Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: perseus_jackson_x    09/07/2016    5 recensioni
Nico e Annabeth sono i classici nerd, che se ne fregano della popolarità. Ma ad un certo punto, dopo un'ennesima delusione amorosa di Annabeth, la bionda si stanca.
In due giorni i ragazzi diventano i più conosciuti dell'intera scuola.
*********
«Cosa vuoi fare, esattamente?» il moro si leccò le labbra, incuriosito.
«Da domani si diventa popolari, ho già in mente un piano. Oh Nico, sarà anche meglio di Diaro Di Una Nerd Superstar!»
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Nico/Will, Percy/Annabeth, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Annabeth era pronta a quel salto di qualità, si sarebbe fatta notare da quel Testa d'Alghe e magari, sì perché no, se lo sarebbe anche fatto. 
Scosse la testa al quel pensiero, per niente da lei. 
Si guardò un'ultima volta allo specchio, si sentiva a disagio in quei vestiti. Indossava un top rosso sangue che le metteva in risalto i seni, dei jeans neri e aderenti che le fasciavano perfettamente i glutei, e un paio di zeppe di sughero. I suoi ricci biondi erano legati in una coda alta, alcune ciocche però erano sfuggite al codino cadendo libere. Non era truccata, non se la sentiva proprio di rovinarsi il viso con quei prodotti infernali. 
Respirò profondamente e poi prese la borsa e si diresse a scuola, dove avrebbe incontrato Nico. 
Quest'ultimo non aveva chiuso occhio, era davvero ansioso. E se non fosse stato accettato? Si sarebbe trasferito all'istante, se ne sarebbe fregato della sua età, sarebbe corso fino alla stazione ferroviaria e sarebbe partito per l'Alaska. Gli sembrava un ottimo piano B. 
Quel mattino si era vestito come da routine: jeans neri strappati, maglia del medesimo colore a mezze maniche, e scarpe... indovinate di che colore? 
Non aveva neanche provato ad aggiustarsi i capelli, sarebbe stato tempo prezioso sprecato. Aveva semplicemente preso la borsa ed era corso a scuola. 
La  New York High School era una scuola davvero particolare. Lo si poteva capire già dai giardini pieni di fiori di ogni genere (piantati dal club vegetariano della scuola), dalle mura calendoscopiche (dipinte  dal club artistico), lo si capiva dai ragazzi che la frequentavano (quasi tutti una banda di decerebrati, con il sorriso sempre sui volti). Non solo la NYHS aveva un nome di merda, no, oh no, aveva anche tanti club popolati da persone fin troppo carine e socievoli. Nico li odiava tutti, o almeno quasi tutti. 
Quando incontrò Annabeth quasi non la riconobbe, se fosse stato etero ci avrebbe provato spudoratamente. Ma purtroppo era fin troppo gay, e questo gli ricordò che era arrivato il momento. 
Le prime ore scolastiche passarono velocemente, nessuno aveva notato il nuovo look di Annabeth e nessuno aveva semplicemente notato Nico. O almeno il moro così pensava. 
«Pronto?» gli aveva domandato Annabeth, quando lo aveva visto verde in volto. Stava per vomitare? 
«No» rispose semplicemente, per poi attirare l'attenzione dei ragazzi in corridoio. Tutti si fermarono a guardarlo, soprattutto una testa bionda che lo aveva precedentemente notato. 
«Sentite, la farò breve, va bene? Sono gay, gay fino al midollo. Ma questa è una scuola progressista, no? Dovreste accettarmi-» non finì neanche di parlare che degli applausi lo sorpreso. 
"Hai avuto fegato, amico" aveva sentito dire, da qualcuno, "Ehi, ti va di sederti con noi?" continuavano le voci. Ce l'aveva fatta! 
Annabeth subito corse da lui e l'abbracciò, per poi sussurrargli che il piano A stava funzionando alla grande. 
«Uhm, posso parlarti un attimo?» Annabeth si girò, un ragazzo biondo, alto e con gli occhi profondi come l'oceano le si era piazzato davanti. 
«Oh, mi dispiace ma non sono interessata» gli aveva semplicemente detto, prima di tornare a parlare con il moro. 
«Oh, no, non parlavo  con te. Nico, ti va di mangiare insieme oggi?» il moro si sporse per vederlo meglio, aveva già visto quel ragazzo da qualche parte ma non ricordava dove. 
«E tu sei?» si leccò le labbra, non era male il biondo. 
«Will, Will Solace» gli sorrise, mostrando due fossette ai lati delle guance, a Nico si prosciugò la bocca. 
«Allora Will, vuoi davvero pranzare con me?»
il biondo annuì solamente. 
 
