazione così poco ortodossa?
Ad accarezzare e tastare il petto di un ragazzo conosciuto solo due giorni prima?
Era la prima volta in assoluto che si ritrovava a condividere momenti tanto intimi con un ragazzo...e accidenti se le stava piacendo!
Il punto era che con Jonas aveva solo immaginato di farci di tutto, ma avevano avuto così poche occasioni di stare insieme da quando erano ufficialmente diventati una coppia, che non si erano mai spinti al di là di qulache bacio un po' più intenso. Lui le aveva messo le mani sui fianchi, e aveva cercato di intrufolare le dita al di sotto del tessuto dei suoi indumenti, e lei gli aveva più volte accarezato lascivamente la schiena, ma pelle contro pelle non si erano assolutamente mai trovati.
Jonas non aveva mai avuto accesso diretto a una porzione del suo corpo diversa dal viso, dal collo o dalle braccia, e di sicuro, Jane non gli aveva mai accarezzato il petto come stava facendo con Harry.
Anzi, con Chris.
Era totalmente inesperta in quella faccenda e lo sapeva, così come doveva essersene accorto lui, ma forse proprio per quel motivo, proprio perchè era la prima volta che toccava realmente un ragazzo, le sensazioni che provava erano amplificate all'ennesima potenza, e ogni secondo che passava, prendeva più confidenza, e le piaceva un po' di più.
Soprattutto perchè lui reagiva trattenendo il respiro e parlandole con quel tono che di casto non aveva nulla.
Dio che avrebbe dato per poterlo guardare negli occhi in quel momento...ricordava che lui le aveva detto che fossero verdi, e per qualche motivo se li immaginava proprio come quelli in cui più volte si era persa.
E non ci vuole certo un genio per intuire che non erano del suo fidanzato gli occhi che immaginava sul volto di Harry..Jonas li aveva azzurri, e per quanto fossero belli, lei aveva ormai capito che ogni qual volta avrebbe pensato a degli occhi gliene ne sarebbero venuti in mente un altro paio. Nonostante tutto, era felice che quella meraviglia, quella sfumatura di verde così intensa e così brillante, fosse stata l'ultima cosa che avesse visto.
" Verdetto finale?" la distrasse di nuovo lui, prendendola totalmente alla sprovvista
" Sei una mezza calzetta" disse dopo qualche istante di recupero, rifiutandosi di dargliela vinta per il puro piacere di provocarlo.
Perchè i muscoli c'erano...certo, non erano grossi ed evidenti come quelli del fidanzato di Sophie, ma d'altro canto, lei non era mai stata attratta da tipi così. Al contrario, la cosa cominciava davvero a diventare pericolosa, perchè era per quelli come Harry che lei aveva sempre avuto un debole.
" So che stai mentendo" 
" Devi imparare anche a perdere ogni tanto, sai?" ribattè Jane divertita
" E tu devi imparare a non dire bugie"
" Altrimenti ti cresce il nasino come Pinocchio" e a quel punto Chris non potè fare a meno di sorridere mentre glielo sfiorava in un tenero gesto.
" Andiamo a fare una passeggiata nella neve?" propose lei a quel punto, l'entusiasmo pari a quello di una bambina
E Chris non potè non accontentarla.
Minuto dopo minuto, secondo dopo secondo, si stava lentamente rendendo conto che in compagnia di Jane, lui era una persona diversa, migliore.
Non gli importava di nulla, se non di essere se stesso, e di renderla felice, di strapparle un sorriso con ogni modo o mezzo esistente. Anche accontentandola nelle cose più semplici, come prepararle la colazione e uscire con lei a giocare nella neve ancora fresca. In vita sua, non aveva mai regalato a una ragazza così tante attenzioni quante ne stava dedicando a lei.
Prima di Jane, praticamente tutte le ragazze con le quali era uscito, gli erano cadute ai piedi, annientate dal suo fascino e dal suo innato carisma, e non gli avevano mai dato modo, o soddisfazione di conquistarle. 
E nonostante Chris fosse stato sempre gentile con loro, dolce a livello diabetico come rischiava di diventarlo con Jane non lo era stato mai.
