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Autore: Nene_92    11/07/2016    13 recensioni
[Interattiva - conclusa]
La Seconda Guerra Magica è finita da anni e la pace prospera sia nel mondo magico che in quello babbano. Ma una nuova minaccia si prospetta all'orizzonte: creature oscure si stanno muovendo nell'ombra, creature che il mondo magico ha sempre ignorato, anzi, dimenticato. 
Ad occuparsene è sempre stata una famiglia sola: i Grimm, discendenti di Jacob e Wilhelm, i famosi fratelli delle fiabe horror babbane, in realtà appartenenti ad una delle famiglie purosangue più antiche del mondo magico. Una famiglia di cacciatori.
Ma forse anche loro se ne sono scordati...
(per i fan di Grimm: Nick Burkhardt e co iniziano ad apparire dal capitolo 10 bis - Luna Piena --> gli episodi narrati terranno conto di ciò che è successo fino alla quarta stagione, poi si discosteranno dalla serie. In ogni caso, se ci dovessero essere possibili SPOILER avviserò capitolo per capitolo. ;) )
[ la storia fa parte della serie "Grimm" ]
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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28 - ...

Che dite, iniziamo a ricomporre un po' i pezzi del puzzle?
D'ora in avanti richiamerò delle frasi di capitoli precedenti prima di iniziare la storia vera e propria... chissà che non capiate tutto quanto prima della fine ;)

Buona lettura!
- Parziali chiarimenti - 

Sabato 22 Marzo 2021, Hogwarts



"Io mi fido di te, mi fido! Ti affiderei la mia vita!" A quest'ultima frase, Daniel la vide impallidire di colpo.
Cap 24, Un giorno di lezioni quasi normale





"Eleonore?" Chiese Daniel bussando alla porta con una nota d'urgenza nella voce.
Nessuna risposta.
"Eleonore!" Provò di nuovo bussando leggermente più forte.
Dovevano parlare. Dovevano assolutamente parlare. Soprattutto dopo il casino che era successo.
Silenzio.
"Grimm!" Provò nuovamente, alzando un po' la voce.
Ancora nulla.
Dopo aver provato per altri cinque minuti senza aver ricevuto risposta, iniziò a perdere la pazienza.
Loro due dovevano parlare, accidenti a Morgana. Soprattutto dopo quello che aveva detto loro la Preside.

A quanto pare uno dei ragazzi - se non tutti e tre - che erano stati messi in punizione da Eleonore dopo l'episodio con la sorella, si era andato a lamentare. E quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
La McGrannitt li aveva convocati nel suo studio, furiosa. E li aveva minacciati senza mezzi termini: o avrebbero trovato un modo per tornare ad essere Caposcuola seri e competenti - che significava mantenere tra loro un comportamento quantomeno civile e quindi non litigare per ogni minima cosa - oppure avrebbe rimosso loro TUTTE le cariche. Che significava non solo il ruolo di Caposcuola. Lui, Daniel, era anche capitano della squadra di Quidditch, oltre che battitore. E la Corvonero non avrebbe più potuto giocare come cercatrice.
Nel frattempo aveva loro tolto cinquanta punti a testa. E gli aveva rifilato una punizione per un mese.
Quindi sì, dovevano parlare. Ma lei non gli apriva neanche la porta.

Esasperato per quel comportamento infantile, il Tassorosso estrasse la bacchetta, iniziando ad urlare "APRI SUBITO QUESTA STRAMALEDETTA PORTA O LA FACCIO SA...!" 
Non riuscì a finire la frase però: la porta - finalmente - si aprì e la ragazza fece capolino.  "Provaci e quel braccio te lo trancio di netto." Sibilò
infuriata.
E Daniel capì anche perchè ci aveva messo tanto a rispondergli, mentre sentiva la saliva azzerarsi. Aveva solo un asciugamano addosso ed era completamente gocciolante. Era appena uscita dalla doccia.
"Allora che diavolo vuoi? Che hai da urlare tanto?"