 
Annabeth roteò gli occhi mentre se ne andava all'aperto a pranzare. Si sentiva leggermente invidiosa dell'amico, ma sapeva che era sbagliato. 
«Annabeth? Annabeth Chase?» la bionda di girò verso la voce, trovando il protagonista dei suoi sogni più nascosti con una cagn- ragazza. Ragazza, Annabeth. 
Cercando di alzarsi da terra inciampò in un tubo d'irrigazione, ma il ragazzo prontamente l'afferrò cingendole la vita. I due si guardarono profondamente negli occhi, il grigio incontrò il verde acqua. Si guardarono a lungo, fino a quando non sentirono la ragazza di prima tossire. 
«Percy, cosa stai facendo?» intervenne poi, quella. 
«Drew, aspettami dentro» la ragazza furiosa corse dentro, maledicendo la povera bionda. 
Dopo essersi accorto che stringeva ancora la ragazza, arrossì...? Percy Jackson arrossire? Quasi impossibile da credere, quasi. 
«Uhm, sei diversa» disse solamente, cercando di non far diventare il tutto più imbarazzante. 
«Diversa?» lei inarcò un sopracciglio, leccandosi poi le labbra. Il ragazzo colse ogni particolare di quei movimenti, la trovava molto attraente. Da quanto non si vedevano? 
«Sì, cioè, sembri cambiata. Non in peggio ovviamente, ma in meglio. Sei molto carina» stava incominciando a straparlare, la bionda lo guardò incuriosita. 
«Definisci ca-ri-na» scandì bene l'ultima parola, mentre si alzava da terra poiché la campanella sarebbe suonata a momenti. 
Il ragazzo le sorrise solamente, imbarazzato. 
Lei si morse il labbro, poi poi dire: «Io devo andare, è stato un piacere conversare con te. Ci si becca in giro» se ne andò poi sculettando, sperando che il ragazzo la stesse guardando. Era così, Percy fissava quel posteriore allontanarsi come una moglie vedeva il marito partire per la guerra. Non sapeva se l'avrebbe rivisto. 
 
 
«Ci si becca in giro? Davvero Chase? Mi aspettavo qualcosa di meglio da te» stavano parlando più o meno da dieci minuti, Nico l'aveva chiamata perché non riusciva a svolgere degli esercizi e poi la conversazione era sfociata in altri argomenti, come sempre. 
«Ero nervosa, stupido. Cosa vuoi da me?» sospirarono entrambi, poi ci fu qualche secondo di silenzio. «E con quel ragazzo, avete pranzato insieme?» Nico sperava non gli avrebbe chiesto di Will, e invece no, come sempre qualcuno ce l'aveva con lui. 
«un disastro, guarda» dopo un 'continua' di Annabeth, Nico riiniziò a parlare.
«All'inizio è stato anche carino, abbiamo molte cose in comune. Poi abbiamo parlato di Mitomagia Online e lui mi ha detto che non sapeva cosa fosse, da quel momento la magia si è rotta. Dopo aver finito di mangiare il dolce mi sono accorto che c'era il miele a glassarlo. Be', sai che sono allergico al miele. Comunque, mi sono gonfiato come un palloncino e ho dovuto fare delle punture per tornare normale. Non lo sento da quando gli ho detto che stavo diventando grande, davvero grande. Chissà come ha interpretato la frase! Oddio, non voglio neanche pensarci» sentì la bionda ridacchiare, per poi urlare, la telefonata si spense pochi secondi dopo. 
 
 
Annabeth era sdraiata supina, le gambe fuori dal letto che dondolavano. Stava parlando al telefono con Nico, quando sentì qualcosa toccarle una gamba. Si girò lentamente e vide un ragno grande due o tre centimetri. Incominciò ad urlare, poi gettò il telefono verso il ragno facendolo così spegnere. 
 
