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Autore: Hufflebubble    27/05/2016    1 recensioni
Dopo la fine della Seconda Guerra Magica, Hermione e Severus si incontrano in libreria. Cosa succederà dopo quell'incontro?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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cap2

Capitolo 2




Hermione non aveva ancora deciso se la settimana era passata troppo in fretta o troppo piano. Sta di fatto che in un attimo era giunto il fatidico venerdì, giorno in cui si sarebbe dovuta recare a Hogwarts per l'appuntamento con il suo ex professore di Pozioni. Appuntamento che la rendeva nervosa come non mai.
Ne aveva parlato con Ron, suo marito da un anno, ma lui l'aveva liquidata con una battuta che non ricordava nemmeno più, e non aveva più tirato fuori la questione. Si era tenuta tutto per sé il nervosismo, che stava per farla impazzire.
Non appena aveva ricevuto l'invito da Piton, aveva incominciato a farsi mille domande (a cui ovviamente non aveva saputo rispondere) sul motivo per cui lui fosse interessato a vederla in privato. Avrebbe sì voluto parlare di pozioni, ma avrebbero anche potuto discuterne in un pub!
Il secondo problema che l'aveva fatta dannare era stato l'abbigliamento. Vestito? Gonna? Pantaloni? Alla fine aveva deciso di mettersi un vestito nero, scollato a punta e lungo fino al ginocchio: elegante ma non troppo formale. Ron andava matto per quell'abito.
Infine si era chiesta se avrebbe dovuto portare qualcosa o presentarsi a mani vuote. Nel secondo caso sarebbe forse parsa maleducata, ma non aveva proprio idea di cosa portare al suo ex professore. Così, invece di scegliere la solita e banale bottiglia di vino, era andata in farmacia a Diagon Alley e aveva optato per un'erba rara utile in alcuni antidoti, con la speranza che anche questa scelta non fosse banale.
 
