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Autore: pandafiore    23/05/2016    5 recensioni
[Post-Epilogo] {Per il momento incompleta.}
Capitol City si è ribellata.
La Paylor è morta, e, con essa, ogni speranza di un futuro felice per i distretti.
Gli anni sono passati, le cose sono tutte cambiate, il mondo è di nuovo sottosopra; tutto è diverso, tutto è come prima, ma in particolare una cosa è tornata: gli Hunger Games.
Chi vi parteciperà?
Beh, per la prima volta vedrete degli Hunger Games con personaggi che non vi aspettate, perché, a partecipare a questa nuova Edizione saranno proprio loro: i figli dei tributi sopravissuti.
I figli di Peeta e Katniss.
I figli di Johanna, Finnick, e molti, molti altri.
Chi vincerà?
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimba Mellark, Bimbo Mellark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3.

 

Tributi.





Oggi abbiamo la prima giornata di allenamento e, con essa, conosceremo gli altri tributi.
Prima di partire mi osservo per qualche istante, di sfuggita, allo specchio del palazzo del centro di adestramento.
I capelli sono biondi e sparsi in modo confusionale su un viso così uguale a quello di mio padre da farmi paura. Le labbra spezzate in un leggerissimo sorriso, il naso diritto proprio come lui, ma, inevitabilmente, gli occhi non sono i suoi. Gli occhi sono grigi, sono veramente di piombo, fuso e liquido, languidi e brillanti, sotto lunghe ciglia bionde.
Mi stacco da quell'immagine di me che preferivo non vedere, perché vi noto ogni singola volta i volti dei genitori che non rivedrò mai più. E fa male.
Così raccolgo la saccoccia e, assieme a mia sorella, imbocco l'ascensore che conduce al centro di addestramento.
L'unica mia speranza è che, essendo stati in tempi di pace, gli altri tributi non si siano allenati molto, o che comunque non abbiano qualità particolari.
Ma quando entro, realizzo che mi sbagliavo di grosso.

Il primo che mi si presenta davanti è un armadio, grande il triplo di me, che, con quella tutina mignon, mi fa sorridere.
-Perché ridi?- La pelle rossiccia e unta d'olio, tesa sopra mille muscoli, evidenzia ogni singola vena palpitante del collo e accompagna una voce tuonante.
Daisy mi trascina da parte, mentre lo sguardo infuriato di quello che credo sia un favorito, mi perseguita e mi brucia addosso. Ci rifugiamo nel reparto di mimetica, e subito mia sorella inizia a farmi la ramanzina. -Cerca di non fare cagate, quelli non scherzano con le armi.-
-Lo so.- La metto da parte e vado a raccogliere un arco, pronto a dimostrare che anch'io valgo qualcosa, ma la mano di Daisy sul mio braccio mi fa abbassare l'arma, appena caricata.
-Che vuoi?- Domando esasperato, sbuffando.
-Non dimostrare a tutti le tue abilità.- Sussurra, con gli occhi blu dilatati dalla paura.
-Prendi un arco, allenati, fai qualcosa. Quelli ci guardano come si guarda un dessert.- Le indico con lo sguardo dei tizi in fondo alla stanza, e lei annuisce, mordendosi un labbro indecisa.
Finalmente se ne va, col suo passo felpato, e io tendo nuovamente la corda per scoccare la freccia e... qualcuno mi sfiora il costato con un tocco che mi fa rabbrividire.
-Cosa vuo...- Mi blocco, notando che quella al mio fianco non è Daisy questa volta.
-Ciao tesoro.- Un sorriso languido e d'intesa si apre sul suo volto, mentre le sopracciglia si innarcano, sotto la frangetta scura. Deglutisco, nel passare in rassegna il fisico mozzafiato che si sottopone alla tutina.
-Io sono Ambra Hawthorne. Molto piacere.- Mi porge in modo sensuale la mano, accompagnata dal suo tono di voce carezzevole ed eccitante.
-Ryan Mellark.- Stringo la sua mano tentando l'indifferenza, realizzando solo ora che Hawthorne è il cognome di quello che, un tempo, era il migliore amico di mamma. Ma... con che vincitrice si è sposato, se sua figlia è qua?
-Oh, il figlio degli sfortunati amanti... quale onore!- Io li ho visti entrambi gli Hunger Games dei miei genitori, e questa è inevitabilmente la figlia di... -Johanna Mason. Se te lo stavi chiedendo.- Irrompe, leggendomi nel pensiero. Quindi è la figlia di Gale e Johanna... però!
Annuisco e, stringendo le labbra in una linea dura, palpo un attimo il metallo nero dell'arco, prima di protendere la corda e scoccare, finalmente, la mia freccia, che va a conficcarsi proprio sul cuore del manichino.
-Mh... te la cavi.- Ride per un po' da sola, prima di tornare sui suoi passi in una camminata sinuosa e sensuale, progendomi le spalle con un movimento perfetto.
Daisy mi raggiunge poco dopo, mentre io, un po' decocentrato da quella ragazza che continua a rimanere nel mio campo visivo in modo non troppo pudico, sbaglio bersaglio diverse volte.
-Chi era quella?- Sibila, poggiando le sue piccole mani sul mio torace.
-Ambra, la figlia di Gale e Johanna Mason.- Annuisce e, dopo poche raccomandazioni, torna al centro nodi, dove un ragazzo alto e abbronzato le insegna qualcosa. Mi avvicino anch'io, immaginando già di chi si tratti.
-E vedi, questo è un nodo scorsoio. Devi far passare qui... ecco brava. Oh, ciao.- Mi sorride, non appena mi scorge, alzando quegli occhi di mare su di me.
-I due fratellini Mellark, che piacere! Zolletta?- Domanda, porgendoci uno zuccherino che rifiutiamo entrambi. È incredibilmente simile a suo padre, quasi in tutto; dai capelli ramati con le loro striature bionde, alla carnagione; dagli occhi verde acqua, alle... zollette, delle quali ho letto nel libro della memoria che hanno scritto mamma e papà. -Io sono Finch Odair.- È simile a Finnick, come nome, e so che lo sta pensando anche lui, perché gli occhi di mare gli si rannuvolano e si abbassano, opachi.
-Gli assomigli molto.- Questa volta è Daisy a parlare, guardandolo con decisione.
-Grazie.- Tiene basso lo sguardo, ma lo vedo arrossire leggermente sugli zigomi.
Credo sia un valido avversario, considerando il padre o anche, semplicemente, la sua fisicità.

