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Autore: princess_sweet_94    30/06/2016    1 recensioni
Tre capitoli.
Una sola notte.
Tutta una vita.
Nato da un malinteso, un susseguirsi di eventi molto simili e molto diversi... perché l'amore è come un fiume: trascina via ogni cosa.
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{GajeelxLevy - One Shot/Flashfic - Drammatico, Sentimentale, un pochino Fluff}
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Enjoy♡
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho freddo.
Tanto freddo.
Sento il gelo penetrare nella carne e trafiggermi le ossa mentre mi rannicchio quasi d'istinto. Non capisco che succede, un attimo fa ero sul ponte... ma ora?
Non vedo nulla, ho freddo e anche un pò paura, lo ammetto.
C'è il vuoto intorno a me, le orecchie si sono tappate e il respiro bloccato.
Sto per morire? Forse.
Non so cosa si prova quando si muore ma qualcosa mi dice che presto lo scoprirò.
Qualcosa mi tocca, mi afferra, mi stringe e sento un improvviso calore invadermi il corpo... un calore strano che mi fa sentire al sicuro. Che cosa bizzarra: sto per morire ma mi sento al sicuro. Forse è questo l'effetto che fa la morte, ti abbraccia e ti da un vano senso di sicurezza regalandoti la speranza che ti risvegliarai nel tuo letto convinto che tutto quello non era altro che un banale sogno, che la tua monotona vita c'è ancora e la continuerai, in una routine senza fine.
Ho ancora freddo, sempre di più, ogni secondo che passa (o forse sono minuti?) ma dentro di me sento caldo. Tanto caldo.
Poi nulla.

Ho uno spasmo e mi accorgo di poter respirare. Prendo aria dal naso quasi con disperazione per poi lasciarla dalla bocca. La percezione del mio corpo si risveglia e lo fa in modo doloroso: ho tutte le ossa intorpidite ma mi accorgo di non avere più freddo anzi, sento un lieve tepore avvolgere il mio corpo.
Mi rilasso e sprofondo nella cosa morbida sotto la mia testa, probabilmente un cuscino. Sono in un letto.
I suoni mi arrivano bassi e ovattati, dal pesante sospiro che odo deduco che vi è qualcuno accanto a me.
Non sono sola.
Esco dal dormiveglia e, pian piano, recupero i sensi: riesco a muovere il corpo, ridare saliva alla bocca e far riprendere la normale funzione alle orecchie.
Ciò che erano solo ronzii ovattati, diventano voci. Stanno litigando.
La prima è una voce di donna che insulta, senza troppi complimenti, la voce di uomo intento a ribattere flebilmente ma con poco successo.
La voce di uomo... la sua voce.
"Sei un idiota, un demente, un'ipocrita, un deficiente, un'irresponsabile, un... un..." la donna continua a sbraitare senza posa, sento una lieve nota d'ansia mista a collera nella sua voce.
"Erza, per favore... mi dispiace, davvero!" risponde lui ma lei lo ignora deliberatamente, continuando con il suo sfogo.
"Gettarti da un ponte! Come ti è venuto in mente? Ti rendi conto che potevi morire?!"
"Ho agito senza pensare, non volevo..."
"Gajeel Redfox, se non sei morto per annegamento stai pur certo che morirai per mano mia!" minaccia e posso sentirlo trasalire.
"Erza, andiamo... ragiona, pensa al bambino..." tenta di calmarla, lui.
Già. Il bambino.
Sento le lacrime pungermi gli occhi ma le sopprimo.
"Ragionare un corno! Mio figlio capirà perché sua madre ha ucciso suo zio mentre era ancora in gravidanza!" sbraita la donna, preda dell'ira più cieca.
Zio?
Prima che possa rendermene conto spalanco gli occhi e mi alzo di scatto, venendo poi stesa da una violenta fitta alla testa. Ricado sui cuscini, portandomi una mano sugli occhi mentre una terza voce mi arriva alle orecchie.
"Levy!" la voce accanto a me chiama il mio nome e sento una sedia strisciare sul pavimento, le voci si zittiscono e scende il silenzio.
"Levy! Ci sei?" ritenta di nuovo. La voce di un uomo.