Alle otto meno cinque aveva il cuore in gola e un'ansia tremenda, anche se cercava di dissimulare la tensione in presenza di suo marito. Si mise il lungo mantello scuro da viaggio e si avvicinò al camino, prendendo una manciata di Polvere Volante. Tempo di pronunciare "ufficio del professor Piton" ed era già nei sotterranei del suo amato castello.
Dal momento che non era mai stata messa in punizione da Piton, non era mai entrata in quell'ufficio: arredato in modo minimale, aveva una semplice scrivania di ebano e due sedie dello stesso materiale, opposta al lato in cui si trovava il camino da cui era appena sbucata; di fronte al camino c'era poi una poltrona di pelle nera imbottita. Il suo sguardo venne attirato da un'enorme libreria, in cui c'erano almeno un centinaio di volumi, alcuni dei quali avevano l'aria di essere piuttosto antichi.
Pochi secondi dopo sentì un fruscio, e vide che Piton stava arrivando da una porta che non aveva notato: sicuramente arrivava dal suo appartamento privato.
"P-p-professor Piton…" disse, senza sapere come continuare.
"Signorina… Anzi, no, signora Granger. Che sbadato!" rispose con un ghigno sarcastico.
Hermione non sapeva bene cosa fare e dire. Aveva perso tutta la sicurezza da brillante studentessa quale era stata ai tempi della scuola. Un incontro simile non aveva potuto studiarlo su un libro, quindi si trovava del tutto impreparata.
"Signora Granger, non stia lì impalata, si sieda!" affermò secco Piton, interrompendo il suo flusso di pensieri.
Timidamente, Hermione si tolse il mantello. Notando uno sguardo strano dell'uomo di fronte a sé, si maledì mentalmente per essersi vestita in quel modo: forse un paio di jeans o qualcosa di molto più informale sarebbe stato meglio. Ora però era troppo tardi.
Si sedette sulla poltrona davanti al camino. Piton, con un colpo di bacchetta, ne fece apparire un'altra di fianco alla prima. Si sedette anche lui, mantenendo quella sua strana espressione sarcastica che Hermione non gli aveva mai visto.
"Mi sorprende, Granger, quando aveva lezione con me aveva sempre troppa voglia di dire la sua e ora non ha ancora aperto bocca! Suo marito ha per caso avuto una brutta influenza su di lei?"
Le guance della ragazza si infiammarono.
"Beh… Ehm… C-come sta, professore?" chiese, sentendosi terribilmente stupida nel momento in cui finì di pronunciare tali parole.
Ma posso essere veramente così scema da avergli chiesto come sta?
"Da lei non mi aspettavo una domanda così banale, ma è comunque un inizio" rispose Piton. "Se si riferisce al piccolo incidente con il serpente, direi che non esser più in un ospedale ad aspettar che ti dessero pappette è un bene. Al contrario, se si riferisce a Hogwarts, è sempre il solito disastro: i soliti studenti con menti limitate e a cui non interessa nulla delle materie" concluse con uno sbuffo. "E lei, signora Granger? Come sta?" chiese, sottolineando con un sibilo la parola "signora".
"Ah… Ehm… Io ab-bastanza b-bene, grazie. Come le dicevo in libreria, ora lavoro al Ministero della Magia. Mi hanno incaricato di studiare la pozione Antilupo per migliorarne le sue proprietà." Parlare di un argomento neutrale come il lavoro la fece rilassare leggermente.
Con un altro colpo di bacchetta, Piton fece apparire due tazze di tè fumante, da cui si sprigionò un intenso aroma. Richiamò poi a sé una bottiglia di Whisky Incendiario. Dopo essersene versato qualche goccia nella sua tazza, ne offrì alla ragazza, che rifiutò educatamente.
"Granger, suvvia, non è più una scolaretta, due gocce le faranno bene, e così magari si deciderà a dire due parole di più. Non l'ho mica fatta venir qua per vederla lì impalata tutta la sera!"
"Allora proprio solo due gocce…" rispose a voce bassa, mentre Piton le correggeva il tè.
Hermione bevve un sorso, e il Whisky le bruciò la gola. A differenza di suo marito, non era affatto abituata a bere. Sentì inoltre una vampata di calore risalirle il collo e le guance.
"Dunque, mi stava dicendo della pozione Antilupo…"
"Sì, beh, ecco… Mi hanno chiesto di fare una ricerca. Di trovare il modo per renderla ancora più efficiente, così che un Lupo Mannaro possa addirittura entrare in contatto con altre persone senza avere l'istinto di ucciderle. Per ora la mia ricerca è solamente teorica, non è facile trovare un ingrediente con delle proprietà simili."
"Mmm… E a che punto è la sua ricerca teorica?" chiese il professore.
"Ehm… Effettivamente non va molto bene. Mi duole dirlo ma sono a un punto morto. Ho provato a cercare in molte librerie ma non ho trovato quasi nulla sull'argomento…" rispose Hermione, presa dallo sconforto. "Però mi chiedevo… Ecco… Lei sarebbe per caso disponibile… Ehm… A d-darmi una mano?"
Piton fece di nuovo un sorriso sarcastico, che la ragazza non riuscì nuovamente a interpretare, e rimase per qualche istante a fissarla. Hermione si sentì quasi nuda sotto quello sguardo indagatore. Nervosamente, cercò di tirarsi giù l'orlo del vestito, ma senza successo. Abbassò lo sguardo e finì il suo tè, che la fece di nuovo avvampare a causa del liquore al suo interno. Tutto questo non sfuggì a Piton, che accentuò ulteriormente la sua espressione.
"O-ovviamente se non può o se non vuole non c'è alcun problema…" disse la ragazza per alleviare la tensione e l'imbarazzo.
"Se ne può parlare…" rispose Piton vagamente. Sembrava avesse la mente da qualche altra parte.
"La ringrazio. Ora però si è fatto tardi… Mio marito si starà chiedendo che fine abbia fatto, quindi andrei, se non è un problema…"
"Dubito che suo marito si chieda qualcosa del genere, ma comunque vada pure. Ah, e grazie per la conversazione, Granger. Le manderò un gufo per la pozione Antilupo."
"Beh allora… Grazie per la serata e ar-rivederci…" disse Hermione mettendosi il mantello da viaggio e avvicinandosi al camino.
"Arrivederci… Ah e non si disturbi a portare i miei saluti a Weasley!"
Con un ultimo sguardo a Piton, la ragazza sparì tra le fiamme smeraldine. Un attimo dopo si ritrovò a casa sua.
Dopo essersi cambiata per la notte, si mise a letto, ma per ore non riuscì a prender sonno. Quell'incontro con Piton l'aveva profondamente turbata.
  
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