Ma il ragazzo non se lo ricordava più: il suo cervello si era completamente spento.
Dopo aver deglutito un paio di volte, riuscì a malapena a formulare un "Io..."
"
Esci fuori subito." Lo interruppe però lei, su tutte le furie. Quello sguardo che le aveva lanciato - e che continuava a lanciarle - le faceva tremare le gambe, ma non voleva ripetere ciò che era successo dopo la partita. "Me lo dici dopo."
Avrebbe voluto sbattergli la porta in faccia, ma lui non glielo permise. Quella storia lo aveva caricato di una rabbia che solitamente non gli apparteneva. E che in quel momento lo fece riprendere dallo stato di trance. "Perchè dovrei uscire?" Chiese canzonatorio, mentre la sorpassava per andare a sedersi sul letto. "Cos'è, ti vergogni all'improvviso?" Continuò incrociando le braccia e fissandola. "Non c'è niente che non abbia già visto più volte. L'ultima non troppo tempo fa."
"Bene! Fa' quello che ti pare, allora." Sibilò incollerita, passandogli di fianco per recuperare almeno una maglia dall'armadio. Si sarebbe cambiata in bagno a quel punto. Sempre che lui non decidesse di buttare giù anche quella porta.
"E' un invito?" Fu la risposta senza senso del ragazzo. O almeno, senza senso finchè lei non si sentì trascinare per i fianchi e atterrare sul letto. "Perchè è questo, quello che voglio fare." Le sussurrò prima di privarla dell'asciugamano e iniziare a baciarla con foga. "E non mi sembra che tu, l'ultima volta, ti sia opposta." Formulò tra un bacio e l'altro.

Con un enorme sforzo di volontà, Eleonore si staccò da lui.
"Smettila." Sussurrò appena. Fece fatica a sentirsi da sola, perciò si sorprese nel momento in cui le diede ascolto.
"Vuoi davvero che mi fermi?"
Le chiese in un sussurro ancora più basso - con tono roco - ancorando gli occhi ai suoi. Grigio tempesta contro verde smeraldo.
No. "Sì."
Il Tassorosso la scrutò attentamente per qualche secondo, prima di dichiarare lapidario. "Bugiarda." E riprendere esattamente da dove si era interrotto. Sentendola rispondere sempre più accoratamente.
Era davvero andato lì per parlarle. Ma il suo cervello, quando aveva a che fare con lei, tendeva sempre a fare le valige e partire per l'Australia.


"Ti sei sfogato, adesso?"
Quella domanda sibillina fece sobbalzare Daniel. Stava giocando con i ricci della ragazza con la mano sinistra e con il braccio destro era ancorato alla sua vita. Convinto che lei stesse dormendo. "In che senso?" Optò per chiedere alla fine con tono neutro.
"Sei arrivato in camera come una furia, quindi volevo sapere se ti eri calmato oppure no." Fu la risposta. 
Il ragazzo si staccò da lei lentamente "Mi stai accusando di usarti come sfogo, adesso?" Domandò incredulo.
"Ti avevo chiesto di fermarti!" Replicò a quel punto Eleonore perdendo le staffe e incrociando le braccia al petto. "E invece te ne sei altamente fregato, costrin..."
"Oh no! Non ti azzardare a dirlo!" La bloccò però lui, infuriandosi a sua volta. "Non azzardarti a dire che ti ho costretta! Toccheresti proprio il fondo così!" Continuò aumentando man mano il tono della voce. "Lo volevi e lo sai benissimo." Tanto per tenere le mani impegnate, iniziò a raccattare gli indumenti sparsi per la stanza. Non riusciva più a restare fermo. "Io, un Sondereith, che costringe te, una Grimm, a fare una cosa che non vuoi?" Ormai stava urlando, mentre cercava di riallacciarsi la camicia - non riuscendoci a causa delle mani tremanti di rabbia - "
Non sei tu quella che affronta i demoni da sola? Non sei tu quella che li ammazza? Di solito non siete voi Grimm a farci fuori?" Calcò su quest'ultima domanda solo per vedere la sua reazione. Esattamente come previsto, la ragazza divenne più bianca del lenzuolo che stringeva spasmodicamente tra le mani. "Come avrei fatto a costringerti se sei in grado di uccidermi senza che io me ne accorga?" Davanti all'impallidimento totale della Corvonero, dovette trattenersi per non scoppiare a ridere. Allora ci aveva visto giusto. Poi si avvicinò di nuovo per baciarla. "Perchè non mi hai fermato se non volevi? Fermami adesso allora!"