Mugugno qualcosa per dire che, si, ci sono, e come risposta ricevo un sospiro di sollievo seguito da un lieve tonfo; si è seduto.
"C'è" soffia infine.
"Oh, grazie al cielo" mormora la donna raggiungendomi "Come stai?" mi domanda con voce carica d'ansia.
Abbasso lentamente le mani e apro gli occhi, all'inzio vedo tutto sfocato poi i miei occhi si abituano e riesco a distinguere le ciocche di capelli rossi, appartenenti a due profondi occhi castani, che mi solleticano il viso.
È lei.
La donna che ho visto nel suo appartamento, ieri sera.
Ieri sera... ma sarà passata davvero solo una notte?
Sposto lo sguardo alla mia destra dove incontro un'inconfondibile capigliatura blu che incornicia un volto pallido su cui spicca un tatuaggio nero.
"Ge... Gerard?" domando, confusa e intontita.
"Si, sono io" mi mormora come a tranquillizzarmi.
"Cosa ci... fai tu qui?" domando. Lui dovrebbe essere a Edoras per lavoro, era partito diverse settimane prima e non lo avevo visto se non tramite Skype, quando si connetteva con Natsu al locale. "Cosa ci faccio io qui?" aggiungo tentando di alzarmi, per capire meglio la situazione.
"Mi sono precipitato appena Erza mi ha chiamato" spiega afferrandomi le spalle per aiutarmi "Ci hai fatto stare in pensiero. Un bagno in pieno inverno" mi dice scuotendo la testa con un sorriso rassegnato, mentre mi aiuta ad appoggiarmi sui cuscini.
Bagno?
Come un flash mi torna in mente tutto: il ponte e il fiume.
Ora la domanda è: come ci sono arrivata qui?
"Ma tu... cioè, voi... cos'é successo?" chiedo, confusa.
"Forse è il caso che prima mi presenti" esala la donna, sedendosi accanto a me "Mi chiamo Erza. Erza Scarlet e sono la cugina di Gajeel" si presenta con un'amorevole sorriso sul volto.
"Nonché la mia fidanzata" aggiunge Gerard. Ci metto poco per assimilare tutto e, quando lo faccio, sgrano gli occhi.
Cugina?!
"Oh" è tutto ciò che mi riesce di dire. La gola di nuovo secca.
Erza mi guarda affettuosamente "Sono andata a stare da lui quando Gerard è partito per Edoras, nessuno dei due voleva che stessi da sola" aggiunge un pò spazientita gettando un occhiata alle sue spalle. Solo allora mi accorgo della presenza davanti la finestra.
È lui.
Deglutisco e in questo momento vorrei solo sotterrarmi per la vergogna. Tuttavia stiro le labbra in un sorriso forzato: "Allora sei tu, la Leggendaaria Titania" dico, scherzosamente, facendo arrossire Gerard.
Erza fa scattare in aria un sopracciglio: "Titania?" domanda guardando il compagno "È con questo nome che mi hai presentata agli altri?" domanda.
"Beh, ecco... io..." farfuglia lui, in evidente imbarazzo "Non volevo lasciar trapelare nulla prima del... si, insomma, del matrimonio" spiega. Erza lo osserva poi scoppia a ridere di gusto.
"Non posso crederci" scuote la testa poi si rivolge a me "Ebbene si, io sono Titania" annuisce saccente "E tu sei la Leggendaria Ebi" mi dice maliziosa ed è il mio turno arrossire. Gajeel mi chiama Ebi, più per infastidirmi che per altro, ma non pensavo avesse parlato di me ad altri.
"Ebi?" chiede Gerard.
Gajeel borbotta qualcosa e ci da le spalle, creando una spiacevole sensazione alla bocca del mio stomaco.
Già, c'é anche lui.
Abbasso lo sguardo ed Erza e Gerard si scambiano un'occhiata.
"Se non fosse per Gajeel a quest'ora non saresti qui con noi" mi dice Gerard.
"Si è gettato dal ponte pur di salvarti" mi spiega Erza. Questa volta la sensazione sale dallo stomaco al cuore. Di sottecchi lo guardo e noto delle fasciature sulla mano sinistra, il dubbio di come se l'é fatta mi assale ma non parlo.