Semplicemente perchè non era dolcezza quella che le ragazze cercavano da lui, piuttosto il contrario, e lui finiva per adeguarsi.
Non che le avesse trattate in modo rude e comunque poco consono alla sua indole da bravo ragazzo ( a parte quando si trattava di rubare popcorn al cinema, era un perfetto cavaliere)..il punto era che loro non volevano essere trattate da principesse, e a lui un po' dispiaceva.
Piuttosto che essere abbracciate strette, preferivano essere baciate languidamente ovunque, e inutile dire che a una chiacchierata tranquilla, persino a una risata, preferissero una..beh, avete capito, no? 
Non che lui, come tutti i ragazzi della sua età, potesse lamentarsene più di tanto, però cavolo, una relazione, una storia d'amore vera, doveva trovare un buon compromesso tra quello, e tutto il resto.
Chris era il genere di ragazzo a cui piace provocare a non finire, ridere, scherzare, semplicemente parlare, persino battibeccare, e baciare per fare pace. E con Jane gli veniva tutto così spontaneamente naturale, come se non avesse aspettato che una persona come lei praticamente da tutta la vita.
L'aiutò a inbaccuccarsi per bene, dalla testa ai piedi, e soltanto dopo aver finito, uscirono insieme dal monolocale.
Senza pensarci, Jane cercò la mano di lui, preoccupata di cadere rovinosamente a terra a causa del ghiaccio che poteva essersi formato, o della stessa neve, che purtroppo non le rendeva affatto facile avanzare.
Chris la strinse immediatamente e saldamente, senza riuscire a impedirsi di sorridere, perchè era bello camminare nella neve tenendola per mano.
Con un po' di difficoltà, riuscirono a oltrepassare il cancello delle residenze e addentrarsi nella sede dell'università vera e propria: non fu un gioco da ragazzi per Jane scavalcare quell'impalcatura senza vedere un accidenti di nulla, ma nemmeno per un secondo pensò di tirarsi indietro e rinuciare; al contrario, si affidò completamente a lui, senza la minima esitazione o la minima paura.
E per Chris, quella rappresentò una prova di fiducia  impareggiabile.
Contro ogni logica e raziocinio, Jane si fidava di Harry come se le fosse stato accanto per tutta la vita, e non solo per qualche giorno.
In così poco tempo si era legata a lui come non le era mai capitato con nessun altro, ad eccezione di Chris, che per qualche oscuro motivo continuava ad occupare prepotentemente la sua mente, e una piccola, delusa, malconcia parte del suo cuore.
Non poteva farci niente: non riusciva a non paragonare ciò che stava nascendo tra lei e Harry e quello che era ormai finito tra lei a Chris.
I due ragazzi si somigliavano parecchio a suo parere, nel modo di ridere, di parlare, di prenderla in giro e di prendersi cura di lei (almeno come uno dei due aveva fatto all'inizio). Ma per Jane questa somiglianza era un arma a doppio taglio: se da un lato era felice di aver trovato una persona tanto gentile, disponibile, divertente e dolce come il Chris che aveva conosciuto in aeroporto e che l'aveva accompagnata a casa di Sophie dopo il disastro che era stata capace di combinare con i cupcakes, dall'altro era terrorizzata dall'ipotesi, per nulla remota, di farsi coinvolgere troppo e soffrire quando lui se ne sarebbe andato, nel caso in cui lo avesse fatto. E le sue erano paure del tutto fondate, perchè di quel passo capiva che ci avrebbe perso la testa sul serio per Harry, e non voleva assolutamente che accadesse..perchè lui poteva cambiare idea da un giorno all'altro, poteva rendersi conto che la compagnia di una ragazza vedente è di gran lunga più piacevole, e Jane non ci teneva proprio a sentirsi abbandonata un'altra volta.
Però, cavolo..quanto era stato difficile fingere perfetta indifferenza mentre le sue dita tastavano il petto di lui.
E quanto si sentiva stupida per aver anche solo creduto di amare Jonas; non era bello nè da pensare, nè da dire, ma lui, il suo fidanzato ufficiale, scompariva se messo a confronto con lo scombussolamento degli organi interni che solo certi occhi verdi riuscivano a provocarle, e con le sensazioni per nulla innocenti che aveva provato nell'accerezzare il petto nudo di Harry.