Lascio Daisy e Finch da soli, e vado nella postazione pesi, attualmente vuota.
Il lavoro in panificio, ad aiutare papà, mi ha permesso di imparare a sollevare sacchi di farina molto pesanti, per questo non avrò problemi a prendere quella sfera e a lanciarla lontana, ma forse sono un po' troppo osservato ora, per mettere in atto ogni mia qualità, oltre al tiro con l'arco. Cambio rapidamente idea, e, anche se lo so già fare, vado a vedere la lezione per accendere un fuoco, sperando che mi serva a qualcosa nell'Arena.
Qui ci sono due tributi, un maschio ed una femmina, che credo appartengano allo stesso distretto. Sono pallidi e avranno una trentina d'anni.
-Ciao.- Sorrido, sedendomi a terra e prendendo due pietre focaie tra le mani.
Mi fanno un cenno con la testa, per poi tornare sul loro bastoncino che non produce nemmeno una scintilla. -Aspettate...- Posiziono più in alto le mani della donna, e le spiego che deve muoverle in modo diverso, e infatti, dopo pochi secondi, ecco la prima fiammella.
-Grazie.- Il primo sorriso, dalla donna con i capelli tendenti al grigio. -Io sono Ryan... Mellark.- È strano come qui devi dire il tuo cognome, per spiegare di quale vincitore se figlio.
-Ohh...- Il volto di entrambi si apre di sorpresa e, al tempo stesso, terrore.
-Voi?-
-Siamo del 13.- Sussurra l'uomo, anch'esso con i capelli argentei.
-Ma il 13 non ha Vincitori, come vi hanno estratto?- Domando stupito.
-Lei è la figlia della Coin, e io semplicemente un abitante del distretto. Per noi le regole sono state un po'... diverse.- Annuisco, rabbuiandomi. La Coin è la donna che mia madre ha ucciso. Fantastico.
Il distretto 13 è il più pericoloso, non potevano escluderlo dai giochi, ora che sapevano della sua esistenza, questo è certo. Ma come posso parlare con questa donna, senza pensare a ciò che mia madre a fatto alla sua? Certo, aveva ragione mia mamma, su questo per me non c'è alcun dubbio, ma è forse per questo motivo che questa donna mi guarda con quegli occhi di ghiaccio, vitrei?
Decido di allontanarmi, con un peso sul cuore, perché comunque una parte di me si sente in colpa per mia madre, e fortunatamente una campanella segna che il nostro allenamento è terminato, e possiamo tornare negli alloggi.
Lancio un'occhiata a mia sorella, e noto che sta ridendo con Finch Odair, e non comprendo come possano ridere, se tra una settimana moriranno, forse addirittura per mano dell'altro. Sospiro, e spalanco la porta, abbandonando tutto e tutti, compresa Ambra Hawthorne, che l'ho notata mentre tentava di inseguirmi, con la sua frangetta nera.
Noi dovremo ucciderle quelle persone, come possiamo farci confidenza?