"Ho fame" dice all'improvviso Erza "Ho voglia di torta alle fragole. Gerard mi accompagni a prenderla?" chiede alzandosi, Gerard annuisce e la segue
"Come dire di no ad una donna incinta" risponde.
"Come dire di no ad una Erza incinta" lo corregge Gajeel, sfottendolo. La donna lo fulmina con gli occhi borbottando qualcosa sui conti che avrebbero fatto poi ed esce dalla stanza.
Restiamo io e lui. Soli.


Erza mi ha fatto una lavata di capo degna di questo nome appena ho ripreso conoscenza. Non so quanto ho dormito, ho pochi ricordi anche di quello che è successo la notte prima.
Ricordo di essermi buttato anche io dal ponte e di aver cercato Levy in quell'acqua gelida e scura quasi con disperazione. Appena l'ho trovata mi sono fiondato su di lei e l'ho portata a galla ma la corrente ci stava trascinando via e lei era svenuta. Non ricordo come ci sono arrivato a riva né dove ho trovato la forza di stare ancorato al terreno pieno di rocce ed erbacce mentre tenevo lei con l'altro braccio, ma la mia mano quasi scorticata parla per me.
Gerard ci ha raggiunti qualcosa come mezz'ora dopo, neanche io sapevo cosa ci faceva lì ma non sono mai stato così felice di rivederlo, ci ha tirato fuori dal quel fiume in piena mentre Erza chiamava i soccorsi.
Da lì è tutto molto confuso.
Stavo sbraitando contro entrambi mentre, in gesti quasi automatici, infilavo a Levy tutti i miei vestiti.
Gerard è riuscito a fermarmi quando stavo per togliermi anche i pantaloni e mi ha intimato di rimettere la felpa, al mio rifiuto mi ha quasi infilato a forza nel suo cappotto (che non mi stava granché essendo un paio di taglie più piccolo) ma il mio pensiero era solo per Levy che diventava ogni secondo più fredda.
Poco più tardi era arrivata l'ambulanza che ha caricato lei, esanime, e me, alla quale hanno dovuto fare un anestesia per tranquillizzarmi.
Mi sono svegliato stamattina, in un letto d'ospedale, con Erza che mi sbraitava contro sulla mia inconscenza e impulsività, non le ho neanche risposto: volevo sapere di lei.
Mi ha portato nella stanza dove Gerard stava vagliando su Levy, ancora priva di coscenza, continuando ad inveire contro di me e sullo spavento che gli avevo fatto prendere. Le ho chiesto subito scusa, dopo essermi accertato che lei stesse bene, e la mia adorata cugina non ha perso tempo nel darmi uno di quei ceffoni che solo lei sa tirare per poi riempirmi di insulti e monologhi alla quale non trovavo la forza di rispondere.
Mai far arrabbiare Erza, men che mai se è nel mezzo di una gravidanza, l'ho imparato a mie spese.
Quando lei si è svegliata sono tornato a vivere. Volevo solo abbracciarla e stringerla a me; ora che quei due se ne sono andati con una scusa pacchiana, lo voglio ancora di più.
Ma lei non mi guarda, ha il capo chino e ciò mi crea una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
"Quindi... stai bene..." dico, in evidente disagio. Perché devo parlare? Perché non posso semplicemente andare lì e prendermela?
"Si..." mormora lei, evitando accuratamente il mio sguardo "Scusa" aggiunge poi in un flebile sussurro.
Reprimo l'istinto di fiondarmi su di lei, facendo violenza su me stesso, e annuisco ostentando il mio sguardo impassibile.
"Certo che gettarti da un ponte per così poco" dico alzando gli occhi al cielo "La prossima volta non potresti trovare un modo meno freddo per tentare il suicidio?" chiedo ma me ne pento subito dopo.
La vedo stringere le lenzuola e non rispondere.
Mi prendo mentalmente a pugni insultandomi nei modi più coloriti possibili, da far impallidire persino i capelli di Erza.
"Lo avrei fatto anche io" le parole mi escono fuori di getto. Non ricordo nemmeno quando ho iniziato una furiosa battaglia con me stesso, figuriamoci il momento in cui l'ho persa.