All'ultimo la ragazza girò la testa per scansarlo. Fissando testardamente la parete, pur di non guardare lui. Ma quando ormai il Tassorosso credeva che non avrebbe ottenuto altro, sentì due parole appena sussurrate. "Hai ragione."
A quelle parole, Daniel si bloccò. "Come?"
"Hai ragione." Ripetè di nuovo lei. "Posso ucciderti quando voglio. Così come potrebbe farlo chiunque nella mia famiglia. E tu non te ne renderesti minimamente conto." A sorpresa, gli afferrò una mano, lasciandoci cadere sopra un piccolo oggetto.
Un bottone. Della sua camicia.
"Te l'ho strappato direttamente dal taschino che hai all'altezza del petto, quello interno." Continuò lei. "E non te ne sei neanche accorto. Te l'ho strappato con la stessa facilità con cui avrei potuto strapparti il cuore. Come chiunque nella mia famiglia."
Incredulo, il Tassorosso slacciò leggermente la camicia - che aveva appena finito di riallacciare - solo per appurare il dato di fatto: il filo dove fino a pochi secondi prima il bottone era attaccato, in quel momento era strappato e penzolante. "
No amore, ti sbagli. Non potete farlo: ne avevo solo uno e me l'hai già strappato tu." Commentò amaro. "Ma a questo punto dimmela tutta." Sussurrò "Chi della tua famiglia vuole uccidermi?"
Davanti al mutismo della ragazza, che aveva ricominciato a fissare la parete, perse di nuovo la pazienza. "Eleonore, porca miseria, guardami quando ti parlo!" Le afferrò il volto con le mani per costringerla a girarsi verso di lui. "E guardati un po' attorno. Quanti sono già morti da inizio anno? Quanti? E quanti di loro erano davvero legati a te? Pensi davvero che allontanandomi io sia più al sicuro? Con i Dempieries in circolazione? Siamo in pericolo tutti! Quindi preferirei saperlo, se abbiamo litigato per un motivo serio oppure se hai esasperato i toni solo per farmi allontanare da te!"

Qualche secondo di silenzio, poi lei gli si gettò addosso singhiozzando. Tutte le barriere ormai crollate. 

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Le due Grimm si avvicinarono ai lupi mannari, coprendoli completamente con un mantello rosso. Sotto agli occhi esterefatti dei presenti, appena il corpo di un lupo veniva coperto, riacquistava forma umana.
"Ma quello cos'è?" 
"E' il famoso mantello di Cappuccetto Rosso."

