Storie originali > Poesia
Segui la storia  |       
Autore: Matih Bobek    14/06/2016    0 recensioni
Il cosmo nel caos è una raccolta di poesie che racchiude le esperienze emotive dell'ultimo anno (2014/2015). Si toccano tematiche differenti: il senso di colpa e la ricerca dell'io, l'essere e il divenire, la rassegnazione in campo amoroso e l'inquietudine sociale, il tutto raccolto in contorni naturalistici ( che richiamano la poesia cinese). Segna una nuova tappa nel mio percorso di maturazione.
La raccolta presenta prevalentemente poesie in versi liberi, ma anche quartine brevi in quattro o cinque parole ( anche qui, sulla base di una struttura metrica appartenente alla poesia cinese).
Questi componimenti sono pensati per raccogliere in un microcosmo di parole due mondi distanti, : l'occidente e l'estremo oriente. Perciò sono frequenti i riferimenti al mondo letterario e culturale cinese, in particolar modo, e giapponese, nonché alla filosofie orientali.
Il cosmo nel caos appare senza la minima coesione interna. In realtà fa del suo caos il cardine per erigere un cosmo poetico.
Spero che la mia seconda raccolta sia di vostro gradimento. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Entra, entra in punta di piedi
ma non toccare nulla;
I miei confini celano 
racconti e miti 
che nessuna voce ha
mai narrato.
Il pavimento che ora calpesti
è un tormentato oceano di
fagocitante disperazione,
che ondeggia e ribolle
al mio esclusivo comando.
I mobili di legnoso azzurro,
spalancono le loro cavità
liberando taglienti zanne
come spettrali squali 
dalla pinna argentea.
Il lampadario appeso sulla 
superficie instabile di
questo disordinato 
cosmo prosciugato,
è un sole morente e
pallido che illumina 
ad intermittenza le perdite
sanguinolente di chi,
tra queste onde, ha esalato
l'ultimo respiro.
 l' ombra che vedi
sulle pieghe dell'acqua,
è di quella sagoma maestosa
che si impone su di te;
sono le ante cavernose di un
armadio che occulta
tesori e teschi, fuggendo
dalla impalpabile luce
che penetra di tanto in tanto.
Il letto è la mia nave che
solca muta e timorosa
questo mio immenso mare;
Arroccato sulle cime
di queste alture,
distante dal procelloso,
cangiante e incessante
respiro marino,
abito la fortezza aspettando
l'ammutinamento dell
'equipaggio sottomesso.
Mio pirata con le cicatrici
sulle palbebre e la barba 
impregnata di rancido rum,
entra, entra pure,
La mia nave non è salpata
In braccio al vento per
naufragare sotto la tua sciabola.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Matih Bobek