 
Percy era rimasto colpito dal cambiamento di Annabeth, tanto da affacciarsi verso la sua camera. 
Erano vicini di casa, e le loro camere quasi comunicavano. Percy sembrò ricordaselo solo dopo quella  mattina. 
Drew, la ragazza di prima, lo stava aspettando giù, ma lui se ne fregava.  
Era intento a guardare l'album dei ricordi, quello fatto da Annabeth per il suo quattordicesimo compleanno. Erano già passati quattro anni? 
Quel giorno Percy aveva fatto un casino, da quel giorno si erano allontani. Ma lui non si sarebbe mai pentito di quel bacio, anche se Annabeth non aveva corrisposto, o almeno lui pensava così. 
I suoi pensieri furono interrotti da delle grida isteriche che provenivano dalla casa della bionda, sapeva che era sola in casa, aveva visto i suoi genitori uscire. 
Uscì dalla camera e scese le scale, ma quando stava per aprire la porta principale si ricordò della sanguisuga, così torno al piano di sopra. Pensò per qualche secondo, poi agì. Aprì la finestra e poggiò un piede sul legno, l'altro sul ramo di un albero. Fissò poi le mani sul tronco di quest'ultimo e cercò di arrivare all'altro lato dell'albero, il quale affacciava sulla casa della ragazza. Velocemente balzò nella sua camera e Annabeth neanche si accorse di lui, tanto che era concentrata sul ragno. Poi Percy, capendo ciò che stava succedendo posò un piede sul ragno uccidendolo. In quell'esatto momento le urla terminarono e Annabeth vide Percy. Anche Percy in quel momento vide Annabeth, in mutande e con il top della mattina. 
«Ciao?» disse lui, cercando di tenere fisso lo sguardo negli occhi della bionda. 
«Ehi, che ci fai qui?» aveva chiesto, non notando lo sguardo imbarazzato del moro. 
«Ho sentito le tue urla e quindi ho fatto un salto, letteralmente» Percy indicò la finestra, portando gli occhi sull'albero. Tutto tranne il corpo di Annabeth. Tutto tranne il suo sedere. Tutto tranne le sue tette. Calmati Percy.
Annabeth fece segno a Percy di sedersi sul letto, poi si stese come prima. 
«Ho visto un ragno» rabbrividì al pensiero di quell'essere spregevole, le era salito su di una gamba! 
«Oh, lo so, la tua fobia, ricordo» Percy chiuse gli occhi, sdraiandosi anche lui. Da quella posizione riusciva a sentire l'odore dolce della ragazza, fragole e menta. 
«Ricordi?» Annabeth si alzò appena, trovandosi con il volto a venti centimetri circa da quello di Percy. 
«Eravamo migliori amici, sapevo tutto di te» sospirò, portando le mani sotto la testa. 
«Già» Annabeth si accasciò sul cuscino, come prima. 
«Sarebbe bello tornare di nuovo amici, no?» la bionda si girò verso Percy e gli sorrise, annuendo. 
Improvvisamente il cellulare di Annabeth cominciò a squillare, non c'è bisogno di dire che il momento fu rovinato. 
La ragazza si alzò dal letto e andò a recuperare l'oggetto, notando che si era graffiato completamente. 
«Nico?» Percy era ancora steso sul suo letto, osservando ancora la ragazza. Non poteva permettersi di invaghirsi di nuovo di lei, non poteva proprio. 
«Oh, ho visto un ragno. Sì un ragno, sai che ho paura» pochi minuti dopo Annabeth staccò e tornò dal moro, che la stava aspettando. 
«Era Nico» disse solamente, sospirando «Si è stranamente preoccupato quando non gli ho risposto più» posò il telefono sul comodino, con una leggera smorfia sul viso. 
«I miei genitori non me ne compreranno uno nuovo, è il terzo che rompo. È la seconda volta per un ragno!» Percy ridacchiò appena, poi puntò lo sguardo, casualmente, sull'orologio. 
«Merda! Devo andare, Sapientona. Ci vediamo domani, okay? Pranzi con me, mi sei mancata» Annabeth stava incominciando a confondersi, il tutto peggiorò quando il moro le lasciò un bacio sulla guancia lasciandola interdetta. 
«A domani, Testa D'Alghe» sospirò solamente, quando il ragazzo era già andato. Si alzò poi dal letto per andare verso la cucina, e mentre cammina capitò dinanzi lo specchio. 
«Sono stata in mutande davanti a Percy e lui non mi ha degnata di uno sguardo» si intristì leggermente, non sapendo la ovvia verità. E si dichiarava intelligente, la ragazza. 
«Ho bisogno di Piper, solo lei può aiutarmi» immediatamente chiamò la ragazza, anch'ella amica d'infanzia. Le diede consigli su come acconciarsi, che Annabeth aveva deciso di metterli in pratica la mattina successiva. 
Be', quello che successe la mattina seguente segnò completamente il corso della storia. 
 
 
 
 
QUESTO CAPITOLO FA SCHIFO, MA OKAY, NON VOGLIO ESSERE COMPLETAMENTE NEGATIVI, QUINDI QUESTO CAPITOLO FS SOLO LEGGERMENTE SCHIFO:) 
a parte gli scherzi, non mi piace quasi per nulla, davvero, eppure ho cercato di impegnarmi. Forse faccio schifo io!
Lasciate delle recensione per farmi sapere se vi piace almeno un pochino, e soprattutto se volete il capitolo successivo. 
Vi lascio. 
-Alessia. 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: perseus_jackson_x