Cap 10 bis, Luna piena


A Gabriela e Francisco sarebbe piaciuto davvero tanto poter andare ad Hogsmeade quel giorno, ma alla fine avevano optato per rimanere entrambi ad Hogwarts. E il motivo era più o meno lo stesso: Raphael, Michelangelo e Federica sembravano tre morti viventi.
In quel momento erano tutti e tre seduti - o meglio accasciati - su un tavolo della Sala Grande e non sembravano minimamente intenzionati a compiere neanche il più piccolo sforzo.
Francisco trattenne appena un ghigno: sapeva perfettamente a cosa era dovuto quello stato. Per i cari lupetti si stava avvicinando la luna piena e casualmente quel periodo coincideva con la terza settimana di Federica - ovvero il periodo del mese in cui la sua parte vampiresca emergeva e la ragazza aveva bisogno di bere sangue anche solo per alzare un dito. "Ma guardatevi! Gli zombie a voi non fanno proprio un baffo!" Li prese in giro bonariamente.
Nonostante la sua ragazza non avesse la forza neanche per alzare un sopracciglio, riuscì comunque ad incenerirlo. "Sta zitto o mi nutro di te." Lo minacciò accigliata, mentre gli altri due ragazzi mugugnavano il loro consenso. Odiava quando il Grifondoro faceva quelle battute stupide!
Gabriela scoppiò a ridere e allungò una mano per scompigliare i capelli a Raphael. "Non esiste qualcosa per alleviarvi i sintomi? Magari Elly..." Iniziò a chiedere.
"Eleonore fa già abbastanza per noi, anche troppo." La interruppe Michelangelo. "E se esistesse qualcosa credo ce lo avrebbe già procurato."
"Magari esistessero anelli lunari - come in The Vampire Diaries - per controllare la trasformazione!" Borbottò suo fratello "Ma purtroppo non esistono in questa dimensione."
"A proposito di trasformazione... Mi dovete ancora spiegare cosa combinate con lei durante la luna piena!" Esclamò Francisco interessato. Li aveva visti più volte allontanarsi la sera della luna piena insieme, ma poi la sua attenzione aveva sempre finito per concentrarsi su altri problemi. "Come mai viene con voi?" Indagò.
"E' semplice" Iniziò a spiegare Michelangelo "La Stamberga è fuori dai confini della Scuola, perciò non è altrettanto protetta. Con i Dempieries in circolazione le sere di luna piena siamo parecchio a rischio attacco, quindi spesso resta lì a controllare la situazione, pronta ad intervenire in caso di pericolo. E a volte si porta dietro anche Gretel."
Federica alzò di scatto la testa "Ma questo non dovrebbero farlo gli insegnanti? E Gretel... ha undici anni per Merlino!" Protestò.
Raphael si strinse nelle spalle. "Avrà anche undici anni, ma insieme sono pur sempre due Grimm."
"Rimane il fatto che dovrebbero pensarci gli insegnanti a queste cose, non due studentesse!" Insistette la ragazza.
Gabriela non riuscì a trattenersi dallo sfornare un sorrisetto sarcastico. "Ti direi che hai ragione se fossimo in circostanze normali, ma credo che quelle due ne sappiano di più anche degli stessi insegnanti. E penso che abbiano affrontato di peggio di due lupi mannari, nel caso la situazione dovesse mettersi male... e a proposito... se i Dempiries dovessero presentarsi? Voi - come lupi - non ve ne accorgereste no? Quindi come fareste?"
Michelangelo alzò lievemente la testa prima di borbottare una parola che suonò molto simile a 'mantelli'.
"Come prego?" Domandò Fran, sempre più divertito.
"Siete suoi amici da una vita e non lo sapete?" Lo prese in giro Raphael con un leggero ghigno. "Vi ricordate la festa di Halloween?"
"E chi se la scorda! Indimenticabile!" Brontolò Gabriela. "Luna piena che spunta all'improvviso e tutta la Sala Grande nel panico!"
"Oh! Vi ha messo quei mantelli rossi addosso e siete tornati normali!" Esclamò Federica ricordandosene all'improvviso. "Ma allora, se hanno questo potere, perchè non li usate ad ogni luna piena?" Domandò curiosa.
"Perchè creano un meccanismo perverso. Assorbono la nostra magia - quella che ci lega alla luna - e ce la scatenano contro al contrario." Spiegò Michelangelo, decidendosi ad alzare la testa dal braccio - dove era rimasta sepolta fino a pochi secondi prima "Di fatto, più a lungo quel mantello ci rimane addosso, più ci indebolisce. Insomma, verrebbero usati solo in caso di estrema necessità."
"Che significa" Completò per lui il discorso Raphael "che se mai i Dempiries o chiunque altro decidesse di attaccarci, avremmo si e no le forze per tornare normali e scappare a piedi. Ma è l'unica soluzione che siamo riusciti ad escogitare, pertanto ben vengano i mantelli di Cappuccetto Rosso."

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Lex attraversò quasi di volata la strada che dal Castello conduceva ad Hogsmeade.
Le sembrava un secolo dall'ultima volta in cui c'era andata - davvero erano passati quasi due mesi?
Per correre ancora più in fretta - Chris le aveva assicurato che alle 10 in punto si sarebbe fatto trovare davanti alla stradina che conduceva dentro al villaggio e lei non aveva la minima intenzione di sprecare neanche un minuto - si tramutò direttamente nella sua forma da animago. Quattro zampe erano sempre più veloci di due.
E alla fine della strada lo vide. Eccolo lì, nella sua forma umana, con le braccia incrociate e un sorriso luminoso solo per lei.
Non seppe come riuscì a farlo, ma la sua corsa addirittura accelerò.
Poi gli balzò addosso riacquistando contemporaneamente la sua forma umana ed entrambi - a causa della foga che ci aveva messo - rotolarono a terra ridendo.

