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Autore: Angel_SG    11/07/2016    5 recensioni
"A funny dinner" era una OS, che è stata ampliata per diventare una long fiction.
Dal primo capitolo:
"Sì, perchè dovete capire che il concetto di “fare il piedino sotto il tavolo”, sembra anche divertente quando lo vedi nei film, peccato che smetta di esserlo quando sei tu il povero martire costretto a fingere un colpo di tosse per sopprimere un gemito più forte degli altri...quando invece l'unica cosa che vorresti sopprimere è quella zoccola di tuo fratello, che ti sorride serafico dall'altro lato del tavolo."
(Wincest! Don't like, don't read!)
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima dell'inizio, Prima stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quello che c'è in fondo al cuore non muore mai!'
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Dad's on an hunting trip...And he hasn't been home in a few days.

( Papà è andato a caccia...e manca da casa da alcuni giorni. )

 

 

 

 

 

***Dean***

 

 

Sam è appena andato via; sento ancora rimbombare nella testa il suono della porta d'ingresso che sbatte.
Il cuore batte così forte che temo quasi possa uscirmi fuori dal petto...
C'è silenzio...ma è un silenzio diverso dal solito.
Quando Sam è in casa e c'è silenzio, senti sempre il rumore delle pagine del libro che vengono sfogliate...senti il rumore dei tasti del pc...senti la caffettiera borbottare, mentre quel liquido scuro viene su...

Questo silenzio è diverso...è assordante...è un silenzio di vuoto, sembra quasi di sentire un fischio, mi chiedo se sia io ad essere diventato sordo...quasi lo spero.
Poi realizzo.
Sam è andato via...
Niente più birre nel cuore della notte...
Niente più pop corn tirati all'altro davanti alla tv...
Niente più...niente.

Mi si blocca il respiro...e lo vedo, da quel momento in poi a tavola...il posto vuoto di fronte a me.
Qualcosa si spezza, mi volto e scendo correndo per le scale, non ricordo dove ho messo le chiavi della macchina, ma ho bisogno di uscire di lì, adesso!
Sento a malapena la voce di papà che mi chiama e mi dice di fermarmi.

Esco fuori casa e vedo che ha cominciato a piovere, ma non m'importa nulla, corro fino a farmi scoppiare i polmoni, ma una mano mi afferra e mi obbliga a voltarmi.

Bobby.

-Ragazzo...- mi guarda preoccupato – Sam...lui...

-Non parlare di Sam...mai più Bobby – non lo dico con cattiveria...ma con una sofferenza tale che Bobby desiste.

-Ok Dean...argomento chiuso...promesso.

Mi lascia e mi rendo conto che non ho la forza di correre, così mi volto e mi incammino lentamente sotto la pioggia.
Non so quanto tempo passa, ma ad un certo punto mi trovo di fronte ad un bar.
Entro senza esitazione e mi siedo al bancone, subito la barista viene da me e mi chiede cosa prendo.

-Dammi del Whisky...- dice con voce atona.

-Arriva subito – lei mi sorride ammiccante, ma non ho voglia di guardarla.

 

Un bicchiere

 

-Hey Dean...- Sam mi guarda, mentre aggiusto l'Impala – Sono convinto che ami quella macchina più di...

Più di chi Sam? Non riesco a ricordarmi cosa mi hai detto quella volta

Due bicchieri

Vedo nella mia mente due biglietti per il ballo di fine anno...ma non ricordo di essere mai andato ad un avvenimento del genere.

Tre bicchieri

-Stupiscimi – dice il Sam nella mia testa.

Perchè dovrei stupire mio fratello?

Quattro biccheri.

-L'Aranceto? Un agriturismo all'italiana? Davvero Dean?

Siamo mai stati in un agriturismo? Non mi pare...

Ogni bicchiere è un ricordo che si affaccia nella mia mente, ma che so essere strano...mancante di alcune parti...distorto...ma sarà l'alcool.

Non so più neanche quanti bicchieri ho mandato giù...esco dal locale e mi avvio verso casa di Bobby, sento la voce di Sam rimbombarmi nella testa, arrivo nel viale di casa e vedo la luce accesa.

Le chiavi...cazzo...

Busso alla porta, o almeno ci provo e penso mi verrà ad aprire Bobby...ma mi trovo davanti papà.

Non ricordo l'ultima volta che gli ho visto quell'espressione in volto, sembra...paterno, per la prima volta dopo anni.

Mi gira la testa e lui mi afferra per un braccio per evitare che io cada...Dio devo avere un aspetto orribile se John Winchester si sta preoccupando per me.

-Papà...- Lo guardo negli occhi e mi restituisce lo stesso sguardo che aveva la notte che la mamma è morta.

Non reggo oltre, mi appoggio e piango.

