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Autore: Hufflebubble    05/06/2016    2 recensioni
Dopo la fine della Seconda Guerra Magica, Hermione e Severus si incontrano in libreria. Cosa succederà dopo quell'incontro?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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cap4

Capitolo 4

"Dopo aver fatto qualche ricerca, ho pensato che andrebbe fatta qualche modifica agli ingredienti originali della Pozione Antilupo. Penso, e io di solito non mi sbaglio mai…" disse Piton, alzando un sopracciglio come solo lui sapeva fare, "che al posto dei fiori di mughetto si dovrebbero aggiungere delle bacche di biancospino e i fiori di ipomea bianca, nota anche come fiore di luna."
"Oh! Effettivamente potrebbe funzionare, non ci avevo pensato!" esclamò Hermione arrossendo un poco.
"Il fiore di luna però, affinché sia efficace, deve essere raccolto in una notte di luna piena, e aggiunto il prima possibile alla pozione, in modo che non appassisca" precisò il professore.
La ragazza pensò tra sé e sé che forse finalmente avrebbe fatto qualche progresso.
"Granger, sarebbe il caso che portassi i tuoi topi e tutto il materiale necessario per gli esperimenti qua a Hogwarts, in modo da evitare di vederti comparire attraverso il camino ogni dieci minuti, cosa che sarebbe alquanto fastidiosa."
"N-non c'è problema, chiederò alla professoressa McGranitt se posso utilizzare un alloggio qua nella scuola" rifletté la ragazza. "Spero solo che Ron non se la prenda troppo!" aggiunse dopo, a bassa voce.
"Non mi interessa il parere di Weasley, visto che, per quanto ricordo, era sempre e comunque scontento!" fece notare sarcastico. "Allora è deciso, Granger, entro domani sera devi portare la tua roba qua a Hogwarts. Giovedì farai qualche ricerca in biblioteca sulle proprietà del fiore di luna e venerdì sera andremo a recuperarlo nella brughiera" concluse Piton, categorico. Dicendo questo, Hermione vide che strinse nervosamente un pugno. Le parve strano, memore dell'impassibilità dell'uomo durante i suoi anni scolastici.
 
* * *
 
Nuovamente, Hermione rimase turbata da quel comportamento, ma pensò che avrebbe potuto capirne la ragione a breve, visto che avrebbe dovuto lavorare a stretto contatto con lui.
Tornò a casa e, a differenza di quanto si sarebbe aspettata, Ron era ben sveglio sul divano. Sembrava che l'aspettasse. E sembrava anche parecchio fuori di sé.
Hermione gli si avvicinò, chiedendo come fosse andata la giornata, e come risposta ricevette uno sguardo truce.
"Dove sei stata? È questa l'ora di tornare a casa?" chiese Ron.
"Te l'avevo detto prima di uscire, ero da Piton!" rispose Hermione, iniziando a essere alterata per il comportamento del marito.
"No che non me l'avevi detto!"
"Se tu sei sempre ubriaco e non senti cosa dico, non è colpa mia!"
"Ripetilo! Prova solo a ripeterlo…!"
"Posso ripeterlo quante volte vuoi. Torno a casa dal lavoro e ti ritrovo addormentato sul divano con la bottiglia in mano! Non fai niente dalla mattina alla sera mentre io sgobbo tutto il giorno al Ministero! Anche Harry si è già lamentato!" infuriò Hermione, sfogandosi dopo tanti mesi di silenzio. "Non parliamo più, non usciamo più, pensi solo a bere e basta! Guardati, come ti sei ridotto! Se solo avessi ancora un minimo di dignità lo ammetteresti, ma evidentemente non ne hai più!" continuò la ragazza.
Ron era paonazzo in volto, provava una rabbia come mai gli era successo prima in vita sua. Si alzò lentamente in piedi, lasciando cadere la bottiglia. Si avvicinò piano a Hermione e… Le diede un forte schiaffo su una guancia.
La ragazza, che non si aspettava certamente un gesto simile, rimase un attimo interdetta. Calde lacrime iniziarono a sgorgare silenziosamente dai suoi occhi, e senza più dire una parola, corse in camera sua. Si buttò sul letto e pianse tutte le lacrime che aveva.
Alla fine, senza più energie, si addormentò.
 
Dopo una lunga notte senza sogni, la mattina seguente vide allo specchio che aveva una macchia rossastra sulla guancia sinistra. Non si presentò al lavoro.
Mandò il suo Patronus istruendo la sua collega di mandare le cose da lei elencate a Hogwarts, dal professor Piton, dicendo di essere indisposta.
Rimase in casa tutto il giorno, seduta sul letto e con sguardo apatico. Non aveva più lacrime, ma una profonda rabbia la bruciava dentro. È vero che l'amore tra loro due era finito da un pezzo, ma si volevano comunque bene, e Ron non era mai stato violento, anzi! Era sempre stato piuttosto protettivo nei suoi confronti. Sinceramente, non sapeva proprio che cosa avesse potuto scatenare una reazione simile.
Racimolò qualche vestito, che mise nella sua borsa rosa di perline, e per le sette di sera era pronta a lasciare casa sua.
Scese di sotto, ma non vi trovò suo marito. Fu tentata di andarsene senza avvisare, ma alla fine scrisse in fretta un biglietto in cui lo avvertiva che sarebbe rimasta a Hogwarts qualche giorno per lavoro.
Si fece avvolgere dalle fiamme smeraldine e in un attimo fu nella sua cara e vecchia scuola. Si sarebbe dedicata anima e corpo al lavoro, a quella ricerca, in modo da avere la mente occupata e non dover pensare a cosa l'avrebbe attesa una volta tornata a casa.
  
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