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Crimilde era sdraiata sul letto, con il petto ansante, mentre cercava di riprendere fiato. Si era semplicemente alzata in piedi... e un enorme capogiro l'aveva colta, facendola risprofondare nel letto da quale si era appena alzata.
Ormai non riusciva quasi più a fare niente. Era priva di quasi tutte le forze ed energie e ogni minima azione che compiva le sembrava di realizzare una delle imprese di Ercole. Una fatica immane.
Con la coda dell'occhio vide Nicholas distogliere lo sguardo dalla finestra per osservarla preoccupato. Era seduto su una sedia, a poca distanza dal suo letto. E ormai passava quasi tutta la sua giornata ad accudirla, visto che lei non era quasi neanche più in grado di alzarsi in piedi.
L'uomo si avvicinò lentamente "Perchè non fai emergere un po' Emily, così risparmi le forze? Se c'è lei ad avere il controllo sul corpo tu consumi meno energie no?" Domandò preoccupato. Si era ormai abituato a quella strana doppia personalità che coabitava in quel corpo e dopo che Crimilde era riuscita ad appropriarsi di una bacchetta magica e gli aveva mostrato tutto ciò che era in grado di fare con questa, aveva smesso di pensare che qualcosa potesse ancora sorprenderlo.
"Forse hai ragione." Commentò lei, prima di chiudere gli occhi, senza nascondere però una nota di preoccupazione. Se non riusciva neanche ad alzarsi in piedi, quanto avrebbe ancora retto su di loro l'incantesimo di occultamento che aveva lanciato per evitare che chiunque li trovasse? Certo, così rendeva difficile anche ai suoi stessi parenti di localizzarla, ma sia Emily che Nick erano babbani, incapaci di difendersi.
E se li avesse trovati Rivus prima dei Grimm?
Li aveva trascinati lei dentro a quel gran casino. Doveva difenderli a tutti i costi.


Anastasia si risvegliò con un sussulto sulla poltrona della Sala Comune dei Corvonero, sentendo la voce di Page che la chiamava. Anche Micah e Brian la stavano osservando. Certo, ormai avrebbero dovuto farci tutti quanti l'abitudine, ma non era comunque facile abituarsi ad una loro compagna che di punto in bianco si irrigidiva ed estraniava dalla realtà per molto tempo.
"Tranquilli ragazzi, solita visione." Borbottò al loro indirizzo, scuotendo la testa rassegnata. "Ditemi che ore sono piuttosto."
"Sei sicura di stare bene?" Le chiese Page con aria materna.
"Sì sto bene, tranquilla." Borbottò lei, mentre Brian sollevava il braccio per guardare il suo orologio da polso. "Sono le undici e un quarto." Rispose alla sua domanda.
Anastasia quasi saltò in piedi a quelle parole. Accidenti! "Sono in ritardo!" Esclamò.
"Appuntamento con Fabian ad Hogsmeade?" Domandò perplesso Micah "Eppure ero convinto che oggi i Tassi avessero l'allenamento di Quidditch."
Ma la hexenbiest scosse la testa. "Infatti mi ha chiesto se volevo andare ad assistere agli allenamenti." Spiegò arrossendo leggermente.
Il suo capitano, a quelle parole, si alzò dalla poltrona con un sorriso sornione. "Allora che stiamo aspettando? Ti accompagno!" Esclamò porgendole il braccio.
Mentre Anastasia lo fissava perplessa e Brian scoppiava a ridere, Page esplose in uno scandalizzato "Micah!"
Il ragazzo si girò verso di lei facendole un occhiolino. "Non ti tradisco cara, ma ho le mie buone ragioni per farlo."
"Che sarebbero?" Domandò Brian divertito. In realtà l'aveva già capito - come pensava l'avesse già capito anche Page - ma sentirlo uscire dalla bocca del ragazzo aveva tutto un altro sapore.
Micah si passò una mano tra i capelli, mentre un sorrisetto sarcastico affiorava. "Credevo fosse ovvio! Ma vi rendete conto che quest'anno dovremo vedercela con loro per conquistare la Coppa? E a proposito di Coppa... se ad Ani viene un'altra visione mentre scende le scale, si estranea, non vede dove mette i piedi, cade e si fa male io chi faccio giocare al suo posto? Ci tengo alla salute dei miei giocatori!"
"Per me la fai troppo tragica." Borbottò Page scuotendo la testa divertita, mentre Brian scoppiava nuovamente a ridere.
"Andiamo Ani, in marcia! Non vorrai fare tardi col tuo Fabian vero?" Chiese prima di afferrarle un braccio e iniziare a dirigersi deciso verso l'uscita della torre.