Sembra sorpreso, ma io non riesco a controllarmi...mi sento fragile...ho un dolore così forte al petto...sento di avere ancora 4 anni...e voglio il mio papà...e per la prima volta dopo quella fatidica notte...lui c'è.

Sento a malapena Bobby che si avvicina e della sua frase capisco solo “Sam”.

-Non parleremo più questo Bobby...sono stato chiaro? - John è perentorio e suppongo che Bobby abbia annuito.

Non ho ricordi della settimana successiva a quella sera...


*** Sam ***

 

Sono partito senza guardarmi indietro...Ho lasciato tutto e me ne sono andato.
Semplicemente ho preso fiato e l'ho fatto.
Pensavo mi sarei sentito libero...ma non è così.
Guardo il soffitto sopra di me, nella stanza del dormito tutto puzza di muffa, non c'è niente che sia davvero mio.
Mi guardo intorno e la camera è spoglia, se non fosse per una abajour sulla scrivania e il mio zaino a terra accanto alla porta.
Non ho avuto tempo di disfare i bagagli e adesso mi giro in quel letto estraneo.
Non dovrei avere problemi a dormire su un letto diverso...cambiavamo motel ogni due giorni, dovrei essere abituato...

Ma lì non dormivi solo...

Una vocina dentro di me mi manda questo segnale, ma io non capisco da dove provenga...Dean era sempre come...ma da grandi non abbiamo mai dormito insieme...giusto?

Sento come se dentro il mio cervello ci fosse una lotta...come se avessi dimenticato qualcosa...
Rivedo mentalmente quello che ho portato con me: libri, documenti, qualche contante...c'è tutto...eppure so di aver dimenticato qualcosa.

La mia mano vola di riflesso al collo...ma perchè?
Un collana? Ho dimenticato una collana?

Non credo di averne mai avute.

Prendo il cellulare e vedo un messaggio di Finn.

Hey amico, bella serata ieri! Dean suona benissimo! Ascolta ho parlato con Puck e...”

Non leggo il resto del messaggio.

Dean era con me ieri sera? Non mi ricordo...Devo aver bevuto tanto se non ricordo di essere andato a quella festa in spiaggia con lui.

Nella mia testa risuona una versione acustica di Carry on my Wayward Son...e non ho idea di dove io l'abbia sentita.

Mi alzo e mi avvicino alla bottiglia d'acqua che ho trovato in camera, la verso nel bicchiere e sto per berla, ma poi ci ripenso e lo abbasso.

Com'è che si dice? Anno nuovo, vita nuova?

Non avrò mai modo di sapere cosa mi avesse scritto Finn nel messaggio, perchè poso il bicchiere d'acqua sulla scrivania e ci getto il cellulare dentro.

******

Sono passati dieci mesi da quando sono qui a Stanford e mi sono ambientato, la camera non è più quella di un estraneo, ma la mia.

Ci sono le mie cose, i miei libri, la mia vita...va tutto bene...quasi sempre.

Ma non stasera.

Perchè stasera è il 1 Maggio...e sono le 23:55

Tra pochi minuti è il mio compleanno, domani mattina i miei nuovi amici mi porteranno il caffè in camera e mi tireranno giù dal letto, andremo a lezione e poi a mangiare in mensa...di pomeriggio prepareremo la festa a casa di Josh...e di sera ci divertiremo...Josh mi presenterà la sua famosissima cugina Jessica di cui non fa altro che parlare.

Tutte le persone più importanti della mia vita mi faranno gli auguri...tutte tranne una.

Non so neanche se lui abbia provato a contattarmi, visto che ho cambiato numero...

Potrebbe venirmi a trovare ma non credo che lo farà...

Prima che io riesca a rendermene conto prendo in mano il telefono e compongo il suo numero.

Squilla solo un paio di volte, poi la sua voce mi colpisce come un fulmine a ciel sereno.

-Pronto...- è impastata, ma non come quella di chi dorme, ma come quella di chi è in silenzio da troppo tempo.

Mi blocco, non so cosa dire, quindi resto lì in silenzio.

-Pronto? - ripete lui a voce più alta.

Io non rispondo.

Lui non parla.

Restiamo lì a sentirci respirare fino a che vedo la sveglia segnare le 00:00

-Buon compleanno, Sam- dice lui e sento qualcosa scaldarmi il cuore.

Non rispondo e nessuno dice niente.

Passano i minuti....le ore...non so neanche per quanto reggerà il mio telefono...sono le 5:00 quando finalmente mi decido a parlare.

-Dean...sei ancora lì?- chiedo piano, quasi con timore di rompere quel silenzio.

Lui risponde subito.

-Si...Sammy...- lo dice dolcemente e la mia testa sembra esplodere, come se qualcosa provasse a venir fuori.

-Non posso...- mi pento di averlo chiamato.

-Sam aspetta- dice lui quasi nel panico.