Maledizione! Non capiva perchè in suo cuore in qualche modo collegasse le due cose, quasi come se quei due fossero una persona sola...
Jane rise da sola per quel pensiero decisamente assurdo, ma fu costretta ad ammettere a se stessa che purtroppo, per quanto si fosse comportato da stronzo dopo l'incidente, Chris avesse lasciato il segno. E Harry, beh, era come se Harry avesse preso il suo posto, e lei...lei faticava a capirci qualcosa in tutto quello che le stesse succedendo.
Fu il ragazzo a riportarla bruscamente alla realtà servendosi di una classica palla di neve che colpì Jane di sorpresa, inducendola a ricambiare.
Lentamente si chinò a terra e dopo essersi assicurata di potercela fare, gli ricambiò il favore. Lui rise di cuore, e prima se potessero rendersene conto, iniziarono una classica battaglia di palle di neve.
Nonostante tutto, Jane riusci più volte a colpirlo, e tra una risata, una minaccia scherzosa e il rischio costante di perdere l'equilibrio, la ragazza realizzò che per quanto non potesse capirci nulla di quello che provava per l'uno e per l'altro, Harry era quello che le stava restituendo quel sorriso che per un po' di tempo le era mancato.
" Ma che fai?" domandò, un attimo prima di ritrovarsi praticamente a terra, stesa sulla coltre bianca
" Ti spingo nella neve!...Altrimenti che sfizio c'è?" controbattè lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
E l'attimo dopo cadde su di lei, con la chiara intenzione di utilizzare quella scusa per starle più vicino possibile.
" Aglia!" si lamentò la ragazza, non appena avvertì il peso di lui gravare su di sè
" E questo è per dimostrarti quello che può fare una mezza calzetta!" la provocò Chris, e lei scoppiò a ridere
" Veramente te la sei presa così tanto?" gli domandò un attimo dopo
" E tu veramente mi credi un pappamolle?"
" Non l'ho mai pensato, era tutta scena" ammise a quel punto, sorridendo mentre le sue dita giocavano con la neve.
E sorridendo a sua volta, Chris si chinò su di lei per liberarle una ciocca di capelli dai fiocchi. Ma dopo averlo fatto, incapace di trattenersi, spostò le dita fredde sul suo viso per carezzarlo dolcemente.
 E fu proprio quando Jane avvertì su di sè le sue mani come bollenti, nonostante fossero palesamente gelate, che intuì ciò che stava per succedere. E anche se non poteva averne una conferma visiva, lo sentì sempre più maledettamente vicino, al suo corpo, al suo viso e alle sue labbra.
" Adesso che hai ottenuto ciò che volevi, possiamo rimetterci in piedi...sto congelandoooo" si constrinse a dire, prima che fosse troppo tardi, e un bacio potessse complicare le cose.
Un bacio che lei non sarebbe stata capace di non ricambiare, e che per quel motivo si doveva assolutamente evitare.
E a quel punto, quando lui era quasi arrivato a sfiorarle le labbra con le proprie, fu costretto a fare marcia indietro, limitandosi a baciarla solo sulla guancia, prima prenderla tra le braccia per aiutarla ad alzarsi come lei gli aveva chiesto.
" Grazie" sorrise Jane, e lui si trattenne a stento dall'avventarsi su di lei e rubarle quel bacio.




BUONSALVEEE!!
Mi scuso per non essere riuscita ad aggiornare ieri..sono stata fuori tutta la giornata, e quando mi sono ritirata ho preferito non pubblicare perchè il capitolo aveva bisogno di essere revisionato.
In ogni caso, spero che sia stato di vostro gradimento :))
Non esisate a farmi sapere cosa ne pensate <3<3<3 E ovviamente, un grazie enorme va a voi che non mancate mai un appuntamento ;) Grazie davvero <3<3<3
Devo scappare, un bacione, e a alla settimana prossimaaaaaaaa <3<3<3
Vi Aspettooooo!!! ;)









  
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