Quando arrivarono nel campo da Quidditch si accorsero che anche qualcun altro stava osservando l'allenamento dagli spalti.
"Ciao Milly!" La salutò Anastasia, andando a sedersi accanto a lei e trascinandosi dietro Micah. "Da quanto hanno iniziato?"
La Grifondoro si girò allegra verso di loro. "Ehy ragazzi! Siete qua per spiare le mosse dell'avversario?" Chiese in tono scherzoso. "In realtà non vi siete persi nulla. Non hanno ancora iniziato." Rispose poi alla domanda, indicando con un cenno della testa i Tassorosso che in quel momento svolazzavano per il campo.
"Come mai?" Chiese Micah perplesso "Non dovevano iniziare mezz'ora fa?"
Milly si strinse nelle spalle, come per indicare che non lo sapeva neanche lei.


Virginia lanciò con più foga del solito la pluffa addosso a Caos, che l'afferrò al volo e gliela tirò indietro. Si stavano riscaldando in attesa di iniziare.
"Dove diamine è Daniel?" Sbottò lei bloccando la pluffa. "Non ha mai fatto ritardo in vita sua!"
Il ragazzo si strinse le spalle, mentre accanto a loro svolazzava Fabian, che, percependo quanto la tassorosso aveva appena detto commentò con un neutro "Si sarà rimesso a litigare con Eleonore, figurati. Lancia un po' Virgi!" Aggiunse poi alzando le mani per farsi passare la pluffa.
"Di nuovo?" Commentò lei scagliando la pluffa con energia verso di lui - Fabian dovette scartare di lato per non prenderla in faccia e afferrarla al volo "Ma non gli è bastato il richiamo avuto dalla Preside? Ci hanno tolto cinquanta punti accidenti! E tutto per colpa della Grimm!" Urlò arrabbiata mentre riafferrava la pluffa che Fabian che le aveva rilanciato e la scagliava a sorpresa contro Michael. Quei cinquanta punti persi non le andavano proprio giù.
"Capisco la tua rabbia, ma conservala per i Corvonero." Fu il commento di Michael, dopo essere riuscito ad afferrare la pluffa al pelo. "Qui stiamo giocando a Quidditch, non a tiro al bersaglio!"
"Mi scoccia che io abbia rinunciato ad una gita ad Hogsmeade per allenarmi e lui neanche si presenta!" Continuò a borbottare lei.
"Sono sicuro che arriverà." Commentò Fabian mentre sorrideva e faceva un cenno di saluto all'indirizzo di Anastasia, seduta negli spalti sotto.
"FABIAN!" Urlò lei richiamandolo all'ordine. "Non ti ci mettere anche tu!"
"Infatti vi informo che è appena arrivato." Commentò invece Caos indicando con l'indice il fondo del campo, dove il loro scomparso capitano era appena riapparso.
"Era ora!" Borbottò furiosa la sua ragazza. "FREEMAN MUOVITI! STIAMO ASPETTANDO SOLO TE!"


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Ehilà!
Ragazzi ho notato un calo dell'attenzione nell'ultimo capitolo che ho pubblicato... capisco che sia estate, ma mancano pochi capitoli alla fine, quindi cercate di stringere i denti e fare uno sforzo finale ssu!
Altrimenti l'altra ipotesi sarebbe sospendere temporaneamente la storia e pubblicare la parte finale in autunno... cosa preferite? (risposta obbligatoria, è una domanda seria u.u )

Nel prossimo capitolo ci sarà l'attacco preventivato 2 capitoli fa. Così, giusto per non farvi salire l'ansia! :P

Ciaoo!

  
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