Quando entro nel mio alloggio, rimango sconcertato dalla donna che mi si pone di fronte, che giurerei essere chiunque, fuorché mia madre.
Un nuovo fuoco divampa nei suoi occhi argentei - forse proprio quello della ragazza di un tempo -, e sembra così determinata e forte da poter abbatteri intere pareti solamente con lo sguardo.
Sento i passi di Daisy alle mie spalle, mentre rimango incantato su quelle iridi ardenti; solo qualche piccola rughetta mi fa capire che quella che ho di fronte non è esattamente la stessa Ghiandaia Imitatrice di una volta.
-Allora, adesso mi ascoltate.- Esordisce, cacciandoci a sedere sul divano in salotto. -Capitol City sarà contro di voi più che con chiunque altro, chiaro? Voi dovete vincere. Io non vi abbandonerò in quell'Arena.-
-Il vincitore è uno.- Sibila Daisy, guardandomi con la coda dell'occhio.
-Non me ne frega niente. Voi verrete fuori da quell'arena. In un modo o in un altro.- Non credevo che avrei mai più rivisto mamma così determinata, dopo l'annuncio. Molto probabilmente papà le ha parlato chiaro, e qualcosa in lei è scattato, sorprendendoci tutti.
Il papà, che è appena arrivato in soggiorno, si è seduto fra me e mia sorella.
-Lavoreremo bene sulla presentazione, sulla sfilata e tutto. Per il momento guardiamo i vostri avversari, okey?- Annuiamo, e lei accende un televisore che esce dalla parete.

-Distretto Uno, Due e Quattro: i Favoriti. Sono forti, e non scherzano. Dal distretto Uno e dal Due arrivano figli di vincitori un po' datati; non sono importanti i nomi, tanto non vi alleerete con loro, perché vi ucciderebbero. Dal distretto Quattro invece è interessante, perché Finch Odair è il figlio di Finnick, quindi sta dalla nostra parte. Il tributo femmina è una certa Rose... si è offerta volontaria, quindi deve essere forte, e non so se fidarmi...- La guarda per qualche istante sullo schermo, poi passa al distretto 3; -Distretto Tre, avete presente BeeTee?- Annuiamo. -È stato costretto a tornare nel 3, dal 13, perché suo figlio Traesor doveva andare a mietitura; potrebbe esservi utile per quanto riguarda l'aspetto tecnologico. La ragazza invece si chiama Cassandra... è un po' pazza, ma è sveglia.- Ricordo di averla vista nel centro di Addestramento, ora che ci penso.
I Tributi che seguono mi entrano da un orecchio ed escono dall'altro, non sono mai stato molto abile nel memorizzare nomi o volti. Solamente Ambra mi colpisce, con quel suo sorriso folle.

-Va bene, ora proponete degli alleati.- Comanda mia madre, prendendo carta e penna.
-Ma non li abbiamo ancora conosciuti tutti, non possiamo già dirti!- Ribatto, raddrizzando la schiena.
-Io direi Finch.- Interviene Daisy, prima che mamma mi risponda.
-Guarda che se ti ci affezioni, poi dovrai uccidere una persona che ami.- Sussurro, guardandola di sottecchi. Lei spalanca gli occhioni blu, lucidi, e mi guarda come se le avessi dato la notizia peggiore del mondo, mentre io le ho detto solamente la verità. -Ryan...- Mi richiama papà con tono di rimprovero.
-Che c'è? Cosa ho detto di male?- Ribatto, stupito.
-Smettetela.- Interrompe la mamma. -Smettetela, e concentratevi. Allora, abbiamo detto Finch, poi?-
-Non quella del 13, non posso guardarla negli occhi.- Mormoro, abbassando lo sguardo. Mamma annuisce, in silenzio, e propone la figlia della Mason.
-È un po' strana.- Sussurra Daisy, con i suoi grandi occhi blu.
-A me non dispiace, credo sia forte, vedendo i genitori. Mamma lo sapevi che è la figlia di Gale?- La interpello, lanciandole un'occhiata. Sibila un sì a malapena udibile, incupendosi per qualche istante, ma poi papà le accarezza la schiena e lei sembra tornare normale. -Ambra Hawthorne è molto forte, sicuramente. Saprà tirare con l'arco, ma non come voi, perché glielo avrà insegnato Gale... mentre Johanna era brava con ogni arma, ma in particolare con le asce, quindi state attenti.- Ci spiega, la mamma, puntando le sue iridi grigie su di noi. -E ha un fratello, sempre come tributo. Studiatelo domani.-
-Va bene, ci penseremo. Possiamo andare ora?- Domanda Daisy, ottenendo il consenso da parte di papà.
Esco dalla stanza anch'io, notando come ultima immagine mamma che si accascia tra le braccia di papà, in cerca di un minimo di conforto.
Sono soddisfatto che perlomeno tenti di dimostrarsi forte, ai noatri occhi; sono certo che salverà almeno uno di noi due. O, almeno, lo spero davvero tanto.




___
Buonasera!
Perdonate il ritardo, ma sono molto molto impegnata, purtroppo.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, vediamo gli altri tributi un po' più da vicino!;)
Vi è piaciuta la sorpresa della coppia Gale/Johanna???:D Entrambi i tributi del 7 sono loro figli :(( Che tristezza, ragazzi! E Finch?? Come vi pare?
Ora è meglio che io vada a dormire, altrimenti mi addormento in piedi... D:
Attendo con ansia i vari commenti, ditemi pure cosa pensate!
Sempre vostra,
pandafiore

   
 
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