Deglutisco e fisso la sua ribelle chioma azzurra.
"Perché?" mi chiede, la voce pacata. Non mi guarda.
Non riesco a trattenermi oltre, questa situazione mi sta uccidendo.
"Perché ti amo, Ebi che non sei altro!" sbotto. Lei alza finalmente lo sguardo, e mi fissa sbigottita.
Non resisto a quegli occhi color caramello, lucidi di lacrime che non vogliono scendere, men che mai a quell'esile corpicino che bramo solo di stringere tra le braccia.
Mi mordo il labbro mandando al diavolo tutto, orgoglio e che altro, e mi getto su di lei stringendola con impeto.
Levy si irrigidisce tra le mie braccia e io affondo il mio viso nei suoi capelli drogandomi col suo profumo; non la vedo ma posso immaginare lo sguardo che ha in questo momento.
Nella mia testa spero, prego, mi rodo nell'attesa che lei faccia qualcosa.
Lentamente le sue braccia si alzano: in un moto di sollievo penso che voglia abbracciarmi... ma capisco di sbagliarmi quando mi arriva un pugno dritto sul petto che mi coglie di sorpresa, mozzandomi il respiro.
Mi staccò bruscamente da lei e noto i suoi occhi, i suoi dolcissimi occhi, brillare di un'ira omicida. Inizia a tempesare di pugni ogni centimetro di corpo che riesce a raggiungere. Non mi fa nulla, sia chiaro, ma questa sua reazione stavolta lascia me sbigottito.
"Tu... stupido... idiota... demente... Gajeel... Redfox..." urla sottolineando ogni parola con un pugno "Hai dovuto aspettare che mi gettassi da un ponte per dirmelo?!" esplode dandomi un pugno particolarmente violente al torace.
Questo però l'ho sentito.
"Aho... ma... perché... te la prendi... tanto?" domando incassando ogni colpo, sconvolto.
"Perché ti amo anche io, stupido!" urla smettendo di percuotere la mia persona, poggia gli ultimi pugni sul mio petto e abbassa lo sguardo "Ti amo anche io..." ripete in un sussurro.
Il mondo si ferma e sgrano gli occhi.
Ho sentito bene? Lo ha detto davvero?
D'istinto porto le mie mani sui suoi polsi e li allontano, tenendoli ai lati del suo viso; ostenta uno sguardo basso ma non ci faccio molto caso.
Sento solo solo una gran felicità invadermi l'animo mentre mi piego su di lei.
Schiudo le labbra e chiudo gli occhi.
Chiudo gli occhi e ignoro il rossore che ha imporporato le sue guance in quella dichiarazione improvvisa.
Chiudo gli occhi e non bado al mio cuore che batte all'impazzata.
Chiudo gli occhi e lascio il futuro a dopo.
Chiudo gli occhi e ti bacio.


Angolino dolcioso:
*sbuca fuori dal nulla*
Salve! Io sono una nuova scoperta di Fairy Tail... che mi sta ispirando tantissimo, lo dico già da ora. Specialmente questi due piccioncini♡
Ma lasciando a parte le cianciate, ho scritto il primo capitolo di questa storia alle 22 di ieri sera e l'ho postata a mezzanotte, di getto proprio. Sono stata ispirata dal titolo di una fanfiction sul forum di One Piece: Guardo giù e salto. Appena ho letto questa frase mi è venuta in mente Levy in piedi su un ponte. Non so l'idea generale da dove è uscita, ho iniziato a scrivere e il resto è venuto da sé.
All'inizio pensavo di fare un solo capitolo nel quale Levy si buttava e basta ma poi sarei stata male, i finali tristi mi fanno questo effetto, quindi l'ho allungata e... boh, questo è ciò che ne è uscito.
Quando un titolo ti fa scorrere l'ispirazione come un fiume in piena xD
Ringrazio di cuore MaxB e fra_eater per le recensioni, non potete immaginare la gioia che mi da leggere che la mia storia sia piaciuta *^*
Detto questo vi lascio, spero di tornare presto nel forum con altre storie (magari più allegre)
Abbaracci,
princess_sweet_94
  
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