-Addio Dean – chiudo velocemente la chiamata.

Una parte di me spera che lui si dimentichi di quella chiamata e un'altra spera che lui richiami dopo qualche secondo.

Ma non lo fa dopo qualche secondo.

Non lo fa dopo qualche ora, né dopo qualche giorno.

Non lo fa per i successivi due anni.


*** Dean ***

 

Quando Sam mi chiude il telefono in faccia sono tentato di richiamarlo...ma so che non servirà a nulla.

Lui ha fatto la sua scelta...ha scelto se stesso, ha scelto di tirarsi fuori da tutta questa merda...ha scelto di essere felice...lontano da me.

Il modo in cui mi sento tradito da lui è quasi ridicolo...i fratelli prendono strade diverse...succede sempre nella vita...chissà perchè per noi dovrebbe essere diverso.

Eppure so che c'è qualcosa che non capisco alla perfezione.

Prendo il cellulare e faccio per ricomporre il suo numero, ma mi fermo.

Ti voglio bene Sammy...è il tuo compleanno...non è mai passato anno senza che io ti abbia fatto un regalo, anche se non ricordo cosa ti ho regalato l'anno scorso né cosa abbiamo fatto.

Mi viene in mente una scena di un cartone animato che abbiamo visto insieme, “La bella e la bestia”...so che è importante, ma non ricordo perchè.

-Io...l'ho lasciata andare

-Che cosa? Come avete potuto farlo?

-Ho dovuto...

-Si, ma perchè?

-Perchè...ne sono innamorato!”

Non so perchè mi vengo in mente quelle parole...non posso parlare di amore...è mio fratello!

Ma alla fine lo faccio, lo lascio andare.

Auguri Sammy...per tutto.

 

*******

 

Stringo forte il volante dell'Impala e ancora una volta mi chiedo se non sia il caso di andare via.

Che cazzo ci faccio qui? Come minimo mi sputerai addosso.

Sono due fottutissimi anni che non ci sentiamo.

Due anni in cui sei riuscito a farti una vita vera.

Non posso..ce l'hai fatta, te ne sei tirato fuori...non posso ributtartici dentro.

Guardo la vecchia foto che ho trovato nel portafogli di papà.

Siamo io e te...avrò avuto 18 anni...siamo più vicini di quanto mi ricordi di essere mai stato con te.

-Avanti Dean...fallo e basta...oppure tornatene da dove sei venuto!- parlo anche da solo...Dio quanto sono patetico.

-Ok...non posso farlo, non ti ci ributterò dentro Sam...- e mentre lo dico, sto già scendendo dalla macchina per entrare in casa.

Viva la coerenza!

Una volta dentro, cerco di fare il meno rumore possibile e sono anche convinto di esserci riuscito.

Mi distraggo un secondo e guardo la foto di Sam insieme ad un bella biondina, quasi non sento arrivare il colpo.

Mi scosto appena in tempo, Sam è veloce ma io lo sono di più.

Riesco a prenderlo in faccia con un pugno e sento una scarica di adrenalina al pensiero di essere di nuovo così vicino a lui.

Sono così perso nei miei pensieri che non vedo arrivare la sua risposta e sono costretto ad indietreggiare.

Alla fine ho la meglio e riesco a metterlo a terra.

-Sta calmo, tigre! - dico con tono allegro...non mi sentivo così da tanto tempo.

-Dean? - mi chiede lui sconvolto e credo stia chiedendosi se io non sia un fantasma.- Mi hai fatto prendere un colpo.

-Sei fuori allenamento...- lo provoco.

Quanto mi è mancato...

Lui con un colpo di reni ribalta le nostre posizioni e mi mette k.o.

-Oh forse no...su levati – si alza e mi dà una mano a farlo a mia volta.

-Si può sapere che ci fai qui? - mi chiede il tono irritato...e io non posso fare a meno di provocarlo.

-Stavo cercando una birra – dico sistemandogli la maglia con fare da mogliettina...e lui si innervosisce.

-Che cosa sei venuto a fare, avanti...- chiede esasperato.

-Va bene, va bene – mi arrendo – Dobbiamo parlare...

-C'è il telefono – dice lui e sento la sua frecciatina come una stilettata...due anni senza una chiamata da parte mia...ok ma neanche da parte sua.

-Non credo che mi avresti risposto – ribatto con l'aria di chi la sa lunga.

La luce si accende e vedo una bella ragazza spuntare con indosso un pigiama anti-sesso.
Sam me la presenta come la sua ragazza, Jessica.

-Adoro i puffi – dico indicando Puffetta che fa capolino nella scollatura tra le sue tette.

Sta messa bene a tette...ma poi guardo Sam e mi sento in colpa per averlo pensato....anche se è un senso di colpa diverso da quello che mi aspettavo e non riesco a capirlo bene neanche io, so solo che smetto di fare l'idiota con lei il secondo dopo.

-Prendo in prestito il tuo ragazzo, dobbiamo parlare di questioni di famiglia...- Una parte di me, non so neanche quale, vuole che lei vada via, ma non perchè non mi stia simpatica...anzi probabilmente se l'avessi conosciuta in un altra occasione l'avrei adorata; ma in quel momento ho voglia di stare da solo con lui. - E' stato un piacere conoscerti! - cerco di liquidarla.

-No – interviene Sam e avrei voglia di strappargli le tonsille con il cric dell'Impala.- Qualsiasi cosa tu voglia dirmi puoi farlo davanti a lei.

-D'accordo – dico strafottente – Papà manca da qualche giorno...

-Starà bevendo da qualche parte, appena gli sarà passata la sbronza vedrai che si farà vivo.- dice lui in tono tranquillo.

Andiamo Sammy...non ci parliamo da due anni, ma so che riusciamo ancora a leggerci dentro a vicenda...

-Papà è andato a caccia – lo guardo fisso negli occhi – E manca da casa da alcuni giorni...

Eccola qui la tua scelta Sam...puoi fare finta di nulla, continuare a trincerarti dietro l'immagine del figlio di un alcolizzato, fingendo di non capire.
Oppure puoi darmi una chance...aprirmi la porta...farmi rientrare nella tua vita.
Io la mia scelta l'ho fatta...sono sceso da quella macchina e sono qui di fronte a te...tu cosa scegli Sam?

-Scusaci Jessica, facciamo due chiacchiere fuori.

Quando lei esce restiamo qualche secondo uno di fronte all'altro.
Non so che cosa scorra tra noi in quei brevi istanti, ma è una sensazione che ho già provato...anche se non ricordo quando.
Siamo insieme, io ho deciso di rientrare nella tua vita...ho bussato alla tua porta...e tu mi ha aperto.

Mi guardi negli occhi, non l'avevi ancora fatto dall'inizio della conversazione.

Dovevi scegliere tra me e lei...e in quel momento hai scelto me.

 

Ti sorrido...e ripartiamo da lì.

 

 

 

 

 

 

 

N.d.A

 

Buona sera bella gente

alloooora, in effetti la storia avrà un seguito, ma c'è un motivo se ho voluto chiudere qui la prima parte.

Parlando con un amico che segue Supernatural lui mi ha detto che non gli piacevano tanto le storie ambientate prima dell'inizio perchè stravolgevano troppo la trama del telefilm...e in effetti ho pensato che è vero, se davvero loro fossero stati insieme fin dall'inizio tante cose non sarebbero successe nella serie tv...quindi la mia idea è stata lasciare intendere che il wincest esiste davvero nella serie tv...semplicemente i personaggi non lo ricordano...la storia si conclude qui solo per chi vuole vederla conclusa, quindi è soddisfatto del fatto che si sia ricollegata all'inizio della serie tv, ma per chi vuole vedere questi due bimbi arrivare alla pace che meritano la storia continua, ci sarà un seguito e ovviamente andrà a rileggere alcune cose delle serie tv, che secondo me erano ambigue, in chiave wincest...i capitoli non saranno così collegati agli episodi come è stata la parte finale di questo capitolo, ma saranno indipendenti e faranno solo riferimento all'episodio...altrimenti risulterebbero una copia e basta...invece voglio dare ampio spazio alla fantasia per colmare anche dei momenti vuoti tra un episodio e l'altro.

 

Che altro dire...ringrazio chi ha seguito questa storia e chi vorrà continuare a seguirla.

 

La frase che ha dato il titolo a questo capitolo finale la conosciamo tutti bene, ho voluto metterla come titolo perchè mi ha stravolto la vita, Supernatural mi ha fatto compagnia in un momento buio per me e quindi resterà sempre importante...

 

Il ringraziamento più grande quindi va a Sam e Dean...tutti noi siamo saltati sull'Impala con il pensiero, abbiamo preso sale e acqua santa, abbiamo imparato a memoria le parole di un esorcismo...abbiamo sfoggiato documenti falsi e abbiamo sorseggiato una birra insieme a questi due fratelli un po' pazzi...siamo andati fuori dal nostro mondo per quei 40 minuti ogni episodio e io credo che sia fantastico.

 

Al diavolo i sentimentalismi, brindo a voi lettori, recensori...a noi fan della serie, che senza guadagnarci il becco di un quattrino, viaggiamo su un Impala del '67 con gli AC/DC in sottofondo e cantiamo a squarcia gola Carry on my Wayward Son...questo capitolo lo dedico a tutti voi che, come me, non vi siete pentiti di avere iniziato questo viaggio in compagnia dei Winchester.

 

E con questo concludo, sperando che seguirete anche la seconda parte della storia.

Un bacione a tutti.

Angel_SG

  
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